Dati emersi dai centri di ascolto mobbing UIL a cura di Dr.ssa Alessandra Menelao Convegno Roma, 29 novembre 2007 Il mobbing. Il lavoro vessato e in “sano”. Quali soluzioni e quali interventi? 1 Qual è il genere del mobbizzato? 40% Maschio Femmina 60% 2 Che età ha il mobbizzato? 1,3% 23,5% 0,8% 15,0% 22,2% 37,2% 18-20 anni 21-30 anni 31-40 anni 41-50 anni 51-59 anni Oltre 60 anni 3 Quale qualifica ha? Quale tipo di lavoro fa? Operaio 9.8% Bidella 0.1% Impiegato 55.1% Commissario 0.1% Quadro 22.8% Informatore scientifico 0.1% Dirigente 3.0% Pattinatore 0.1% Infermieri 1.2% Agente di polizia 0.1% Insegnanti 1.2% Maresciallo 0.1% Cancelliere presso procura 0.1% Giornalista 0.1% Docente universitario, commesse/o 0,8% Operatore socio-sanitario, medico 0.6% Vigilante 0.1% ATA SCUOLA 0.7% Sottoufficiale 0.1% Operatore call center, puericultrice 0.5% Ricercatrice/tore 0.1% Militare, Carabiniere 0.4% Sostituto Commissario 0.1% Capo reparto 0.2% Cuoco 0.1% 4 Piemonte Lombardia 2.6% 30.2% 50 Trentino Alto Adige 0.1% Friuli Venezia Giulia 0.5% 45 Veneto 1.8% 40 Liguria 0.8% Emilia Romagna 0.9% Toscana 2.1% 30 Marche 0.4% 25 Umbria 0.6% Lazio 7.3% Abruzzo 0.2% 15 Molise 0.2% 10 Campania 1.1% Puglia 1.1% Basilicata 1.1% Calabria 0.8% Sicilia Sardegna 35 20 5 0 % Nord Centro Sud Isole 39 8,7 4,1 48,2 47.7% 0.5% 5 Da quanti anni lavora? FR % 57 6.7 1 anno – 10 anni 235 27.5 11 anni - 20 anni 470 55.0 21 anni - 30 anni 85 9.9 8 0.9 855 100.0 1 mese – 12 mesi Oltre 30 anni Totale 10% 1% 7% 27% 55% 6 Da quanto tempo subisce le azioni mobbizzanti? 85,6 100 80 60 14,4 40 20 0 Più di 6 mesi Meno di 6 mesi 7 Quali sono le azioni mobbizzanti? ATTACCHI ALLE RELAZIONI SOCIALI 208 24.3% 38 4.4% 551 64% 2 0.2% LICENZIAMENTO 37 4.3% MATERNITA’ 11 1.8% DIMISSIONI 8 1% ATTACCHI ALLA POSSIBILITA’ DI COMUNICARE ATTACCHI ALLA VITA PROFESSIONALE ATTACCHI ALLA SALUTE 8 0,2 4,3 1,8 1 10 Dimissioni Maternità Licenziamento Salute Vita professionale Possibilita di comunicare Relazioni sociali 0 4,4 30 24,3 64 70 60 50 40 20 9 Credito e assicurazioni 0,4 3,5 0,5 13 28,2 10,3 5,5 1,3 3,4 Artigianato Scuola Agricoltura Terziario Industria Studi professionali Telecomunicazioni Pubblico impiego Pubblica amministrazione 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 16,4 Il comparto 10 Chimicifarmaceutici Centri commerciali Grafici editoriali Metalmeccanici Trasporti Università Esercito Poste Associazione sindacale Pubblica sicurezza 0,4 1,8 0,7 1,1 1,1 2,5 0,6 1,4 0,1 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 0,4 Il comparto 11 Ambasciata presso S.S. Medici ospedali Polisportiva CO CO PRO terziario Cooperative Commercio Polizia municipale ASL Carabinieri Polizia penitenziaria 0,1 0,7 0,1 0,2 1,1 2,1 0,5 0,4 0,6 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 0,1 Il comparto 12 Aereonautica Sanità privata Petrolchimici Tempo det Pubblica amministrazione ONLUS Tessili Istituto vigilanza Giornalisti 0,1 0,8 0,2 0,2 0,1 0,2 0,1 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 0,1 Il comparto 13 cc o di pa ni co PT SD m id el l'a tta cc am en Si to nt om id ep re ss iv Si i nt om iP ar an oi ci at ta m id el de pr es si vo o rt 0,8 Si nt o m id a Si nt o ns io so In fa 5 Si nt o m ia ns ia iv az io ne em ot A io na le 20 D oc cu pa z 30 Si nt o re ss St 35 31,8 27,6 25 19,5 15,2 15 10 1,9 0,9 1,4 0,7 0,1 0 14 Chi è il mobber? 41.3 Datore di lavoro 426 49.8 72 8.4 4 0.5 855 100 Paro grado Inferiore 41,3% 353 0,5% Superiore 8,4% % 49,8% Fr 15 Riassumendo … chi è il mobbizzato? • E’ maschio (60%) • Ha un’età compresa fra i 41 e i 50 anni (37,2%) e 51-59 anni (23,5%) • Vive al nord (39%) e in Sicilia (47,7%) • E’ impiegato (55,1%) e quadro (22,8%) • Lavora da 11-20 anni (55%) • Subisce le azioni mobbizzanti da più di 6 mesi (85,6%) • Le azioni mobbizzanti sono attacchi alla vita professionale (24,3%) e alle relazioni sociali (64%) • Lavora nella scuola (28.2%), nella pubblica amministrazione (16.4%) • Presenta i sintomi dello stress occupazionale • Il mobber è il superiore (41.3%) e il datore di lavoro (49.8%) 16 IL MOBBING Dal verbo inglese To mob che significa assalire, aggredire Il fenomeno del mobbing è inteso come forma di violenza morale o psichica in occasione di lavoro – attuato dal datore di lavoro o da altri dipendenti – nei confronti di un lavoratore. Esso è caratterizzato da una serie di atti, atteggiamenti e comportamenti, diversi e ripetuti nel tempo in modo sistematico ed abituale, aventi connotazioni aggressive, denigratorie e vessatorie tali da compromettere un degrado delle condizioni di lavoro e idonei compromettere la salute o la professionalità o la dignità del lavoratore stesso nell’ambito dell’ufficio di appartenenza o addirittura, tali da escluderlo dal contesto lavorativo di riferimento 17 Le tipologie del mobbing A) Mobbing di tipo verticale B) Mobbing di tipo orizzontale • A1) Esercitato dai capi/o e dai superiori/e su un sottoposto • A2) Esercitato dai sottoposti/o verso i capi/o e/o superiori • B) Esercitato tra pari grado. Si verifica quando un certo numero di collegi emarginano un altro lavoratore che per alcuni motivi il gruppo non vuole 18 Le tipologie del mobbing A) Emozionale B) Strategico • A) Alterazione delle relazioni interpersonali • B) L’azienda stessa mette in atto delle strategie vessatorie , dirette e/o indirette volte ad estromettere un lavoratore 19 Le tipologie del mobbing A) Dirette B) Indirette C) Leggere D) Pesanti • A) Quando i comportamenti vessatori da parte dell’autore sono direttamente alla vittima • B) Quando le azioni vessatorie sono dirette alla sua famiglia, ai suoi amici, etc. • C) Quando le azioni vessatorie perpetrate ai danni del lavoratore sono sottili e silenziose • D) Quando le azioni vessatorie perpetrate ai danni del lavoratore sono palesi e violente 20 LE AZIONI MOBBIZZANTI Tutti quei comportamenti che provocano un danno di natura psico-fisica che si manifesta in forme ansiose psico-patologiche e psico-somatiche 21 Le azioni di mobbing PALESI E VIOLENTE, si compongono di aggressioni fisiche e verbali DISCIPLINARI, quando la vittima riceve richiami scritti ingiustificati LOGISTICHE, quando la vittima viene trasferita in un posto scomodo MANSIONALI, quando alla vittima si danno compiti Molto al di sotto e/o al di sopra delle proprie capacità PARADOSSALI, quando alla vittima si danno Compiti strani 22 Azioni mobbizzanti ATTACCHI ALLA POSSIBILITA’ DI COMUNICARE ATTACCHI ALLE RELAZIONI SOCIALI ATTACCHI ALL’IMMAGINE SOCIALE ATTACCHI ALLA QUALITA’ DELLA SITUAZIONE PROFESSIONALE E PRIVATA ATTACCHI ALLA SALUTE 23 Le cause del mobbing Fattori soggettivi STRESS CONFLITTI TRATTI DI PERSONALITA’ RELAZIONI INTERPERSONALI Fattori oggettivi (organizzazione aziendale) 24 I predittori Ovvero le cause del mobbing I dati di una ricerca Le mansioni lavorative Le relazioni con i colleghi Le relazioni con il superiore 25 Le mansioni lavorative Mansioni sotto-qualifica 50% Sovraccarico di lavoro 51,4% Non mi vengono affidati mansioni da svolgere 24,2% Le mansioni non mi permettono di fare carriera 72,8% Non faccio carriera 53,8% Formazione non sufficiente 51,4% 26 Le relazioni fra colleghi Bisogno di una maggiore collaborazione e comunicazione 75,6% Rapporto difficile 58,6% Sono stato ridicolizzato 38,8% Provo sentimenti di irritazione 60,6% I miei colleghi non mi parlano 44,2% Si dicono cose false su di me 45% Prendere in giro per un “segno particolare” Trattato male dai colleghi 46,6% 46% Merito di essere trattato meglio dai colleghi 42,6% Ambiente relazionale fra colleghi piacevole 17,6% 27 RISULTATI LE RELAZIONI FRA COLLEGHI Maggiori convinzioni sulla estrema difficoltà relazionale con i colleghi si associano positivamente alle mansioni AFFIDARE MANSIONI SOTTO-QUALIFICATE Il lavoratore si percepisce “sottovalutato”, sentendosi defraudato come persona e come lavoratore, corre il rischio grave di potersi esporre al mobbing AFFIDARE MANSIONI DIFFICILI, INUTILI, SENZA SENSO E UMILIANTI Le mansioni hanno l’unico scopo di metterlo in difficoltà di fronte ai propri colleghi L’essere umiliato e/o preso in giro per le proprie Idee religiose e politiche sembra collegarsi alle mansioni lavorative. 28 RISULTATI LE RELAZIONI FRA COLLEGHI Maggiori sono le diversità ideologiche maggiori sono i problemi che i colleghi causano al lavoratore, e al superiore che maldestramente non riesce a risolverla in maniera funzionale. Quando un lavoratore viene sottoposto spesso alla umiliazione sentirsi mortificato e per un effetto psicologico il soggetto indebolisce le sue difese psichiche e può commettere qualche errore di lavoro. Il superiore tende ad affidare a questi soggetti anche compiti molto difficili che può provocare un’ansia da prestazione e una pressione psicologica che espone i soggetti al rischio di patologie occupazionali 29 LE RELAZIONI CON I SUPERIORI Cordiale = 39,2%; formale=31% “Controlla” il lavoro Ha un brutto carattere 78,4% 53% Ha una competenza tecnica 69,6% Non favorisce nessuno 34,8% Critica ingiustificatamente 47,4% Si intromette nel lavoro 35% Non mi favorisce 41,4% Fornisce aiuto tecnico 74,6% Non gli ho mai creato problemi 87,4% 30 RISULTATI LE RELAZIONI INTERPERSONALI CON I SUPERIORI Il campione non gradisce l’intromissione sul proprio lavoro perché sono molto frequenti le <<critiche ingiuste>> che i lavoratori subiscono (47,4%) per aver svolto determinati compiti Il 69,6% dice che il proprio capo ha una evidente bravura lavorativa però allo stesso tempo ha scarse competenze Relazionali (PRINCIPIO DI PETER) Le persone vengono promosse fino ad arrivare ad un livello un cui sono incompetenti. Un individuo promosso per la sua abilità tecnica il suo expertise arriva ad un livello dove molti, o la maggior parte, dei suoi compiti hanno a che fare con la gestione delle risorse umane, e non con le capacità tecniche. 31 Le conseguenze Vittima Azienda Sociali 32 Conseguenze per la vittima Disturbi psicopatologici •Disturbo post-traumatico da stress, Disturbi di ansia •Disturbi dell’adattamento, Depressione Alterazioni equilibrio Socio-emotivo •Stati di preallarme; - isolamento; •Ossessione, anestesia reattiva; depersonalizzazione Alterazioni Psico-fisiologiche Disturbi del sonno, disturbi della sessualità, senso di oppressione, Cefalea, vertigini, disturbi gastro-intestinali, tachicardia, dermatosi Disturbi del comportamento Disturbi alimentari, disturbi da uso di sostanze psicoattive, aggressività, 33 Alterazioni psicosomatiche Apparato digerente Bruciori di stomaco; problemi gastrici, ulcera Apparato respiratorio Mancanza di fiato, problemi di respirazione, senso di oppressione Arti Dolori muscolari, debolezza alle gambe, sudorazione, tremore Collo e spalle Cefalea muscolo-tensiva, cervicale, mal di schiena Cuore Infarto, palpitazioni, tachicardia Occhi Annebbiamento della vista, dermatosi Pelle Disturbi cutanei, psoriasi 34 Danni da mobbing Per la vittima Danno patrimoniale Danno non patrimoniale Danno biologico Danno esistenziale 35 I danni Danno patrimoniale Danno da lucro cessante- danno emergente tutte le conseguenze economiche che si riversano sul mobbizzato Danno morale La sofferenza della vittima che Deriva dalle azioni mobbizzanti Danno biologico Danno esistenziale Danno alla salute Danno somato-psichico Il peggioramento oggettivo della esistenza del mobbizzato 36 Dalle azioni mobbizzanti alla malattia… Ovvero perché ci si ammala di mobbing? Durata, Frequenza, Intensità Azione mobbizzante Difese psichiche della vittima Risposte adattive Sindrome del mobbing Sintomi psico-fisiologici Reazione da stress inappropriata, se i tentativi di adattamento non riescono e falliscono si arriva al disagio psicologico 37 Lo schema del mobbing FASE 1 ANTECEDENTI- CARATTERISTICHE Vittime- Organizzazione - Mobber FASE 2 Comportamento psicologico mobbizzante FASE 3 Risposte individuali e organizzative FASE 4 EFFETTI Individuali - Organizzativi - Sociali 38 La diagnosi psicologica del mobbing Ambiente lavorativo Le modalità con la quale si perseguono gli obiettivi Dislivello fra gli antagonisti Intenzionalità Azioni mobbizzanti Funzione di rinforzo 39 Le conseguenze per l’azienda CALO DELL’EFFICIENZA TRA I DIPENDENTI CONSEGUENZE ECONOMICHE DANNO ALL’IMMAGINE INFORTUNI MALATTIE STRESS CORRELATE DANNO ERARIALE AUMENTO DEL CONTENZIOSO 40 Conseguenze sociali Aumento della spesa sanitaria Aumento del carico fiscale per i contribuenti Sistema previdenziale 41 PREVENZIONE PRIMARIA SECONDARIA TERZIARIA 42 PREVENZIONE PRIMARIA Interventi al fine di evitare, o ridurre al minimo, l’esposizione ai diversi fattori di rischio A) FORMAZIONE B) CONTRATTI C) CODICI DI COMPORTAMENTO, LINEE GUIDA, BUONE PRASSI D) INTERVENTI SINDACALI E) COMITATI AZIENDALI 43 PREVENZIONE PRIMARIA Valutare i rischi relazionali delle situazioni di violenza Rappresentanti sindacali Medico competente Misure organizzative gestionali Per Prevenire casi di violenza Casi di mobbing Prevedere adeguati e specifici provvedimenti Rappresentanti SPRESAL 44 PREVENZIONE PRIMARIA A) FORMAZIONE Benessere organizzativo Mobbing Stress Competenze emotive sul lavoro Competenze relazionali sul lavoro (leadership ecc.) 45 Codici di comportamento Raccomandazione 92/131 CEE Risoluzione 20 settembre 2001 A5 028312001 (Commissione europea) Direttiva 20027731CE Parlamento Europeo CCNL 46 CODICI DI CONDOTTA Comune di Catanzaro INPDAP Comune di Firenze IPSEMA Comune di Genova ICE Comune di Legnano Asl OIRM S. ANNA Comune di Napoli CAMERA DI COMMERCIO DI ROMA Comune di Palermo Ministero Infrastrutture e Trasporti Provincia di Arezzo Ministero Interno Provincia di Padova Ministero Salute Provincia di Ragusa Ministero Economia e finanze Provincia di Torino Università Cassino Provincia di Venezia Università Chieti ASL FIRENZE Università Reggio Emilia e Modena CORTE DEI CONTI Università Padova INPS Università La sapienza ISS INAIL 47 PRINCIPI E FINALITA’ DEI CODICI DI COMPORTAMENTO Riconoscono la tutela della dignità delle donne e degli uomini sul lavoro, garantisce a tutti i lavoratori un ambiente sereno in cui i rapporti Interpersonali sono improntati alla correttezza, all’eguaglianza e al reciproco rispetto della libertà e della dignità della persona. Garantiscono il diritto alla tutela da qualsiasi atto o comportamento che produca un effetto pregiudizievole e che discrimini indirettamente i lavoratori Si applicano a TUTTI i lavoratori I comportamenti lesivi hanno una diretta ricaduta sulla qualità delle prestazioni e sulla qualità della vita dei lavoratori 48 I compiti dei comitati Raccolta dei dati Individuazione delle possibili cause Formulazione di proposte di azioni positive Formulare proposte 49 Gli articoli dei codici Finalità Definizione di mobbing Azioni preventive Ambito di applicazione, responsabilità ed atti conseguenti all’adozione del codice Il nucleo di riferimento per il mobbing (paritetico) Procedura informale per i casi di mobbing Ruolo dell’organo di vigilanza Procedura formale per i casi di mobbing Riservatezza e tutela Atti discriminatori 50 PROCEDURA INFORMALE Il lavoratore denuncia alla consigliere di fiducia Il consigliere esamina il caso per verificarne l’attinenza Il consigliere assume ogni utile iniziativa per la risoluzione del problema 51 PROCEDURA FORMALE Il lavoratore presenta un’istanza circostanziata FASE ISTRUTTORIA Il Comitato esamina l’istanza Effettua l’audizione del lavoratore Propone interventi utili all’Amministrazione (conclusione entro 75 giorni) 52 Prevenzione secondaria Intervento di “sorveglianza” per poter individuare le situazioni di mobbing e di “rischio” Consigliere di fiducia RSU RLSS 53 Prevenzione terziaria Il recupero Recuperare la salute dei lavoratori, del gruppo di lavoro, dell’ azienda Centri di ascolto sindacali Diagnosi Intervento Psicologico,legale 54 55 I centri di ascolto Intervento sindacale Intervento psicologico Con convenzioni Intervento legale con convenzioni 56 I centri di ascolto Prima fase – L’ “ascolto” del problema: In équipe si cerca di comprendere la natura del problema. SECONDA FASE: Ipotesi di intervento TERZA FASE: L’intervento 57 I centri di ascolto Dirigente sindacale Psicologo con convenzioni Legale con convenzioni 58 IPOTESI PER IL FUTURO FORMAZIONE ATTENZIONE SULLA SELEZIONE DEL PERSONALE RICERCA NELLE AZIENDE 59