VISITA AL MULINO DI COSSOGNO SABATO 27 NOVEMBRE 2010 Classe seconda B – scuola primaria “Bachelet” di Verbania Il signor Piero ci ha guidati alla visita del mulino. Ci ha spiegato che nel mulino di sinistra si faceva la farina con il mais e nel mulino di destra si faceva la farina di castagne Tanto tempo fa il signor Camillo, il mugnaio, faceva funzionare il mulino con l’energia prodotta dall’acqua; poi, negli anni 20, ha iniziato ad usare l’energia elettrica Piero ci ha detto i nomi delle varie parti dei mulini paranco tramoggia peso macine regolazione delle macine meccanismi e ingranaggi cassone di raccolta setaccio Le castagne o il mais si mettevano nella tramoggia; da qui entravano nel foro della prima macina e poi finivano tra le due macine e si trasformavano in farina. Il peso appeso alla corda serviva per regolare la caduta delle castagne (o del mais) La regolazione delle macine serviva per regolare la distanza tra le due macine La farina che usciva dalle macine finiva nel setaccio che c’era nel cassone di raccolta. Il setaccio era formato da una rete di metallo; c’era un bastone che picchiava sul setaccio in modo da non far tappare i buchi e far così uscire la farina Col freddo e l’umidità la farina diventava umida e si appiccicava alla rete del setaccio e quindi il mugnaio Camillo scaldava la stanza accendendo il fuoco del camino. Un altro problema di Camillo era evitare che le farine si mescolassero ed allora prima usava un mulino e poi, dopo aver fatto le pulizie, usava l’altro mulino Le macine durante il loro uso si sporcavano e diventavano lisce. Il mugnaio Camillo le doveva allora pulire e “bocciardare” (cioè far tornare ruvide). Per alzare le macine usava il paranco. Il mulino di Cossogno è rimasto in funzione fino all’anno 1950