Equazioni e Simboli …un po’ di storia… Serato Francesca 3^ ASo cece m 3ce p 2=0 ce m co=2 co p 2=5 ??????? Ecco alcune equazioni che si possono trovare in un quaderno di matematica del XVI secolo. Per quanto enigmatiche possano sembrarci, proviamo a decifrarle: • le lettere “p” ed “m” stanno rispettivamente per + e -; • “co” indica l’incognita x ed è l’abbreviazione di “cosa”, ciò spiega perché l’algebra venisse chiamata “ars cossica”; • il simbolo “ce” da “censo” corrisponde a x², “cece” invece x³. x + 2=5 x² – x=2 x³ - 3x² + 2=0 Perché? Lo sviluppo dell’algebra fu favorito dall’ intensificarsi del commercio, poiché richiedeva un linguaggio agile e di facile scrittura e comprensione. I maggiori esponenti dell’algebra sono: Luca Pacioli (1445-1514), la cui opera “Summa de Arithmetica” (Venezia 1482) può essere considerata un’enciclopedia delle matematiche pure e applicate; Bombelli (1526-1572), scrisse l’opera “Algebra” (Bologna 1572) nota per la sistematicità della trattazione; Viète (1540-1603), che considerò equazioni a coefficiente letterale; Harriot (1560-1624), inglese che introdusse i simboli “>” e “<”; Ohghted (1574-1660), altro inglese che introdusse l’attuale segno di moltiplicazione. Conosciamo ora alcuni di loro insieme… (1445-1514) È il frate francescano che, oltre ad essere il padre della ragioneria, ha ideato un’ innovativa modalità di scrittura dell’algebra denominata algebra sincopata, perchè formata da abbreviazioni di parole e numeri. Quelli che tra noi non amano troppo il simbolismo matematico possono consolarsi pensando agli studenti dell’epoca che, prima che Pacioli indroducesse questo nuovo metodo, usavano solo l’algebra retorica, cioè era tutto parlato… (1526-1572) L’italiano Bombelli operò soprattutto a Bologna dove nel 1572 pubblicò “Algebra”, un trattato matematico. Quest’opera fu considerata per molti anni un testo classico, notevole per la sistematicità della trattazione e per l’introduzione di nuovi simboli, come le parentesi indicate con “| |”. Per i curiosi ecco un esempio di scrittura di algebra sincopata: Rq10 p Rq40 m Rc2 ² √10 + ² √ 40 - ³ √ 2 (1540-1603) Oltre a studioso di cifrari segreti, avvocato e uomo politico di successo, il francese Viète fu l’autore del passaggio da algebra sincopata ad algebra simbolica, poiché fu il primo a considerare equazioni a coefficiente letterale. -Utilizzò: Lettere in particolare: Vocali Consonanti al posto di Formulò le regole generali che ancora oggi utilizziamo per la risoluzione delle equazioni: Numeri • trasporto dei termini da un membro all’altro; • cambiamento del segno dei due membri, Incognite • moltiplicazione e divisione dei membri per un numero arbitrario non nullo. Quantità note -E per le potenze dell’incognita: Aq;Ac x²;x³