Intervista a
MARIA GAETANA AGNESI
Nome: Maria Gaetana
Cognome: Agnesi
Data di nascita: 16/05/1718, Milano
Soprannome: Oracolo Settelingue
1.
Buongiorno signora Agnesi, prima di intervistarla mi
sono documentata sulla sua storia, devo dire che mi ha
colpito un dettaglio della sua famiglia: Lei è la
primogenita di 21 figli, la passione per la matematica è
nata imparando a contare tutti i Suoi fratelli?
Buongiorno a Lei. Devo dire che questa è un’ottima
domanda! Questo aspetto potrebbe aver contribuito
alla mia propensione per la matematica, considerando
tutte le date di nascita la mia famiglia era tutto un
numero.
2. Sicuramente non sarà stato facile, come non facile sarà
stato convincere Suo padre a permetterle di iniziare un
percorso di studi.
A quel tempo era il primogenito maschio che aveva la
possibilità di ricevere l’istruzione. Mio padre, suo
malgrado, non poté ignorare le mie capacità ed il mio
spiccato interesse per le lingue straniere.
Alcuni mi consideravano una bambina prodigio.
Semplicemente ho avuto fin da piccola curiosità e voglia
di imparare.
3. Allora è per questo che la chiamano “Oracolo
Settelingue”…
Anche Lei ha saputo di questo mio soprannome! Devo
ringraziare i miei precettori che mi hanno insegnato
l’italiano, il tedesco, il francese, il latino, il greco, lo
spagnolo e l’ebraico.
4. Con tutte queste conoscenze delle lingue come mai ha
cambiato percorso di studi?
Nel 1737 ho seguito le direttive di mio padre, che era un
professore di matematica ed ho intrapreso lo studio della
Filosofia e della Matematica. È stato un cambiamento
impegnativo. Fortunatamente sono entrata in contatto con
diversi intellettuali che frequentavano abitualmente casa
mia.
5. Arriva così la prima opera pubblicata nel 1738,
Propositiones Philosophicae.
Questa raccolta contiene discussioni che ero solita
esporre nel salotto a casa mia per volontà di mio padre.
Ho trattato diversi argomenti: botanica, logica,
cosmologia..Ho dovuto, per questo, mettere da parte la
mia timidezza. Non è stato facile, per una persona
riservata come me, parlare davanti ad altre persone, ma il
mio desiderio era quello di veder felice mio padre.
6. Tuttavia tutta questa “mondanità” non la rendeva serena,
tanto da chiedere il permesso a Suo padre di diventare
monaca.
Dopo la morte di mia madre ho ritenuto che, per
dedicarmi ai miei interessi, l’algebra e la geometria,
avessi bisogno di una pace interiore che ho ritrovato
nella religione. Mio padre non acconsentì a questa mia
richiesta, mi concesse però di frequentare la chiesa ogni
volta che lo desideravo.
7. Qual è stato per Lei l’ambito di maggior interesse nello
studio della matematica?
La matematica mi ha affascinato molto sin dall’inizio dei
miei studi.
La mia maggior propensione l’ho scoperta iniziando un
lavoro intrapreso sulle ISTITUZIONI ANALITICHE:
calcolo differenziale e calcolo integrale.
8. Nel Suo percorso di studi ha incontrato persone che sono
state per Lei significative?
Sono state due le figure rilevanti nel mio percorso: padre
RAMIRO RAMPELLI e JACOPO RICCATI.
A
ventidue anni ho iniziato a collaborare con padre
Rampelli, professore esperto di fisica e matematica. Avrà
sicuramente sentito parlare di lui nell’ambito della
matematica analitica. Grazie al suo incoraggiamento e
con l’aiuto del Riccati ho pubblicato nel 1748 il libro
“Istituzioni Analitiche ad uso della Gioventù Italiana”.
Questa è l’immagine della copertina del libro
9. Ha riscosso molto successo il suo libro tanto da essere
tradotto in francese nel 1775 e in inglese 1801. Di cosa
tratta?
Ho voluto introdurre i lavori di Eulero. Nella prima
sezione espongo l’analisi delle quantità limitate,
passando dai problemi di massimi, minimi, tangenti e
punti di flesso. Nella seconda parte del libro prendo in
esame quantità infinitamente piccole, nella terza il
calcolo integrale e nell’ultima le equazioni differenziali.
10. Questo libro è stato molto apprezzato in ambito
accademico. Ha rappresentato il primo lavoro completo
sull’analisi infinitesimale che poi è stato tradotto in
diverse lingue ed utilizzato come manuale. Sarà stata,
per Lei, una grande soddisfazione.
Certamente! Vedere apprezzato il proprio lavoro che
nasce da una passione è veramente gratificante.
Ho voluto riunire i lavori di diversi matematici dando,
però, una mia interpretazione alla luce degli studi e dei
lavoro fatti.
11. Un ulteriore aspetto importante della sua opera è il fatto
di essere stata scritta in italiano.
La mia scelta di utilizzare l’italiano ha rappresentato una
rottura con la tradizione manualistica dell’epoca che
prediligeva la lingua latina.
Il mio obiettivo era quello di scrivere un libro ad uso
didattico utilizzando uno stile semplice e di immediata
comprensione.
12. “Witch of Agnesi” una curva che porta il Suo nome. È
stata Lei a scoprirla?
No, non voglio prendermi tutti i meriti anche se la curva
ha il mio nome. La scoperta si deve a Guido Grandi che
l’aveva chiamata “curva con seno verso”, cioè contrarioavverso. Da questa dicitura nasce l’errore di traduzione
all’inglese che porterà alla definizione “strega di Agnesi”.
Dalla parola avverso deriva “avversiera” che in inglese è
tradotto come strega.
Curva “Strega di Agnesi”
13. L’ambiente accademico è rimasto impressionato
positivamente dal suo lavoro e dal contributo dato, tanto
da attribuirle una cattedra all’università di Bologna.
Perché non accettò questo incarico?
Non è semplice da spiegare. Sicuramente è stato un
grande riconoscimento che mi è stato dato da Papa
Benedetto XIV, in particolare per il fatto di essere una
donna e al mio tempo non era facile affermarsi a livello
culturale. Le ragioni che mi hanno portato a non
accettare sono personali e preferirei non parlarne.
14. Non intendevo essere indiscreta. Dopo la morte di suo
padre abbandona l’ambito accademico e la matematica.
Cosa l’ha spinta a questa decisione?
In seguito alla morte di mio padre avvenuta nel 1752,
decisi di dedicarmi ad un’altra mia vocazione: prendermi
cura dei più deboli, delle persone bisognose e alla lettura
delle Sacre Scritture. In tutto il mio percorso di studio la
religione non mi ha mai abbandonata.
In più devo ammettere che la mia fonte di ispirazione per
la matematica era mio padre e quando lui è mancato non
mi sono più sentita di continuare.
15. Anche in ambito teologico ha ricoperto una certa
importanza..
Mi è sempre piaciuto studiare teologia, ho tenuto lezioni
di catechismo rivolte a tutti quelli che ne erano
interessati. Ho dedicato tutta me stessa al mio credo
tanto da rifiutare altre proposte di collaborazione.
L’accademia di Torino una volta mi chiese di prendere in
esame i lavori di Lagrange riguardo al calcolo delle
variazioni, ma io rifiutai. Desideravo dedicarmi
completamente alla religione.
16. Facciamo un passo indietro. Mi ha riferito che due sono
state le persone significative nel suo percorso di studi
matematici. Ritengo che soprattutto Padre Rampinelli
abbia provato una grande soddisfazione nel sostenerla
nella sua formazione non pensa?
Credo di si, soprattutto se consideriamo che ha
sostenuto una donna nello studio della matematica e l’ha
aiutata a redigere un libro che ha avuto un certo peso in
questo ambito. Diciamo che non si è soffermato ai
pregiudizi del tempo ed ha creduto in me.
17. Se Le chiedessi di riassumere in poche parole ciò che
più l’ha portata ad appassionarsi alla matematica cosa mi
risponderebbe?
Non è facile la risposta, sono diversi i motivi che mi
hanno spinta a voler approfondire lo studio della
matematica.
Durante il mio percorso di apprendimento ed il lavoro
svolto, ho capito che l’aspetto più affascinante di questo
ambito è la possibilità che ci viene offerta di arrivare alla
verità.
Il contemplarla crea un senso di piacere.
18. Prima di salutarla le rivolgo un’ultima domanda. Anzi
più che una domanda è una curiosità: ha dedicato il suo
libro “Istituzioni Analitiche” all’imperatrice Maria Teresa
d’Austria. Per quale motivo?
Ho voluto rivolgere questa dedica a lei come una
persona di cui ho avuto molta stima. Entrambe siamo
donne che hanno avuto la possibilità di emergere in una
società legata all’uomo. Ho voluto omaggiare lei con il
mio libro: da donna a donna.
Sitografia:
www.wikipedia.it
http://scienzaa2voci.unibo.it
http://vialattea.net
http://www.enciclopediadelledonne.it
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