Simposio LE NUOVE FRONTIERE DELLA CARDIOLOGIA Emergenza intraospedaliera: missione possibile ? Giuseppe A. Fradella Cardiologia Generale 1 AOU Careggi - Firenze Crotone, 2 Ottobre 2010 Morte cardiaca improvvisa Definizione “Morte inaspettata, dovuta a cause cardiache, che si verifica in soggetti con o senza una patologia cardiaca conosciuta e che sopraggiunge entro 1 ora dall’inizio dei sintomi” Epidemiologia • Incidenza variabile: 0.36-1.28/1000/anno (in rapporto a tipo di popolazione studiata) • In Paesi industrializzati: 1/1000/anno Ritmo iniziale: differenze Ritmi defibrillabili Ritmi non defibrillabili Trattamento Gestione alta Sopravvivenza bassa ♥ IH-CA diverso da OH-CA ♥ E’ importante affrontare autonomamente il problema IH-CA motivi culturali motivi epidemiologici motivi organizzativi “la morte improvvisa è la sfida del nuovo millennio” IH-CA OH-CA ACR Epidemiologia Incidenza 1-5 / 1000 ricoveri / anno (1) 3,8-4 / 1000 ricoveri / anno 0,175 eventi / posti letto / anno Sopravvivenza (1) Serie di 4 lavori su IH-CA 1999-2004 (2) NR CPR Study Circulation 2003 24 ore De Bard (‘81) Mc Grath (‘87) Cummins e Graves (‘89) dimessi vivi % % 39 34 17 15 28 17 (review 44 lavori) BRESUS (‘92) (2) range (3 - 27) (3 - 27) Epidemiologia Characteristic Pediatric (<18ys) n.880 (%) Arrest Adult (>18ys) n. 36902 (%) Arrest P 570 (65) 116 (13) 123 (14) 21 (2) 20 (2) 30 (3) 16.637 (45) 4018 (11) 12.885 (35) 1555 (4) 908 (2) 899 (2) * .03 * .008 .99 .07 First documented rhythm Asystole PEA VF or pulseless VT VF Pulseless VT 350 (40) 213 (24) 120 (14) 71 (8) 49 (6) 13.024 (35) 11.963 (32) 8361 (23) 5170 (14) 3191 (9) 006 * * * .001 Survival H discharge 27% 18% Event location Intensive care unit Emergency department General inpatient Diagnostic area Outpatient, other, or unknown Operating department 01.01.2000 - 30.03.2004 Nadkarni V. et Al, JAMA, January 4, 2006 Delayed Time to Defibrillation after In-Hospital Cardiac Arrest 6789 pz con IH-CA in 369 Ospedali USA < 2 min > 2 min Totale 4744 (70%) 2045 (30%) Aree Intensive 2910 (78%) 816 (22%) Degenza (telemetria) 1368 (63%) 816 (37%) Degenza (non telemetria) 466 (53%) 413 (47%) Chan PS et Al, NEJM, 2008, 1; 358:9-17 Delayed Time to Defibrillation after In-Hospital Cardiac Arrest 6789 pz con IH-CA in 369 Ospedali USA Ritardo nella defibrillazione correla con minore probabilità di ROSC, sopravvivenza a 24 ore e alla dimissione Chan PS et Al, NEJM, 2008, 1; 358:9-17 Luglio 2009 Epidemiologic Study of In-Hospital Cardiopulmonary Resuscitation in the Elderly William J. Ehlenbach, M.D., M.Sc., Amber E. Barnato, M.D., M.P.H., J. Randall Curtis, M.D., M.P.H., William Kreuter, M.P.A., Thomas D. Koepsell, M.D., M.P.H., Richard A. Deyo, M.D., M.P.H., and Renee D. Stapleton, M.D., M.Sc. Oltre 433.000 pazienti con IH-CA sottoposti a RCP fra 1992 e 2005 CONCLUSIONS Survival after in-hospital CPR did not improve from 1992 through 2005. The proportion of in-hospital deaths preceded by CPR increased, whereas the proportion of survivors discharged home after undergoing CPR decreased. Black race was associated with higher rates of CPR but lower rates of survival after CPR. Epidemiologic Study of In-Hospital Cardiopulmonary Resuscitation in the Elderly Dimessi vivi: percentuale sostanzialmente invariata Sopravvivenza peggiore in donne, anziani, non bianchi Le tecniche di RCP sono migliorate ma i pazienti sono più critici Scarsa comunicazione medico-paziente (sogg. anziani e cronici) Miglioramento nell’approccio in OH-CA (bystander, DAE, etc) non riproducibile in IH-CA “It's possible that we are delivering better CPR, but we're delivering it to sicker patients or patients who are less likely to survive" In-Hospital Cardiac Arrest Ospedali USA: analisi e revisione critica Ospedali Italia: === Fattori che condizionano l’esito • Ritmo iniziale • Arresto testimoniato/monitoraggio • Modalità di risposta (programma) • Orario e giorno dell’arresto • Sede dell’arresto cardiaco – Piano – Reparto • Qualità della RCP Fattori che condizionano l’esito • Ritmo iniziale PEA 30% • AC testimoniato /monitoraggio Asistolia 36% • Giorno/ora • Modo di risposta (programma) • Sede AC – Piano – Reparto FV/TV 25% Sconosciuto 9% • Qualità RCP Peberdy et al. 14.720 ACC intraospedalieri, NRCPR study, Resuscitation 2003 Ritmo iniziale e prognosi Danciu, Resuscitation 2004 Cohn, Intern Med J 2004 35 P=0,01 40 25 30 20 10 20 15 10 5 0 0 FV/TV Asy FV/TV PEA Asy PEA 50 40 P<0,001 35 30 25 20 15 10 P=0,055 40 % dimissione % dimissione P=0,005 30 % dimissione % dimissione 50 30 20 10 5 0 0 FV/TV Asy NRCPR, Resuscitation 2003 PEA FV/TV Non FV/TV Sandroni, Resuscitation 2004 Ritmo iniziale e prognosi Epidemiologic study of in-hospital cardiopulmonary resuscitation in the elderly Outcome 8% 22% 33% 37% Dimessi vivi CPC 1-2 FV/TVsp asistolia PEA non noto 33,9% 9,5% 10,1% Larkin GL et Al, Resuscitation 2009 Fattori che condizionano l’esito • Ritmo iniziale • AC testimoniato /monitoraggio • Giorno/ora • Modo di risposta (programma) • Sede AC – Piano – Reparto 60 50 40 30 20 10 0 Testimoniato Sopravvissuti Non testimoniato Deceduti • Qualità RCP Sandroni et al, Resuscitation 2004 Arresto testimoniato e prognosi 30 Dumot, Arch Int Med 2001 P<0,005 % ROSC 20 15 10 30 20 10 0 0 40 % dimissione 40 5 Testimoniato Non testimoniato Testimoniato Sandroni, Resuscitation 2004 35 P=0,087 30 25 20 15 10 P<0,01 50 25 % dimissione % dimissione 25 Taffet, JAMA 1988 60 Non testimoniato Brindley, CMAJ 2002 20 15 10 5 5 0 0 Testimoniato Non testimoniato Testimoniato Non testimoniato Fattori che condizionano l’esito • Ritmo iniziale • AC testimoniato /monitoraggio • Giorno/ora • Modo di risposta (programma) • Sede AC – Piano – Reparto • Qualità RCP Dumot, J. A. et al. Arch Intern Med 2001 Sopravvivenza all’arresto cardiaco intraospedaliero in due fasce orarie Herlitz et al. Resuscitation 2002 Sopravvivenza IH-CA insorti di notte e nel fine settimana H 7-23 (%) H 23-7 (%) n. 58593 n. 15110 p ROSC Vivi a 24 h Dimessi vivi 44,7 28,9 14,7 51,1 35,4 19,8 < 0,001 < 0,001 < 0,001 Neurol. indenni FV/TV asistolia 11 22,9 33,5 15,2 19,8 39,6 < 0,001 < 0,001 < 0,001 IH-CA ore diurne: sopravvivenza migliore nei giorni feriali vs fine-settimana (20,6% vs 17,4%) IH-CA ore notturne: nessuna differenza di sopravvivenza fra giorni feriali e fine-settimana Peberdy MA et Al, JAMA 2008 Fattori che condizionano l’esito • Ritmo iniziale • AC testimoniato /monitoraggio Sopravvivenza e tempo di risposta p = 0,05 FV/TV • Giorno/ora • Modo di risposta (programma) p = 0,02 Non-FV/TV • Sede AC – Piano – Reparto • Qualità RCP 0 1 2 Deceduti 3 4 Sopravvissuti 5 6 Minuti Sandroni et al, Resuscitation 2004 Sopravvivenza e tempo di arrivo Danciu, Resuscitation 2004 40 0 CAT % dimissione > 3min 10 > 3 min < 3 min > 3 min Herlitz, Resuscitation 2002 35 P=0,008 30 25 20 15 10 5 0 Inizio CPR < 1 min > 1 min % dimissione % dimissione 20 0 P=0,026 < 3 min P=0,001 30 Sandroni, Resuscitation 2004 40 35 30 25 20 15 10 5 NRCPR, Resuscitation 2003 P=0,002 % dimissione 40 35 30 25 20 15 10 5 0 Primo shock < 3 min Fattori che condizionano l’esito • Ritmo iniziale • AC testimoniato /monitoraggio • Giorno/ora • Modo di risposta (programma) • Sede AC – Piano – Reparto • Qualità RCP Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi Fattori che condizionano l’esito Reparti non intensivi • Ritmo iniziale • AC testimoniato /monitoraggio • Giorno/ora • Modo di risposta (programma) • Sede AC – Piano – Reparto • Qualità RCP 30 25 20 15 10 5 0 > 3 minuti < 3 minuti Sopravvissuti Deceduti Sandroni et al, Resuscitation 2004 Sopravvivenza e sede dell’arresto Tunstall-Pedoe, BMJ 1992 Skrifvars, Resuscitation 2003 30 % dimissione % 1 anno 20% 15% 10% 5% 15 10 0 UTIC ICU Reparti % Sopravvivenza dimissione Pronto Soccorso 50 % ROSC 20 5 0% 60 25 40 30 20 10 0 PS Taffet, JAMA 1988 ICU Reparti PS UTIC ICU Reparti PS Radiologia ICU Reparti 80 60 40 20 0 Sandroni, Resuscitation 2004 Fattori che condizionano l’esito • Ritmo iniziale • AC testimoniato /monitoraggio • Giorno/ora • Modo di risposta (programma) • Sede AC – Piano – Reparto Chest compression rate / min • Qualità RCP Sopravvivenza più elevata per frequenza di MCE 100 ± 20 / min Abella et Al, Circulation 2005 In sintesi: • La sopravvivenza nell’IH-CA dipende da: fattori pre-arresto fattori intra-arresto fattori post-arresto • La qualità della risposta intraospedaliera all’emergenza è elemento critico PROGETTO ACRO MONITORAGGIO (Sett. 1998) FORMAZIONE (RI)ORGANIZZAZIONE Azienda Sanitaria di Firenze circa 850.000 abitanti; 6 ospedali - 1.600 posti letto; 55.000 ricoveri / anno; 1400 infermieri - 680 medici Gruppo A.C.R.O. Team multidisciplinare e multiprofessionale (cardiologi, anestesisti-rianimatori, internisti, epidemiologi, infermieri professionali) Obiettivo: istituire e gestire un sistema uniforme ed efficiente di intervento in caso di arresto cardiorespiratorio in ospedale Indicatore: sopravvivenza ad ACR intraospedaliero Progetto A.C.R.O. FORMAZIONE MONITORAGGIO • ORGANIZZAZIONE • FORMAZIONE • MONITORAGGIO (RI)ORGANIZZAZIONE PROGETTO “CIRCOLARE” Progetto A.C.R.O. • numero telefonico unico per l’arresto cardiaco • acquisizione e distribuzione defibrillatori ELEMENTI ESSENZIALI: • ORGANIZZAZIONE (manuali/DAE) / multifunzione • organizzazione carrelli per emergenza • Numero unico dell’Emergenza • FORMAZIONE • check-list per defibrillatori e carrelli emergenza • individuazione del livello di “rischio” dei reparti • Sistema di Risposta Rapida • 1 carrello • MONITORAGGIO • verifica personale già addestrato (BLS-D e ACLS): retraining Emergenza + 1 DAE per piano • formazione del personale non ancora addestrato • Procedura• diffusione capillare del progetto negli ospedali • monitoraggio degli eventi (Scheda Utstein) Procedura ufficiale dell’Azienda AZIENDA SANITARIA 10 DI FIRENZE - PROCEDURA Titolo della procedura Emergenza clinica: arresto cardio - respiratorio in ambiente ospedaliero “ACRO” Codice procedura AI.2.05.01 Revision e n. 1 Pagina 1 di 1 Presidio: AZIENDA SANITARIA DI FIRENZE Struttura organizzativa:Direzione Sanitaria Aziendale Clinici & Management Data 17-052002 Responsabile Redazione Fabrizio Bandini Armando Pedullà GRUPPO ACRO Responsabile Convalida Fabrizio Bandini Persona o Organismo che approva Direzione Sanitaria Aziendale Sintesi delle modifiche apportate: prima versione I Direttori Sanitari di Presidio, attraverso le Commissioni ACRO di presidio, sono responsabili operativi dell'applicazione della procedura. Finalità & Destinatari Finalità: organizzare le modalità per un intervento efficace in caso di arresto cardio-respiratorio in ambito ospedaliero. Applicabilità: personale sanitario di ogni servizio e reparto ospedaliero, personale dell'elisoccorso, personale degli uffici amministrativi, portiere, testimoni eventuali dell’evento. Procedura Emergenza clinica: arresto cardio - respiratorio in ambiente ospedaliero “ACRO” • Definire gli obiettivi • Definire numero telefonico unico ACR • Definire ambiti – Area critica (intensive e subintensive) – Area della degenza – Area non sanitaria (corridoi, bar, parcheggio, etc. etc.) • Definire operatività e risorse Progetto A.C.R.O. • Corsi BLS-D per tutto il personale • ORGANIZZAZIONE • Corsi ACLS per tutti i medici e per gli infermieri di area critica • FORMAZIONE • MONITORAGGIO • corsi secondo linee-guida ILCOR • rete formativa ANMCO-AHA Progetto A.C.R.O. Raccolta e analisi dei dati: UTSTEIN STYLE • ORGANIZZAZIONE • FORMAZIONE • MONITORAGGIO Utstein style form Variabili del paziente Variabili di evento Variabili di ospedale Variabili di outcome Circulation, 1997 Emergenza Intraospedaliera Sistema Paziente Via Afferente Valutazione Via Efferente Intervento “Il paradosso della rianimazione”: LA “PREVENZIONE” DELL’A.C.R. 30% FV/TVsp asistolia/PE A 70% Schein et al. - Chest 1990 Gwinnutt et al. - Resuscitation 2000 Registro AHA ACR ospedaliero - Resuscitation 2002, Firenze “Il paradosso della rianimazione”: LA “PREVENZIONE” DELL’A.C.R. • solo 1/3 degli ACR ospedalieri sono imprevisti • le 6-8 ore precedenti l’ACR sono caratterizzate da importanti segni di deterioramento Schein et al. - Chest 1990 • la loro mancata rilevazione, l’insufficiente monitoraggio, il mancato trasferimento in TI, sono in parte responsabili della prognosi infausta di tali pazienti critici McQuillan et al. - BMJ 1998 Situazione clinica Ritmi non defibrillabili (asistolia e PEA): bassa percentuale RCP positiva tempo è necessario “intercettare” questi pazienti molto precocemente, durante la fase di deterioramento MORTALITÀ INTRA-OSPEDALIERA E STRATEGIE DI CONTENIMENTO Critical Care Outreach Team Patient-at-risk team Medical Emergency Team Medical Crisis Response team Patient early response team Modified Early Warning Score Early warning scoring system Modelli di risposta emergenza intraospedaliera Code Blue P A T I E N T S “Monitoraggio” ottimale • numero limitato di parametri clinici • facilmente rilevabili • non necessaria strumentazione sofisticata • facile registrazione • buona correlazione con eventi (decesso, ACR, ricovero T.I. o H.D.U.) M.E.W.S. (Modified Early Warning Score) • • • • • • Pressione Arteriosa Sistolica Frequenza Cardiaca Frequenza Respiratoria Valutazione Neurologica (AVPU/GCS) Diuresi Oraria Temperatura Morgan RJM, Clin Intensive Care 1997; Stenhouse C, Br. J. Anaesth. 2000 Correla con morte, ricovero in TI o HDU, ACR, sopravvivenza a 60 gg Subbe, QJM 2001; Subbe , Anesthesia 2003; Carberry, Nurs Crit Care, 2002 1. Pressione arteriosa sistolica 2. Frequenza cardiaca 3. Frequenza respiratoria 4. Valutazione neurologica 5. Diuresi 6. Temperatura M.E.W.S. (Modified Early Warning Score) Punteggio Frequenza Cardiaca Frequenza Respiratoria Valutazione Neurologica o GCS 3 2 1 0 1 2 3 < 40 41-50 51-100 101-110 111-130 > 131 9-14 15-20 21-29 > 30 Vigile Agitazione Confusione 15 14 9-13 <8 38,1-38,5 > 38,6 <8 Non risponde Diuresi Oraria Temperatura < 10 ml Pressione Sistolica < 70 Risponde al dolore Risponde alla voce < 30 ml < 35 35,1-36 36,1-38 71-80 81-100 101-199 > 200 Protocollo TI o HDU • tutti i pazienti in degenza ordinaria sono valutati con il MEWS Primo MEWS • controlli con periodo dato dal MEWS • se MEWS > 5 o c’è un brusco incremento l’infermiere chiama il medico di reparto e/o il medico dell’ Emergency Team SO PS Degenza Rivalutazione MEWS MEWS ogni 24 h 0-2 3-4 MEWS MEWS ogni 6h >=5 Medico Degenza • trattamento precoce • ricovero in TI o HDU si Paziente in degenza migliora Ricovero TI no MET Ricovero HDU MORTALITÀ INTRA-OSPEDALIERA E STRATEGIE DI CONTENIMENTO Valutazione e monitoraggio I pazienti in ambienti ospedalieri per acuti devono avere registrazione di parametri fisiologici almeno: al momento dell’ammissione in reparto al trasferimento a reparto ordinario da aree a maggiore intensità di cura (Terapie Intensive) NICE clinical guideline 50, July 2007 – www.nice.org.uk MORTALITÀ INTRA-OSPEDALIERA E STRATEGIE DI CONTENIMENTO STUDIO PROSPETTICO MULTICENTRICO OSSERVAZIONALE ”MORTALITÀ INTRA-OSPEDALIERA E STRATEGIE DI CONTENIMENTO” Progetto MIER Survey Prima “short survey”: 18 Giugno 2002 Valutazione “istantanea” dei pazienti ricoverati in degenza ordinaria Scopi: • verificare la fattibilità del rilevamento nei reparti • determinare l’impatto sui carichi di lavoro • controllare profilo di gravità dei p. ricoverati definire il progetto nei dettagli AZIENDA SANITARIA DI FIRENZE Direzione Sanitaria - Gruppo ACRO RILEVAMENTO MEWS SCORE (Modified Early Warning System Observation Score) 18 Giugno 2002 Reparto _____________________________________________________________ Paziente _____________________________________________________________ Prima “short survey”: 18 Giugno 2002 Età ____________________________ Sesso _______________________________ Diagnosi principale ___________________________________________________ Giornata di degenza ___________________________________________________ Giornata di intervento (se p. chirurgico) __________________________________ Punteggio Frequenza Cardiaca 3 Frequenza Respiratoria 2 < 40 1 41-50 0 51-100 1 101-110 2 111-130 3 > 131 ………. <8 ………. ………. 9-14 ………. 15-20 ………. 21-29 ………. > 30 ………. ………. ………. ………. Agitazione Confusione ………. Valutazione Neurologica o CGS Diuresi Oraria Non risponde Risponde al dolore Risponde alla voce Vigile 15 14 9-13 <8 ………. < 10 ml ………. < 30 ml ………. ………. ………. ………. ………. ………. ………. < 35 35,1-36 36,1-38 38,1-38,5 > 38,6 ………. 71-80 ………. 81-100 ………. 101-199 ………. < 70 ………. > 200 ………. ………. ………. ………. Temperatura Pressione Sistolica score 3 6% score 4 4% score 5 2% score > 5 2% ………. Il compilatore Totale: ____________ ___________________________________ score 2 18% score 0 33% score 1 35% • valutati 413 p. (93% dei posti letto totali) • tempo medio di rilevazione: 5’ 40” score 0 score 1 score 2 score 3 score 4 score 5 score > 5 Conclusioni • La rilevazione è fattibile, semplice, non richiede attrezzature sofisticate e costose • la rilevazione richiede tempo limitato e non incide in modo eccessivo sui carichi di lavoro • circa l’ 86% dei p. ha score 0-2, il 10% score 3-4 e solo il 4% > 5 Seconda “short survey”: 3-4 Febbraio 2003 Valutazione dei pazienti ricoverati in degenza ordinaria Scopi: • controllare profilo di gravità dei p. ricoverati • verificare outcome di pazienti con score diversi definire il progetto nei dettagli Seconda “short survey”: 3-4 Febbraio 2003 score 4 5% score 3 9% score 5 2% score > 5 3% score 0 26% score 2 20% score 1 35% • Valutazioni: 800 (435 + 365) • tempo medio di rilevazione: 5’ 40” score 0 score 1 score 2 score 3 score 4 score 5 score > 5 Seconda “short survey”: 3-4 Febbraio 2003 Outcome: • score < 3 0 decessi 0 eventi • score > 3 9 decessi 7 eventi • Valutazioni: 800 (435 + 365) • tempo medio di rilevazione: 5’ 40” Conclusioni • La rilevazione conferma il profilo di gravità dei pazienti già osservato nella precedente survey (circa l’ 81% dei p. ha score 0-2, il 13% score 3-4 e solo il 6% > 5) • • l’outcome è peggiore nei pazienti con score > 3 Sistemi per la gestione dell’ACR • MET (Medical Emergency Team) • CAT (Cardiac Arrest Team) Sistemi per la gestione dell’ACR MET (Medical Emergency Team) • Numero telefonico unico in Rianimazione • Un rianimatore (e un infermiere) H 24 • Coinvolgimento altri specialisti emergenza Outreach Team MET (Medical Emergency Team) Chiamate per AC Mortalità totale Ricoveri in TI Pre-MET Post-MET 7,6/1000 3,0/1000 2,82% 2,35% 45% 29% Dacey MJ et Al, Crit Care Med 2007 MET (Medical Emergency Team) 5 aa prima (203.892 pz) vs 2 aa dopo (73.825 pz) Chiamate IH- AC Pre-MET Post-MET == 9,3/1000 1,12/1000 0,83/1000 Mortalità totale - 10% Mortalità pz medici - 12% Konrad D et Al, Intensive Care Med 2010 Review on MET ↓ IH.CA ↓ mortalità per IH.CA ↓ mortalità totale (pz medici e chirurgici) ↓ ricoveri in TI Precoce identificazione deterioramento clinico The evidence in support of MET or equivalent systems, is not straightforward. Issues such as education, resources (human and financial) and communication are vital to success with implementation. Barbetti J, Lee G, Nurs Crit Care 2008 Jones D, Bellomo R, De Vita MA, Crit Care 2009 Conclusioni Progetto A.C.R.O. Scarso coinvolgimento medici Incostante o erronea compilazione delle schede Pastoie burocratiche Lentezze amministrative Esiguità risorse “Resistenze locali” ……………………. Sensibilizzazione al problema emergenza Diffusione cultura dell’emergenza Distribuzione attrezzature per RCP Coinvolgimento personale infermieristico Miglioramento trattamento ACR Incremento dei tentativi di RCP Supporto Direzione Generale e Sanitaria …………………………………………… Conclusioni IH-CA è un problema concreto e reale, e in quanto tale va conosciuto. IH-CA, pur imprevedibile, va previsto. Occorre impostare un programma per la gestione complessiva di IH-CA (trattamento; prevenzione; formazione del personale; raccolta dati; miglioramento; etc. etc.). Bruxelles “À la Mort Subite” birreria con oltre 300 tipi di birra