EVOLUZIONE E
PROSPETTIVE DEL
MERCATO INTERNAZIONALE
DELLE CARNI
Claudio Federici
responsabile unità mercati
direz. mercati e risk management
1
Evoluzione recente del
contesto internazionale
LO SCENARIO INTERNAZIONALE
La produzione mondiale di carne
Trade off tra carne bovina e carne suina
La produzione di carne cresce del 27% in 10 anni ma… quella avicola del 39%, quella
suina del 31%, quella bovina del 12%.
(var. ’07/98
incidenza %)
45%
suina
40%
(incidenza %)
35%
+3%
avicola
+10%
30%
bovina
25%
-12%
20%
15%
10%
ovicaprina
5%
altre carni
0%
1998
2003
2004
2005
2006
2007
+3%
-23%
LO SCENARIO INTERNAZIONALE
La produzione mondiale di carne bovina
Crescita dei paesi emergenti
La flessione del peso dell’UE (dal 15% al 13%) e dal C-N America (dal 27% al 25%) è
assorbita dalla crescita dell’Asia (dal 19% al 23%) e del S. America (dal 20% al 22%).
(var. % ’07/98)
70
Oceania
5%
S. America
22%
+12%
C-N America
25%
-7%
Africa
8%
+11%
20
Asia
23%
+18%
10
Eur. extra UE
5%
UE-25
13%
-34%
-14%
60
50
40
30
0
1998
2007
0%
LO SCENARIO INTERNAZIONALE
La produzione mondiale di carne suina
Crescita impetuosa dell’Asia
La crescita dell’offerta dell’Asia (+50%) e del S. America (+33%) a ritmi assai superiori
alle altre aree, determina una notevole aumento dell’incidenza (Asia: dal 53% al 61%).
Opposto il trend per UE (dal 24% al 19%) e C-N America.
(var. % ’07/98)
120
Oceania
0%
S. America
4%
C-N America 12%
Africa
1%
100
-20%
+4%
-9%
-5%
80
60
+15%
Asia
61%
Eur. extra UE
3%
-37%
UE-25
19%
-21%
40
20
0
1998
2007
LO SCENARIO INTERNAZIONALE
La produzione mondiale di carne avicola
Offerta concentrata in America e Asia
Si consolida la posizione dei due continenti nella produzione di carne avicola; cresce il
peso dell’Asia (dal 33% a 36%), S. America (dal 13% al 15%), mentre si riduce per il CN America (dal 30% al 28%). In Europa, aumenta di 1/3 il peso dell’area extra-UE
(var. % ’07/98)
90
80
Oceania
1%
S. America
15%
-2%
+20%
70
C-N America 28%
60
50
-6%
Africa
4%
-4%
Asia
36%
+9%
Eur. extra UE
3%
+34%
UE-25
12%
40
30
20
10
0
1998
2007
-27%
GLI SCAMBI DI CARNE BOVINA
Forte dinamicità nel mercato atlantico (Brasile, Argentina)
Si restringe il mercato di esportazione (5Pe:+15%), si allarga quello di importazione
(5Pi:-18%)
Import (5Pi: 57%)
2007
Mex
34%
1998
96%
EU-
-27%
UE
51%
Rus
15%
Export (5Pe: 72%)
USA
N-Z
2007
76%
1998
-34%
USA
200%
Ind
0
Mex
UE
Rus
615%
Bra
USA
0
1.000
2.000
(000 tonnellate)
3.000
1.000
(000 tonnellate)
EU-
10%
Aus
500
0
500
1.000
1.500
1.500
GLI SCAMBI DI CARNE SUINA
Si riduce il peso dei principali player
Si concentra il mercato di esportazione: la quota dei top5 importer aumenta del +13%;
si rafforza la quota di USA (+8%), Canada (+5%) e Brasile (+10%) a svantaggio dell’UE
(-11%).
Import (5Pi: 65%)
Si dilata il mercato di acquisto: la quota dei top5 exporter
2007
46%
Hon
diminuisce del 9%.
1998
209%
Mex
577%
Kor
26%
Rus
56%
Export (5Pe: 94%)
Jap
2007
Chi
145%
1998
595%
Bra
139%
Can
Hon
0
Mex
Kor
Rus
155%
USA
Jap
0
500
1.000
(000 tonnellate)
1.500
1.000
(000 tonnellate)
28%
EU
500
0
500
1.000
1.500
1.500
GLI SCAMBI DI CARNE AVICOLA
Si afferma il ruolo del Brasile
L’export del Brasile cresce di 5 volte, raggiungendo un peso del 40%; crescono anche
gli USA: (+34%). Si amplia la domanda: i top5 importer pesano il 20% in meno. L’UE
Import (5Pi: 50%)
quadruplica il proprio import.
2007
Sau
64%
1998
13%
Chi
283%
EU-
18%
Jap
20%
Export (5Pe: 94%)
Rus
2007
Tha
8%
1998
11%
Chi
-21%
EU-
0
Sau
EUJap
392%
Bra
Rus
0
1.000
2.000
3.000
(000 tonnellate)
4.000
1.000
(000 tonnellate)
Chi
32%
USA
500
0
500
1.000
1.500
1.500
GLI SCAMBI DELL’UE
carne bovina fresca/refrigerata
Irlanda e Italia consolidano l’offerta e la domanda UE
I ¾ del mercato di imp/exp si concentrano in soli 6 paesi (l’Italia rappresenta il 22% della
domanda UE-27).
Crescita degli scambi, soprattutto intra UE: la Polonia mostra una crescita eccezionale
dell’export. L’export extra UE si riduce del 24%; l’import extra-UE cresce del 39%.
Export (5Pe: 73%)
Import (5Pi: 72%)
+25%
2007
Pol
569%
RU
2003
13%
Fra
-4%
Ger
2007
RU
-24%
-5%
2003
Ger
46%
Ger
Ola
38%
Ola
14%
Ola
36%
Fra
+39%
30%
Irl
15%
Ita
0
100
200
300
(000 tonnellate)
400
Fra
Ita
0
100
200
300
+27%
400
0
100
200
300
(000 tonnellate)
400
GLI SCAMBI DELL’UE
carne suina fresca/refrigerata
Diminuisce il peso dei paesi esportatori tradizionali
Germania e Spagna aumentano l’export molto più dei Paesi del Nord.
Tra i mercati di importazione la Polonia assume un ruolo importante.
Aumentano significativamente le vendite extra-UE.
Export (5Pe: 77%)
Import (5Pi: 65%)
+25%
2007
Bel
13%
Pol
Pol
Fra
Fra
Reg
Reg
Ger
Ger
+15%
2003
48%
Spa
14%
Ola
2007
390%
2003
12%
22%
77%
Ger
2%
-19%
7%
Dan
Ita
0
500
1.000
(000 tonnellate)
1.500
11%
Ita
0
500
+28%
1.000
0
500
(000 tonnellate)
1.000
GLI SCAMBI DELL’UE
preparazioni e conserve suine
Cambia la geografia del mercato
Crescono le esportazioni di Germania, Italia, Spagna e Polonia a svantaggio degli altri
paesi del Nord.
L’export extra UE è stabile mentre l’import extra-UE si contrae.
Export (5Pe: 64%)
Import (5Pi: 66%)
+26%
2007
Bel
-5%
2003
22%
Ita
-7%
Ola
ITA
0%
2007
Ola
-3%
2003
DEN
Bel
UE
Fra
17%
9%
-11%
Dan
39%
Bel
-20%
Ger
103%
Ger
5%
RU
0
100
200
(000 tonnellate)
300
RU
0
200
+27%
400
600
0
200
400
(000 tonnellate)
600
2
Gli scambi con l’estero
dell’Italia
GLI SCAMBI DELL’ITALIA
Alcuni indicatori di sintesi (1)
Bovino: crescita dell’import di carne
Si riduce ulteriormente l’auto-approvvigionamento: per ogni 10 kg di carne consumata 4
kg sono importati sotto forma di carne o animali
(000 t.e.c.)
2003
2004
2005
2006
2007
var. '07/03
import di animali vivi
234
242
241
274
224
-4,2%
export di animali vivi
2
3
2
3
4
65,9%
-232
-239
-238
-270
-221
-4,8%
import di carne/prep.
441
429
465
505
485
10,0%
export di carne/prep.
147
182
145
144
138
-6,2%
saldo carne
-294
-247
-319
-361
-347
18,0%
autoapprovvigionamento
63%
65%
61%
57%
61%
-2,0%
-64%
-57%
-65%
-68%
-67%
4,6%
saldo
saldo normalizzato
GLI SCAMBI DELL’ITALIA
Alcuni indicatori di sintesi (2)
Suino: crescita dell’export di preparazioni
La crescita dell’export avviene ad un ritmo doppio rispetto a quello dell’import;
nonostante ciò l’auto-approvvigionamento si riduce
(000 t.e.c.)
2003
2004
2005
2006
2007
var. '07/03
import di animali vivi
75
57
33
40
42
-43,4%
export di animali vivi
1
1
5
3
1
-49,6%
saldo
-74
-56
-28
-37
-42
-43,3%
import di carne/prep.
859
869
898
956
989
15,1%
export di carne/prep.
179
222
218
227
233
30,4%
saldo carne
-680
-647
-680
-729
-756
11,1%
autoapprovvigionamento
67%
69%
68%
67%
66%
-0,9%
-68%
-61%
-61%
-62%
-63%
-6,9%
saldo normalizzato
GLI SCAMBI DELL’ITALIA
Alcuni indicatori di sintesi (3)
Avicolo: crescita dell’import di carne
L’export è strutturalmente più elevato dell’import: l’Italia mantiene la propria posizione di
esportatore netto
(000 t.e.c.)
2003
2004
2005
2006
2007
var. '07/03
import di animali vivi
3
1
1
1
0
-85,2%
export di animali vivi
1
2
2
1
1
84,5%
saldo
-3
0
0
0
1
-133,2%
import di carne/prep.
41
56
56
21
38
-8,3%
export di carne/prep.
116
136
136
141
122
5,1%
75
81
81
120
85
12,4%
107%
108%
112%
114%
108%
1,2%
45%
42%
42%
73%
53%
17,3%
saldo carne
autoapprovvigionamento
saldo normalizzato
GLI SCAMBI DELL’ITALIA
Le importazioni nel comparto bovino
Il bovino genera 1/3 del deficit dell’agro-alimentare
Negli ultimi 5 anni le quantità importate sono stabili su un livello di 709 mila tec (+1%),
ma aumentano notevolmente in valore (+15%) sino a raggiungere 2,97 mld di €.
Il passivo della bilancia del comparto (-2,56 mld di €) rappresenta il 34% del deficit degli
scambi dell’intero agro-alimentare.
quantità
valore
67
100
carni cong.
-33%
17%
398
carni fres/refr.
341
100
200
300
(000 t.e.c.)
-9%
400
500
2007
997
1.052
vivi tot.
2003
-6%
824
881
da allev.
2007
224
246
vivi tot.
-12%
120
137
-10%
184
205
0
1.737 29%
1.342
da macello
da allev.
12%
carni fres/refr.
-13%
27
31
da macello
184
164
carni cong.
0
500
1.000
(mln €)
-5%
2003
1.500
2.000
c
GLI SCAMBI DELL’ITALIA
bovini vivi: origine dell’import
Difficoltà a modificare l’origine dell’import
Negli ultimi 5 anni le quantità importate sono diminuite di circa il 10%.
La Francia continua a rappresentare oltre l’80% degli arrivi di bovini vivi.
Sensibili differenze nei prezzi di acquisto dai diversi paesi.
quantità
prezzo medio unitario
Germania
Irlanda
2007
-64%
2003
205%
37%
Austria
2,61
2,30
2,09
Irlanda
1,90
-7%
100
200
(000 t)
300
400
2%
2,60
2,54
Francia
0
42%
2,70
Polonia
Francia
1%
2003
2,38
2,37
Austria
10%
2007
-31%
Polonia
15%
2,99
Germania
1,50
2,00
2,50
(€/kg)
3,00
3,50
GLI SCAMBI DELL’ITALIA
carni bovine fresche: origine dell’import
Mappa molto diversificata
Oltre ad una crescita generalizzata degli arrivi (+15% in quantità, +30% in valore), si
segnala la crescita dell’import sia per il prodotto di fascia bassa (Polonia, con prezzi
stabili), sia per quello di fascia alta (Irlanda, Argentina, …), al quale la domanda è
disposta a riconoscere un “plus”
quantità
Belgio
Argentina
prezzo medio unitario
5%
2007
1%
5%
2003
186%
Austria
7%
Polonia
7%
Irlanda
11%
0
-11%
655%
8,49
Argentina
4,09
3,51
Austria
(000 t)
30
40
16%
2007
12%
2003
2,76
2,46
Polonia
22%
5,75
4,72
Irlanda
20
44%
5,90
31%
10
15%
5,76
5,02
Belgio
0,00
2,00
4,00
6,00
(€/kg)
8,00
10,00
GLI SCAMBI DELL’ITALIA
Le importazioni nel comparto suino
Si attenua il peso del deficit
Negli ultimi 5 anni l’aumento delle quantità importate (+8%) è trainato dalle carni fresche
(851mila t.); in termini di spesa l’aumento è maggiore (+17%) sino a raggiungere 1,83
mld di €.
Si riduce il peso del passivo della bilancia del comparto (-0,92 mld di €) sul deficit degli
scambi dell’intero agro-alimentare (12%).
quantità
valore
vivi >50 kg
34
71
2007
-52%
vivi tot.
42
78
2003
-46%
851
carni fres.
748
0
200
400
600
(000 t.e.c.)
800
1.000
-51%
2003
-42%
vivi tot.
carni prepar.
145
94
54%
carni cong.
145
140
3%
-3%
94
96
carni cong.
2007
67
116
37%
44
32
carni prepar.
49
99
vivi >50 kg
14%
22%
1.476
1.211
carni fres.
0
500
1.000
(mln €)
1.500
2.000
c
GLI SCAMBI DELL’ITALIA
Le esportazioni nel comparto suino
Export in forte crescita
Negli ultimi 5 anni le quantità importate sono stabili su un livello di 709 mila tec (+1%),
ma aumentano notevolmente in valore (+15%) sino a raggiungere 2,97 mld di €.
Il passivo della bilancia del comparto (-2,56 mld di €) rappresenta il 34% del deficit degli
scambi dell’intero agro-alimentare.
quantità
valore
carni fres.
carni cong.
2007
58%
2003
7%
30%
salumi/ins.
carni fres.
carni cong.
2007
42%
2003
-9%
35%
salumi/ins.
23%
carni secche
26%
carni secche
24%
carni prepar.
29%
carni prepar.
0
50
100
(000 t.e.c.)
150
0
200
400
600
(mln €)
800
1.000
GLI SCAMBI DELL’ITALIA
carni preparate e salumi: i principali competitor
Crescita attesa degli scambi intra UE
100%
Germania
24%
var. % volumi '07/03
80%
60%
40%
Belgio
9%
20%
Italia
11%
Francia
9%
Spagna
8%
0%
Paesi Bassi
5%
-20%
Danimarca
9%
-40%
0%
5%
10%
15%
var. % prezzi '07/03
20%
25%
GLI SCAMBI CON L’ESTERO DELL’ITALIA
I principali clienti
Export in crescita di carni preparate e salumi
100%
Regno Unito
14%
var. % volumi ('07/03)
80%
60%
40%
Svizzera
5%
20%
0%
-20%
Germania
22%
Belgio
7%
Stati Uniti
5%
Austria
6%
-40%
-20%
Francia
21%
-15%
-10%
-5%
0%
var. % prezzi ('07/03)
d2 mkt: 790 mil €
var.% ’07/03: +29%(v), +23% (q)
5%
Spagna
2%
10%
15%
GLI SCAMBI CON L’ESTERO DELL’ITALIA
La posizione competitiva su alcuni mercati
Prosciutti disossati: perdita di competitività rispetto alla Spagna
GERMANIA
FRANCIA
200%
Germania
26%
60%
40%
var.% volumi 06/02
var. % volumi 06/02
80%
Spagna
20%
20%
Belgio
9%
0%
Italia
43%
-20%
Spagna
22%
Austria
8%
150%
100%
50%
Italia
46%
0%
Francia
3%
-50%
-40%
Belgio
17%
-100%
0%
20%
40%
var.% prezzi 06/02
d2 mkt: 152 mil €, 21.800 t
var.% ’06/02: +53%(v), +13% (q)
60%
80%
0%
10%
20%
30%
var.% prezzi 06/02
d2 mkt: 134 mil €, 17.600 t
var.% ’06/02: +58%(v), +30% (q)
40%
GLI SCAMBI CON L’ESTERO DELL’ITALIA
Gli elementi di competizione
Immagine dei marchi: si! Logistica e comunicazione: no!
p.ti forza
p.ti debolezza
prodotto
gusto, tradizione, varietà pr.,
costanza standard
prezzo elevato
distribuzione/
comunicazione
selezione canali/p.ti vendita,
tempi di consegna
politiche mkt inesistenti e/o
inefficienti
Germania
gusto, prov. territorio, caratt.
organolett., marca
prezzo
Francia
marca (origine sinonimo di
garanzia di qualità)
posizion. prezzo elevato
nella DM
USA
presentazione e garanzie
sanitarie
volumi modesti
3
Le prospettive di scenario
OUTLOOK INTERNAZIONALE
Lo scenario OCSE 2008-17: carne bovina
Un cambiamento radicale
produzione
crescita da 66 a 79 mil. di t (+1,7% annuo), ad un ritmo superiore al decennio prec.
crescita nei paesi non Ocse (+2,6%) - BIC -, stabilità in quelli Ocse (+0,3%)
consumo
rallentamento della crescita domanda in Cina (+3,9%) e aumento in India (+2,7%)
export
crescita da 7,4 a 10,2 mil. di t. (+3,5%) maggiore nei paesi non Ocse (+4,6%)
rispetto a quelli Ocse (+1,7%)
forte aumento dell’America del N. (USA: +5,7%) e del S. (Brasile: +5,6%)
rallentamento della crescita in Asia (Cina: +3%)
riduzione nell’UE (-6,8%) e in Australia (-0,7%)
import
crescita nei paesi Ocse (+2,2%) trainata da UE (+3,5%) e USA (+1,1%)
crescita nei paesi non Ocse (+3,8%) grazie a Corea (+6,2%) e Arabia (4,4%)
OUTLOOK INTERNAZIONALE
Lo scenario OCSE 2008-17: carne suina
Un processo di consolidamento
produzione
crescita da 104 a 125 mil. di t (+2% annuo), ad un ritmo inferiore al decennio prec.
crescita nei paesi non Ocse (+2,7%) - BIC -, stabilità in quelli Ocse (+0,5%)
consumo
crescita costante della domanda nei paesi non Ocse (Cina: +2,7%)
export
crescita da 5,4 a 7,1 mil. di t. (+2,6%) maggiore nei paesi non Ocse (+4,6%) rispetto
a quelli Ocse (+1,8%)
forte aumento dell’America del N. (USA: +4%) e del S. (Brasile: +5,9%)
rallentamento della crescita in Asia (Cina: +2%)
riduzione nell’UE (-1,3%)
import
crescita nei paesi Ocse (+2,7%) trainata da USA (+2,4%) e Australia (+2,3)
crescita minore nei paesi non Ocse (+2,4%) grazie a Corea (+7,4%) e Cina (+6,9%)
OUTLOOK INTERNAZIONALE
Lo scenario OCSE 2008-17: carne avicola
Minori squilibri tra le diverse aree
produzione
crescita da 88 a 106 mil. di t (+2% annuo), ad un ritmo inferiore al decennio prec.
crescita nei paesi non Ocse (+2,7%) maggiore di quelli Ocse (+1%)
consumo
crescita del S. America (+2,7%) superiore a quello dell’Asia (+2,3%)
export
crescita da 8,8 a 11,1 mil. di t. (+2,3%) maggiore nei paesi non Ocse (+3,1%)
rispetto a quelli Ocse (+1,1%)
aumento in America del N. (USA: +1,7%) e del S. (Brasile: +2,8%)
forte crescita in Asia (+3,8%)
riduzione nell’UE (-2,3%)
import
lieve crescita nei paesi Ocse (+0,6%) trainata da UE (+1%) e USA (+0,5%)
crescita nei paesi non Ocse (+2,8%) grazie a Cina (+4,4%) e Arabia (+4,7%)
OUTLOOK UE
Lo scenario CE 2008-14
Export in frenata, import in sensibile aumento
Per i prossimi anni la Commissione stima una sensibile riduzione dell’indice di auto
approvvigionamento dei paesi UE.
2007
2014 var. '14/07
2007
bovino
2014 var. '14/07
2007
suino
2014 var. '14/07
avicolo
import di animali vivi
17
17
0,0%
5
6
30,0%
1
2
66,8%
export di animali vivi
60
35
-42,5%
30
32
6,9%
5
5
0,0%
saldo
43
18
-58,9%
25
26
2,5%
4
3
-28,3%
import di carne/prep.
588
743
26,5%
30
38
27,2%
772
847
9,7%
export di carne/prep.
114
45
-60,3%
1.304
1.176
-9,8%
800
720
-10,1%
saldo carne
-474
-698
47,3%
1.274
1.138
-10,6%
28
-127
-548,5%
autoapprovvigionamento
95%
92%
-3,1%
106%
105%
-0,8%
100%
99%
-1,3%
CONCLUSIONI
Cresce il ruolo dei paesi emergenti nel mercato internazionale
In un contesto di crescita rallentata rispetto al decennio precedente, si accentueranno le
differenze tra le dinamiche nelle diverse aree del mondo.
Sia la domanda che l’offerta nel mercato internazionale verranno condizionati
prevalentemente dai nuovi protagonisti del mercato:
 l’Asia e il Pacifico (Cina, India, Corea, …) avranno una notevole incidenza sulla
domanda di importazione, a causa dell’aumento del consumo di proteine di basso costo
(pollame e suino). Tra i paesi sviluppati la Russia continuerà a rappresentare il maggiore
importatore netto di carne, seguito dal Giappone.
 il Sud America (Brasile) assumerà una notevole rilevanza nel mercato di
esportazione, grazie a vantaggi competitivi legati alla grande disponibilità di terra, di
capitale e di tecnologia, combinata con riforme in grado di favorire il mercato.
Secondo le previsioni, nel 2017 il Brasile controllerà oltre il 30% del mercato mondiale della
carne.
CONCLUSIONI (2)
L’UE “abbandona” il mercato internazionale (delle commodity)
Spogliato del sostegno (interno ed esterno), il settore delle carni dell’UE vedrà crescere le
importazioni in tutti i comparti e diminuire l’export.
La riduzione dell’export (e aumento dell’import) è legata al calo della produzione e/o ad
una generale perdita di competitività… effetto di:
 continuo rafforzamento dell’Euro
 elevati (e in aumento) costi di allevamento (materie prime, energia,…)
 vincoli ambientali (direttiva nitrati)
strutturale ridimensionamento degli allevamenti (bovini), effetto della PAC (MTR, quote
latte e normativa ambientale)
CONCLUSIONI (3)
Dalla produzione (assistita) al mercato…
Mai come ora, il sistema produttivo delle carni ha bisogno di riorientarsi al mercato …


segmentare il prodotto in base alle diverse caratteristiche domanda (interna ed
estera), intesa sia come consumatore finale, sia come trade; questo significa:

orientarsi verso segmenti in crescita: canale ho.re.ca, prodotti ad elevato VA
(alto contenuto di servizio, salutistici, …) o a prezzo più contenuto;

riallocazione produttiva, con specializzazione verso prodotti a forte
connotazione distintiva (caratteristiche del prodotto, riconoscibilità
del
marchio, capacità di evocare l’immagine del Paese … made in Italy)

fornire un sistema di garanzie (certificazioni di processo, prodotto, ambienteemas)
“governare” il mercato creando sistema attraverso una rete di imprese
GRAZIE PER
L’ATTENZIONE
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