Architettura
&
sport
Da Match Point
di Wood Allen
Nel corso di un congresso della Lega tenutosi a
Londra nel novembre 1847, Marx ed Engels
vennero incaricati di preparare per la
pubblicazione un completo programma
teorico e pratico di partito.
Londra, 30 gennaio 1888
Friedrich Engels
La storia del Manifesto riflette così, in larga
misura, la storia del movimento della
moderna classe operaia.
Londra, 30 gennaio 1888
Friedrich Engels
Si può dire che la pubblicazione del Manifesto
del partito Comunista coincise esattamente
con il 18 marzo 1848, con la rivoluzione di
Milano e Berlino, che rappresentarono la
sollevazione delle due nazioni situate al
centro, l’una del continente Europeo, l’altra
del mar Mediterraneo[…] questa rivoluzione
fu fatta dunque dalla classe operaia; fu la
classe operaia a erigere le barricate e a
rischiare la vita.
Londra, 1 febbraio 1893
Fredrich Engels
Marx,[…] confidava interamente nello sviluppo
intellettuale della classe operaia, che doveva di
sicuro risultare dall’azione congiunta e dalla reciproca
discussione.
Londra, 30 gennaio 1888
Friedrich Engels
L’intera storia dell’umanità è stata una storia di lotte e di
classe, di conflitti tra classi sfruttatrici e sfruttate,
dominanti e oppresse.
Londra, 30 gennaio 1888
Friedrich Engels
Da Film Bleu
di Krzysztof Kieslowski
Osservare tra frondi il palpitare
lontano di scaglie di mare
Da Ossi di seppia
Di Eugenio Montale
Il viaggio finisce qui
nelle cure meschine che dividono
l’anima che non sa più dare un grido.
Da Ossi di seppia
Di Eugenio Montale
Il viaggio finisce a questa spiaggia
che tentano gli assidui e lenti flussi.
Nulla disvela se non pigri fumi
la marina che tramano di conche
i soffi leni: ed è raro che appaia
nella bonaccia muta
tra l’isole dell’aria migrabonde
la Corsica dorsuta o la Capraia.
Da Ossi di seppia
Di Eugenio Montale
Vorrei prima di cedere segnarti
codesta via di fuga
labile come nei sommossi campi
del mare spuma o ruga.
Da Ossi di seppia
Di Eugenio Montale
Da Mediterraneo
di G. Salvatores
Quando ero bambino, per noi Peròn era come i Re Magi: il
6 gennaio bastava andare alla posta perché ci dessero un
orso di pelo, una palla o una bambola alle bambine. Per
mio padre era una vergogna: fare la coda davanti ad uno
sportello che diceva “ Peròn cumple, Evita dignifica”,
equivaleva confessare di essere povero e peronista. E mio
padre, […] odiava Peròn e il suo regime come si possono
detestare la composta di pere o certi peccati tardivi.
Stare in fila faceva agitare il cuore:[…] io pregavo per
trovare un pallone, di quelli di cuoio, che avevano
qualunque forma tranne quella rotonda.
Da Pensare con i piedi
di Osvaldo Soriano
Il rigore più fantastico di cui io abbia notizia è stato tirato nel 1958 in un posto sperdute di Valle de Rio Negro, una
domenica pomeriggio in uno stadio vuoto.[…] Lo stadio era tutto esaurito e lo erano anche i tetti delle case vicine
e il paese intero aspettava che il Deportivo Belgrano, giocando in casa, replicasse almeno i sette goal
dell’andata.[…] L’Estrella Polar aveva portato oltre cinquecento tifosi che presero d’assalto la tribuna[…]L’albitro
che fischiò il rigore era Herminio Silva […] al quarantaduesimo […] la mezz’ala sinistra dell’Estrella Polar infilò una
punizione da molto lontano e portò la squadra ospite al due a uno.[…] quando Padin entrò in area e appena gli si
avvicinò un difensore fischiò. Fece uscire dal fischietto un suono stridulo, imponente, e indicò il punto del
rigore.[…]Hermilio Silva non riusci nemmeno a raccogliere il pallone perché l’ala destra dell’Estrella Polar, Rivero,
detto el Colo, lo stese con un pugno sul naso.[…]Il commissario[…]sospese la partita[…]Secondo il tribunale della
Lega[…] si dovette partire dall’esecuzione del calcio di rigore[…]avrebbe avuto luogo la domenica dopo, sullo
stesso campo a cancelli chiusi.Così quel rigore durò una settimana ed è il più lungo della storia.[…]Alle tre del
pomeriggio le squadre scesero in campo come se dovessero giocare una vera partita.[…]Allora l’albitro andò fino
alla porta con la palla stretta lungo un fianco, contò dodici passi e la sistemò a terra. Herminio Silva si dispose a
metà strada tra la porta e il pallone,[…] e soffiò con tutte le sue forze.[…] Quando il pallone partì in direzione della
porta sentì gli occhi rovesciarglisi all’indoetro e cadde di spalle schiumando dalla bocca.[…] Il pallone partì
roteando su se stesso verso il centro della porta e Constante Guana indovinò subito che le gambe del Gato Diaz
sarebbero riuscite a deviarlo di lato.[…]El Petiso Mirabelli arrivò per primo e la mise fuori,[…] ma Herminio Silva
non poteva vederlo perché stava a terra, si rotolava in preda a un attacco di epilessia. Quando tutta l’Estrella
Polar si rovesciò sopra al Gato Diazper festeggiare, il guardalinee corse verso Herminio Silva con la bandierina
alzata e dal muretto su cui eravamo seduti lo sentimmo gridare:”non vale!non vale”[…]Constante Ganua non
doveva avere molta fiducia in se stesso perché propose a Padin di tirare e solo dopo andò verso la palla mentre il
guardalinee aiutava Herminio a stare in piedi.[…] Il tiro arrivò a sinistra e el Gato Diaz si buttò nella stessa
direzione con un’eleganza e una sicurezza che non mostrò mai più. Constante Guana alzò gli occhi al cielo e
cominciò a piangere.[…] Diaz, il vecchio, che rimirava il pallone che aveva tra le mani come se avesse estratto la
pallina vincente alla lotteria.
Da Pensare con i piedi
Di Osvaldo Soriano
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