NUOVE FIGURE SOGGETTIVE
E CONNESSI RISCHI SANZIONATORI
DI CARATTERE AMMINISTRATIVO:
GLI ESEMPI DEL “GESTORE” AI FINI
AIA ED EMISSIONS TRADING
14 ottobre 2011
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La “sbadataggine” del legislatore delegato:
possibili conseguenze
Il d. lgs. 121/2011 (art. 2, che ha inserito nel
d. lgs. 231/2001 l’art. 25-undecies) ha
“dimenticato” i reati in materia di AIA (art.
29-quattuordecies, d. lgs. 152/2006)
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 « La sanzione prevista dall'articolo 29-quattuordecies, comma 1, non si
applica ai gestori di impianti esistenti o di impianti nuovi già dotati di altre
autorizzazioni ambientali alla data di entrata in vigore del d. lgs. 59/2005, i quali
abbiano presentato domanda di autorizzazione integrata ambientale nei
termini stabiliti …, fino alla conclusione del relativo procedimento autorizzatorio
» (Art. 35, co. 2-quinquies, D. lgs. 152/2006)
« per gli impianti rientranti nel campo di applicazione del presente titolo, dalla
data di rilascio dell'autorizzazione integrata ambientale, non si applicano le
sanzioni, previste da norme di settore, relative a fattispecie oggetto del presente
articolo » (Art. 29-quattuordecies, co. 10, D. lgs. 152/2006)
« Fino a quando il gestore si sia adeguato alle condizioni fissate
nell'autorizzazione integrata ambientale rilasciata ai sensi dell'articolo 29-quater,
trovano applicazione le disposizioni relative alle autorizzazioni in materia di
inquinamento atmosferico, idrico e del suolo previste dal presente decreto e
dalle altre normative vigenti o le prescrizioni precedenti il rilascio
dell'autorizzazione integrata ambientale in corso di attuazione » (Art. 35, co. 2quater, D. lgs. 152/2006)
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 irragionevolezza (art. 3, Cost.)
 violazione
legge-delega (art. 76, Cost.)
Art.19, L. 96/2010 (Legge comunitaria 2009): « Il Governo è delegato ad
adottare … uno o più decreti legislativi al fine di recepire le disposizioni della
direttiva 2008/99/CE … » (co. 1); « I decreti legislativi di cui al comma 1 sono
adottati … secondo i seguenti principi e criteri direttivi specifici … a) introdurre tra i
reati di cui alla sezione III del capo I del d. lgs. 2331/2001, le fattispecie
criminose indicate nelle direttive di cui al comma 1 » (co. 2)
 violazione
direttiva 2008/99/CE
« Ai fini della presente direttiva s’intende per: a) “illecito” ciò che viola: i) gli
atti legislativi adottati ai sensi del trattato CE ed elencati all’allegato A » (art.
2)
« Direttiva 2008/1/CE … sulla prevenzione e la riduzione integrate
dell’inquinamento » (all. A)
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Attenzione (anche) alle sanzioni amministrative
 ET: « Chiunque esercita un'attività presso un impianto regolata dal presente
decreto senza l'autorizzazione di cui all'articolo 4, è soggetto ad una sanzione
amministrativa pecuniaria da 25.000 euro a 250.000 euro aumentata, per
ciascuna tonnellata di biossido di carbonio equivalente emessa in mancanza di
autorizzazione, di 40 euro per il primo periodo di riferimento e di 100 euro per i
periodi di riferimento successivi. Sono inoltre dovuti i costi di acquisto e di
trasferimento sul Registro di una quantità di quote di emissione pari alle
emissioni indebitamente rilasciate » (art. 3, co. 1, lett. g, D.lgs. 216/2006)
 AIA: « E' punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 5.000 euro a
52.000 euro il gestore che omette di trasmettere all'autorità competente la
comunicazione prevista dall'articolo 29-decies, comma 1 » (Art. 29quattuordecies, co. 4, D. lgs. 152/2006) – N.B. la violazione è puramente
formale (art. 29-decies, co. 1: « il gestore, prima di dare attuazione a quanto
previsto dall'autorizzazione integrata ambientale, ne dà comunicazione
all'autorità competente »)
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Suggerimento per evitare inutili moltiplicazioni di soggetti
responsabili: individuare in modo formale e preciso il
“gestore”, tenendo conto delle (purtroppo, imprecise!)
definizioni di legge:
 gestore AIA = « qualsiasi persona fisica o giuridica che detiene o
gestisce l'impianto oppure che dispone di un potere economico
determinante sull'esercizio tecnico dell'impianto stesso » (art. 5, co. 1,
lett. r-bis, D. lgs. 152/2006)
 gestore ET = « persona che detiene o gestisce un impianto o alla
quale è stato delegato un potere economico determinante per quanto
riguarda l'esercizio tecnico del medesimo » (art. 3, co. 1, lett. g, D.lgs.
216/2006
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Per concludere: un messaggio di speranza dalla CEDU…
 le pretese relative a un’autorizzazione amministrativa per l’esercizio di
un’attività sono «diritti di carattere civile» ex art. 6 (Benthem c. Olanda, 23.10.1995)
 una autorità pubblica non può ingerirsi nell’esercizio del diritto al rispetto della vita
privata e del domicilio sancito dall’art. 8, «a meno che tale ingerenza sia prevista
dalla legge»
 ogni ingerenza avente riflessi sul patrimonio dovrà trovare la propria base giuridica
in una norma di legge = protezione della proprietà ex art. 1 del Protocollo
addizionale n. 1
 il divieto generale di discriminazione ex art. 14 (applicabile anche ai suddetti
diritti, cfr. James ed altri c. Regno Unito, 21.2.1986) presuppone che qualsiasi
“trattamento differenziato”, per essere legittimo, assicuri comunque una ragionevole
proporzione tra i mezzi utilizzati e lo scopo perseguito (Petrovic c. Austria, 27.3.1998)
N.B. un elemento da considerare per valutare l’ampiezza della discrezionalità della
PA nel bilanciamento fra interessi contrapposti (pubblico e privato) è l’esistenza di
uno standard comune tra i Paesi aderenti alla CEDU (Rasmussen c. Danimarca,
28.11.1984) = in materia di AIA, lo standard è rappresentato dalle norme UE in
materia di IPPC + Bref BAT
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Slide del convegno: "Nuove figure soggettive e connessi rischi