Crescita Personale
"Svegliarsi e guardare il mondo con occhi
nuovi", questo il punto di partenza per riaprirsi
alla vita e intraprendere un percorso di
scoperta della vastità del mondo che siamo e
del mondo che ci circonda.
Quando parliamo di crescita, pensiamo
sempre al bambino e all'adolescente, come se
una volta raggiunta l'età adulta il processo
evolutivo della nostra vita avesse raggiunto
una sua stabilità.
Invece il processo di crescita dell'individuo non ha
mai fine, perché una volta raggiunta la maturità a
livello fisico, è su un piano interiore che c'è ancora
uno spazio illimitato per proseguire il cammino
verso una più completa autorealizzazione.
Crescere, in ambito psicologico, non vuol dire
diventare altro da sé, ma vuol dire avvicinarsi
sempre di più a ciò che si è veramente
ottimizzando capacità e potenzialità, riconoscendo
e attenuando limiti, superando condizionamenti
ormai inutili e imparando a interagire in modo
costruttivo con gli altri.
E' un processo che non implica un
apprendimento quantitativo, non ci sono
materie da imparare o esami da superare, ma
si tratta di un apprendimento qualitativo: è la
capacità di riconoscere e integrare i diversi
aspetti della propria personalità, decidendo
liberamente quanto e cosa "coltivare" di sé e in
quale delle possibili direzioni che la vita offre si
vuole dirigere la propria realizzazione.
Il processo di crescita personale è più lento e
meno spontaneo di quello della crescita fisica,
che avviene nostro malgrado, anche se non ce
ne preoccupiamo. La crescita personale implica
un atto di volontà, bisogna desiderarlo, bisogna
dedicarci tempo e attenzione, e può rivelarsi
un'attività appassionante, come quella dello
scultore che toglie dalla pietra quello che non
serve, per lasciar emergere la forma che gli sta
più a cuore.
Che cosa vuol dire crescere, in questo
nuovo senso, e perché richiede più
impegno? Perché vuol dire contrastare
e controllare uno dei meccanismi più
antichi di sopravvivenza, quello
dell'automatismo, che codifica e
immagazzina ogni apprendimento,
riproponendo per ogni situazione la
stessa soluzione che già una volta si
era rivelata efficace o la stessa
reazione emotiva.
Se la prima volta che tocca la fiamma un
bambino si scotta, ogni volta che vedrà il
fuoco saprà di non doverci mettere la mano;
ma anche se scopre che quando è
ammalato ottiene più attenzione dagli adulti,
potrebbe interiorizzare la convinzione che
per ottenere affetto bisogna mostrarsi
dolenti e impotenti; oppure se il suo
amichetto con le lentiggini lo ha ferito
andando a giocare con altri, potrebbe
immagazzinare l'informazione "non mi posso
fidare delle persone con le lentiggini".
Di ragionamenti di questo tipo ,che avvengono in
modo assolutamente inconsapevole, ne abbiamo
accumulati a migliaia e ne formuliamo a decine ogni
giorno e così succede spesso che sono le
esperienze del passato a tenere le redini del nostro
presente. Ma questa, anche se per molti è la
normalità, non è una situazione irreversibile,
perché, quando "ci svegliamo", ci accorgiamo di
avere la possibilità di scegliere momento per
momento, invece, con quale atteggiamento
affrontare una situazione o una persona, scegliendo
consapevolmente il nostro agire, in base alla realtà
del presente.
Crescita Personale
• Da un’idea di Marisa Liguori
• Musica sottofondo:
• Notturno in MI Bemolle 5.15
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