Pippo e Girasole
PIPPO E GIRASOLE SONO GLI AMICI DI: ...............................................................................................
DELLA CLASSE ...............
DELLA SCUOLA...........................................................................................
Pippo e Girasole
Educare i ragazzi alla “cultura dell’Ambiente” è una missione primaria
che questa Amministrazione Provinciale ha messo tra i suoi obiettivi
già all’inizio del suo mandato. Partire dai più piccoli, trattare con loro
tematiche come rispetto del territorio, risparmio energetico e mobilità
sostenibile, significa gettare le basi della società del futuro.
Per questo il progetto “Pippo e Girasole” è senza dubbio un’occasione
di conoscenza ma anche di crescita, perché vogliamo far capire quanto
sia importante l’ambiente che ci circonda, quali sono le azioni da
compiere e quali da evitare. Uno spettacolo per bambini che permette
ai nostri figli di interagire tra di loro in modo giocoso e allo stesso
tempo imparare a rispettare quello che ci circonda.
Ed ecco il Girasole: un fiore per la cui crescita basterebbero aria,
acqua e sole, ma che qualcuno, invece, vuol far crescere più
velocemente, tramite l’ausilio di altre sostanze. Tematiche attuali
raccontate con semplicità ai più piccoli, in modo che capiscano come
anche la più semplice delle azioni si possa ripercuotere sull’ambiente.
Come in una scacchiera, infatti, fare la mossa giusta è determinante.
Per l’ambiente è un successo di tutti: è la salute a vincere.
Leonardo Muraro
Presidente della Provincia di Treviso
03
L’iniziativa promossa dall’Amministrazione Provinciale di Treviso affronta
temi che sono cari anche al mondo della scuola. Promuovere stili di
vita sani, una migliore qualità della vita, educare alla responsabilità
individuale nei confronti dell’ambiente e della comunità, rientrano tra gli
obiettivi generali dell’offerta formativa rivolta ai bambini e ai giovani,
per concorrere alla costruzione di una cittadinanza attiva che coinvolge
non solo gli allievi, ma anche le loro famiglie.
Tra i problemi che colpiscono l’infanzia si riconoscono la scarsa
autonomia, la mancanza di esperienza, la scarsa conoscenza del
territorio. Accrescere le competenze dei ragazzi, accrescere le
occasioni di vita sociale e di esplorazione e conoscenza del territorio
costituiscono un impegno per la comunità intera. Sono quindi benvenute
iniziative che vedono la collaborazione di più istituzioni e che
consentono agli allievi di ‘fare esperienza’, e agli adulti di cogliere il
loro ‘punto di vista’. Una prospettiva importante per favorire un ambiente
di apprendimento attivo, importante anche nella pratica quotidiana
dell’insegnamento. Il legame scuola e territorio costituisce un’opportunità
e una risorsa che devono essere colte. L’Ufficio Scolastico Provinciale
si è impegnato a promuovere, nell’ambito degli interventi educativi,
iniziative in rete che vanno in questa direzione.
Maria Giuliana Bigardi
Dirigente Ufficio Scolastico Provinciale di Treviso
04
“Pippo e Girasole” è una storia nata dall’esigenza di comunicare ai
bambini quanto sia importante, ed ormai anche urgente, rispettare la
Natura, il mondo che ci circonda. Sono loro, i bambini, le uniche vere
risorse che abbiamo per salvare quello che resta del nostro magnifico
pianeta. I bambini, infatti, possiedono ancora la capacità di amare tutto
e tutti, in modo disinteressato e incondizionatamente.
Come Pippo che, insieme a noi, inizia a conoscere e quindi ad amare
il suo Girasole, in un percorso non privo di ostacoli e di errori,
il bambino e il fiore crescono insieme, imparano a rispettarsi e a
prendersi cura l’uno dell’altro, accettando anche i difetti reciproci.
Perché questa è soprattutto la storia di un’amicizia.
Buon divertimento!
Gli autori del progetto
Associazione Culturale Codice a Curve
e Ufficio Mobilità Sostenibile, Provincia di Treviso
05
Pippo e Girasole.
Pippo compie gli anni e riceve come
sempre tantissimi regali…i soliti giochi e
novità elettroniche. Ma fra tutti questi
compare qualcosa di particolare, un
ultimo minuscolo pacchettino. Si tratta
di una scatolina gialla, dentro la quale è
adagiato un regalo davvero particolare:
un seme di girasole. E c’è un biglietto
attaccato “…ho pensato di regalarti
comunque qualcosa di vivo…qualcosa
che avresti potuto vedere nascere e
crescere…e di cui dovrai occuparti, buon
compleanno”.
06
Il giardino.
Pippo si fa subito un sacco di domande:
“hei, ma come si pianta un seme? Per prima
cosa ci vuole…. un vaso…, la terra…e poi?
Ah ecco, si mette dentro il seme… e poi
l’acqua certo, l’acqua senza esagerare
basta, ne basta un pochino… e ora?
Ora, dice mamma, dobbiamo aspettare,
aspettare cosa? Aspettare che avvenga
una magia…mah”
08
Uno spazio vitale
Il giardino, le terrazze e i balconi sono spazi verdi dove piante e piccoli animali possono
vivere, nelle nostre città. Per i nostri piccoli amici che ci vivono, ecco qualche suggerimento:
Le piante e i fiori che piantiamo devono essere di varietà diverse e stagionali, in
modo tale che per la maggior parte dell’anno ci siano fiori e foglie. Solo d’inverno, sia gli
alberi che gli animali sono a riposo, in letargo, aspettando la primavera….
Se c’è lo spazio, crea un piccolo stagno come riserva d’acqua per le piante e
abbeveraggio per i piccoli animali. Puoi farci vivere qualche piccolo pesce che mangerà le
larve degli insetti e impedirà che le zanzare si moltiplichino. E’ importante evitare i ristagni
d’acqua: utilizza l’acqua piovana che si è raccolta nei sottovasi per innaffiare le tue piante.
Lascia uno spazio di terreno incolto dove l’erba e i fiori possano cresce liberamente.
Gli uccellini, le api e le farfalle cercheranno il cibo preferito per nutrirsi.
D’inverno, metti dei piccoli ripari e delle mangiatoie con semi e grano per gli uccellini.
Lo sai che: l’albero è una delle risposte della natura al riscaldamento del pianeta. Come
la deforestazione fa crescere di continuo l’anidride carbonica presente nell’aria, così ogni
nuovo albero “cattura” in media, quando è in fase di crescita, circa 6 chili di anidride
carbonica all’anno. Piantare alberi a casa, a scuola, nei parchi e nei giardini aiuta la Terra.
Lo sai che: una coccinella divora fino a 100 pidocchi (afidi) al giorno.
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L’energia.
Girasole è piccolo e deve crescere. Ha
freddo. Pippo sa che il sole riscalda e aiuta
a far crescere le piante. Ma per aiutare e
far crescere velocemente il suo amico
fiore, decide di metterlo sotto una piccola
serra con una lampada elettrica…ma sarà
la scelta giusta?
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L’energia è definita come la capacità di un corpo o di un sistema di
compiere lavoro.
L’unità di misura derivata del Sistema Internazionale, per l’energia e il lavoro è il joule
(simbolo: J), chiamata così in onore di James Prescott Joule e dei suoi esperimenti
sull’equivalente meccanico del calore. 1 joule esprime l’energia usata (o il lavoro effettuato)
per imprimere ad una massa una forza di 1 newton, per una distanza di 1 metro. Possiamo
immaginare il joule come il lavoro che dobbiamo fare per sollevare una massa di circa 102
gr. (una mela) per 1 metro, opponendoci alla forza di gravità.
Il consumo di energia elettrica viene però normalmente espresso in wattora. Il wattora
(simbolo Wh) esprime l’energia fornita dalla potenza di 1 watt per un periodo di 1 ora. Un
wattora corrisponde a 3600 joule (1 Wh = 1 W × 3.600 s = 3.600 Ws = 3.600 J).
Lo sai che: anche tu produci e consumi energia?
Il tuo corpo funziona come una macchina e il cibo è la tua “benzina”. Se guardi l’etichetta
dei cibi (marmellata, pasta, etc.) trovi quanta energia ti forniscono. In questo caso l’unità di
misura può essere il Joule oppure le Kilocalorie. Si fa riferimento allo zucchero (glucosio),
che è l’alimento naturale di più semplice assimilazione. Tenendo conto che 100 g di
zucchero sviluppano 392 Kcal, tutti gli altri alimenti devono essere rapportati ad esso per
calcolarne l’apporto energetico.
Il consumo di energia elettrica in casa
Nelle nostre case ci sono molti apparecchi che per funzionare usano l’energia elettrica, che
noi chiamiamo appunto elettrodomestici: elettro = che usano elettricità e domestici = che
aiutano in casa, sono perciò dei “servitori elettrici”.
Gli elettrodomestici coprono almeno il 45% dei consumi riportati nella bolletta elettrica. Un
valido motivo per sceglierli bene e per imparare ad utilizzarli al meglio!!
Gli elettrodomestici più moderni sono suddivisi in classi di consumo individuate da una
lettera maiuscola: la classe A indica quelli che consumano meno. Tutti i produttori ed i
venditori sono obbligati ad esporre l’etichetta con la classe di appartenenza del singolo
prodotto.
Ad esempio:
un frigorifero di classe A+, a parità di volume e di utilizzo, consuma il 40% in meno di un
classe C (categoria molto diffusa).
Qui di seguito trovi l’incidenza sul consumo totale di energia elettrica dovuta ai vari
elettrodomestici.
E LE TTR ODOM ESTIC O
C ON SU M O EN ERG IA (%)
FR I GOR I FER O
18 %
LAVAT R I CE
13 %
T ELEVI SOR E
11 %
LAVAST OVI GLI E
4 %
F OR NO ELET T R I CO
4 %
ALT R I UT ENSI LI
15 %
Lo scaldabagno elettrico incide per il 20% e l’illuminazione per il 15%
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La mia energia….
La luce solare è una fonte naturale che può essere usata gratuitamente e senza
moderazione. Ogni istante il Sole trasmette sull’orbita terrestre ben 1367 watt per m²!!
Studiare e leggere nelle vicinanze di una finestra è il modo ideale per utilizzare
l’energia solare in casa. Fai attenzione però, ai punti d’ombra che si possono creare sulla
tua scrivania. Per questo, il tavolo deve essere posto in modo perpendicolare alla finestra.
Per ridurre il consumo di energia elettrica nelle nostre case, possiamo scegliere
le lampade a basso consumo. Il loro costo d’acquisto è un po’ più alto rispetto alle
lampade normali ma la loro durata è fino a 10 volte superiore rispetto alle lampade ad
incandescenza e consumano 5 volte meno l’elettricità. Se sostituisci anche solo 3 lampadine
a incandescenza da 100 W con 3 lampadine a basso consumo da 20 W, puoi ridurre del
7% i tuoi consumi annui totali di energia elettrica. Le lampade a basso consumo vanno
posizionate nei punti luce che per maggior tempo restano illuminati: cucina, salotto,
scrivanie di lavoro, etc.
Fai attenzione a non dimenticare accesi elettrodomestici e/o lampade che non utilizzi.
Per spegnere più apparecchi nello stesso tempo puoi collegarli a prese multiuso e con un
click spegnerli tutti…altrimenti BLACKOUT.
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L’acqua.
Girasole: acqua!!!??
Tu hai bevuto troppa acqua???
Ma quanta acqua stai sprecando?
E proprio mentre io sono qui che non ce la
faccio più dalla sete…
Pippo: scusami, hai ragione, non ci
avevo mai pensato….ti prometto che
non sprecherò più neanche una piccola
goccia d’acqua, neanche quando vado
a fare la pipì …e che non ti farò restare
senza mai mai più.
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ll consumo di acqua in Italia per
usi domestici.
Gli italiani consumano mediamente
250 litri di acqua al giorno nelle
loro case, con variazioni piuttosto
consistenti tra le varie regioni e
soprattutto tra le grandi città ed i piccoli
centri. Generalmente, i consumi idrici
domestici sono molto più alti nelle
città che in campagna. Il consumo
domestico medio per abitante in
Italia è uno dei più elevati in Europa
e risulta più alto anche rispetto ai
paesi che hanno un tenore di vita più
elevato (Svezia: 195 litri/ab./giorno,
Germania: 147 litri/ab./giorno). La
scarsa capacità al risparmio idrico del
nostro Paese deriva dall’idea sbagliata
che, l’acqua sia inesauribile e dalle
basse tariffe per l’uso, le più basse di
tutti i paesi occidentali. La tariffa per la
fornitura d’acqua in Italia può variare
da 0,15 a 1,55 euro al metro cubo. E
questi bassi costi non incentivano certo
un consumo più attento. A Berlino,
dove la gestione dell’acqua è privata,
la tariffa che si paga è pari a 4,30 euro
per metro cubo!!
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Mediamente gli italiani sfruttano
l’acqua per i seguenti scopi:
TIPO DI UTILIZZO
%
BA GNO O D OCCIA
39%
WA TER
20%
BUCA TO
12%
LA VA GGIO STOVIGLIE
10%
CUCINA
6%
LAVAGGIO AUTO E PER IL GIARDINO
6%
A LTR I USI
6%
PER BERE
1%
Alcuni dati su consumi mondiali
di acqua.
Il 40% della popolazione mondiale (2
miliardi di individui) vive in condizioni
igieniche molto difficili, soprattutto per
mancanza di acqua. Solo 16 persone
su 100 al mondo possono aprire
un rubinetto e veder scorrere acqua
potabile, senza agenti patogeni e
sostanze inquinanti: per bere, cucinare
e lavarsi. 84 persone su 100, invece,
devono cercarla, spesso molto lontano
dalle abitazioni, presso fonti dove
la disponibilità è bassa e la qualità
scadente. Il consumo giornaliero di
acqua nei paesi africani varia in media
tra 12 e 50 litri al giorno per abitante,
in quelli europei tra 170 e 250 litri,
negli Stati Uniti raggiunge i 700-1000
litri.
Calcola quanta acqua consumi!!
Con l’aiuto della tabella prova a calcolare
quanta acqua utilizzi in un giorno, per le
necessità tue e della tua famiglia:
TIPO DI UTLIZZO
VOLUME (L)
P R E P A R A Z I ON E ALIM EN T I
6 - 10 L
L A V A G G I O M AN I
1-2L
L A V A G G I O D EN T I
( A CQU A CHE S C O RRE)
20 - 25 L
L A V A G G I O D EN T I
( CHI U D E N D O I L R UBIN ET T O )
2-4
L A V A G G I O B I A NCH ERIA
A MA N O
40 - 80 L/KG
BIANCHERIA
L A V A TR I CE
40 - 80 L
L A V A G G I O P I A TTI A M AN O
20 - 50 L
L A V A S TOV I G LIE
15 - 25 L
P U L I ZI E D OME S T ICH E
10 L
D OCCI A ( 3 MIN U T I)
40 - 50 L
D OCCI A ( 5 MIN U T I)
70 - 90 L
B A G N O I N V A SCA
120 - 160 L
S CI A CQU ON E WAT ER
10 - 15 L
L A V A G G I O A U TO M O BILE
CON P OMPA
300 - 500 L/AUTO
L A V A G G I O A U TO M O BILE
CON S E CCHIO
20 - 40 L/AUTO
L A V A G G I O A U TO M O BILE
I N A U TOL A V A G GIO
150 L/AUTO
CON D I Z I ON A MEN T O AD
A CQU A ( CA S A 8 P IAN I)
3.000.000 L/GIORNO
Come vedi, scelte molto semplici (fare la doccia
invece che lavarsi in vasca, chiudere l’acqua
mentre ti spazzoli i denti….) possono portare
a risparmi di acqua notevoli. Pensaci e dillo
anche ai tuoi genitori!!
I miei consumi d’acqua.
Se fai una doccia di 4 o 5 minuti
consumi dai 40 agli 90 litri di acqua mentre
con un bagno consumi dai 120 ai 160 litri!!
Il risparmio di acqua è di quasi 3 volte
superiore se quando fai la doccia, mentre ti
insaponi, chiudi il rubinetto dell’acqua e lo
riapri quanto ti devi sciacquare.
Controlla la quantità di acqua
consumata in casa leggendo i numeri del
contatore dell’acqua alla sera, prima di
coricarti, e poi fai la stessa cosa la mattina,
appena sveglio. Se le cifre sono uguali tutto
va bene. Se sono diverse, controlla che non ci
siano delle perdite. Tieni conto che, in media,
il 20% dei nostri consumi di acqua derivano da
perdite.
Per annaffiare le piante e i fiori del
giardino usa l’acqua della pioggia raccolta
invece di utilizzare quella domestica. Per i fiori
di terrazzi e balconi, puoi usare l’acqua che ti
è servita per lavare la verdura e la frutta, per i
tuoi pranzi e merende.
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L’aria.
Girasole è oramai cresciuto e il vaso gli
sta stretto. Pippo decide allora di piantarlo
nel giardino e va alla ricerca del posto
migliore. Lo pianta vicino alla strada così
con tutte le macchine che passano non si
annoierà.
Ma dopo un po’, Girasole non riesce più a
respirare e viene avvolto da una nuvola di
fumo…
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Le principali cause di emissione di
anidride carbonica (CO2) e quindi, di
inquinamento delle nostre città sono:
l’industria energetica, che comprende le
attività come la raffinazione del petrolio, la
trasmissione e la distribuzione di elettricità,
la produzione di energia elettrica da vari
tipi di combustibile fossile, la gestione
di oleodotti, gasdotti, stazioni di servizio
e il settore dei trasporti (auto, moto,
treni, camion, aeroplani, ecc.). Le sole
autovetture sono responsabili di oltre il
15% delle emissioni globali di CO2 e, dal
momento che, il loro uso è in continuo
aumento, è previsto un incremento
cospicuo delle emissioni di CO2.
Ti sei mai chiesto quanto il tuo
modo di muoverti possa “pesare”
sull’ambiente? Macchina, motorino,
autobus sono tutti mezzi che bruciano
energia proveniente da fonti fossili
(petrolio, carbone, metano) e che
producono emissioni di anidride carbonica.
L’emissione di anidride carbonica varia a
seconda del mezzo di trasporto utilizzato:
- 111,7 g a persona/km in auto private
- 98,4 g a persona/km in moto
- 54,7 g a persona/km in autobus
- 5,7 g a persona/km in treno
- 0 g a persona in bicicletta
- 0 g a persona a piedi
(escluso il contributo dato dal metabolismo
umano)
Lo sai che: l’emissione di anidride carbonica (CO2) varia a seconda del tipo di carburante utilizzato dagli
automezzi. Quale è il più ecologico secondo te? Dal confronto delle emissioni complessive dei veicoli con
motore a scoppio ed elettrici, riportate nella tabella, risultano nettamente favoriti i veicoli elettrici.
Ecco le quantità di emissione di anidride carbonica per chilometro percorso:
AGEN TI IN QU IN A N TI
B E NZ I NA
VE R D E
DIESEL
M E T A NO
E L E T T R I CO
POL V ER I (mg /k m)
10
55
0
10
SO2 (mg /k m)
225
115
95
270
NOx ( mg /k m)
250
550
200
140
COMPOSTI ORGANICI VOLATILI (mg/km)
410
100
60
20
CO ( mg /k m)
2320
1100
1120
80
CO2 ( g /k m)
140
110
115
70
Cosa può accadere se la Terra si
riscalda troppo?
Lo sai che cos’è l’effetto serra?
Questo processo consiste in un
riscaldamento del pianeta per
effetto dell’azione dei cosiddetti gas
serra, composti presenti nell’aria
a concentrazioni relativamente
basse (anidride carbonica, vapor
acqueo, metano, ecc.). I gas serra
permettono alle radiazioni solari
di passare attraverso l’atmosfera
mentre ostacolano il passaggio verso
lo spazio di parte delle radiazioni
infrarosse provenienti dalla superficie
della Terra e dalla bassa atmosfera
(il calore riemesso). In pratica, si
comportano come degli schermi
protettivi e favoriscono la regolazione
ed il mantenimento della temperatura
terrestre ai valori odierni.
Questo processo è sempre avvenuto
naturalmente e fa sì che la temperatura
della Terra sia in media superiore al
punto di congelamento dell’acqua e
che quindi sia possibile la vita di piante
e animali.
Il clima della Terra è destinato a
cambiare. Le attività umane stanno
alterando la composizione chimica
dell’atmosfera. Le enormi emissioni
provenienti dalle attività umane
di gas serra stanno causando un
aumento troppo elevato della
temperatura terrestre determinando, di
conseguenza, dei profondi mutamenti
a carico del clima sia a livello
planetario che locale. Il Comitato
Intergovernativo sui Cambiamenti
Climatici (Intergovernmental Panel
on Climate Change,) ritiene che la
temperatura media del pianeta sia
aumentata di circa 0,6°C dal 1861.
Se non si interviene diminuendo le
emissioni dei gas serra si ipotizza un
ulteriore aumento della temperatura
terrestre tra 1,4 e 5,8°C nel periodo
fra il 1990 e il 2100. Il cambiamento
climatico comporterà delle conseguenze
estremamente significative a carico
della salute dell’uomo e dell’integrità
dell’ambiente. Il clima infatti influenza
fortemente l’agricoltura, la disponibilità
delle acque, la biodiversità, la richiesta
dell’energia (ad esempio per il
riscaldamento o il raffreddamento) e la
stessa economia.
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I miei spostamenti…
In città, il 50% degli spostamenti in macchina è inferiore ai 3 km.
Queste brevi distanze possono essere fatte in bicicletta o a piedi. Tieni contro che in 8
minuti poi percorrere 500metri a piedi.
Quanto è distante la scuola da casa tua? Chiedi ai tuoi amici di andare a scuola assieme a
loro con le vostre biciclette o a piedi…sarà divertente e conoscerai nuovi amici.
Organizza assieme ai tuoi insegnati ed amici di scuola il bicibus e/o il pedibus.
Per il Bicibus, dovete organizzare dei gruppi di ragazzi che raggiungono la scuola in
bicicletta, partendo dalle proprie abitazioni accompagnati da un adulto o dai compagni
più grandi. Assieme ai tuoi insegnanti e genitori, studiate il percorso più sicuro e se ci sono
degli incroci pericolosi segnalateli alla Polizia Municipale del vostro Comune.
Per il Pedibus, dovete posizionare dei cartelli di “fermata” nelle vicinanze della scuola
e assieme ad un adulto o a compagni più grandi, da li, tutte le mattine ad orari precisi
partite assieme per raggiungere la scuola. In questo modo, i genitori non dovranno più
accompagnarti a scuola in macchina e questo è un buon esempio di rispetto dell’ambiente
e di buona salute.
Se la tua scuola è troppo distante allora prova a usare i mezzi pubblici, o mettiti
d’accordo con i tuoi compagni (e i loro genitori) e andate a scuola usando una sola vettura
per più bambini. In questo modo contribuirai a ridurre l’inquinamento prodotto dalle
automobili e anche, la qualità dell’aria potrà essere migliorata.
26
I rifiuti.
Pippo: che schifo!!! un verme!!!
Lollo: io sono un lombrico e vivo nella terra che
non è sporca ma è ricca di nutrimenti per tutte
le piante, proprio grazie a noi lombrichi!
Pippo: davvero???
Lollo: proprio così. Noi lombrichi passiamo
tutto il giorno a mangiare la terra e a rivoltarla
in continuazione. In questo modo, non solo la
arricchiamo di ossigeno, ma la rendiamo molto
fertile. Infatti, siamo in grado di trasformare i
vostri rifiuti organici come gli avanzi di cibo o
gli scarti di frutta e verdura, in un fantastico
fertilizzante…
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Ogni giorno tutti noi produciamo
dei rifiuti ed è indispensabile per
salvaguardare il nostro ambiente,
che la maggior parte di questi venga
riciclata.
Come vengono riciclati i nostri
rifiuti?
I rifiuti organici: attraverso un processo
naturale, gli scarti di cibo (bucce di
frutta e verdura, gusci d’uovo, scorze
di legumi,etc.) e quelli di giardino
(foglie, fiori, erba tagliata, etc) sono
decomposti e diventano un insieme
di residui organici e minerali utilizzati
come concime per le piante e i fiori.
La carta e il cartone: possono essere
ugualmente riciclati e di nuovo utilizzati
per la fabbricazione di carta e cartone.
Il vetro e le lattine: possono essere
ugualmente riciclati e di nuovo utilizzati.
La plastica: esistono diversi tipi di
plastica (bottiglie d’acqua, flaconi di
detersivo, etc.) in buona parte riciclabili
con procedimenti diversi.
1 tonnellata di plastica riciclata = tra
i 600 e gli 800 kg di petrolio grezzo
risparmiato.
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Lo sai che: ogni secondo si utilizzano
380 sacchetti di plastica e che in
media, un sacchetto viene utilizzato
per 20 minuti e poi gettato via. Ci
vogliono dai 100 ai 400 anni perché
un sacchetto di plastica si decomponga
naturalmente.
I miei acquisti
Quando fai le spese al
supermercato o nei negozi, utilizza le
borse di stoffa o quelle bio- riciclabili,
che alla fine puoi ripiegare e utilizzare
le volte successive.
Dopo aver fatto una gita e
visitato bei luoghi, non abbandonare
i rifiuti lungo i fiumi o nei boschi, ma
riportali a casa e mettili negli appositi
contenitori per lo smaltimento.
Produzione rifiuti urbani e raccolta differenziata.
La produzione di rifiuti urbani in Italia è pari a 539 kg per abitante per anno.
In Veneto è pari a 480 kg/ab./anno, mentre nella provincia di Treviso si raggiungono
i 375 kg/ab./anno.
Per risolvere il problema dello smaltimento dei rifiuti si deve intervenire fin dalla fase della
loro raccolta, attraverso il sistema della cosiddetta raccolta differenziata.
Si tratta di un sistema di raccolta dei rifiuti solidi urbani differenziato per ogni tipologia di
rifiuto (per esempio carta, plastica, vetro, umido etc.).
È importante procedere con questo tipo di raccolta perché oltre il 60% dei rifiuti sono
composti da carta, vetro, plastica, metalli, giornali e riviste.
Il rimanente 25% dei rifiuti è prevalentemente composto da rifiuti organici (sfalci d’erba,
ramaglie, residui da cucina), da tessuti per 1,7%, da rifiuti pericolosi tossico/nocivi per il
0,3%, da rifiuti ingombranti per 1,7% ed infine da un 3% di rifiuti di difficile collocazione.
Queste frazioni devono essere recuperate nella misura più ampia possibile, con la raccolta
differenziata.
In tal modo si riduce la quantità finale da smaltire, si ottimizza la quantità e qualità dei
materiali riciclabili, si rende meno costoso il riciclaggio e si smaltiscono in modo adeguato i
rifiuti pericolosi, con minori rischi per la salute e l’ambiente.
In Italia nel 2005 si è raggiunta una media del 24,3% nella raccolta differenziata dei rifiuti.
Tra le regioni più virtuose, la reginetta della raccolta differenziata è il Veneto, con un 47,7%
di raccolta differenziata che nella provincia di Treviso tocca anche il 70 – 80 %!!
31
Lo sviluppo sostenibile.
Girasole è oramai diventato bello e la sua
corolla attira molti insetti che vanno a
succhiare il nettare che ha dentro e che
portano in giro così che possano nascere
altri fiori in altri giardini….
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Sviluppo sostenibile.
Il nostro modo di vivere quotidiano (a casa, al lavoro, a scuola, nel tempo libero), cosa e quanto consumiamo
(acqua, aria, suolo, energia, etc.), produce conseguenze all’ambiente al momento attuale ma anche nel
futuro. Ad esempio la quantità e la qualità di acqua che usiamo, di rifiuti che produciamo, o di territorio
che destiniamo alle attività umane (per abitazioni, industrie, strade, etc.) influenzano e possono portare
conseguenze negative sull’ambiente che a volte, si ripercuotono per secoli. La velocità delle trasformazioni
dell’ambiente da parte dell’uomo non rispetta la lentezza dei cicli naturali. Esistono equilibri tra l’attività
dell’uomo e la natura che si influenzano a vicenda e, affinchè la vita umana possa continuare sulla Terra, gli
uomini devono soddisfare i propri bisogni entro certi limiti in modo tale da non distruggere l’ambiente che
li circonda. Un passo necessario è promuovere uno sviluppo sostenibile in modo che anche le generazioni
future possano utilizzare, come noi, i sistemi naturali (mari, fiumi, laghi, foreste, flora, fauna) ma anche i
prodotti agricoli, della pesca e della caccia nonché il patrimonio storico-artistico e culturale presente nel
territorio. Ci sono stati diversi accordi tra i paesi del mondo per definire lo sviluppo sostenibile e quindi un
futuro comune, il primo e più conosciuto è stato il rapporto Brundtland nel 1987. A partire da quella data,
vent’anni fa, sono stati avviati programmi in sede mondiale (Rio de Janeiro - Conferenza delle Nazioni
Unite 1992), nell’Unione Europea, ma anche a scala nazionale e locale, per rendere concreti i principi della
sostenibilità, ormai riconosciuti da tutti.
Il rispetto per….
La natura, la fauna e la flora sono tutte componenti nel nostro pianeta che hanno
bisogno di attenzione e cura. Oggi ci sono specie di animali e di piante che rischiano
l’estinzione, questo significa che spariranno dalla Terra e hanno quindi bisogno di essere
protette soprattutto dall’azione dell’uomo.
Alcuni luoghi, come riserve naturali e parchi, sono zone sensibili che preservano
ambienti, animali e piante, e come tali, i loro regolamenti vanno rispettati anche quando
andiamo a fare una vacanza.
La Terra richiede l’attenzione di tutti noi. A casa, a scuola, in ufficio, per strada, dobbiamo comportarci in modo responsabile e rispettosi dell’ambiente, sapendo che ognuno di noi
può contribuire con le proprie idee e la propria partecipazione ad uno sviluppo sostenibile.
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Assessorato alle Politiche Ambientali
Supporto testi
Ubaldo Fanton
Ornella De Ros
Raffaela Mulato (Educazione alla Salute, USP)
Progetto a cura
Xenia Di Luigi (drammaturgia)
Settore Ambiente e Pianificazione Territoriale
Ufficio Mobilità Sostenibile
Progetto grafico
Elisabetta Perissotto
In collaborazione con
Ufficio Scolastico Provinciale di Treviso
Illustrazioni
Associazione Culturale Codice a Curve
Sandro Pizziolo
Coordinamento generale
Ideazione e coordinamento grafico
Carlo Rapicavoli, Elisabetta Perona
Franca Tonello
Coordinamento tecnico e realizzazione testi
Supporto logistico
Luisa Memo, Paola Gallina
Chiara Casarin, Asuncion Fe Songkit
Realizzato per:
LA GIRANDOLA
1.
DISEGNO 1.
- PIEGA IL QUADRATO LUNGO LE
DIAGONALI (SI FORMERANNO 4
TRIANGOLI)
A
MATERIALE OCCORRENTE
- UN QUADRATO DI
CARTONCINO LEGGERO
15 X 15 CM
- UN BASTONCINO DI
CIRCA 50 CM OPPURE UNA
CANNUCCIA
DISEGNO 2.
- PRENDI LA PUNTA N.1
INCOLLALA SUL PUNTO A,
SPOSTANDOLA UN PO' PIÙ SOTTO
IL CENTRO (MEZZO CENTIMETRO
CIRCA)
2.
- COSÌ FARAI ANCHE PER LE PUNTE
2, 3 E 4
- UN CHIODINO SOTTILE O
UNO SPILLO
A
- COLLA (PER FISSARE
MEGLIO LE PUNTE DELLA
GIRANDOLA VERSO IL
CENTRO
- UN CERCHIO DI
CARTONCINO DI 2 CM DI
DIAMETRO DA INCOLLARE
SOPRA LE PUNTE, AL
CENTRO DELLA GIRANDOLA,
COME RINFORZO
- FORBICI, MARTELLO E
MATITA
- TAGLIA LE DIAGONALI FINO A
4 CM CIRCA DAL CENTRO (VEDI
LINEA TRATTEGGIATA)
DISEGNO 3.
- INCOLLA AL CENTRO (SOPRA LE
PUNTE) UN CERCHIO DI
CARTONCINO DI 2 CM DI
DIAMETRO
- FORA IL CENTRO DELLA
GIRANDOLA CON LA PUNTA DELLE
FORBICI, POI ALLARGA
LEGGERMENTE E ARROTONDA IL
FORELLINO CON LA PUNTA DI
UNA MATITA
3.
- INSERISCI IL CHIODINO O SPILLO
NEL FORO E APPOGGIALO SU
UN'ESTREMITÀ DEL BASTONCINO
- FISSA BENE IL CHIODINO O
SPILLO NEL LEGNO DEL
BASTONCINO
- LASCIA UN PÒ DI SPAZIO FRA LA
GIRANDOLA E IL BASTONCINO DI
SOSTEGNO...ALTRIMENTI NON
POTRÀ GIRARE!
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31100 Treviso
Tel. 0422 656783
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