Il metodo di GALILEO
ed il concetto di progresso
scientifico
Scienza e tecnica:
una collaborazione che ha
significato la liberazione della
scienza da ogni ipoteca
metafisica.
Galileo punto di approdo di una scienza
coraggiosamente aperta
ai suggerimenti della tecnica
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Nessuna garanzia filosofica a priori garantirà
la giustezza dei metodi di indagine
Garanzia delle verità scoperte dalla scienza
sarà fornita dalle interrotte verifiche che le
leggi scientifiche troveranno nel lavoro dei
tecnici ,dalle direttive che sapranno dare a
tale lavoro
Nessuna autorità terrena o celeste potrà
conservare l’illusione di dettare agli scienziati
la strada della verità
La nuova concezione della scienza
porta ad un nuovo concetto di verità
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Se la garanzia delle teorie scientifiche non deve
più essere cercata nella sicurezza a priori dei
loro principi, la scienza conseguentemente
rinuncia a considerare tali principi eternamente
validi
La scienza trasforma le proprie nozioni a
seconda di quali dispositivi usa
nell’osservazione del mondo
Ogni verità è provvisoria e deve accettare di
essere sempre sottoposta a nuovi
controlli,rettifiche e profonde rielaborazioni
La verità scientifica è intrinsecamente
dialettica incompatibile
con ogni pretesa di staticità
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La scienza è un interrotto susseguirsi di ricerche che
possono venire sempre cancellate dalla lavagna quando
non siano di volta in volta ritrovate e riconfermate
Il percorso della scienza è un lavoro di equipe, non è mai
opera di un solo intelletto, ma la conquista graduale di
molti che porranno dubbi, rettificheranno
approfondiranno le conquiste dei predecessori
Sviluppando la tesi galileiana gli illuministi
approderanno ad una visione della ricerca scientifica
come fenomeno collettivo
Gli antefatti:
l’Aristotelismo come sistema globale del mondo
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Il medioevo cristiano sintetizza la conoscenza fisica e la filosofia
dell’ordine naturale di Aristotele unita a la sistemazione matematica
dei fenomeni astronomici attuata da Tolomeo
Il sistema aristotelico tolemaico è vicino al senso comune:la
concezione dei cieli come una serie di sfere concentriche, al centro
è la Terra
Distinzione di natura tra il mondo celeste ed il mondo sub lunare
fondavano l’ordine morale incentrato sulla miseria e sul riscatto
dell’uomo. L’uomo e la terra, sottoposti alla corruzione sono
dipendenti dal mondo celeste incorruttibile ed inalterabile.
Unità e bipartizione dell’universo chiuso, privo di vuoto, superiorità e
maestà dei cieli centralità ed immobilità della terra
L’indagine aristotelica sfocia nel medioevo nel completamento
teologico di san Tommaso d’Aquino
VERSO UNA NUOVA ASTRONOMIA
La battaglia intorno a Copernico
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Copernico, (1473-1543) col De rivolutionibus orbium coelestium tenta di
risolvere matematicamente il problema del moto dei pianeti, conferendo al
cielo una nuova armonia attraverso la messa al centro del sole, con le sfere
concentriche recanti i pianeti ruotanti intorno ad esso, circolarmente .
L’universo è chiuso dalla sfera delle stelle fisse, immobile, la terra ruota
intorno
Col calcolo matematico Copernico avvicina la terra a tutti gli altri pianeti,
che si diversificano nel loro posto tramite l’ampiezza delle loro orbite
Ne consegue che questa nuova descrizione matematica dell’universo,
attaccava il calcolo tolemaico ma ancor più rompeva il principio della
bipartizione fondamentale del cosmo aristotelico
Osiander dichiarò che questa posizione era una mera ipotesi di calcolo
nulla dicendo sul moto fisico della Terra e perciò non violava le scritture
Tycho Brahe (1546-1601) e le comete.
Un nuovo colpo all’invariabilità dei cieli
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Il suo sistema astronomico è un compromesso
che salva 2/7 di Tolomeo senza impegnarsi
sull’ipotesi copernicana della mobilità della terra,
accettando in modo conservatore il principio
della superiorità dei cieli
Fu però più radicale di Copernico, perché
l’intersezione osservata delle orbite di Marte col
Sole, comporta che i pianeti non potevano
essere incastonati in sfere cristalline: nasce con
Brahé il concetto di orbita (orbis).
Lo spazio diventa infinito
Il Misticismo di Giordano Bruno
(1548-1600)
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Le prove molto solide di
Copernico contro il mondo
chiuso di Aristotele sfociano
nel misticismo naturalistico di
Giordano Bruno: l’infinità dello
spazio, l’unicità della materia,
la pluralità dei mondi, la
potenza creatrice della natura .
Si intuisce la necessità di
sottoporre a radicale
cambiamento l’immagine del
mondo.
KEPLERO (1571-1630) e L’ARMONIA
MATEMATICA DEL MONDO
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Per Keplero le orbite dei pianeti
sono ellittiche:
si distrugge per sempre il principio
della circolarità
Si affronta matematicamente il
rapporto fra le orbite dei pianeti, la
loro velocità ed i tempi del loro
periodo
Si estende l’armonia numerica
all’universo, dove i moti dei corpi
sono proporzionati a forme
geometriche
Nel cosmo copernicano Keplero
introduce la formulazione
matematica delle leggi del sistema
solare, non più spiegabile con la
fisica tradizionale
Un messaggio dalle stelle
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1604 una stella brillantissima
compare in cielo. Galileo inizia la
sua battaglia
Il rafforzamento dell’osservazione
mediante l’impiego del cannocchiale
che Galileo ebbe il coraggio di
puntare verso il cielo (Sidereus
Nuncius, 1610)
Le sensate esperienze e certe
dimostrazioni in Lettera a Cristina
di Lorena
Il dialogo sopra i Massimi
Sistemi (1632) combatte la
centralità ed immobilità della terra,
la chiusura dell’universo con le
ragioni tratte dall’ipotesi
copernicana
Il confronto fra i massimi sistemi
attacca i fatti fondamentali
dell’aristotelismo cominciando con
la distinzione tra moti naturali
(circolari e rettilinei) e violenti, sulla
quale si reggeva la distinzione
aristotelica tra Cielo e Terra
Progressi tecnici e metodo
scientifico (1550-1640)
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L’interscambio tra teoria scientifica ed
esperienza :la invenzione della stampa la
bussola, (tra XV e XVI sec) e l’artiglieria e
il cannocchiale (tra il XVI e XVII sec)
Nasce l’interscambio tra disegno e
misura, rigore formale e ragionamento,
un insieme di regole logiche e di
procedure sperimentali rappresenta la
nascita di un metodo scientifico
Entro il rapporto uomo natura, gli apparati
di osservazione e misura, perfezionati
dalle botteghe artigiane, interscambio tra
teoria scientifica ed esperienza, generano
il passaggio dal “pressapoco al calcolo
esatto”, si impone misura e
quantificazione allo spazio e al tempo
Nascono le accademie in Francia, in
Inghilterra a Roma (Accademia dei
Lincei) e per contro la difesa delle arti
meccaniche in nome dell’utilità:la scienza
come dominio sociale sulla natura
Francesco Bacone (1561-1626)
contrappone alla cultura erudita, filosofica
e speculativa la nuova logica della
scoperta e dell’esperimento: gli
Enciclopedisti videro in lui il profeta di
una nuova era che strappa alla natura i
suoi segreti, la ricerca scientifica è un
fatto collaborativo, pubblico e
comunicabile, non l’eccezionale compito
di pochi eletti.
Galileo e l’oggettività
matematica della natura
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Il mondo è un intreccio di forze
calcolabili e corpi misurabili
Si abbandonano la ricerca delle
qualità essenziali o occulte per la
determinazione dei rapporti
quantitativi tra i fenomeni
L’universo è un libro aperto scritto con
triangoli cerchi ed altre figure
geometriche, scritto in termini
matematici: completa descrizione del
moto dei corpi, legge della caduta dei
gravi, caratteri del moto sul piano
inclinato, natura composita della
traiettoria dei proiettili
L’andamento del moto non dipende
dalla situazione qualitativa dei corpi
nello spazio, ma dal sistema di
riferimento adottato dall’osservatore:
RELATIVITA’ GALILEIANA
Compiti e caratteri della scienza fisica in Galileo
Rigore dell’indagine scientifica ed apertura
verso il mondo della tecnica
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Compito della fisica è la conoscenza della natura.
Distinzione profonda tra la conoscenza scientifica intesa come conoscenza per causas e la
ricerca galileiana che si limita a studiare il comportamento del moto qualunque possa
essere la causa che lo produce
Il rapporto causale è inteso allora come successione tra due fenomeni ,non si indaga più il
fine della natura ma il significato dei singoli fenomeni nell’ordine complessivo dell’universo
Scienza come descrittiva dei fenomeni, ma capace di spiegare un fenomeno attraverso
una teoria matematica dalla quale possa essere dedotto il comportamento del fenomeno
osservato .
Gli assiomi e i casi generali non sono dunque ricavati dall’esperienza, possono addirittura
apparire contrari, ma la teoria su essi basata può essere una teoria scientifica purché le
conseguenze dedotte da essa trovino conferma nell’esperienza
Differenza tra teoria fisica (che deve giungere ai fenomeni, se le sue conseguenze non
trovano conferma, cessa di avere valore scientifico) e matematica (non richiede alcun
controllo dell’esperienza) “quello che l’esperienza e il senso ci dimostra si deve anteporre
al discorso , ancorché ne paresse assai ben fondato”.
La teoria matematica ci permette di formulare con estrema esattezza i principi delle teorie e
di determinarne rigorose conseguenze .in tal modo ci pone in grado di non ripudiare una
teoria se a prima vista essa ci pare contraria all’esperienza .più è rigorosa più saranno
decisive le risposte dell’esperienza e meglio saremo in grado di confermarle ,attraverso
anche la precisazione della nostra osservazione sensibile dei dati empirici con strumenti
potenti ed adeguati (telescopio, microscopio, piano inclinato).
Ogni successo applicativo delle teorie scientifiche equivale ad una efficacissima conferma
della loro validità. La scienza non può isolarsi dal mondo.
Il metodo sperimentale
la fiducia nella ragione
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Critica al principio di autorità (tradizione filosofica medioevale e tradizione religiosa).
Galileo non nega l’autorità della chiesa ma che i testi sacri ci offrano l’unica via di giungere al vero
(non c’è conflitto perché entrambe ci guidano al vero).
Diversità dal pensatore medioevale egli rivendica alla ricerca scientifica una piena e completa
autonomia :indipendenza e non opposizione.
Più autorevole di ciascun pensatore è il libro della natura ,che ci fornisce verità sicure se lo
sappiamo interrogare con metodo scientifico
La meccanica di Galileo: a lui spetta il merito di aver dato inizio alla dinamica. I primi due principi
di Newton
sono di origine galileiana :
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1) il principio di inerzia(costanza della velocità iniziale,sua composizione con le velocità variabili
prodotte da forze accelleratrici estranee, sopraggiunte, anche in direzione diversa –spiegazione
dei moti dei proiettili –( per Galileo comunque non è ancora chiaro che il moto inerziale non è
circolare: Hoygens introdurrà le forze centripete e Newton introdurrà l’attrazione delle masse
celeste)
2) il secondo principio della dinamica: le forze applicate ai corpi non imprimono velocità ma
accelerazioni direttamente proporzionali alle forze che le hanno causate
L’accelerazione galileiana smentiva l’assunto aristotelico che l’applicazione di una
forza costante mantiene il corpo in moto a velocità costante.
Galileo, le forze e il metodo
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Al secondo principio sono connesse il concetto di accelerazione come variazione di velocità e la
determinazione del concetto di massa di un corpo come rapporto proporzionale tra le forze ad
esso applicate e le accelerazioni prodotte da tali forze .
La forza che Galileo studia è la gravità e stabilisce la legge del moto naturalmente accelerato e
dei moti composti :definitiva sconfitta del mondo aristotelico
L’astronomia galileiana confuta la teoria della incorruttibilità dei cieli (in contrasto con le
macchie solari e della luna)
Dimostra la possibilità di moti celesti aventi un centro diverso dalla terra e quindi la misurazione
del fenomeno conferma la tesi copernicana , attraverso l’eliminazione delle obiezioni mosse da
Tolomeo al moto della terra (la meccanica galileiana per contro spiega perfettamente la caduta
dei gravi )
la natura si interroga, non si ascolta, si cerca di conoscere le leggi dei fenomeni cioè le loro
proporzioni matematiche.
Ad ogni fenomeno deve corrispondere un numero inteso come misura dei fenomeni stessi .la
misura permette la compenetrazione tra esperienza e matematica, indispensabile al processo
scientifico
E’ possibile che l’esperienza ci inganni ? Simplicio affronta nell’ultima pagina dei dialoghi il
cosiddetto “argomento di Urbano III” (nessuna prova è verace). Il dialogo, per motivi di censura,
termina dicendo che è impossibile trovare una risposta. In realtà il Tribunale dell’Inquisizione non
ci cascò. Galileo infatti rimase sempre convinto che l’esperienza, se intelligentemente
interrogata e scrupolosamente osservata, non ci inganna: lo scienziato studia la natura come
essa si esprime nei fatti empirici non come potrebbe essere una realtà che sfugge per principio
ad ogni controllo. LA CONCEZIONE MECCANICISTA parte da Galileo, che non aveva
interesse per la speculazione filosofica ma voleva far capire l’importanza di costruire
una nuova scienza dotandola di metodi efficaci a fornire soluzioni valide ai problemi.
L’ORDINE MECCANICO DEL MONDO
LA SINTESI NEWTONIANA
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La scoperta delle leggi del moto dei corpi
nello spazio infinito,attraverso il concetto
galileiano di accelerazione ed il principio di
inerzia ,come esplicitamente formulato da
Cartesio
L’accertamento dell’esistenza, respinta
dall’aristotelismo, del vuoto
pneumatico,con gli esperimenti della
pressione atmosferica e sui gas
L’idea dello spazio come puro contenitore
della materia che non lo riempie in modo
totale
Emerge con Newton una visione
corpuscolare dell’universo, con materia
ovunque diffusa, in movimento dotata di
massa e di inerzia
Scomparsa la differenza tra mondo
sublunare e quello celeste si estendono
anche allo studio del cosmo i principi
dinamici riconosciuti ai corpi terrestri
La materia dotata di inerzia ,una volta
avviato il sistema non richiede nessuna
forza per conservarsi
La forza che causa la caduta delle pietre è
la stessa che lega i pianeti al Sole: la forza
di gravità: il mondo è una grande
macchina
La nuova cosmologia è formata da un
numero infinito di corpuscoli in moto
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Il metodo di GALILEO ed il concetto di progresso scientifico