INDUISMO
INDICE:
-LA STORIA / ORIGINI
-I FONDATORI
-IL SIMBOLO
-LE DIVINITA’ MASCHILI
-LE DIVINITA’ FEMMINILI
-LE CREDENZE
-LA DIVISIONE IN CASTE
-LA CUCINA
-LA MUSICA
-LA LETTERATURA
-IL CULTO
-LE FESTIVITA’ RELIGIOSE
-LE PREGHIERE
-I PROVERBI INDIANI
-PERSONE SACRE
-L’IDEA DELLA VITA,MORTE E ALDILA’
-LO YOGA
-LE FONTI
LA STORIA.
L’induismo è una
religione molto
antica e non ha una
data precisa o un
avvenimento da cui
si possa risalire alla
sua nascita.
È un insieme di
pratiche religiose
che hanno
contribuito a
caratterizzare la
cultura indiana che
proviene
dall’oriente.
PERSONAGGI IMPORTANTI.
Rabindranath Thakur e Gandhi.
IL SIMBOLO.
OM (si legge AUM) è la sillaba sacra
dell'Induismo che viene pronunciata all'inizio
ed alla fine della lettura dei Veda. È l’origine
dell esistenza, O= il tempo in cui siamo
manifesti in quest'esistenza, M= la fine di
quel tempo , la morte, il ritorno all origine
di tutto, ed il silenzio finale.
DIVINITA’
MASCHILI.
1)Brahaman,creatore
del mondo;
Il nome brahaman
Possiede vari
significati: brh
significa forza.
L’origine di
questo termine è
molto studiata.
2)Visnù, conservatore del
mondo.
È tra le tre divinità
più importanti di
questa religione.
Tiene in mano degli
oggetti:conchiglia
ruota clava e fiore di
loto sostituito dall’
arco
4)Ganesh,Dio della conoscenza.
5) Varuna, capo degli dei.
È il dio degli
animali
acquatici e
anche colui che
rimette i
peccati e
accoglie nell’
aldilà.
DIVINITA’ FEMMINILI:

La devi,la dea madre.
Il suo nome significa "Colei che risplende”. Vi
sono numerose statuette che la raffigurano.
Amba,la madre dei mondi.
Il nome
deriva dalla
pietra
ambra.
Parvati,figlia dell’Himalaya.
Rappresenta l’assoluto,dispensatrice e
distruttrice di vita.
 È consorte di Śiva e madre di Ganesh e
Skanda.

3) Shiva, distruttore del mondo.
È venerato come
energia creativa. Le
offerte che gli
vengono fatte
sono:fiori
freschi,acqua
pura,frutta ,foglie e
riso essicato al
sole.
DURGA,la poco accessibile.
È una forma di Devi, la Madre Divina. È
raffigurata come una donna che cavalca una
tigre, con numerose braccia mani che
impugnano diversi tipi di armi e fanno dei
mudra. Questa forma della Dea è
l'incarnazione dell'energia creativa femminile.
La sua forma era di una bellezza accecante,
con il viso scolpito da Śiva, il busto da Indra, il
seno da Chandra (la Luna), i denti da Brahma,
le natiche dalla Terra, le cosce e i ginocchi da
Varuna (il vento), e i suoi tre occhi da Agni (il
fuoco), il corpo dorato e dieci braccia.
LE CREDENZE.
DIVISIONE IN CASTE.
Per la religione Indù gli uomini sono stati divisi in
quattro caste:
-Brahamini o sacerdoti;
- Soldati e governanti;
- Commercianti;
-Lavoratori manuali.
Coloro che non appartengono a queste caste
rappresentano la fascia di popolazione più povera
e più numerosa che non assume nessuna
importanza e viene detta “intoccabile”o paria.
Gandhi ha abolito questa legge.
LA CUCINA.
Le spezie profumatissime, colorate e
la grande quantità; sono molto tipiche
di questo paese.
 La carne di vacca è molto sacra e non
si può mangiare.
 Gli induisti sono completamente
vegetariani,non mangiano né carne,né
pesce e né uova.
 Si nutrono solo di vegetali e di
latte;inoltre non fanno uso di
stupefacenti come ad
esempio:droga,alcol,non fumano e
non bevono né the e caffè.

Il sitar è lo strumento a
corde come la chitarra fatto
di legno. Deriva dal termine
“setar” che significa “tre
corde”.1)
1)
3)
2)
LA MUSICA.
LA LETTERATURA.
In questa
civiltà la
letteratura è
molto
importante
ed ha avuto
un grande
successo .
Veda è il libro
fondamentale,
è un insieme
di testi sacri
dei popoli arii.
IL CULTO.
La pratica religiosa di ogni indù è
la puja che è un rito di offerte e
preghiere. Si offrono burro, cereali,
animali, bevande che vengono
consumate dai fedeli. Particolare
cura è riservata alla statua della
divinità che viene unta, vestita,
ornata e profumata. Il rito meglio
conosciuto e maggiormente
praticato è il bagno rituale nel
fiume Gange per essere purificati
dalle proprie colpe. I luoghi di
culto per gli Indù sono i templi e le
grotte.
LE FESTIVITÀ
RELIGIOSE.
LE PREGHIERE.
A. Preghiere dell'Upanishad
Che Dio ci protegga: che Egli ci nutra: possiamo lavorare insieme con energia. Che i nostri studi portino frutto.
Che possiamo amarci a vivere in pace.
(Tutti) Pace, pace, pace a tutti.
Siate uniti: parlate in armonia; lasciate che le nostre menti apprendano nella stessa maniera. Troviamo l'unione nella preghiera: sia comune la
fine della nostra assemblea; comune sia la nostra risoluzione, e comuni le nostre delibere. Simili siano i nostri sentimenti nei riguardi nel nostro
prossimo. Uniti siano i nostri cuori: comuni siano le nostre intenzioni. Perfetta sia la nostra unità per la pace.
(Tutti) Pace, pace, pace a tutti.
O Dio, guidaci dall'illusorio alla Realtà.
O Dio, guidaci dal buio alla luce.
O Dio, guidaci dalla morte all'immortalità.
(Tutti), Pace, pace, pace a tutti.
B. Preghiera per la pace Imploriamo la pace nei cieli; pace in cielo e sulla terra; pace nei mari; pace nelle erbe e nelle piante; pace in tutte le
Divinità; pace a tutto il creato.
(Tutti) Pace, pace, pace a tutti.
C. Impegno di pace Confermiamo la nostra fede comune nella costruzione della giustizia e della pace mediante l'impegno comune da parte di
tutte le religioni del mondo.
Noi, rappresentanti delle religioni qui riuniti, pre-ghiamo Dio affinché ci doni giustizia tra uomo e uomo mediante il nostro impegno comune, e
preghiamo an-che per l'amore e la pace tra tutte le nazioni.
Inni dai Veda
Che Dio onnipotente, amico di tutti, sia per la nostra pace.
Che il giudice divino sia il datore di pace su di noi.
Che il Supremo controllore di tutti sia il datore di pace su di noi.
Che il Signore di tutta la potenza e ricchezza, il Maestro di tutto il creato sia per la nostra pace.
Che Dio onnipresente di incommensurabile dignità sia il Datore di pace per noi.
O Signore, Dio onnipotente che ci sia pace nelle regioni celestiali. Ci sia pace sulla terra. L'acqua sia calma. L'erba sia sana, e gli alberi e le
piante portino pace a tutti. Ci portino pace tutti gli esseri benefici.
Che la legge di Veda porti pace in tutto il mondo.
Che tutte le cose siano fonte di pace per noi, che la Tua stessa pace effonda pace a tutti e che quella stessa pace scenda anche su di me.
PROVERBI
INDIANI.
La sola cosa necessaria, per la
tranquillità del mondo, è che ogni
bambino possa crescere felice.
Dove non c'è tigre, anche la lepre
spadroneggia.
Sono come la pianta che cresce
sulla nuda roccia: quanto più mi
sferza il vento tanto più affondo
le mie radici.
Il pane del povero è duro e le sue giornate
sono lunghe.
LE PERSONE SACRE.
L’IDEA DELLA VITA,MORTE E
ALDILA’.
VITA E
VIRTU’.
La vita dell’uomo sulla terra può essere sintetizzata con
tre parole:
samsare, Kama, Karma.
Kama ha il significato di desiderio.
Karma o azione, che può essere buona o cattiva;. Solo
chi è veramente saggio e totalmente puro si libera dalla
legge del Karma e ritorna all’Assoluto per non fare più
ritorno al mondo nel ciclo del samsara.
Il samsara è una sorta che lega lo spirito umano al
maya. L’uomo si lascia sedurre dal maya (mondo
dell’illusione che cambia la mente dell’uomo. E’ il
mondo dell’uomo dopo che questo si è allontanato da
Brahman), vincolandosi ad esso, ed il samsara non
rappresenta altro che il legame soggettivo, umano con il
maya. L’uomo riuscirà a raggiungere la salvezza solo
quando spezzerà i fili che lo legano al maya.
MORTE E
ALDILA’.
L'anima della morte, è "Atman". L'Atman può tornare
dopo la morte, se si realizzano determinate
condizioni. ciò che è creato nel mondo vive e poi
viene distrutto quando uno di questi grandi cicli, o
yuga, finisce. Non è soltanto l'anima, quindi, ad avere
un inizio ed una fine. Con la morte si può finire in tre
regni:
· il regno inferiore - o infernale - è dove domina il
desiderio e l'anima che vi è imprigionata è costretta
dai propri desideri e sperimenta situazioni infernali.
· il regno di mezzo è quello terreno, dove prevalgono
i desideri ma non in senso assoluto, in quanto l'anima
ha la possibilità di liberarsene e di salire al regno
superiore;
· il regno celeste considera un'anima non più
prigioniera del desiderio, ma libera di evolvere.
L’ABBIGLIAMENTO E IL TRUCCO FEMMINILE
il capo femminile più diffuso é il sari, una fascia di tessuto che termina con il
pallu, il lembo decorato. Può essere di cotone o di tessuto sintetico, a tinta
unita o stampati, di seta o di broccato. Possono anche essere ricamati a
mano con motivi floreali, o di seta pesante, con disegni geometrici. Quelli
bianchi sono destinati alle vedove. Tutti i giorni, però, si usano i sari con
colori vivaci, rosso e ocra.
Le cittadine lo portano con il choli, un corpetto aderente a maniche corte:
sotto il sari, portano una sottogonna di cotone per fissare le sette pieghe di
rito. Il sari varia a seconda delle disponibilità economiche.
Le contadine lo avvolgono intorno al corpo.
Le donne indiane, si truccano pochissimo. Una donna sposata porta sulla
fronte il tilak di rito, il segno tondo fatto con la polvere rossa. Nel giorno
delle nozze, il marito separa la capigliatura della sposa e tinge la
scriminatura con polvere vermiglia. I cosmetici occidentali non sono molto
usati in india. Si usa solo il rossetto ai matrimoni. Il caldo non permette di
ricorrere a fard e fondotinta. Donne, bambini e uomini usano invece il khol
per sottolineare il contorno occhi.
Gli asceti e le danzatrici sacre, non tagliano né lavano mai i capelli.
ABBIGLIAMENTO MASCHILE.
In inverno mettono una camicia di tela leggera sopra i
pantaloni o sul dhoti, un telo di cotone che si avvolge
intorno ai fianchi e viene fatto passare tra le gambe.
D’inverno hanno anche un gilet di lana con bottoni, oppure
si indossa una lunga tunica accollata con pantaloni attillati.
E poi eleganti tuniche sciancrate portate su camicie
ricamate. I turbanti variano in base alle tradizioni.
I maschi per essere eleganti portano bottoni particolari.
LO YOGA.
LE FONTI.
-wikipedia
-enciclopedie
-libri
-l’aldilà attraverso religioni
-yahoo
-tanogabi.com
LAVORO ESEGUITO DA: MONTI
GIULIA
ZAMBELLI GIORGIA.
LONGO ROBERTA.
ARNOLDI MIRIANA.
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