I confini
La carta per il fatto stesso di essere
riprodotta in migliaia di copie acquista
autorevolezza e fa sembrare sensato e
oggettivo ciò che non lo è.
Sorprendentemente i confini sembrano
naturali, non solo quelli che seguono la
curvatura del terreno, il bordo di un fiume
o una catena montuosa ma persino quelli
che dividono una città in due (a Lahore, a
Gorizia fino al 25 luglio 2007) o la
separano dal suo entroterra (come è
successo per Trieste e l’Istria)
I confini sono tutti arbitrari, per lo più derivati da eventi traumatici, da guerre, da
costruzioni fittizie di stati nazione (l’Iraq fu costruito dai britannici unendo tre
province dell’ex impero ottomano), da accordi tra super- potenze (così ad esempio
sono stati tracciati i confini dell’Afghanistan): per questo si spostano, avanzano,
arretrano.
Considerazioni di frontiera
Nata in Istria
Intervista a un senegalese di Milano
Thomas Jefferson
Thomas Jefferson nel1784 riorganizza amministrativamente il territorio
americano.
Il 20 maggio 1785 con una delibera varata dal Congresso rettangolizza il
paese dividendolo in unità di sei miglia quadrate. Gli Stati del sud
protestarono inutilmente chiedendo il diritto di rispettare confini irregolari
già esistenti, speso aderenti a linee o confini naturali.
L’atteggiamento fu quello, prometeico, del geometra puro che impone
modelli astratti alla nuda terra…le complicazioni, ad ogni buon conto non
tardarono ad affiorate: l’Ohio sgusciava da tutta le parti, perché con la
presenza del fiume omonimo a est le unità di sei miglia quadrate si
troncavano in zone irregolari, …Quando non furono i fiumi, ad opporre
resistenza furono le montagne o, più insidiosamente, la diversa divergenza
tra il il nord polare e quello magnetico o le difficoltà di misurazione indotte
dalla curvatura della terra….
Accarino Bruno
Performing borders
I ghiacci del Circolo Polare
Artico e gli stati (Canada, Stati
Uniti, Russia, Danimarca,
Norvegia, Svezia, Islanda,
Finlandia) interessati alle
definizione dei suoi “confini”,
vista la ricchezza delle risorse
dell’area
Nonostante le raccomandazioni dell’ONU ogni stato
adotta pressioni per dettare alla “comunità internazionale”
il modo di nominare, rappresentare, delimitare i territori
considerati appartenenti alla propria nazione
La frontiera
Sulla carta lo stato è rappresentato dalla
superficie, la città dal punto, il confine
dalla linea.
Nella realtà la linea è una zona, è la
frontiera. Spazio ambiguo, dove spesso
accadono cose che si preferiscono
ignorare, dove facilmente si addensano
comportamenti illegali, dove però si
intrecciano molteplici esperienze.
La frontiera svela l’inganno del confine,
che delimita il fuori dal dentro
sospingendo la differenza fuori per
rassicurare il dentro.
La torre di babele
C’è confusione e disaccordo
quando due popoli
autenticamente differenti (alle
volte diametralmente opposti)
sono obbligati con la forza a
formare un solo popolo
C’è confusione e disaccordo
quando un solo popolo è con
la forza diviso in più parti per
formare più popoli
artificialmente differenti
Bisogna sapere che oltre la torre di
babele di cui parla la religione
cristiana ci sono state altre torri di
babele e ce ne sono ancora
Chéri Samba
Confini
Dei confini non possiamo fare a meno … “Essi muoiono e
risorgono, si spostano, si cancellano e riappaiono inaspettati.
Segnano l’esperienza, il linguaggio, lo spazio dell’abitare, il
corpo con la sua salute e le sue malattie, la psiche con le sue
scissioni e i suoi riassestamenti, la politica con la sua spesso
assurda cartografia, l’io con la pluralità dei suoi frammenti e le
loro faticose ricomposizioni, la società con le sue divisioni,
l’economia con le sue invasioni e le sue ritirate, il pensiero con
le sue mappe dell’ordine.
Claudio Magris Aut-Aut 289-290 1999
“Si, come chiunque altro, io sono un Arlecchino, il cui mantello, come un
mazzo, tre gli alpeggi, si sfrangia di un intersecarsi di appartenenze. Il
disegno di un blasone individuale, anche di competenze o di capacità, segue
quindi una curva frattale…Così la crescita verso l’universale accentua la
singolarità; reciprocamente, quest’ultima, lealmente assunta, garantisce
l’ascesa verso l’universalità, sempre a profilo frattale” Serres
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Confini - Pensare per storie