BIO-CARBURANTI: Prospettive e realta’ di una nuova OPPORTUNITA’ Relatore: Roy Virgilio - www.progettomeg.it COSA SUCCEDEVA UN ANNO FA A gennaio 2005 l’argomento bio-carburanti è sconosciuto ai più Nel febbraio 2005 scoppia il caso “olio di colza” e in pochi mesi i biocarburanti diventano un caso nazionale L’uso dell’olio in Italia però è illegale poiché evade le accise e ufficialmente si possono utilizzare solo 200.000 tonnellate di biodiesel e 120.000 di bioetanolo: una goccia nell’oceano! L’olio di colza va comunque a ruba, la gente è interessata e cerca informazioni nascono petizioni per ampliare l’uso dei biocarburanti: l’Italia è fra gli ultimi posti in Europa 2 COSA SUCCEDEVA UN ANNO FA Migliaia di persone sperimentano sui propri veicoli i carburanti ecologici: olio di colza e biodiesel fatto in casa per i diesel; bioetanolo al posto della benzina Piccole industrie (all’estero) mettono a punto kit di conversione per utilizzare i biocombustibili sulla maggior parte dei veicoli Ma anche le grandi industrie non stanno a guardare: la Magneti Marelli, la General Motors e la Fiat producono e vendono con successo i motori Flex Fuel che permettono l’utilizzo di più combustibili contemporaneamente: ma in Italia tali tecnologie rimangono un sogno MAGGIO 2006: è migliorato qualcosa? 3 ECOLOGIA E SALUTE con i BIOCOMBUSTIBILI L’uso su larga scala dei biocombustibili è davvero positivo? Abbattimento inquinanti: Tabella prodotta da www.progettomeg.it su fonti: Estereco; Comitato Termotecnico Italiano (CTI); Università del Missouri; Università di Müfir (D); Università di Siena 4 SOCIETA’ E AMBIENTE con i BIOCOMBUSTIBILI L’uso su larga scala dei biocombustibili è davvero positivo? -No eccedenze alimentari; -Recupero terreni abbandonati o improduttivi; -Redistribuzione della ricchezza; -Maggiore indipendenza energetica; -Delocalizzazione della produzione; -Riconversione impianti industriali (es. zuccherifici) -Aumento dell’occupazione; -Diminuzione degli inquinamenti causati dal trasporto e stoccaggio di idrocarburi 5 SOCIETA’ E AMBIENTE con i BIOCOMBUSTIBILI L’uso su larga scala dei biocombustibili è davvero positivo? UN DUBBIO FONDATO: se la richiesta di combustibili verdi aumentasse in maniera esponenziale e si iniziasse a guadagnare più dalla vendita di questi che dall’agricoltura pro-food: chi coltiverà il nostro cibo? Non toglieremo terreni all’alimentazione? Aumenteremo ancora il disboscamento per far spazio a colture no-food? 6 SOCIETA’ E AMBIENTE con i BIOCOMBUSTIBILI L’agricoltura odierna è strettamente regolata da finanziamenti POLITICI e sono questi a decidere COSA E’ CONVENIENTE COLTIVARE => Questi problemi sono gestibili da una SANA politica ambientale, sociale ed economica che dia il giusto spazio ed equilibrio ai 2 settori I biocombustibili non possono SOSTITUIRE l’intero fabbisogno di carburante ma possono farlo per una buona percentuale che dovrà in fine dipendere da un uso INTELLIGENTE e RISPETTOSO di tutte le parti in gioco 7 I BIOCOMBUSTIBILI E LE INDUSTRIE private PICCOLE-MEDIO AZIENDE: molte realtà si stanno specializzando nella creazione di kit per l’utilizzo di etanolo in qualsiasi % Due link per tutti: www.jpinjection.com.br/ - www.fullflex.com.br Idem per l’utilizzo di olio tal quale al posto del diesel: www.elsbett.de O ancora per la produzione casalinga del biodiesel (anche da oli usati): www.mailca.com/azienda_biocarburante.htm www.greenfuels.co.uk/processing.htm 8 I BIOCOMBUSTIBILI E LE INDUSTRIE private GRANDI AZIENDE E MULTINAZIONALI: - I motori flex fuel sono sempre più venduti e adeguati a moltissimi modelli; - Nasce anche il Tetra-Fuel che affianca alla possibilità di miscelare alcool e benzina, anche il metano; -Sempre più case automobilistiche certificano i nuovi modelli per l’utilizzo del biodiesel. Che sia in percentuale o al 100%, quasi tutti veicoli nuovi possono utilizzare questo carburante verde. Anche molte altre grandi realtà si avvicinano ai biocombustibili: DuPont, Daimler Chrysler,Enichem, Siemens: Il mercato è pronto per uno sviluppo a 360°! 9 Tabella estratta da www.biodiesel.de 10 COSA ACCADE nel MONDO? BRASILE Primo produttore consumatore ed esportatore mondiale di bioetanolo(3,2 mil.di tonn.) Le auto Flex Fuel raggiungono il 66,7% delle immatr. superando il milione di esemplari USA: 2°produttore mondiale. Dal 2004 detassazione completa e sgravi fiscali per produttori. Obiettivi: 15mil. di litri nel 2006 e 28mil. al 2012 CINA: 200 siti produttivi già attivi in 11 regioni per una capacità produttiva di 10mil. Di t/anno MALESIA: Primo produttore di olio di palma seguito da Filippine e Indonesia che mirano a esportare principalmente in India (mercato 2006 si attesterà sui 2,5 mil. di t) INDIA: da gennaio 2006 obbligo del 5% biofuels nelle compagnie pubbliche con obbiettivo 20% nel 2020(16 mil. t) ASIA: Vari incentivi in diverse nazioni (Tailandia detassazione sui veicoli ibridi; Pakistan riconverte parte della produzione di molassa in biodiesel, ecc.) CANADA: sta sviluppando processi di seconda generazione. obbiettivo del 3,5% al 2010 (principalmente etanolo) 11 COSA ACCADE IN EUROPA? BIODIESEL PRODOTTO in Europa (stima dell’European Biodiesel Board) In migliaia di tonnellate La potenza di produzione installata è doppia di quanto realmente prodotto: anche se ancora sotto le previsioni UE, il settore crescerà velocemente 12 COSA ACCADE IN EUROPA? BIOETANOLO in Europa La quantità di bioetanolo prodotta in Europa nel 2005 si aggira sulle 650.000 tonnellate Leader nella produzione è la Spagna con più di 250.000t. Il leader nell’utilizzo è la Svezia che alimenta il servizio pubblico e ha sul mercato auto flexfuel(10%): trend di vendita in rapido aumento La Francia, nel 2005 ha raggiunto la 0,82%. Moltiplicherà la produzione e 5,75% entro 2008; 7% al 2010; 10% al biodiesel); Presenti auto flex fuel e soglia dello l’utilizzo: 2015 (compreso distributori In Italia la produzione è poco più che 0. Nessun distributore, no auto Flex Fuel Anche altri paesi si muovono ma sono all’inizio. 13 BIOETANOLO in Europa L’Europa a 25 produce circa il 10% del totale mondiale che è stato di circa 6 mil. di tonn. nel 2005 Fonte EurObserver 2005 14 La NORMATIVA ITALIANA - A maggio 2003 la CE emette la direttiva 30/2003 in favore dei biocarburanti dove fornisce linee guida e agevolazioni ma nessun obbligo per i paesi. Entro il 2005 si auspicava di sostituire il 2% dei carburanti fossili. -L’Italia non solo non raggiunge l’obbiettivo ma recepisce solo a maggio 2005 col D.L. n.128 la direttiva CE e fissa l’obbiettivo striminzito di un 1% al 31/12/2005 e il 2,5% al 2010! - Nel frattempo la defiscalizzazione del biodiesel è stata ridotta da 300.000 tonn. A 200.000 tonn: uno sfacelo in piena controtendenza con il resto del mondo. - Cittadini, associazioni, università e mondo agricolo insorgono a gran voce: e qualcosa accade! 15 La NORMATIVA ITALIANA -A febbraio 2006 si introduce nel nuovo decreto sull’agricoltura, l’OBBLIGO per i produttori di carburante di immettere al consumo, dal 1° luglio 2006, almeno l’1% di combustibile vegetale. -Ogni anno questa percentuale dovrà aumentare dell’1% fino a raggiungere, nel 2010, il tetto del 5% (contro il 5,75% auspicato dalla CE) UNA PICCOLA MA CONCRETA VITTORIA CHE ARRIVA DAL BASSO! Anche se ancora rimane tutto in L’obbligatorietà di certezza per gli mano aiè fonte petrolieri… investitori che possono buttarsi con una certa sicurezza nel nuovo settore conoscendo in anticipo le quantità che si venderanno. SPERIAMO SOLO CHE IL GOVERNO NON SI TIRI INDIETRO COME STA’ FACENDO CON IL CONTO ENERGIA!!! 16 SPUNTI FINALI Con le migliori tecnologie si può produrre efficientemente biofuel liquido da TUTTA la pianta (biocarburanti di seconda generazione); Ci sono anche alghe che riescono a produrre enormi quantità di biodiesel. Ad es. in un km2 si ha circa: Colza: da 100 a 140m3 - Olio di Palma: 610m3 Alghe: da 10.000 a 20.000m3 Nonostante ciò, sarà fisicamente impossibile soddisfare l’attuale quantità di carburante richiesta: L’aumento di utilizzo dei biocombustibili deve essere affiancato da una seria politica mondiale di riduzione della necessità di spostamento di persone e merci 17 GRAZIE per la vostra attenzione da Roy Virgilio www.progettomeg.it e Il Forum Italiano delle Fonti di Energia Rinnovabile 18