Biocombustibili liquidi: descrizione delle filiere,
elementi critici, aspetti economici, ricadute sul
settore della meccanizzazione
Seminario UNACOMA
Bologna
27 aprile 2006
Antonio Panvini
Comitato Termotecnico Italiano
Parte del materiale è estratto da precedenti lavori del prof. G. Riva (Università Politecnica delle Marche)
e del prof. T. Maggiore (Dipartimento di produzioni vegetali – Università di Milano)
Comitato Termotecnico Italiano
• Attività di standardizzazione dei
bicombustibili e degli impianti
• Attività di ricerca nel settore delle biomasse
• Attività prelegislativa in collaborazione con
MATT e MAP
• Attività di consulenza per Enti Locali
CIG
CUNA
UNICHIM
…….
Ente di normazione
del settore termotecnico
Normativa sulle biomasse
•Raccomandazione CTI R 03/1 – Bicombustibili solidi.
Specifiche e classificazione.
•Raccomandazione CTI R 04/5 – Biocombustibili solidi.
Caratterizzazione del pellet a fini energetici.
•Norme del CEN/TC 335 – Solid biofuels
•Norme del CENTC 343 – Solid Recovered Fuels
•Documenti nazionali CTI su pellet, oli, vinacce.
•Attività del CEN sugli impianti a biomasse: Stufe,
caminetti, barbecue, caldaie a legna e a pellet
•Norme UNI su BIODIESEL, OLI e GRASSI
Politica agricola comunitaria
Premio alle coltivazioni energetiche (energy crops)
Premio di 45 € per ettaro (in aggiunta ai pagamenti disaccoppiati garantiti in relazione
all’area); per una superficie massima di 1.5 milioni di ettari
 Tutte le coltivazioni ammissibili, incluse alcune multi-annuali
 E’ richiesto il contratto di utilizzo, se questo non è all’interno dell’azienda agricola

Primo anno di applicazione del meccanismo (2004): EU 25 circa 300.000 ha (su 1.5 milioni)










Francia
129.000 ha
Germania
109.000 ha
UK
30.000 ha
Svezia
13.600 ha
Spagna
7.000 ha
Danimarca
4.900 ha
Austria
4.100 ha
Finlandia
3.500 ha
Slovenia
300 ha
Meno di 300 ha: Irlanda, Paesi Bassi, Belgio, Italia, Grecia, Portogallo
Finanziaria 2006 - Legge 23 dicembre 2005, n.266
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato
(Legge finanziaria 2006).
(GU n. 302 del 29-12-2005- Suppl. Ordinario n.211)
(…)
Comma 423. La produzione e la cessione di energia elettrica e calorica da fonti rinnovabili agroforestali
e fotovoltaiche effettuate dagli imprenditori agricoli costituiscono attivita' connesse ai sensi dell'articolo
2135, terzo comma, del codice civile e si considerano produttive di reddito agrario.
(…)
DL n. 2 del 10/1/06 Art. 2-quater. Interventi nel settore agroenergetico
Dal 1° luglio 2006 i produttori di carburanti diesel e di benzina sono obbligati ad immettere al consumo
biocarburanti di origine agricola oggetto di un'intesa di filiera, o di un contratto quadro, o di un contratto di
programma agroenergetico, stipulati ai sensi del presente articolo, in misura pari all'1 per cento dei
carburanti diesel e della benzina immessi al consumo nell'anno precedente. Tale percentuale, espressa in
potere calorifico inferiore, e' incrementata di un punto per ogni anno, fino al 2010.
Per l'agricoltura si pongono quindi nuove
prospettive: produrre biomasse energetiche sia per
soddisfare le proprie necessità, sia per aprire nuovi
mercati.
Biomassa: definizione
Insieme di materiali di natura estremamente
eterogenea di origine organica/biogenica aventi la
rinnovabilità quale principale caratteristica
Ma in pratica non è così semplice...
Biomassa: definizione
La definizione di biomassa varia in funzione della destinazione finale e del contesto
DLvo 29/12/03, n. 387 - "Attuazione della direttiva 2001/77/CE relativa alla
promozione dell'energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel
mercato interno dell'elettricità"
… la parte biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui provenienti dall'agricoltura (comprendente sostanze
vegetali e animali) e dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, nonché la parte biodegradabile dei rifiuti
industriali e urbani.
DLvo 11/05/05 n. 133 – “Attuazione della direttiva 2000/76/CE in materia di
incenerimento dei rifiuti”
Prodotto costituito da qualsiasi insieme o parte di materia vegetale di provenienza agricola o forestale,
utilizzabile per recuperarne il contenuto energetico, nonché dei rifiuti contemplati nell’art. 2 ………omissis
- rifiuti vegetali derivanti da attività agricole e forestali; rifiuti di sughero
- rifiuti vegetali derivanti dalle industrie alimentari di trasformazione;
- rifiuti vegetali fibrosi derivanti dalla pasta di carta grezza e dalla produzione di carta;
- rifiuti di legno ad eccezione di quelli che possono contenere composti organici alogenati o metalli pesanti,a
seguito di un trattamento protettivo o di rivestimento (Esclusi rifiuti edilizi e di demolizione)
EX DPCM 8 marzo 2002 – Disciplina delle caratteristiche merceologiche dei
combustibili aventi rilevanza ai fini dell’inquinamento atmosferico, nonché delle
caratteristiche tecnologiche degli impianti di combustione.
DPCM 8 marzo 2002
DLvo 3 aprile 2006 n. 152
Norme in materia ambientale
TESTO UNICO SULL’AMBIENTE
B
I
O
M
A
S
S
A
Biomassa da coltivazioni dedicate
b)
Residui agricoli da trattamento esclusivamente meccanico
c)
Residui da arboricoltura e selvicoltura
d)
Scarti da lavorazione meccanica di legno vergine
e)
Scarti da lavorazione meccanica di prodotti agricoli
Sanse esauste
Biodiesel
a)
Definisce le biomasse per tipologia e provenienza e ne detta le condizioni di utilizzo compresi i
limiti di emissione. Sotto il MW termico sono tutti a ridotto inquinamento atmosferico.
Il resto sono rifiuti (ex Decreto Ronchi, DM 05/02/98)
Legislazione in materia fiscale
ACCISE SI
ACCISE NO
Un problema da risolvere
Olio – Biodiesel - Etanolo
Classificazione della Biomassa
Il biocombustibile è il prodotto della trasformazione della biomassa
Biomassa
•
•
•
•
Legnosa (SRF, Gestione boschi, verde urbano)
Erbacea (Barbabietola, canna da zucchero, patata,
frumento, mais, sorgo)
Semi e frutti (girasole, colza, soia)
Miscugli e miscele delle precedenti
Processo di trasformazione
Cippatura di tronchi e fascine
Pellettizazione di segatura
Spremitura a freddo di semi oleosi
Esterificazione di oli vegetali con alcool metilico
Fermentazione di biomassa zuccherina e amidacea
Fermentazione anaerobica di reflui zootecnici, insilati e scarti vegetali
Biocombustibile
Biocombustibili solidi
•
Cippato
•
Segatura
•
Tronchetti
•
Pellet
•
Gusci e noccioli
Biocombustibili liquidi
•
Olio vegetale
•
Biodiesel
•
Etanolo
Biocombustibili gassosi
•
Biogas
Biomassa
F I L I E R E
NON ALIMENTARE
ALIMENTARE
AMIDO E DERIVATI
ENERGIA RINNOVABILE
FIBRA
Biocombustibile
(tessile e cellulosa)
FLORO -VIVAISTICHE
ERBORISTERIA
VARIE
(farmaceutica, cosmesi, profumeria)
(oli tecnici; coloranti; ambientale, es. cover crops)
Biomasse da produzioni agricole
OLIO GREZZO
Colture energetiche
oleaginose o amidacee
BIODIESEL
ETANOLO
Produzione di EE e ET
e biodiesel per autotrazione
Colture Oleaginose
Girasole alto oleico– Brassica carinata
Verde: Agricoltura
Giallo: Industria
Raccolta – Trasporto - Stoccaggio
Produzione di olio
Estrazione meccanica e chimica
Olio in motori
e turbine
Farine
disoleate
EE
Mercato
ET
Glicerina
Produzione
Biodiesel
Estrazione meccanica
Produzione
di biodiesel
Autotrazione
Riscaldamento
Olio in motori
diesel
EE
ET
Panello
grasso
Zootecnia
Locale
Colza
Brassica napus oleifera d.c.
La coltura si estende nel XVII-XVIII secolo
per ottenere principalmente un olio combustibile
CONTENUTO OLIO
33-45 %
Produzione seme intorno a 4 t/ha
Resa in olio intorno a 15 q/ha
Brassica Carinata
Girasole
Heliantus annuus
CONTENUTO OLIO
nella sola mandorla 60%
30-50 %
Produzione seme intorno a 4 t/ha
Resa in olio intorno a 15 q/ha
Cartamo
Carthamus tinctorium
CONTENUTO OLIO
30-50 %
78% ac. linoleico,13,5% ac oleico
ottimo per vernici
Produzione seme intorno a 1,5- 4,5 t/ha
Resa in olio intorno a 6-18 q/ha
Produzione di EE e ET
e biodiesel per autotrazione
Colture Oleaginose
Girasole alto oleico– Brassica carinata
Verde: Agricoltura
Giallo: Industria
Raccolta – Trasporto - Stoccaggio
Produzione di olio
Estrazione meccanica e chimica
Olio in motori
e turbine
Farine
disoleate
EE
Mercato
ET
Glicerina
Produzione
Biodiesel
Estrazione meccanica
Produzione
di biodiesel
Autotrazione
Riscaldamento
Olio in motori
diesel
EE
ET
Panello
grasso
Zootecnia
Locale
Filiera oleaginose
1600 capi
Allevamento
Generatore
elettrico
7200 h/anno
Filiera oelaginose
Con un un kg di semi possono essere operate le seguenti
scelte:
 vendita diretta a prezzi di mercato, valore attuale 18-20 c€
 produzione di 0,3-0,4 kg di olio non alimentare da
vendere per la trasformazione in biodiesel, valore 15 c€. In
più va considerato il panello di estrazione, valore 10 c€. Il
valore dei due prodotti è quindi di circa 25 c€
 produzione di 1,2 kWh elettrici, valore 18 c€. In più
vanno considerati l'eventuale recupero di calore (1,5 kWh
termici) e, come sopra, il panello di estrazione.
Complessivamente il valore dei vari prodotti è di circa 30
c€.
 PLV variabile tra 600 e 800 €/ha più contributi
 Costo Impianto 20-30 M€
Produzione di Etanolo
Coltivazioni zuccherine
Sorgo e barbabietola
Raccolta – Trasporto - Stoccaggio
Estrazione Sugo
Fermentazione sugo
Distillazione
Etanolo
Carburanti
EE
Borlanda
ETBE
Utilizzazione energetica
dell’eventuale co-prodotto
Depurazione o
impiego
agronomico
ET
Verde: Agricoltura
Giallo: Industria
Rosso: Ind. Petrolifera
Etanolo
Fermentazione di Amido/zucchero
ETBE
Etil-tertiobutil-etere
da incorporare
nelle benzine
Specie
t/ha ss
Mais
Sorgo
20 - 30
24 - 35
Produzione di Etanolo

Materie prime







Canna da Zucchero: Brasile
Cereali: USA con granella di Mais
Bagassa di canna da zucchero, stocchi di mais, patata
Valore di mercato dell’etanolo 0,4 €/litro
Rese di etanolo per colture nazionali: 4500 litri/ha = 7 t/ha
zucchero 1800 €/ha
MA….
Non esistono impianti commerciali attivi
Costo impianto: 80 – 150 Milioni di € (contro i 20-30 M€ per
un impianto di biodiesel)
La filiera agricola è di difficile realizzazione
CONCLUSIONI






Nuove opportunità per l’agricoltura e l’industria
La tecnologia è consolidata
Quadro legislativo in evoluzione
Spazio per i singoli ma meglio l’associazione
Necessità di definire le filiere a livello locale con
ruolo attivo del settore agricolo e presenza degli
ENTI LOCALI per la programmazione energetica
del territorio
Nessuna innovazione richiesta per il parco macchine
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
Antonio Panvini
[email protected]
Comitato Termotecnico Italiano
www.cti2000.it
Parte del materiale è estratto da lavori del prof. G. Riva (Università Politecnica delle Marche)
e del prof. T. Maggiore (Dipartimento di produzioni vegetali – Università di Milano)
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