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Fonti Legislative
Il 10 settembre ha preso il via il 9° Censimento generale dell'Industria, dei Servizi e delle Istituzioni non profit
In questi giorni il servizio postale sta recapitando plichi inviati dall'ISTAT contenenti la comunicazione dell'avvio del
censimento con allegato un questionario e relativa guida alla compilazione; le attività censuarie che l'ISTAT ha affidato
alle Camere di Commercio si articolano in due differenti rilevazioni:
•
•
RILEVAZIONE ‘’A CAMPIONE’’ SULLE IMPRESE
RILEVAZIONE GENERALE SUGLI ENTI NO PROFIT
Fonti Legislative
Il Censimento, avverte l'ISTAT, ‘’rappresenta il primo passo verso la creazione e l’aggiornamento di un registro statistico
delle istituzioni non profit, integrabile annualmente con le informazioni presenti in differenti fonti amministrative e
statistiche e attraverso indagini che andranno ad investigare, di volta in volta, aspetti peculiari del settore e ad acquisire
ulteriori informazioni statistiche non residenti negli archivi amministrativi di base’’
Si calcola che saranno non meno di 470.000 le Istituzioni della variegata galassia del no profit chiamate a rispondere.
Dal punto di vista geografico, le realtà pre-censite sono suddivise in:
• Lombardia 14 %
• Lazio 9,5 %
• Veneto 8,4 %
• Piemonte 8,3 %
• Emilia Romagna e Sicilia entrambe al 7,8 %
Fonti Legislative
Verosimilmente molti dati sono stati raccolti dal modello EAS, che può ritenersi una sorta, seppur sintetica, di
censimento.
Allo stato attuale, peraltro, non risulta essere pervenuto il questionario alle SOCIETA' SPORTIVE DILETTANTISTICHE A
RESPONSABILITA' LIMITATA; nei prossimi giorni sapremo se si tratta di una scelta (a questo proposito si ricorda che le
Società di Capitali sono già tenute ad adempiere ad obblighi di natura pubblicistica) ovvero di mera dimenticanza.
Modalità di compilazione
Il questionario può essere compilato scegliendo una delle seguenti modalità:
• via internet, seguendo le istruzioni per l'accesso alla compilazione riportate nella comunicazione
• in forma cartacea; in questo caso lo stesso dovrà essere consegnato, a mano:
a) ad un qualsiasi Ufficio postale
b) all'Ufficio Provinciale di Censimento (UPC) istituito presso le locali Camere di Commercio, alle quali sarà possibile
rivolgersi in caso di difficoltà ovvero consultando il sito http://censimentoindustriaeservizi.istat.it
A tutti, a prescindere dal canale di restituzione utilizzato, verrà rilasciato un’apposita ricevuta attestante la
compilazione e la restituzione del questionario, contenente il codice identificativo, i dati anagrafici dell’istituzione non
profit e la data dell’avvenuta operazione
Termini di presentazione
La lettera di accompagnamento al questionario avverte, invero genericamente, che lo stesso ‘’dovrà essere compilato
in tutte le sue sezioni e restituito entro 20 giorni dalla ricezione dello stesso’’
In realtà, terminata la fase di ‘’invio spontaneo’’ (10 settembre - 20 ottobre), si attiveranno i rilevatori (come avvenne
l'ottobre scorso per il censimento della popolazione) e sarà possibile adempiere all'obbligo legislativo dal 22 ottobre
(il 21 cade di domenica) al 20 dicembre, giorno in cui terminerà la rilevazione.
Obbligo di presentazione
Abbiamo sottolineato l'obbligo che gli Enti hanno di fornire in modo esatto e completo le notizie ed i dati richiesti nel
questionario di rilevazione. Tale obbligo, infatti, è sancito dall’art. 7 del d.lgs. n. 322/1989 e successive modifiche ed
integrazioni. Le sanzioni amministrative in caso di violazione di tale obbligo saranno applicate ai sensi degli artt. 7 e 11
del citato d.lgs. n. 322/1989. Si ricorda che sono soggette all’obbligo di risposta tutte le unità incluse nella lista precensuaria, e che sono altresì soggette all’obbligo di risposta le unità non incluse nella suddetta lista ma individuate nel
corso delle operazioni di rilevazione.
E' pertanto fortemente consigliabile, ove non fosse pervenuto o non pervenisse in tempo utile il questionario
(ricordiamo che molte associazioni possono essere domiciliate presso strutture pubbliche, ad esempio scuole,
palazzetti dello sport, o private, studi professionali, ecc.) richiederlo recandosi personalmente all'Ufficio Provinciale di
Censimento istituito, come visto, presso le locali Camere di Commercio; per trovare l'indirizzo del competente UPC si
può accedere al link http://censimentoindustriaeservizi.istat.it/istatcens/contatti/
Segreto Statistico
I dati raccolti tramite il questionario sono tutelati dal segreto statistico, ai sensi degli artt. 8 e 9 del d.lgs. 322/1989 e
sono trattati nel rispetto della normativa in materia di protezione dei dati personali, ai sensi del d.lgs.196/2003 e del
“Codice di deontologia e di buona condotta per i trattamenti di dati personali a scopi statistici e di ricerca scientifica
effettuati nell’ambito del Sistema statistico nazionale” (all. A3 al d.lgs. 196/2003) e successive modifiche e
integrazioni.
Il Questionario
Il questionario è composto dalle seguenti sezioni:
1)
2)
3)
4)
5)
6)
7)
Dati anagrafici e stato di attività
Struttura organizzativa
Risorse umane
Risorse economiche
Attività
Struttura Territoriale: Unità locali
Notizie relative al Compilatore
Esaminiamo le principali problematiche che si possono incontrare nella compilazione e che non trovano una
soddisfacente risposta nella "GUIDA ALLA COMPILAZIONE DEL QUESTIONARIO" o che comunque possono dare adito a
differenti interpretazioni.
Il Frontespizio
Preliminarmente è bene controllare la prima pagina del questionario che riporta:
• in alto a destra le informazioni anagrafiche dell’istituzione non profit (sede centrale) quali denominazione e indirizzo
• in alto a sinistra il codice identificativo del questionario
• in basso a sinistra le informazioni anagrafiche (denominazione e indirizzo) inerenti l’Ufficio Provinciale di Censimento
(UPC) competente per territorio, a cui può essere riconsegnato il questionario cartaceo compilato
• in basso a destra il codice fiscale identificativo dell’istituzione non profit e il codice utente necessario per l’accesso al
web ai fini della compilazione on line del questionario
Passiamo ora a considerare le singole sezioni, AVVERTENDO CHE NON CI SOFFERMEREMO, PER EVIDENTI MOTIVI, SUI
CAMPI CHE NON PRESENTANO APPARENTI DIFFICOLTA'.
Sezione 1
DATI ANAGRAFICI E STATO DI ATTIVITA'
Nessun problema per quanto attiene alla "Denominazione" che, come di consueto, andrà riportata per esteso (es.
ASSOCIAZIONE SPORTIVA DILETTANTISTICA ACCADEMIA DEGLI SCACCHI"); nessuna spiegazione invece, si trova, nella
Guida, in relazione al campo denominato "Acronimo (sigla)"; dovrebbe invero trattarsi delle sigle che identificano il
tipo di Associazione, così ASD per Associazione Sportiva Dilettantistica, APS per Associazione di Promozione Sociale,
ecc.; riteniamo, peraltro, che si possa anche omettere di compilare il campo.
Qualche perplessità desta il campo "indirizzo" allorché si parla, con termini inusuali, di "sede unica" o "centrale"
dell'Istituzione , intendendosi come tale "il luogo in cui hanno concreto svolgimento le attività amministrative e di
direzione dell'istituzione non profit e dove operano i suoi organi istituzionali, amministrativi o di rappresentanza"; pare
evidente che per sede "unica" o "centrale" non possa non intendersi che la sede legale dell'Istituzione che dovrebbe
corrispondere a quella indicata nel frontespizio del questionario.
Continua…
Sezione 1
DATI ANAGRAFICI E STATO DI ATTIVITA'
Al punto 2 occorre indicare se al momento della compilazione del questionario l'Istituzione non profit è:
• Attiva
• Inattiva
• Cessata dal
Nessun dubbio sulla prima ipotesi (attiva), come pure per la seconda (inattiva), dovendosi intendere con la prima lo
stato dell'istituzione non profit che svolge attività, anche a carattere stagionale, e impiega per lo svolgimento di tale
attività risorse umane e/o economiche e, per il secondo caso, (inattiva), l’istituzione non profit che ha sospeso
temporaneamente la propria attività produttiva a causa di eventi fortuiti (incendio, terremoto, ecc.), ristrutturazione
dei locali, problemi economici contingenti, ecc.; diverso è il caso della cessazione delle attività, ipotesi per la quale
viene richiesto di indicare la data.
Continua…
Sezione 1
DATI ANAGRAFICI E STATO DI ATTIVITA'
Come noto, la cessazione delle attività deve risultare, verosimilmente, da un verbale dell'assemblea dei Soci riuniti in
sessione straordinaria; ora, è da chiedersi, se la data della cessazione sia quella in cui si è tenuta l'assemblea ovvero
quella in cui si è chiusa la partita IVA o il codice fiscale, risultando irrilevanti, ai nostri fini, altre chiusure (registro
CONI, istituti previdenziali, ecc.).
Considerato che i dati in possesso degli Uffici Provinciali di Censimento non possono che essere derivati da:
• Amministrazione Finanziaria (Agenzia delle Entrate, Ufficio del Registro, ecc.)
• Modello EAS
• Liste fornite dagli Enti (Regione, Provincia, Comune, ecc.)
• Liste fornite dal CONI (limitatamente alle Associazioni e Società Sportive)
riteniamo che vada indicata, quale data di cessazione, quella corrispondente alla chiusura del codice fiscale e/o
della partita IVA.
Continua…
Sezione 1
DATI ANAGRAFICI E STATO DI ATTIVITA'
Infine, vale la pena ricordare, che l’istituzione non profit inattiva o cessata al momento della compilazione, che
risultava attiva alla data di riferimento del Censimento (31 dicembre 2011) deve compilare il questionario in tutte le
sue parti.
L’istituzione non profit inattiva o cessata al momento della compilazione che risultava inattiva o cessata anche alla
data di riferimento del Censimento (31 dicembre 2011) deve compilare il questionario per le sole informazioni
richieste (specificate nel questionario e nella guida alla compilazione).
Sezione 2
STRUTTURA ORGANIZZATIVA
La seconda sezione, se non si seguono le istruzioni contenute nella Guida e presenti sul sito dell'ISTAT (e poi vedremo i
motivi) non dovrebbe comportare alcuna difficoltà, salvo il primo caso del punto 4. (Associazione riconosciuta);
invero, non pochi operatori del settore ritengono, sbagliando, che il riconoscimento derivi dal fatto che l'Associazione
è iscritta, per il tramite del proprio Ente di Promozione Sportiva e/o Federazione Sportiva, ovvero Disciplina Sportiva
Associata, al Registro CONI delle Associazioni e Società Sportive Dilettantistiche.
La nota 1 del questionario, correttamente avverte che "un'associazione riconosciuta è tale se iscritta al Registro delle
Persone Giuridiche come soggetto giuridico distinto dagli associati (ai sensi del D.P.R. 361/2000). Si precisa che non
costituisce riconoscimento l'iscrizione o registrazione in albi o altri registri (CONI, ndr.) tenuti da Regioni e Province
Autonome, Province, (Comuni, ndr.), Ministeri o altre Amministrazioni pubbliche".
Continua…
Sezione 2
STRUTTURA ORGANIZZATIVA
Conseguentemente riteniamo che la quasi totalità delle Istituzioni chiamate a compilare il questionario barreranno
la casella 2 (Associazione non riconosciuta).
Un qualche imbarazzo suscita la previsione "Altro" contenuta nel sito dell'ISTAT che riportiamo testualmente e non
commentiamo: "Le forme giuridiche previste in “Altro” sono: Società sportiva dilettantistica; Altro ente di diritto privato
senza scopo di lucro; Ente pubblico; Impresa individuale; Lavoratore autonomo/Libero professionista; Società a
responsabilità limitata; Società in accomandita semplice; Società per azioni; Altra società di capitali; Società semplice;
Società in nome collettivo; Altra società di persone; Società cooperativa (diversa da cooperativa sociale); Consorzio di
diritto privato; Impresa costituita all’estero; Condominio".
Il lungo elenco che, come si vede, contempla anche forme giuridiche estranee al mondo del non profit, prevede le
"Società Sportive Dilettantistiche", (ma non le "Cooperative sportive dilettantistiche" !, ndr.) alle quali, peraltro, ad oggi,
non sono pervenute i questionari, come ricordato nella prima parte pubblicata ieri e la cui inclusione fra i destinatari del
censimento resta dubbia.
Continua…
Sezione 2
STRUTTURA ORGANIZZATIVA
Alcun dubbio creano i punti 5. 5.1 6. e 7 per i quali le risposte, per la totalità delle Istituzioni dovrebbero essere:
SI - NO - SI - SI.
Diversamente il punto 7.1, se si esclude l'ipotesi delle Società e delle Cooperative Sportive Dilettantistiche a
responsabilità limitata, (e i nostri dubbi al riguardo aumentano !) scorre liscio sino al punto 7.4 dove si chiede se "i servizi
offerti dall'Istituzione non profit siano destinati:
1) Solo ai soci/associati
2) Sia ai soci/associati sia ad altri
3) Solo ad altri
Continua…
Sezione 2
STRUTTURA ORGANIZZATIVA
Né la Guida alla compilazione né le istruzioni contenute nel sito dell'ISTAT rispondono alla domanda che, ancora una
volta, coinvolge pure le Società Sportive costituite sotto forma di Società di Capitali: chi sono gli "Altri" ? La domanda
non è peregrina, perché negli intenti del questionario gli "altri" parrebbero essere i NON ASSOCIATI ovvero coloro nei
riguardi dei quali non opererebbe la cosiddetta "decommercializzazione" dei proventi ex art. 148 del T.U.I.R.; con
queste premesse come considerare i "Tesserati" ? Riteniamo che questo punto necessiti di un chiarimento da parte
degli Organi preposti al censimento. Una possibile risposta potrebbe essere quella corrispondente al punto 2) Sia ai
soci/associati sia ad altri.
Nessuna preoccupazione desta la compilazione dei punti 8. e 9. se si esclude il lapsus al punto 8.1 Assemblea dei
soci/associati (se esistente) ???
Continua…
Sezione 2
STRUTTURA ORGANIZZATIVA
Per quanto concerne il punto 10 pare si alluda alla circostanza che un'Associazione (specie sportiva) possa essere
"aggregata" (inteso come affiliata ?) ad un Ente nazionale (non a caso si citano federazioni, confederazioni, leghe,
unioni), agendo "anche a vari livelli di articolazione gerarchica, con differenti codici fiscali, e con gli stessi obiettivi e/o
finalità". Pare pacifico, pertanto, che le Associazioni affiliate ad una Federazione Sportiva Nazionale, ovvero Ente di
Promozione Sportiva, ovvero ancora Disciplina Sportiva Associata, debbano rispondere affermativamente al punto
10.1.
Alcun problema interpretativo comportano i punti 11 e 12
Sezione 3
RISORSE UMANE
La Sezione 3 del questionario si occupa delle "RISORSE UMANE" concentrandosi in primo luogo sui "volontari";
successivamente sui Lavoratori retribuiti per finire alla categorie professionali. Le Istituzioni non profit INATTIVE al
31/12/2011 non devono rispondere a questa Sezione. Si precisa che sono definite "in organico" le risorse umane inserite
nella struttura dell'istituzione non profit, sulle quali può contare per l'espletamento delle proprie attività. Rileviamo
peraltro una notevole lacuna che, a nostro parere, finirà per inficiare i risultati del censimento, almeno per quanto
riguarda le Associazioni e le Società Sportive che, come visto nella prima parte di questo lavoro, rappresentano la larga
maggioranza delle Istituzioni del mondo del non profit: ci riferiamo agli Sportivi Dilettanti di cui all'art. 25 della Legge
13.5.99, n. 133 e degli artt. 67 e 69 del TUIR.
Continua…
Sezione 3
RISORSE UMANE
E' pur vero che il punto 19.9, fra le professioni tecniche (Insegnanti nella formazione professionale , istruttori, allenatori)
annovera, fra gli esempi, gli atleti, istruttori sportivi e/o di tecniche artistiche, ma gli stessi, secondo le istruzione allegate
al questionario, vanno ricompresi nel punto 17.1 dove si prevedono solamente:
• Dipendenti con contratto permanente
• Dipendenti con contratto a termine
• Lavoratori con contratto di collaborazione
categorie che di certo non sono riconducibili alle prestazioni sportive dilettantistiche per le quali, spesso, non vengono
nemmeno sottoscritti contratti o accordi di sorta.
I Volontari
La Sezione in esame inizia con il quesito (punto 13) diretto a conoscere se l'Istituzione avesse avuto in organico
"volontari" al 31/12/2011.
Cosa si debba intendere con il termine "volontario" lo dicono chiaramente le istruzioni al questionario: "il volontario è
colui che presta la propria opera, anche saltuaria, senza ricevere alcun corrispettivo, presso l'istituzione non profit. Si
precisa che l'attività del volontario è finalizzata alla realizzazione di servizi altruistici e solidaristici a favore di altri
individui o della collettività in generale. Tra i volontari sono inclusi i soci/associati dell'istituzione non profit che prestano
la propria attività in forma volontaria, libera e gratuita, per il perseguimento dei fini istituzionali."
Parrebbe, da quanto letto, che il volontario sia, ad esempio, il pensionato che alla festa della Pro loco del paese, "spina"
la birra allo stand, o il socio che, in giorni determinati, si offre di spegnere le luci e chiudere la porta della palestra, e via
discorrendo; in questo senso appaiono pleonastiche le successive domande tese a sapere, di questo soggetto, che presta
la propria opera, in modo saltuario, senza alcun corrispettivo, età, titolo di studio, condizione professionale, cittadinanza,
ore prestate, ecc. ecc.
Continua…
I Volontari
Non vorremmo che gli estensori del questionario, ma ne siamo quasi certi, nel prevedere questa peraltro importante
figura, pensassero alle Organizzazioni di Volontariato di cui alla Legge 266 dell'11 agosto 1991 recante: "legge quadro sul
volontariato" e, in questa ipotesi, destinataria delle numerose domande sarebbe proprio questo tipo di organizzazione.
Appare pertanto, salvo per le Organizzazioni di Volontariato, scelta opportuna barrare, del punto 13, la casella 2 (NO), e
ribadendo tale opzione ai punti 15 e 16.
I Lavoratori retribuiti
Prettamente di natura tecnica risultano essere i quesiti di cui ai punti 17 e 18, ai quali ciascuna Associazione dovrà,
evidentemente, rispondere sulla base del proprio status, tenuto conto della presenza o meno di lavoratori retribuiti.
Tali risultano essere (punto 17,1):
1. I Dipendenti con contratto permanente
2. I Dipendenti con contratto a termine
3. I Lavoratori con contratto di collaborazione
e per il punto 18.1:
1. I Lavoratori temporanei (ex interinali)
2. I Lavoratori distaccati e/o comandati
3. I Religiosi
Continua…
I Lavoratori retribuiti
Si ricorda che fra i "Lavoratori con contratto di collaborazione" vanno inclusi i Prestatori d'opera occasionale, i
Collaboratori a progetto (Co.Co.Pro), e i Collaboratori coordinati e continuativi (Co.co.co), fattispecie queste ultime due
non di rado presenti nelle realtà associative.
Mancano, come detto, gli "Sportivi Dilettanti" che prestano la propria attività sulla scorta di accordi, verbali e scritti, e
destinatari dell'arcinota detassazione integrale dei compensi fino all'importo massimo annuale di 7.500,00 euro.
Ricordiamo che detta categoria comprende gli atleti dilettanti, i docenti, istruttori, preparatori atletici e tecnici, arbitri o
giudici di gara, cronometristi, commissari speciali, dirigenti addetti ai giudici di gara, dirigenti accompagnatori,
massaggiatori, ecc. e, per effetto dell'art. 90 della legge 27/12/2002 n. 289, anche coloro che intrattengono rapporti di
collaborazione coordinata e continuativa a carattere amministrativo-gestionale.
Continua…
I Lavoratori retribuiti
L'ultimo punto della terza sezione disaggrega i dati del precedente punto 17 ed infatti il totale dei Lavoratori identificati
sotto il profilo professionale e delle attività svolte deve corrispondere al punto 4 del quesito 17.1
Sezione 4
RISORSE ECONOMICHE
La Sezione 4 del questionario tratta delle "RISORSE ECONOMICHE" e comprende i quadri A (per le Istituzioni non profit
che redigono un bilancio per competenza economica); B (per le Istituzioni che redigono un bilancio per cassa o in forma
ibrida). Il primo quesito, infatti, chiede (punto 20) quale tipo di bilancio rediga l'ente non profit, prevedendo le seguenti
opzioni:
1) Per competenza economica (proventi e oneri)
2) Per cassa (entrate e uscite)
3) In forma ibrida (contabilità di cassa per l'attività istituzionale e di competenza per le attività commerciali)
La Guida alla compilazione del bilancio, probabilmente predisposta da soggetti diversi dagli estensori dei quesiti, si
limitano a dedicare 9 righe all'intera Sezione, lasciando irrisolti parecchi dubbi.
Continua…
Sezione 4
RISORSE ECONOMICHE
La Guida alla compilazione del bilancio, probabilmente predisposta da soggetti diversi dagli estensori dei quesiti, si
limitano a dedicare 9 righe all'intera Sezione, lasciando irrisolti parecchi dubbi.
Né contribuisce a far chiarezza, anzi !, quanto pubblicato nel sito dell'ISTAT a questo proposito, e che comunque
riportiamo integralmente:
SEZIONE 4: RISORSE ECONOMICHE
Che cos’è il bilancio?
E’ il documento contabile redatto dagli amministratori di un’unità giuridico-economica alla fine di ogni periodo
amministrativo (solitamente individuato al 31 dicembre di ogni anno), formato da tre documenti: lo stato patrimoniale, il
conto economico e la nota integrativa.
Il conto economico riepiloga i costi e i ricavi di un determinato periodo e consente l’individuazione del risultato economico
netto (utile o perdita) relativo allo stesso periodo; lo stato patrimoniale descrive l’entità e la natura degli investimenti….
Continua…
Sezione 4
RISORSE ECONOMICHE
SEZIONE 4: RISORSE ECONOMICHE
Che cos’è il bilancio?
E’ il documento contabile redatto dagli amministratori di un’unità giuridico-economica alla fine di ogni periodo
amministrativo (solitamente individuato al 31 dicembre di ogni anno), formato da tre documenti: lo stato patrimoniale, il
conto economico e la nota integrativa.
Il conto economico riepiloga i costi e i ricavi di un determinato periodo e consente l’individuazione del risultato economico
netto (utile o perdita) relativo allo stesso periodo; lo stato patrimoniale descrive l’entità e la natura degli investimenti
(attività) e dei finanziamenti (capitale netto e passività) in essere ad una certa data; la nota integrativa fornisce una
descrizione quali-quantitativa delle poste del conto economico e dello stato patrimoniale. [Artt. 2423 e segg. c.c.]
Se il questionario dunque "spreca" nove righe per illustrare questa importante sezione. non riesce a far di meglio, come
visto, l'ISTAT , che si limita a riportare la previsione di cui all'art. 2423 del Codice Civile (redazione del bilancio).
Continua…
Sezione 4
RISORSE ECONOMICHE
Vale tuttavia la pena, senza voler approfondire l'argomento, ricordare come il bilancio di esercizio degli enti non profit,
secondo la Commissione di Studio degli "strumenti per la trasparenza nella gestione delle aziende non profit", sia
costituito da:
1) Stato Patrimoniale
2) Rendiconto della gestione
3) Allegati esplicativi: nota integrativa e prospetto di movimentazione dei fondi
4) Relazione sulla gestione (c.d. conto morale)
5) Relazione dell'organo incaricato del controllo (se esistente: si rammenta, a questo proposito, che non vi è obbligo di
dotarsi di organo di controllo, ma se previsto dallo Statuto Sociale, allora occorrerà istituirlo)
Tutti questi documenti, tuttavia, devono trovare il loro momento unificante nella dimostrazione della capacità dell'ente
non lucrativo di perseguire le proprie finalità istituzionali.
Continua…
Sezione 4
RISORSE ECONOMICHE
In questo contesto, dunque, non deve meravigliare il fatto che, nella pratica, spesso, il bilancio sia stato pensato dagli
enti non lucrativi più come un rendiconto delle entrate e delle spese per dimostrare ai Soci come sono state impiegate le
risorse finanziarie, che come strumento di informazione e di controllo della gestione.
Tornando al questionario, per quanto detto, possiamo tranquillamente affermare che la quasi totalità delle Istituzioni
chiamate a rispondere, compileranno il quadro B (bilancio per cassa o in forma ibrida).
CI PREME PERALTRO RICORDARE COME IL PRESENTE LAVORO NON COSTITUISCA NE' VUOLE COSTITUIRE
UN'ALTERNATIVA ALLA GUIDA ED ALLE INDICAZIONI DELL'ISTAT MA RAPPRESENTI SOLO UNO STRUMENTO CRITICO DI
INFORMAZIONE, E, SPERIAMO, DI FORMAZIONE, A SOSTEGNO DELLE ISTITUZIONI CHIAMATE A RISPONDERE.
Con questa premessa, è pacifico che SI CONSIGLIA VIVAMENTE alle Associazioni non profit, di compilare la sezione in
esame con l'apporto del proprio Consulente o comunque dell'operatore amministrativo che meglio di altri possono
conoscere l'impianto contabile adottato dall'ente censito.
Continua…
Sezione 4
RISORSE ECONOMICHE
In questo senso vanno lette (ed interpretate) le singole voci previste dalla Sezione; si sottolineano comunque i seguenti
punti per i quali non si riscontrano spiegazione né nella Guida né nel sito dell'ISTAT :
a) Quadro A: fra i proventi di fonte "privata" si prevedono i contributi annui degli aderenti (comprese quoti sociale e
contributi del fondatore); la nota 3 al riguardo chiarisce "quote di iscrizione, quote sociali e quote straordinarie". Non
sappiamo cosa si intenda con i contributi del "fondatore" dal momento che un'Associazione non può, a differenza delle
società di capitali, essere "unipersonale". Meglio pensare che i Soci "fondatori" , ovvero coloro che intervengono in sede
di costituzione dell'Associazione, possono anticipare somme per l'avviamento delle attività istituzionali, ma questo
rappresenterebbe, tutt'al più un debito che l'Associazione ha nei riguardi di costoro, e mai un "contributo del fondatore";
b) le sponsorizzazioni (attività sicuramente commerciali) vengono incluse (vedi nota 5) fra i "contributi, offerte,
donazioni, lasciti testamentari e liberalità"; più corretta sarebbe apparsa l'iscrizione al punto 7 (altri proventi di fonte
privata).
Continua…
Sezione 4
RISORSE ECONOMICHE
c) per gli oneri del personale (punto 22, 1, 2, 3) si rammenta quanto detto nei commenti alla sezione dedicata alle
"Risorse umane".
d) per finire, sempre al quadro A, punto 22.2, inquietante la richiesta di conoscere "la percentuale di contributi trasferiti
all'estero" !?
Più complesso il quadro B (bilancio per cassa o in forma ibrida), che, a nostro parere, sarà compilato dalla stragrande
maggioranza delle Istituzioni.
Permane la distribuzione fra entrate di fonte "pubblica" e "privata" (sempre da rendere in percentuale) con
un'importante variante rispetto al quadro A: si prevede, infatti, (punto 24.1, 2 e 4) l'indicazione dei sussidi e contributi a
titolo gratuito (2) e entrate da contratti e/o convenzioni (4) concessi/stipulati in ANNI DIVERSI DAL 2011. Analogamente
(8) per quanto attiene ai contributi, offerte, donazioni da "fonte privata".
Continua…
Sezione 4
RISORSE ECONOMICHE
Quali siano da intendersi gli anni DIVERSI dal 2011 non è dato a sapere. Anche su questo punto si attendono chiarimenti.
Volendo azzardare un'ipotesi si potrebbe pensare che vadano ricompresi nella percentuale da indicare i sussidi,
contributi, donazioni, ecc. effettuati da fonti "pubbliche e private" antecedentemente all'esercizio in esame (2011) ma i
cui effetti ricadono, in quota parte, nell'esercizio censito; diversamente ragionando si avrebbe un risultato finale non
congruo e non veritiero dell'anno oggetto del censimento.
Sezione 5
ATTIVITA'
La Sezione è dedicata alle attività svolte e ai servizi offerti dall'istituzione non profit. Si articola nei quesiti 26 e 26.1
(settori di attività), 27 (finalità dell'attività), 28 (servizi) e 29 (erogazione di servizi alle persone). Per quanto riguarda i
settori di attività, è possibile indicare sino a 6 attività, ma al punto 26.1 è necessario specificarne solo una (quella
prevalente) sulla base delle risorse economiche utilizzate o, in mancanza, del numero di risorse umane dedicate
all'attività. Ulteriore specificazione richiede il punto 27, peraltro previsto, immaginiamo per un numero ristretto di
associazioni. Ammesse più risposte per il punto 28 concernente i servizi offerti.
La Sezione, sin qui, richiede solamente un'attenta lettura non presentando difficoltà di sorta. Maggiore attenzione invece
necessitano i punti 29 e seguenti. La Guida, in relazione al quesito 29 (servizi alle persone) si limita a ricordare che per
tali "NON si intendono i servizi rivolti alla collettività in generale, come ad esempio i servizi di protezione civile........., di
pubblica sicurezza, eventi di carattere culturale, educativo, sportivo, ricreativo o sociale".
Continua…
Sezione 5
ATTIVITA'
Ove la risposta fosse negativa si rinvia al quesito 30; ove si rispondesse positivamente, occorrerà specificare (punto 29.1)
il settore di attività; infine, ove i servizi fossero stati erogati a persone con specifici disagi ne occorrerà individuare le
categorie compilando il punto 29.3.
"Velenoso" appare il quesito 30 che chiede di sapere se "l'istituzione non profit ha utilizzato strumenti di
comunicazione", intendendosi come tali sito internet, blog, chat, brochure informative, pubblicità, ecc.; né la Guida né il
sito ISTAT forniscono istruzioni al riguardo, per questo come per i quesiti successivi (31, 31,1, 31.2).
Continua…
Sezione 5
ATTIVITA'
Abbiamo definito "velenoso" il quesito n. 30 in quanto le associazioni che hanno subito verifiche fiscali si sono viste
contestare, fra gli elementi considerati dai verificatori per disconoscerne il carattere istituzionale, il ricorso a forme di
promozione pubblicitaria sostenendo che un ente non profit, indipendentemente dall'attività esercitata, non deve "farsi
pubblicità"; ovviamente non è questa la sede per entrare nel merito della questione. C'è, semmai, da capire cosa
intendano gli estensori del questionario (punto 31) con il termine "raccolta fondi" ; riteniamo che con questo termine si
possano configurare due fattispecie:
• raccolta fondi senza scambio di beni e servizi
• raccolta fondi con scambio di beni (sia pure di modico valore) e servizi
Da questa differenziazione si dovrebbe dedurre quali campi barrare per rispondere ai successivi punti 31.1 e 31.2;
ricordiamo, peraltro, che pure il modello EAS, sia nella versione semplificata come in quella "ordinaria" richiedeva
l'importo globale degli introiti pubblicitari (sponsorizzazioni).
Sezione 6
STRUTTURA TERRITORIALE:
UNITA' LOCALI
La Sezione 6 ha l'obiettivo di rilevare informazioni relative alle unità locali dell'istituzioni non profit, sempre con
riferimento al 31 dicembre 2011. Le istituzioni INATTIVE o CESSATE al 31 dicembre 2011 NON devono compilare questa
Sezione; per le altre il sito ISTAT ci ricorda che:
Definizione di Unità locale
L’unità locale è il luogo fisico, identificato da un indirizzo e da un numero civico, nel quale si svolge o si organizza la
prestazione di servizi destinabili o non destinabili alla vendita.
Continua…
Sezione 6
STRUTTURA TERRITORIALE:
UNITA' LOCALI
In generale, vi sono dei criteri per individuare le unità locali:




L’unità locale opera con lo stesso codice fiscale dell’istituzione centrale.
L’unità locale deve trovarsi in una struttura permanente o semipermanente. Deve essere, infatti, possibile individuare
l’ubicazione fisica dell’unità locale in qualsiasi momento del giorno e della notte. L’unità locale, per esempio, deve
essere in grado di ricevere consegne ed immagazzinare prodotti e materiali. Ciò implica che l’unità locale deve avere
un indirizzo postale.
È il luogo in cui si svolge il lavoro o da cui partono i lavoratori e/o i volontari che svolgono la propria attività in forma
itinerante. L’unità locale deve avere una o più persone che prestano la propria attività almeno a tempo parziale.
L’unità locale è di norma presidiata in quanto almeno un addetto o un volontario vi esercitano la propria attività.
Continua…
Sezione 6
STRUTTURA TERRITORIALE:
UNITA' LOCALI
Come viene definita la sede centrale di un’istituzione non profit?
È il luogo in cui hanno concreto svolgimento le attività amministrative e di direzione dell’istituzione non profit ed dove
operano i suoi organi istituzionali, amministrativi o di rappresentanza. Nel questionario delle Istituzioni non profit la sede
centrale è identificata dall’indirizzo riportato nell’intestazione della prima pagina del questionario (da integrare o
correggere nel quesito 1 a seguito di eventuali variazioni).
Cosa fare se il questionario è stato erroneamente recapitato ad un’unità locale invece che alla sede centrale
dell’istituzione non profit?
È necessario prendere contatto con l’Ufficio Provinciale di Censimento di riferimento che provvederà all’invio del
questionario alla sede centrale, competente alla compilazione del questionario.
Continua…
Sezione 6
STRUTTURA TERRITORIALE:
UNITA' LOCALI
Cosa fare se un’istituzione non profit ha più di sei unità locali?
L’inserimento nel questionario (in forma cartacea) delle informazioni riguardanti le unità locali è prevista nella Sezione
6, nella quale è possibile registrare fino ad un massimo di sei unità locali. Qualora l’istituzione centrale abbia un
numero di unità locali superiore a sei è prevista la compilazione on line del questionario che permette di inserire le
informazioni per tutte le unità locali eventualmente presenti. Nei casi in cui l’unità sia impossibilitata alla compilazione on
line è possibile fotocopiare la Sezione 6 del questionario cartaceo (avendo cura di non far disperdere i fogli aggiuntivi).
Ove esista (e crediamo sarà l'ipotesi maggioritaria) una sola unità locale corrispondente alla sede centrale (ovvero quella
indicata nel frontespizio) basterà barrare il punto 1 del quesito e passare alla Sezione 7 della pagina 16 e la compilazione
del questionario sarà terminata.
Continua…
Sezione 6
STRUTTURA TERRITORIALE:
UNITA' LOCALI
Un problema che si presenterà verosimilmente a molte associazioni sarà quello rappresentato dal caso della sede
centrale (legale) ubicata presso l'abitazione del legale rappresentante e della sede operativa delle attività istituzionali
ubicata in altro luogo (esempio il palazzetto dello sport o la struttura comunale): in questo caso occorrerà compilare uno
dei sei quadri riservati alle unità locali.
Per ciascuna unità locale, infine, oltre all'indicazione della denominazione (solo se diversa dalla sede centrale), e
dell'indirizzo, andranno indicati il numero dei volontari, dei lavoratori retribuiti e delle altre risorse umane, tenuto conto
delle raccomandazioni esposte nell'analisi della relativa Sezione delle risorse umane.
Sezione 7
NOTIZIE RELATIVE AL COMPILATORE
Nella sezione 7 occorre indicare la qualifica del compilatore (verosimilmente il legale rappresentante), del quale si
chiede riferimento telefonico ed indirizzo di posta elettronica, così come per l'istituzione non profit.
Conclusioni
IN CONCLUSIONE SI RIBADISCE COME IL PRESENTE LAVORO NON COSTITUISCA NE' INTENDA COSTITUIRE
UN'ALTERNATIVA ALLA GUIDA ALLA COMPILAZIONE DEL QUESTIONARIO ED ALLE INDICAZIONI DELL'ISTAT
RAPPRESENTANDO UNICAMENTE UNO STRUMENTO CRITICO DI INFORMAZIONE, E, SPERIAMO, DI FORMAZIONE, A
SOSTEGNO DELLE ISTITUZIONI CHIAMATE A RISPONDERE.
SI RACCOMANDA, SOPRATTUTTO PER LE SEZIONI PIU' TECNICHE DI FARE RIFERIMENTO AL PROPRIO CONSULENTE O
COMUNQUE DI CONTATTARE GLI UFFICI PROVINCIALI DI CENSIMENTO ISTITUITI PRESSO LE LOCALI CAMERE DI
COMMERCIO
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