Giornalino mensile della Fisac/Cgil San Paolo Banco di Napoli
SPAZIO LIBERO
Numero 8 – Gennaio 2005
RUBRICHE:
Editoriale
Mondo filiali
Attualità
C’era una volta
Cinema e
cultura
Flash
EDITORIALE
Con molta probabilità (la certezza non è di questo mondo) ci stiamo avvicinando alla fine delle trattative per il
rinnovo del CCNL: il dott.Sella ha avuto un incidente che ha costretto a sospendere il negoziato.
Le parti più controverse, quella salariale e quella normativa sul mercato interno del lavoro, si stanno discutendo
con spirito costruttivo:
per la prima, la categoria dovrebbe recuperare in media qualcosa oltre le “gabbie” programmate di
inflazione;
per la seconda, si vuole, e per il Sindacato si deve, continuare nella tradizione, per cui chi entra in banca ha
comunque una stabilità di prospettive.
Nel frattempo, si è costituito il “Fondo Nazionale per i Progetti di Solidarietà tra le lavoratrici e i
lavoratori e le aziende creditizie e finanziarie”, proposta presente in piattaforma.
L’accordo prevede la possibilità di sottoscrizione volontaria, da parte dei lavoratori, di una delega di adesione
al fondo per l’importo di 6 euro annui, a fronte dei quali le aziende si impegnano a sottoscrivere almeno la
stessa somma.
L’importo corrisponde mediamente ad un’ora di lavoro e le somme raccolte andranno in solidarietà verso coloro
che vivono quotidianamente situazioni di povertà assoluta, di guerre, di malattie terribili.
Il contributo minimo di 6 euro l’anno potrà essere incrementato sia con versamenti individuali, sia attraverso
accordi collettivi aziendali, soprattutto in quelle aziende che presentano bilanci in ordine
Molte colleghe e colleghi in questi giorni tragici che hanno investito il sud est asiatico hanno già individualmente
versato somme alle organizzazioni che hanno promosso raccolte di fondi: attraverso questa canalizzazione
riteniamo di rendere più efficace il grande slancio solidaristico della nostra categoria.
A presto, speriamo, per i risultati finali della trattativa.
MONDO FILIALI
Il mese di gennaio è sempre stato un mese di pausa e di maggiore tranquillità per i
colleghi, dopo lo stress e le pressioni per il raggiungimento dei budget di fine anno: solo a
partire da mesi successivi, febbraio o marzo, si ricevevano i nuovi obiettivi su cui lavorare
nel corso dell’anno, in un crescendo parossistico di sollecitazioni e tensione, che trovava il
suo culmine nelle premiazioni festaiole da convention americana.
Per tutelare il benessere dei colleghi, sottoposti a troppe pressioni, l’azienda ha dunque
pensato bene di porre un argine: meglio pianificare e predisporre budget mensili, per
avere subito sotto controllo l’andamento degli obiettivi. In questo modo già a gennaio
arrivano per fine mese telefonate ai colleghi da parte di disperati responsabili di prodotto
dell’area per vendere qualcosa, anche poco, purché sia qualcosa.
In questa logica sono ormai coinvolti a pieno titolo anche i gestori small business, ai quali,
dopo aver attribuito la “responsabilità primaria” nella concessione del credito e
nella gestione del rischio senza aver dato nulla in cambio (cioè inquadramenti che
riconoscano la professionalità che viene richiesta), viene adesso chiesto, anche ad essi, di
vendere: non solo prodotti finanziari, ma anche di credito, come se, ad esempio, il
finanziamento a medio lungo termine fosse un prodotto da banco. E anche per loro
arrivano telefonate, già a fine mese di gennaio, per chiedere di erogare qualcosa, anche
pochi euro, perché tutto fa brodo, visto che stiamo sotto budget.
E per convincerci che siamo i più bravi, buoni e belli, ecco che arrivano le riunioni: ad
intervalli di un’ora, arrivano gruppi di colleghi a cui viene chiesto solo questo: vendere,
vendere, vendere. Nell’interesse dell’azienda, si può certo saltare anche il pranzo, e quindi
nel pomeriggio le riunioni cominciano alle 14,30: ma, a proposito, l’orario di lavoro
non comincia alle 14,35? E poi perché la pausa pranzo bisogna usarla per
raggiungere i luoghi di riunione, saltando quindi l’intervallo? Il Contatto
Nazionale, ancorché in rinnovo, ha perso validità?
A questo punto, una conclusione ci sembra logica: se prima i compensi degli psichiatri
avevano un picco a fine anno, adesso saranno ridistribuiti, anch’essi, nel corso dell’anno.
La nuova normativa fiscale: dall’IRPEF all’IRE
Che la riduzione delle tasse promessa dal Governo non fosse altro che un’illusione mediatica, ce ne siamo accorti già con la
riforma di due anni fa.
Ed ecco che anche l’ultima Finanziaria porterà risparmi scarsi o quasi nulli per i cittadini con reddito medio-basso, mentre
sono sensibili per i redditi molto alti, senza contare il fatto che il finanziamento della manovra fiscale viene “pagato”
ancora una volta con i tagli alle spese correnti, alla sanità, e con l’aumento delle imposte indirette (bollo e concessioni
governative) e delle imposte locali.
Il solo riconoscimento del fiscal drag, come richiesto da CGIL-CISL-UIL e che invece da 3 anni non viene più applicato,
avrebbe comportato per i redditi più bassi (cioè per la maggioranza di pensionati e lavoratori) una diminuzione di tasse
maggiore di questa riforma!
Il dubbio che anche il nuovo sistema possa in alcuni casi comportare aggravi di tasse, ha prodotto il mantenimento di una
clausola di salvaguardia diretta ad assicurare che l’applicazione dell’IRE non comporti il pagamento di una maggiore
imposta per i contribuenti (sic!).
Tra l’altro, i lavoratori dipendenti continuano ad essere penalizzati poiché, neppure questa volta, è stata prevista l’applicazione
della clausola di salvaguardia sulla tassazione del TFR, aumentata dopo la riforma del 2003.
Poiché la nuova normativa fiscale verrà applicata dal prossima busta paga di gennaio, riteniamo utile riassumerla.
L’ IRE
La Finanziaria ha, in primo luogo, rivisto le aliquote fiscali per scaglioni di reddito ed ha basato il nuovo sistema fiscale
sull’applicazione di deduzioni, sia la cosiddetta “No Tax area” che quelle relative ai familiari a carico fiscalmente
(Family area), che sostituiscono totalmente le detrazioni precedenti. Quindi, per calcolare le ritenute su ciascuna busta
paga, sono prima sottratte dall’imponibile le deduzioni eventualmente spettanti e sul risultato vengono applicati i vari
scaglioni di aliquota.
Deduzioni annue
NO TAX AREA
Dal 1/1/2003 sono state introdotte le seguenti deduzioni, che continueranno ad essere applicate:

Deduzione base, pari a € 3.000 indipendentemente dal tipo di reddito e dalla sua durata;

Deduzione ulteriore, in base al tipo di reddito: per i lavoratori dipendenti è di € 4.500, rapportata al periodo di lavoro
nell’anno.
CONTINUA NUOVA NORMATIVA FISCALE:
Queste deduzioni sono però teoriche, in quanto sono inversamente proporzionali alla misura del reddito stesso. La formula di
calcolo della deduzione effettiva per il lavoro dipendente è:
26.000 + 7.500 - reddito complessivo
Se il risultato è 1 la deduzione spetta per intero;
_______________________________
se è meno di 1 spetta in proporzione (risultato x 7.500);
26.000
se è 0 o minore di 0 non spetta.
La normativa prevede che la tassazione effettuata in corso d’anno sulle mensilità sia quanto più possibile vicina a quella effettiva:
qualora le retribuzioni aumentino durante l’anno, il sostituto d’imposta ridetermina di volta in volta l’importo delle deduzioni
Queste deduzioni sostituiscono interamente le precedenti detrazioni per familiari a carico. Il limite di reddito annuo per essere fiscalmente
a carico non è variato ed è di € 2.840,51.
·
Deduzione per il coniuge e per il primo figlio se l’altro genitore manca o è legalmente separato: € 3.200
·
Deduzione per i figli e altri familiari: € 2.900
·
Deduzione per ciascun figlio di età inferiore a 3 anni: € 3.450
·
Deduzione per ciascun figlio portatore di handicap: € 3700.
Gli importi indicati sono annui e devono essere rapportate a mese. Le deduzioni per figli e altri familiari devono essere ripartite tra gli
aventi diritto.
Anche queste deduzioni sono teoriche, in quanto sono inversamente proporzionali alla misura del reddito stesso. La formula di calcolo della
deduzione effettivamente spettante è:
Se il risultato è 1 la deduzione spetta per intero;
se è meno di 1 spetta in proporzione (risultato x importo deduzioni);
se è 0 o minore di 0 non spetta.
78.000 + deduzioni teoriche - reddito complessivo
Se il risultato è 1 la deduzione spetta per intero;
se è meno di 1 spetta in proporzione (risultato x importo deduzioni);
se è 0 o minore di 0 non spetta.
CONTINUA NUOVA NORMATIVA FISCALE:
Esempio di lavoratore con reddito di € 30.000 e con 2 figli a carico, di cui 1 di età inferiore a tre anni.
La deduzione teorica spettante al 50% con il coniuge è di € 3.175,00, pari a € 2.900 + € 3.450 diviso 2.
La deduzione effettiva spettante è determinata dal seguente calcolo:
78.000 + 3.175 – 30.000
_____________________= 0,6560 x 3.175 = € 2.082,80
78.000
Aliquote IRE in vigore dal 1/1/2005
Sul reddito imponibile, determinato sottraendo dall’importo lordo le deduzioni effettivamente spettanti, si applicano le seguenti aliquote:
Scaglioni reddito annuo
Sscaglioni di reddito mensili
Aliquote
Fino a 26.000,00
Fino a 2.166,67
23%
Da 26.000,01 a 33.500,00
Da 2.166,68 a 2.791.67
33%
Da 33.500,01 a 100.000,00
Da 2.791,68 a 8.333,33
39%
Oltre 100.000,00
Oltre 8.333,33
39% + 4% contributo solidarietà
Ricordiamo che alle aliquote sopra indicate vanno aggiunte l’addizionale regionale e l'eventuale addizionale comunale: queste ritenute
vengono effettuate in 11 rate a partire da gennaio dell'anno successivo a quello di riferimento.
Clausola di salvaguardia
I contribuenti, in sede di dichiarazione dei redditi 2005 (quindi l’anno prossimo con la presentazione del Mod. 730 o Unico), potranno
confrontare la nuova modalità di tassazione con quella vigente nel 2004 o, addirittura, con quella vigente nel 2002, cioè antecedente al
primo modulo di riforma fiscale, e optare per l’applicazione della normativa più favorevole.
C’era una volta
Son morto ch’ero bambino
e ora sono nel vento.
nei campi tante persone
ma un solo grande silenzio
Io chiedo come può un uomo
in polvere qui nel vento.
di sangue la bestia umana
che un uomo potrà imparare
son morto con altri cento
Ad Auschwitz c’era la neve
che ora sono nel vento.
che strano non ho imparato
uccidere un suo fratello
Ancora tuona il cannone
e ancora ci porta il vento.
a vivere senza ammazzare
passato per un camino
il fumo saliva lento
Nei campi tante persone
a sorridere qui nel vento.
eppure siamo a milioni
ancora non è contenta
Io chiedo quando sarà
e il vento si poserà
Titolo: Auschwitz
Autore: Francesco Guccini
Cantata da: Equipe ’84
L’iniziativa di pubblicare questo testo non è originale, l’hanno già fatta alcuni giornali, ma riteniamo sia
efficace e dunque la replichiamo anche noi.
Con questo scritto non vogliamo recensire nuovi prodotti cinematografici, ma segnalare film
di anni passati ora in vendita come “homevideo”, ripensandoli, perché riteniamo siano
esempi di storie nelle quali i personaggi descritti abbiano affinità, anche se inseriti in
prodotti diversi e narrati in situazioni e toni di racconto non confrontabili.
I due film di cui vogliamo parlare sono “Il Cacciatore” (1978) di Michael Cimino e “Sedotta e
Abbandonata” (1964) di Pietro Germi, maestri spesso dimenticati da chi non conosce la
storia del cinema, ma ben presenti nella memoria di chi ama questo grande mezzo di
espressione narrativa.
I due film appartengono a cinematografie distinte, quella americana e quella italiana, e pur
tuttavia spesso non distanti, ma che anzi hanno interagito fornendosi reciprocamente
strumenti, talenti, forme, modi di produzione e di narrazione, l’una prendendo dall’altra il
meglio e, qualche volta, anche il peggio.
In questo caso hanno espresso un modello di cinema certamente “affine” nonostante il
primo sia un film drammatico e il secondo una commedia a forti tinte.
Sono due prodotti che hanno una struttura narrativa forte, le sceneggiature sono scritte
con dovizia di particolari, dialoghi e situazioni molto ben definite, nelle quali si percepisce
la volontà (e la capacità) di esprimere con una forte espressività momenti della vita dei
protagonisti, caratteristiche sempre presenti nel modo di fare cinema dei due registi;
inoltre, entrambi si possono considerare esempio di film nei quali ciò che si narra è
soprattutto un “viaggio nella violenza” dei personaggi nelle vicende vissute.
I protagonisti del “Cacciatore” sono amici che, profondamente segnati dalla violentissima
esperienza nella guerra del Vietnam, modificano la loro psicologia, le loro prospettive di vita,
il loro rapporto con le persone e con il mondo e attraverso questo cambiamento modificano
CONTINUA “IL CACCIATORE e SEDOTTA E ABBANDONATA”:
la realtà nella quale vivono (un esempio di ciò è il fatto che Michal -De Niro- nella
prima fase del film, quando è a caccia, uccide il cervo; quando invece ritorna dalla
guerra e va a caccia, pur potendo, non spara più al cervo perché ora conosce il valore
della vita e, quindi, della morte).
Più o meno lo stesso succede - ancorché in maniera difforme perché inserita in una
storia come detto raccontata con toni di commedia sferzante - al personaggio di
Stefania Sandrelli in “Sedotta e Abbandonata”.
Per lei si tratta di “un viaggio disperato”, ma narrato da Germi con disarmante e
satirica ironia, nei pregiudizi, nelle ipocrisie e nelle tradizioni consolidate dell’Italia
Meridionale del tempo, nella quale una ragazza “disonorata” era costretta sempre al
matrimonio riparatore, per la presenza, in quella società, di un consolidato dominio
maschile.
Lei, segnata nella propria psicologia dall’urto violento con tali pregiudizi e ipocrisie,
esistenti in famiglia oltre che nella società, è forzatamente costretta alla riparazione da
questa “violenza sociale”, manifestando però il suo netto rifiuto. In questo modo
travolge, quindi cambia, le aspettative che il padre riponeva in lei per salvarsi e
salvarla dal “disonore”, onta terribile in quel contesto sociale.
Ora, quello che ci importa segnalare è che la memoria delle storie raccontate da questi
film, datati ma pur sempre vivi, ci ricorda, ancora una volta, che le esperienze della vita
ci modificano aiutandoci così a cambiare, il mondo nel quale viviamo.
FLASH
Pillole di buon governo.
Atto primo: i pensionati del Ministero della Difesa saranno buttati in mezzo alla strada, le loro case
statali sono state “cartolarizzate”.
Atto secondo: nessuno potrà mettere becco nella villa neroniana di Berlusconi con abusi di ogni
tipo, poiché è protetta dal “segreto di Stato”.
E’ lo stesso Stato a due facce: sfratta i deboli e protegge i forti.
Secondo il TG1 il governo ha stanziato altri 2,3 miliardi per ammodernare la Salerno - Reggio
Calabria……Grande!!!
ATTENZIONE CHI LEGGE QUESTE RIGHE E’ OGGETTIVAMENTE PORTATORE DI
MORTE FAME E TERRORE
La Redazione
Giorgio Campo
Alfredo Conte
Antonio Coppola
Mario De Marinis
Antonio Forzin
Amedeo Frezza
Rosalia Lopez
Raffaele Meo
Italo Nobile
Maria Teresa Rimedio
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