Funzione Pubblica CGIL Dipartimento sindacale e ufficio studi Corso di formazione sindacale La Pensione complementare Principi fondamentali della previdenza italiana Art. 38 Coituzione •Art.Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi 38 Costituzione necessari per vivere ha diritto al mantenimento e sociale. Ogniall'assistenza cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al •mantenimento I lavoratori hanno diritto e all'assistenza sociale.che siano preveduti ed assicurati mezzihanno adeguati allesiano loropreveduti esigenze di vita mezzi in caso di infortunio, I lavoratori diritto che ed assicurati adeguati alle loro malattia, invalidità e vecchiaia, esigenze di vita in caso di infortunio, malattia,disoccupazione invalidità e vecchiaia,involontaria. disoccupazione •involontaria. Gli inabili ed i minorati hanno diritto all'educazione e Gli inabili ed i minorati hanno diritto all'educazione e all'avviamento professionale. all'avviamento professionale. previstiprevisti in questoin articolo provvedono ed istituti predisposti o •Ai compiti Ai compiti questo articoloorgani provvedono organi ed integrati dallo Stato. istituti predisposti o integrati dallo Stato. privata è libera. •L'assistenza L'assistenza privata è libera. 9/10/11 maggio 2012 corso di formazione vdb -cl 2 Le principali norme Legge n. 421/1992 (legge collegata alla finanziaria per il 1993, contiene la delega per la previdenza complementare D. Lgs. n. 124/1993 (disciplina della previdenza complementare) L. 335/1995 (riforma del sistema pensionistico obbligatorio e complementare) Legge n. 243/2004 (legge delega per la riforma della previdenza obbligatoria e complementare) D. Lgs. N. 252/2005 (riforma della previdenza complementare) 9/10/11 maggio 2012 corso di formazione vdb -cl 3 La previdenza obbligatoria e quella complementare Previdenza obbligatoria Previdenza complementare 1. Automaticità della prestazione … 1. stretta corrispettività e principio della capitalizzazione 2. Obbligo diretto dello Stato 3. Iscrizione obbligatoria 9/10/11 maggio 2012 2. Libertà di attivazione dei piani da parte delle “fonti istitutive” 3. Libertà di adesione al piano corso di formazione vdb -cl 4 La previdenza complementare Destinatari Lavoratori dipendenti privati e pubblici Soci lavoratori cooperative di produzione e lavoro Lavoratori autonomi e liberi professionisti Soggetti destinatari del decreto legislativo 16 settembre 1996, n. 565: soggetti che svolgono attività di cura non retribuita in ambito familiare Titolari di redditi diversi da lavoro (capitale, impresa, ecc.) e familiari a carico 9/10/11 maggio 2012 corso di formazione vdb -cl 5 I soggetti della previdenza complementare Forme di previdenza complementare cui è possibile aderire: – Fondi pensione negoziali – Fondi pensione preesistenti – Fondi pensione aperti – Piani individuali di previdenza mediante polizze vita - PIP “nuovi” (conformi al d.lgs. 252/05) 9/10/11 maggio 2012 corso di formazione vdb -cl 6 I Fondi di Previdenza Complementare dopo il D.lgs 252/05 Forme pensionistiche complementari possono essere istituite: • • • • • • Mediante contratti ed accordi collettivi di lavoro o, se mancanti, regolamenti aziendali; da accordi tra lavoratori e datori di lavoro (accordi plurimi) Dalle regioni anche mediante leggi regionali Da accordi tra liberi professionisti o lavoratori autonomi promossi da sindacati o associazioni, da accordi tra soci di cooperative promossi da associazioni di rappresentanza, da accordi di associazioni di soggetti che svolgono attività di cura familiare non retribuita iscritti a gestione speciale Inps Da parte di Enti di previdenza obbligatoria di diritto privato per liberi professionisti Società di gestione del risparmio, società di intermediazione mobiliare, banche, compagnie assicurative, per Fondi aperti Compagnie assicurative mediante contratti di assicurazione sulla vita 9/10/11 maggio 2012 corso di formazione vdb -cl 7 I soggetti della previdenza complementare • Fondo aperto e Pip • Fondo aperto istituito nella forma di patrimonio autonomo e separato ex art. 2117 c.c. da parte degli stessi intermediari finanziari che possono gestire i fondi pensione chiusi: Sim, banche, assicurazioni, Sgr. • Pip piano individuale di previdenza attuato mediante la sottoscrizione di contratti di assicurazione sulla vita stipulati con imprese di assicurazioni a ciò autorizzate. Sono istituiti unilateralmente dalle imprese di assicurazione. 9/10/11 maggio 2012 corso di formazione vdb -cl 8 I soggetti della previdenza complementare - I fondi negoziali (e preesistenti) • Il fondo pensione negoziale nasce da contratti o accordi collettivi (anche aziendali) che individuano i destinatari sulla base dell’appartenenza ad un determinato comparto, impresa o gruppo di imprese o ad un determinato territorio (es. regione o provincia autonoma). • è un soggetto giuridico autonomo, può essere una associazione o una fondazione e può avere, pertanto, personalità giuridica • non ha scopo di lucro • Accanto ai fondi negoziali, i fondi “preesistenti”, anch’essi in prevalenza costituiti dalla contrattazione collettiva ma prima della legge delega n. 421/1992 da cui è scaturita la disciplina della previdenza complementare di cui al decreto n. 124/1993. Si sono adeguati al modello previsto dal decreto n. 252/2005 per i fondi negoziali. 9/10/11 maggio 2012 corso di formazione vdb -cl 9 Iter per la costituzione di un Fondo Statuto e Regolamento elettorale Atto Costitutivo Avvio Fondo Accordo fra le parti per l’istituzione Fondo di Previdenza complementare Adesione Volontaria Adesione individuale 9/10/11 maggio 2012 corso di formazione vdb -cl 10 La contribuzione a un fondo pensione Fonti di finanziamento Lavoratore autonomo e/o libero professionista Contribuzioni del lavoratore Lavoratore dipendente che aderisce a un fondo negoziale Tfr “maturando” (quote future) Tfr “maturato” (solo dopo un accordo con il datore di lavoro) Contribuzioni del lavoratore Contribuzioni del datore di lavoro 9/10/11 maggio 2012 corso di formazione vdb -cl 11 La contribuzione a un fondo pensione A contribuzione definita è definita l’entità della contribuzione ma non l’ammontare delle prestazioni che dipende da diversi fattori fra i quali - gli anni di contribuzione, - i rendimenti, - l’entità della contribuzione, - la rendita che si sceglierà al termine della fase di accumulo A prestazione definita Solo i fondi dei lavoratori autonomi possono essere a prestazione definita. La prestazione è predeterminata, la contribuzione varia in funzione dell’importo della prestazione stessa. 9/10/11 maggio 2012 corso di formazione vdb -cl 12 Come si alimenta il conto pensionistico del lavoratore Quota lavoratore Quota datore di lavoro Rendimenti gestione finanziaria Quota TFR Conto individuale 9/10/11 maggio 2012 corso di formazione vdb -cl 13 I soggetti del Fondo Pensione Lavoratori Datori di lavoro Gestori finanziari Banca depositaria 9/10/11 maggio 2012 pensionati Fondo pensione corso di formazione vdb -cl Assicurazione (gestione rendite) 14 Organi del Fondo e composizione Organi del Fondo Assemblea dei Delegati (n. 60 delegati) Consiglio di amministrazione (n. 18 componenti ) (per PERSEO 18 +2 - Presenza Medici + 2) Presidente e Vice presidente Collegio dei revisori contabili (n. 4 componenti effettivi e n. 2 supplenti) 9/10/11 maggio 2012 corso di formazione vdb -cl 15 Organi del Fondo e modalità di composizione Organi del Fondo I “lavoratori associati” eleggono n. 30 rappresentanti; le “Amministrazioni” designano n. 30 rappresentanti. Le elezioni per l’insediamento della prima Assemblea sono indette al raggiungimento di n. 30.000 adesioni al Fondo. Assemblea dei Delegati (n. 60 delegati) I Delegati all’Assemblea eleggono il CdA. I “rappresentanti dei lavoratori” eleggono 9 consiglieri; I “rappresentanti delle Amministrazioni” eleggono 9 consiglieri. [È incompatibile la carica di consigliere CdA e componente dell’Assemblea dei delegati.] Consiglio di amministrazione (n. 18 componenti) (Perseo 18+2 - Presenza Medici +2) Il CdA elegge Presidente e Vice presidente, rispettivamente ed alternativamente, tra i membri del Cda rappresentanti le Amministrazioni ed i Lavoratori associati. Presidente e Vice presidente L’Assemblea dei delegati, con liste disgiunte, elegge i revisori: n. 2 effettivi e n. 1 supplente per i lavoratori ; n. 2 effettivi e n. 1 supplente per le Amministrazioni. 9/10/11 maggio 2012 Collegio dei revisori contabili (n. 4 componenti effettivi e n. 2 supplenti) corso di formazione vdb -cl 16 Gestione del Fondo Pensione: “Risorse” e “Amministrazione” Patrimonio del Fondo Pensione 9/10/11 maggio 2012 corso di formazione vdb -cl 17 Autorità di vigilanza Ministero del lavoro e politiche sociali COVIP Commissione di vigilanza sui fondi pensione BANCA D’ITALIA Fondi Pensione Banca depositaria CONSOB (Commissione Nazionale per le Società e la Borsa) Gestori finanziari ISVAP (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni Private e di Interesse Collettivo) 9/10/11 maggio 2012 Assicurazioni corso di formazione vdb -cl 18 Spese per la gestione del Fondo L’iscrizione al Fondo comporta le seguenti spese a) Quota di iscrizione “una tantum” b) Spese relative alla fase di accumulo b.1: In cifra fissa b. 2: Indirettamente a carico dell’aderente in percentuale del patrimonio del Fondo c) Spese relative alla erogazione delle rendite fase di FONDO ESPERO Quota di iscrizione = € 2,58 una tantum; Quota associativa = non può eccedere lo 0,12% della retribuzione annua utile per il calcolo della contribuzione; I costi della gestione finanziaria e della banca depositaria gravano direttamente sul patrimonio del Fondo. Per fronteggiare i costi di avvio del Fondo, l’Inps ex gestione l’INPDAP, in fase di prima attuazione, verserà una quota di iscrizione di € 2,75 pro-capite riferita al numero dei dipendenti dei comparti aderenti al Fondo 9/10/11 maggio 2012 corso di formazione vdb -cl 19 Denominazione di: “Associati” Al Fondo si aderisce: VOLONTARIAMENTE e INDIVIDUALMENTE I Lavoratori che, volontariamente, aderiscono al Fondo o per i privati coloro che aderiscono con tacito assenso Le Amministrazioni (Enti e Aziende dei Comparti delle Regioni e AALL e del SSN) che abbiano alle loro dipendenze lavoratori associati al Fondo I percettori di prestazioni pensionistiche complementari (“pensionati”) a carico del Fondo 9/10/11 maggio 2012 corso di formazione vdb -cl 20 Se NON si aderisce al Fondo Continuano in regime di TFS calcolato dal 2011 col sistema del Tfr Dipendenti già in servizio al 31/12/2000 Non ci sono vincoli per l’adesione, se aderiscono dal terzo anno in poi non beneficiano del contributo aggiuntivo una tantum (1% o 0,5%) Dipendenti assunti dal 1/1/2001 Possono aderire in qualsiasi momento Continuano in regime di TFR 9/10/11 maggio 2012 corso di formazione vdb -cl 21 Le fasi della previdenza complementare 1 9/10/11 maggio 2012 • Adesione 2 • Investimenti • accumulo 3 • Erogazione delle prestazioni • decumulo corso di formazione vdb -cl 22 adesione All’atto dell’ adesione ad una forma di previdenza complementare queste sono obbligate a fornire tutta la documentazione informativa in formato cartaceo La documentazione informativa può essere fatta su supporto informatico (CD o chiavetta di archiviazione di massa USB), fermo restando in ogni caso l’obbligo per il collocatore di tenere a disposizione del potenziale aderente copia cartacea della stessa in sede di presentazione del prodotto. il modulo di adesione dovrà essere integrato con un’apposita sezione dedicata alla scelta della modalità con cui ricevere la documentazione informativa, rendendo chiaro, tramite una specifica avvertenza, che la documentazione relativa al fondo è disponibile sul sito web 9/10/11 maggio 2012 corso di formazione vdb -cl 23 Il dipendente pubblico e l’adesione a un fondo pensione Le uniche forme collettive per le quali è possibile l’adesione per i dipendenti pubblici sono quelle ex d.p.c.m. 20/12/1999: fondo contrattuale ex d.lgs. 124/93 istituito da contrattazione nazionale di comparto. L’adesione ad un Pip non comporta il versamento del TFR e il contributo datoriale Non si possono attivare adesioni collettive a fondi aperti. La contrattazione integrativa di secondo livello (decentrata) non può istituire forme pensionistiche complementari diverse dai fondi pensione negoziali già previsti ed istituiti dalla contrattazione di categoria e di comparto L’adesione al fondo pensione negoziale determina necessariamente il passaggio dal TFS al TFR per coloro che già lavoravano al 1.1.2001 9/10/11 maggio 2012 corso di formazione vdb -cl 24 Figuratività del TFR Il TFR dei dipendenti pubblici iscritti al fondo negoziale non viene versato al fondo tempo per tempo durante la fase di accumulo ma solo al momento della cessazione dal servizio Le quote di TFR destinate a previdenza complementare sono contabilizzate dall’Inpdap che le rivaluta sulla base della media dei rendimenti di un paniere di fondi pensione Data la sua natura figurativa non può nemmeno essere oggetto di anticipazione 9/10/11 maggio 2012 corso di formazione vdb -cl 25 La previdenza complementare nel pubblico impiego Dipendente a tempo indeterminato In servizio al 31/12/2000 Opta per il TFR e aderisce alla Previdenza compl.re Assunto dopo il 31/12/2000 Non aderisce alla previdenza compl.re TFR 26 La previdenza complementare nel pubblico impiego l’opzione per il tfr Viene effettuato il calcolo del TFS maturato fino al momento dell’adesione e lo si trasforma in TFR. Quindi quanto accumulato negli anni fino al momento dell’adesione viene liquidato dall’Inpdap al termine del rapporto di lavoro previa rivalutazione annuale del 75% del tasso di inflazione + l’1,5%. Annualmente si aggiunge la quota di TFR pari al 4,91% della retribuzione annua lorda. Le quote, contabilizzate presso Inpdap, vengono rivalutate anch’esse, di anno in anno, del 75% del tasso di inflazione + l’1,5%. Per incentivare il passaggio da TFS a TFR è riconosciuto, per tutto il periodo di permanenza nel Fondo, un contributo pari all’1,5% della base contributiva di riferimento del TFS per il personale iscritto all’Inpdap ai fini del TFS-TFR (questo incentivo non vale per quello degli enti che erogano direttamente il TFS) 9/10/11 maggio 2012 corso di formazione vdb -cl 27 La previdenza complementare nel pubblico impiego l’opzione per il tfr al momento della cessazione, il TFR andrà così ripartito: Per gli “optanti”, in servizio al 31/12/2000 - All’interessato, alla cessazione dal lavoro, l’importo di Tfr derivante dalla trasformazione del Tfs spettante sino all’adesione, nonché il Tfr in misura intera (solo nel caso in cui in base alle regole del Fondo quest’ultima data sia differita rispetto alla data di adesione) relativo al periodo intercorrente tra la data di adesione e quella di decorrenza della contribuzione ed, infine, le quote residue di Tfr che non confluiscono a previdenza complementare (di norma il restante 4,91%) e maturato dall’adesione alla cessazione. - Al Fondo, vengono conferiti gli accantonamenti di Tfr nella quota non superiore al 2% della retribuzione utile Tfr, aumentata dalle rivalutazioni 9/10/11 maggio 2012 corso di formazione vdb -cl 28 La previdenza complementare nel pubblico impiego l’opzione per il tfr al momento della cessazione, il TFR andrà così ripartito: Per gli assunti dal 1°/1/2001 - All’interessato, quale prestazione finale, l’importo di Tfr maturato dalla data di assunzione all’adesione - Al Fondo vengono conferiti gli accantonamenti di Tfr, in misura intera, (6,91% della retribuzione utile) maturati dall’adesione alla cessazione 9/10/11 maggio 2012 corso di formazione vdb -cl 29 La previdenza complementare nel pubblico impiego reale virtuale Contributo datore di lavoro + eventuale bonus d’avvio TFR Contributo del lavoratore + eventuale contribuzione aggiuntiva Quota aggiuntiva 1,5% ( solo optanti) Fondo pensione 30 La previdenza complementare nel pubblico impiego • La posizione individuale dell’aderente del pubblico impiego è formata da due parti: - “il montante presso il fondo” comprendente gli accantonamenti fatti tempo per tempo e che includono la contribuzione obbligatoria del dipendente, la contribuzione obbligatoria datoriale, la contribuzione volontaria aggiuntiva del dipendente, l’eventuale ‘bonus’ spettante per 12 mensilità a chi si iscrive nei prima due anni di vita del Fondo; in questo montante possono entrare a far parte anche le quote di tfr provenienti dall’Inpdap quando si smette di lavorare ma non si ha diritto al pensionamento; - “il montante figurativo presso l’Inpdap” corrispondente agli accantonamenti di Tfr (in misura parziale o intera), all’eventuale accantonamento aggiuntivo calcolato sull’imponibile Tfs spettante per coloro (iscritti Inpdap ai fini Tfs) che aderendo esercitano il diritto all’opzione da Tfs a Tfr. Questi accantonamenti vengono conferiti al Fondo solo al momento della cessazione del servizio che abbia almeno un giorno di interruzione rispetto al successivo. 31 la gestione finanziaria Dopo l’adesione gli iscritti versano i loro contributi e il tfr. Queste risorse non vengono messe in un salvadanaio e restituite così come sono alla fine della vita lavorativa, ma sono investite per ottenere un rendimento che punta ad essere mediamente pari o superiore quello assicurato dal tfr con le sue rivalutazioni (benchmark ombra). Questo è il processo di investimento dei fondi pensione 9/10/11 maggio 2012 corso di formazione vdb -cl 32 la gestione finanziaria l’asset allocation strategica il consiglio di amministrazione del fondo (CdA) individua l’asset allocation (allocazione delle risorse) strategica consistente nella ripartizione di lungo periodo delle risorse tra le varie classi di attivi: obbligazioni, azioni, liquidità etc. La procedura presuppone la preliminare individuazione delle caratteristiche socio-demografiche, reddituali e di propensione al rischio degli aderenti 9/10/11 maggio 2012 corso di formazione vdb -cl 33 la gestione finanziaria Il benchmark Il CdA dopo l’AAS individua il benchmark di riferimento. Esso è il parametro attraverso il quale valutare i risultati della gestione finanziaria ed è costruito mediante indici che fanno riferimento classi di attivo (titoli di debito o di capitali scambiati nei mercati finanziari) Il benchmark ombra è costituito dal rendimento del Tfr 9/10/11 maggio 2012 corso di formazione vdb -cl 34 la gestione finanziaria la distinzione dei ruoli Fondo pensione Gestore finanziario 9/10/11 maggio 2012 Banca depositaria corso di formazione vdb -cl 35 La gestione finanziaria Struttura del Fondo Gestione Monocomparto Fase di avvio – primo esercizio Gestione Pluricomparto Esercizi successivi Almeno 2 comparti differenziati per profili di rischio e rendimento Destinato ad accogliere il conferimento tacito del TFR dei lavoratori settori privati, il trasferimento ad altro comparto è riconosciuta a prescindere dal periodo minimo di permanenza di un anno. Comparto garantito Comparto “rischio 1” Comparto “rischio 2” Il lavoratore all’atto dell’adesione sceglie il comparto di investimento nel quale far confluire i versamenti contributivi In caso di mancata scelta si intende attivata l’opzione verso un comparto identificato dal Fondo L’aderente successivamente può variare il comparto nel rispetto del periodo minimo di permanenza di un anno 9/10/11 maggio 2012 corso di formazione vdb -cl 36 La gestione finanziaria Da: Accordo Quadro 29/7/1999 e DPCM 20/12/1999 Sugli Accantonamenti figurativi c/o INPDAP (o Ente di appartenenza nel caso EPNE) In via transitoria, fino al consolidamento della struttura finanziaria del Fondo Si applicherà un Tasso di rendimento Corrispondente alla media dei rendimenti netti di un “paniere” di fondi di previdenza complementare presenti sul mercato “Paniere” individuato con Decreto del Ministro dell’economia sentite le OO.SS. Successivamente, consolidata la struttura finanziaria, Si applicherà il rendimento netto risultante dalla gestione. 9/10/11 maggio 2012 corso di formazione vdb -cl 37 la gestione finanziaria il controllo 9/10/11 maggio 2012 1 • E’ un’attività che fa capo al Consiglio di amministrazione (che può avvalersi di consulenti esterni e) che verifica i risultati della gestione • misurazione delle performance 2 • -scomposizione del rendimento in sottocomponenti, per una verifica più circostanziata 3 • confronto con gli altri portafogli omogenei corso di formazione vdb -cl 38 La gestione finanziaria possibilità di scelta di profili di investimento da parte dell’aderente Il Life cycle è un meccanismo automatico di investimento, presente in alcuni strumenti previdenziali, che colloca la posizione individuale del lavoratore presso le diverse linee/comparti di investimento a seconda dell’età anagrafica o delle fasi della vita lavorativa. Si parte con le linee a maggiore contenuto di azioni ad inizio carriera per poi spostarsi gradualmente verso linee obbligazionarie, monetarie e con minimo garantito mano a mano che ci si avvicina al pensionamento. Multilinea E' la possibilità offerta da alcuni fondi pensione in base alla quale è possibile ripartire contemporaneamente, nell’ambito della stessa posizione previdenziale, tra più linee di investimento i propri contributi. 9/10/11 maggio 2012 corso di formazione vdb -cl 39 Le prestazioni Prima del pensionamento 08/04/2011 Al momento della pensione Anticipazione Prestazione in Capitale Riscatto Prestazione in Rendita Trasferimento Prestazione in Rendita e in Capitale VDB 40 prima e dopo il d. 252/2005: norme a confronto. Le anticipazioni Le regole vigenti con il d.lgs. 124/93 Cosa prevede il d.lgs 252/05 •Spese sanitarie: erogabile max 75% ed in qualsiasi momento •Prima casa per lavoratori o loro figli o ristrutturazione: erogabile max 75% e dopo 8 anni di iscrizione •Altre esigenze: erogabile max 30% e dopo 8 anni di iscrizione Prevista possibilità reintegrazione •Prevista anticipazione di tutto il maturato, con 8 anni di iscrizione, per spese sanitarie, acquisto e ristrutturazione prima casa per lavoratori o figli •Possibilità di anticipazioni per congedi formazione e parentali Prevista possibilità reintegrazione 9/10/11 maggio 2012 corso di formazione vdb -cl 41 prima e dopo il d. 252/2005: norme a confronto. Perdita requisiti di partecipazione: riscatto Le regole vigenti con il d.lgs. 124/93 •In mancanza del diritto a prestazione può essere chiesto il riscatto di tutto il maturato (liquidazione entro 6 mesi) •In caso di decesso, la posizione stessa viene riscattata dal coniuge, dai figli, dai genitori a carico. In mancanza di tali soggetti o di diverse disposizioni la posizione rimane al Fondo contrattuale •In caso di decesso, la posizione agli eredi per gli iscritti a forme pensionistiche individuali 9/10/11 maggio 2012 Cosa prevede il d.lgs 252/05 •Riscatto totale in presenza di invalidità con riduzione capacità lavorativa ad 1/3, ovvero cessazione seguita da inoccupazione superiore a 48 mesi (se non c’è diritto a pensione anticipata) •Riscatto parziale nella misura del 50% in presenza di cessazione seguita da inoccupazione superiore a 12 mesi, ovvero in presenza di mobilità o cassa integrazione •Possibili forme di riscatto totale connesse alla perdita dei requisiti di partecipazione, se e come previsti dagli statuti, con tassazione meno favorevole •In caso di riscatto a seguito decesso non vi è differenza tra le diverse tipologie di Fondi. In assenza di eredi e di diverse disposizioni la posizione rimane acquisita al Fondo se negoziale, ovvero viene devoluta a finalità sociali se si tratta di forme pensionistiche individuali corso di formazione vdb -cl 42 prima e dopo il d. 252/2005: norme a confronto. IL trasferimento Le regole vigenti con il d.lgs. 124/93 Cosa prevede il d.lgs 252/05 •Periodo permanenza minimo ante trasferimento: 3 anni; • 5 anni nei primi 5 anni di vita del Fondo Periodo permanenza minimo ante trasferimento: anni 2 9/10/11 maggio 2012 corso di formazione vdb -cl 43 prima e dopo il d. 252/2005: norme a confronto. La pensione complementare (rendita) Le regole vigenti con il d.lgs. 124/93 •Prestazione pensionistica per vecchiaia: 5 anni di partecipazione al Fondo ed età anagrafica sistema pensionistico obbligatorio •Prestazione pensionistica per anzianità: 15 anni di partecipazione al Fondo età anagrafica inferiore all’obbligatoria di max 10 anni e cessazione attività lavorativa •La liquidazione del maturato può essere richiesta in capitale nella misura max del 50%; se la rendita ricavabile dal montante maturato è inferiore all’assegno sociale allora si può chiedere tutta la prestazione in capitale 9/10/11 maggio 2012 Cosa prevede il d.lgs 252/05 Unica prestazione pensionistica: 5 anni di partecipazione al Fondo e maturazione dei requisiti di accesso alle prestazioni pensionistiche previste dal sistema obbligatorio (anzianità e vecchiaia) •Cessazione con successiva inoccupazione superiore a 48 mesi, anticipo accesso alla prestazione di max 5 anni (pensione anticipata) •Liquidazione in capitale di max 50%, tranne che il 70% del maturato non risulti inferiore al 50% dell’assegno sociale; in tal caso possibile tutto in capitale •(assegno sociale 2012 € 429 mensili) corso di formazione vdb -cl 44 Prestazione: “Rendita” Rendita pensionistica Per l’erogazione il fondo stipula apposite convenzioni con una o più imprese di assicurazione Vitalizia Rivalutabile Reversibile 08/04/2011 VDB Al momento del pensionamento l’iscritto ha facoltà di richiedere la reversibilità della prestazione in favore di un beneficiario da lui nominato 45 Rendita: calcolo RENDITA (1^ annualità) Coefficiente di conversione (dipende da:) 08/04/2011 = Montante finale x Coefficiente di conversione Basi demografiche Strumenti che le Assicurazioni utilizzano per definire il valore delle rendite da erogare. Si basano sulle speranze di vita in relazione al sesso ed all’età al momento della richiesta della rendita. Tasso Tecnico Nelle assicurazioni vita è il rendimento minimo che viene riconosciuto dalla compagnia in via anticipata sulla rata di rendita (accrescendone l’importo). Caricamenti Sono una parte significativa dei costi gestionali delle imprese assicurative. VDB 46 Tassi di sostituzione SENZA e CON previdenza complementare (Fonte: Ragioneria Generale dello Stato – Le tendenze di medio lungo periodo nel sistema pensionistico e socio-sanitario – aggiornamento 2009) Il tasso di sostituzione esprime il rapporto fra l’ultimo stipendio e la prima rata di pensione Tasso di sostituzione SENZA complementare 70 60 68.7 68.7 64.1 Tasso di sostituzione CON complementare 63.3 63 62.3 60.1 52.4 55.0 50 62.2 50.8 51.8 40 30 20 10 0 2008 08/04/2011 2020 2030 2040 VDB 2050 2060 47 Fattori che influenzano il valore della rendita vitalizia A parità di altre condizioni, i fattori che influenzano la rendita vitalizia: Diversità di genere - uomo / donna (un uomo prende di più di una donna) Maggiore o minore età anagrafica (a maggiore età corrisponde una rendita maggiore) Caricamento (maggiori costi gestionali riducono il valore della rendita) Tavola demografica (a maggiori aspettative di vita corrisponde una rendita inferiore) 08/04/2011 VDB 48 I fondi nel pubblico impiego 08/04/2011 VDB 49 Normativa e Accordi di riferimento Previdenza complementare Dlgs 124/1993 L. 335/1995 L. 449/1997 Dlgs 47/2000 L. 243/2004 Dlgs 252/2005 Accordo Quadro 29/7/1999 DPCM 20/12/1999 Accordo istitutivo Fondo Perseo 14/5/2007 Accordo istitutivo Fondo Sirio 1/10/2007 Atto costitutivo Fondo Perseo 21/12/2010 Atto costitutivo Fondo Sirio 14/9/2011 9/10/11 maggio 2012 corso di formazione vdb -cl 50 Costituzione e tipologia dei fondi Costituzione del Fondo 9/10/11 maggio 2012 Perseo: Accordo 14/5/2007 - Atto costitutivo 21/12/2010 Sirio: Accordo 1/10/2007 – Atto costitutivo 14/9/2011 Tipologia di Fondo Negoziale Contribuzione definita Capitalizzazione individuale corso di formazione vdb -cl 51 Destinatari Lavoratori con: Segretari comunali e provinciali Comparto Regioni e AALL Contratto a tempo indeterminato Contratto part-time a tempo indeterminato Dirigenti SSN Area Dirigenziale Regioni e AALL 08/04/2011 Fondo Perseo Contratto a tempo determinato anche parttime Comparto SSN VDB Ogni altra tipologia di rapporto di lavoro flessibile di durata pari o superiore a tre mesi continuativi 52 Altri Destinatari (appartenenti a settori affini) A condizione che vengano stipulati dalle OO.SS. appositi accordi per disciplinare l’adesione Personale di Enti ed organizzazioni regionali ed interregionali Contratto a tempo indeterminato Personale di ANCI, CINSEDO e UNIONCAMERE Contratto part-time a tempo indeterminato Personale Case di cura private Personale Strutture ospedaliere gestite da Enti religiosi Fondo Perseo Personale dei servizi esternalizzati secondo l’ordinamento vigente Personale dipendente di imprese del privato e privato sociale eroganti servizi socio-sanitari assistenziali ed educativi 08/04/2011 Lavoratori con: Dipendenti OO.SS. firmatarie accordo istitutivo Fondo o firmatari CCNL Comparti AALL, SSN e Aree Dirigenziali (compresi quelli in aspettativa ai sensi art. 31 L. 300/1970) VDB Contratto a tempo determinato anche part-time Ogni altra tipologia di rapporto di lavoro flessibile di durata pari o superiore a tre mesi continuativi 53 Soggetti interessati Sarà necessario specifico Accordo di adesione Contratto a tempo indeterminato Enti Pubbl. non economici Agenzie Fiscali Contratto part-time a tempo indeterminato CNEL Contratto a tempo determinato anche part-time Fondo SIRIO Ministeri ENAC PCM Ogni altra tipologia di rapporto di lavoro flessibile di durata pari o superiore a tre mesi continuativi Altri destinatari (vedi: Agenzie fiscali; Agenzia del Demanio; ecc..) La convenienza:Capitale complessivo e capitale destinato a Prev_Complem Lavoratore già in servizio al 31/12/2000 Se aderisce alla Previdenza Complementare (su Retribuzione utile = € 25.000,00) Aliquote (si aggiunge al montante maturato e calcolato alla data di adesione alla Prev_Compl) Quota TFR Destinato a Prev. Complementare Contributo Aggiuntivo (contabilizzato Inpdap) su 80% Contributo Aggiuntivo Datore Lavoro Contributo Aggiuntivo Lavoratore Capitale Prev_Compl Rimane TFR 4,91% 2% 1,50% 1% 1% € 1.227,50 € 500,00 € € 300,00 € € 250,00 € € 250,00 € 500,00 300,00 250,00 250,00 Totale 10,41% € 2.527,50 € 1.300,00 +82,9% Rapporto con Valore accantonamento dall’anno 2011 (Con contributo lavoratore) Rapporto con Valore accantonamento dall’anno 2011 (Senza contributo lavoratore) + 6 4 , 8 % Lavoratore in servizio dal 1/1/2001 Se aderisce alla Previdenza Complementare TFR Destinato a Prev. Complementare Contributo Aggiuntivo (contabilizzato Inpdap) su 80% Contributo Aggiuntivo Datore Lavoro Contributo Aggiuntivo Lavoratore Totale (su Retribuzione utile = € 25.000,00) Aliquote 6,91% 1% 1% 8,91% Rapporto con Valore accantonamento dall’anno 2011 (Con contributo lavoratore) Rapporto con Valore accantonamento dall’anno 2011 (Con contributo lavoratore) Capitale Prev_Compl € 1.727,50 € 1.727,50 € € 250,00 € 250,00 € 250,00 250,00 € 2.227,50 € 2.227,50 +28,9% +14,5% La comunicazione istituzionale Regolamento Covip sulla raccolta delle adesioni (Deliberazione del 29/05/2008) A favore degli iscritti Statuto/Regolamento, Nota informativa, Comunicazione Periodica, Progetto esemplificativo personalizzato A favore dei potenziali aderenti Statuto/Regolamento, Nota informativa, Progetto esemplificativo standardizzato A favore del mercato Bilancio, Nota informativa 9/10/11 maggio 2012 corso di formazione vdb -cl 56 La comunicazione istituzionale Nella Nota informativa e, in particolare, nella parte relativa alle principali caratteristiche della forma pensionistica riportate nella scheda sintetica, si deve riportare le informazioni riguardo ai costi, alle opzioni di investimento e ai relativi rischi, al fine di consentire di poter effettuare scelte consapevoli e rispondenti alle proprie esigenze (come previsto dall’art. 11 reg. Covip) 9/10/11 maggio 2012 corso di formazione vdb -cl 57 Cosa fa l’ex gestione Inpdap Contabilizzazione e rivalutazione delle quote di TFR e della quota aggiuntiva (1,5% su base Tfs) Conferimento al Fondo, al momento della cessazione del rapporto di lavoro, del montante maturato Riparto delle risorse destinate a previdenza complementare, stanziate per le amministrazioni statali Versamento ai Fondi pensione dei contributi a carico delle amministrazioni statali per gli iscritti ai Fondi (non più per i dipendenti scolastici dal 2008) Versamento delle risorse a copertura delle spese di avvio dei fondi 9/10/11 maggio 2012 corso di formazione vdb -cl 58 Cosa fa l’ex gestione Inpdap Gestione del montante figurativo art. 2 del Dpcm 20 dicembre 1999 e successive modifiche Decreto Ministro economia e finanze del 23 dicembre 2005 accantona e rivaluta, figurativamente, le quote di TFR (e dell’1,5% aggiuntivo per il personale optante assunto prima del 1° gennaio 2001) destinate a previdenza complementare dai dipendenti pubblici che aderiscono ai fondi pensione 9/10/11 maggio 2012 corso di formazione vdb -cl 59 Cosa fa l’ex gestione Inpdap La rivalutazione del montante figurativo avviene sulla base della media ponderata dei risultati conseguiti dai seguenti maggiori fondi pensione negoziali, individuati con il decreto prima citato: ALIFOND ARCO COMETA COOPERLAVORO FONCHIM FONDENERGIA FOPEN LABORFONDS PEGASO PREVIAMBIENTE PREVICOOPER QUADRI E CAPI FIAT SOLIDARIETA' VENETO 9/10/11 maggio 2012 corso di formazione vdb -cl 60 Cosa fa l’ex gestione Inpdap Il conferimento Il conferimento è la procedura di versamento a favore del Fondo del montante dell’aderente, derivante dal TFR accumulato ed incrementato dei rendimenti La procedura del conferimento in Inpdap è resa possibile alla cessazione dal servizio che abbia almeno un giorno d’interruzione rispetto ad un eventuale successivo servizio prestato con iscrizione all’Inpdap ai fini Tfs/Tfr Le modalità stabilite dagli statuti dei Fondi pensione adesso operativi per i pubblici dipendenti prevedono che i Fondi stessi debbano provvedere alla liquidazione del montante all’interessato e/o al trasferimento presso altro Fondo della posizione nel termine di sei mesi a partire dalla domanda 9/10/11 maggio 2012 corso di formazione vdb -cl 61 Cosa fa l’ex gestione Inpdap attività in convenzione tramite convenzione l’Inpdap provvede a: Raccolta dei dati contributivi relativi alla quota del lavoratore delle amministrazioni statali e della contribuzione delle amministrazioni pubbliche non statali Fornitura dati per consultazione protetta dei conti individuali per gli associati Informazione ed assistenza per gli enti datori di lavoro Informazione ed assistenza per i dipendenti pubblici 9/10/11 maggio 2012 corso di formazione vdb -cl 62 Appendice normativa Legge n. 421/1992 (legge collegata alla finanziaria per il 1993, contiene la delega per la previdenza complementare D. Lgs. n. 124/1993 (disciplina della previdenza complementare) L. 335/1995 (riforma del sistema pensionistico obbligatorio e complementare) D. Lgs. N. 47/2000 e s.m. (attuazione delega fiscale ed introduzione delle forme pensionistiche individuali) T.U.I.R. D.P.R. n. 917/1986 (contiene anche il regime fiscale della previdenza complementare – modificato ed integrato dai decreti legislativi nn. 47/2000 e n. 168/2001) Legge n. 243/2004 (legge delega per la riforma della previdenza obbligatoria e complementare) D. Lgs. N. 252/2005 e Finanziaria 2007 (riforma della previdenza complementare) 9/10/11 maggio 2012 corso di formazione vdb -cl 63 Appendice normativa Legge n. 133/1999 delega fiscale – ulteriore riordino previdenza complementare Accordo Quadro tra Aran e OO.SS. del 29/7/1999 per il passaggio dal Tfs al Tfr nel PI D.P.C.M. del 20/12/1999 e s. m. recepimento accordo quadro – criteri di riparto per le somme stanziate Legge finanziaria n. 388/2000 definisce il 2% del Tfr da trasferire alla previdenza complementare Legge finanziaria 2008 finanziamento delle spese d’avvio dei fondi pubblici. Versamento dei contributi datoriali direttamente al fondo Espero Legge 122/2010 finanziamento delle spese di avvio dei dipendenti pubblici non statali. 9/10/11 maggio 2012 corso di formazione vdb -cl 64