“Condizione Fisica e
Apprendimento Motorio”
Prof. Vito Eugenio Leonardi
Napoli 07 Dicembre 2008
Tecnica:
utilizzazione massima del
potenziale motorio dell’atleta
Obiettivi della tecnica
 Rendere ottimale lo sviluppo degli angoli tra i vari
segmenti corporei per ampiezza, direzione, velocità.
 Rendere ottimale lo stacco del proprio corpo dal
suolo o dall’attrezzo.
 Rendere ottimale le direzioni e le angolazioni di
volo.
 Controllare e gestire gli atteggiamenti, le posizioni
del corpo in un campo mutevole di forze esterne.
 Rendere artistica e personalizzata l’esecuzione
dell’esercizio.
Condizioni di base
 Capacità funzionali del
ginnasta
 Apprendimenti
precedenti del ginnasta
 Conoscenze tecniche
dell’istruttore
 Capacità didattiche
dell’istruttore
 Dal talento individuale
Capacità funzionali del
ginnasta
• Capacità di mobilità e flessibilità articolare
• Capacità neuro muscolari: forza e velocità
• Capacità anaeorobico lattacide
Capacità funzionali del
ginnasta
• Considerazioni preliminari sulla struttura
del muscolo scheletrico ai fini degli
esercizi dedicati allo sviluppo della
mobilità e della forza muscolare
Per comprendere gli
effetti degli esercizi di
stiramento è bene rifarsi
ad alcune considerazioni
preliminari:
la struttura del muscolo
scheletrico
L’ unità motoria:
un “QUANTO”
di contrazione
non tutti i quanti
sono uguali
Rappresentazione degli elementi
“elastici” che costituiscono il
sarcomero. Da Hoppeler ‘94
Il complesso troponinico
Gli elementi elastici del sarcomero: tra l’actina e la miosina sono rappresentati
dai filamenti di titina.
A) sarcomero in posizione “normale con gli elementi elastici della titina che
appaiono rilasciati.
B) con una lunghezza maggiore del sarcomero (stiramento) la titina risulta
anche allungata. Horowitz, Podolsky ’87
Rappresentazione schematica del
modello meccanico del muscolo
2
Tendine
1
Muscolo
Le vie di trasmissione della tensione dal tendine al muscolo:
1 quella classica attraverso la congiunzione tendine muscolo;
2 quella attraverso le strutture elastiche trasversali del
muscolo. G.Cometti ‘04
Quando si realizza un allungamento muscolare
attivo o passivo questo investe in successione:
•
•
•
•
le strutture muscolari
la congiunzione muscolo tendine
il tendine
la congiunzione tendine – osso
Le strutture coinvolte riguardano perciò:
• il tessuto connettivo
• gli elementi elastici del sarcomero
• i ponti actomiosinici
Effetti degli esercizi di allungamento
• Gli esercizi di stiramento portati come sistema devono essere
compresi nella zona fisiologica delle possibilità muscolari
Curva tensione – deformazione del tendine dalla fase “ondulata” fino
alla rottura totale. Le zone fisiologica e “utilizzo intenso” sono quelle
relative alla pratica sportiva. Butler ‘78
I metodi più efficaci
Miglioramento dell’ampiezza articolare rispetto a differenti metodi:
stiramenti statici (SS), contrazione – rilasciamento (CR), e contrazione
dell’antagonista (RC).
Gli stiramenti diminuiscono l’eccitabilità del
muscolo e perciò il rilassamento
L’eccitabilità dei motoneuroni in funzione dell’ampiezza dello
stiramento. G. Cometti.
Negli stiramenti di piccola ampiezza la
diminuzione dell’eccitabilità dipende da
inibizione presinaptiche mentre quelli di
grande
ampiezza
sinaptiche.
da
inibizioni
post
Evoluzione dell’eccitabilità dei motoneuroni
rispetto al tempo
Il rilassamento è massimo tra il quinto ed il decimo secondo, poi
diminuisce. Alla fine degli esercizi l’eccitabilità ritorna ai livelli di
partenza.
Durante gli esercizi d’allungamento variano i
parametri rigidità viscosità, ma rientrano dopo
circa un’ora
Evoluzione della rigidità (curva a sinistra) e della viscosità
(curva a destra) tra il primo e quinto stiramento nel corso
della medesima seduta. G. Cometti ’04.
A lungo termine questi parametri si
assestano migliorando le proprietà
visco - elastiche dei muscoli mentre
aumenta l’ampiezza articolare.
Gli esercizi di stiramento
comportano comunque una
contrazione in allungamento,
durante la quale vengono attivati
molti ponti actomiosinici,
non tutti però.
Questo stato, però, è di brevissima durata e
caratterizza nelle fasi eccentriche i maggiori picchi di
forza ottenibili nelle contrazioni eccentriche –
concentriche.
Il perdurare della tensione passiva nelle fasi statiche di
esercizi in allungamento muscolare è dovuta
all’alternarsi dello stato dei ponti attivi. Sicchè il ruolo
principale di questi esercizi è quello di agire più sulla
componente muscolare e meno sul tessuto connettivo,
meno deformabile.
Mobilità, flessibilità, stretching
• La mobilità riguarda l’ampiezza articolare di una singola
articolazione
• La flessibilità riguarda il gioco congiunto di più articolazioni
• Queste caratteristiche costituiscono un presupposto
condizionale di prestazione che varia da una specialità
sportiva ad un’altra
• Distinguiamo una mobilità ATTIVA quando l’ampiezza
articolare avviene per stiramento forzato dei muscoli
antagonisti da parte degli agonisti. Vantaggi
• Distinguiamo una mobilità PASSIVA quando l’opposizione
antagonista è scarsa. Svantaggi
Mobilità, flessibilità, stretching
• La mobilità articolare dipende:
– Dal tipo di articolazione (enartrosi, diartrosi, sincondrosi)
– Da fattori endogeni … neuro – muscolari
– Da fattori esogeni .. Temperatura, stato di attivazione
• La mobilità articolare si riduce con l’età e drasticamente nelle
immobilizzazioni coatte
• Questa caratteristica sembra in antitesi con la forza soprattutto
nella mobilità passiva (contorsionisti)
• Gli esercizi di allungamento muscolare sono ritenuti validi per:
– Migliorare la mobilità articolare
– Migliorare l’efficienza muscolare
– Facilitare il recupero dopo l’allenamento o performances
Soggetto di 78 anni che
esegue esercizi di
stretching,
sistematicamente.
Capacità neuro muscolari
• Forza muscolare capacità di forza
• La forza riguarda le capacità contrattili del
muscolo
• Le capacità di forza riguardano quanto è
possibile realmente trasferire sul sistema
scheletrico
Le capacità di forza dipendono:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
dal numero delle unità motorie reclutate
qualità delle fibre
area della sezione retta dei muscoli
fasci soprannumerari
architettura muscolare
rapporti strutturali scheletrici
angolazioni del lavoro
atteggiamento del capo
attività muscolare precedente
Le azioni fondamentali nella
ginnastica
• Azioni propulsive degli arti inferiori e
superiori
• Chiusure ed aperture del corpo
• Movimenti antepulsione e retropulsione
delle braccia
• Sullo “sfondo” della tenuta del corpo
Costruire la forza
sulla tenuta e
non il contrario!!!
Capacità didattiche
 Comunicazione, immagine,
rappresentazione.
 Le vie della comunicazione:
le informazioni.
 Limiti al trattamento delle informazioni.
 Le informazioni pertinenti.
L’apprendimento delle tecniche
 Abilità chiuse, abilità
aperte.
 Scomposizione e
ricomposizione dell’azione.
 Difficoltà: - la dimensione
temporale
- la velocità
- l’inversione
ortostatica
La figura pone in risalto come,
nella posizione eretta del
corpo la diversa posizione del
capo determini:
a)
Con lo sguardo rivolto
verso il basso (capo flesso
in avanti), il corpo subisce
una rotazione antioraria,
confermata dalla
medesima sensazione
visiva di rotazione nel
verso antiorario.
b)
Il corpo subisce parimenti
una rotazione antioraria
(sguardo rivolto in alto),
mentre il ginnasta ha la
sensazione visiva di
ruotare nel verso orario.
La figura pone in risalto come,
nella posizione verticale ritta
del corpo la diversa posizione
del capo determini:
a)
Con il capo esteso
all’indietro e con lo sguardo
rivolto all’appoggio, se il
corpo subisce una rotazione
antioraria, egli realmente ha
la sensazione visiva di
ruotare nel verso antiorario.
b)
Con il capo flesso in avanti e
con lo sguardo rivolto verso
la parte anteriore del corpo,
egli ha la sensazione visiva
di ruotare, invece, nel verso
orario.
Michele aveva ragione
Verbalizzazione e correzione
dell’errore
 Il linguaggio adoperato deve essere semplice, chiaro e
inequivocabile.
 Adattato al grado di comprensione dell’allievo.
 Il messaggio verbale deve significare principalmente il compito
da svolgere e non l’errore.
 La correzione dell’errore deve incominciare dal più importante al
meno importante.
 Cambiare il contesto dell’apprendimento, il lato dell’assistenza,
dell’uscita …
 La correzione deve avvenire in condizione di “freschezza”
motoria.
 Non deve comportare troppe ripetizioni e contentarsi di quella al
momento più approssimativa.
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