LA RESTAURAZIONE
Il congresso di Vienna e la Santa alleanza
Dopo il trattato di Parigi in Europa restavano ancora in piedi una gran
quantità di problemi da risolvere e a questo scopo si riunirono a
Vienna i rappresentanti di tutti gli stati europei.
Le
decisioni
veramente
importanti
all’interno
del
congresso di Vienna furono in
realtà prese soltanto da quattro
persone: il primo ministro
austriaco Metternich, il ministro
degli Esteri inglese Castlereagh,
il primo ministro prussiano
Hardenberg e lo zar russo
Alessandro I che, a differenza
dei sovrani degli altri tre paesi,
volle trattare personalmente il
riassetto dell’Europa.
I sovrani e i ministri degli stati
europei minori presenziarono
alle riunioni di commissioni
incaricate di discutere questioni
secondarie.
Due esigenze fra loro in contrasto dovevano essere alla base delle discussioni fra i quattro
protagonisti del congresso: da un lato si doveva tener conto dei compensi territoriali e dei
vantaggi politici richiesti dai vincitori; dall’altro occorreva progettare una duratura sistemazione
in grado sia di impedire ogni futuro tentativo egemonico francese sia di realizzare un equilibrio
accettabile da tutte le grandi potenze.
Il 9 Giugno 1815 venne firmato il trattato finale che era caratterizzato da tre elementi:
 contenimento della Francia
 equilibrio fra le varie potenze europee
 restaurazione dinastie esistenti nel 1792
La riorganizzazione geopolitica dell'Europa portata avanti al Congresso di Vienna
(1814-1815) era basata sul principio di equilibrio il cui fine era garantire la pace
ed evitare ogni futura politica espansionistica da parte delle potenze europee. La
Francia fu riportata ai confini del 1792, la Prussia fu rafforzata (Posnania, Renania
e Sassonia) come il regno di Sardegna. Fu creato il regno dei Paesi Bassi e il regno
di Polonia fu affidato ad Alessandro I.
Secondo le parole di Metternich
l'Italia era solo un'espressione
geografica. Dalla cartina risulta come
le dinastie e gli stati prenapoleonici
furono restaurati. Venne ricostituito lo
stato pontificio, venne costituito il
Regno delle due Sicilie unificando il
regno di Napoli e quello di Sicilia e
Ferdinando IV di Borbone prese il
nome di Ferdinando I. Il Lombardo
Veneto passò sotto il diretto governo
austriaco. L'Austria ebbe il controllo
dell'Italia attraverso il controllo dei
vari stati italiani in cui erano al potere
vari rami della dinastia asburgica: il
granducato di Toscana era governato
da Ferdinando III di Asburgo Lorena, il
ducato
di
Parma
da
Maria
Luisa d'Austria (moglie di Napoleone),
il ducato di Modena da Francesco IV
d'Asburgo - Este. Solo il regno di
Sardegna, ingrandito con l'annessione
della Liguria, aveva una effettiva
indipendenza dall'Austria e ritornò
sotto il controllo dei Savoia con
Vittorio Emanuele I.
Alessandro I di Russia, Francesco I
d'Austria e Federico Guglielmo III di
Prussia, firmarono il trattato della
Santa alleanza cui in seguito
aderiranno molti altri stati europei
(Francia, Piemonte, Paesi Bassi, ecc.).
Lo scopo di questo trattato era
quello di difendere l'ordine e la
monarchia assoluta, in particolare il
principio di legittimità e soffocare
qualsiasi tentativo rivoluzionario
potesse minacciarli.
Accanto a questo trattato ne esisteva
anche un secondo, la quadruplice
alleanza fra Austria, Prussia,Russia e
Inghilterra, firmato nel novembre
1815.
In quest’immagine simbolica sono
raffigurati i tre sovrani firmatari della
Santa alleanza, stipulata il 26
settembre 1815.
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La Santa Alleanza e il sistema dei congressi