APPROCCIO al SISTEMA di GESTIONE per la QUALITA’ NEI SERVIZI DI DIABETOLOGIA Beppe Carugo apile 2008 UN SALUTO DA ACCADEMIA DI QUALITOLOGIA Molte più persone imparerebbero dai loro errori se non fossero così impegnate a negare di averli fatti. - Anonimo MALASANITA’ 12.000 7.800 cause pendenti per errori medici Sinistri denunciati RC medica, (Cineas-Politecnico MI-ANIA) 6.700 RC strutture sanitarie (ANIA 2004) 320.000 persone che riportano danni o malattie per errori o problemi organizzativi (Cineas) 2,5 miliardi di € Di richieste di risarcimento in un anno (Cineas) MALASANITA’ GLI ERRORI PIU’ FREQUENTI AREA ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA ONCOLOGIA OSTETRICIA E GINECOLOGIA CHIRURGIA GENERALE ODONTOIATRIA OCULISTICA MALATTIE SISTEMA CIRCOLATORIO CHIRURGIA CARDIOVASCOLARE MEDICINA GENERALE DIAGNOSTICA 1999 18,19 2003 16,32 10,12 11,12 13,82 3,52 5,49 7,13 2,50 7,16 2,70 12,97 10,95 10,89 6,59 5,97 4,88 4,66 3,49 2,57 LE SOLUZIONI POSSIBILI… RESPONSABILIZZAZIONE CLASSE MEDICA 34 % PROCEDURE ADEGUATE PER LA COMUNICAZIONE MEDICO-PAZIENTE 35 % ORGANIZZAZIONE EFFICIENTE 31 % I CASI DI MALASANITA’…. DOVE SI VERIFICANO? COSA FARE PER RIDURLI? COME AGIRE PER PREVENIRLI QUALI AUSILI UTILIZZARE? Non puoi insegnare qualcosa a un uomo, puoi solo aiutarlo a scoprirlo dentro di sé. G. Galilei DOVE SI VERIFICANO? COSA FARE PER RIDURLI? COME AGIRE PER PREVENIRLI QUALI AUSILI UTILIZZARE? SERVIZI UFF. TECNICO LABORATORI FARMACIA ACCETTAZIONE ECONOMATO RADIOLOGIA PAZIENTE ACCETTAZIONE URP DIREZIONE UFF. QUALITA’ SIT CUP RICOVERO FORMAZIONE DIMISSIONE UROLOGIA GINECOLOGIA MEDICINA MEDICO di BASE NEFROLOGIA CHIRURGIA CARDIOLOGIA DEA DERMATOLOGIA NEUROLOGIA ORTOPEDIA DIABETOLOGIA REPARTI DOVE SI VERIFICANO? COSA FARE PER RIDURLI? COME AGIRE PER PREVENIRLI QUALI AUSILI UTILIZZARE? LABORATORI UFF. TECNICO FARMACIA ACCETTAZIONE URP ECONOMATO DIREZIONE SIT UFF. QUALITA’ DEA RADIOLOGIA CUP UROLOGIA NEFROLOGIA GINECOLOGIA CHIRURGIA MEDICINA MEDICO di BASE CARDIOLOGIA NEUROLOGIA DIABETOLOGIA DERMATOLOGIA ORTOPEDIA ESSERE PROFESSIONISTI PARLARE TUTTI LO STESSO LINGUAGGIO ESSERE ORGANIZZAZIONE PROFESSIONALITA‘ CONOSCENZE SAPERE SAPER FARE Istruzione Formazione ESPERIENZA Addestramento Capacita’ tecniche CAPACITA’ RELAZIONALE SAPER ESSERE Collaborazione Comunicazione …. NON SOLO PROFESSIONALITA‘ PERSEGUIRE SOLO IL PROPRIO SUCCESSO PERSONALE……. NON LAVORARE IN GRUPPO…. NON METTERSI IN DISCUSSIONE…. NON ESSERE DISPONIBILI…. NON TENER CONTO DEGLI ALTRI…. NON CONDIVIDERE IL PROPRIO SAPERE…. …. NON SOLO PROFESSIONALITA‘ ESSERE COSCIENTI DEI PROPRI LIMITI……. AGIRE CON ONESTA’ INTELLETTUALE…. AMMETTERE GLI ERRORI…. NON CERCARE ALIBI…. NON DARE SEMPRE LA COLPA AGLI ALTRI…. POSSEDERE CURIOSITA’ INTELLETTUALE…. …. E TRARRE INSEGNAMENTI DAGLI EVENTI INDESIDERATI La qualità ha molte cose in comune con il sesso. Tutti sono favorevoli. Tutti pensano di conoscerla. Tutti ritengono che per l'esecuzione sia solo questione di seguire le naturali inclinazioni. E, come al solito, la maggior parte pensa che i problemi siano causati dagli altri. Philip Crosby, 1974 DOVE SI VERIFICANO? COSA FARE PER RIDURLI? COME AGIRE PER PREVENIRLI QUALI AUSILI UTILIZZARE? NON E’ POSSIBILE PENSARE DI RISOLVERE UN PROBLEMA AFFRONTANDOLO CON GLI STESSI SCHEMI MENTALI CHE LO HANNO GENERATO …dal THBFDBD al MMCAILCDP…. COSA FARE PER RIDURLI ? COME AGIRE PER PREVENIRLI ? QUALI AUSILI UTILIZZARE? POLITICHE APPROPRIATE ORGANIZZAZIONE SPINTA GESTIONE DELLE RISORSE RISORSE UMANE ADEGUATE SENSIBILITA’ AL SERVIZIO ATTENZIONE AL CLIENTE OVVERO…….. DOVE SI VERIFICANO? COSA FARE PER RIDURLI? COME AGIRE PER PREVENIRLI QUALI AUSILI UTILIZZARE? …COSTRUIRE IL SISTEMA di GESTIONE per la QUALITA’ L'inizio della saggezza è chiamare le cose col nome giusto – Proverbio cinese SISTEMA L’INSIEME DELLE ATTIVITA’ CHE SI SVOLGONO IN UNA ORGANIZZAZIONE E CHE SONO TRA LORO COLLEGATE... GESTIONE ... CHE NON POSSONO ESSERE LASCIATE ALLA LIBERA INTERPRETAZIONE MA DEVONO ESSERE GESTITE…. QUALITA’ ...PER FARE AL MEGLIO CIO’ CHE SIAMO CHIAMATI A FARE, OGNUNO PER LE PROPRIE COMPETENZE…. ATTORI DIVERSI PER LA QUALITA’ OSPEDALE MEDICO DI BASE DIPARTIMENTI UNITA’ OPERATIVE PROCESSI PROCESSI PROCESSI PROCESSI PROCESSI PAZIENTE IL CICLO PAZIENTE-OSPEDALE-MEDICO DI BASE PROCESSO 1 visita medica PROCESSO 2 MEDICO PAZIENTE CLIENTE 1 CLIENTE 2 CARTELLA CLINICA accettazione dimissione PROCESSO 3 PROCESSO 4 terapie PROCESSI DI SERVIZIO S.I.T. LABORATORIO RADIOLOGIA AMMINISTRAZIONE ..................... COS’È UN PROCESSO? Insieme di attività correlate o interagenti che trasformano elementi in ingresso in elementi in uscita INPUT PROCESSO OUTPUT PROCESSI DIABETOLOGIA PAZIENTE ACCESSO AL CENTRO ACCETTAZIONE MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’ DEL CENTRO VISITA INFERMIERISTICA DIAGNOSTICA CARTELLA CLINICA ADDESTRAMENTO E SVILUPPO DEL PERSONALE MANUTENZIONE STRUMENTAZIONE I.T. S.G.Q. VISITA SPECIALISTICA DIABETOLOGO PODOLOGO DIETOLOGO OCULISTA EMISSIONE REFERTI EDUCAZIONE ASSISTENZA PROCESSI RADIOLOGIA S.G.Q. ECOGRAFIA TAC ACCETTAZIONE PREPARAZIONE ESECUZIONE ANGIOGRAFIA REFERTAZIONE RX CONVENZ. SENOLOGIA CONSEGNA REFERTI R.M. CONSULENZA RADIOLOGICA PROCESSI TRASFUSIONALI Donatori Reclutamento Raccolta Paziente Tipizzazione S.G.Q. Lavorazione Inventory Management Distribuzione SIT Ricerca e sviluppo Assistenza clinica Sistemi di supporto IL CICLO PRODUTTIVO NEL LABORATORIO DI ANALISI CLINICHE MEDICO CLIENTE 2 CLIENTE 1 PAZIENTE prodotto finito REFERTO materia prima CAMPIONE PROCESSO 1 analisi prodotto da fornitura PROCESSO 2 validazione RISULTATO ANALITICO REAGENTE prodotto intermedio FORNITORE PROCESSI PRONTO SOCCORSO GESTIONE DEL PAZIENTE TRIAGE S.G.Q. DIAGNOSTICA DI SUPPORTO Intesa con centrale operativa 118 Trattamento delle ferite traumatiche Recupero e trasporto protetto (118 ) Gestione del paziente con trauma cranico Adempimenti di carattere legale CONSULENZE Adempimenti di carattere amministrativo RICOVERO DIMISSIONE Gestione del paziente con dolore toracico Gestione del paziente con dolore addominale Infortuni sul lavoro: parte amministrativa …………… MATERIALI METODICHE PROCESSO MANO D’OPERA MEZZI C O M U N I C A Z I O N E C O I N V O L G I M E N T O MATERIALI METODICHE PROCESSO MANO D’OPERA MEZZI RESPONSABILIZZAZIONE M O T I V A Z I O N E Le fasi dell’analisi di processo Per ogni singolo processo: 1- definire i confini • dove inizia e dove finisce il processo • l’input e l’output (valutare i requisiti degli elementi in entrata e in uscita dei processi) • chi e il fornitore e chi è il cliente (individuare attese, esigenze, requisiti) 2 - Identificare le fasi operative 3 - descrivere l’attività (come devono essere svolte le attività) • confronto tra normative e raccomandazioni • proposte di modifica • redazione delle procedure di documentazione/registrazione Le fasi dell’analisi di processo 4 - Determinare le verifiche da fare su input, output e durante lo svolgimento del processo 5 - individuare parametri e indicatori della qualità di processo/performance 6 - assegnare le responsabilità (chi deve fare che cosa) • addestrare il personale • valutare le competenze raggiunte 7 - rappresentare il processo in una “scheda di sintesi” Descrizione del processo La descrizione del nostro attuale processo di lavoro con i suoi confini e le sue interfacce può diventare una solida base per uno studio dettagliato del processo e condurre alla scoperta di miglioramenti attesi. DOMANDE DA PORSI: • • • • • • esiste già una documentazione che descriva effettivamente il processo cosi come si svolge oggi? dove inizia e dove finisce il processo? chi deve fare che cosa? Quando? Come? Dove? Perché? E' sufficientemente dettagliata la descrizione del processo? Descrivere il processo • Si devono elencare, in sequenza, le azioni fondamentali che si eseguono nello svolgimento del processo produttivo • La descrizione del processo si può realizzare in prosa oppure tracciando i DIAGRAMMI DI FLUSSO Arrivo del paziente Definizione del piano terapeutico (P.T.) Medico Invio di copia del P.T. in Farmacia Infermiere CSM SI Registro USL Clozapina? Medico NO Esecuzione emocromo e formula Laboratorio Referti Laboratorio Cartella clinica Richiesta esami Valutazione esami Medico Esami OK? NO SI Consegna del farmaco al paziente Infermiere CSM Registro Carico/scarico Diagramma di flusso – Vantaggi • Semplicità di rappresentazione • Tecnica conosciuta e utilizzata in diversi contesti • Non richiede applicativi software specifici, ancorché ne esistano di molto efficaci a basso prezzo Diagrammi di flusso Punto di partenza e di fine Azione (chi la compie) Rettangolo con angoli smussati Viene usato per rappresentare l’azione che da il via e quella che conclude il processo o la parte di processo rappresentata dal diagramma di flusso. Rettangolo Viene usato per rappresentare un’azione o un’attività che si compie all’interno del processo e la figura professionale che la compie. Diagrammi di flusso Attività Decision e Rettangolo con ombreggiatura La forma ombreggiata richiama la presenza di un ulteriore diagramma di flusso che spiega in modo più dettagliato quella parte di processo. Rombo Viene usato per rappresentare un punto in cui si prende una decisione. Usualmente la frase che si scrive all’interno del simbolo è costruita in modo da richiedere come risposta un ‘SI’ o un ‘NO’. Diagrammi di flusso Azione (chi la compie) Documento Parallelogramma Viene usato per rappresentare una azione o una attività che porta ad entrare in un altro processo (ad es.: “Invio della richiesta all’Economato” o “Invio dei campioni in Laboratorio”). Viene usato per indicare che è stato prodotto un documento. Diagrammi di flusso Freccia Indicatore della direzione del flusso Connession e Cerchio Indica che il diagramma di flusso continua in un'altra pagina, dove è stato inserito, come riferimento, lo stesso simbolo contenente la stessa indicazione (es.: un numero o una lettera). Il S.G.Q. esige la definizione delle responsabilità E UNA EFFICACE COMUNICAZIONE RAPPRESENTA ALMENO IL 50% DEL S.G.Q. Goldberg, Basilea 1998 È ampiamente dimostrato che una cattiva comunicazione costituisce la causa della maggior parte dei problemi che si generano nell’ambito lavorativo LE DIFFICOLTA’ DELLA COMUNICAZIONE in MEDICINA Le risposte relazionali sono quindi spesso inadeguate sia per il tipo di linguaggio utilizzato che per i contenuti dei messaggi informativi: risposte frettolose, generiche, incomprensibili, formulate in linguaggio estremamente tecnico, dopo lunghe attese, in fretta, in piedi o comunque in ambienti poco adatti QUELLO CHE INVECE SUCCEDE….. • Nel 54% dei casi il sanitario non prende in nessuna considerazione le proteste del paziente • Nel 45% il sanitario non ascolta con attenzione le preoccupazioni del paziente • Il 50% dei casi psico-sociali e psichiatrici non è stato trattato correttamente a causa di un problema di comunicazione Studio del Servizio Sanitario Canadese GLI ERRORI DI COMUNICAZIONE secondo i pazienti….. • Sono interrotti dopo appena 18 secondi dal momento in cui hanno cominciato a descrivere i propri problemi • Un numero sorprendentemente alto di pazienti e familiari non capisce o non ricorda ciò che il medico ha detto a proposito della diagnosi o della cura • Il linguaggio del medico è poco chiaro perché ricorre costantemente a termini tecnici incomprensibili al paziente • L’ansia, la preoccupazione e l’insoddisfazione dei pazienti sono legate soprattutto alla mancanza di informazioni esaustive Studio del Servizio Sanitario Canadese LA COMUNICAZIONE NON E’ SOLO UN FATTO VERBALE O DOCUMENTALE I COMPORTAMENTI SONO ATTIVITA’ COMUNICAZIONALE FATTORI DETERMINANTI DEL SERVIZIO • • • • • • Comportamenti (attitudini, cortesia, aiuto, precisione) Soddisfazione dei bisogni Tempo (velocità del servizio, puntualità) Prezzo Esperienza Altri fattori 67% 18% 12% 11% 13% 58% (RICERCA GALLUP CONDOTTA IN USA SU 1000 INTERVISTATI) L’ATTENZIONE AL CLIENTE • Spiegare il servizio • Rassicurare il cliente • Gentilezza, rispetto e considerazione del cliente • Prontezza degli addetti • Conoscenza delle esigenze del cliente • Attenzione individualizzata • Riconoscere il cliente abituale • MONITORARNE IL GRADO DI SODDISFAZIONE • ATTUARE LE AZIONI DI MIGLIORAMENTO …MA C’E’ UN “PECCATO ORIGINALE” • Nel pubblico impiego – ma spesso anche nel privato - NON ESISTE IL CONCETTO DI CLIENTE: è rara la consapevolezza che, con il proprio lavoro, si deve rispondere ad un bisogno che è espresso da un altro soggetto. • BISOGNA DARE A TUTTI UN CLIENTE: O MEGLIO FAR SCOPRIRE A CIASCUNO I SUOI CLIENTI !!!! IL CLIENTE DOMANDE DA PORSI: • chi è il mio cliente (chi usa il mio prodotto o servizio)? • quali sono le sue attività? • qual è la criticità della mia attività per il raggiungimento dei suoi risultati? • cosa si attende il cliente dal mio prodotto/servizio? • riesco a produrre/erogare il prodotto/servizio nei tempi e nei modi richiesti? • come utilizza il mio prodotto/servizio? • come posso tradurre le attese del mio cliente in termini misurabili? Il paziente è il più importante visitatore della nostra Unità Operativa. Egli non dipende da noi. Siamo noi che dipendiamo da Lui. Egli non è interruzione del nostro lavoro. E’ lui il fine del nostro lavoro. Egli non è un elemento estraneo alla nostra attività. Egli è parte integrante della nostra attività. Noi non facciamo un servizio a Lui nel servirlo. Egli sta facendo un favore a noi dandoci l’opportunità di servirlo. Mahatma Gandhi CIO’ CHE VA BENE PER UN CLIENTE PUO’ NON ANDAR BENE PER UN ALTRO FATTORI DETERMINANTI DEL SERVIZIO VISITA IN AMBULATORIO DIMENSIONE DELLA QUALITA' DEL SERVIZIO tempestività puntualità regolarità momenti dell'esperienza SCELTA DELL'AMBULATORIO PRENOTAZIONE DELLA PRESTAZIONE PAGAMENTO DEL TICKET ACCESSO ALLA STRUTTURA ATTESA VISITA SPECIALISTICA ESAMI DI LABORATORIO USO DEI SERVIZI IGIENICI ACCOMPAGNAMENTO PARENTI ASSISTENZA ALLE PERSONE RELAZIONI CON IL PERSONALE CONSEGNA DOCUMENTAZIONE SANITARIA RITIRO REFERTI CONSEGNA REFERTI RIMBORSI O PAGAMENTI AGGIUNTIVI RILEVAZIONE DELLA SODDISFAZIONE INOLTRO RECLAMI confort orientamento completezza e semplicità accoglienza chiarezza della pulizia e delle procedure informazione sui informazione condizioni di attesa sanitaria servizi personalizzazione e umanizzazione …PER SODDISFARE IL CLIENTE…… fare per il CLIENTE solo ciò che è utile (efficacia teorica), nel modo migliore (efficacia tecnica), con il minor costo (efficienza), a chi (accessibilità), e soltanto a chi ne ha veramente bisogno (appropriatezza), facendo curare da chi è competente per farlo (competenza), ottenendo i migliori risultati (soddisfazione). IMPORTANZA E SODDISFAZIONE MEDICO DI BASE SODDISFAZIONE LA QUALITA' DEL SERVIZIO 123456789 GI I N S MS IL SUPPORTO TELEFONICO IL NR DI ESAMI ESEGUITI LA SEGNALAZIONE DI CASI URGENTI L’INFORMAZIONE SCIENTIFICA GLI INCONTRI DI AGGIORNAMENTO LA REFERTAZIONE VIA INTERNET I COMMENTI SUL REFERTO I TEMPI DI ATTESA PER PRELIEVO I TEMPI DI ATTESA PER IL REFERTO LE RELAZIONI CON IL LABORATORIO IL FEEDBACK DAI PAZIENTI IMPORTANZA X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X UN AUSILIO UTILE…... PERCHE’ ? PERCHE’ ? PERCHE’ ? PERCHE’ ? PERCHE’ ? L’ORGANIZZAZIONE ESISTE SOLO PERCHE’ HA I SUOI CLIENTI COMPITO DELL’ORGANIZZAZIONE E’ LA “FIDELIZZAZIONE” DEL CLIENTE ATTRAVERSO LA SODDISFAZIONE DEI SUOI BISOGNI RIFERIMENTO DI TUTTE LE ATTIVITA’ E’ IL CLIENTE ESTERNO MA ANCHE IL CLIENTE INTERNO COSA COMUNICARE - A CHI CLIENTE X PROCESSO X INDICATORI DI PROCESSO FORNITORE X CONDIVISIONE procedure feedback CLIENTE Y PROCESSO Y INDICATORI DI PROCESSO FORNITORE Y CONDIVISIONE procedure feedback CLIENTE K PROCESSO K INDICATORI DI PROCESSO FORNITORE K feedback SISTEMA DOCUMENTALE LIVELLO 1 2 STRUMENTO MANUALE DELLA QUALITA’ - PROCESSI E COLLEGAMENTI PROCEDURE 3 ISTRUZIONI OPERATIVE RAPPORTI E DOCUMENTI DI REGISTRAZIONE 4 ACCETTAZIONE PRELIEVI FASE PREANALITICA ANALISI PREPARAZIONE CONTROLLO QUALITA’ FASE ANALITICA VALIDAZIONE e REFERTAZIONE MACROPROCESSI FASE POSTANALITICA GERARCHIA DEI DOCUMENTI DI SGQ Gerarchia e correlazione dei documenti del SGQ Documenti di origine esterna Leggi e decreti Norma UNI EN ISO 9001:2000 ; Norma APL 2000 ; Standard CPA 2000 Norme varie (ISO, NCCLS, WHO, ecc) e Linee Guida Manuali-istruzioni strumentazione/reagenti; contratti manutenzione, rapporti manutenzione/collaudo; ecc Documenti di origine interna (in caso di Azienda certificata) Azienda Unità Operativa Procedure…. Carta dei Servizi Delibere aziendali Regolamenti aziendali Manuale della Qualità Procedure generali Procedure specifiche Istruzioni operative GERARCHIA DEI DOCUMENTI DI SGQ Attività che devono essere descritte Controllo non conformità Gestione azioni correttive Gestione azioni preventive Gestione documentazione Gestione registrazioni Verifiche Ispettive Interne Attività che è consigliabile descrivere Gestione aggiornamento/formazione Gestione approvvigionamento Gestione della accettazione e smistamento campioni, validazione e refertazione Gestione della assistenza agli utenti Gestione della conservazione di campioni, reagenti, calibratori e controlli Gestione della strumentazione Gestione dello smaltimento rifiuti Riesame della direzione Gestione della Statistica Attività che vanno descritte in funzione delle necessità Gestione dell’ambulatorio xxx Gestione del settore xxx Gestione di xxx …. FINE della TRADIZIONE ORALE MISSIONE, TRAGUARDI, OBIETTIVI POLITICA PER LA QUALITA’ DIREZIONE MANUALE DEL S.G.Q. MANUALE DELLE PROCEDURE DEL S.G.Q.. INDICATORI ISTRUZIONI DI LAVORO SISTEMA GESTIONE QUALITA’ MODULI, REGISTRAZIONI, ETICHETTE, etc.. ORGANIZZAZIONE P R O C E S S I IL SISTEMA DI GESTIONE DELLA QUALITA’ E’ BUON SENSO APPLICATO CON METODO BUON SENSO INTUITO ESPERIENZA COSTRUIRE IL SISTEMA DI GESTIONE DELLA QUALITA’ SIGNIFICA INNANZITUTTO SISTEMATIZZARE L’ESISTENTE IL SISTEMA DI GESTIONE DELLA QUALITA’ IMPONE DI PENSARE CONTINUAMENTE COME MIGLIORARE L’ESISTENTE….. ……SENZA FARE UNA SCELLERATA RIVOLUZIONE LA QUALITA’, COME LA LUNA E L’AMORE O CRESCE O CALA. NON PUO’ RIMANERE COSTANTE ESSA VA COLTIVATA....... LAVORARE PER LA QUALITA’ SIGNIFICA ESSERE SQUADRA . SQUADRA E COMUNICAZIONE LA SQUADRA produce risultati se coopera unitariamente, se presenta reciproca comprensione, se riesce ad aumentare la singola competenza ricevendo informazioni dagli altri operatori. LA FORMAZIONE E’ FONDAMENTALE PER IL SISTEMA QUALITA’…. PER FARE QUALITA’ OCCORRE AVERE PERSONE PREPARATE UN CIRCOLO VIRTUOSO…. Miglioramento continuo del sistema di gestione per la qualità Clienti Clienti 5 Responsibilità della direzione 6 Gestione delle risorse 8 4 S.G.Q. Requisiti Realizzazione del prodotto (servizio) 7 Misurazioni, analisi e miglioramento Prodotto (servizio) processi PROGETTAZIONE E GESTIONE DELLA COMPLESSITA’ vision skills skills vision vision skills vision skills vision skills risorse Action plan cambiamento progressivo incentivi risorse Action plan confusione incentivi risorse Action plan ansietà risorse Action plan cambiamento graduale Action plan frustrazione incentivi incentivi incentivi risorse falsa partenza LA QUALITA’ VA DIMOSTRATA…. DIMOSTRARE LA QUALITA’ OCCORRE FORNIRE AL CLIENTE/UTENTE ELEMENTI OGGETTIVI PER SCEGLIERE LE STRUTTURE PIU’ IDONEE A GARANTIRGLI LA SODDISFAZIONE DELLE SUE ASPETTATIVE DIMOSTRARE LA QUALITA’ ACCREDITAMENTO CERTIFICAZIONE ITER CERTIFICAZIONE - ACCREDITAMENTO NORMA DI RIFERIMENTO AZIENDA ENTE CERTIFICATORE predisposizione del MANUALE DELLA QUALITA’ esame del MANUALE DELLA QUALITA’ predisposizione visita RILASCIO CERTIFICAZIONE visita valutativa visite di sorveglianza ACCREDITAMENTI CERTIFICAZIONE ISO ISTITUZIONALE STATO (DPR 14-2-97) REGIONI PROFESSIONALE SOC. SCIENTIFICHE CEN UNI SINCERT APL CERTIQUALITY CALC BVQI AMD DNV PEDIATRI TUV VRQ AICQ …………. …………. ACCREDITAMENTO ISTITUZIONALE CONSISTE NELLA VERIFICA, FATTA DA SOGGETTI ESTERNI ISTITUZIONALI, DI CONFORMITA’ RISPETTO A QUANTO PRESCRITTO DAL LEGISLATORE CLIA 88 DPR 14.1.97 REGIONI ACCREDITAMENTO PROFESSIONALE (O DI ECCELLENZA) E’ LA VALUTAZIONE CHE SI INCENTRA SOPRATTUTTO SULLE CAPACITA’ PROFESSIONALI A FRONTE DI LINEE GUIDA MESSE A PUNTO DA SPECIALISTI DI SETTORE. LA VALUTAZIONE VIENE EFFETTUATA TRA PARI AMD CRITERI DI ACCREDITAMENTO DEI SERVIZI DI DIABETOLOGIA 1 - ORGANIZZAZIONE GENERALE 2 - STRUTTURE 3 - ATTREZZATURE E DOTAZIONI 4 - FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO 5 - SISTEMA INFORMATIVO E COMUNICAZIONALE 6 - VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO 7 - LINEE GUIDA E PROCEDURE 8 - SICUREZZA E SODDISFAZIONE DEL PERSONALE 9 - DIRITTI E SODDISFAZIONE DELL’UTENTE ALCUNE PRESCRIZIONI..... ORGANIZZAZIONE GENERALE Deve esistere un documento in cui sono esplicitati la visione strategica e gli obiettivi generali e specifici del Servizio, integrati in quelli dell’Azienda, ove esistano Gli obiettivi del servizio devono essere basati su specifici bisogni, misurabili; contenere la definizione di tempi e risorse necessarie al loro perseguimento, essere congruenti con quelli del dipartimento e dell’Azienda ALCUNE PRESCRIZIONI..... ORGANIZZAZIONE GENERALE gli obiettivi sono periodicamente riesaminati a scadenze prefissate o nel caso di cambiamenti importanti deve essere definita in modo dettagliato l’attribuzione del personale del servizio, con il numero e la tipologia delle diverse figure professionali deve essere rispettata la dotazione organica stabilita devono essere definite le funzioni che ogni figura è chiamata a svolgere ALCUNE PRESCRIZIONI..... ORGANIZZAZIONE GENERALE devono essere definiti il tipo di formazione di base e continua necessaria per tutto il personale in rapporto alle funzioni e alle attività svolte il servizio deve essere aperto almeno cinque giorni alla settimana devono essere indicati i Responsabili delle funzioni e i loro sostituti ALCUNE PRESCRIZIONI..... ATTREZZATURE E DOTAZIONI deve esistere l’inventario delle attrezzature deve esistere una documentazione sulle procedure di manutenzione ordinaria e straordinaria delle apparecchiature in dotazione devono esere nominati i responsabili dell’attivazione e verifica di tali procedure, ed il personale ne deve essere a conoscenza devono essere presenti le attrezzature essenziali per le attività di competenza ALCUNE PRESCRIZIONI..... FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO tutto il personale deve essere preparato per la gestione delle emergenze, attraverso programmi educativi e di adddestramento. La partecipazione a tali attività di aggiornamento e formazione deve essere documentata e verificabile deve esistere una adeguata dotazione di testi e riviste scientifiche attinenti le attività svolte, facilmente accessibili ALCUNE PRESCRIZIONI..... VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO devono essere documentate azioni per migliorare i problemi individuati e le verifiche a distanza di tempo con cui viene valutata l’efficacia dell’intervento il personale deve essere coinvolto nella formulazione ed attivazione dei piani di miglioramento. I risultati di tali attività devono essere regolarmente comunicati al personale del servizio debbono essere registrate, esaminate, discusse a livelli adeguati le notizie di incidenti, lamentele, suggerimenti CERTIFICAZIONE SECONDO ISO9000 E’ LA VALUTAZIONE FATTA DA UN ORGANISMO INDIPENDENTE, DELLA CONFORMITA’ DELL’OPERATIVITA’ DELLA STRUTTURA A FRONTE DI REQUISITI DELLA NORMA. LA NORMA FISSA LA PROPRIA ATTENZIONE SUL SISTEMA ORGANIZZATIVO INDIRIZZATO ALLA SODDISFAZIONE DEL CLIENTE ISO L’EVOLUZIONE DELLE NORME ISO • ISO 9000-9004 - anno 1987 ( I.a generazione ) • ISO 9000 – anno 1994 ( II.a generazione ) • ISO 9001-9004 – anno 2000 (VISION 2000) - ( III.a generazione ) L’EVOLUZIONE DELLE NORME ISO • VISION 2000 è il nome dato al programma decennale di revisione e miglioramento delle norme ISO 9000 del comitato tecnico ISO/TC 176 dell'Organizzazione Internazionale di Normazione - ISO. REQUISITI NORMA ISO9001:2000 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA’ 5 RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE 6 GESTIONE DELLE RISORSE 7 REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO 8 MISURAZIONE, ANALISI E MIGLIORAMENTO ISO 9000 : 2000 GLI OTTO PRINCIPI DELLA QUALITA’ Orientamento al cliente Leadership Coinvolgimento del personale Orientamento ai processi Orientamento ai sistemi di gestione Miglioramento continuo Orientamenti a dati reali a supporto delle decisioni Relazioni tra organizzazione e fornitori con vantaggio reciproco Con le nuove norme del programma Vision 2000 si ribalta completamente il concetto di qualità, spostando tutto il peso dal fare al pianificare, dal controllare al prevedere, dal correggere al prevenire, dal mantenere al migliorare. CON IL CLIENTE AL CENTRO DELL’ATTENZIONE GLI INDICATORI….. …..UN LABIRINTO O UNA OPPORTUNITA’ ? CARATTERISTICHE DI UN BUON INDICATORE isurabile Rilevabile in modo riproducibile I mportante Pertinente ad un problema frequente o con notevoli conseguenze S emplice Chiaro U tilizzabile Utilizzato R isolvibile Risolvibile con le risorse disponibili A ccettabile Da chi deve rilevarlo e applicarlo M CARATTERISTICHE DI UN BUON INDICATORE M isurabile I mportante S emplice U tilizzabile R isolvibile A ccettabile UN INDICATORE E’ IL PUNTO DI PARTENZA PER IL MIGLIORAMENTO CONTINUO DELLA QUALITA’ UN “CRUSCOTTO” DEGLI INDICATORI • CARATTERISTICHE QUALIFICANTI LA STRUTTURA • GLI ASPETTI ORGANIZZATIVI • IL CONTROLLO DI GESTIONE • IL SISTEMA DI PREVENZIONE DEGLI ERRORI • LA VERIFICA DELLA SODDISFAZIONE DELL'UTENTE • L'ATTIVITA' SCIENTIFICA • L'ADDESTRAMENTO • IL CLIMA INTERNO • L'APPROPRIATEZZA DELLE RICHIESTE DELLE INDAGINI DI LABORATORIO • LA QUALITA' ANALITICA • LA QUALITA' DELL'INFORMAZIONE CLINICA • LE ATTIVITA’ DELLA CLINICA • LA CONTINUITA’ CLINICA • L’EFFICACIA CLINICA ALCUNI INDICATORI L’ATTIVITA’ SCIENTIFICA • Lavori scientifici pubblicati su riviste di settore L’ADDESTRAMENTO • Procedura di addestramento INDICE DI FORMAZIONE: E’ dato dal rapporto percentuale tra le attività di formazione previste e quelle effettivamente portate a termine. Si deduce dall'analisi dei dati scaturiti dall'applicazione della relativa procedura ed è: IF= (N°persone formate*argomento/N°persone da formare*argomento) E' un valore numerico percentuale che deve tendere a 1. ALCUNI INDICATORI INDICATORI DI ATTIVITA’ OSPEDALIERA • (n°dimissioni residenti ASL/n° dimissioni) x 100 [complessivo e per specialità] • Tasso di utilizzo dei posti letto in regime di degenza ordinaria [complessivo e per specialità] • Indice di rotazione dei posti letto in regime di degenza ordinaria [complessivo e per specialità] COME FUNZIONANO i SISTEMI per la GESTIONE della QUALITA’ e’ fondamentale • DIRE QUELLO CHE SI FA • FARE QUELLO CHE SI E’ DETTO • DIMOSTRARE QUELLO CHE SI E’ FATTO • PENSARE A COME MIGLIORARLO IN SINTESI…... Dobbiamo lavorare con metodo Dobbiamo lavorare in squadra Dobbiamo passare dalla lamentela alla proposta Dobbiamo definire per chi lavoriamo Dobbiamo definire gli obiettivi del nostro lavoro Dobbiamo stabilire i requisiti di qualita’ della nostra prestazione Dobbiamo fare i conti con le condizioni reali nelle quali operiamo Dobbiamo affrontare e risolvere i problemi ricorrenti Uno alla volta, concentrandoci sulle priorità Dobbiamo cercare le cause del problema (non i colpevoli) Dobbiamo parlare con dati e fatti Dobbiamo prevenire anziché correggere Se non potete essere un pino sulla vetta del monte siate un cespuglio nella valle ma siate il miglior piccolo cespuglio sulla sponda del ruscello Siate un cespuglio se non potete essere un albero Se non potete essere una via maestra siate un sentiero Se non potete essere il sole siate una stella. Non con la mole vincete o fallite. Siate il meglio di qualunque cosa siate. Cercate ardentemente di scoprire a cosa siete chiamati e poi mettetevi a farlo appassionatamente. Martin Luther King GRAZIE PER L’ATTENZIONE ...E BUON LAVORO !