Ruolo dell’elettore mediano nell’Eurosistema Che cos’è l’Eurosistema? di Luigi Maria Martucci e Alan Petrini Università degli studi di Macerata L’Eurosistema attua la politica monetaria dell’Euroarea, gestisce operazioni di cambio di valuta straniera, in accordo con i ministri delle Finanze degli Stati membri. Esso detiene e gestisce le riserve ufficiali degli Stati membri dell’UEM. Tiene sotto controllo i sistemi di pagamento ed è coinvolto nella vigilanza prudenziale delle istituzioni creditizie e del sistema finanziario. L’Eurosistema si poggia su due pilastri: la BCE e il Consiglio Direttivo. La BCE è gestita da un Comitato esecutivo di sei membri, designato dai capi di Stato o dai Governi di quei paesi che sono entrati a far parte dell’unione monetaria, dopo aver consultato il Parlamento europeo e il Consiglio direttivo del SEBC (Sistema Europeo delle Banche Centrali che raggruppa le BCN UEM e le BCN non UEM). Il Consiglio Direttivo è l’autorità chiave che decide la politica monetaria ed è costituito dal Comitato Esecutivo e dai Governatori delle BCN (UEM). Generalmente entrambi gli organi vengono definiti BCE il che è formalmente sbagliato poiché si tratta di due organi distinti di cui uno è sovraordinato all’altro (Comitato Esecutivo = BCE > Consiglio Direttivo) e anche in seno al Consiglio mantengono la propria “personalità” distinta. Le decisioni sono prese dal Consiglio Direttivo (organo deliberante), ma la BCE (organo di indirizzo) gioca un ruolo importante. Il suo presidente sovrintende gli incontri del Consiglio Direttivo e riporta le decisioni del Consiglio alle conferenze stampa. La BCE prepara gli incontri del Consiglio Direttivo e ne rende operative le decisioni. La Banca fornisce, inoltre, istruzioni alle BCN per portare avanti la politica monetaria comune. Quali obiettivi persegue? Il Trattato che istituisce la CE all’art. 105 stabilisce che “l’obiettivo del SEBC è il mantenimento della stabilità dei prezzi. Fatto salvo l’obiettivo della stabilità dei prezzi, il SEBC sostiene le politiche economiche generali nella Comunità al fine di contribuire alla realizzazione degli obiettivi della Comunità definiti nell’art. 2.” Il trattato non dà una definizione esatta della stabilità dei prezzi e l’Eurosistema ha deciso di interpretarla come segue: “la stabilità dei prezzi è definita come un aumento, su base annuale, inferiore al 2% dell’Indice Armonizzato dei Prezzi al Consumo (IACP) per l’Euroarea. Il Trattato stabilisce che ci sono anche obiettivi secondari oltre alla stabilità dei prezzi, questi sono il progresso economico e sociale, e un alto livello di occupazione, ma gli obiettivi primari hanno la precedenza sugli altri. BCE 6 membri 6 vo 1° gruppo 5 membri 4 vo 2° gruppo 12 membri 11 vo In totale i diiritti di voto in Consiglio sono 21. I 6 membri del Comitato esecutivo hanno tutti diritto di voto permanente, gli altri 15 diritti di voto si suddividono tra i rimanenti 17 membri delle BCN i quali si suddividono in due gruppi, il primo è composto da 5 membri e il secondo da tutti gli altri governatori, votano a rotazione secondo un complesso meccanismo elettorale Lo strumento principe attraverso cui la BCE gestisce la politica monetaria è il tasso d’interesse a breve termine. Dato che le Banche centrali hanno la capacità di stampare moneta liquida riescono a controllare i tassi d’interesse a breve termine1. Al contrario i tassi di lungo termine sono manipolati, oltre che dalle Banche, da attori pubblici e privati e di conseguenza sono influenzati da aspettative legate alle politiche pubbliche e alla futura inflazione che i mercati si aspettano, il che rende questi tassi incontrollabili. Tassi d’interesse e stabilità dei prezzi Lo strumento con cui l’Eurosistema gestisce la politica monetaria è il tasso d’interesse che serve per perseguire l’obiettivo della stabilità dei prezzi. Ma che nesso c’è tra questo strumento e gli obiettivi prefissati? Negli ultimi 10 anni, molte banche centrali hanno adottato la strategia dell’obiettivo d’inflazione (inflation targeting) che consiste nell’annuncio di un obiettivo, la pubblicazione di una previsione di inflazione nei successivi 12 o 24 mesi e l’aggiustamento del tasso d’interesse in base alla differenza tra la previsione e l’obiettivo. Se la previsione supera l’obiettivo allora l’ipotesi è che la politica monetaria sia restrittiva e quindi che il tasso d’interesse sia aumentato2. Anche se il grafico arriva solo fino al 2009 si può notare come l’andamento del tasso d’interesse nell’Euroarea sia diminuito molto, anche se la Fed al confronto ha attuato una politica molto più espansiva. L’Eurosistema si è opposto a questo sistema perché ritenuto troppo meccanico, oltre al fatto che è contestato avere come obiettivo un determinato livello di inflazione, nonostante questa presa di distanza sembra proprio che l’Eurosistema, ponendo il limite del 2% all’inflazione, richiami tacitamente l’inflation targeting. Il sistema attraverso cui è possibile descrivere il comportamento delle Banche centrali è la regola di Taylor3, anche se non è unanimemente accettata. Supponiamo che nel Consiglio direttivo ogni Governatore voti per il tasso d’interesse desiderato sulla base della regola di Taylor per il proprio paese e che il Comitato esecutivo voti per il tasso desiderato data la situazione dell’Unione nel suo complesso. Come vota la BCE? Anche se le posizioni dei membri del Consiglio sono molto distanti la Bce riesce a mantenere il controllo, la sua è una posizione strategica vicina a quella mediana. Il teorema dell’elettore mediano afferma che, con un numero dispari di votanti, il voto maggioritario dipende dal voto dell’individuo che esprime la preferenza “mediana” quando tutti i votanti siano stati ordinati in base alle proprie preferenze riguardo a una mozione. L’elettore mediano non coincide sempre con l’elettore medio, dipende dal quorum necessario per far passare una mozione In linea di massima, le sue decisioni sono prese a maggioranza dei voti, in tal caso l’elettore mediano è colui grazie al quale si raggiunge questa soglia. Le modalità di votazione all’interno del Consiglio è complessa e risponde alla necessità di non concedere pari diritto di voto ai diversi membri delle BCN. I Governatori delle BCN esercitano il diritto di voto sulla base di un sistema a rotazione. La frequenza di rotazione di ogni Governatore delle BCN dipende dalla dimensione del mercato finanziario del suo paese secondo una complessa procedura4. La difficoltà di questo sistema di votazione deriva dal fatto che si voleva evitare che i governatori delle BCN dei nuovi paesi aderenti all’UEM potessero influenzare eccessivamente l’attività del Consiglio attraverso strategie localistiche, al contrario il Consiglio, essendo un organo federale, mira ad una gestione della politica monetaria su larga scala e così ha favorito i paesi più “importanti” poiché sono i più strenui fautori dell’unione.