La struttura geologica dell’Italia deriva
dall’orogenesi
delle Alpi
degli Appennini
conseguenza dello scontro tra la zolla
africana e quella euroasiatica.
In seguito a questo impatto colossale le rocce
del fondale oceanico si sono ripiegate e sono
state sospinte verso l’alto a formare le due
catene che rappresentano l’ossatura geologica
centrale della penisola.
In seguito a fenomeni di sedimentazione per opera di
ghiacciai e fiumi, attorno alle catene montuose si sono
formate zone pianeggianti: l’Italia ha assunto la sua
forma attuale.
che al momento della loro formazione erano disposti
in direzione est-ovest sul prolungamento delle Alpi e
collegati ai monti della Spagna meridionale. In
seguito hanno subito un movimento di rotazione
verso est.
L’Italia e l’intera zona del Mediterraneo rappresentano un’area ad alto rischio sismico (dal
greco seismòs=scossa) cioè una zona dove si manifestano diversi terremoti , dovuti
principalmente alla pressione della zolla africana contro quella europea.
Dove si verificano i
terremoti più intensi?
Carte del rischio
sismico
La linea dove si verificano i terremoti più intensi passa per il Nord
Africa, taglia la Sicilia, risale la penisola, si dirige a est in Veneto e in
Friuli,, ridiscende lungo la zona balcanica e termina in Turchia.
Tutto lo stivale è interessato da movimenti tellurici ( dal latino
tèllus=terreno) e solo la Sardegna non registra terremoti di rilievo.
Indicano le zone nelle quali è più probabile che si possa verificare un
terremoto. Le scosse si misurano in gradi, che prendono il nome dagli
studiosi che le hanno ideate:
-la scala Mercalli, che si basa sugli effetti del terremoto
-la scala Richter, che si basa sull’intensità della scossa, detta
magnitudine
Oltre i terremoti, testimoniano un intensa attività del sottosuolo i fenomeni vulcanici, con
eruzioni che spingono in superficie il magma presente all’interno della Terra, e i fenomeni
geotermici, con emissione di vapore e acqua ad altissima temperatura
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Unità 2 (pg 62-63)