La partecipazione della società civile agli eventi della seconda guerra mondiale Progetto curriculare, interdisciplinare di educazione alla convivenza civile Il primato della coscienza, dalla campagna all’università: il contadino Jagerstatter e i giovani studenti della Rosa Bianca ITC Rosa Luxemburg (Bologna) Classi: V DL V FE a.s. 2007-2008 Coincidenza di date, ideale continuità di coscienze 22 febbraio 1943 Monaco (Germania), ore 17, Hans Scholl, Sophie Scholl e Cristoph Probst, esponenti del gruppo della ROSA BIANCA vengono ghigliottinati 23 febbraio 1943 St. Radegund (Austria), FRANZ JAGERSTATTER riceve la cartolina per essere arruolato nell’esercito nazista esprime il suo netto rifiuto Dall’estate del 1942 al febbraio del 1943 un gruppo di giovani studenti di Monaco di Baviera distribuisce volantini firmati Rosa Bianca che incitano alla resistenza contro Hitler Questo NO al nazismo, diffuso con passione, verità e nonviolenza, è costato la condanna a morte a sette membri del gruppo e la prigione per diversi altri componenti Hans e Sophie Scholl, Willy Graf Christoph Probst, Alex Schmorell….. un gruppo di persone unite da profonda amicizia e da una comune visione della vita fondata sul valore della persona, della libertà e della coscienza. Franz Jagerstatter La sua testimonianza si fonda su un alto senso della dignità della persona, sul valore della coscienza, sull’importanza della responsabilità individuale; emerge con forza il primato della coscienza, vero faro per il comportamento di un semplice laico cristiano. Nasce il 20 maggio 1907 a St.Radegung, un paesino nell’Alta Austria. Sposato e padre di tre figli, chiamato alle armi il 23 febbraio 1943, dichiarò che come cristiano non poteva servire l’ideologia nazista e combattere una guerra ingiusta. arrestato il 2 marzo 1943 processato Berlino nel maggio 1943 condannato a morte il 6 luglio 1943 ghigliottinato il 9 agosto 1943. Testimoni coerenti fino alla morte, testimoni oltre la morte Benchè morti, ancora parlano Ci parlano e noi possiamo metterci in ascolto Combattere il male traendo forza anche dalla fede in Dio La coscienza cristiana impone il rifiuto del nazismo Benchè morti, ancora parlano Non limitarsi a sopravvivere, ma vivere lottando per i propri diritti Saper riconoscere di essere parte della nazione che opprime Rimane sempre la libertà e la possibilità di dire un sì o un no Saper riconoscere i diritti degli altri popoli Benchè morti, ancora parlano Farsi responsabili protagonisti di una radicale non collaborazione con il male La costruzione del bene esige di darsi senza risparmio per la giusta causa Il male, anche se diffuso, interpella comunque la responsabilità individuale La costruzione del bene esige una coscienza guidata unicamente dalla verità Ci sentiamo al sicuro nelle mani di Dio, qualunque cosa accada. Non è facile, ma con il suo aiuto cerchiamo di farcela. Non siamo soli. Siamo uniti nella fede e nella preghiera. Willi Graf – Rosa Bianca Scrivo con le mani legate, ma è meglio così che se fosse incatenata la volontà. Né il carcere, né le catene e neppure la morte possono separare un uomo dall’amore di Dio e rubargli la sua libera volontà F. Jagerstatter Possiamo solo sperare nella presenza di Nonostante Auschwitz, il male ha continuato a UOMINI GIUSTI ripresentarsi sulla scena del mondo…… Difficilmente assisteremo alla nascita della società pura, capace di espellere dalle proprie viscere meccanismo capaci di opporsi, resistere e ilsalvare perverso del male estremo