Gruppi di ascolto della parola Convegno diocesano degli Animatori All’udire queste cose si sentirono trafiggere il cuore (At 2,37) Il momento dell’applicazione “Che cosa dobbiamo fare?” Il GdA: una piccola di comunità per rivitalizzare la parrocchia “La Chiesa come Famiglia potrà dare la sua piena misura di Chiesa solo ramificandosi in comunità sufficientemente piccole per permettere relazioni umane” (Giovanni Paolo II, Ecclesia in Africa) Il GdA: una piccola comunità “in uscita” Comunità di discepoli missionari che: 1. prendono l’iniziativa 2. si coinvolgono (lavano i piedi) 3. accompagnano 4. fruttificano 5. festeggiano il Gda: come si alimenta a) b) c) d) ascoltando la Parola di Dio vivendo la fraternità celebrando i sacramenti vivendo la carità Ascolto della Parola di Dio col metodo della lectio divina Lectio divina: esercizio ordinato dell’ascolto della Parola (C. M. Martini) 4 momenti: • • • • Osservazione Interpretazione Applicazione Lode e supplica L’Applicazione Che cosa vuol dire a me personalmente e alla mia comunità il Signore con queste parole? “Me” – “comunità” = esperienza Esperienza: elementi costitutivi 1. Realtà o situazione vissuta 2. Realtà vissuta con intensità e globalità 3. Realtà riflessa e interpretata 4. Realtà espressa e oggettivata 5. Realtà trasformante PRIMO SCHEMA: RAFFIGURAZIONE DELL’ESPERIENZA Sonda che s’immerge nel vissuto per riemergere nelle espressioni o oggettivazioni Esperienza religiosa a. un modo più profondo di vivere la realtà: amore, odio, speranza, sofferenza, morte, ecc. b. lettura in profondità del vissuto fino al livello del suo “mistero” c. l’espressione dell’esperienza religiosa avviene attraverso: riti, racconti, simboli, etc… Esperienza cristiana • Esperienza religiosa d’Israele: Dio che si rivela nell’esperienza religiosa d’Israele testimoniata nell’ A.T. • Esperienza religiosa di Gesù di Nazaret e della comunità apostolica: Dio che si rivela nell’esperienza religiosa di Gesù Cristo testimoniata del N.T. • Esperienza religiosa della Chiesa: Dio che si rivela nella vita e storia della Chiesa, liturgia, pensiero dei padri, teologi, magistero, santi, … Quando c’è esperienza cristiana? Quando si attua un processo di identificazione dinamica tra il proprio itinerario esperienziale e le esperienze fondanti (esperienza biblica) ed ecclesiale Quando si ascolta la parola di Dio e la si mette in pratica? Quando una persona o un gruppo approfondisce ed esprime il proprio vissuto accogliendo le esperienze di Cristo e della Chiesa come fonte di senso La catechesi biblica: cammino di maturazione della fede Approfondimento dell’identificazione della propria esperienza con le esperienze fondanti cristiane: Israele, Cristo e la Chiesa in rapporto alle diverse situazione della vita. Quattro esempi di applicazione Gv 21 , 1-3 1. Che cosa dice questo brano su Pietro e i suoi? 2. Che cosa dice a me, a noi questo brano? Dopo questi fatti, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedeo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla. 1. Che cosa dice il brano? Gli apostoli sono solo 7. E gli altri? Ricostituire la comunità non è facile. Gesù ci prende così come siamo. Comincia col poco che c’è. Che cosa dice a noi? Noi tutti tendiamo ad una vita di comunità e spesso ci lamentiamo che non si riesce. È importante partire da ciò che c’è: non deplorare ciò che non c’è. Se i 7 si fossero messi a fare il processo agli altri, non si sarebbero mossi e Gesù non si sarebbe mostrato. Anche noi potremmo dire: siamo un bel numero, ma gli altri dove sono? I presbiteri, gli altri animatori,…? Se Lui vorrà, questa esperienza, come granello di senape potrà crescere e diventare un albero grande 2. Che cosa dice il brano? Chi sono gli apostoli? Perché il testo ci dà i nomi? Perché è così accurato nel riferire i nomi delle persone? Ciascuno di questi nomi ha una storia. C’è una grandissima varietà di temperamenti. Che cosa dice il brano a me, a noi? C’è una chiamata ecclesiale per tutti. Nessuno può dire di avere un temperamento che non va… C’è una chiamata per i collerici, per i placidi, per i semplici: per tutti. Gesù non mi critica, mi accoglie come sono. 3. Che cosa dice il brano? Che cosa fanno? “Disse loro Simon Pietro: Io Vado a pescare” Gli dissero: “Veniamo anche noi a pescare” In questo andare a pescare emerge il dinamismo costante dell’uomo che sempre vuole fare qualcosa, che sempre ha un progetto. Noi siamo produttori istintivi di progetti e azioni. L’uomo è creativo. Che cosa dice il brano a noi? L’uomo è mosso da desideri. Noi siamo una fornace di desideri. Dobbiamo conoscerli, appropriarci di questi desideri, fare ordine, chiarirli, tenerli in mano e non spegnerli. Vi sono in me desideri profondi sotto la cenere? Desideri nobili che io sto soffocando? Ho veramente stima di me? 4. Che cosa dice il brano? “Ma quella notte non presero nulla” Gesù si serve dell’insuccesso per purificarli amaramente affinché capiscano che la loro felicità non è lì, non è fare una buona pesca e una bella mangiata di pesci. La loro vocazione è più alta. Il loro desiderio che li muove è di far qualcosa di più grande di queste cose. Che cosa dice il brano a noi? La pesca infruttuosa si ripete spesso nella nostra vita. È la notte sul lago di Tiberiade. Allora vengono fuori i sentimenti negativi. ‘È colpa tua, chi ci ha fatti uscire? Chi ha avuto questa idea?’ Che cosa vuol farci conoscere il Signore attraverso questo insuccesso? Modelli inadeguati di applicazione Semplice trasmissione di “nozioni” religiose (gara biblica) Modelli inadeguati di applicazione Riflessioni su problemi di vita senza mai giungere al Vangelo Modelli inadeguati di applicazione Applicazione moralistica del contenuto biblico Modelli inadeguati di applicazione Lettura strumentale/ideologica della Bibbia