Eugenio Montale
a immagini e diapositive sono state elaborate
Alcune
dal Prof Marco Migliardi
https://www.youtube.com/watch?v=pL8xOqq-ld
I primi anni
La casa di Montale
Ieri
Oggi
In I Tecnica
La Guerra
«Ora dovrei parlare della battaglia
finale, di Vittorio Veneto - aggiunge - ma
per me i ricordi più indimenticabili sono
quelli di certe notti, nella buona
stagione, che passavo sdraiato
sull’ingresso della mia grotta. Con la
luna sembrava che la valle salpasse. In
basso sentivo il Leno che mormorava,
roco. Sbocciava un razzo, lacrimava
nell’aria. Udivo un trepestio insolito, un
odore acre mi pizzicava il naso: erano
delle volpi venute a farci visita; così,
senza accorgersene, si arrivava
all’alba».
Intervista “Bello sì ma dopo?” rilasciata a Manlio
Cancogni- 1967
[...]Le notti chiare erano tutte un'alba
e portavano volpi alla mia grotta.
Valmorbia, un nome ,- e ora nella scialba
memoria, terra dove non annotta
Ossi di seppia (1925)
Il Fascismo
 Firma manifesto degli
intellettuali antifascisti
 Io non sono stato
fascista e non ho cantato
il fascismo, ma neppure
ho scritto poesie in cui
quella pseudorivoluzione
apparisse osteggiata
 La non iscrizione al PNF gli
costerà anni dopo il posto di
lavoro
(1938- licenziamento
Gabbinetto Vieusseux)
Un anno fondamentale
1925
Il caso Svevo
È il primo
letterato che
apprezza I
romanzi di
Svevo e lo
“scopre”
Ossi di seppia
Esce la sua
prima raccolta
poetica
nell’indifferenza
generale
L’amicizia con Svevo
Livia, la moglie di Svevo, Svevo, Drusilla Tanzi e un amico
1929 la vita fiorentina
Al caffè delle Giubbe Rosse, a
Firenze, ritrovo di letterati e artisti
Montale con Vittorini
1939 Le Occasioni
Dedicate a I.B. che,
alcuni anni dopo si
scoprirà essere Irma
Brandeis, Clizia
Altra musa sarà la
futura moglie, Drusilla
Tanzi, detta Mosca,
che non compare
quasi in qs. raccolta
La preparazione alla
guerra è sullo sfondo
Il periodo bellico
Rimane senza
lavoro dopo il
licenziamento dal
Vieusseux
Durante la
Resistenza entra
nel Partito d’Azione
Dal 1946 va a
Milano al Corriere
della Sera
A Milano
Per il Corriere della
Sera si occupa di
articoli musicali e di
critica letteraria
Conosce la terza
musa, Maria Luisa
Spaziani (Volpe)
Nel 1962 sposa
Mosca che morirà
l’anno dopo
1974 Un’intervista a Enzo Biagi
Il premio Nobel
È ancora possibile la poesia?Discorso di Montale per la consegna
del Premio Nobel per la letteratura, Stoccolma, 12 Dicembre 1975
“In ogni modo io sono qui perché ho scritto poesie, un prodotto
assolutamente inutile, ma quasi mai nocivo, e questo è uno dei suoi titoli di
nobiltà. Ma non è il solo, essendo la poesia una produzione o una malattia
assolutamente endemica e incurabile.
Nella attuale civiltà consumistica che vede affacciarsi alla storia nuove
nazioni e nuovi linguaggi, nella civiltà dell'uomo robot, quale può essere la
sorte della poesia? Le risposte potrebbero essere molte. La poesia è l'arte
tecnicamente alla portata di tutti: basta un foglio di carta e una matita e il
gioco è fatto. Solo in un secondo momento sorgono i problemi della stampa
e della diffusione. L'incendio della Biblioteca di Alessandria ha distrutto tre
quarti della letteratura greca. Oggi nemmeno un incendio universale
potrebbe far sparire la torrenziale produzione poetica dei nostri giorni. Ma si
tratta appunto di produzione, cioè di manufatti soggetti alle leggi del gusto e
della moda. Che l'orto delle Muse possa essere devastato da grandi
tempeste è, più che probabile, certo. Ma mi pare altrettanto certo che molta
carta stampata e molti libri di poesia debbano resistere al tempo”.
Linea del tempo
1925
1939
1956
1971
Seguiranno: Diario del 71 e del 72 (73) Quaderno di 4 anni (77) Diario postumo (96)
Ossi di seppia (1925)
I limoni
Ascoltami, i poeti laureati
si muovono soltanto fra le piante
dai nomi poco usati: bossi ligustri o
acanti.
Io, per me, amo le strade che riescono agli
erbosi
fossi dove in pozzanghere
mezzo seccate agguantano i ragazzi
qualche sparuta anguilla:
le viuzze che seguono i ciglioni,
discendono tra i ciuffi delle canne
e mettono negli orti, tra gli alberi dei
limoni.
Meglio se le gazzarre degli uccelli
si spengono inghiottite
dall'azzurro:
più chiaro si ascolta il susurro
dei rami amici nell'aria che quasi
non si muove,
e i sensi di quest'odore
che non sa staccarsi da terra
e piove in petto una dolcezza
inquieta.
Qui delle divertite passioni
per miracolo tace la guerra,
qui tocca anche a noi poveri la
nostra parte di ricchezza
ed è l'odore dei limoni.
https://www.youtube.com/watch?v=k6Ku6IUURsU
Vedi, in questi silenzi in cui le cose
s'abbandonano e sembrano vicine
a tradire il loro ultimo segreto,
talora ci si aspetta
di scoprire uno sbaglio di Natura,
il punto morto del mondo, l'anello
che non tiene,
il filo da disbrogliare che
finalmente ci metta
nel mezzo di una verità.
Lo sguardo fruga d'intorno,
la mente indaga accorda disunisce
nel profumo che dilaga
quando il giorno più languisce.
Sono i silenzi in cui si vede
in ogni ombra umana che si
allontana
qualche disturbata Divinità.
Ma l'illusione manca e ci riporta il tempo
nelle città rumorose dove l'azzurro si
mostra
soltanto a pezzi, in alto, tra le cimase.
La pioggia stanca la terra, di poi;
s'affolta
il tedio dell'inverno sulle case,
la luce si fa avara - amara l'anima.
Quando un giorno da un malchiuso
portone
tra gli alberi di una corte
ci si mostrano i gialli dei limoni;
e il gelo del cuore si sfa,
e in petto ci scrosciano
le loro canzoni
le trombe d'oro della solarità. »
Spesso il male di vivere ho incontrato
Spesso il male di vivere ho incontrato:
era il rivo strozzato che gorgoglia,
era l'incartocciarsi della foglia
riarsa, era il cavallo stramazzato.
Bene non seppi, fuori del prodigio
che schiude la divina Indifferenza:
era la statua nella sonnolenza
del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato.
Non chiederci la parola
Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
l'animo nostro informe, e a lettere di fuoco
lo dichiari e risplenda come un croco
Perduto in mezzo a un polveroso prato.
Ah l'uomo che se ne va sicuro,
agli altri ed a se stesso amico,
e l'ombra sua non cura che la canicola
stampa sopra uno scalcinato muro!
Non domandarci la formula che mondi possa aprirti
sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.
Codesto solo oggi possiamo dirti,
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo
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montale_ppt - Liceo Morgagni