L’elemento determinante
per indirizzare la vostra prospettiva
è ciò che decidete di credere
di voi stessi e del mondo.
Ciò in cui credere può essere determinante
per la vostra intelligenza, la felicità,
la qualità del rapporto con gli altri.
Per molti aspetti,
le vostre convinzioni hanno
un maggiore peso sulla vostra vita
che la verità oggettiva.
Le convinzioni sono le finestre
attraverso cui voi vedete il mondo…
Se questa “finestra” è velata di negatività
(idee come “il mondo è pieno di pericoli”,
oppure “non ci si può fidare degli altri”),
voi vedrete un mondo pericoloso pieno di
gente disonesta...
Se a queste convinzioni ne sostituite altre positive
(ad es. “il mondo è un luogo amico”, oppure “ho
fiducia in me stesso”),
allora vivrete in un mondo amico in cui siete in
grado di prendere decisioni intelligenti in ogni sfera
della vostra vita…
Le vostre convinzioni determinano
1. le vostre decisioni
2. i vostri sentimenti…
insomma la direzione che prenderete nella vita.
Esse controllano tutto di voi.
Come il proiettore fa arrivare
un’immagine da un pezzo di pellicola
allo schermo…
…così ciò che voi percepite del mondo
è una manifestazione delle convinzioni
che avete dentro la mente…
convinzione è quindi un punto di vista,
una finestra attraverso cui vedere il mondo.
Una
Quando deciderete di vedere il mondo
attraverso la “finestra” di una prospettiva positiva,
creerete un punto di vista più efficace
e comincerete a sperimentare immediati risultati positivi…
Non è importante che
davvero pensiate che
queste cose siano vere,
semplicemente
immaginate ora come
sarebbe la vostra vita se
sapeste che…
C’è una storiella sufita che parla di un uomo che cercava le chiavi
sotto i lampioni che illuminavano la strada davanti a casa sua. Molti
dei suoi vicini si unirono a lui nella ricerca finché uno gli chiese:
“Dove le hai perse?” E l’uomo rispose: “In casa”.
Meravigliato, il vicino chiese: “Allora perché le stai cercando qua
fuori?”
“Perché qua fuori c’è più luce”.
La verità è che nessuno vi conosce meglio di voi stessi.
Anche se per tutta la vita avete cercato le risposte al di fuori di voi,
quando comincerete a guardarvi dentro, le risposte perfette
ai vostri interrogativi esistenziali vi scaturiranno da dentro.
L’uomo si comporta in un certo modo per un motivo, anche se
esso può apparire sbagliato al mondo esterno. Ogni disfunzione
nel comportamento ha uno scopo positivo oppure è servito a uno
scopo che ormai è stato superato.
Ad es., i motivi per cui una persona ha paura di volare potrebbero
essere tanti, ma se partiamo dal presupposto che questa paura ha
uno scopo positivo, sappiamo che probabilmente si tratta del
desiderio di non correre rischi.
Se l’inconscio scopre un nuovo modo di farvi
sentire sicuri senza l’inutile risposta fobica,
allora la fobia stessa diventerà superflua.
Ecco perché, grazie alle moderne procedure
della psicologia, è possibile curare le fobie di
una vita nel giro di pochi minuti.
Avete la sicurezza necessaria per allacciarvi le scarpe o per fare la spesa?
Allora la sicurezza è una risorsa già presente in voi.
Pertanto, potete averla anche per parlare in pubblico,
per avvicinare una persona da cui vi sentite attratti
oppure per fare qualsiasi altra cosa desideriate.
Avete mai provato amore per un genitore,
per un figlio o anche solo per un animale domestico?
Allora siete in grado di voler un po’ più di bene al vostro
partner, ai parenti, addirittura a voi stessi.
L’unica differenza tra voi e
qualcuno che già mette in pratica il proprio talento
sta nell’imparare ad attingere alle proprie risorse nel momento giusto.
Alcuni anni fa un uomo mangiò un intero aereo nel giro di qualche mese
scomponendolo in piccoli pezzi. Non consiglierei a nessuno di ripetere
questa impresa, ma il punto è che ogni tecnica si può imparare e ogni
problema si può risolvere se questo viene suddiviso in pezzi
sufficientemente piccoli.
Se insegnate alla vostra mente a guardare ai compiti
più impegnativi in termini di piccoli passi, gestibili,
l’impresa diventerà molto più fattibile.
Questo l’uomo lo fa già naturalmente. Ad es., se volete ricordare un numero di
telefono, lo suddividerete in frazioni più piccole; se volete comprare un
articolo costoso, ad es. un’auto o una casa, pagate in piccole e gestibili rate.
L’idea è questa:
Se volete demolire il muro che separa voi dalla
vita dei vostri sogni, è meglio che lo facciate
un mattone alla volta!
Nel suo libro Chi ha spostato il mio formaggio? Spencer Johnson
sottolinea la differenza tra l’uomo e il ratto.
Se quest’ultimo scopre che ciò che sta facendo non funziona, fa dell’altro.
Se l’uomo scopre che ciò che sta facendo non funziona, dà la colpa a
qualcun altro.
Spesso si sente dire:
“Ma io ho sempre fatto così”, oppure “Non fa per me”.
In realtà…ciò che vi sembra il vostro livello normale
è più il risultato di un condizionamento che del
vostro vero potenziale.
Quando inizia il fallimento?
Quando decidete di smettere di imparare.
Fino ad allora ogni risultato che ottenete è un’informazione utile
che potete utilizzare per scoprire se le vostre azioni vi
avvicinano o vi allontanano dal vostro obiettivo.
Allo stesso modo, l’aereo che vola verso la sua destinazione è fuori
rotta per il 90 % del tempo, ma ritocca costantemente la direzione di
volo per mantenersi in rotta.
Tutti quelli che “ce l’hanno fatta” hanno una cosa in comune:
hanno commesso più errori.
Ogni errore, ogni insuccesso nasconde un’occasione di apprendimento.
“Fallire” è una componente fondamentale del processo
dell’apprendere, non la fine di esso. In realtà non è l’individuo che
fallisce, bensì le sue strategie, le sue tattiche, i suoi piani.
Il “fallimento” è un atteggiamento, non un risultato.
In altre parole, esso non ha niente a che vedere con i risultati che
ottenete, bensì influenza la prospettiva in cui inquadrate le cose.
Al settecentesimo tentativo fallito di creare la luce elettrica, un reporter del
New York Times chiese a Thomas Edison:
“Come ci si sente ad aver fallito per la settecentesima volta?”
Il grande inventore rispose con un esempio classico di prospettiva
positiva:
“Non ho fallito settecento volte. Non ho fallito una volta. Sono riuscito a
provare che quei settecento modi non funzionano. Dopo che avrò eliminato
tutti i sistemi che non funzionano, troverò quello che andrà bene”.
Per migliaia di volte ancora quei sistemi non funzionarono, ma Edison alla
fine scoprì “quello che andava bene” e così facendo illuminò il mondo.
In particolare, ciò che riuscì a fare fu inquadrare il suo specifico problema
in modo tale da non perdere motivazione. Fu sufficientemente flessibile
nel suo modo di pensare da concedersi più di una scelta.
Che fare dunque se la vostra strategia, tattica o piano non producono il
risultato desiderato?
Li cambiate finchè non ne trovate uno che funzioni!
La paura di un insuccesso è un freno potente, ma perderà il suo potere su di
voi se ne diminuirete l’impatto emotivo.
Il successo spesso è più dolce quando richiede qualche sforzo. Quando
avrete capito che uno scacco non è la fine del viaggio, bensì una tappa
occasionalmente frustrante, esso perderà la sua capacità negativa e
diventerà compagno necessario nel vostro cammino verso la felicità, il
successo e il benessere.
“Volete che vi dia la formula del successo?
E’ semplice:
raddoppiate il numero degli insuccessi”.
T. J. Watson (fondatore dell’IBM)
“Ho imparato di più dai
miei insuccessi che dai
miei successi”.
R. Branson
Una delle differenze più significative che si
riscontra tra le persone che hanno successo e
quelle che stentano a raggiungerlo, è se guardano
al passato o al presente per creare il proprio futuro.
Se guardate continuamente al passato, avrete
sempre la sensazione che la storia è destinata a
ripetersi; se guardate al presente, troverete sempre
che c’è una nuova occasione per migliorare le
vostre possibilità.
Indipendentemente da tutte le difficoltà
che avete vissuto nel passato,
ogni istante di ogni giorno vi offre l’opportunità
di prendere decisioni nuove
e ottenere nuovi risultati.
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(ad es. “il mondo è un luogo amico”, oppure “ho fiducia in me stesso