la segreta geometria del cosmo appunti L’architettura reale dello spazio ci è ancora sconosciuta le quattro scale della geometria Microscopico (distanze < 10-18 m, soltanto teorie speculative propongono modelli geometrici; locale (10-18 - 1011 m.) geometria dello spazio euclidea tridimensionale macroscopico (1011 - 1025 m) geometria dello spazio di Riemann globale Occorre distinguere con precisione tra: spazio matematico: uno spazio è un insieme di oggetti sul quale è definita una struttura (es. lo spazio euclideo) spazio fisico: lo spazio fisico è “l’estensione indefinita che contiene che contiene i corpi materiali”; non risulta evidente che questo spazio abbia un certo numero di dimensioni, che sia finito o infinito, che sia piatto o curvo, limitato o illimitato; spazio–tempo: lo spazio-tempo è una entità teorica che unifica uno spazio metrico a tre dimensioni e il continuo temporale a una dimensione. e ancora … Universo:in relatività generale l’universo è modellizzato da una associazione complessa che raggruppa contenente e contenuto (spazio, tempo ma anche l’energia - massa in tutte le sue forme) L’Universo osservabile è centrato sull'osservatore, è in espansione e possiede delle frontiere; non è che una porzione spazio-tempo delimitata da un "orizzonte cosmologico“ * L’Universo è l’insieme di tutto ciò che è * (interno di una sfera con raggio attuale di circa cinquanta miliardi di anni luce) alcune considerazioni qual è la forma dello spazio? quanto grande è l’Universo? è finito o infinito ? aperto o chiuso ? il paradosso del mondo finito PARADOSSO del BORDO Pare che in generale gli antichi abbiano considerato il nostro universo come finito o la Terra stessa aveva dei bordi oppure doveva essere immaginata come una sfera galleggiante all’interno di una grande sfera di cristallo alla quale erano appese le stelle Che effetto farebbe arrivare in un luogo dove lo spazio finisce? I cieli concentrici del Medioevo (Deutsches Museum, Monaco) (incisione) “…se sono all’estremità del cielo, posso allungare una mano allungare o tendere un bastone? E’ assurdo che non lo possa fare, ma se posso quello che sta al di là è un corpo o lo spazio?...” così argomentava Archita di Taranto (V secolo a. C.) E’ assurdo pensare che non si possa andare al di là … e ancora al di là … ciò implica un’estensione senza limiti… Da qui il paradosso : se l’Universo fosse finito, avrebbe un bordo; questo bordo però potrebbe essere indefinitamente oltrepassato Se l’ universo fosse racchiuso dalla superficie delle stelle fisse (Platone e Aristotele), il paradosso sarebbe insolubile Per gli Stoici il bordo è mobile: il mondo materiale è finito ma è circondato da un vuoto infinito; allungare una mano al di là significherebbe semplicemente ingrandire il cosmo, facendone arretrare la frontiera Nel Medio Evo cristiano, il mondo fisico corruttibile si modifica progressivamente in mondo spirituale: il paradosso sarebbe così risolto Perchè il paradosso sia risolto, bisogna attendere lo sviluppo delle geometrie non euclidee (XIX sec.) Tali geometrie consentono di concepire spazi tridimensionali finiti ma privi di bordo Es. Tre tipi di spazio a una dimensione finito e limitato infinito e illimitato finito e illimitato Bernhard Riemann (1826-1866) ha ipotizzato che il nostro spazio possa essere l’ipersuperficie 3D di un ipersfera 4D.” La geometria di Riemann – dichiarò Einstein audacemente – è in accordo perfetto con la fisica della gravità Una scacchiera infinita compressa in modo che sia contenuta dentro un quadrato Un piano infinito dentro un cerchio C L I R I C M O I L T A R E E ESCHER - limite del cerchio III (xilografia a colori) paradosso dello spazio infinito PARADOSSO del BUIO di NOTTE o paradosso di Olbers come è possibile che il cielo notturno sia buio nonostante l'infinità di stelle presenti nell‘universo? paradosso del buio di notte Supponiamo che lo spazio sia infinito e uniformemente riempito di stelle e galassie In qualunque direzione guardassimo, dovremmo trovare un astro più o meno lontano sulla nostra visuale; la somma delle luminosità di tutti gli astri dovrebbe rendere il cielo notturno brillante come a mezzogiorno. Per comprendere appieno il “paradosso del buio di notte”,assimiliamo l’universo a una foresta e le stelle a tronchi d’alberi identici, molto distanti l’uno dall’altro. I tronchi a noi più vicini ci appaiono più grandi, quelli più lontani più piccoli; se la foresta fosse sufficientemente estesa, i tronchi finirebbero per sovrapporsi formando un fondo continuo … quasi fosse un muro Varie sono le soluzioni proposte paradosso del buio di notte • Le altre stelle sono analoghe al Sole? La risposta è si • L’Universo è riempito di materia diffusa che assorbe gran parte della luminosità stellare? Sappiamo che le particelle non possono assorbire radiazione senza riemetterla • La disposizione delle stelle nell’Universo è particolare? I telescopi hanno effettivamente scoperto una sorta di organizzazione gerarchica della materia visibile dell’ Universo : stelle, galassie, ammassi e superammassi di galassie, ma su larga scala la distribuzione di materia è omogenea Newton immaginava una galassia unica, perduta in un oceano di vuoto: in tal caso le stelle sarebbero in numero finito e il paradosso risolto paradosso del buio di notte La cosmologia relativistica, con i suoi modelli del Big Bang propone almeno tre risposte possibili al paradosso: la finitezza dello spazio, la finitezza del tempo, lo spostamento verso il rosso cosmologico La cosmologia relativistica ammette modelli di Universo sia finito sia infinito Tutto induce a credere che l’Universo esista in uno stato paragonabile a quello odierno, solo da un tempo limitato, impropriamente chiamato “ età dell’Universo”, che si avvicina a 14 miliardi di anni. Ciò implica che 14 miliardi di anni fa non era comparsa alcuna stella Vi è dunque una frontiera spaziale al di là della quale non riceviamo luce Non è una barriera fisica: non vi è nulla nello spazio che la marchi. paradosso del buio di notte Siamo come il marinaio in pieno oceano che non può vedere nulla al di là dell’orizzonte Ecco perché questo limite è chiamato “orizzonte cosmologico”, e perché questo orizzonte rende buia la notte La cosmologia relativistica fornisce una terza spiegazione: L’Universo è in espansione :la dilatazione dello spazio modifica le leggi di propagazione della luce nell’Universo; l’effetto si traduce in uno spostamento nella frequenza, lo “spostamento verso il rosso” delle galassie, e in un’attenuazione della sua energia se una stella, da un galassia molto distante, emette luce visibile, di questa riceviamo solo la radiazione nell’infrarosso: ciascun fotone arriva ad un ritmo più lento, e con meno energia La potenza luminosa è meno intensa e meno visibile il fondo del cielo di notte non brilla aperto o chiuso? La confusione nasce dal “mescolare “ assieme i concetti di curvatura spaziale, di dinamica temporale e di topologia •E’ la quantità totale di materia e di energia che fissa il segno della curvatura (sferici – euclidei – iperbolici) Nel caso di universi omogenei e isotropi la curvatura dello spazio è costante. •Per quanto concerne la loro evoluzione temporale gli universi che si contraggono vanno qualificati come chiusi,quelli che si dilatano come aperti •Per quanto concerne la loro topologia, gli universi la cui parte spaziale è di volume finito o infinito vanno rispettivamente qualificati come finiti o infiniti La tabella riassume i vari casi per i modelli del Big- Bang (Friedmann-Lemaître) (periodo 1920-’30) evoluzione temporale ma mai infinito t aperto o chiuso? chiuso se la cost. cosmologica è negativa : costante cosmologica : valore indicato da Einstein per modello standard R(t) : fattore di scala t : tempo cosmico In quale di questi “possibili” universi noi viviamo? Quale delle due forze in gioco – la spinta dell’espansione che fa allontanare le galassie le une dalle altre, e la forza gravitazionale che tende a tenerle legate e a frenare l’espansione – prevarrà? Esiste, secondo la teoria della Relatività Generale, una densità critica della materia presente nell’ universo (pari a 10-29 g/cm 3) al di sopra della quale l’attrazione gravitazionale può frenare l’espansione. In questo contesto, i cosmologi usano il parametro di densità , cioè il rapporto tra la densità di materia totale presente nell’universo e la densità critica, per descrivere i tipi di universi possibili Secondo stime “recenti”, la maggior parte degli scienziati esclude la possibilità di un universo chiuso, destinato a collassare su se stesso in un “big-crunch” Varie osservazioni astronomiche mostrano che la densità media di materia direttamente visibile non supera il centesimo del valore critico. Ma noi vediamo solo una parte della materia cosmica, e differenti ragioni ci fanno ipotizzare l’esistenza di una grande quantità di materia invisibile, oscura : buchi neri, piccole stelle subluminose, troppo poco massive per accendere reazioni nucleari, ecc. Ne ritroviamo tracce indirette non grazie alla radiazione elettromagnetica, ma agli effetti gravitazionali che tale materia oscura produce sui movimenti delle stelle e delle galassie visibili Osservazioni recenti di supernovae (stelle che esplodono), combinate all’analisi di certe caratteristiche della radiazione cosmica di fondo hanno consentito di fissare il parametro di densità attorno al valore 0,3; soprattutto hanno permesso di ricavare un valore della costante cosmologica (antigravitante) vicino a 0,7 Lo spazio sarebbe allora di curvatura debolissima, e in espansione perpetua e accelerata La questione finito o infinito resta aperta Non sappiamo ancora se , alla scala cosmologica, lo spazio sia infinito, di curvatura nulla o negativa, o se sia finito con una curvatura positiva, simile a una sfera multidimensionale. Secondo un’ipotesi un po’ “fantastica” Lo spazio potrebbe essere chiffonné, spiegazzato, ripiegato più volte su se stesso Gioco di specchi Si può pensare che la fisica acceda solo a una piccola parte del reale,per quanto riguarda la cosmologia si potrebbe pensare che l’ universo osservabile sia una piccola parte dell’universo reale. Una stanza tappezzata di specchi fa si’ che abbiamo immediatamente l’impressione di vedere l’infinito in tutte le direzioni. Lo spazio cosmico potrebbe crearci un’illusione analoga a causa del moltiplicarsi delle traiettorie luminose dovute alle pieghe di uno spazio“chiffoné” “illusione…” Miraggio gravitazionale Croce di Einstein Questo miraggio gravitazionale è stato fotografato dal telescopio spaziale Hubble Un quasar situato a otto miliardi di anni luce, è osservato in quattro esemplari attraverso una galassia-lente, venti volte più vicina (quasar:nucleo, dotato di grande energia, di una galassia attiva) La topologia dell’Universo La cosmologia relativistica “standard” non ci fornisce una descrizione completa dello spazio a grande scala. E’ finito, orientato, ha forse dei “buchi” o altro? La gravitazione da sola non decide tali questioni La forma dipende anche dalla topologia cosmica. La topologia è una parte della geometria che classifica gli spazi I modelli cosmologici standard assumono implicitamente che lo spazio sia monoconnesso gli spazi vengono classificati in tre grandi famiglie( divise in classi) in base alla loro curvatura ( negativa, nulla o positiva) Due figure sono equivalenti topologicamente se possono essere trasformate l’una nell’altra in modo continuo senza strappi o lacerazioni Es: la superficie di una sfera e qualsiasi superficie ovoide; il piano ha una topologia differente poiché nessuna deformazione può continua può dargli la forma di una sfera se •ritagliamo nel piano una parte di lunghezza infinita in una direzione e finita nell’altra, incolliamo poi i due bordi: •otteniamo un cilindro di lunghezza infinita ; la metrica non cambia teorema di Pitagora è ancora valido sulla superficie del cilindro), curvatura è nulla. (il la •il cilindro differisce dal piano per più di un aspetto: la sua area è infinita, come quella del piano, ma possiede una circonferenza finita nella direzione perpendicolare all’asse di rotazione; il cilindro è anisotropo, possiede due direzioni privilegiate •nella costruzione del cilindro a partire dal piano, sono cambiate alcune proprietà globali; la topologia è diversa ma la metrica è la stessa La sua caratteristica più notevole è l’esistenza di un’ infinità di “rette” che congiungono due punti distinti del cilindro: quelle che hanno effettuato 1,2…giri di cilindro Viste in tre dimensioni le rette del cilindro sono eliche di passo costante; se si sviluppa il cilindro sul piano, le eliche si svolgono sotto forma di rette P Q R R P Costruzione del toro piatto Se si taglia il toro seguendo le due linee a e b , si può sviluppare la figura secondo la forma del rettangolo a destra La curvatura del toro “piatto” è nulla La superficie d una camera d’aria non è un toro “piatto”:possiede una curvatura variabile a seconda delle regioni dal cilindro alla ciambella monoconnesso multiconnesso cappi e connessità Cappio:curva chiusa tracciata su una superficie Sul piano o su una sfera tutti i cappi possono essere indefinitamente ristretti senza ostacoli (spazi monoconnessi) Sul cilindro o sul toro alcuni cappi possono essere ristretti, altri no (spazi multiconnessi) Gioco di specchi 2) 1) Universo costruito a partire da un quadrato 1) i cui bordi opposti sono stati incollati 2). Tutto quello che esce da un lato riappare immediatamente sul lato opposto, nel punto corrispondente. La luce della galassia gialla raggiunge la galassia rossa lungo più tragitti, di modo che l’osservatore nella galassia rossa vede numerose immagini della galassia gialla, ripartite in tutte le direzioni del cielo L’osservatore ha l’illusione di vedere uno spazio maggiore di quello che è in realtà 3) Universo molto semplice a due dimensioni detto toro Immaginiamo le quattro pareti verticali di una stanza tappezzate di specchi e collochiamoci all’interno… ne risulta un effetto caleidoscopico rispetto all’angolo più vicino , le riflessioni ripetute creano l’illusione di un reticolo infinito che si estende in un piano Lo spazio cosmico, apparentemente gigantesco, potrebbe “cullarci” in un’illusione analoga. Ovviamente non possiede né pareti né specchi, e le immagini fantasma sarebbero create non dalla riflessione della luce sulle pareti dell’Universo, ma dalla moltiplicazione delle traiettorie luminose dovute alla pieghe di uno spazio chiffonnè, “spiegazzato”. Vie Lattee multiple Nel 1900 l’astronomo Karl Schwarzschild aveva immaginato che la nostra galassia, la Via Lattea, potesse ripetersi indefinitamente secondo uno schema cubico regolare, dando così l’illusione di uno spazio più vasto di quello che è in realtà Può darsi che la topologia dello spazio sia “multiconnessa”… … Gioco cosmico di specchi (a) Lo spazio è un ipertoro, rappresentato all’interno di un cubo di 5 miliardi di anni luce di lato, con facce opposte identiche: venti galassie sono distribuite a caso nello spazio (b) Simulazione numerica dell’apparenza del cielo (effetto miraggio) Ciascuna galassia genera circa 50 immagini “fantasma” ripartite sulla intera volta celeste È impossibile distinguere le immagini reali da quelle fantasma Lo spazio sferico di Poincaré Ciascuna faccia del dodecaedro è incollata alla sua faccia opposta dopo aver subito una rotazione di 36° Variante multiconnessa dell’ipersfera, il cui volume è 120 volte più piccolo Questo spazio è finito, ma non ha né bordi né limiti; vi si può viaggiare indefinitamente Si ha l’impressione di vivere in uno spazio 120 volte maggiore, pavimentato da dodecaedri che si moltiplicano come in una casa degli specchi Il ritorno di raggi luminosi che attraversano le pareti produce miraggi ottici: uno stesso oggetto possiede più immagini Cristallo cosmico iperbolico Un Universo spiegazzato ha una topologia notevole che permette di identificare lo spazio fisico a un poliedro, la cui immagine moltiplicata costituisce il mondo delle apparenze La struttura dello spazio è “cristallina”: ciascun elemento è una riproduzione del poliedro fondamentale (spazio iperbolico chiuso-spazio dodecaedrico di Selfert-Weber) Uno spazio cosmico multiconnesso, in apparenza gigantesco, potrebbe essere un miraggio “topologico” L’ Universo “spiegazzato” sarebbe uno spazio sferico dodecaedrico di Poincarè: uno spazio finito senza bordi e illimitato Come possiamo sapere se questa teoria è fondata, se l’Universo è semplicemente o molteplicemente connesso? L’universo dodecaedrico consente due predizioni controllabili con gli strumenti del futuro: •un valore estremamente preciso, a meno di un centesimo, della densità totale dell’Universo (includendo la costante cosmologica), e • l’esistenza di segnature precise nella radiazione cosmica di fondo E’ dunque ragionevole pensare che nel giro di qualche anno quel modello sarà corroborato da dati sperimentali, oppure sarà confutato Non ci resta che attendere Informazioni ricavate da J.P.Luminet La segreta geometria del cosmo J.P.Luminet – M.Lachiéze-Rey Finito o infinito? Quaderni di scienze Cosmologia M.C. Escher Esplorando l’infinito e … erranze internet F I N E f i n e QUESTIONI COSMICHE La cosmologia contemporanea è costituita da tre grandi domini : •la cosmologia geometrica (proprietà locali e globali dello spazio-tempo, forma, frontiere, singolarità e orizzonti •la cosmologia fisica (tratta dei processi materiali nei vari stadi dell’evoluzione dell’Universo) •la cosmologia osservativa (indaga :spostamenti spettrali delle galassie, radiazione cosmica di fondo,ammassi di galassie , grandi strutture…) Il principio cosmologico In un dato istante, a parte minori irregolarità locali, la descrizione dell’Universo deve essere dovunque la stessa (omogeneità e isotropia) Non tutto l'Universo, comunque, e' accessibile alle nostre osservazioni, indipendentemente dalla potenza degli strumenti astronomici: se osserviamo per esempio una galassia distante 10 miliardi di anni luce, possiamo osservarla soltanto com'era 10 miliardi di anni fa, ma non com'era, poniamo, 8 miliardi di anni fa: la luce che essa ha emesso in quel momento ci arriverà solo tra 2 miliardi di anni; ovvero, in ogni istante ci sono settori dello spazio e del tempo (o meglio, dello spazio-tempo) che sono a noi inaccessibili, così come parte del nostro passato è inaccessibile a galassie lontane. Questo definisce il cosiddetto "orizzonte cosmologico", cioè quel settore dello spazio-tempo accessibile a noi. Di tutto quello che sta al di fuori dell'orizzonte non possiamo avere informazioni. Questi oggetti, distanti 11 miliardi di anni luce da noi, potrebbero essere i "germogli" di attuali galassie. Ognuno di essi e' un agglomerato di alcuni miliardi di stelle. L'orizzonte cosmologico e il modello inflazionario Dato che la velocità della luce è finita, anche se molto grande, quella che ci arriva oggi da galassie molto distanti è partita milioni o miliardi di anni fa, quindi ci fornisce un'immagine di come queste erano milioni o miliardi di anni prima, durante le prime fasi della loro vita. Più distante è un oggetto nello spazio, più "giovane" lo vediamo. Come abbiamo visto, più una galassia è distante e più velocemente si allontana da noi. Dato che la velocità di allontanamento di una galassia viene misurata tramite il redshift (spostamento verso il rosso) del suo spettro, le galassie lontanissime vengono dette "galassie ad alto redshift". La loro osservazione e' di estremo interesse per i cosmologi, dato che può fornire informazioni sull'Universo nei primi miliardi di anni dopo il Big Bang. Per questo motivo sono stati costruiti strumenti astronomici come il Telescopio Spaziale Hubble e i nuovi telescopi giganti a terra. Questi ultimi hanno diametri di 8-10 metri e sono dotati di particolari ottiche per correggere le deformazioni delle immagini dovute al disturbo atmosferico. Questi strumenti saranno in grado di compiere osservazioni sempre più profonde dello spazio, cioè sempre più indietro nel tempo. Nell’ Universo: 4% materia ordinaria 23% materia oscura 73% energia oscura (Dark Energy) la materia oscura provoca l’espansione accelerata dell’universo in particolare :la rotazione delle galassie a spirale, la distribuzione di velocità negli ammassi di galassie, le lenti gravitazionali