I° Meeting delle imprese che realizzano e gestiscono percorsi acrobatici Roma, 23 aprile 2009 COS’È UN PERCORSO ACROBATICO: LUOGO DI SPETTACOLO? Le norme amministrative non definiscono ancora i parchi avventura. Le Amministrazioni comunali rilasciano licenze ex art. 68 TULPS: “Senza licenza del Questore non si possono dare in luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico rappresentazioni teatrali o cinematografiche, accademie, feste da ballo, corse di cavalli, altri simili spettacoli o trattenimenti, e non si possono aprire o esercitare circoli, scuole di ballo e sale pubbliche di audizione.” L'AGIBILITA' Art.80 del TULPS: “L'autorità di pubblica sicurezza non può concedere la licenza per l'apertura di un teatro o di un luogo di pubblico spettacolo, prima di aver fatto verificare da una commissione tecnica la solidità e la sicurezza dell'edificio e l'esistenza di uscite pienamente adatte a sgombrarlo prontamente nel caso di incendio. Le spese della ispezione e quelle per i servizi di prevenzione contro gli incendi sono a carico di chi domanda la licenza.” PARERE DEL MINISTERO DELL'INTERNO “Innanzi tutto si concorda con le osservazioni ed i pareri espressi da codesto Dipartimento della Pubblica Sicurezza ed in particolare sul fatto che, trattandosi di aree recintate allestite con attrezzature fruibili da pubblico dietro pagamento del biglietto, i parchi “avventura” rientrano tra i “locali” soggetti al controllo della competente Commissione provinciale di vigilanza per iI locali di pubblico spettacolo ai sensi dell'art. 80 del TULPS.” PARERE DEL MINISTERO DELL'INTERNO “I parchi “avventura” rientrano nel campo di applicazione del decreto ministeriale 19 agosto 1996 così come precisato all'art. 1 comma 1 lett. l) o i) in base alla presenza o meno, oltre alle “attrezzature specifiche” di tali parchi (ponti sospesi, teleferiche senza cabina ecc.) di attrazioni dello spettacolo viaggiante. Si applicano dunque alla generalità del parco le indicazioni di sicurezza dello stesso decreto e, ove pertinenti, quelle specifiche di cui al Titolo VII (spettacoli viaggianti) e\o al Titolo IX (Luoghi e spazi all'aperto)”. SPETTACOLO VIAGGIANTE: IL PERCORSO VITA SOSPESO Decreto7 novembre 2007 “Mixtreme - Percorso vita sospeso (Grande Attrazione). "Percorso vita in quota su uno o piu' piani realizzato con carpenteria e legno lamellare e basamenti di ancoraggio amovibili, in modo da rendere completamente modulare e traslocabile la struttura, adatta a bambini e adulti. Essa e' costituita da tracciati, ponti, passerelle ed altre prove con cui i partecipanti mettono alla prova le loro abilità e destrezze, con percorso libero o a tempo, impegnandosi in percorsi che altrimenti si troverebbero solo in particolari situazioni naturali.". COS’È UNA NORMA TECNICA La Direttiva Europea 98/34/CE del 22 giugno 1998 definisce "norma" la specifica tecnica approvata da un organismo abilitato a svolgere attività normativa per applicazione ripetuta o continua, la cui osservanza non sia obbligatoria e che appartenga ad una delle seguenti categorie: norma internazionale (ISO) norma europea (EN) norma nazionale (UNI) Le norme, quindi, sono documenti che definiscono le caratteristiche (dimensionali, prestazionali, ambientali, di sicurezza, di organizzazione ecc.) di un prodotto, processo o servizio, secondo lo stato dell'arte. LA NORMA TECNICA: CARATTERISTICHE CONSENSUALITÀ: deve essere approvata con il consenso di coloro che hanno partecipato ai lavori; • DEMOCRATICITÀ: tutte le parti economico/sociali interessate possono partecipare ai lavori e, soprattutto, chiunque è messo in grado di formulare osservazioni nell'iter che precede l'approvazione finale; • TRASPARENZA: UNI segnala le tappe fondamentali dell'iter di approvazione di un progetto di norma, tenendo il progetto stesso a disposizione degli interessati; • VOLONTARIETÀ: le norme sono un riferimento che le parti interessate si impongono spontaneamente. • LA NORMAZIONE L’attività di normazione consiste nell’elaborare documenti tecnici di applicazione volontaria, che possono pertanto avere rilevanza negli aspetti contrattuali della produzione di beni o servizi. Se l’argomento trattato dalle norme è determinante sulla sicurezza del lavoratore, del cittadino o dell’ambiente la Pubblica Amministrazione le richiama in documenti normativi trasformandole, quindi, in norme tecniche cogenti. Inoltre se la maggior parte di coloro che acquistano beni o servizi pretende l'osservanza della norma, la cogenza delle norme diventa in qualche misura imposta dal mercato. ISO, CEN e UNI Gli organismi internazionali che si occupano di normazione tecnica sono: L'ISO, organizzazione mondiale, nella quale sono rappresentati 157 Paes;: le sue norme sono di libero recepimento da parte degli organismi di normazione suoi membri. il CEN; Comitato europeo per la normazione, è composto dagli organismi di normazione nazionale. I membri del CEN sono obbligati a recepire le norme europee e a ritirare le proprie, se contrastanti. L'UNI, ente nazionale Italiano di unificazione, partecipa, in rappresentanza dell'Italia, all'attività normativa degli organismi sovranazionali di normazione: ISO (International Organization for Standardization) e CEN (Comité Européen de Normalisation). NORMA E CERTIFICAZIONE la norma definisce i requisiti da rispettare e la certificazione attesta che effettivamente quella determinata attività, o quello specifico prodotto, rispetta i requisiti della norma. La UNI CEI EN ISO/IEC 17021 è la norma internazionale che definisce i requisiti per gli organismi di certificazione a garanzia della loro credibilità, richiedendo: Imparzialità L'imparzialità viene definita come "presenza reale e percepita di obiettività"; L’organismo di certificazione non deve avere conflitti di interesse, non deve svolgere attività di consulenza, deve garantire che il personale che lavora per proprio conto sia libero da conflitti di interesse. Competenza Tutti i professionisti coinvolti nel processo di certificazione devono avere competenze sufficienti a raggiungere gli obiettivi della verifica e a gestire correttamente il processo di certificazione. Responsabilità L’organismo di certificazione ha la responsabilità di raccogliere informazione sufficienti a garantire che la decisione in merito alla concessione (o alla non concessione) della certificazione sia basata su evidenze oggettive. Trasparenza L’organismo di certificazione deve rendere pubbliche le proprie procedure per la gestione del processo di certificazione. Riservatezza L’organismo di certificazione deve mantenere riservate le informazioni raccolte presso i propri clienti durante il processo di certificazione. Risposta ai reclami L’organismo di certificazione deve gestire i reclami presentati dai clienti (o da altre parti interessate) delle organizzazioni che ha certificato. La norma prevede che la certificazione venga rilasciata in seguito ad un processo di verifica, riesame, delibera e controllo delle organizzazioni certificate definito.