Oratorio S. Domenico Savio - Messina IMPARARE GIOCANDO Imparare a giocare FABIO CICCIO’ TANTO PER INIZIARE… • IL GIOCO NON PORTA DA NESSUNA PARTE… CHI GIOCA E’ GIA’ ARRIVATO (Ruben Alves) Il Bambino e il Gioco Nel gioco il bambino può: • avere un compito da realizzare • cercare soluzioni personali per risolverlo • sperimentare, scoprire, affermare le proprie possibilità Contesto del Gioco Reale Obiettivo da perseguire Compagni avversari Giochi modificati Modificare alcune regole Creazione di nuovi problemi Nuove risposte Sviluppo della capacità di adattarsi A N I M A T O R E Compiti dell’ Animatore Conoscere i giochi Prevedere quali giochi utilizzare Quale Gioco scelgo ? Porsi domande e problemi su: • Motivazione • Quantità di lavoro – Attesa – Eliminazione – Spostamenti • Miglioramento degli aspetti motori, strategici, sociali Fattori di evoluzione del Gioco Regole Bambini Condizionamento dell’ambiente Dinamiche sociali Se modifico le regole… Come aiutare il compagno Come farsi aiutare Come attaccare l’avversario Come difendersi da lui REGOLE Azione sulla palla Azione sugli attrezzi Come tendere all’obiettivo (porte, mete, reti, canestri) Se modifico l’ambiente… Oggetti Attrezzi Palle Tempo CONDIZIONAMENTO DELL’AMBIENTE Spazio Terreno Elementi naturali Ostacoli Se modifico le dinamiche… Avversario Numero squadra gruppo Compagni Numero squadra gruppo DINAMICHE SOCIALI status organizzazione Tornei amichevoli gare ufficiali Preparazione dei Giochi • Selezionare i giochi da utilizzare in base a – caratteristiche degli allievi – scopi educativi – possibilità di realizzazione • Adattare le condizioni di gioco (dimensioni/durata) a – – – – età livello tecnico preparazione fisica ambiente • Preparare il materiale e disporlo in tempo • Scegliere il luogo adatto per la pratica dei giochi Esecuzione dei Giochi • Formare squadre omogenee • Differenziare chiaramente le squadre (pettorine, colori, cappelli) • Comunicare rapidamente agli allievi gli aspetti organizzativi del gioco • Informare regolarmente gli allievi sui risultati Tutto ciò richiede TEMPO !! Schema pedagogico del Gioco Azione di gioco Situazione pedagogica n.1 Situazione n.2 Gioco modificato Situazione n.3 Azione di gioco Soluzioni Osservazione Discussioni Osservazione Discussioni Fasi dell’azione pedagogica • • • • • • Gioco globale Prima fermata Ritorno alla pratica del gioco Seconda fermata Riproposizione gioco Gioco Globale • Dare alcune regole fondamentali • Giocare immediatamente • Breve spiegazione con schemi o disegni • Inserire precisazioni e nuove regole fermata Dopo alcuni minuti i giocatori di ogni squadra si riuniscono per discutere tra loro su organizzazione e strategia di gioco Ritorno alla pratica del gioco Fase nella quale i giocatori provano ad applicare le decisioni della squadra fermata • Riunione comune delle due squadre con discussione sugli esiti • Constatare gli errori • Stimolare la partecipazione di tutti • Stimolare l’osservazione riproposizione Inserimento di un gioco modificato che serva a correggere gli errori Gioco Gioco di 15’ – 20’ che consenta • partecipazione attiva di tutti • comprensione migliore • maggiore complessità di gioco • progressi nel gioco • utilizzo razionale di pause e riposi per – osservare – discutere – prendere coscienza Gioco e Apprendimento • Il tempo dedicato all’apprendimento dipende dalle difficoltà sorte durante il gioco • Prima il gioco, poi la tecnica • La consapevolezza dei risultati e la soddisfazione sono alla base del progresso nel gioco ricordiamoci… • Non c’è il bambino. Ci sono i bambini veri, tanti e diversi: bambini ricchi e bambini poveri, assediati e abbandonati, quelli che hanno la colf e quelli che hanno l’assistente sociale, alcuni hanno dei fratelli, altri dei televisori, altri fame, altri la puzza sotto il naso. E così ci sono bambini allegri, tristi, noiosi, antipatici, saggi, saccenti, arguti, crudeli, teneri, costruiti, affettuosi, spontanei, ricci… (Giuseppe Pontremoli) Pensierino della notte… • Quando sei a un bivio e trovi una strada che va in su e una che va in giù, piglia quella che va in su. E’ più facile andare in discesa, ma alla fine ti ritrovi in un buco. A salire c’è speranza, è difficile, è un altro modo di vedere le cose, è una sfida, ti tiene all’erta grazie per l’attenzione… …fabio