In un grande giardino, i fiori chiamarono “girasole” l’ultimo arrivato. Era di fatto una creatura speciale e amava stare il giorno intero come incantato rivolto al sole, beandosi dei raggi che lo inondavano tutto. La sua corolla si dilatava sempre più. I petali erano impregnati di luce e assumevano il colore vivacissimo del sole. I fiori lo chiamarono “girasole” per prenderlo in giro, ma il nome pian piano si impose. A lui piaceva in modo particolare, perché esprimeva proprio la sua anima. Quando qualcuno gli chiedeva il nome, con intimo orgoglio rispondeva: “MI CHIAMO GIRASOLE” Ma la gelosia rodeva il cuore delle rose e delle dalie delle ortensie Per loro l’atteggiamento di Girasole era autentico orgoglio. Cominciarono così a bisbigliare contro di lui. Se ne fecero portavoce le bocche di leone, che gli dissero: “Chi ti credi di essere? Guardi sempre per aria. Sembri non avere nessun interesse per noi” Girasole cercò di spiegarsi: “Amici, io sono felice di vivere con voi, ma il sole ha catturato tutta la mia attenzione: è lui la mia vita e mi incanta”. “Mi sento amato e talmente penetrato dai suoi raggi che credo di assomigliargli un po’ e di essere una cosa sola con lui”. “Il sole è diventato la mia vita e io vivo per lui” Tutti i fiori del parco lo udirono, cominciarono a riflettere e constatarono che il sole è un dono anche per loro, che la sua luce è diventata i loro svariati colori, la sua bontà il loro profumo. Il loro occhio divenne puro. Si rammaricarono di non averlo capito prima, ma ora tutti erano immensamente felici. fine Questa non è la “settimana dell’amicizia”, perché l’amicizia non dura solo 7 giorni… Se ti è piaciuta la presentazione fammelo sapere (anche senza rimandarmi tutto il file) Se lo ritieni opportuno, dopo aver riflettuto sul vero significato della storia, mandalo ai tuoi amici Ciao amico Girasole!