PARTENZA PER UN MONDO MISTERIOSO Nel labirinto non si incontra il Minotauro, si incontra se stessi. La vita è un continuo andare nel labirinto. Arrivare e partire, trovare il centro e lasciarselo di nuovo alle spalle. Dover svoltare e proseguire di continuo. Quando all’inizio di un cammino c’è un sorriso, lo si ritroverà anche alla fine. La strada verso il centro non è mai diretta, ma sempre chiara. Nel frequente girare intorno al centro, si trova maggior saggezza che in un singolo rapido successo. Camminando l’uomo impara ad ascoltare la propria anima. La strada più diretta verso una meta sembra spesso breve e diritta. Ma tutto quanto è prezioso, non è né facile né veloce da raggiungere. Chi non prende in mano, non può davvero afferrare. Chi non entra con i piedi, non può neanche comprendere. Il labirinto coglie in modo incomparabile il cammino dell’uomo nel tempo. Lo attira verso il centro – nel qui ed ora. Lungo il cammino ti attendono di solito due grandi crisi. La prima arriva quando la magia dell’inizio si è dileguata. La seconda poco prima della meta. Entrambe fanno la domanda: che cosa vuoi davvero? Se la vita viene vista come un dedalo in cui ci si perde, ogni errore è una deviazione inutile e tempo sprecato. Se la vita è un labirinto, ogni errore è parte del cammino e un irrinunciabile maestro. Dopo un po’ non sapevo né quanto mancava ancora né quanta strada avessi già percorso. Iniziai a concentrarmi sul cammino e non più sulla distanza. Il labirinto non pone la domanda: Ti muovi nella direzione giusta o in quella sbagliata? Il labirinto pone la domanda: Ti muovi? La strada verso la meta è la via dell’eroe. La strada verso casa è la via dell’amore. Chi percorre un labirinto, si mette in cammino per una via di trasformazione. Il labirinto è il simbolo della svolta. Esistono qui due “inversioni” profondamente diverse. Da una parte, i cambiamenti di direzione che caratterizzano la strada del labirinto e, dall’altra, l’inversione totale al centro. Un’altra cosa è la svolta al centro del labirinto. Qui non si tratta di una prosecuzione del cammino, ma di un girare sul proprio asse: il ritorno! Il labirinto pone le più importanti domande: Mi muovo o sono fermo? Che cosa voglio? Dove sono? A che cosa devo rinunciare? Che cosa posso evitare? Qual è il mio compito? Buone domande sono meglio di buone risposte. Nel labirinto non ci si perde, ci si ritrova!