Il secondo ciclo: alcuni “nodi pedagogici” Prof. Andrea Porcarelli Centro di Ateneo – Università di Bergamo prof. A. Porcarelli Il quadro pedagogico complessivo Il fine del percorso: un “Profilo” (PECUP) di riferimento Il sapere e il saper fare in vista dell’essere Centralità della persona nell’azione educativa Capacità (potenzialità, attitudini, propensioni) Conoscenze e abilità (acquisite nel sistema formale, non formale e informale) Competenze L’insieme delle buone capacità potenziali di ciascuno portate al miglior compimento nelle situazioni date prof. A. Porcarelli Una pluralità di contesti culturali e operativi Unità del sapere: contenuti e metodi Educazione alla convivenza civile Discipline e saperi interdisciplinari Lezioni e Laboratori (di compito, di livello, elettivi, ecc.) Attività: LARSA: linguistiche, espressive, motorie, ecc. recupero e sviluppo degli apprendimenti Quando un ragazzo è “competente”? …quando facendo ricorso a tutte le su capacità, utilizza le conoscenze e le abilità per…. Comprendere la complessità culturale Riflettere su se stesso e gestire la propria crescita Risolvere i problemi che incontra Interagire positivamente con l’ambiente Esprimere un personale modo di essere Maturare il senso del bello Conferire senso alla vita prof. A. Porcarelli Il PECUP: identità pedagogica Garanzia dell’unità di direzione e del coordinamento organizzativo di tutti gli interventi educativi e didattici posti in essere dalle istituzioni formative formali, non formali e informali Nei rapporti tra i colleghi Nei rapporti con gli allievi Nei rapporti con le famiglie Il PECUP è unico per il secondo ciclo, comune al sistema dei Licei e a quello di istruzione e formazione professionale prof. A. Porcarelli Il PECUP: funzioni educative Dal punto di vista dello studente Dal punto di vista della famiglia Uno strumento per favorire e stimolare una sorta di “bilancio in itinere” della propria identità culturale e personale, nell’unità sintetica dei diversi contributi educativi Uno “spazio condiviso” ed esplicito in cui sono espresse le istanze educative fatte proprie dalla scuola, su cui la famiglia può chiedere “ragione” e con cui è chiamata a collaborare prof. A. Porcarelli Dal punto di vista degli insegnanti Una “bussola pedagogica” per raccordare tra loro i diversi interventi, tenendo conto anche delle suggestioni che i ragazzi raccolgono (nel bene e nel male) dagli ambienti non formali e informali, sia sul piano culturale che su quello valoriale Articolazioni dei Profili [All. D x I Ciclo e All. A x II Ciclo] Identità Articolata, a sua volta, in tre linee di sviluppo: a) Conoscenza di sé b) Relazione con gli altri c) Orientamento Strumenti culturali Nel PECUP del I ciclo sono comuni e riguardano i principali campi del sapere e del fare (dalle competenze linguistiche a quelle motorie, scientifiche, matematiche, tecnologiche, ecc.). La bozza di Profilo del secondo ciclo prevede tre livelli di definizione degli strumenti culturali: 1. nelle loro linee generali (per analogia con il primo ciclo) sono indicati nel Profilo stesso; 2. per il sistema dei Licei si distinguono in una parte che è comune a tutti i licei ed in una parte che è specifica per ciascuno di essi; 3. per il sistema dell’istruzione e della formazione professionale dovrà essere integrato con indicazioni regionali, in analogia con quanto farà lo stato per il sistema dei licei. Gli OSA (tanto del primo come del secondo ciclo), che sono contenuti nelle Indicazioni (nazionali e regionali), precisano ulteriormente gli strumenti culturali da utilizzare in ogni ordine e grado si scuola e vanno letti in stretta continuità con il Profilo di riferimento. Convivenza civile Raccoglie in un quadro unitario – con propri contenuti che nelle Indicazioni vengono anche declinati attraverso relativi OSA – le sollecitazioni educative di cui tutti gli insegnanti devono farsi carico, in modo interdisciplinare e trasversale, in ordine all’educazione: prof. A. Porcarelli stradale, alla salute, alimentare, all’ambiente, all’affettività, alla cittadinanza. PECUP: integrazione per i licei [All. B x II Ciclo] Competenze attese per lo studente del sotto-sistema liceale e identificazione delle competenze specifiche (“accentuazioni”) per le diverse tipologie liceali Strumenti culturali per tutti i licei (alcuni esempi) Riconoscere i criteri scientifici di affidabilità delle conoscenze Possedere un ampio e sicuro patrimonio lessicale Padroneggiare linguaggio formale e procedimenti dimostrativi della matematica Padroneggiare le nozioni essenziali della tradizione filosofica Consapevolezza del modo in cui lingue e culture classiche sono prof. A. Porcarelli alle radici dell’Europa Indicazioni nazionali: un nuovo “genere letterario” Ereditano alcune funzioni dei documenti del passato In un rinnovato contesto culturale e istituzionale Come già i Programmi, gli Ordinamenti e gli Orientamenti forniscono il quadro culturale in cui si muoveranno le istituzioni scolastiche, con l’indicazione delle conoscenze e abilità che dovranno essere garantite a tutti Le Indicazioni definiscono tutti e solo i vincoli di contenuto e di organizzazione, ma non prescrivono nulla in ordine ai tempi e ai modi della mediazione educativa e didattica. Le istituzioni scolastiche predispongono i piani di studio personalizzati, utilizzando gli “ingredienti” delle Indicazioni nazionali prof. A. Porcarelli Obiettivi generali del processo formativo (per tutti i licei) Ricerca dell’unità della cultura Promozione dell’intedisciplinarità Avvaloramento della storicità Centralità della lingua e dei linguaggi prof. A. Porcarelli Sviluppo della progettualità personale e della cooperazione sociale Riconoscimento del valore della problematicità Consapevolezza dell’analogicità del concetto di scienza I documenti di scuola Il POF Il portfolio delle competenze I Piani di Studio Personalizzati Costruito grazie ad un lavorio attento, dal tutor in collaborazione con i colleghi, i genitori e gli allievi. Contiene elementi di valutazione e di orientamento -Presentazione e identità della scuola - qualità dell’offerta formativa (criteri e strategie per attuare il PECUP e le IINN) - Potenziamento dell’offerta formativa - Organizzazione e risorse (organico, aule, spazi, Laboratori, ecc.) - Strumenti e modalità condivise per l’autovalutazione di Istituto -Un ruolo strategico per il tutor -Conoscenza delle risorse di scuola (POF) -Percorsi adattabili “in itinere” prof. A. Porcarelli Caratteristiche del PSP Ha come “soggetto logico” l’allievo reale e non il “piano di lavoro” dell’insegnante (che pure avrà un piano di lavoro, collegialmente condiviso) Non è definito “a priori”, ma si completa e modifica in itinere Si “chiude” (come documento) alla fine del percorso Sfocia nel Portfolio delle competenze personali Si articola a 3 livelli Quota opzionale facoltativa prof. A. Porcarelli Percorsi personali in senso stretto Gruppi elettivi, di compito, di livello Dall’UD all’UA un mutato “indirizzo metodologico” Punto di per l’UD è la disciplina che partenza viene suddivisa in fasi Per l’UA, invece, il punto di partenza è l’alunno, o il gruppo di logicamente concatenate le alunni, e soprattutto i suoi, i loro quali, unitariamente, problemi e i bisogni formativi. compongono il lavoro All’inizio quindi non c’è la annuale programmato dal disciplina come valore in sé, bensì docente; l’UD è un “tassello” l’allievo e i suoi problemi che, per del programma, è una parte essere risolti e ricevere dello sviluppo intrinseco un’attribuzione di senso e le della disciplina e della sua opportune spiegazioni, esigono il logica epistemologica. coinvolgimento mai di una sola disciplina, ma di tutte quelle necessarie Tempi le UD vengono definite nella Per le UA, vale un'altra impostazione. fase di programmazione All’inizio dell’anno scolastico, all’inizio dell’anno scolastico o l’équipe dei docenti, alla luce della dei periodi intermedi, la situazione e dei bisogni formativi tendenza più lineare sarebbe degli allievi e delle famiglie, fa una quella di “erogarle” in ipotesi di lavoro di massima, che sequenza (salvo ri-progettare adatta e sistema in itinere: l’UA è prof. A. Porcarelli il percorso) completa solo alla fine. Caratteristiche dell’ U.A. sul piano pedagogico Visione “ecologica” dell’apprendimento: funzionale al processo educativo Unità organica ed effettiva Approccio flessibile: possibilità di significativi adeguamenti “in itinere” Fondata su un “intero di apprendimento”, unitario, organico e dotato di senso - Prima selezione dei contenuti - In prospettiva interdisciplinare - Indicazioni metodologiche Con una logica di tipo prof. A. Porcarelli più “riflessivo” che “procedurale” Funzione formativa e didattica Riferita a singoli allievi o gruppi elettivi, di compito, di livello, ecc. Con particolare attenzione alle opportunità di “personalizzare” gli apprendimenti Progettare l’Unità di Apprendimento (fasi operative) formulazione di un compito unitario di Fase preattiva apprendimento, delimitazione del campo, progettazione a “bassa risoluzione” Fase attiva è il momento della mediazione didattica che attiva l’apprendimento attraverso le conoscenze e le abilità necessarie per realizzare il compito unitario di apprendimento, include strategie di osservazione che generano circuiti di riprogettazione e ridefinizione di obiettivi e standard Fase dell’accertamento e della documentazione, Fase postattiva sistemazione delle Unità di Apprendimento realizzate nel Piano di Studio Personalizzato di ciascuno degli prof.allievi A. Porcarelli Il contesto educativo della progettazione degli OF NATURA CULTURA VITA OSA situazione PECUP Obiettivo formativo O.G.P.F. Asse della formazione Asse dell’ Capacità Analisi della istruzione Conoscenze OSA Abilità prof. A. Porcarelli Competenze Precisazioni sugli OF • Rappresentano un “intero di apprendimento” di natura ologrammatica, che si colloca al centro dell’UA e sono il perno attorno a cui ruota • Si desumono a partire dal “mondo della vita”, poi si cercano le loro articolazioni interne (le capacità che suppongono, le conoscenze e abilità che implicano, le competenze - specifiche e concrete - che mirano a promuovere) • Sono significativi e motivanti prof. A. Porcarelli Alcuni consigli operativi • • Evitare di strutturare progettazioni disciplinari con lunghe sequenze di piccole UA che assomigliano tanto alle UD di venerata memoria Gli OF, nella fase pre-attiva possono essere esplicitati in varie forme: – Forma contratta: esplicitando solo l’apprendimento unitario e lasciando in forma implicita tutti gli altri elementi strutturali (competenza attesa, conoscenze e abilità strumentali, standard di prestazione, ecc.) demandando alla fase attuativa la loro esplicitazione dettagliata (ed eventuale ridefinizione), – Forma espansa: esplicitando tutti gli elementi strutturali che caratterizzano gli OF, attraverso formulazioni di tipo espositivonarrativo, con tutte le implicazioni culturali, estetiche, morali, di cittadinanza, ecc. • • Costruire alcune (poche) UA veramente interdisciplinari, ampie, in cui confluiscano anche numerosi OSA disciplinari Per queste UA si potranno prevedere “compiti unitari in situazione” tali da esplorare le competenze (e non solo conoscenze e abilità) prof. A. Porcarelli Che cosa valutare e come? Valutare tutti, valutare ciascuno “Misurare” conoscenze e abilità Con modalità uniformi, anche “oggettive” (e in riferimento a standard formativi univoci), come possono essere le prove INVALSI o prove oggettive svolte a scuola Valutare le competenze Che sono sempre “personali”, proprie di ciascuno vanno “apprezzate” con strumenti di tipo più descrittivo, qualitativo e narrativo (insostituibile per questo il “portfolio”) N.B. – L’espressione “standard di competenze” prof. A. Porcarelli (in questo contesto) è un ossimoro Il portfolio delle competenze Funzione “orientativa” Funzione “certificativa” Chi lo deve fare? Consapevolezza delle competenze acquisite in funzione delle scelte future (progetto di vita) Il docente tutor in collaborazione con i colleghi, le famiglie, gli stessi allievi Che cosa contiene? Una certificazione non solo “quantitativa”, ma anche “qualitativa” I documenti, i prodotti migliori degli allievi, le osservazioni dei docenti che documentano il percorso formativo, indicazioni (anche delle famiglie) sulle competenze acquisite nei sistemi educativi non formali e informali, informazioni circa gli interessi e le attitudini personali prof. A. Porcarelli Il nodo cruciale per l’alternanza Il lavoro per la persona o la persona (e la sua formazione) per il lavoro? Apprendistato “tradizionale” Si inserisce nella logica delle “politiche attive per il lavoro”, mira a favorire l’occupabilità e punta a competenze di natura professionale Alternanza nel “diritto-dovere” Offre alla persona l’opportunità di imparare attraverso il fare consapevole, incrociando conoscenze e abilità apprese sia nei percorsi scolasticoformativi, sia nelle situazioni di lavoro in cui lo studente viene inserito in vista della sua crescita personale (PECUP) Necessità di superare la povertà culturale dell’apprendistato (240 h. annuali di studio, contro 1560 di lavoro), una sistematica prof. A.con Porcarelli azione riflessiva e contenuti culturali Gli “ingredienti” (modalità) dell’alternanza Il laboratorio Inteso come luogo sociale e cooperativo nel quale si progetta operativamente (ma in ambiente protetto e simulato) la concretizzazione di idee e teorie variamente apprese, oppure si enucleano teorie incorporate in processi lavorativi su cui esercitare una riflessione consapevole Lo stage Inteso come luogo sociale e cooperativo in cui condurre esperienze di osservazione partecipata ai processi lavorativi reali, ma coerenti con il PECUP, del proprio corso di studi Il tirocinio formativo Prevede le figure del tutor scolastico e aziendale Il lavoro vero e proprio Inteso come luogo sociale e cooperativo nel quale ogni soggetto in formazione si assume la diretta responsabilità di svolgere un processo lavorativo concreto, ma in condizioni di accompagnamento, affiancamento e protezione costante riguardo alla qualità dei prodotti da realizzare, dei processi lavorativi e delle relazioni interpersonali con cui realizzarli Inteso come professionale effettiva, svolta in autonomia e responsabilità, anche attraverso forme contrattuali protette e regolamentate da enti bilaterali, in cui lo studente esercita le proprie competenze, sempre in vista del conseguimento del suo Profilo e in raccordo con l’istituzione scolastica o prof. A. Porcarelli formativa che ne ha la responsabilità Alcuni “nodi” problematici (a livello di quadro di sistema) La “licealizzazione” dei tecnici La sfida dei LARSA I quadri orari allegati al decreto del secondo ciclo sono orientati a La l. 53 garantisce ad “rassicurare” quanti temevano di ogni cittadino che “precipitare” nel sistema dell’Istruzione e frequenta il II ciclo di formazione professionale, ma comportano essere assistito (anche con una licealizzazione dei tecnici con una azioni di orientamento) proliferazione di indirizzi nei licei negli eventuali passaggi “vocazionali”, con qualche problema da qualsiasi segmento del nella realizzazione di due sistemi di “pari sistema a qualsiasi altro dignità” La prospettiva dei “campus” In ogni caso resta possibile che una stessa istituzione scolastica attivi al proprio interno sia percorsi liceali che percorsi di istruzione e formazione professionale Vi è infine un problema complessivo di “governance” del sistema, prof. A. Porcarelli soprattutto nella fase di passaggio delle competenze alle regioni Schema generale del Secondo Ciclo 5 U N I V E R S I T A’ 23anni 9 4 9 Diploma di alta formazione professionale 8 23anni 8 S U P E R I O R E 3 2 7 1 7 Diploma di Istruzione e formazione Professionale superiore 6 6 Esame di Stato 19 anni LICEI 5 5 •Classico 19 anni •Scientifico •Linguistico •Artistico •Economico •Musicale •Scienze ..umane 4 4 3 2 •Tecnologico Larsa 14 anni 1 Sistema di istruzione liceale Q U A L I F I C A D I P L O M A Diploma di Istruzione e formazione Professionale 5° anno integrativo 18 anni 3 17 anni 2 Larsa 1 14 anni 5 18 anni D I P L O M A 3 2 Larsa 14 anni 1 prof. A. Porcarelli D I P L O M A Fino a 24 anni 5 4 19 anni 4 4 . . . . . . . . . . . 6 D I P L O M A 3 2 Larsa 1 14 anni Sistema di istruzione e formazione professionale Q U A L I F I C A 3 2 1 15 anni APPRENDISTATO Per saperne di più • • • • • • • • J. Delors, Nell’educazione un tesoro. Rapporto all’UNESCO della Commissione Internazionale sull’Educazione per il Ventunesimo Secolo, tr. It. Ed. Armando, Roma 1997. G. Bertagna (a cura di), Alternanza scuola lavoro. Ipotesi, modelli, strumenti dopo la riforma Moratti, Franco Angeli, Milano 2003. G. Bertagna, Il significato della riforma del sistema educativo e le scelte culturali ed ordinamentali del decreto sul secondo ciclo. I problemi di un processo complesso, in: “Rassegna CNOS” – Problemi ed esperienze dell’istruzione professionale, N. 2/ 2005. G. Bertagna, Valutare tutti, valutare ciascuno. Una prospettiva pedagogica, La Scuola, Brescia 2004. A. Porcarelli, Orizzonti pedagogici della riforma Moratti, in "Orientamenti pedagogici", vol. 51, n. 6, Erickson, Trento, novembre-dicembre 2004, pp. 9811008. A. Porcarelli, Indicazioni nazionali, in G. Cerini - M. Spinosi (a cura di), Voci della scuola 2005. Idee e proposte per la ricerca e l'innovazione, Tecnodid, Napoli 2004, pp. 165-173. Sito: www.unibg.it/pers/?giuseppe.bertagna [con diversi articoli a cura del gruppo di ricerca sulla Riforma]. Sito: www.convivenzacivile.it [a cura dell’USR dell’Emilia Romagna – attualmente in costruzione] prof. A. Porcarelli Due consigli di lettura sulla cura della professionalità docente • AIMC APS CIDI DIESSE FNISM MCE UCIIM (a cura di), Il portfolio degli insegnanti. Per documentare il curriculum professionale dei docenti, IRRE – E.R. / Tecnodid, Bologna – Napoli, 2005 (II ed.). • L. Corradini (a cura di), Insegnare perché. Orientamenti, motivazioni, valori di una professione difficile, Armando, Roma 2004. prof. A. Porcarelli