IL Documento Strategico Regionale sullo Sviluppo Rurale DSR - SR II –IV –VI Commissione Consiliare 13 giugno 2006 1 Contenuto della presentazione Il quadro della programmazione regionale I Programma Operativi Il PSR Il FEP La programmazione attuale e quella futura Il Documento Strategico Regionale sullo Sviluppo Rurale (DSRSR) Tempi per elaborazione e approvazione del PSR Quadro di riferimento politico e normativo Quadro giuridico e strategico Le fasi e le competenze Metodi e strumenti per l’elaborazione Contenuti del DSR Dalla programmazione in corso alla nuova programmazione 2 Il programma di sviluppo rurale nella programmazione regionale Fondo di Coesione, FSE, FERS Orientamenti Strategici Comunitari Quadro Strategico Nazionale FEASR (Fondo europeo per FEP (Fondo europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale) la Pesca) Orientamenti Strategici Comunitari Orientamenti Strategici Comunitari Piano Strategico Nazionale Quadro Strategico Nazionale Documento Strategico Regionale Documento Strategico Regionale Programma operativo Nazionale Programma Operativo Regionale Piano regionale di Sviluppo Rurale Programma Operativo regionale Integrazione 3 La programmazione per lo sviluppo rurale attuale e quella futura Programmazione 2000-2006 Programmazione 2007-2013 Regioni del Centro Nord 14 Piani di SR - Feoga G. 1 Documento Strategico della CE 14 leader regionali - Feoga O. 14 Leader regionali - Feoga O. Regioni Obiettivo 1 1 Quadro Comunitario di Sostegno (Fesr, Fse, Sfop e Feoga O.) 1 Piano Strategico Nazionale (Mipaf) 7 POR - Feoga O. 7 Piani di Sviluppo Rurale – Feoga G. 21 Programmi di SR + 1 Nazionale per la Rete 7 Leader regionali – Feoga O. 4 IL DSR-SR I Tempi Quadro di riferimento Metodo di costruzione del PSR I Contenuti del DSR 5 Sviluppo rurale 2007-2013 I Tempi Fasi Tempi Documento Strategico Regionale Entro 30 novembre 2005 Piano Strategico Nazionale (PSN) Entro aprile 2006 (è stato inviato alla Commissione il 30.04) Approvazione PSN Entro giugno 2006 Presentazione PSR Giugno - Luglio 2006 Processo di approvazione PSR Luglio - dicembre 2006 6 Quadro di riferimento Verso la politica di SR 2007-2013: i principi ispiratori Consigli europei di Goteborg e Lisbona (2001): Rendere entro il 2010 l’economia europea più competitiva puntando sulla conoscenza e sull’innovazione (Lisbona, marzo 2000); Conferenza europea sullo SR di Salisburgo (2003): integrare la dimensione ambientale nella nuova strategia di sviluppo sostenibile incentrata sugli aspetti economici e sociali con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale (Goteborg, giugno 2001). Definizione dei principali campi d’azione della politica di SR: Agricoltura e silvicoltura Il mondo rurale Qualità e sicurezza dei beni alimentari Servizi pubblici nelle aree rurali Partenariato Semplificazione (in termini di organizzazione dei fondi) 7 Il Quadro Normativo e il Sistema di Programmazione Quadro di riferimento e soggetti UE MiPAF Regioni Regolamento CE n. 1782/2003 Regolamento CE n. 1783/2003 Regolamento CE n. 1698/2005 Regolamento CE n. 1290/2005 Proposta di regolamento attuativo del 1698/2005 Proposta di regolamento di transizione Orientamenti Strategici Comunitari (OSC) per lo Sviluppo Rurale COM 2005 304 del 5 luglio 2005) Priorità strategiche di Goteborg e di Lisbona): - Trasferimento conoscenza ed innovazione - Prevenzione biodiversità, habitat naturali e sistema forestale, acque e cambiamenti climatici - Occupazione - Miglioramento governance locale e sviluppo endogeno aree rurali Piano Strategico Nazionale (PSN) (documento di indirizzo) Documento Strategico dello SR (DSR) Piano di Sviluppo Rurale (PSR) Regionale Documento di attuazione della strategia di sviluppo rurale 8 Fasi e Competenze Le fasi della programmazione 2007-2013 Orientamenti strategici comunitari Piano strategico nazionale Programmi di sviluppo rurale Asse I – Competitività Asse II – Gestione del territorio Asse III – Diversificazione e qualità della vita Asse IV - Leader Le competenze e le procedure Adottati dal Consiglio su proposta della CE Elaborato dallo SM con il partenariato. Approvato dallo SM e trasmesso alla CE Programmi regionali di SR Elaborati dalle Regioni con il partenariato La CE valuta la coerenza con Orientamenti comunitari, PSN e Regolamento. Trasmessi alla CE e approvati con Decisione CE 9 Il Quadro giuridico e strategico di riferimento per il DSR- SR Regolamento FEASR (1698/2005); Orientamenti strategici comunitari per lo sviluppo rurale; Regolamento generale Fondi Strutturali; Regolamenti FESR e FSE; Linee guida comunitarie in materia di Politiche di Coesione; Orientamenti nazionali per la predisposizione del PSN; Orientamenti nazionali per la predisposizione dei Documenti Strategici Regionali; Orientamenti nazionali per la predisposizione del QSN dei Fondi Strutturali; “Progetto per Crescere Insieme” – programma del Presidente della Giunta Regionale Agazio Loiero Rapporto preparatorio; Documento strategico regionale dei fondi strutturali; 10 Metodo di costruzione del PSR Concertazione (articolo 6 del Reg. CE 1698/2005) Partenariato istituzionale e socio-economico E’ uno strumento di concertazione e partecipazione per la definizione del DSR e del PSR e per l’attuazione, la sorveglianza e la valutazione del PSR. Tavolo tecnico Strumento di supporto del partenariato Sede di sintesi dei documenti tecnici prodotti Sede di approfondimenti specifici su aspetti fondamentali della futura programmazione Assistenza tecnica al Dipartimento: INEA, ISMEA, SOG, ARSSA 11 La struttura le DSR – SR (indicata dai documenti del MIPAF per la redazione dei DS regionali) 1. Analisi del contesto rurale regionale Il contesto agricolo e rurale calabrese La programmazione 2000-06: stato di attuazione e criticità 2. Obiettivi per la strategia regionale per la programmazione 2007-2013 Obiettivi generali Strategie Assi del Piano 3. Integrazione programmatica 4. Governance del PSR 12 Il contesto agricolo e rurale calabrese •Importanza del settore agricolo: il suo peso in termini di occupazione e reddito prodotto è pari a circa il doppio di quello medio nazionale •Tessuto agroindustriale inadeguato: scarsa capacità di valorizzazione, scarso grado di integrazione della filiera e di aggregazione tra imprese nel settore; •Scarso grado di innovazione di prodotto e di processo; •Inconsistente peso delle esportazioni agricole calabresi sulle esportazioni agricole nazionali •Tuttavia, le esportazioni agroalimentari sono pari al 30% delle esportazioni totali regionali; • Ruralità diffusa ma non omogenea; 13 PUNTI DI DEBOLEZZA • Ridotte dimensioni delle imprese (in termini assoluti e relativi) • Forte incidenza delle aree collinari e montane • Elevati costi di produzione • Eccesso di disponibilità di lavoro familiare • Basso valore aggiunto per occupato • Bassa capacità di valorizzazione industriale locale delle produzioni regionali • Scarso livello di internazionalizzazione delle imprese agroalimentari • Significativa quota della produzione agricola regionale qualitativamente inadeguata alla domanda • Filiere strategiche caratterizzate da un grado di integrazione orizzontale e verticale non ancora adeguato • Senilizzazione e basso livello di istruzione dei conduttori agricoli • Basso livello di imprenditorialità, • Scarsa adozione di innovazioni, • Scarsa infrastrutturazione, • Bassa capitalizzazione delle imprese, • Basso potere contrattuale, sia nei confronti degli attori a monte che di quelli a valle • Ritardi nell’applicazione delle innovazioni tecnologiche nelle fasi di organizzazione, produzione e commercializzazione, compresi sistemi logistici • Inadeguatezza organizzativa e funzionale della pubblica amministrazione rispetto ai compiti da assolvere • Mancanza di supporti allo sviluppo MINACCE • Competitività relativa decrescente • Riduzione delle attuali quote di mercato in presenza di una riduzione della protezione del mercato dell'UE dalle importazioni • Riduzione del sostegno per le produzioni mediterranee" derivante dalla Politica Agricola Comune • Incapacità di trarre vantaggio dalle nuove opportunità legate ai nuovi strumenti introdotti nella Politica Agricola Comune • Basso potere contrattuale, sia nei confronti degli attori a monte che di quelli a valle • Peggioramento dell'immagine e della reputazione complessiva del “sistema Calabria“ • Delocalizzazione delle produzioni agricole • Pericolo di abbandono delle attività agricole nei settori più esposti di mercato 14 PUNTI DI FORZA •Specificità sociali, economiche e-culturali delle aree rurali •Forte legame delle produzioni agricole con il territorio. •Dinamismo e capacità competitiva delle imprese più forti (trainanti per lo sviluppo del territorio) •Dinamismo e capacità competitiva di alcune aree territoriali •Vasta superficie agricola a bassa intensività della produzione (basso grado di inquinamento) •Importanza della produzione regionale su quella nazionale per alcuni prodotti(olive, agrumi, ortive) •Ampi margini di miglioramento della produttività •Ruolo ambientale e ricreativo che costituisce un importante fattore di reddito •Ampio paniere di produzioni tipiche •Presenza di aree protette •Diffusa presenza sul territorio di servizi di sviluppo agricolo OPPORTUNITA' •·Aumento della domanda di prodotti agro-alimentari tipici e di qualità •Differenziazione dei prodotti attraverso il riconoscimento da parte dei consumatori di caratteristiche qualitative specifiche •Certificazione di qualità del prodotto •Miglioramento dell'immagine e della reputazione complessiva del “sistema Calabria“ •Innovazione tecnologica •Promozione congiunta delle produzioni tipiche di qualità e del territorio cui queste sono legate •Valorizzazione industriale/commerciale locale delle produzioni agricole di pregio •Regolarizzazione manodopera extracomunitaria •Possibilità di modulazione locale/regionale derivante dalla Politica Agricola Comune •Consistente superficie boschiva 15 Analisi e riflessioni sulla programmazione in corso: non partiamo da zero Programmazione che anticipa gli orientamenti strategici della Commissione contenuti nel nuovo regolamento sullo sviluppo rurale (1698/2005) che però non ha dato i risultati attesi; 16 Stato di attuazione della programmazione in corso Programmi Spesa al 31.12.05 POR - Parte Feoga 221.551.000 PSR 297.619.830 Leader+ 9.664.269 TOTALE 528.835.099 17 POR Calabria - Misure FEOGA OBIETTIVO SPESA PUBBLICA Dic. 2005 da realizzare: 416.666.620 euro ....... realizzata: 443.102.017 +6% 18 POR Calabria - Misure FEOGA Avanzamento finanziario Aprile - Dicembre 2005 A p r i l e Impegni 413 meuro + 27% Pagamenti 297 meuro + 33% D Impegni i 563 meuro c e m Pagamenti b 443 meuro r e 19 POR Calabria - Misure FEOGA Obiettivo spesa raggiunto: - Mantenendo obiettivi e finalità singole misure - Mantenendo equilibrio finanziario fra le misure FEOGA Asse I e IV 20 POR Calabria - Misure FEOGA Misure “trainanti” : attività svolte aprile-dic. 2005 Misura 1.3 - avanzamento finanziario (+44% spesa) Misura 1.5 -avanzamento finanziario (+17% spesa) 21 POR Calabria - Misure FEOGA Misure “trainanti” aprile-dic. 2005 Misura 4.5 - significativo avanzamento finanziario: (+ 41% impegni - +68% spesa ) Misura 4.6 - significativo avanzamento finanziario: (+ 35% impegni + 37% spesa) Misura 4.14 - Capacità di spesa pari al 73% del programmato Misura 4.10 - Significativo avanzamento finanziario: +37% spesa 22 POR Calabria - Misure FEOGA Misure “critiche” : attività svolte aprile-dic. 2005 Misura 4.7 - Significativo avanzamento finanziario (+90% impegni +88 spesa) Misura 4.8 -Significativo avanzamento finanziario (+56 impegni + 38% spesa) 23 POR Calabria - Misure FEOGA Misure “critiche” : attività svolte aprile-dic. 2005 Misura 4.9 - livello di spesa raggiunto pari al 97% del programmato - Avvio dei 4 PIF legno pervenuti con dichiarazione ricevibilità avvio negoziati Misura 4.11 - Emessi decreti di impegno per investimenti in PIAR (emessi decreti per 36 dei 41 PIAR ammissibili) - Elaborazione bozza bando PIAR per regimi di aiuto 24 POR Calabria - Misure FEOGA Misure “critiche” : attività svolte aprile-dic. 2005 Misura 4.16 - realizzata spesa pari al 106% Misura 4.17 - avanzamento capacità di impegno: + 79% - emissione ulteriori decreti di impegno per progetti PIAR (emessi decreti per 36 dei 41 PIAR ammissibili) 25 POR Calabria - Misure FEOGA Misure “critiche” : attività svolte aprile-dic. 2005 Misura 4.18 - completata istruttoria istanze pervenute - approvata e pubblicata graduatoria provvisoria (472 istanze pervenute, 343 ammesse per circa 5 meuro) Misura 4.19 - Completamento procedura approvazione aiuto di stato da parte servizi UE (agosto 2005) - impostazione attività per procedere modifica misura - elaborazione bozza bando per selezione soggetto che gestirà Fondo Garanzia - elaborazione bozza regolamento Fondo di Garanzia 26 POR Calabria - Misure FEOGA Attività di “governance” aprile -dic. 2005 - Potenziamento delle strutture dedicate alla gestione delle misure e dei progetti integrati - personale interno - personale ARSSA - Potenziamento delle strutture di assistenza tecnica - esperti PON ATAS Sviluppo Rurale (INEA - ISMEA) - esperti FORMEZ - Attivazione di azioni di stimolo, di accompagnamento e di monitoraggio della spesa - Avvio di attività di controllo a tappeto per rafforzare la qualità della spesa (in corso su misura 4.14) 27 POR Calabria - Misure FEOGA SFOP: STATO DI ATTUAZIONE Misura 4.20 - Significativo avanzamento finanziario (da circa 5,7 meuro di ottobre ai 13 meuro di dicembre) 28 Cosa non ha funzionato Scarsa conoscenza da parte della struttura amministrativa delle strategie, degli obiettivi del POR e delle procedure Incoerenza tra Programmazione e attuazione Meccanismi di spesa complessi e lunghi Squilibrio nella spesa (4.9, 4.11, 4.16, 4.18, 4.19) Scarsa uniformità di linguaggio Controlli di I livello inadeguati, sistema di monitoraggio, valutazione inadeguati Scarsa qualità progettuale del territorio e degli attori Inadeguatezza della struttura amministrativa in termini di risorse umane e strumentali 29 La strategia del DSR-SR Modello di sviluppo competitivo, sostenibile e integrato Creare una discontinuità con la programmazione precedente in termini di regia, procedure e gestione, valorizzando al contrario quelle strategie e principi ancora validi per il futuro. Qualità della spesa Efficacia della spesa Concentrazione (per territori, comparti,beneficiari) Priorità Premialità Specificità territoriali/settoriali Approccio integrato Tra programmi, tra assi, tra misure 30 Il nuovo regolamento sullo sviluppo rurale (1698/2005) GLI ASSI Asse 1 Competitività del settore agricolo e forestale Asse 2 Gestione ambientale Asse 3 Diversificazione Economica Asse LEADER OBIETTIVI Miglioramento dei risultati economici delle aziende Sviluppo agricolo sostenibile Migliorare le condizioni di vita nelle aree rurali Estendere l’approc-cio Leader a tutta la programmazione L’ ATTUAZIONE FEASR Approccio Leader Metodo di attuazione degli assi 1, 2, 3 (art. 63) 31 ASSE I Miglioramento della competitività Obiettivo: creare un settore agro-alimentare e forestale forte e dinamico incentrato sulle priorità del trasferimento delle conoscenze e dell’innovazione nella filiera alimentare e sui settori prioritari degli investimenti in capitale umano e naturale. Azioni chiave: • Proseguire l’opera di ammodernamento delle aziende agricole e forestali attraverso investimenti volti ad aumentare il valore aggiunto delle produzioni e rendere più efficiente l’utilizzo dei fattori della produzione. • Agevolare l’innovazione e l’accesso alla ricerca e sviluppo: introduzione di nuovi prodotti/processi; organizzazione del sistema degli SSA per garantire una informazione permanente, la diffusione dell’informazione, delle conoscenze e il trasferimento dell’innovazione; • Migliorare l’integrazione nella filiera alimentare che consente di conservare nelle zone rurali maggiori ricchezze. Stimolare un’imprenditorialità dinamica specie per quanto riguarda la trasformazione e commercializzaione dei prodotti; • • Sviluppo di nuovi sbocchi i prodotti agricoli e silvicoli: investimenti e formazione per la produzione per fini non alimentari, sviluppo di materiali energetici rinnovabili • Incoraggiare l’adozione e la diffusione delle TIC • Migliorare le prestazioni ambientali e multifunzionali dell’agricoltura e della silvicoltura 32 ASSE II Miglioramento dell’ambiente e dello spazio naturale Obiettivo: Azioni chiave: • Promuovere servizi ambientali e pratiche agricole e zootecniche rispettose degli animali: compensare gli agricoltori che sottoscrivono impegni più ampi rispetto alle Buone Condizioni Agronomiche e Ambientali; • Conservare il paesaggio agricolo e forestale • Consolidare il contributo dell’agricoltura biologica: integrazione con gli altri assi e in particolare con l’asse I per la valorizzazione del prodotto • Incoraggiare le iniziative economiche in materia di ambiente che procurano benefici reciproci: la produzione di beni ambientali può rafforzare l’identità delle zone rurali e dei loro prodotti alimentari e costituire la base per la crescita e l’occupazione generate dalla diversificazione delle attività nel turismo, artigianato, nel comparto non alimentare. tutelare e rafforzare le risorse naturali e i paesaggi; le risorse debbono contribuire in tre aree prioritarie: biodiversità e preservazione dell’attività agricola e di sistemi forestali ad elevata valenza naturale. 33 ASSE III Qualità della vita e diversificazione dell’economia rurale OBIETTIVO: le risorse di questo asse deebbono contribuire alla priorità assoluta della creazione dei posti di lavoro promuovendo lo sviluppo e l’acquisizione di competenze (formazione, informazione, imprenditorialità) con particolare attenzione ai giovani e alle donne. Azioni chiave: • Incrementare i tassi di attività e di occupazione nell’economia rurale globalmente Incoraggiare l’ingresso delle donne nel mercato del lavoro (servizi per l’infanzia nelle aree rurali) Sviluppare microimprese e l’artigianato Formare i giovani alle attività rurali tradizionali per sostenere le attività relative alla diversificazione (turismo, multifunzionalità) Incoraggiare l’adozione e la diffusione delle TIC (integrazione tra programmi) Incoraggiare lo sviluppo del turismo Ammodernare l’infrastruttura locale • • • • • • 34 ASSE IV – Approccio LEADER Obiettivo: le risorse dell’asse 4 dovranno contribuire a conseguire le priorità degli altri assi, in particolare dell’asse 3, ma sono determinanti per il miglioramento della governance e per la mobilitazione del potenziale di sviluppo endogeno delle zone rurali. Azioni chiave: • Rafforzare le capacità di partenariati locali Promuovere il partenariato pubblico-privato Promuovere la cooperazione e l’innovazione Migliorare la governance locale • • • 35 Dalla strategia alla Programmazione: l’approccio integrato Approccio integrato per fare sistema Modelli di sviluppo orientati al territorio e alle filiere produttive più che alla singola impresa Da progetti singoli a progetti collettivi Progetti di filiera ancorati a piani di filiera che individuano esigenze priorità e interventi: si esalta il ruolo del partenariato Sviluppo sostenibile come opportunità 36 Dalla strategia alla Programmazione: l’approccio integrato I piani regionali di filiera Il Metodo Leader I piani tematici strategici regionali L’approccio integrato Territorializzazione (priorità in base alle specificità territoriali) Integrazione tra fondi e politiche 37 Le risorse finanziarie: bisognerà fare delle scelte Assi 2000-2006 % 2007-2013 % Competitività 318.792.000 48 58.977.630 10 Gestione territorio 266.139.000 41 147.444.075 25 Qualità e diversificazione 44.587.000 7 58.977.630 10 Leader 21.230.000 3 29.488.815 5 Misura 4.19 – Ing. Finanz. 4.559.000 1 Non confermata 655.307.000 100 294.888.150* Totale La distribuzione percentuale tiene conto del 50% dell’intero ammontare ipotizzato (589.776.300 euro) per cui restano disponibili e da ridistribuire tra gli Assi 294.888.150 euro. 38 Grazie per l’attenzione 39 I punti normativi di integrazione con i Fondi Strutturali L’art. 9 del Regolamento FESR (azioni finanziabili nel campo dello sviluppo rurale); Linee guida strategiche per la Politica di coesione: “promuovere la diversificazione economica delle aree rurali”; Orientamenti nazionali per il Quadro strategico nazionale (cap. V): strumenti per l’integrazione fra Fondi, con le politiche di sviluppo rurale e con le altre politiche comunitarie Documento strategico regionale per i fondi strutturali 40 Integrazione tra fondi Priorità politiche di sviluppo rurale ASSE I Competitività Priorità politiche di coesione Azioni specifiche fondi strutturali Fondi ordinari Ambito territoriale Strumento di intervento Potenziare infrastrutture di trasporto Investimenti in collegamenti secondari, collegamenti tra zone interne e altre zone APQ Tutte le zone rurali Per filiera Promuovere l’innovazione e l’imprenditoria Servizi di sostegno alle imprese, in particolare PMI agro-industriali; Formazione di nuove figure professionali nelle filiere Creazione di poli di eccellenza in materia di Ricerca e Sviluppo Tecn. Interventi per patrimonio zootecnico Aree interessate da processi di abbandono/ perdita competitività; Per filiera e per distretto Aree specializzate Rendere accessibile le TIC Promozione della diffusione TIC a livello aziendale e delle infrastrutture necessarie Tutte le aree rurali Per filiera Favorire l’accesso al mercato del lavoro Misure specifiche per l’accesso dei migranti e le loro integrazioni Tutte le aree rurali Per distretto 41 Priorità politiche sviluppo rurale Priorità politiche di coesione Azioni specifiche fondi strutturali Fondi ordinari Ambito territoriale Rafforzamento sinergie tra tutela ambiente e crescita Investimenti infrastrutturali per adeguamento alla normativa comunitaria (acqua, rifiuti, aria, suolo, biodiversità e protezione natura) Programmi per l’uso e la salvaguardia del territorio Aree a forte valenza ambientale e paesaggistica; Aree limitrofe ai centri urbani; Aree ad agricoltura specializzata e organizzata in filiere localizzate ASSE II Miglioramento della gestione del territorio Intesa istituz. di programma per la salvaguardia del territorio Valorizzazione e salvaguardia della montagna Investimenti per il rispetto degli impegni di Kyoto Per distretto Prevenzione rischi (miglioramento della gestione delle risorse naturali Riduzione uso intensivo fonti energetiche tradizionali Investim. Per migliorare l’efficienza energetica e per lo svilupo delle tecnologie rinnovabili e alternative Promozione innovazione e imprenditoria Investimenti in ecoinnovazioni Strumento d’intervento Tutte le zone rurali Tutte le zone rurali Interventi per la formazione professionale 42 Priorità politiche sviluppo rurale Asse III Miglioramento qualità della vita e diversificazione economia rurale Priorità politiche di coesione Azioni specifiche fondi strutturali Fondi ordinari Ambito territoriale Strumento d’intervento Potenziare infrastruttura di trasporto Investimenti in collegamenti secondari tra zone interne e altre zone, infrastrutture sostenibili collegate al turismo e alle risorse culturali APQ: Infrastrutture di trasporto Sviluppo locale Infrastrutturazione sviluppo locale Aree con perdita di competitività e/o abbandono Aree a forte valenza ambientale e paesaggistica Aree limitrofe ai centri urbani Aree ad agricoltura specializzata (filiere) PIT Rendere accessibili le TIC Investimenti in infrastrutture TIC APQ Ricerca scientifica Aree con processi di abbandono Aree a forte valenza ambientale e paesaggistica Migliorare l’accesso ai finanziamenti Sostegno a categorie specifiche (giovani imprenditori, gruppi svantaggiati) Servizi socioassistenziali e di solidarietà sociale Tutte le zone rurali Promuovere innovazione e imprenditoria Misure specifiche per lapartecipazione delle donne, l’accesso dei migranti, inserimento di persone a rischi di esclusione sociale Interventi in favore della formazione professionale per l’occupazio Aree con processi di abbandono Aree a forte valenza ambientale e paesaggistica Favorire l’accesso al mercato del lavoro Aree con processi di abbandono 43