Clementina Gily La qualità comunicativa nella progettazione di ambienti di gioco Gli ambienti di gioco • Espressione ambigua • Ambiente di gioco è quel che va da una stanza per bambini ad una ludoteca • Ambiente di gioco è anche l’ambiente virtuale di un videogioco o le arene virtuali, pieni di teams La teoria della comunicazione e il design • un già lungo discorso: il design sin dalla nascita si dirige ad un target, mira al mercato, si serve di teorie comunicative per dare senso agli oggetti: che non sono, ma hanno possibilità di essere Come nella pubblicità, si devono immaginare le possibilità degli oggetti • Che non sono date, sono immaginate dal pubblicitario e sottoposte alla prova del consumo, che le accetta o le rifiuta, più del 60% dei prodotti pubblicizzati non ha successo • Il consumo conferisce esistenza agli oggetti Facendo caso al gusto del committente previsto • Per immaginare il gusto del consumatore esiste appunto la teoria della comunicazione, per cui è possibile analizzare metodicamente le rappresentazioni sociali e ricavarne indicazioni utili Dirigendosi al target, che interroga, bada alla comunicazione, più che all’informazione emittente Messaggio Ricevente Data: 00/00/00 Informazioni Possibile decodifica aberrante medium Medium Adattare il messaggio al medium Condizioni della ricezione Progettare ambienti di gioco • La qualità si consegue facendo attenzione alla ricezione (adattando l’ambiente alle necessità del giocatore, all’età adattando l’ambiente alle necessità del giocatore, all’età) e al gioco (alla regia dell’attività prevista, che dunque va immaginata) La qualità di un ambiente reale o virtuale • Il discorso della qualità procede secondo la misura della complessità • Il totale si costruisce con la tassonomia delle caratteristiche tecniche • Con l’organizzazione del percorso metodico del gioco • Seguendo la logica teorica e tecnica del gioco Una ludoteca adeguata • Ludoteca è ogni spazio dedicato al tempo libero dove si interagisce in modo personale con strutture di gioco • Non basta posizionare un biliardo e consentire l’attuazione delle regole • Occorre progettare percorsi alternativi che consentano diverse modalità d’approccio alle strutture, tradizionali o informatiche, operando scelte • Si costruisce con una logica di comunicazione e d’informazione • Considerando sia il target che il contenuto del gioco • Comprendendo il significato del gioco nella vita dell’uomo: non basta la considerazione tecnica • La ludoteca si articola giocando, sulla scorta di valutazioni ergonomiche, architettoniche, comunicative • Il videogioco si costruisce con competenze didattiche, cognitive e fantastiche per costruire la in-lusio: a ciò si unisce la tecnologia Giochi virtuali • L’ambiente di gioco virtuale cambia a seconda dei giochi • Si costruisce di rado con sapienza architettonica, la tecnica e la velocità sono predominanti • Lo spazio virtuale, tanto presente già nella progettazione architettonica, può trasformarsi in spazio di gioco, in una collaborazione multidisciplinare Arene virtuali • Sono appena agli inizi, ma già cominciano i primi team organizzati • Non ci sono invece progettazioni di ambienti che evitino la semplice sovrapposizione • Apposite ludoteche dovrebbero essere costituite per studiare i diversi fenomeni del gioco ed organizzare adeguatamente gli ambienti Il tempo libero è una risorsa odierna • Fattori tecnologici hanno consentito all’uomo della società industriale l’otium • Spesso egli se ne serve in modo aberrante, tipo viaggi organizzati e ferie disorganizzate • Il tempo libero rientra nella quotidianità senza aprire spazi adeguati alle sue potenzialità • Manca nella nostra società una riflessione adeguata sul gioco • L’Osservatorio Federico Secondo l’ha iniziata nel ’98 – Expo Stazione Marittima / Il diritto al gioco Costruzione di ambienti virtuali • Cottages elettronici ovunque • Ma un ambiente di gioco ben strutturato consente di evitare lo spreco del tempo libero, il suo recupero nella considerazione della centralità del gioco nella vita dell’uomo Il giocatore non è per forza un bambino • Il gioco si presenta in tutte le età come manifestazione della libera creatività • ‘questo è un gioco’ è per Bateson l’unica differenza tra un’attività ludica ed una reale, dalle lontre agli uomini Il gioco consente di sperimentare se stessi, ogni volta di nuovo • • • L’Averroè di Borges (Finzioni) non individua il senso delle parole tragedia commedia, invano tenta di decrittarle: esso vive nel gioco dei bambini al di là della finestra, intenti alla simulazione dei fedeli in preghiera e del muezzin La simulazione è il gioco praticato da tutti i bambini nello sforzo di definire l’interrelazione tra parti che osservano nei percorsi del mondo: istituisce il gioco, istituzionalizza la scena, l’imperfetto “durativo e iterativo” (Eco) Sperimenta noi stessi in ogni tempo e luogo Il gioco del flanêur • Che attraverso i passages vede comparire il nuovo mondo di vetrine e melanconia, il senso del tempo presente vissuto nella perdita del senso e nel gioco umoristico del dandy Indaga memorie • Giochi di letteratura, alla ricerca del tempo perduto attraverso cui costruire il ritrovamento del proprio spazio di senso: una Gilberte bambina, così diversa da quella che ci dorme a fianco Relazionandosi al consumo • Che è moda, senso del tempo, opportunità di comprendere meglio il nostro presente se ci si relazione a quel che la gente compra, a quel cui la gente dà valore • Moda, senso del moderno Altro gioco sublime: Il gioco delle perle di vetro • È un’utopia della società ideale che riesce a risolvere i propri conflitti e le proprie progettazioni senza sprecare in questa attività le sue forze reali, mettendo egualmente in prova la potenza d’azione Il gioco di conoscere • Ogni attività seria ha il suo nucleo creativo in modalità di gioco, ogni scoperta scientifica • Basta leggere Gentile, Bergson, Popper, Fink… il conoscere si articola nella libertà e nella possibilità • Il gioco non si oppone a lavoro ma a rigidità Il gioco di partecipare • I giochi di regole sono di riflessione oppure turbolenti (Bruner Jolly Sylva 1981) – si compiono “all’interno del gruppo dei pari, in situazioni ludiche emotivamente piacevoli e gratificanti. Il bambino matura la transizione dal rispetto-soggezione unilaterale per l’adulto alla cooperazione tra eguali, liberandosi contestualmente dall’egocentrismo e dalla costrizione. “Nel gioco sociale a squadra, il bambino impara a sublimare le tendenze egoistiche, aggressive e distruttive, a sacrificarle alle esigenze del collettivo, nel solidale perseguimento di una meta comune … Apprende altresì ad obbedire agli ordini del caposquadra, a rispettare le regole… Tutti abiti mentali e comportamentali che, consolidati, confluiscono nel quadro della formazione dell’uomo e del cittadino, favorendo l’apprendimento e l’accettazione dei principi cardine della convivenza civile” • Dalla bottega artigiana al brain storming Nel gioco si possono costruire nuove professioni • Accade spesso, accade a tutti noi • Come nel facciamo-che-io-ero il bambino esamina un ruolo e si prova a sostenerlo, così le innovazioni che pensiamo cominciamo a metterle in prova con un hobby, in forma di gioco • La creatività senza tragedia del gioco sostiene la fantasia e consente lo sviluppo di un progetto Spazi per il tempo libero giocati nella differenza • Tutte potenzialità del gioco che possono essere sfruttate metodicamente da spazi saggiamente costruiti per dare adito alle messe in gioco • La qualità dell’ambiente si costruisce partendo da un’ottica del complesso, capace di coniugare aspetti diversi attraverso una narrazione possibile fantasyland • L’aspetto umanistico è parte essenziale della qualità di questi ambienti: è il luogo d’esercizio abituale della fantasia. E la fantasia, dice Rodari, ha la sua grammatica • Ad Omegna è sorto il parco Rodari, che vuole essere alternativo a Gardaland, dove una ludoteca sceneggerà i giochi secondo la grammatica di Rodari