Comunità virtuali, giochi impliciti, apprendimento e partecipazione 1. Mondi artificiali e micromondi Un MUD (Multi-User Dungeon) è qualcosa di molto vicino ad un mondo artificiale, uno spazio di sperimentazione, di esplorazione e di apprendimento che è stato definito come: “uno spazio-tempo artificiale in cui sono collocati oggetti che ubbidiscono a regole e che è possibile esplorare. Comunità virtuali, giochi impliciti, apprendimento e partecipazione 1. Mondi artificiali e micromondi (2) I micromondi appaiono ambienti didatticamente interessanti, poiché lasciano immaginare situazioni in cui si “apprende facendo”, in un’ottica tipicamente “cognitivista”. In un micromondo si possono: 1.sperimentare le conseguenze di una decisione; 2.potenziare i processi decisionali, sperimentando linee d’azione diverse da quella che appare la più probabile (cosa difficile da fare in un laboratorio tradizionale); 3.affinare modelli mentali; 4.immaginare situazioni creative e “spiazzanti”. Comunità virtuali, giochi impliciti, apprendimento e partecipazione 1. Mondi artificiali e micromondi (3) • L’approccio ad un dato problema attraverso una simulazione basata su micromondi implica continui “cambiamenti del punto di vista” • mentalità degli attori tende a passare da una visione fondata su schemi di causalità lineare a una visione fondata su schemi di causalità “circolare”, con una maggiore attenzione agli aspetti “dinamici” anziché a quelli statici del problema analizzato. Comunità virtuali, giochi impliciti, apprendimento e partecipazione 2. Micromondi e giochi I micromondi sono in realtà quasi sempre ambienti ludici o per i loro obiettivi o per il modo in cui funzionano e – in molti sensi – hanno come riferimento – il modello dei giochi di ruolo. Comunità virtuali, giochi impliciti, apprendimento e partecipazione 2. Micromondi e giochi (2) Il modello di RPG (Role-Play Game) è basato sulle attività rigorosamente volontarie, gratuite, e soprattutto altamente convenzionali, fondate su sistemi di regole arbitrarie, ma rigide, in quanto condivise. Una delle caratteristiche più sorprendenti delle “comunità” di giocatori di ruolo in perpetua formazione (in rete e no) è la coesistenza di diversi livelli di discorso e di attività: accanto al gioco vero e proprio vi è quella sorta di meta-gioco che è il continuo dialogo sulle regole e sull’edificazione del mondo condiviso. Comunità virtuali, giochi impliciti, apprendimento e partecipazione L’uso del tempo: • Giochi devono consentire di partecipare nei “momenti liberi”, quindi: • devono proporsi come “flussi aperti”, in modo in fondo non dissimile dalla radio e dalla tv, ma mantenendo una coerenza interna; • non deve avere momenti decisivi unici (tali che chi non vi partecipa in quello specifico momento possa sentirsi del tutto escluso) ma al tempo stesso deve riempire in qualche modo i momenti vuoti • l’interazione quasi-simultanea 2. Micromondi e giochi (3) Comunità virtuali, giochi impliciti, apprendimento e partecipazione 3. Giochi e la Rete Giocare con la rete, servirsi degli strumenti offerti dalla telematica per condurre attività appassionanti e gratuite, basate su un accordo volontario e spesso effimero tra persone che nella maggioranza dei casi non si sono mai viste e non si vedranno mai è, tra gli usi sociali di Internet, forse il meno prevedibile ma certamente uno dei più radicati. Comunità virtuali, giochi impliciti, apprendimento e partecipazione 3. Giochi e la Rete (2) L’importanza della componente ludica nella vita della rete non sta solo nei tanti siti e servizi che vengono dedicati a giochi in senso proprio, ma anche nello spirito ludico che è presente anche in siti di natura del tutto diversa e contribuisce ad animarli, a dare loro vita. Comunità virtuali, giochi impliciti, apprendimento e partecipazione Una classificazione di giochi attraverso 4 elementi (Caillois): 1. L’azzardo (alea) 2. La vertigine (ilynx, ovvero giochi basati sulla perdita apparente di ogni controllo, come la giostra per i piccoli o i giochi di rischio estremo per gli adulti e si potrebbero aggiungere diverse esperienze ottenute con sostanze o tecnologie allucinogene ) 3. La gara (agon) 4. La marchera (mimicry, ovvero la recita e il travestimento ) Tutti presenti nei giochi in e con la Rete. 3. Giochi e la Rete (3) Comunità virtuali, giochi impliciti, apprendimento e partecipazione 4. Apprendimento e giochi in rete: qualche dubbio e perché sì Come tutti i mezzi di comunicazione anche i nuovi media influenzano la “geografia situazionale” della vita sociale; portano ad un mutamento del comportamento degli attori nel senso di una deterritorializzazione della loro presenza: con ciò permettono a diversi soggetti di agire contemporaneamente, oltrepassando la dimensione spazio-temporale. Comunità virtuali, giochi impliciti, apprendimento e partecipazione 5. Comunità virtuali • Le reti “socio-telematiche” vanno studiate come rappresentazioni sociali in cui esistono alcuni attori che, come nei rapporti faccia a faccia, rappresentano i loro personaggi di fronte ad un pubblico che li asseconda • Questi gruppi posseggono anch’essi una qualche “forza”. Tra gli indicatori che possiamo utilizzare a questo proposito vi sono il coinvolgimento affettivo che suscitano, l’intimità che raggiungono i partecipanti, l’ammontare di tempo ad essi dedicato ed i servizi reciproci scambiati Comunità virtuali, giochi impliciti, apprendimento e partecipazione 5. Comunità virtuali (2) • Non si può tuttavia essere troppo ottimisti o deterministi, nel senso che appare difficile credere che individui atomizzati possano improvvisamente assumere una capacità progettuale. • Occorre invece capire come queste reti si inseriscano all’interno della molteplicità di legami sociali (formali ed informali) che caratterizzano la società della comunicazione, affiancandosi alle nuove mode, alle comunità sub-culturali, ecc. • elementi comuni di questi gruppi con quelli neo-tribali da alcuni identificati come l’elemento centrale della società post-moderna. Comunità virtuali, giochi impliciti, apprendimento e partecipazione 5. Comunità virtuali (3) • Nel “tribalismo” telematico si sperimenta un ambiente che sembra sedimentare un nuovo legame sociale: il sentire assieme, coagulatosi in un medesimo habitus dà luogo ad una socialità diffusa ed afinalistica, il provare emozioni insieme conduce ad aggregazioni e riaggregazioni continue, che vivono e si nutrono di usi comuni • La socialità ha una dimensione esclusivamente ludica, non dando luogo normalmente a delle aggregazioni stabili, ma rinnovandosi continuamente, la socialità attuale designaù un tipo di aggregazione non basata sul contratto o sulla razionalità, ma sulla prossemia, sullo stare insieme in un medesimo ambiente (reale o virtuale) che si esaurisce nell’istante, senza dar luogo a dei legami duraturi. Comunità virtuali, giochi impliciti, apprendimento e partecipazione Abbiamo così definito genericamente le reti socio-telematiche, mettendone in rilievo il carattere fuggevole, spontaneo ed anarchico. A questo proposito che i concetti fondamentali sono i seguenti (Boccia Artieri): 1. temporalità come contemporaneità; 2. spazialità come a-spazialità, come no sense of place; 1. comunicazione come metacomunicazione, ossia esaltazione dell’aspetto relazionale del messaggio, di natura aggregante e di maggiore carico emozionale 5. Comunità virtuali (4) Comunità virtuali, giochi impliciti, apprendimento e partecipazione 5. Comunità virtuali (5) In alcuni gruppi di questo tipo, però, osserviamo dei fenomeni molto particolari, che possono designare la nascita di una struttura organizzativa più stabile e duratura; alcune reti sociotelematiche sono effettivamente più vicine a comunità, in quanto si dotano di strutture proprie e costruiscono alcuni “confini di senso” con i quali delimitano il cyberspazio Comunità virtuali, giochi impliciti, apprendimento e partecipazione 6. COL – Communities of Learners Nelle COL la classe è immaginata come una vera e propria comunità, dove tutti possono giocare i diversi ruoli, scambiandosi compiti e responsabilità. Comunità virtuali, giochi impliciti, apprendimento e partecipazione 6. COL – Communities of Learners (2) Tutti sono apprendisti: imparano nuove cose, mettendo in discussione le proprie conoscenze, accedono a nuove informazioni, utilizzano canali e strumenti di comunicazione originali, discutono con gli altri sia conoscenze già acquisite sia dubbi, idee, problemi e quesiti. Comunità virtuali, giochi impliciti,6.apprendimento e partecipazione COL – Communities of Learners (3) Tutti possono essere insegnanti: condividendo con gli altri le proprie conoscenze, spiegando ed informando gli altri, sia propri pari che non, circa le proprie conoscenze e scoperte, e cercando di dimostrare la fondatezza delle proprie opinioni. Comunità virtuali, giochi impliciti, apprendimento e partecipazione 6. COL – Communities of Learners (4) Tutti possono diventare scienziati: esperti in qualcosa che nessun altro sa fare, quindi produttori di idee nuove e originali da spiegare e difendere rispondendo a domande, richieste e forse anche “provocazioni” da parte di chi la pensa diversamente o di chi non conosce bene l’argomento. Non esiste più la figura dell’insegnante come depositario unico della conoscenza e trasmettitore ufficiale del sapere, anche se continua a fungere da utile modello del “come fare a sapere”, a cercare informazioni e a valutarle. Comunità virtuali, giochi impliciti, apprendimento e partecipazione 6. COL – Communities of Learners (5) Le COL si pongono come obiettivo non solo quello di fare apprendere di più ma anche quello di trasformare gli studenti in insegnanti e scienziati capaci di utilizzare strategie e metodologie di apprendimento superiori, ovvero quelle tipiche di chi conosce bene un certo argomento ed è in grado di spiegarlo e renderlo accessibile agli altri. Comunità virtuali, giochi impliciti, apprendimento e partecipazione 6. COL – Communities of Learners (6) La rinuncia al controllo completo delle conoscenze che circolano in classe non è una novità sempre ben gradita dagli insegnanti, non per una questione di semplice controllo o di potere, ma perché comporta automaticamente l’invalidazione dei parametri usuali di valutazione, fondati proprio sulla stima della quantità di conoscenze che circola in classe. Comunità virtuali, giochi impliciti, apprendimento e partecipazione 6. COL – Communities of Learners (7) Ne consegue la ricerca di nuovi metodi di valutazione di cui non sempre risultano chiare le metodologie di utilizzo e di interpretazione. Ma a questo svantaggio corrisponde il vantaggio di un aumento complessivo (anche se non controllato) delle conoscenze della classe, grazie al lavoro di gruppo, alle “specializzazioni” di ciascuno e alle interazioni con un maggior numero di fonti di conoscenze. Comunità virtuali, giochi impliciti, apprendimento e partecipazione 7. Partecipazione Da un punto di vista sociologico, le associazioni virtuali svolgono due funzioni: 1. danno un “ordine” all’ambiente virtuale, selezionando i flussi comunicativi e strutturandoli 2. favoriscono la sedimentazione di valori condivisi, che costituiscono il background a partire dal quale nascono legami amicali e si sviluppano relazioni più durature Comunità virtuali, giochi impliciti, apprendimento e partecipazione 7. Partecipazione (2) Le associazioni virtuali sono collettivi intelligenti, gruppi molecolari con una struttura decentrata e flessibile, articolata in unità organizzative, ciascuna dotata di competenze specifiche. Queste nuove forme di aggregazione sono sostanzialmente delle teleorganizzazioni, che funzionano in modo non gerarchico, per progetti, con strutture decentrate che favoriscono le connessioni e la cooperazione trasversale. Comunità virtuali, giochi impliciti, apprendimento e partecipazione 7. Partecipazione (3) Esempi: • Città Invisibile – l’associazione come interfaccia fra l’ambiente reale e quello virtuale • La Terra Invisibile per la formazione e il sostegno alle popolazioni terremotate • MeDea - donne di diverse lingue e paesi, accomunate dalla volontà di approfondire i temi della rivoluzione digitale; promuove convegni e ricerche sulla presenza delle donne in rete; propone momenti di ritrovo (e di riflessione) fisici, essendo particolarmente “legata” a Venezia Comunità virtuali, giochi impliciti, apprendimento e partecipazione 8. Realtà virtuale multiutente La rete Internet non è un medium, è un metamedium, cioè un medium che veicola diversi media contemporaneamente. La molteplicità di protocolli permette di utilizzare altrettanti linguaggi e servizi differenti, in modo parallelo. Comunità virtuali, giochi impliciti, apprendimento e partecipazione 8. Realtà virtuale multiutente (2) Ma si tratta di un “parallelismo non cartesiano”, nel quale i diversi sistemi si toccano e si accoppiano: e-mail che contengono audio e links a pagine web, immagini che rimandano a testo, links che attivano email. Ciascuno di questi servizi si basa su diverse strutture di comunicazione … -> Comunità virtuali, giochi impliciti, apprendimento e partecipazione 8. Realtà virtuale multiutente (3) Il Web, grazie all'ipertestualità, ha infranto l'isolamento del testo, facendolo esplodere in una rete di rimandi dai confini "fisici" indefinibili. Ma rimane all'interno della modalità trasmissiva, legata alla fruizione di un documento da parte del navigatore, secondo una struttura unidirezionale dalla fonte al ricevente Comunità virtuali, giochi impliciti, apprendimento e partecipazione 8. Realtà virtuale multiutente (4) La posta elettronica corrode la fissità del testo, che permane ma perde rapidamente pertinenza; introduce soprattutto la modalità interattiva, nella quale l'importante è l'interazione e la reciprocità tra due soggetti comunicativi e la relazione che si instaura fra di essi. Comunità virtuali, giochi impliciti, apprendimento e partecipazione 8. Realtà virtuale multiutente (5) Le chat spingono questa traiettoria fino a far esplodere il testo nel suo storico opposto, l'oralità, di cui ne acquisisce le caratteristiche: il testo si fa effimero, scompare in tempo reale, perde i riferimenti con universi semantici esterni per farsi pura relazione. Comunità virtuali, giochi impliciti, apprendimento e partecipazione 8. Realtà virtuale multiutente (6) I sistemi di Realtà virtuale multiutente consistono in modelli tridimensionali esperibili da più persone contemporaneamente. Ciò riorienta completamente il rapporto con il sistema: non è un soggetto che interagisce con un modello (dualismo uomomacchina), ma più' soggetti che interagiscono fra di loro utilizzando e manipolando lo stesso modello (triade uomomacchima-uomo) … Comunità virtuali, giochi impliciti, apprendimento e partecipazione 8. Realtà virtuale multiutente (7) … ma gli attuali sistemi di Realtà Virtuale condivisa attraverso Internet offrono internamente anche gli altri media: messaggi, pagine web e chat. Al 2D interno (immagini e foto all'interno del mondo) e al 3D del mondo si affiancano ipertesti e linguaggi paralleli ma contestuali. Si tratta dunque di ambienti multipli integrati, tecno-aleph. Comunità virtuali, giochi impliciti, apprendimento e partecipazione 8. Realtà virtuale multiutente (8) Menù Barra degli indirizzi URL Pulsanti navigazione 3D Pulsanti azioni 3D Browser Whisper Chat Navigazione HTML Cartelle personali Comunità virtuali, giochi impliciti, apprendimento e partecipazione 8. Realtà virtuale multiutente (9) Con la possibilità di comunicare con altri soggetti umani il 3D da messaggio-oggetto diventa ambiente di relazione, restituendo importanza agli aspetti pragmatici della comunicazione. Per questo vengono chiamati chat 3D … Comunità virtuali, giochi impliciti, apprendimento e partecipazione Lo spazio di comunicazione delle chat è un non-luogo o un neoluogo, che non è né qui né là: è un hub (porto) a-spaziale, piatto (flat) come lo schermo. Con le chat in 3D, viceversa, si ricrea un spazio "fisico" di comunicazione, un luogo virtuale ma visibile, tangibile e percorribile. Viene cosi ricomposta l'unità spazio/temporale. Ma è potenziata: come sul web possiamo collegarci ad un altra pagina, nelle chat 3D possiamo seguire un link e teletrasportarci in un altra posizione dell'orizzonte geografico o in una altro mondo/universo parallelo. 8. Realtà virtuale multiutente (10) Comunità virtuali, giochi impliciti, apprendimento e partecipazione 8. Realtà virtuale multiutente (11) La condivisione dello spazio 3D ci impone di assumere una forma "fisica", una sembianza per essere visti dagli altri soggetti. Dobbiamo scegliere o crearci un avatar, il nostro doppio virtuale nel mondo e assumere una identità. Ma non siamo ancorati a quell'identità, perché possiamo in ogni momento cambiare avatar, o usarne altri in mondi diversi. Comunità virtuali, giochi impliciti, apprendimento e partecipazione 8. Realtà virtuale multiutente (12) Possiamo far compiere gesti ai nostri avatar, per esprimere felicità o stupore. Emergono quindi aspetti della pragmatica comunicativa in senso pieno, nei quali la postura, la prossimità (vicinanza fisica degli interlocutori) attribuiscono senso, contestualizzando il messaggio. Comunità virtuali, giochi impliciti, apprendimento e partecipazione 8. Realtà virtuale multiutente (13) Il sistema di Realta Virtuale condivisa consente agli utenti di costruire nel mondo virtuale. Viene attribuita una certa superficie ("appezzamento" virtuale) nel quale ciascuno può creare liberamente ciò che vuole, utilizzando modelli a disposizione o creandone di propri con gli opportuni programmi di grafica 3D. Alla dimensione dell'esplorare (agire) si aggiunge quella del creare (fare). Comunità virtuali, giochi impliciti, apprendimento e partecipazione 8. Realtà virtuale multiutente (14) La cosa più interessante è però la possibilità di costruire -insiemead altri utenti, cioè la produzione cooperativa del mondo virtuale. Sebbene i problemi tecnici e logistici legati al coordinamento non siano indifferenti, la portata innovativa è enorme. Possiamo incontrarci nell’"appezzamento" virtuale a nostra disposizione per costruire il nostro mondo, che sarà poi visitabile dagli altri utenti, cosi come noi potremo visitare le costruzioni altrui. Comunità virtuali, giochi impliciti, apprendimento e partecipazione 8. Realtà virtuale multiutente (15) La finalità sociale e comunicativa di molti partecipanti facilita lo scambio e l'aiuto reciproco, come l'invito a conoscersi e a mostrare il frutto del proprio lavoro. La costruzione può avvenire in modo sincrono (attivo intervento di più soggetti contemporaneamente sullo stesso progetto) oppure asincrono (un soggetto crea un oggetto e in un momento successivo un altro soggetto aggiunge pezzi, sviluppando a partire dall'oggetto iniziale).