ISTITUTO COMPRENSIVO MASSAROSA 1° SCUOLA DELL’INFANZIA DI PIANO DEL QUERCIONE PROGETTO SENZA ZAINO “Il bambino è fatto di cento…” (L.Malaguzzi) ABBIAMO INIZIATO IL NOSTRO VIAGGIO RISTRUTTURANDO GLI SPAZI CHE SI SONO TRASFORMATI IN UN “CURRICOLO IMPLICITO” ABBIAMO TRASFORMATO LUOGHI GIA’ ESISTENTI E NE ABBIAMO COSTRUITI DI NUOVI PRIMA: UNO SPAZIO INDEFINITO Attualmente è un ambiente ospitale e ben organizzato, che favorisce l’apprendimento per il gruppo e la persona. LE SEZIONI PRIMA DOPO PRIMA DOPO L’ACCESSIBILITA’ DEI MATERIALI E DEGLI STRUMENTI DI LAVORO DA PARTE DEI BAMBINI/E HA AVUTO DELLE RICADUTE POSITIVE SULLE RELAZIONI E SULL’APPRENDIMENTO “Il bambino deve essere messo in grado di svolgere le attività sia ludiche che di lavoro, in autonomia. Tutto deve essere a misura di bambino, e l’insegnante non impone, né dispone, né impedisce, ma propone, predispone, stimola ed orienta” Maria Montessori ORA NELLA NOSTRA SCUOLA OGNI LUOGO PARLA……. Luoghi per accogliere Luoghi per comunicare e documentare Luoghi per muoversi Luoghi per conversare e decidere insieme Luoghi per “leggere” PRIMA DOPO Luoghi per esprimersi, far finta di… Luoghi per costruire, inventare… …per trasformare materiali Luoghi per esplorare e distinguere “La nostra scuola e’ diventata un luogo del fare e dell’esperienza diretta, di contatto con la natura, dove le cose e i materiali valorizzano le proposte e le iniziative dei bambini.” Nella scuola dell’infanzia i/le bimbi/e si esprimono attraverso vari linguaggi, sviluppando tutte le forme d’intelligenza. E noi, dalla nostra esperienza, abbiamo imparato che strutturando in maniera ottimale spazi,strumenti e materiali possiamo tirar fuori i “loro cento”. Gli dicono: Il bambino di pensare senza mani è fatto di cento. di fare senza testa Il bambino ha di ascoltare e di non parlare cento lingue di capire senza allegrie cento mani di amare e di stupirsi cento pensieri solo a Pasqua e a Natale. cento modi di pensare Gli dicono: di giocare e di parlare di scoprire il mondo che già c’è cento sempre cento e di cento modi di ascoltare gliene rubano novantanove. di stupire di amare Gli dicono: cento allegrie che il gioco e il lavoro per cantare e capire la realtà e la fantasia cento mondi la scienza e l’immaginazione da scoprire il cielo e la terra cento mondi la ragione e il sogno da inventare sono cose cento mondi che non stanno insieme. da sognare. Gli dicono insomma Il bambino ha che il cento non c’è. cento lingue Il bambino dice: (e poi cento cento cento) invece il cento c’è”. ma gliene rubano novantanove. L. Malaguzzi