Ciao mi chiamo Andrea
e voglio raccontarvi un
po’ della storia della mia
vita.
Avevo quindici anni quando
uno che ritenevo fosse mio
amico mi fece fumare per la
prima volta
Ci eravamo messi da parte nel cortile
dell’Oratorio ma il parroco si accorse di
ciò e ci invitò caldamente a non farlo più.
Non ascoltammo il suo invito e
ripetemmo il gesto fino a quando un
giorno tornato a casa trovai tutta la mia
famiglia in agitazione.
Il parroco infatti aveva chiamato mia
madre e le aveva raccontato il fatto.
pensai subito nella mia mente.
Non poteva starsi zitto?
E iniziai a odiarlo
con tutte le mie forze.
continuavo a ripetere dentro di me
Per vendicarmi decisi di non
andare più a Messa…
e dire che mi piaceva.
All’oratorio non volli rinunciare,
perché si giocava, ma quando
vedevo il parroco mi giravo
dall’altra parte. Per me era
come se fosse morto.
La mia famiglia dopo quella notizia mi
cominciò a fare tutte le
raccomandazioni di questo mondo:
Ma non mi convincevano.
Vedevo i miei compagni fumare e
anche io volevo fare come loro.
Intanto quel prete
non demordeva.
Seppi, infatti, che teneva mia
madre aggiornata sulle mie
“fumate” all’oratorio.
Nessuno riusciva a farmi
desistere fino a quando
venne a trovarmi mio zio
Francesco.
Mio zio Francesco è
una persona eccezionale.
Aveva un’automobile sportiva che faceva
gola a tutti. L’ho sempre stimato perché su
molte cose la pensava come me. Mi volle
far fare un giro sulla sua automobile.
Durante questo giretto in macchina
toccò l’argomento del fumo.
Io pensai: “Ecco la solita tiritera”
… anche lui.
E invece mio zio non presentò
nessuno degli argomenti che si è
soliti fare per far desistere un
fumatore. Mi chiese solo come
avessi iniziato a fumare.
Gli dissi di quel mio amico
che mi aveva fatto fumare
per la prima volta.
Intanto giungemmo in un
luogo isolato fuori
del paese.
Era il cimitero.
Mi portò presso la tomba
di un giovane morto
a 35 anni.
Rimanemmo un po’ in silenzio di
fronte alla tomba e poi mio zio
esclamò:
Rimasi allibito.
All’inizio pensai che quella fosse la tomba
di un prete che aveva fatto del male,
magari un pedofilo o uno come il mio
parroco. Ma dalla foto non sembrava
essere prete. Gli chiesi spiegazioni.
Mi raccontò che quella era la
tomba di un suo amico che aveva
iniziato a fumare a 15 anni. A 30
anni era stato colpito da un
tumore ai polmoni
per via del fumo:
un tumore di quelli terribili
che lo fece morire soffocato.
E il prete che c’entra? - Gli chiesi.
Il prete – mi disse – sapeva che il mio
amico stava iniziando a fumare
e non fece nulla.
Non avvertì i familiari. Si limitò solo a
dirgli che doveva smettere.
Se avesse parlato,
forse i familiari lo avrebbero convinto a
smettere prima che fosse troppo tardi.
Si sa che più si va avanti,
più diventa difficile smettere.
esclamò per la seconda volta.
Pensando a questa frase che io
avevo usato per il mio parroco ma
nel senso opposto fui preso da un
brivido che percorse tutto il mio
corpo e iniziai a riflettere seriamente
Da quel giorno non toccai
più una sigaretta.
Capii che il mio parroco
non era stato bastardo ma
e che il vero bastardo era stato quel
falso amico che mi aveva fatto
fumare per la prima volta
Andai a ringraziare il mio parroco
e mi confessai del fatto che lo
avevo disprezzato con tutto me
stesso ma di ciò si fece una risata.
Da quel giorno ritornai a
partecipare alla Messa
rendendomi conto di essere stato uno
stupido a non andarci più per vendetta
Questa è stata la mia
storia. Grazie al mio
parroco ho smesso di
fumare e i miei polmoni
sono in piena salute. Oggi
ho 25 anni e canto in un
complesso rock con una
voce che fa invidia a tanti.
E se vedete qualcuno che vi
invita a fumare per la prima
volta diteglielo pure in
faccia:
SEI UN BASTARDO!
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Quel prete bastardo - Parrocchia Piedimonte