In geofisica i terremoti,detti anche sismi o scosse telluriche,
sono vibrazioni o oscillazioni improvvise, rapide e più o
meno potenti, della crosta terrestre, provocate dallo
spostamento improvviso di una
massa rocciosa nel sottosuolo.
Tale spostamento è generato dalle forze di natura tettonica
che agiscono costantemente all'interno della crosta
terrestre provocando la liberazione di energia in un punto
interno della Terra detto ipocentro; a partire dalla frattura
creatasi una serie di onde elastiche, dette "onde sismiche",
si propagano in tutte le direzioni dall'ipocentro, dando vita
al fenomeno osservato in superficie; il luogo della
superficie terrestre posto sulla verticale dell'ipocentro si
chiama epicentro ed è generalmente quello più interessato
dal fenomeno.
La branca della geofisica
che studia questi fenomeni è
la sismologia.
Quasi tutti i terremoti che
avvengono sulla superficie
terrestre sono concentrati in
zone ben precise ossia in
prossimità dei confini tra
una placca tettonica e l'altra:
queste sono infatti le aree
tettonicamente attive, ossia
dove le placche si muovono
più o meno lentamente
sfregando o cozzando le
une rispetto alle altre.
In generale il movimento delle placche è lento,
costante e impercettibile e millimetro dopo
millimetro modella e distorce silenziosamente le
rocce sia in superficie che nel sottosuolo. Tuttavia
in alcuni momenti e in alcune aree, a causa delle
forze interne, delle pressioni, tensioni e attriti tra le
masse rocciose, tali modellamenti si bloccano.
L'area bloccata accumula tensione ed energia per
decine o centinaia di anni, fino a che l'energia è
sufficiente a superare il blocco creatosi che
cedendo improvvisamente causa l'improvviso e
repentino spostamento della massa rocciosa
precedentemente.
Tale movimento
improvviso genera
così le onde
sismiche e quindi
un terremoto: il
costante ma lento
slittamento tra
placche diventa
così in alcune aree
e in alcuni momenti
una sorta di
movimento a
scatto, blocco e
sblocco, che
genera così un
terremoto.
La vera opera di prevenzione di cui il nostro Paese ha assolutamente
bisogno per fronteggiare il rischio simico passa da una valutazione seria
della condizione del nostro patrimonio edilizio. È quindi necessario
avviare le verifiche della tenuta statica degli edifici, a partire dalle
strutture pubbliche sensibili come gli ospedali e le scuole. Secondo
l’ultimo rapporto di Legambiente
Ecosistema Scuola, infatti, oltre il
60% del patrimonio edilizio
scolastico e’ precedente al 1974,
anno di entrata in vigore delle
norme sulle edificazioni nelle
zone a rischio sismico, il 36,5%
degli edifici necessita di
manutenzione urgente, solo il
10% e’ costruito con criteri
antisismici e solo il 54% possiede
il certificato di agibilità.
Il nostro Paese ha subito, negli ultimi decenni, una
cementificazione incontrollata in cui anche le illegalità connesse
al ciclo del cemento, l’utilizzo di materiali scadenti e in alcuni casi
addirittura di cemento depotenziato, contribuiscono ad aggravare
il rischio a cui siamo quotidianamente esposti . La conoscenza e
la consapevolezza della fragilità del nostro patrimonio edilizio e il
conseguente risanamento delle situazioni più a rischio
costituiscono l’unico modo per provvedere alla sicurezza dei
cittadini
Per far fronte a tale fenomeno è necessario seguire alcune semplici norme di
comportamento.
Durante la scossa
CERCA RIPARO Cerca riparo all'interno di una porta in un muro portante o sotto una trave. Se
rimani al centro della stanza potresti essere ferito dalla caduta di vetri, intonaco o altri oggetti.
NON PRECIPITARTI FUORI
Non precipitarti fuori per le scale: sono la parte più debole dell'edificio. Non usare l'ascensore: si
può bloccare. In strada potresti essere colpito da vasi, tegole ed altri materiali che cadono.
Dopo la scossa
CHIUDI GLI INTERRUTTORI
Chiudi gli interruttori generali del gas e della corrente elettrica alla fine della scossa, per evitare
possibili incendi.
ESCI ALLA FINE DELLA SCOSSA
Esci alla fine della scossa. Indossa le scarpe: in strada potresti ferirti con vetri rotti. Raggiungi uno
spazio aperto, lontano dagli edifici e dalle linee elettriche.
All'esterno
NON BLOCCARE LE STRADE
Non bloccare le strade. Servono per i mezzi di soccorso. Usa l'automobile solo in caso di assoluta
necessità..
Voce006.amr
Voce006.am
Il D.M. 26/08/1992 “Norme di prevenzione
terremoti per l’edilizia scolastica” prevede che
per ogni edificio scolastico debba essere
predisposto un piano di emergenza e debbano
essere effettuate prove di evacuazione
almeno due volte nel corso dell’anno
scolastico.
Gli insegnanti cureranno che nelle aule e nei
laboratori gli arredi siano disposti in maniera
non solo funzionale, ma anche razionale, in
modo cioè da non ostacolare un pronto
allontanamento degli alunni.
Il Piano di Emergenza è uno
strumento operativo, specifico per
ogni scuola, attraverso il quale
vengono individuati i comportamenti
da tenere e le operazioni da
compiere in caso di emergenza, al
fine di consentire un esodo ordinato e
sicuro di tutti gli occupanti dell’edificio
scolastico.
In caso di evacuazione è necessario
dominare con prontezza e con calma
l'eventuale eccitazione degli allievi e
delle allieve, rispettare le vie di fuga e
l'ordine di uscita assegnati ad ogni
classe, attenendosi alle disposizioni
eventualmente impartite dal
coordinatore in quel momento
presente.
La classe
I serra-fila verificano che nessuno sia rimasto indietro, escono dall’aula
Al segnale LA
di evacuazione
per emergenza
CHIUDENDO
PORTA e si congiungono
rapidamente con il resto della classe.
gli allievi
cessano qualsiasi attività ed
Lotutti
sgombero
va eseguito
abbandonano ogni cosa. Essi assumono
immediatamente
•SENZA
CORRERE i comportamenti previsti
attendere ulteriori autorizzazioni.
•INsenza
SILENZIO
Allievi ed allieve si alzano, inseriscono la
sedia sotto
al banco
spingendovi
anche
lo
Il docente
raccoglie
il registro
di classe,
necessario
per i successivi controlli,
affianca
e coordina
l’esodoindella
classe.
zainetto
o la cartella,
modo
di liberare
ogni percorso all’interno dell’aula.
Gli apri-fila hanno il compito di aprire il passaggio e non devono essere
scavalcati da nessuno. Essi guidano la classe lungo il percorso di
evacuazione prestabilito, fino al punto esterno di raccolta.
Allievi ed allieve si prendono per mano si inseriscono
progressivamente in fila, uscendo man mano che i gruppi di due o di
tre si formano.
1.Mantieni
1.Mantienilalacalma
calma
2. Riparati sotto il banco
3. Non stare vicino finestre e oggetti
appesi
4. Non utilizzare le scale
5. Al termine esci dall’edificio
senza utilizzare l’ascensore
e recati al punto di raccolta
VIRGINIA
C O N T R A F A T T O 3D
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la prevenzione dei terremoti - Scuola Secondaria di I° grado Statale