Simposio
LE NUOVE FRONTIERE DELLA CARDIOLOGIA
Emergenza intraospedaliera:
missione possibile ?
Giuseppe A. Fradella
Cardiologia Generale 1 AOU Careggi - Firenze
Crotone, 2 Ottobre 2010
Morte cardiaca improvvisa
Definizione
“Morte inaspettata, dovuta a cause cardiache,
che si verifica in soggetti con o senza una
patologia cardiaca conosciuta e che
sopraggiunge entro 1 ora dall’inizio dei sintomi”
Epidemiologia
• Incidenza variabile: 0.36-1.28/1000/anno
(in rapporto a tipo di popolazione studiata)
• In Paesi industrializzati: 1/1000/anno
Ritmo iniziale: differenze
Ritmi defibrillabili
Ritmi non defibrillabili
Trattamento
Gestione
alta
Sopravvivenza
bassa
♥ IH-CA diverso da OH-CA
♥ E’ importante affrontare
autonomamente il problema
IH-CA
 motivi culturali
 motivi epidemiologici
 motivi organizzativi
“la morte improvvisa è la sfida del nuovo millennio”
IH-CA
OH-CA
ACR
Epidemiologia
Incidenza
1-5 / 1000 ricoveri / anno (1)
3,8-4 / 1000 ricoveri / anno
0,175 eventi / posti letto / anno
Sopravvivenza
(1) Serie di 4 lavori su IH-CA 1999-2004
(2) NR CPR Study Circulation 2003
24 ore
De Bard (‘81)
Mc Grath (‘87)
Cummins e Graves (‘89)
dimessi vivi
%
%
39
34
17
15
28
17
(review 44 lavori)
BRESUS (‘92)
(2)
range
(3 - 27)
(3 - 27)
Epidemiologia
Characteristic
Pediatric (<18ys)
n.880 (%)
Arrest
Adult (>18ys)
n. 36902 (%)
Arrest
P
570 (65)
116 (13)
123 (14)
21 (2)
20 (2)
30 (3)
16.637 (45)
4018 (11)
12.885 (35)
1555 (4)
908 (2)
899 (2)
*
.03
*
.008
.99
.07
First documented rhythm
Asystole
PEA
VF or pulseless VT
VF
Pulseless VT
350 (40)
213 (24)
120 (14)
71 (8)
49 (6)
13.024 (35)
11.963 (32)
8361 (23)
5170 (14)
3191 (9)
006
*
*
*
.001
Survival H discharge
27%
18%
Event location
Intensive care unit
Emergency department
General inpatient
Diagnostic area
Outpatient, other, or unknown
Operating department
01.01.2000 - 30.03.2004
Nadkarni V. et Al, JAMA, January 4, 2006
Delayed Time to Defibrillation
after In-Hospital Cardiac Arrest
6789 pz con IH-CA in 369 Ospedali USA
< 2 min
> 2 min
Totale
4744 (70%) 2045 (30%)
Aree Intensive
2910 (78%) 816 (22%)
Degenza (telemetria)
1368 (63%) 816 (37%)
Degenza (non telemetria) 466 (53%) 413 (47%)
Chan PS et Al, NEJM, 2008, 1; 358:9-17
Delayed Time to Defibrillation
after In-Hospital Cardiac Arrest
6789 pz con IH-CA in 369 Ospedali USA
Ritardo nella
defibrillazione correla
con minore probabilità
di ROSC,
sopravvivenza a 24
ore e alla dimissione
Chan PS et Al, NEJM, 2008, 1; 358:9-17
Luglio 2009
Epidemiologic Study of In-Hospital Cardiopulmonary Resuscitation in the
Elderly
William J. Ehlenbach, M.D., M.Sc., Amber E. Barnato, M.D., M.P.H., J. Randall Curtis,
M.D., M.P.H., William Kreuter, M.P.A., Thomas D. Koepsell, M.D., M.P.H., Richard A. Deyo,
M.D., M.P.H., and Renee D. Stapleton, M.D., M.Sc.
Oltre 433.000 pazienti con IH-CA
sottoposti a RCP fra 1992 e 2005
CONCLUSIONS
Survival after in-hospital CPR did not improve from 1992 through 2005. The
proportion of in-hospital deaths preceded by CPR increased, whereas the
proportion of survivors discharged home after undergoing CPR decreased. Black
race was associated with higher rates of CPR but lower rates of survival after CPR.
Epidemiologic Study of In-Hospital Cardiopulmonary Resuscitation in the
Elderly
Dimessi vivi: percentuale sostanzialmente invariata
Sopravvivenza peggiore in donne, anziani, non bianchi
Le tecniche di RCP sono migliorate ma i pazienti sono più critici
Scarsa comunicazione medico-paziente (sogg. anziani e cronici)
Miglioramento nell’approccio in OH-CA (bystander, DAE, etc)
non riproducibile in IH-CA
“It's possible that we are delivering better CPR, but
we're delivering it to sicker patients or patients who
are less likely to survive"
In-Hospital Cardiac Arrest
Ospedali USA: analisi e revisione critica
Ospedali Italia: ===
Fattori che condizionano l’esito
• Ritmo iniziale
• Arresto testimoniato/monitoraggio
• Modalità di risposta (programma)
• Orario e giorno dell’arresto
• Sede dell’arresto cardiaco
– Piano
– Reparto
• Qualità della RCP
Fattori che condizionano l’esito
• Ritmo iniziale
PEA
30%
• AC testimoniato
/monitoraggio
Asistolia
36%
• Giorno/ora
• Modo di risposta
(programma)
• Sede AC
– Piano
– Reparto
FV/TV
25%
Sconosciuto
9%
• Qualità RCP
Peberdy et al. 14.720 ACC intraospedalieri,
NRCPR study, Resuscitation 2003
Ritmo iniziale e prognosi
Danciu, Resuscitation 2004
Cohn, Intern Med J 2004
35
P=0,01
40
25
30
20
10
20
15
10
5
0
0
FV/TV
Asy
FV/TV
PEA
Asy
PEA
50
40
P<0,001
35
30
25
20
15
10
P=0,055
40
% dimissione
% dimissione
P=0,005
30
% dimissione
% dimissione
50
30
20
10
5
0
0
FV/TV
Asy
NRCPR, Resuscitation 2003
PEA
FV/TV
Non FV/TV
Sandroni, Resuscitation 2004
Ritmo iniziale e prognosi
Epidemiologic study of in-hospital
cardiopulmonary resuscitation in the elderly
Outcome
8% 22%
33%
37%
Dimessi vivi
CPC 1-2
FV/TVsp
asistolia
PEA
non noto
33,9%
9,5%
10,1%
Larkin GL et Al, Resuscitation 2009
Fattori che condizionano l’esito
• Ritmo iniziale
• AC testimoniato
/monitoraggio
• Giorno/ora
• Modo di risposta
(programma)
• Sede AC
– Piano
– Reparto
60
50
40
30
20
10
0
Testimoniato
Sopravvissuti
Non testimoniato
Deceduti
• Qualità RCP
Sandroni et al, Resuscitation 2004
Arresto testimoniato e prognosi
30
Dumot, Arch Int Med 2001
P<0,005
% ROSC
20
15
10
30
20
10
0
0
40
% dimissione
40
5
Testimoniato
Non testimoniato
Testimoniato
Sandroni, Resuscitation 2004
35
P=0,087
30
25
20
15
10
P<0,01
50
25
% dimissione
% dimissione
25
Taffet, JAMA 1988
60
Non testimoniato
Brindley, CMAJ 2002
20
15
10
5
5
0
0
Testimoniato
Non testimoniato
Testimoniato
Non testimoniato
Fattori che condizionano l’esito
• Ritmo iniziale
• AC testimoniato
/monitoraggio
• Giorno/ora
• Modo di risposta
(programma)
• Sede AC
– Piano
– Reparto
• Qualità RCP
Dumot, J. A. et al. Arch Intern Med 2001
Sopravvivenza all’arresto cardiaco
intraospedaliero in due fasce orarie
Herlitz et al. Resuscitation 2002
Sopravvivenza IH-CA insorti
di notte e nel fine settimana
H 7-23 (%) H 23-7 (%)
n. 58593
n. 15110
p
ROSC
Vivi a 24 h
Dimessi vivi
44,7
28,9
14,7
51,1
35,4
19,8
< 0,001
< 0,001
< 0,001
Neurol. indenni
FV/TV
asistolia
11
22,9
33,5
15,2
19,8
39,6
< 0,001
< 0,001
< 0,001
IH-CA ore diurne: sopravvivenza migliore nei giorni feriali vs
fine-settimana (20,6% vs 17,4%)
IH-CA ore notturne: nessuna differenza di sopravvivenza fra
giorni feriali e fine-settimana
Peberdy MA et Al, JAMA 2008
Fattori che condizionano l’esito
• Ritmo iniziale
• AC testimoniato
/monitoraggio
Sopravvivenza e tempo di risposta
p = 0,05
FV/TV
• Giorno/ora
• Modo di risposta
(programma)
p = 0,02
Non-FV/TV
• Sede AC
– Piano
– Reparto
• Qualità RCP
0
1
2
Deceduti
3
4
Sopravvissuti
5
6
Minuti
Sandroni et al, Resuscitation 2004
Sopravvivenza e tempo di arrivo
Danciu, Resuscitation 2004
40
0
CAT
% dimissione
> 3min
10
> 3 min
< 3 min
> 3 min
Herlitz, Resuscitation 2002
35
P=0,008
30
25
20
15
10
5
0
Inizio CPR < 1 min
> 1 min
% dimissione
% dimissione
20
0
P=0,026
< 3 min
P=0,001
30
Sandroni, Resuscitation 2004
40
35
30
25
20
15
10
5
NRCPR, Resuscitation 2003
P=0,002
% dimissione
40
35
30
25
20
15
10
5
0
Primo shock < 3 min
Fattori che condizionano l’esito
• Ritmo iniziale
• AC testimoniato
/monitoraggio
• Giorno/ora
• Modo di risposta
(programma)
• Sede AC
– Piano
– Reparto
• Qualità RCP
Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi
Fattori che condizionano l’esito
Reparti non intensivi
• Ritmo iniziale
• AC testimoniato
/monitoraggio
• Giorno/ora
• Modo di risposta
(programma)
• Sede AC
– Piano
– Reparto
• Qualità RCP
30
25
20
15
10
5
0
> 3 minuti
< 3 minuti
Sopravvissuti
Deceduti
Sandroni et al, Resuscitation 2004
Sopravvivenza e sede dell’arresto
Tunstall-Pedoe, BMJ 1992
Skrifvars, Resuscitation 2003
30
% dimissione
% 1 anno
20%
15%
10%
5%
15
10
0
UTIC
ICU
Reparti
% Sopravvivenza dimissione
Pronto
Soccorso
50
% ROSC
20
5
0%
60
25
40
30
20
10
0
PS
Taffet, JAMA 1988
ICU
Reparti
PS
UTIC
ICU
Reparti
PS
Radiologia
ICU
Reparti
80
60
40
20
0
Sandroni, Resuscitation 2004
Fattori che condizionano l’esito
• Ritmo iniziale
• AC testimoniato
/monitoraggio
• Giorno/ora
• Modo di risposta
(programma)
• Sede AC
– Piano
– Reparto
Chest compression rate / min
• Qualità RCP
Sopravvivenza più elevata per frequenza
di MCE 100 ± 20 / min
Abella et Al, Circulation 2005
In sintesi:
•
La sopravvivenza nell’IH-CA
dipende da:
fattori pre-arresto
fattori intra-arresto
fattori post-arresto
•
La qualità della risposta
intraospedaliera all’emergenza
è elemento critico
PROGETTO ACRO
MONITORAGGIO
(Sett. 1998)
FORMAZIONE
(RI)ORGANIZZAZIONE
Azienda Sanitaria di Firenze
circa 850.000 abitanti; 6 ospedali - 1.600 posti letto;
55.000 ricoveri / anno; 1400 infermieri - 680 medici
Gruppo A.C.R.O.
Team multidisciplinare e multiprofessionale
(cardiologi, anestesisti-rianimatori, internisti,
epidemiologi, infermieri professionali)
Obiettivo: istituire e gestire un
sistema uniforme ed efficiente
di intervento in caso di arresto
cardiorespiratorio in ospedale
Indicatore: sopravvivenza ad ACR intraospedaliero
Progetto A.C.R.O.
FORMAZIONE
MONITORAGGIO
• ORGANIZZAZIONE
• FORMAZIONE
• MONITORAGGIO
(RI)ORGANIZZAZIONE
PROGETTO “CIRCOLARE”
Progetto A.C.R.O.
• numero telefonico unico per l’arresto cardiaco
• acquisizione e distribuzione defibrillatori
ELEMENTI
ESSENZIALI:
• ORGANIZZAZIONE
(manuali/DAE) / multifunzione
• organizzazione
carrelli per emergenza
• Numero unico
dell’Emergenza
• FORMAZIONE
• check-list per defibrillatori e carrelli emergenza
• individuazione
del livello di “rischio” dei reparti
• Sistema di Risposta
Rapida
• 1 carrello
• MONITORAGGIO
• verifica personale già addestrato (BLS-D e ACLS):
retraining
Emergenza
+ 1 DAE per piano
• formazione del personale non ancora addestrato
• Procedura•
diffusione capillare del progetto negli ospedali
• monitoraggio degli eventi (Scheda Utstein)
Procedura ufficiale
dell’Azienda
AZIENDA SANITARIA 10 DI FIRENZE - PROCEDURA
Titolo della procedura
Emergenza clinica: arresto cardio - respiratorio in
ambiente ospedaliero “ACRO”
Codice
procedura
AI.2.05.01
Revision
e n.
1
Pagina
1 di 1
Presidio: AZIENDA SANITARIA DI FIRENZE
Struttura organizzativa:Direzione Sanitaria Aziendale
Clinici & Management
Data
17-052002
Responsabile Redazione
Fabrizio Bandini
Armando Pedullà
GRUPPO ACRO
Responsabile
Convalida
Fabrizio Bandini
Persona o Organismo che
approva
Direzione Sanitaria Aziendale
Sintesi delle modifiche apportate: prima versione
I Direttori Sanitari di Presidio, attraverso le Commissioni ACRO di presidio, sono responsabili
operativi dell'applicazione della procedura.
Finalità & Destinatari
Finalità: organizzare le modalità per un intervento efficace in caso di arresto cardio-respiratorio in ambito
ospedaliero.
Applicabilità: personale sanitario di ogni servizio e reparto ospedaliero, personale dell'elisoccorso,
personale degli uffici amministrativi, portiere, testimoni eventuali dell’evento.
Procedura
Emergenza clinica: arresto cardio - respiratorio
in ambiente ospedaliero “ACRO”
• Definire gli obiettivi
• Definire numero telefonico unico ACR
• Definire ambiti
– Area critica (intensive e subintensive)
– Area della degenza
– Area non sanitaria (corridoi, bar, parcheggio,
etc. etc.)
• Definire operatività e risorse
Progetto A.C.R.O.
• Corsi BLS-D per tutto il personale
• ORGANIZZAZIONE
• Corsi ACLS per tutti i medici e
per gli infermieri di area critica
• FORMAZIONE
• MONITORAGGIO
• corsi secondo linee-guida ILCOR
• rete formativa ANMCO-AHA
Progetto A.C.R.O.
Raccolta e analisi dei dati:
UTSTEIN STYLE
• ORGANIZZAZIONE
• FORMAZIONE
• MONITORAGGIO
Utstein style form
Variabili del paziente
Variabili di evento
Variabili di ospedale
Variabili di outcome
Circulation, 1997
Emergenza Intraospedaliera
Sistema
Paziente
Via Afferente
Valutazione
Via Efferente
Intervento
“Il paradosso della rianimazione”:
LA “PREVENZIONE” DELL’A.C.R.
30%
FV/TVsp
asistolia/PE
A
70%
Schein et al. - Chest 1990
Gwinnutt et al. - Resuscitation 2000
Registro AHA ACR ospedaliero - Resuscitation 2002, Firenze
“Il paradosso della rianimazione”:
LA “PREVENZIONE” DELL’A.C.R.
• solo 1/3 degli ACR ospedalieri sono imprevisti
• le 6-8 ore precedenti l’ACR sono
caratterizzate da importanti segni di
deterioramento
Schein et al. - Chest 1990
• la loro mancata rilevazione, l’insufficiente
monitoraggio, il mancato trasferimento in TI,
sono in parte responsabili della prognosi
infausta di tali pazienti critici
McQuillan et al. - BMJ 1998
Situazione clinica
Ritmi non defibrillabili (asistolia e PEA):
bassa percentuale RCP positiva
tempo
è necessario “intercettare” questi pazienti
molto precocemente, durante la fase di
deterioramento
MORTALITÀ INTRA-OSPEDALIERA E STRATEGIE DI CONTENIMENTO
Critical Care
Outreach Team
Patient-at-risk
team
Medical
Emergency
Team
Medical Crisis
Response team
Patient early
response team
Modified
Early
Warning
Score
Early
warning
scoring
system
Modelli di risposta emergenza intraospedaliera
Code
Blue
P
A
T
I
E
N
T
S
“Monitoraggio” ottimale
• numero limitato di parametri clinici
• facilmente rilevabili
• non necessaria strumentazione sofisticata
• facile registrazione
• buona correlazione con eventi
(decesso, ACR, ricovero T.I. o H.D.U.)
M.E.W.S.
(Modified Early Warning Score)
•
•
•
•
•
•
Pressione Arteriosa Sistolica
Frequenza Cardiaca
Frequenza Respiratoria
Valutazione Neurologica (AVPU/GCS)
Diuresi Oraria
Temperatura
Morgan RJM, Clin Intensive Care 1997; Stenhouse C, Br. J. Anaesth. 2000
Correla con morte, ricovero in TI o HDU,
ACR, sopravvivenza a 60 gg
Subbe, QJM 2001; Subbe , Anesthesia 2003; Carberry, Nurs Crit Care, 2002
1. Pressione arteriosa sistolica
2. Frequenza cardiaca
3. Frequenza respiratoria
4. Valutazione neurologica
5. Diuresi
6. Temperatura
M.E.W.S.
(Modified Early Warning Score)
Punteggio
Frequenza
Cardiaca
Frequenza
Respiratoria
Valutazione
Neurologica
o
GCS
3
2
1
0
1
2
3
< 40
41-50
51-100
101-110
111-130
> 131
9-14
15-20
21-29
> 30
Vigile
Agitazione
Confusione
15
14
9-13
<8
38,1-38,5
> 38,6
<8
Non
risponde
Diuresi
Oraria
Temperatura
< 10 ml
Pressione
Sistolica
< 70
Risponde
al dolore
Risponde
alla voce
< 30 ml
< 35
35,1-36
36,1-38
71-80
81-100
101-199
> 200
Protocollo
TI o HDU
• tutti i pazienti in degenza
ordinaria sono valutati con
il MEWS
Primo
MEWS
• controlli con periodo dato
dal MEWS
• se MEWS > 5 o c’è un
brusco incremento
l’infermiere chiama il
medico di reparto e/o il
medico dell’ Emergency
Team
SO
PS
Degenza
Rivalutazione
MEWS
MEWS ogni
24 h
0-2
3-4
MEWS
MEWS ogni
6h
>=5
Medico
Degenza
• trattamento precoce
• ricovero in TI o HDU
si
Paziente
in degenza
migliora
Ricovero TI
no
MET
Ricovero HDU
MORTALITÀ INTRA-OSPEDALIERA E STRATEGIE DI CONTENIMENTO
Valutazione e monitoraggio

I pazienti in ambienti ospedalieri per
acuti devono avere registrazione di
parametri fisiologici almeno:


al momento dell’ammissione in reparto
al trasferimento a reparto ordinario da
aree a maggiore intensità di cura
(Terapie Intensive)
NICE clinical guideline 50, July 2007 – www.nice.org.uk
MORTALITÀ INTRA-OSPEDALIERA E STRATEGIE DI CONTENIMENTO
STUDIO PROSPETTICO MULTICENTRICO
OSSERVAZIONALE
”MORTALITÀ INTRA-OSPEDALIERA E
STRATEGIE DI CONTENIMENTO”
Progetto MIER
Survey
Prima “short survey”: 18 Giugno 2002
Valutazione “istantanea” dei pazienti
ricoverati in degenza ordinaria
Scopi:
• verificare la fattibilità del rilevamento nei reparti
• determinare l’impatto sui carichi di lavoro
• controllare profilo di gravità dei p. ricoverati
definire il progetto nei dettagli
AZIENDA SANITARIA DI FIRENZE
Direzione Sanitaria - Gruppo ACRO
RILEVAMENTO MEWS SCORE
(Modified Early Warning System Observation Score)
18 Giugno 2002
Reparto _____________________________________________________________
Paziente _____________________________________________________________
Prima “short survey”: 18 Giugno 2002
Età ____________________________ Sesso _______________________________
Diagnosi principale ___________________________________________________
Giornata di degenza ___________________________________________________
Giornata di intervento (se p. chirurgico) __________________________________
Punteggio
Frequenza
Cardiaca
3
Frequenza
Respiratoria
2
< 40
1
41-50
0
51-100
1
101-110
2
111-130
3
> 131
……….
<8
……….
……….
9-14
……….
15-20
……….
21-29
……….
> 30
……….
……….
……….
……….
Agitazione
Confusione
……….
Valutazione
Neurologica
o
CGS
Diuresi
Oraria
Non
risponde
Risponde
al dolore
Risponde
alla voce
Vigile
15
14
9-13
<8
……….
< 10 ml
……….
< 30 ml
……….
……….
……….
……….
……….
……….
……….
< 35
35,1-36
36,1-38
38,1-38,5
> 38,6
……….
71-80
……….
81-100
……….
101-199
……….
< 70
……….
> 200
……….
……….
……….
……….
Temperatura
Pressione
Sistolica
score 3
6%
score 4
4%
score 5
2%
score > 5
2%
……….
Il compilatore
Totale: ____________
___________________________________
score 2
18%
score 0
33%
score 1
35%
• valutati 413 p. (93% dei posti letto totali)
• tempo medio di rilevazione: 5’ 40”
score 0
score 1
score 2
score 3
score 4
score 5
score > 5
Conclusioni
• La rilevazione è fattibile, semplice, non
richiede attrezzature sofisticate e costose
• la rilevazione richiede tempo limitato e non
incide in modo eccessivo sui carichi di lavoro
• circa l’ 86% dei p. ha score 0-2,
il 10% score 3-4 e solo il 4% > 5
Seconda “short survey”: 3-4 Febbraio 2003
Valutazione dei pazienti ricoverati
in degenza ordinaria
Scopi:
• controllare profilo di gravità dei p. ricoverati
• verificare outcome di pazienti con score diversi
definire il progetto nei dettagli
Seconda “short survey”: 3-4 Febbraio 2003
score 4
5%
score 3
9%
score 5
2%
score > 5
3%
score 0
26%
score 2
20%
score 1
35%
• Valutazioni: 800 (435 + 365)
• tempo medio di rilevazione: 5’ 40”
score 0
score 1
score 2
score 3
score 4
score 5
score > 5
Seconda “short survey”: 3-4 Febbraio 2003
Outcome:
• score < 3
0 decessi
0 eventi
• score > 3
9 decessi
7 eventi
• Valutazioni: 800 (435 + 365)
• tempo medio di rilevazione: 5’ 40”
Conclusioni
• La rilevazione conferma il profilo di
gravità dei pazienti già osservato nella
precedente survey (circa l’ 81% dei p. ha
score 0-2, il 13% score 3-4 e solo il 6% > 5)
•
• l’outcome è peggiore nei pazienti
con score > 3
Sistemi per la gestione dell’ACR
• MET (Medical Emergency Team)
• CAT (Cardiac Arrest Team)
Sistemi per la gestione dell’ACR
MET (Medical Emergency Team)
• Numero telefonico unico in Rianimazione
• Un rianimatore (e un infermiere) H 24
• Coinvolgimento altri specialisti emergenza
Outreach Team
MET (Medical Emergency Team)
Chiamate per AC
Mortalità totale
Ricoveri in TI
Pre-MET
Post-MET
7,6/1000
3,0/1000
2,82%
2,35%
45%
29%
Dacey MJ et Al, Crit Care Med 2007
MET (Medical Emergency Team)
5 aa prima (203.892 pz) vs 2 aa dopo (73.825 pz)
Chiamate
IH- AC
Pre-MET
Post-MET
==
9,3/1000
1,12/1000
0,83/1000
Mortalità totale
- 10%
Mortalità pz medici
- 12%
Konrad D et Al, Intensive Care Med 2010
Review on MET
 ↓ IH.CA
 ↓ mortalità per IH.CA
 ↓ mortalità totale (pz medici e chirurgici)
 ↓ ricoveri in TI
 Precoce identificazione deterioramento clinico
The evidence in support of MET or equivalent systems, is not
straightforward.
Issues such as education, resources (human and financial)
and communication are vital to success with implementation.
Barbetti J, Lee G, Nurs Crit Care 2008
Jones D, Bellomo R, De Vita MA, Crit Care 2009
Conclusioni
Progetto A.C.R.O.
Scarso coinvolgimento medici
Incostante o erronea
compilazione delle schede
Pastoie burocratiche
Lentezze amministrative
Esiguità risorse
“Resistenze locali”
…………………….
Sensibilizzazione al problema emergenza
Diffusione cultura dell’emergenza
Distribuzione attrezzature per RCP
Coinvolgimento personale infermieristico
Miglioramento trattamento ACR
Incremento dei tentativi di RCP
Supporto Direzione Generale e Sanitaria
……………………………………………
Conclusioni
 IH-CA è un problema concreto e reale, e in
quanto tale va conosciuto.
 IH-CA, pur imprevedibile, va previsto.
 Occorre impostare un programma per la
gestione complessiva di IH-CA (trattamento;
prevenzione; formazione del personale; raccolta
dati; miglioramento; etc. etc.).
Bruxelles
“À la Mort Subite”
birreria con oltre 300 tipi di birra
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G.Fradella