I FLUSSI MIGRATORI: VALORIZZAZIONE DEGLI IMMIGRATI NEI PAESI DI ACCOGLIENZA ATTRAVERSO LE POLITICHE DI INTEGRAZIONE, IL CASO DI FRANCIA, GRAN BRETAGNA, GERMANIA, SPAGNA E ITALIA Valentina Noviello Giornata di Studio Le Migrazioni nel Mediterraneo. Storia, Economia, Linguaggi 30 giugno 2010 STRUTTURA DELLA RICERCA: ANALISI DEL FENOMENO MIGRATORIO in continua trasformazione, genera per i paesi europei l’esigenza di ridefinire contestualmente le normative nazionali e sopranazionali rivolgendo l’attenzione al problema dell’integrazione degli immigrati. ● CONCETTO DI INTEGRAZIONE E VALORIZZAZIONE DEGLI IMMIGRATI ● ASPETTO COMUNITARIO: analisi delle normative dell’ UE in merito alla gestione dei flussi degli immigrati ● ASPETTO LEGISLATIVO: analisi delle normative di Francia, Gran Bretagna, Germania, Spagna e Italia, perché facenti parte di un’area dove si manifesta il maggior numero di immigrati ● ANALISI COMPARATIVA ● RISULTATI DELLA RICERCA ● PROPOSTE INTEGRAZIONE E VALORIZZAZIONE DEGLI IMMIGRATI IL FULCRO DELLE POLITICHE DI INTEGRAZIONE RUOTA ATTORNO A DUE PROCESSI FONDAMENTALI: - Eliminazione delle disuguaglianze i cui responsabili sono lo Stato e gli operatori del settore - Acquisizione delle competenze in materia integrazione i cui i responsabili sono lo Stato e gli operatori del settore, ma anche il singolo immigrato e tutta la popolazione accogliente CONCETTO DI INTEGRAZIONE, ANCORA OGGI, NON E’ BEN DEFINITO: XV Rapporto sull’immigrazione Caritas/Migrantes “Immigrazione è globalizzazione” 2005: (…) Il concetto di integrazione è sbiadito. Il nostro atteggiamento è incerto e contraddittorio: da alcuni indagini risulta che il 30% degli intervistati pensa che l’Europa debba difendersi da contaminazioni esterne e circa il 60% ritiene giustificata la paura nei confronti degli immigrati e li considera la causa principale dell’aumento della violenza. Persistono ancora una serie di stereotipi sul ruolo degli immigrati e il comportamento generale nei loro confronti è fortemente discriminatorio (…) IMPEGNO E COOPERAZIONE TRA SISTEMI DI GOVERNO, PREVIDENZA SOCIALE, SOCIETA’ CIVILE FAVORISCONO IL PROCESSO DI INTEGRAZIONE E LA VALORIZZAZIONE DELL’IMMIGRATO, APPORTANDO VALORE AGGIUNTO AL PAESE DI ACCOGLIENZA E A QUELLO DI ORIGINE INTEGRAZIONE E VALORIZZAZIONE DEGLI IMMIGRATI UN PASSO IN AVANTI… Dal 2005 l’UE possiede un’ “AGENDA COMUNE PER L’INTEGRAZIONE” dove sono riportate rigorose norme antidiscriminatorie che si basano su: ● APPROCCIO PIU’ COERENTE VERSO L’INTEGRAZIONE A LIVELLO EUROPEO ● RISPETTO DEI DIRITTI FONDAMENTALI ● LA NON DISCRIMINAZIONE (diretta e indiretta) ● PARITA’ DI OPPORTUNITA’ PER TUTTI Nell’ AGENDA, sono inoltre indicate norme non propriamente giuridiche (mediazione e procedure di reclamo), utili per soddisfare le esigenze dell’immigrato agevolandone l’accesso e la partecipazione alla vita civile. LE POLITICHE COMUNITARIE NEL 1970: L’AUMENTO DEI FLUSSI MIGRATORI GENERA PER I GOVERNI EUROPEI L’ESIGENZA DI RIDEFINIRE CONTESTUALMENTE LE NORMATIVE IN MATERIA DI MIGRAZIONE E CREARE STRATEGIE ARMONIZZATE PER INCREMENTARE LA COOPERAZIONE DI SVILUPPO PER LA GESTIONE OTTIMALE DEGLI STESSI FLUSSI MIGRATORI ● (1957-85)TRATTATO DI ROMA ● (1986) ATTO UNICO EUROPEO Misure e gruppi di lavoro in materia di migrazione:(Gruppo Trevi,Roma,’75) ● (1985) TRATTATO DI SCHENGHEN ● (1993) TRATTATO DI MAASTRICHT O TRATTATO SULL’UNIONE EUROPEA -Creazione dell’UE -Il vecchio scopo economico, viene superato: emergono altri scopi in materia di visti di ingresso, lotta contro l’immigrazione clandestina e maggiore cooperazione doganale ● (1997) TRATTATO DI AMSTERDAM - Scopo di omogeneizzare a livello europeo le norme relative all’immigrazione ● (1999) CONSIGLIO EUROPEO DI TAMPERE “I CAPISALDI DI TAMPERE: 1) Partenariato con i paesi di origine per promuovere lo sviluppo comune; 2) regime europeo comunitario in materia di asilo; 3) equo trattamento dei cittadini dei Paesi terzi; 4) gestione dei flussi migratori ● (2004) POLITICA EUROPEA DI VICINANZA (2004) – si promuove, per i Paesi confinanti con l’Unione stessa, la libera circolazione di persone, merci, servizi e capitali, nel rispetto dei valori comuni e della democrazia. LA COMMISSIONE EUROPEA iniziò a valutare: - Il controllo dei flussi migratori - Il rafforzamento delle politiche di integrazione degli immigrati – Le cause dei flussi di migrazione 2008 PATTO EUROPEO SULL’ IMMIGRAZIONE E SULL’ ASILO : favorisce l’integrazione e rafforza il controllo dei flussi LA FRANCIA ANNI ’80 : Il Governo francese, pur sostenendo e difendendo i diritti degli immigrati legalmente presenti nel Paese, tendeva a mantenere un principio di CHIUSURA DELLE FRONTIERE 1983 - Misure a favore della lotta contro l’immigrazione clandestina e per l’integrazione delle popolazioni immigrate 1988 - Era in vigore il principio dello Jus Loci ( cittadinanza determinata dal luogo di nascita del cittadino, indipendentemente da quello dei genitori) - la politica adoperata riaffermava la lotta contro l’immigrazione clandestina, modalità molto rigide alle frontiere e impedimenti per i ricongiungimenti familiari 1993 - LEGGI DI PASQUA (dal nome del precedente Ministro C. Pasqua), molto restrittive: prevedevano un iter burocratico molto complesso per la concessione del certificato di alloggio, che prima era garantito 1997 - LEGGE DEBRE’ era ancora più restrittiva nei confronti degli immigrati 1998 – LEGGE CHÉVENEMENT sopprimeva il certificato di alloggio e favoriva l’immigrazione qualificata 2003 - L. 2003/1999 SARCOSY restrittiva normative rigide rispetto agli ingressi e misure per l’immigrazione clandestina, come la schedatura attraverso le impronte digitali e i dati biometrici 2006 - Prevaleva una politica di controllo, selezione degli immigrati e lotta all’immigrazione clandestina 2007 – L. HORTEFEUX n.911 molto rigida verso l’ingresso e il soggiorno degli stranieri LA GRAN BRETAGNA 1948 NATIONALITY ACT concedeva agli stranieri facenti parte del vecchio Commonwealth di entrare liberamente nel Paese, perché considerati automaticamente come cittadini britannici 1962 I COMMONWEALTH IMMIGRANTS ACT 1968 II COMMONWEALTH IMMIGRANTS ACT 1971 III COMMONWEALTH IMMIGRANTS ACT - miravano a regolare i flussi e punivano l’immigrazione clandestina 1965 I RACE RELACTION ACT 1968 II RACE RELACTION ACT 1976 III RACE RELACTION ACT - leggi contro la discriminazione per motivi di colore, razza e origine etnica 1981 BRITISH NATIONALITY ACT - concedeva misure per l’ottenimento dei visti di ingresso degli immigrati nel paese 1993 ASYLUM AND IMMIGRATION APPEALS 2004 ASYLUM AND IMMIGRATION ACT - adottavano nuovi provvedimenti di controllo per gli immigrati e i richiedenti asilo 2002 WITHE PAPER - riconosceva che le immigrazioni legali da parte di lavoratori specializzati comportavano stimolando la crescita dell’arricchimento vantaggi, dell’economia mondiale e sociale 2005 CONTROLLING OUR BORDERS ingegneria…) 2006 IMMIGRATION EUROPEAN AREA specifiche sul 2007 UK BORDERS ACT - facilitava la migrazione legale, favorendo l’ingresso dei lavoratori specializzati (laureati in - regolava ulteriormente i flussi all’interno dello spazio economico europeo, attraverso misure diritto di soggiorno -introduceva la registrazione biometrica degli immigrati LA GERMANIA 1970 - Legislazione incentrata sull’ “IMMIGRATION AUF ZEIT” o “Immigrazione temporanea” secondo il modello GASTARBEITER dei “lavoratori ospiti” per cui erano previsti dormitori a carico dei datori di lavoro ●iniziative sociali, culturali e formative mirate a privilegiare i legami con i Paesi di origine, ●vigeva lo Jus sanguinis (il diritto di cittadinanza era determinato dalla cittadinanza del genitore) 1973 - Le frontiere erano chiuse e la legge era molto restrittiva ( era espulso chi non poteva mantenersi a proprio carico; i ricongiungimenti familiari erano concessi dopo 3 anni). Si basava sulla L. del ’65, che attribuiva alle autorità la completa decisione di concedere o meno il permesso di soggiorno. 1982 - (Governo Khol) “Nuova legge sugli stranieri” riaffermava lo Jus snguinis; “premi di ritorno” 2000 - (Governo Shily) : introdusse alcune norme dello Jus soli (un bambino nato in Germania, poteva essere considerato cittadino tedesco se uno dei genitori viveva in Germania da 8 anni) 2001 - Dopo l’11 settembre la legislazione mirava sempre più al controllo dei flussi e al privilegio verso gli stranieri lavoratori. 2005 - (Governo Shroeder) “Nuova legge sugli stranieri” o “Aufenthaltsgesetz” : privilegiava gli stranieri altamente qualificati a cui si offriva il diritto di soggiorno, che dopo 5 anni garantiva il permesso, di durata illimitata 2007 - (Governo Merkel) sensibile alla tematica dell’integrazione istituiva corsi di lingua per gli stranieri, obbligatori per la concretizzazione del processo di integrazione ●stanziava fondi a favore dell’integrazione LA SPAGNA 1985 – “LEY ORGANICA” n. 7 “Sui diritti e le libertà degli stranieri in Spagna” :per regolarizzare i flussi di immigrati entranti nel Paese (erano considerati “presenze temporanee” 1996 – LEY 4/2000 voluta da 3 partiti: Iziquerda Unida, Convergencia e Uniò e Grupo Mixto, che affrontavano il tema dell’integrazione, i diritti e la libertà degli stranieri in Spagna 2000 – (Governo Aznàr) LEY 8/2000 restrittiva verso l’immigrazione prevedeva: misure sul lavoro (l’immigrato doveva dimostrare di mantenersi a proprio carico); e più controllo sulle entrate dei clandestini 2003 – LEY 14/2003 a favore dell’integrazione, prevedeva: offerte di lavoro stagionale per gli stranieri provenienti da Paesi con cui la Spagna avesse stipulato accordi (Polonia, Bulgaria, Romania) ● faceva prevalere il diritto dello Jus sanguinis (compiuti 18 anni il cittadino poteva scegliere per quale cittadinanza optare) ● il diritto di voto per gli stranieri era basato sul principio di reciprocità ( a patto che ai cittadini venisse dato lo stesso diritto nei Paesi da cui provenivano gli immigrati) 2004 – (Governo Zapatero) ● regolarizzazione degli immigrati illegali inseriti nel mercato di lavoro ● incentivava l’ingresso degli immigrati nel mercato del lavoro, considerando il processo di immigrazione necessario anche per la crescita economica del Paese 2005 – Sanatoria per gli immigrati che possedevano un contratto di lavo regolare e che erano presenti nel territorio da almeno 3 mesi prima della stipula del contratto 2007 – Nuove misure per incentivare il ritorno degli immigrati che in Spagna erano rimasti senza occupazione lavorativa e microcrediti per avviare attività economiche nei Paesi di origine L’ITALIA 1986 - L. 943 “Sulle Norme in materia di trattamento dei lavoratori extracomunitari immigrati e contro le migrazioni clandestine”: riconosceva ai lavoratori stranieri, gli stessi diritti dei lavoratori italiani 1990 - L. n. 39/1990 o L. Martelli (dal nome del Vicepresidente del Consiglio incaricato in materia di immigrazione), prevedeva: interventi a favore dell’integrazione sociale e culturale; garantiva l’iscrizione gratuita all’assistenza sanitaria per 3 anni; stanziava fondi per implementare il diritto all’istruzione 1992 - L. 91/2002 prevedeva lo Jus sanguinis e agevolava l’aquisizione della cittadinanza solo per alcune categorie di stranieri, come gli ex cittadini italiani 1995 - Decreto Dini (proposto 4 volte, decadde); L. 19/1995 volta al controllo delle frontiere, era restrittiva verso i clandestini 1998 - L. Turco- Napolitano, confluita nel D.Lgs. N. 286 detto Testo Unico delle disposizioni in materia di migrazione, prevedeva: misure per l’integrazione degli immigrati presenti da 5 anni nel Paese; permessi di 6 mesi per il lavoro stagionale; agevolazioni per l’esercizio del lavoro autonomo; misure contro l’immigrazione clandestina 2002 - L. Bossi-Fini, molto restrittiva nei confronti degli immigrati, prevedeva: l’obbligo della stipula di un contratto di lavoro dal Paese di origine, come unica modalità di ingresso; il collegamento tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro; misure restrittive verso gli asilanti politici; aumento del tempo necessario di residenza (a 6 anni), per poter richiedere la carta di soggiorno permanente; sanatoria per colf e badanti ( una persona in regola per l’attività domestica, due per l’assistenza agli anziani) 2008 - L. n. 125 Nuovo Pacchetto Sicurezza, rafforzava i principi della legge precedente, al fine di “contrastare il fenomeno dell’ illegalità diffusa, collegata all’immigrazione illegale e alla criminalità organizzata” ANALISI COMPARATIVA E CONCLUSIONI IL FENOMENO DELL’IMMIGRAZIONE E’ ANCORA OGGI AFFRONTATO CON MOLTA DIFFICOLTA’ SIA LA LEGISLAZIONE COMUNITARIA, CHE QUELLA DEI SINGOLI PAESI PRESI IN ESAME E’ ANCORA LONTANA DALLA TANTO AUSPICATA ARMONIZZAZIONE INTERNAZIONALE COMPARANDO LE POLITICHE DEI SINGOLI PAESI, EMERGE CHE OGNUNO HA FRONTEGGIATO IL FENOMENO DELL’IMMIGRAZIONE ANCHE IN RELAZIONE AL PROPRIO VISSUTO STORICO E ALLA PROPRIA CULTURA DI APPARTENENZA Francia Germania Gran Bretagna Spagna Italia Assimilazionista Utilitarista Politiche tampone Politiche tampone Flessibile RISULTATI DELLA RICERCA TRA LE 5 DIVERSE ORGANIZZAZIONI POLITICHE ANALIZZATE, NON E’ POSSIBILE INDIVIDUARE UN MODELLO IDEALE IN CUI IMMIGRAZIONE E INTEGRAZIONE DEGLI STRANIERI SIANO GESTITIE IN MANIERA DEL TUTTO ADEGUATA IL FENOMENO MIGRATORIO CONTINUA AD ESISTERE IN OGNI PAESE, COME PROBLEMA, E NON COME RISORSA O OPPORTUNITA’ DI ARRICCHIMENTO, MA SPESSO COME ELEMENTO DI CONFLITTO E DIBATTITO ● ● L’ORIENTAMENTO GENERALE EMERSO : Da un lato c’è l’esigenza di rafforzare le politiche di frontiera nei confronti dei nuovi ingressi. Dall’altro ci si sforza di attuare strategie adeguate che favoriscano l’inserimento degli immigrati regolari Dagli anni ’80 notevoli sono stati i cambiamenti, ma per poter vivere e percepire l’immigrazione come risorsa , bisognerà che i governi attuino le loro politiche armonizzandole a livello internazionale e incrementando la cooperazione di sviluppo per la gestione dei processi migratori …PROPOSTE… Da quanto emerso finora si evince la necessità di approfondire nel tema affrontato, alcuni aspetti ritenuti fondamentali per l’integrazione degli immigrati nei Paesi di accoglienza come ad esempio: IL RUOLO SVOLTO DAI DIVERSI ATTORI COINVOLTI nell’assistenza agli stranieri (lavoro, alloggio, educazione) e LA LORO INTERAZIONE. GRAZIE PER L’ATTENZIONE