�AC. GIUSEPPE CAROGLIO
I BENEFICII PARROCCHIALI
LA NUOVA AGRICOLTURA
PARMA
nl'I"rA
FfAC()ADORI
TIP.
"_
lH04
I BENEFIOI! PARROOOHIALI
E
LA
NUOVA
AGRIOOLTURA
SAC. GIUSEPPE OAROG LIO
I BENEFICII PARROCCHIALI
E
LA NUOVA AGRICOLTURA
PARMA
bITTA TIP. FIACCADOIH
-
1904
Proprietà letteraria
fll giovane Clero
Dedico al Clero
giovane queste poche pa­
per due ragioni. Anzitutto perchè nem­
men io sono vecchio, ed ho
pei giovani mag­
giore predilezione. In secondo luogo perchè
gine
l'anima
8� entusiasma
giovanile facilmente
delle idee nuove, ed ha intera l'
tradurle in pratica.
Nel
nuovo
nuovo
vanno
legge: Nessuno
si
Vangelo
vino
in otri
rompe
a male.
otri
altri. E
vecchio,
5
v.
vuole ad
nuovi:
un
«il vecchio è
dice,
37
e
si
Ma il vino
mettere in
gli
vecchi:
gli otri,
l'uno
e
enerqia per
se
e
versa
nuovo
si
così
tratto del
»
il
il
vino
gli
otri
s' ha
da
conservano
che beve
nessuno
migliore
metta
no
nuovo;
(S.
vino
chè
Luca cap.
seg.).
Quel vecchio venerando di 94 anni che in
Roma
rappresentata
l' eterna
G�O.��5
q
òr-D
O
giovinezza
del
pensiero evangelico nell' affidare alle mani
dei giovani la bandiera della Cristiana De­
mocrazia da Lui benedetta ha i01'O affidato un
intero
programma
di
ristoraeione
sociale.
di
capitolo,
questo programma,
vantaggi, scolparlo da vec­
chi pregiudizii è lo scopo che mi sono pro­
posto. Mentre mi accingo a diventare anch'io
un otre vecchio mi consola il pensiero di acere
dato un utile consiglio ai giovani ed a quan­
ti conservano la gioventù del pensiero.
Gesù ha domandato all' agricoltura la spi­
ca ed il grappolo pel più grande dei Sacra­
menti; ed ho ferma in CU01·e la convinzione che
l'agricoltura possa fornire al Papa, che lo
rappresenta, le più solide pietre per l' edifi­
cio cristiano al quale ha posto mano.
Con tale intendimento presento a voi, gio­
vani, il mio 'lavoro, e vi prego di credere
Svolgere
un
renderne evidenti i
alla sincerità dei miei intendimenti
ed alla
saldezza delle convinzioni che l' hanno dettato.
INDICE
PAG.
AL
GIOVANE
CAPO I
CLERO.
'.
•
•
•
I doveri del Parroco
II
•
•
•
•
•
•
VII
•
il Beneficio
verso
1
Lo stato dei Beneficii Parocchiali
III. Le
4
7
della decadenza
cause
7
'.
§ 1. La spada di Damocle
§ 2. La qualità d' usufruttuario
§ 3. Le migliorie non compensate
§ 4. I pregiudizii dell' ascetica
§ 5. Il naturale esaurimento d�l suolo.
.
9
.
11
14
..
IV
Il sistema Solari
..
qual
mezzo
rapido
economico p-r rialzare i Benefìcii
23
.
.
§ 1. Che è il sistema Solari
§ :a. Vantaggi economici del sistema
.'.
,Solari
§ D. Facilità d'applicazione
Vantaggi che Il Parroco può avere
.
V
17
ed
....
dalla
.
§
§
.
.
.
.
.
.
.
31
.
agricoltura.
d'indipendenza
Facilitata la provvista delle
nuova
24
34
38
.
38
1. Garanzia
2.
rocchie.
.
.
.
.
.
•
.
.
Pa43
..
§ 3. È una missione di carità
§ 4. Aumento di credito personale
§ 5. Arma conto il socialismo
§ 6. Un mezzo potente di azione cattolica
VI
..
Una Cattedra
VII. Le obiezioni
in Seminario
d'agraria
.
.
•
Conseguenze logiche
§
1. Un sogno
.
.
53
56
68
74
81
.
§ 1. Obiezioni ascetiche.
§ 2. Obiezioni non ascetiche
VIII
46
.
.
.
•
82
.
99
.
134
.
§ 2. I problemi diocesani
§ 3. Il clero nell' ora presente
.
.
153
139
145
Visto:
se
ne
Parma dalla «Iuria.
permette la stampa
V.le 27 Agosto
1903.
Can. Pn:TRO DEL SOLDATO Vie. Gen.
OAPO I.
I doveri del Parroco
Doppia
è la finalità
chiali: t-,
provvedere
al Parroco: 2°. rendere
della carità
verso
dei
il Beneficio.
Beneficiì paro<?­
onesto
sostentamento
possibile
l' esercizio
vivente nei nostri tem­
Cristo,
poveri. Nè si creda che questo
secondo fine sia semplicemente accessorio e
fondato su un consiglio; no: esso è connaturato
pli
e
a
nei
coll' istituzione medesima
potrà
dei
Benefìcii.
Si
discutere
se
questo superfluo spetti
di
stretta giustizia o per
rigore
poveri.
titolo di carità; è però da tutti ammesso che
tale obbligo risulta dalle intenzioni dei pii
ai
a
Fondatori
d' è che
i
e
dal comando della Chiesa.
beni
chiamati voto dei
chiesastici· furono
On­
sempre
fedeli
soddisfazione dei
e
dei
peccati patrimonio
poveri. Se tali non
fossero i Benefìcii ecclesiastici, non si
potreb­
be comprendere con quale giustizia la Chiesa
-
abbia sancito l'immunità
dei medesimi
da
1
2
tributo
ogni
non
Cesare,
verso
immunità finora
abrogata.
La Chiesa ha s�mpre vegliato alla con­
servazione di questo patrimonio, ed a tute­
larlo contro la rapacità del secolo ha usato
di tutti i mezzi
che
erano
in
suo
potere.
La Chiesa ha fulminato la scomunica contro
chi usurpa e sequestra beni ecolesiastici: chi
li invade, distrugge, ritiene: chi li compra
o
semplicemente li affitta da un usurpatore:
il beneficiato che di
liacquista,
E
Chiesa,
e
e
più
arbitrio li vende
e
chi
crebbero i
che il secolo si
dini
suo
quanto più
pericoli
gettasse su queste spoglie della
la Chiesa
le minaccie
costituito dalla
raddoppiò le sollecitu­
perchè questo patrimonio
pietà
dei fedeli
non
andasse
in
qualsivoglia maniera disperso.
rigore in una Madre, quale è la
non
è concepibile se non si ammet­
Chiesa,
Tanto
tono
queste due
cose:
1°. che
essa
ritiene iu­
dispensabili i beni temporali per conseguire
sue
spirituali finalità: 2°. che essa vuole
nella loro integrità conservati questi beni
agli scopi che le furono designati.
Nei diversi Sinodi, che sono quasi l' eco
parziale della voce universale della Chiesa,
si fa obbligo ai beneficiati: P. di conservare
l'integrità del beneficio: 2°. di tutelarne i
diritti: 3°. di non introdurvi servitù passive:
le
4
°
di
non
deteriorarne le condizioni di ferti-
lità: 5°. di
migliorarne
Sinodo di Casale
anzi minacciata la
era
munica al Parroco che
scovo
atterrasse
una
i redditi. Nel vecchio
senza
sco­
licenza del Ve­
piantà.
quindi inconcusso il dovere che
vincola ogni Parroco ad a vere cura del suo
beneficio, e ciò non soltanto in riguardo al
Risulta
sostentamento,
suo
poveri,
cui il
ma
superfluo
anche
a
serv
è devoluto:
izio dei
quando
e
per nostra incuria questo superfluo venisse
noi avremmo mancato ad un
a mancare,
preciso dovere,
come
contro l'ordine del
che,
quel servo del vangelo
padrone, aveva sepolto
sotto terra il talento.
può riuscire, ed è
Iddio testimonio,
difatto, gravosa.
scrive S. Agostino nella lettera CXXVI,
Tale
cura
del beneficio
«
Mi è
«
«
«
che la procura di tutte queste cose eoclesia­
stiche, di cui si crede che noi abbiamo la
è tollerata non amata da me,
la
servitù
che io debbo alla carità dei
per
fratelli e al timor di Dio: di maniera che
«signoria,
«
«
io
«
se
«
fìcio,
anime
non
potessi
e
lo studio indefesso delle
divine.
delle
Agostino
temporali, tanto meno potrà esi­
un
Parroco, che oolontariamente ha
franca va
faccende
mersene
accettato
so.
farne senza, salvo il mio ufo
».
Ma se lo zelo delle
lo bramerei
un
cose
dalla procura
ufficio cui "tale dovere è
Stia pur fermo il
principio
che
il
annes­
tem-
4
porale
ha che ufficio di
non
Chiesa fa
al clero di
mezzo:
la
ma
obligo
que­
pei fini d'ordine superiore.
Questa verità bisogna va assodare fin da
principio. per ben comprendere quanto si
verrà in seguito esponendo: sopratutto non
sto
conservare
mezzo
si dimentichi che la Chiesa vuole che il Be­
neficio
sia
deteriorato, e fulmina la
n'appropria una parte.
Or bene, vedremo in seguito come, anche sen­
za
spostare i confini del beneficio, uno se ne
possa appropriare una parte col vecchio si­
stema di sfruttamento, che ora la scienza in
non
scomunica
a
chi
se
armonia colla coscienza cristiana condanna.
CAPO II.
Lo stato dei Beneficii Parocchiali.
Ogni
nonica,
di
e
Parroco all' atto dell' istituzione
colla
conservare
mano
Vangelo, giura
i beni del Beneficio da
diligente padre
anzi la
stesa sul
fertilità.
di
ca­
buono
famiglia migliorandone
Queste
terre
protette
da
giuramenti, che periodicamente si rin­
da secoli, a 'quest'ora dovrebbero es­
sere veri giardini. Invece è avvenuto
preci­
samente l'opposto. Non condanno
ne�suno,
constato semplicemente un fatto.
tanti
novano
5
Non è
chiali i
quali
dànno miserando
sè stessi per lo squallore
In certi paesi non avete
dare
fini
quali
sono
sono
cui
a
sono
di
ridotti.
di doman­
le terre del Parroco. I
con­
Ove v' imbat­
proprietà.
un
le lucertole
non
alzando lo
ri produzione
Renzo,
spettacolo
bisogno
campo dalle spighe
tristite ed ingombro di rovi, in
se
Paro c­
nettamente determinati dai contra­
sti colle circostanti
tete in
Benefici i
incontrare
raro
trovano
rare
un
sguardo
vedete sul
reale
colle
della
classicamente descritta da
siete sicuri di
non
prato
in­
ove
protezione d'ombra;
vera
e
ed
errare.
Quei
una
vigna di
Manzoni,
fondi
sono
del Beneficio.
cinquant' anni va operandosi una vera
agraria in Italia. La coltura in­
tensiva ha trovato fautori ed apostoli un po'
dappertutto. U aumentata popolazione, i
maggiori mezzi di trasporto, la viabilità
migliorata hs.nno reso necessario e rimune­
rativo ad un tempo 1'aumento della produ­
zione. L'istruzione agraria predicata un po'
dappertutto ha abbattuto quella barriera di
pregiudizi e di errori, che contrastavano il
Da
rivoluzione
passo al progresso della nobilissima arte dei
campi (1.). E sotto l'impulso di queste causo
(1) Chiamo
una
campi l'agricoltura per usare di
Quest' appellativo però è scientifica­
L'agricoltura, come avremo campo d'os-
arte dei
frase fatta.
mente errato.
6
la
produzione
ove
s'è accresciuta d'un terzo,
ove
s'è addirittura
duplicata.
Solo il Clero s'è mantenuto
straniero
generalmente
questo largo movimento
a
d'idee
di progresso. Mummifìcato nelle idee di
altri tempi, rinchiuso religiosamente nella
e
Sacrestia, non ha sentito il nuovo
ossigeno che spirava sulla
e
mentre
tutto s' è mosso, egli è
nità,
sua:
soffio
di benefico
'uma­
rima­
sto fermo.
Onore al
sempi
col
nuovo
Non
vero.
di chi
non
mancano
solo ha
movimento
idee si è fatto
luminosi
saputo
d'idee,
ma
e­
orientarsi
di
queste
E la bella idealità del
apostolo.
Parroco agronomo, magistralmente delineata
dal più geniale degli agronomi antichi, Ah­
tonio Ottavi, nel suo Don Rebo, s' è quasi
incarnata in
nosciuto
e
parecchi
e
conosco,
Parroci ch' io
dei
quali
ho
tutti
a
co­
sono
note le benemerenze.
Ma simili
esempi
sono
rare
e
lodevoli
cezioni. Ho la coscienza sicura di
ec­
non avere
esagerato il fatto, ma d'averlo semplicemente
fotografato. I Benefici i parocehiali i quali
da un giuramento solenne impegnato avanti
a Dio, dai
comandi espliciti della Chiesa e
dal progresso agrario attendevano una paservare
più tardi,
è
una
ce, la regina anzi delle
tutte le altre.
vera
industria trasformatri­
industrie.ie
che rende
possibili
7
rola di
risurrezione,
rimasti
sono
general­
mente nell'antica sterilità.
le
Indaghiamo
cause
questo fatto.
di
CAPO III.
Le
cause
della decadenza.
cagionarono lo squallore di
alcuni Benefici i parocchiali, o che almeno
impedirono a molti di risorgere allo stato di
floridezza, sono parecchie. Non tutte agirono
contemporaneamente ed in egual misura: è
però innegabile che il fenomeno poch' anzi
Le
cause
che
descritto vuolsi attribuire almeno ad
esse.
Le
suddette
cause
sono
una
di
sei. Studiamole
parti tamen te.
§
1.
Chiamo
sembrava
verno
dei
buona
all'
nome
DAMOCLE.
la minaccia
con­
nuova
L'appetito
·i nostri
all'occhio
DI
confisca di que­
residuo della proprietà fondiaria
della Chiesa.
dicono
SPADA
questo
con
tinua d'una
st' ultimo
LA
-
viene
mangiando,
alpe, é
buoni vicini d' oltr'
impaurito
nostri vecchi
dei
temerario il
sospetto
incameramento
conventi, dei Vescovi
della
e
dei
non
che il Go-
proprietà
Canonici
e
,
8
altri Benefìcii
degli
laicali, aggiungesse que­
parocchiali.
st' ultimo boccone dei Beneficii
A
legittimare
tale
sospetto
atti del Governo: le
inventarii
concorsero
ripetute
inchieste
molti
-
gli
compilati le commissioni gover­
native nominate per lo studio della conver­
sione, e più che tutto 1'articolo della Legge
-
guarentigie in cui si sanciva: La pro­
prietà della Chiesa sarà regolata con legge
posteriore. A tutto questo s'aggiungano le
pressioni che certi Farisei del progresso non
sulle
«
»
han
mai cessato di esercitare sul
perchè facesse pesare la sua
e tosto si comprenderà come
mano
governo
sul clero,
simile minaccia
dovesse necessariamente
e
fatalmente influire
sull'animo dei
e
soffocare le buone
Parroci
iniziative.
pericolo d'una confisca a molti sem­
brava così imminente, che credettero miglior
partito subire ingiustificati aumenti sulla
Ed il
tassa di manomorta, nella speranza che in
base alla medesima sarebbe loro tassato l'as­
segno parocchiale dopo la conversione.
E' canone antico che l' incertezza del pos­
sesso è il più fatale nemico della
proprietà
fondiaria:
tribuì
e
quest'incertezza
ad
fatalmente
del domani
avviare
allo
con­
sterili­
mento molte terre
Per conto mio
ricolo
d'un
parocchiali.
ritengo immaginario
incameramento,
e
ne
dirò
il pe­
più
9
sotto le
Ma il timore ci
ragioni.
fu certo l'ultima delle
molti dal
2.
§
migliorare
LA
-
cause
QUAL1TÀ
D'
parola
ove
Ciò è
fredda
verissimo
proprietà chiuda il
più nobile della carità. È pe­
sem. mento che ci muove a con­
il sentimento della
cuore
rò
non
USUFRUTTUARIO.
egoisticamente
et tuum.
meum
e
i loro fondi.
S. Giovanni chiama
la
fu,
che trattennero
all'altro
il
umano
siderare
..
maggior predilezione la cosa di
possiamo dire è mia, in confronto col­
l' altra di cui abbiamo semplicemente 1'uso.
I! Parroco, costituito usufruttuario del be­
neficio, non può sentire quell' impulso natu­
con
cui
rale che ci
proprietà;
lentieri ai
prietario.
naturale,
muove
i suoi
frutti,
E
a
occhi si
volgono più
di cui solo
questo
intatta la
conservare
è
vo­
pro­
ta:lmente
Parroci i quali
sentimento
che io ho conosciuto
verace
è
ignora vano persino la strada che mena ai fondi
parocchiali; mentre prodigavano cure assidue
e vistose somme
pel patrimonio paterno.
È verissimo che il prete troverebbe nella
fede di cui è maestro, ed in quei sentimenti
che attinge direttamente all' altare, quella
forza che è necessaria ad emanciparsi da o­
gni altro sentimento egoistico. Ma anch' egli
è uomo, e se del prete di vina è la missione,
10
divino
il
carattere,
non
ne
viene
di
guenza che divine debbano sempre
idee, i suoi sentimenti, tanto
sue
sue
conse­
essere
]e
meno
le
opere.
Nella vecchia
sufruttuario
agricoltura i diritti dell' u­
antagonistici coi diritti
erano
della proprietà. Considerandosi allora
ra come una miniera, quanto
più si
di
va
prodotto,
tanto
niera decresceva
proprietà.
danno
e
evidente
della
D'altra parte l'usufruttnario per
innalzare la fertilità del
aveva
il valore della mi­
più
con
la ter­
estrae­
altro
mezzo
podere goduto non
stallatico,
all' infuori dello
siccome ad utilizzare tutto lo stallat.ico si
richiedono tre coltivazioni
successive,
niva di conseguenza che ogni
fertilità esponeva a rischio un
ne
aumento
capitale
ve­
di
con
danno dell'usufrnttuario. La scienza moderna
ha
portato I'armon.a fra
vedremo
una
più
sotto la terra
macchina che
il concime in
i due diritti, Come
non
trasforma
prodotto.
è
miniera,
ma
annualmente
Così intesa
l'agricol­
tura, si rende di tutta evidenza come l'uso
della terra non sia di pregiudizio alla pro­
prietà: anzi quando ci uest' uso è governato
dalle
norme
del sistema
teriorare la terra
ne
Solari, anzichè de­
aumenta gradatamente
il valore.
Daremo
pensiero.
più
sotto
maggior sviluppo
al
'11
§
3.
LE
-
MIGLIORIE
Il Codice Civile
tuario debba
mento della
penso delle
NON
che
l' usufrut­
ogni
deteriora­
prescrive
rispondere
di
COMPENSATE.
diritto
a com­
goduta,
e fatte. Il concetto a cui
migliori
s'ispira questa legge, a mio modo di vedere,
è radicalmente sbagliato. Si suppone cioè
che la terra abbia un valore assoluto in sè,
indipendentemente dal lavoro umano e dalla
fertilità in atto che ne è la conseguenza. È
il vecchio
la
cosa
errore
leginlazione
senza
agricolo
che è entrato nel­
quest' errore fon­
agricoltura avremo
italiana. Di
damentale della vecchia
occuparci più tardi.
l'ingiustizia della legge che
campo di
A dimostrare
sul medesimo
si fonda basta constatare il fatto.
Il valore della terra è sempre determina­
quantità dei prodotti che se ne pos­
sono ricavare. Così, ad esempio, una
vigna
to dalla
è sempre pagata il doppio ed anche il tri­
plo del campo perchè doppio o triplo ne è
reddito, ed al confronto
maggior valore l'orto od il
il
mano
che i frutti
aumentano
il valore del fondo che li
Ma io domando:
chi
appartiene
temente
a
a
colla
frutteto.
cresce
ha
Man
anche
produce.
Questo maggior valore
rigore di diritto?
prodotto.
chi l' ha
vigna
a
Eviden­
12
particolare, eccovi qui un
Beneficio parocchiale. Il valore commerciale
del fondo, desunto dal reddito, sarà, ponia­
Nel
caso
mila lire. Il
di 50
mo
nostro
Parroco, che
attività
ne
è
capitali, parte
investito, spendendo
a vigna ed a frutteto, im­
pianta alberate di gelso, riduce ciò che era
gerbido a coltura. In capo a pochi anni il
reddito del Beneficio è triplicato. Ora a' ehi
e
del fondo riduce
verrebbe mai in testa di affermare che que­
sto maggior reddito è frutto della terra e
non
de'i
capitali
fondo da L.
da
Le 50 mila lire di
forse mie
il
no:
spesi?
me
50 mila
sale
a
legislatore
Banca
con
un
non sono
diritto,
e
non
di
tratto
Ma
penna
sentenzia che appar­
come
se il Di­
giorno
tutti i valori della Cassa
e
mila.
maggior
rigorosa giustizia?
tengono alla terra. Sarebbe
rettore d'una Banca un bel
che
100
valore
titolo di
a
cancella il mio
se
Il valore del
L.
di chi li ha
affermas­
sono
della
depositati.
Un Parroco dovrà forse contrarre un' im­
per realizzare migliorie nel suo Be­
nefieio. Interviene il Codice e dice: il debito
prestito
è del
A
me
che
Beneficiato,
non
nostri
il
capitale
è del Beneficio.
sembra talmente
so
spiegarmi
assurdo il concetto,
come mai nessuno dei
deputati agrari i abbia cercato di met­
tere la nostra legislazione in armonia col
progresso agrario.
13
Ove
giorno, ed auguriamoci non SIa
legislatore disponesse che l' usu­
un
il
lontano,
fruttuario avrà diritto ad
un
equo compenso,
sia pure parziale, delle migliorio stabili in­
trodotte nella cosà goduta, compenso che in
certi casi
non
è
negato agli affittuari i,
io
non
dubito che molti Benefìcii
risorgerebbero a
nuova vita. Ma
finchè avrà forza di legge
l'articola assurdo di cui parliamo, rimarrà
sempre
grario,
grave ostacolo
un
ed
facile
una
scusa
lendo camminare addita la
al
progresso
per chi non
legge
a­
vo­
che lo tien
'
rormo.
È
vero
gliorie
Ciò è
che il Codice tiene conto delle mi­
come
com penso
troppo poca
migliorie procedano
rioramenti.
Ciò
dei
deterioramenti.
Si suppone che le
di pari passo coi dete­
cosa.
assolutamente
non
è.
Chi
migliorare una parte del
supponi bile lasci deteriorare
l'altra. D'altronde le migliorie che eccedono
i deterioramenti rimangono sempre senza com­
penso. Se la legge è ingiusta ove si consi­
deri in modo generale, appare addirittura iH
niqua in confronto coi beneficiati. Il governo
nell' affidare al Parroco la temporalità d'un
spende capitali
per
Beneficio
non
è
Beneficio
non
dimentica mai di inserire nel­
l'atto di possesso salvi sempre i diritti del­
lo Stato. Ora' nell' intenzione del governo
questi
diritti si
compendiano
in
una
sola pa-
14
rola: incameramento dei Beneficii.
È
in que­
che il governo burocratico inco­
le migliorie, salvo poi a rimprove­
sto modo
raggia
rare
il Clero che
i
Benefici i
sono
malan­
dati.
§
.4.
I
PREGIUDIZI
Blasphemavit!!
vedere
delle
dirà
DELL' ASCETICA.
forse
ca use
nel
qualcuno
in campo l'ascetica
che determinarono la
messa
dei Benefìcii
come
una
decadenza
scomu­
parocchiali. Via,
d'intenderei.
nicatemi,
piuttosto
C'è un' ascetica che allarga la mente ed
il cuore e rende l'anima sacerdotale più de­
non
facciamo
sta
all'adempimento
di tutti i
suoi
doveri:
ne
dico tutti, perehè l'ascetica
crifica nessuno. C'è all' opposto un' altra
vera
scetica dalle idee grette
fizza il cuore volendolo
miserisce la
mente
non
sa­
a­
che atro­
piccine,
innalzare, che im­
anzichè allargarne gli
e
prima ha il suo fondamento
Vangelo,
quella insegnata dai Padri
e praticata
dai Santi. V altra squilibrata
quando pensa, disarmonica quando opera, a­
sfissiante quando insegna, ondeggiante fra l'e­
goismo dell'uomo e la legge predicata da Cri­
sto, s'adagia in uno sfibrante quietismo e crede
di passeggiare pei cieli solo perchè n' ha os­
servato col canocchiale le stelle. La prima
orizzonti. La
nel
ed è
15
Papa; l'altra si sgola a ri­
rornpi ìl collo (1).
È quest'ascetismo nevrostenico, dalle allun­
gate fimbrie farisaiche, che segnandosi di
Croce ed ostentando malinconico zelo, ha
gridato: E che ha a fare il prete nei campi?
Il prete confessi, preghi, mediti e lasci l' a­
gronomia ai bifolchi! Nemo rnilitans Dea
implicet se negotiis saecularibus. Nè si creda
avanti col
grida:
petere: Fnrno che ti
che tale
pregiudizio
sia
mia invenzione.
di
Di tali mummie fossilizzate nell'ascetica del­
la manzoniana Donna Prassede
sciute
parecchie.
antidiluviano,
lico di far
Ricordo
che
ne
un
ho
cono­
Parroco
all'invito del Sindacato Catto­
prenotare
al Comitato
parocchiale
il concime ed il solfato di rame, rispose
dolezzato che il suo Comitato "non s'
scan­
occu­
pava di simili rnondanità. Beato lui! e più
beati i Parocchiani, se l'aspel'ges del prete
poteva sostituire la Macchina Vermorel,
e se
santa faceva i miracoli
del
un
po' d'arqua
nitrato di soda.
Sono aberrazioni rare, lo so, ma pur ci
L'ascetismo muffito di costoro mi fa
sono.
ricordare l'ascetica di
lendosi
appartare
quel topo,
il
quale
dal mondo si ritirò
a
vo­
far
(1) Quest'ultimo meg lii che ascetismo potrebbe con­
venientemente chiamarsi Giansenismo, il quale non è
altro che
una
nuova
ed inverniciata
Fariseismo,
pratiche
trascurava i sentimenti che
mano
la sostanza.
riproduzione, del
religione a pure
della religione for­
«he riducendo la
vecchio
16
vita romita in
un
cacio
parmigIano: e là
in beata contem­
dentro chiuse i suoi
giorni
plazione, emancipato da ogni fatica ed al
riparo delle unghie del gatto.
Ma, buoni maestri di meccanica perfezione,
non
capite che così dicendo ed operando voi
ripetete a vostro danno il farisaico linguag­
.gio dei più astuti nemici della Chiesa? Non
han forse battute le mani alla soppressione
delle mense
vescovi li protestando che le
mani consecrate dei nostri Pastori s'imbrat­
tavano nel
cende? Non
-
giorni
ce
temporali fao­
già forse tutti l
delle
maneggio
lo cantano
il
ed in tutti i toni che
restare nella
sua
Sacrestia per
prete deve
non
sfatare
agli occhi del gregge il suo prestigio? Ma
allora perchè la Chiesa minaccia scomuniche
e
a chi
usurpa, a chi compra ed
chi solo affitta i beni ecclesiastici?
fulmini
anche
a
Se l'industria dei
sottana
campi
sacerdotale,
col decoro della,
cozza
fate
una
cosa:
pregate il
governo che alleggerisca tutti una buona
Ma noi
volta di questo mondano fardello.
-
non
dobbiamo
agire
dizii,
del
nostro
nè dalla nostra inerzia nè dai
pregiu­
prendere
norma
siano pur questi predicati nel nome
dell'ascetica. Nostra maestra è la Chiesa: E
fìnchè la Chiesa
che
con
non
cessa
violenza le fu
di
tolto,
e
reclamare
minaccia
ciò
can­
cellare dall' albo dei cristiani chi s'attentasse
17
stendere le
unghie rapaci
ciò che
·su
ancora
resta; finchè la Chiesa fa obbligo ai Be­
neficiati di tutelare l'integrità ed i diritti di
le
questo patrimonio,
ficio
sia
varrà mai
nessuno
suadermi. che l'aver
cura
del
proprio
missione
colla
incompatibile
a
per­
Bene­
del
Parroco.
Ho accennato
dell' ascetica
come
decadenza di
sto
di
qui
Beneficio:
argomento ritorneremo
svilupperemo
§ 5.
IL
minor
con
NATURALE
Anche i benefici
pregiudizi
determinante
causa
qualche
ai
volo
ma
più
della
su
tardi
que­
lo
e
fretta.
ESAURIMENTO
DEL
SUOLO.
parocehiali seguirono
sorte di tutte le altre terre coltivate da
la
se­
coli. L'esaurimento di
questi poderi, più che
dell'uomo, si deve attribuire
della vecchia agricoltura. I capi­
all' indolenza
ai canoni
saldi dell'antico sistema di coltivazione
due: 1°. la
ribile: 2°.
a
potenzialità
mantenerne in
basta il lavoro
toria
e
atto la
fertilità
lo sts llatico che
..
Ed in base
produce.
predicavano
erano
della terra è inesau­
a
noni si
le
miracoli della terra
vergine,
ogni
questi due
arature
e
si
fat­
ca­
profonde, i
qualificava
col titolo pomposo di dote tutto lo strame
che il podere produceva, quasichè coi sussi­
di di tal dote la terra
nel
più
non
a vesse
neppure
lontano avvenire ad esaurirsi:
18
Ai due canoni accennati
la
agri.
nuova
oppone due diametralmente oppo­
sti: 1°. La fertilità si esaurisce. 2°. A man­
coltura
ne
tenerla in atto
stallatico
non
prodotto
la terra
basta nè il lavoro nè lo
nel
podere. Dio
cosa
finita
solo è in­
finito,
e
essere
inesauribile. Sostenere il contrario
che
un
errore
È vero
e
ciò
altro
come
agricolo
è una
non
eresia.
vera
che nel mondo nulla
va
distrutto,
che noi chiamiamo distruzione
che
la
dissoluzione
elementi onde è
della
.può
più
non
è
negli
cosa
composta. Ma si noti che
prodotti agrari non avviene come dei
vapori dell'aria. Questi dall'oceano passano ai
continenti e convertiti in pioggia ne purificaterra e per la
no l'atmosfera, bagnano la
dei
.
via dei fiumi ri tornano al
tirsi di
nuovo
dotti del suolo
nano
suma
là
ove
in
.
campi:
maggiore
regolarmente più
sono
città,
una
mare
per con ver­
iu vapore ed in acqua. I pro­
e
parte
partiti.
più non
Una
non
tor­
si
con­
parte
trova
la via
valica le frontiere: la
assimilata dall'
organismo
dei
parte
umano
fa cap? al Cimitero, e sarebbe inumana bar-.
barie e sacrilegio inaudito ritornare questa
polvere
benedetta alie biade dei
Basta lo stallatico
a
rata la fertilità? No: per la
che la parte non può essere
Se da
una
botte al
campi.
mantenerne
mattino
inalte­
semplice ragione
uguale al tutto.
io
spillo
due
19
litri ed alla
sera
restituisco
ne
uno, sia pur grossa la
no che il
recipiente è
arri va
un
Tale
vuoto.
gior­
era
la
della vecchia
pratica
Ogni
reni
botte,
solamente
anno
noi
prodotto:
un
agricoltura.
asportiamo dai
è
nostri ter­
sottrazione
una
questa
che noi facciamo alla fertilità della terra.
La chimica
con
analisi
elementi di
i
sono
gli
principali
paziente
ha deter­
questa sottrazione, ed
l'azoto, il fosforo, la potassa,
minato
quando noi abbiamo fat­
to l'inventario dei prodotti ottenuti nel corso
dell'anno, noi possiamo sapere con matemati­
ca
precisione quanto fosforo, potassa ecc. noi
abbiamo sottratto al podere.
Che cosa restituiamo noi al podere? Noi
vendiamo il frumento; e gli elementi di .cui
si compone, e che' abbiamo preso alla terra,
la calce
più
non
tutti
che
ecc.
gli
Cosicché
ritornano al campo. Così dicasi di
altri prodotti. Del bestiame stesso
il
foraggio e che
produrre il concime,
consuma
na
per
dico, noi vendiamo il latte
ci resta?
È
e
è la macchi­
del
la
bestiame
carne.
Che
estraendo
se, noi,
gran
dalla terra per due, noi restituiamo uno. Ogni
anno il bilancio si chiude quindi con perdita.
cosa
Neanche
prato
e
ove
cosa
tutto il
podere
è coltivato
a
tutta l'erba viene consumata dalle be­
stie sul fondo stesso, neanche allora basta lo
stallatico a mantenere inalterata la fertilità,
Antonio Ottavi
ha
ra
con
una
dell'ingrasso.
Tutta la
che la stalla
produce
assimilata,
che
maia
gliore
frase ardita
chiamato il bestiame
e
e
carne
tutto il latte
è altro
non
ma ve­
distruttore
un
più non' torna
che erba
alla
conci­
passa. al mercato. Anche nella mi­
delle ipotesi abbiamo dunque una fer­
ma
tilità decrescente.
perchè
presenta che
parte della fertilità che il
una
il letame
non
rap­
fieno sottrae al
A rendere
esposto
podere.
più evidente quanto
è
sopra
mi varrò delle cifre.
Supponiamo
che la terra abbia la
poten­
zialità di cento
prodotti, e chiamiamo 100
la sua fertilità. Ogni anno si sottrae un
prodotto che chiameremo 2. Noi restituiamo
il letame che, come abbiamo visto, non rap­
presenta che uno. Avremo quindi questa
formola matematica:
fertilità
letame
prodotto
1.
anno
100
2
+
2.
»
99
2
»
98
2
3.
Ognuno
vede che
con
no
lungo
verso
99
1
+1
=
98
+1
=
97
una
lità si c'ammina diritto in
residuo
fertilità
simile contabi­
tempo più
o
me­
11 fallimento.
Questa formola ci spiega
tan te
cose:
1.
Come l'agro romano, e diverse altre
fertilissime, che la storia chiama i granai
dell' impero? siansi ridotti a lande isterilite,
zone
2t
È
la storia
questa della vecchia agricoltura.
Si cominciava, col
'la
e
pascolo, e man
s' allargava
cresceva
famiglia
pascolo
sul
anche
anno
campo,
rotto si semina va frumento. I
raccolti si succedevano
che
che
mano
il
splendidi
la
indi si percorreva
di
sussidio
senza
per qual­
concime:
discendente
parabola
più sopra descritta, finchè si arrivava all'e­
saurimento completo del suolo; e dove prima
spica tornava a pascolare la pe­
Difatto, nell'Italia meridionale la zona,
la
cresceva
cora.
sterile nel 1860
era
di soli 97.080 ettari: nel
1870 divenne di 128.700
e
di
nel 1895
un
milione di Ettari.
Quanti
se
saranno
fra dieci
vent' anni
anni,
si muterà sistema?
non
2. Si disse che la vanga ha la punta d'oro:
più ragione si dovrebbe dire che è un
con
ladro in
guanti gialli, perchè
si
non
con­
il vecchio aratro, di rubare mo­
tenta,
destamente in piccolo, ma scende a saccheg­
come
giare
le
profondità
diligente
famiglia, come
vecchia
di
anche
e
del
terreno. 3.
coltura
da
finora fu intesa
presentemente
Che
buon
è da molti
la
padre
e
come
praticata,
saccheggio, e che quan­
to più buono e diligente era il padre di fa­
miglia tanto più impoveriva i figli (1).
era
semplicemente
un
(1) La coltura da buon padre di famiglia
sione dell'intento d'una necessità
era l'espres­
morale, cui la socie-
Anche i benefici i
parocchiali seguirono la
poderi, data l'esauribilità
della terra e l'impotenza in cui s'aggirava
la vecchia agricoltura a mantenerne immu­
tata la fertilità. I benefici i hanno però un
vantaggio in confronto cogli altri poderi, e
sorte di molti altri
q uesto sia detto a consolazione di molti.
Siccome le arature furono quasi sempre su­
perficiali, ne viene di conseguenza che I' e­
superficie: mentre in
altri poderi profondamente scassati la steri­
lità è discesa più basso, Sotto questo aspetto
saurimento è solo alla
i
nostri
buoni
Parroci
furono
davvero
di
famiglia,
diligenti padri
l'ideale, perehè accontentandosi
anzi
schini raccolti
mente" il
sori
vecchi
e
un
i
furono
di
me­
impoverirono soverchia­
lasciarono pei loro succes­
fertilità sepolto nei campi.
non
suolo,
e
tesoro di
tà si sentiva
ne
obbligata
verso
la terra: allo stesso modo
responsabile della
figli, così l'agricoltore si deve ri­
conoscere
responsabile dell' esistenza dei futuri nella
conservazione della fertilità, elemento primo e fatale
di questa possibilità. È l'espressione dell'istinto di so­
che il
padre
si sente naturalmente
buona condotta dei
lidarietà di chi esiste
questo
era
con
compendiato
strinsecarsi nel
in
chi
deve
esistere.
una
frase
e
colpa era di
consisteva appunto
fatto,
la
tutti
Che
se
poteva
non
e
non
e­
del
nel principio il­
solo agricoltore; e
logico ed errato del concetto economico che ha domi­
nato fino al giorno d'oggi l'intera socialità, la quale
non ha mai saputo spiegarsi a dovere il senso lettera­
le e specifico del subjicite eam (terram) della rivelazio­
ne. (SOLARI).
23
OAPO IV.
Il sistema Solari
.
qual
mezzo
rapido
ed economico
per rialzare i Beneficii.
Di fronte
a
questo progressivo esaurimento
del suolo in
perfetta antitesi col progressivo
aumento della popolazione sulla faccia della
terra, l'umana ragione fu tentata di levare
contro Dio
un
lamento,
che
mia. Dio ha creato l'uomo
vera
era
e non
gli
bestem­
ha for­
niti i mezzi di sussistenza: Dio ha detto alla
prima coppia : crescete e moltiplicate, riem­
pite la terra: e s'è dimenticato di dire alla
terra: moltiplica la tua ferdilità.
L'arduo problema reclamava una pronta
fronte all'
ragione ed
proposi­
dogma
zione: inesauribile è il suolo perchè Dio solo
è infinito. La Teologia morale poi chiama
soluzione. Di
all' istesso
bestemmia
suona
umana
eresia la
l'asserire che Dio
visto alle creature.
Dio
mando all'
crescere
l'
uomo
di
aveva
e
non
vano
umana
altri concorrenti al pane
un
co­
moltiplicarsi:
prudenza benediceva
volontariamente infecondi, perchè
ma
ha prov­
dato
già
ai talami
allontana­
scarso.
24
Solari affrontò il grave problema, che non
solo un problema economico, ma questio­
era
d' alta moralità
ne
cimentò attorno
potente, e
plesso di
domestica
tutta
con
e
pubblica; si
l'energia d'un genio
propose una soluzione «on un com­
dottrine economico-sociali-morali
noto sotto il
di sistema Solari.
nome
Non è mio intendimento
integrità,
tanto
meno
esporlo
lumeggiarlo
nella
sua
sotto l'a­
spetto di teoria sociale. Per lo scopo che mi
sono proposto è sufficiente
considerare que­
sti tre
punti:
ta. 3.°
1.0 Che s'intende per sistema
che presen­
vantaggi economici
Facilità dì applicarlo.
Solari. 2.° I
§
1.
OHE
E
Il sistema Solari
tre
ce.pisaldi:
colla coltura
IL
SISTEMA
SOLARI.
s'impernia
tutto su questi
gratuita dell'azoto
leguminosa: 2°, antici­
1°. Induzione
d'una
pazione completa dei sali minerali occorrenti
ai prodotti: 3°. Il letame prodotto nel po­
dere destinato come fondo di fertilità pei
figli.
All' occhio attento del Solari non era sfug­
gito un fatto di capitale importanza, sul
quale aveva già fermata la sua attenzione
Giorgio Ville, distintissimo agronomo fran­
cese. Il fatto era
questo, che dopo la coltura
di una leguminosa il frumento cresceva più
25
rigoglioso.
mente
ne
La conseguenza, che legittima­
nasce, è che la leguminosa deve
lasciare fra le zolle
te benefico
pel
elemento
un
sommamen­
Colla costanza del
frumento.
genio Solari studiò il fenomeno, ed intuì ciò
più tardi la chimica ebbe dimostrato, che
la leguminosa assorbe direttamente l'azoto
dall' atmosfera, ed ha la proprietà di fissarlo
che
sul terreno. Nessuna
importanza
per
scoperta del secolo XIX
va
paragonata con
sociale
questa; 1'induzione gratuita dell'
il pane all' umana
Nessuno creda esagerato
ferma.
Le
sorgenti
dell'azoto
nitrato di soda ed il solfato
già
si
prevedeva
che in
un
azoto assi­
famiglia.
quanto qui
curava
sono
"i af­
due: il
d'ammoniaca,
avvenire
non
e
trop­
po lontano questa doppia sorgente rimarreb­
be esausta. Gli economisti impensieriti delle
sorti dell'umanità
mica il
riati
elementi della terra
za
affidato alla chi­
perchè c0g1i
creasse
sva­
artificial­
pane, che il suolo più non pote­
fornire in quantità sufficiente. Solari sen­
mente
va
problema
avevano
del pane,
quel
l'alambicco del
chimico,
in
un
lampo
d'in­
che accanto all'uomo la Prov­
gegno scoprì
videnza aveva
lavorio
l'azoto
posto un vegetale, che con
strappava all' atmosfera
diffondeva pel suolo. La legu­
misterioso
e
lo
minosa divenne il veicolo della
per cui dall'atmosfera
tenere l'umana
Provvidenza,
passa l'azoto
famiglia.
a
man­
26
felicitarono
Tutti
Marconi che
attraverso i turbini
lanciare
giunse
a
dell' Oceano il
pensiero dell'uomo; quanti felicitarono Solari
che svelò all'Italia il segreto del manteni­
mento dell'uomo, strappando all'atmosfera il
primo elemento del pane?
Ogni quintale di frumento contiene un
minimo di Cg. 2 d'azoto. Ammesso che la
produzione italiana sia di 32 milioni di quin­
tali, sono 640 mila quintali di azoto che
occorrono per questo
prodotto.
Commercialmente l'azoto vale L. 1,50 il
Cg. Accettando tale prezzo commerciale, l'a­
zoto contenuto nei 32 milioni di quintali di
frumento presenta
ni di Lire italiane.
un
valore di 960
smisurato cumulo d'azoto è dato
mente dall'aria. Non
e
di salutare
Parma il
vero
gratuita­
abbiamo ragiorte noi i­
taliani di indicare in Solari
stra,
milio­
Nel sistema Solari tale
nel
una
gloria
no­
vecchio marinaro di
benefattore dell'umanità?
Assodato il fatto dell'induzione dell'azoto,
Solari con chiuse: al frumento farò precedere
una
leguminosa (il trifoglio per ora) e mi
propongo di ottenere cento quintali di forag­
gio e venti quintali di frumento per Ettara.
produzione, occor­
quintali
perfosfato, 4 di potas­
sa e 4 di calce che Solari
anticipò al trifoglio,
lasciando che questo provvedesse dall' atmo-
Per ottenere
revano
questa
lauta
4 di
27
,
sfera l'azoto occorrente per sè e pel frumen­
to successivo. Il più splendido risultato co­
questo primo esperimento, il quale aprì
ronò
un'
era
novella alla nostra
agricoltura.
Nel concetto Solari ano la terra
una
miniera da
saccheggiare,
non
ma un
è
utile
più
mec­
canismo per trasformare il concime in pro­
dotto. Gli è come in un telaio: tanto filo dà
tanto tessuto. Il telaio di
nulla
suo
aggiun­
ge, trasforma e lavora la materia prima. Co­
me si vede è la matematica
trasportata nei
campI.
Per tal modo
chio
_
l'agricoltura.
uscita dal
addivenne industria
empirismo,
vec­
rome
si
distingue nel
modo stesso e per le stesse ragioni per le
quali si distingue la proprietà della terra
da tutte le altre proprietà che possono gio­
vare all'uomo. Ogni altra proprietà può es­
tutte le
dalle
altre,
sere
distrutta
no,
mentre la
determinata
senza
distrutta
e
violare il diritto d'alcu­
proprietà
dalla
sostentamento
quali
del
Di vina
dell'umanità,
senza
suolo,
essendo
Provvidenza
al
può
presenti
non
essere
violare il diritto dei
del futuri.
Per la
drone
veva
lo
va
prima
volta l'uomo si
della terra.
È
ben
vero
sentì
detto ad Adamo di sottomettere il
.subjicite cam)
posto
sotto i
allarmando che tutto
piedi
pa­
che Dio
a­
suo­
ave­
di lui. Ma fino ad og-
28
l'uomo fu l'umile schiavo della terra; an­
zichè comandarla, come imponeva l'econo­
gi
mia del creato, l'uomo ne subiva i capricci.
Di qui è venuto il secolare. discredito in cui
fu sempre mantenuta l'agricoltura. L' agri­
corto re schiavo della t=rra, perchè impotente
non
solo
rialzarne la fertilità
a
ma
ad im­
divenne altresì s'chia­
pedirne l'esaurimento,
dell'uomo, schiavitù
che abolita per me­
rito della Chiesa continuò fino a ieri nel fat­
vo
to, consecrata dalla legge e dalla tradizione.
agricoltura, schiava dell'errore e dell'in­
All'
dustria, accasciata nell' umiliazione e nell'e­
saurimento, Sola.ri. ha detto una taumaturga
parola: Sorgi e cammina. Ed ella sorse per
prendere il posto che le com pete quale re­
gina delle industrie. L'umile schiava, alzatasi
regina,
comandò alla
volere all'
terra, im pose
azoto dell' aria, ed
ora
il
suo
cammina
di pace e di progresso.
Con tale sistema non è più possibile che
davvero, apportatrice
il suolo venga ad esaurirsi come nella
chia agricoltura; anzi la fertilità crescerà
anno.
Nel sistema
viene coltivato
bile
duplicare
a
Solari metà
foraggio.
del
ogni
terreno
Ciò rende
almeno il bestiame.
vec­
possi­
Fu detto
che la stalla è la
pietra fondamentale d'ogni
ragione, perchè la stalla è la
fattoria,
ed
sorgente
della fertilità; Solari
a
conto lo' stallatico. Per la
non
mette in
produzione
agra-
29
ria
il concime occorrente:
tutto
egli anticipa
lo stallatico viene interrato
aumentare
per
la fertilità del terreno.
Per rendere evidente la bontà del sistema
mi
servo
di
ancora
formola. Chiamando
una
100 la fertilità naturale del terreno: 2 il
cime
2 il
anticipato;
stallatico
prodotto
avremo:
fertilità
concime
anno
100
+2
prodotto
2
.2°.
anno
101
+2
3°.
anno
102
+2
1°.
Di
qui si vede che
agricoltura ogni anno
cio
con
un' unità
lari si chiude
immaginare
rebbbero
divenisse
con­
ottenuto: 1 lo
le
a
con
+
1
==
101
-2
+
1
==
102
-2
+
1
==
103
mentre colla
si
terre,
coltivatore è di
chiudeva
vecchia
il bilan­
di meno, nel sistema So­
un'unità in più. Chi può
qual grado
pratica
stallatico
ove
di
fertilità
la coltura
universale? L'ideale
avere
terra
da
sali­
solariana
orto;
d'ogni
e
col
sistema Solari l'ideale
può diventare realtà.
agricoltura era l' arte d�l sac­
la
nuova
è precisamente l' agricol­
cheggio:
tura del buon padre di famiglia. Non si pre­
occupa solo dell' oggi, ma volge lo sguardo
previdente al dimani; non pensa solo a sè, ma
anche ai figli ed a tutta Fumana famiglia.
La vecchia
questo pnnto sia consentita una osser­
che si rannoda con quanto ho e­
nel
sposto
primo capitolo. La Chiesa fa obliA
vazione
.
so
go al Parroco di non deteriorare le terre
del suo benfìeio, anzi minaccia censura a chi
ne
aliena
o
se
ne
appropria
una
biamo visto che colla veccchia
parte. Ab­
agricoltura
si
termina colla distruzione del fondo. Poco im­
porta
che
rimangano
inalterati i confini quan­
n' è annientata la fertilità. Ora si do­
manda: non è conforme allo spirito ed ai
do
se
comandi della Ohiesa
abbandonare i vecchi
metodi ed attenersi al sistema Solari? Se è
abbattere
pianta perchè il be­
neficiato può servirsi della cosa (che nel no­
stro caso sono i frutti) ma non ha diritto a
distruggerla, non è forse maggior peccato
esaurire la fertilità delle terre? Una pianta
varrà venti lire, quanto varrà la fertilità i­
niziale d'un podere? La Chiesa nei suoi co­
mandi s' é attenuta alla tesi generale: servi­
tevi ma non deteriorate il fondo, e non po­
teva certamente precorrere i tempi, nè era
Sl.O
compito prevenire le conclusioni della
peccato
scienza. Ma
lato, può
ora
una
che questa scienza ha par­
tranquilla la coscienza d'un
rimanere
Parroco, il quale
persiste
nei vecchi
di sfruttamento? Si noti che io
il fatto nei suoi
dividuale,
ma
non
sistemi
discuto
rapporti colla coscienza in­
principii universali della
coi
morale: i misteri della coscienza
solo agli occhi di Dio. Affermo
çl' averlo dimostrato,
sono
però,
che la vecchia
svelati
e
credo
a�ricol-
81
semplice ladroneccio, onesto fino
ieri, perché inconscio, ma non più perdo­
nabile oggi, e tanto meno perdonabile in chi
ha giurato di guardarsene. La. legge morale
tura era
un
a
muta nella
non
cetti si
sostanza, ma i suoi pre­
in armonia coi nuovi fatti
sua
svolgono
che la scienza ed il progresso ci svelano. O­
la Chiesa concede l'uso
ra è un fatto che
del
Beneficio,
zione: è pure
certo modo si
ta
ma
un
non
distrugge quando
la fertilità: terzo
struzione
grario:
tollera la
ne
distru­
altro fatto che il fondo in
se
n'è distrut­
fatto è che
conduce il vecchio
a
tale di­
empirismo
a­
quarto fatto che il sistema Solari
so­
lamente rende
possibile miqliorare il, benefi­
deteriorarlo, come esige la santi­
giuramento impegnato. Quale è la
cio anzichè
tà
del
conseguenza di questi quattro fatti? Se ne
lascia la deduzione alle coscienze illuminate
ed oneste.
§
2.
VANTAGGI ECONOMICI DEL SISTEMA
La teoria Solari finora
tita.
Dovunque
fu
tà balzarono fuori
quintali
di
di
applicata
come
foraggio
frumento
coi
per Ett.
anche sui tetti,
l'esperimento,
non
SOLARI.
si è mai
nella
sua
smen­
integri­
per incanto i cento
relativi 20 quintali
Questo posso predicare
perchè
da 12 anni
ne
faccio
82
Ma il concime
costa, dd il maggior pro­
compenserà la spesa? Certo che il con­
bisogna comprarlo, ma non si dimen­
che il reddito netto è sempre in ragio­
dotto
cime
tichi
del reddito lordo. Tutte le
ne
tura
rimangono invariabili,
quattro le
Quando
piano
«
spese di col­
siano venti siano
sementi che il campo produce.
io venni in Parocchia i campi del
coltivati colla vecchia rotazione
erano
frumento-granoturco
»; sul colle il frumen­
to s'alternava col maggese. La
della
e
.
meliga
era
d'altrettanto
di dieci
quella
produzione
quintali all' Ettaro,
del
frumento. Ove il
in rotazione col maggese la pro­
grano
duzione era di undici quintali. Assegnando al
era
frumentone il prezzo di L. 15 al quintale, ed
al frumento Lire 22, ogni due anni il cam­
po
del
colle
fruttava· L.
242, quello
L. 270 per cadun Ettara.
Introdotta la coltura Solari tanto al
del
piano
no
che al
di medica
colle,
e
di
la
Q.
pia­
fu di Q. 100
20 di frumento. Assegnan­
produzione
do alla medica il prezzo di L. 5,00 abbiamo
un reddito L. 500
per la medica, e di L. 440
pel
frumento: in due anni L. 940'-
Sia pure che la doppia anticipazione del
concime sia di L. 140: sta il fatto che ci
rimangono
di reddito L. 80v.
33
Avviciniamo le cifre:
Reddito di due anni d'un Ettara
:
Col sistema Solari L. 800
Col sistema antico
Maggior
reddito
L'avvicendamento
»
L.430
frumento
in confronto col sistema Solari
quest'
370
e
maggese
ci conduce
a
altro conto:
L. 800
Sistema Solari
Maggese
Maggiore
»
reddito
242
L. 558
Queste cifre hanno un' evidenza inoppu­
gnabile, e sono quelle che presenta il mio bi­
lancio
prima
e
l'
dopo
due Ettari di terra
U.:lO
dei concimi. Con
famiglia può, man­
tenere due vacche in istalla e produrre quinto
20 di frumento. Domando io: quanti di q ue­
sti piccoli proprietarii patiscono in vece di
una
fame!! Non è forse opera di fiorita carità
insegnare a questi contadini il modo di e­
manciparsi
stabilmente dalla miseria? Se nel
concetto cristiano l'elemosina
chi
di
patisce
fame,
d'acqua, che è
d'un pane a
od anche solo d'un bi­
chier
molto di meno,
a
chi
ha sete, è fatta direttamente a Gesù, il gran­
de amico dei poveri, come non dovrà allie­
tarsi la coscienza d'un
un
alla
pane od
famiglia
un
prete quando; anziohè
bicchier
del povero
d'acqua,
quintali
avrà
dato
di frumenH
34
to ed Ettolitri di vino?
Speri
riso riconoscente di Gesù: nel
giudizio si troverà fra i
fedeli: è impegnata la. divina
nale
3. FACILITÀ
§
costui nel
sor­
del fi­
giorno
buoni' e
servi
promessa.
D'APPLICAZIONE.
salariata dal Governo, uffi­
rappresentata nelle diverse Catte­
L'agricoltura
cialmente
dre ambulanti
e
nei varii lstituti
agrari i
del
regno, salvo rarissime eccezioni, par fatta ap­
posta per ritardare il progresso dell' agrono­
mia. Ella si presenta ai contadini munita
microscopiche, di lambicchi, di boc­
cette da speziale: la scambiereste facilmente
coi Dulcamara delle nostre piazze. Non è più
la geniale arte dei campi, è un' alchimia
agraria. A detta di costoro per fare della
buona agricoltura è necessario conoscere l'im­
pasto delle diverse terre, istituire campicelli
sperimentali per dosare il concime, munirsi
d'un ricco ricettario agricolo irto di nomi
tecnici. Il contadino, e chi non ha famiglia­
di lenti
rità colla
chimica,
al
suono
di tanti nomi
0-
strogoti, si segna di croce, e finisce per con­
chiudere: andiamo per la strada vecchia.
Il sistema Solari si
fronzolo
sua
accademico,
enunziazione ed il
ed è
estensione,
mente scientifico.
sua
presenta spoglio d'ogni
è il
più semplice
più comprensivo
l'unico
sistema
nella
nella
soda­
35
N on è necessario studiare
d'alluvione
nito
di
o
di
o
feldspato,
sulle colture
parsi
di quale
elemento
al
leguminosa:
la
è
se
precedenti
più difetta
solariana
fare della col tura
il terreno
se
è sfatticcio di gra­
neppure è da preoccu­
lava,
piano
il
per conoscere
il terreno. Per
si semina
sul
una
monte
trifoglio,
del vigneto o del
avremo così
impian­
medica, nell'interfilare
frutteto la veccia. Noi
tata la fabbrica dell'azoto nel
podere
stesso:
la gran fabbrica .della Provvidenza che cede
gratuitamente l'elemento essenziale del pane.
Alla semina della leguminosa s' interrano i
sali minerali
questo noi
stalla
..
11
cui
occorrenti di
creata la
avremo
sopra.
possibilità
Con
della
foraggio, anzichè sotterrarlo, come
va predicando certa scienza uffi­
ostinatamente
si
porta in fienile e, consumato dalle
bestie, si trasforma in latte, in carne, in la­
ciale,
voro
ed in
Letame ci
te, gridano
nuova
fertilità.
vuole,
e
non
polvere puzzolen­
le ostinato mummie del
passato.
E sia pure letame. Il sistema Solari è la
strada maestra per arrivare alla stalla ed
al letame.
appuntellati
Tutti i Solari ani hanno i fienili
e
le stalle zeppe di
bestiame:
tal volta debbon vendere
ratori dello
foraggio. Voi, ado­
sterquilinio, avete il privilegio
della stalla vuota
o
delle vacche magre.
leguminosa, si semina
Rotto il campo della
36
frumento
senz'aggiunta
Indi si
di concime.
ri torna da capo. Ma del letame che ne fa So­
lari? Il letame rappresenta il pane pei nuovi
venuti nel mondo. Esso serve benissimo per
la formazione di vigneti, di praterie e di me­
dicai,
ed è
un
beneficio dei
fondo di fertilità che rimane
a
posteri.
poi un'inestima­
l'agricoltore del colle ave la
La coltura Solariana ha
bile vantaggio per
vite è intensamente
agricoltura
problema. Quel po'
non
duceva
siasi
era
saputo
risolvere
di stallatico che si
insufficiente
equilibrio
vecchia
coltivata. La
aveva
a
mantenere
pro­
qual­
un
fra le diverse colture.
il
Se
si
destinava al campo ed al prato, il vigneto
deperi va; e se all' incontro il letame andava
vite, digiunava il prato ed
il campo.' Arrivava un giorno in cui l'agri­
coltore s'aggirava disperatamente in un cir­
colo vizioso senza via d'usci ta. Il vigneto
era avaro di' grappoli per manco di letame:
mancava il Ietame perchè era scarso il forag­
gio per le bestie: scarso il foraggio per man­
a
benefizio della
canza di letame. Nè si creda che siano
rari
casi. Due
questi
Benefizii parocchiali
terzi,
a
tanto
dir poco,
dei
del colle s; aggirano in
questo circolo vizioso. La coltura solariana
apre una via d'uscita. Al prato ed al cam­
pù il concio artificiale: al vigneto il concime
di stalla. Il problema del colle ha trovata
la soluzione più facile ed immediata.
37
A questo punto tornerebbe opportuna al­
una nozione
compendiosa delle diverse
meno
colture
glio
e
dei concimi che alle medesime
si confanno:
ma
me­
simile trattazione usci­
rebbe fuori dalla tesi che mi
sono
proposto.
Mio scopo non è stato d'insegnare i primi ru­
dimenti d'agricoltnra ai miei colleghi, ma di
invitarli
Quand'
studiare,
a
anche avessi
a
e
fare.
qualche capi­
sopratutto
stendere
a
tolo di nozioni
agrarie, la mia sarebbe sempre
una trattazione
incompleta. Meglio rimanda­
re senza altro il lettore a
quanto fu già scrit­
to sull'argomento. Sulla copertina del pre­
sente opuscolo il lettore, che ha trovato buona
e
giusta la mia tesi fondamentale, potrà ve­
dere l'elenco dei libri che gli possono tor­
-nare giovevoli per uno studio completo del
sistema Solari. Un pajo di queste operette
sono più che sufficienti all'uopo. Ove poi si
volesse sapere quali opere meglio conveno
gono ai principianti, ne indico senz' altro
due; e sono: 10 Principii d'agricoltura mo­
derna di
Accatino,
ove
succosamente
SOllO
svolti i
primi principii dell'agricoltura mo­
d'agricoltura moderna
del Boasso
ove l'autore ha
praticamente
insegnato quali concimi convengono secondo
derna: 20 Rudimenti
,
il
sistema
colle
e
del
Solari alle
piano.
diverse colture
del
38
CAPO V.
che il Parroco
Vantaggi
dalla
È
nuova
può avere
agricoltura.
dovere del Parroco coltivare razional­
mente le
sue
to che in
terre, sia pel
riguardo
suo
sostentamen­
all'esercizio della carità.
Ma questa cura, oltre le soddisfazioni del
dovere compiuto, recano al Parroco ed in
generale a tutto il Clero, non esclusi i Ve­
scovi, molti vantaggi. Accenneremo ai prin­
cipali.
1.
§
GARANZIA
D'INDIPENDENZA.
Ho sempre compianto il Parroco il quale
vive delle decime dei Parocchiani. Costui
se
non
santo, è l'umile
è
già
postolo,
non
di
e
dezza del
vitù che
quella
servo
servitù di cui
del
popolo,
parla l' A­
che è il titolo
primo della gra:n­
di quella schia­
Sacerdozio,
scorona e
toglie ogni· libertà di
ma
parola e d'iniziativa. Il Parroco si presenta
al popolo con un patrimonio d'idee e di
sentimenti spesse volte stranieri alle menti
ed ai cuori; viene innanzi con un intero
programma di elevazione morale. Viene
non
39
ma per elevare i Parocchia­
subire
ed acclimatarsi all' am­
per
ma
e
dominarlo
per
purificarlo.
discendere,
per
ni,
biente,
non
Quanta
saggezza
nell' istituzione
sa
manda
non
ha
spiegata
dei
Parroci.
maestro che
istruisca,
la Chie­
Lo
stato
giudice
governi.
La Chiesa manda un Padre che com pia
tutti questi uffici, ma con altro linguaggio,
con altri mezzi, con più alta finalità.
Per adempiere tutti questi ufficii il Par­
roco
abbisogna d'una certa indipendenza,
e tale
indipendenza non sarà mai intera, se
non è provvisto di mezzi sufficienti di sus­
che
un
sentenzi, elegge
sistenza.
E
un
sindaco che
questo ben
che vorrebbero
un
seI
affamare
il
coloro
sanno
clero
,per ag­
giogarlo al proprio carro, ed averlo o muto o
ligio o complice delle loro opere tenebrose.
E
questa
ne cessi tà
si rende
dei
più manifesta,
generalmente nei paesi
mezzi
ove
temporali
si consideri che
l'uomo
non
è
sti­
quello che è, ma per quello che
ha. Argutamente diceva Giusti: l' essere sta
nell' avere. Il comando, la direzione d'un
borgo è sempre nelle mani dei possidenti.
Sarà questa un' ingiustizia sociale, come
mato per
molte
visto
loro
altre,
ma
esiste
come
fatto. Abbiamo
ripetutamente individui, che usciti
nulla, coll'operosità e col risparmio
cumularono discreta fortuna. Prima
dal
ac­
conta-
40
van
zero;
vennero
bestie
quand'
ebbero
un
patrimonio,
l'oracolo del Comune. Ma
se erano
la roba sola
quand'eran poveri,
di­
non
potuto convertirli in Salomoni. Ma tan­
t'è: l'opinione pubblica è così fatta. Anche
ha
il nostro
Salomone
può
sempre
ritornare
ritornerà povero. Gli è per questo
che è necessario che un Parroco abbia mez­
bestia,
se
zi
proporzionati alla sua condizione sociale.
Il giorno in cui egli addivenisse un sempli­
ce salariato
governativo, col lauto stipendio
di ottocento lire, perderebbe molto del suo
prestigio e della sua influenza, ove non fos­
se sorretto dalle qualità eccezionalissime del­
la persona.
Ben dolorosa è la
condizione
store d'anime
i suoi sonni
quando
tinuamente affaticati dalla
biti.
Immaginate
si trovi di fronte
frutti
più
le
rocchia ha
gliajo
imposte.
dovuto
contrarre
di Lire di debiti.
gare' questo
mandato, se
rari
qualche 'mi­
Quest'
uomo
muojo,
neces­
la mia
me­
disimpegno del suo
quasi tutta
attenzione è
pensiero dei debiti? E non soquesti casi. La più parte del Clero
assorbita nel
110
sua
quale
che
non
Qual energia può spie­
infelice nel
la
il
de­
Per l'entrata in' Pa­
sariamente pensa: Se io
moria è disonorata.
Ora io domando:
con­
Parroco
Beneficio,
un
Pa­
sono
visione dei
giovane
un
d'un
41,
viene dalle file del
popolo. Quando
un
prete
di ��eminario si trova alle prese col de­
bito incontrato per compiere gli studi: qual­
esce
provvedere al sosten­
tamento dei suoi vecchi genitori; e non è certo
coi lauti sti pendii della vice-cura che potrà
accumulare il capitale necessario per affron­
che volta deve anche
tare
una
s'inizia
Parocchia. Ond'è che abitualmente
la
carriera
mutuo.
grosso
buono stato, in
lo
.
Se il
pochi
può estinguere
iniziare
opere
di
parrocchiale
Beneficio
si
con
un
trova' in
anni il Parroco novel­
passività incontrate, ed
beneficenza a vantaggio
le
dei
paroechiani. Ma se all' incontro, come
spesso avviene, iJ podere parocchiale è ri­
dotto ad un limone spremuto, il problema
della vita presenta allora insormontabili dif­
ficoltà. Quando un Beneficio fornisce a sten­
to l'indispensabile per la vita, dove' si pren­
deranno i mezzi per estinguere i debiti fatti
all' ingresso? Guai se nei primi anni viene
per giunta
il Parroco,
una
grandinata.
anche
senza
si trova condannato alla
tà
cappuccinesca,
Guardiano che
senza
pensi pel
Per molti anni
averne
fatto voto,
più rigorosa pover­
provvidenza dal
la
Oonvento.
L' antecessore sarà forse disceso
coll'aureola dell'uomo Santo
nel
se­
bene­
polcro
fico; la sua bara sarà stata coperta delle la­
grime, sincere sì, ma non fempre coscienti
del popolo. Intanto il successore non trova
e
42
nel beneficio il pane che la Chiesa gli ha ga­
rantito, ed a cui ha diritto. Il povero, che
generalmente crede debba colar l'oro dalle
pareti delle Canoniche, batte alla sua porta,
ma egli di fatto è più
povero del mendican­
te della strada; ond'è che al giovane prete,
il quale non può continuare le elemosine del
suo antecessore, per primo complimento spes­
se
volte si dà la taccia di
uomo
Chi ha debiti ha venduta la
a varo.
sua
libertà
immaginate voi come si por­
ranno le cose quando il creditore è un no­
stro Parocchiano. Condizione d'indipendenza
al creditore:
è di
non
dover
stendere Ta
sia per aver
una firma da
strappare
Banca.
rocchiani,
.
un
mano
pane,
presentarsi
Venerandi vecchi incoronati
capelli, volgete
di
ai
SIa
ad
Par­
per
una
bianchi
attorno lo
sguardo, e non
vi sarà difficile ravvisare in qualche giovane
confratello il Parroco di cui ho parlato.
Pensando all'infelicità di costui, ringraziate
la Provvidenza d'esser nati in altri tempi,
quando le terre non erano, come oggi, sfrut­
tate, quando il frumento valeva lire �O al
quintale, ed il vino si vendeva lire 80 l'El.
e
chi
entrava
in
una
Parecchia
anzichè
pagare diritti di successione, trovava già
parte dei frutti della vacanza. Non v' i11cresca
allora
di
abbandonare per
un
mo-
13
mento le vecchie pergamene del Busembaum:
fate un giro nei vostri poderi, e pensate
impegnato avanti alla Chiesa un
giuramento di conservarli da buon padre di
famiglia. Se un rimorso vi assale, vendete
il Bene­
una cedola, e ritornate a fertilità
ficio: voi avrete fatto semplicemente un' o­
pera di giustizia. DI:31 resto nel disporre con
testamento del piccolo patrimonio a favore
dei poveri, non dimenticate che forse il più
che avete
povero dei Pa roochiani sarà il
vostro
suc­
cessore,
2.
§
FACILITATA
DELL}l1
PROVVISTA
LA
P AROCCHIE.
Questo vantaggio riflette particolarmente
i Vescovi.
vanno
avviene
Spesso
deserti.
La
che
concorsi
i
Presto
ragione qual'è?
trovata: il Beneficio
presenta i mezzi
sufficienti per vivere. Nè io condanno quei
giovani che paventano la nomina a queste
Parocchie. Un
non
giovane
che
alta
collina,
occhi che
colla
non
rinchiu­
debba
dersi nella solitudine d'una
valle
innanzi
prospettiva
arriverà forse
o
cl'
un
agli
pagare i de­
giovane ha cento
biti dell'
a
ingresso, questo
ragioni per piegare mal volentieri
la
testa
all' ubbidienza. Ond'è che spesso il Vescovo
ove dare
del capo per trovare il
non sa
Cireneo
disposto
a
portare la
croce.
44
volte l'ubbidienza è contrattata, ta'citamente almeno, sulla promessa d'un pronto
Le
più
trasloco. Intanto il
che
giovane Parroco,
tra in Parocchia coll'idea d'uscirne
può collocare
affidatogli, compie
non
delle
terre,
sue
difficoltà di
Esposi
una
un
il
suo
cuore
l' opera di
nuova
giorno
presto,
nel
gregge
sfruttamento
Vescovo le
raddoppia pel
e
en­
nomina.
ad
un
eminente
prelato
la mia sorpresa che avesse nominato Par­
roco un giovinotto uscito di fresco dal Se­
il
minario. Che vuole? mi
rispose
dei
volle accettare:
vecchi
preti
glio un parroco giovane
senza
nessuno
intanto
Pastore. Ma
della
che
una
il
Vescovo;
me­
Parocchia
ine­
neofita,
fiore di
e­
vita,
sperto
cade
bruscamente
al
facilmente
sole,
sposto
fra le reti di Satana. È S. Paolo che ce ne
come
un
serra
assicura.
agricoltura razionale non solo facilita
compito dei Vescovi, ma scioglie
affatto ogni difficoltà. Conosco posso dire
palmo per palmo tutto il Monferrato, e non co­
nosco Beneficio Parocchiale il quale non possa
Un'
il delicato
fornire al Parroco
Quando
ettari, c'
un
il Beneficio
è sempre
onesto sostentamento.
non
un
raggiunge
assegno sotto
i
dieci
forma
di. congrua.
Ora io domando: Può vivere onestamente
un
Parroco il
quale
abbia
dieci.
ettari
di
45
rispondere direttamente
alla domanda, guardiamoci attorno. Spesso
avviene che quel beneficio, piccolo in sè, è
la pi ù grossa proprietà della Parocchia.
Tutti gli altri proprietari campano onesta­
mente la vita: le più volte mantengono essi
soli il decoro della Chiesa; allargano la loro
proprietà: solo il Parroco ha tutte le sem­
di
coltivo? Prima
bianze del pezzente.
Quale è la causa di questo contrasto? Bi­
sogna cercarla nella diversità del prodotto.
I Parocchiani da
un
100 El. di
vigna
rica­
il Parroco da
ugual
che il
vino
ettaro di
vino,
superficie raccoglie poco più
vano
sufficiente per la Messa.
Ma 'vediamo più da vicino
può
dare
un
podere
di 10
qual
Ettari,
coltivato col sistema Solari. Per
dalle mie
reddito
se
non
viene
uscire
suppongo che il podere
sia in collina. Dividiamo le colture in que­
ste proporzioni: 2 Ea. a vigneto: 3 Ea. a fru­
regioni
mento: 3 Ea.a
pel
bosco. Con
foraggio:
una
difficile ottenere
1 Ea.
pel
canneto
coltura razionale
questi prodotti:
o
è
Ett. 80 di
vino: 20 Qli di frumento: 800 Mg. di
gio per Ett. Il podere di 10 Ett. può
fornire al Parroco:
non
forag­
quindi
46
Vino Ettolitri 240
Frumento
60
Q,
a
L. 20
L. 4800
L. 22
a
»
1320
»
700
sufficiente per
Foraggio Mgr.
mantenere due buoi e tre vacche (1)
2400
utile di
un
con
.
Totale L. 6820
Di
questa
la spesa di
l'imposta
L.
e
2900
diamo una metà per
deduciamo
L. 500 per
coltura;
pel concime: rimangono ancora
somma
per
l'onesto
sostentamento
del
Parroco. Non c'è pretore in Italia che ab­
bia uno stipendio maggiore, come non c' è
Parroco di
forse
farraggine
Se
campagna che abbia
di lavoro d'un Pretore.
la
queste microscopiche Parocchie fossero
tenute
come
ragion vuole,
i Vescovi incon­
trerebbero tante difficoltà per
§
3.
-
È UNA.
MISSIONE
provvederle?
CARITÀ.
DI
Nel
paganesimo il povero era numero,
popolo, non persona. Cristo ha invertito
l'ordine, e nella Chiesa ai poveri ha asse­
gnato la precedenza sui potenti, affidando
non
1oro la
sua
rappresentanza sulla
renzo, nell'indicare
come
terra.
Lo-
tesori della Chiesa
vacca
in­
(l) Non vorrei che questa parola
una trattazione pel Clero, avesse ad offen­
dere le pudiche orecchie di qualche collega: il vitello
che viene in tavola, ed a cui tutti fanno buon viso, è
precisamente figlio legittimo e naturale della vacca.
-
trodotta in
-
47
conteneva la
quanti poveri
città,
espruneva
concetto divino.
questo
L'esercizio della carità
i
verso
poveri
fu
sempre considerato come parte integrale del
ministero sacerdotale: e se la Chiesa fa al
.
prete obbligo del celibato, si è precisamente
i
di tutti
perchè
modo la
deboli
assuma
certo
è
altro
paternità.
La carità considerata in sè
che la bontà di Dio
cosa
in
non
le creature, ed è
divina. Ma considerata nell' uomo spesse
volte è
verso
umana, ed anzichè la
cosa
larghezza
della divina misericordia, rappresenta la gret­
tezza delle nostre idee e dei nostri sentimenti.
V'è
una
carità minuta ed assai facile che
nulla nega a chi stende la mano, ma non
si spinge più in là dei dieci centesimi.
Questa carita sarà presso gli uomini una
'reclame per chi la fa, ma non so se
buona
sia
una
che
esce
ai 300
scudi
soccorrere
un
o
concede,
del
crea
si
più ele­
sapienza:'
spinge fin
Federico:
ma
s'accerta che la elemosina vada
una
miseria,
gli uomini;
nemici:
dagli uomini,
chi di Dio.
e
Cardinal
vizio. Simile carità
tuna presso
con
ma
dai dieci centesimi
quando dà,
occhi di Dio.
agli
seconda forma di carità
vata che nega
a
meritoria
ugualmente
\7' è
ma
quanto
tanto
più
non
non
ad alimentare
fa
grande
for­
anzi coll' esclusione
meno
è
è
apprezzata
preziosa agli
oc­
48
V'è
na
se
una
terza forma di carità
volete,
vede solo all'
più moder­
ma
più evangelica; non prov­
oggi, ma spinge lo sguardo al
alla
dimani, non pensa solo all'individuo "ma
famiglia cui appartiene: ed è la rarità
Questa carità
lavoro.
non
ci
del
dol­
le
darà
ci emozioni che genera nell' anima benefica
il sorriso riconoscente del beneficato: non ci
procurerà gloria agli
carità sarà forse
occhi
degli
scambiata
uomini: tal
colla
più
sua
avversaria, l'avarizia: ma quanto più
sarà ignorata dagli uomini, altrettanto sarà
nota agli occhi di Dio.·
Bella cosa sfamare chi è impotente a gua­
dagnarsi il pane, ed ogni anima cristiana
fiera
saluta
dali
pei
il sorgere di nuovi spe­
di asili pei vecchi. Ma non
simpatia
con
malati
e
dimentichiamo che un' intera
numerosa
pitale
il
anzi,
suo
manità
attende
pane. Dio
classe,
giornalmente
non
ha
la
più
dal
creato
ca­
l'
u­
nell'abbon­
perchè pochi navigassero
più perissero di fame. Tutti han
diritto di vivere dei frutti della terra, e
poichè la. terra non è di tutti, il ricco che
la possiede ha il dovere di farla fruttare per
tutti, ed il povero ha diritto col lavorarla di
guadagnarsi il suo pane.
Parecchie volte ho sentito anime buone,
note per le larghe loro beneficenze, ripetere:
E che angustiarci tanto per migliorare le
danza ed i
49
nostre terre?
abbiam
non
figli:
per noi
ce
n'è d'avanzo. Il sentimento che
ispira que­
linguaggio ha la sua radice, per una
parte nell'egoismo umano, per l' altra trae
la sua origine da un errore giuridico della
proprietà (1) ed è semplicemente un sentisto
mento pagano.
.
Chi
possiede
sponsabilità
ha una doppia re­
presenti e v�rso i futu­
degli uomini è legata alla
la
terra
i
verso
ri .. L'esistenza
del suolo:
produzione
se
questa cessasse,
occorrerebbe la tromba dell'
nunzrare
la fine
proprietà
concepire
della terra
vere,
verso
del
Angelo
mondo.
non
si
non
per
Il diritto
può
an­
di
altrimenti
gravata di questo doppio do­
uomini che già esistono, e
verso gli
quelli che prenderanno il nostro posto.
che
Dietro le
dente,
c' è
anche lui
siepi dei tuoi fondi, o ricco possi­
popolo intero che ha diritto
alla vita: negando il lavoro, tu lo
un
condanni alla morte: sei crudele.
Nei
tempi presenti è necessario che il
quest' ordine d'idee, e pre­
ceda gli altri col buon esempio. Quel tozzo
di pane che si distribuisce alla porta le più
volte finisce nella mangiatoia dei cavalli.
Anche quando' discende a sfamare uno stoParroco entri in
-
(1) È la vecchia nozione del
jus utendi et abutendi come se
sere
-
immorale.
diritto
un
di
proprietà
dir itto potesse
es­
50
maco
vo,
raggrinzito, reca un momentaneo sollie­
non toglie le
cause della
fame, se
non serve a
perpetuarle. Quella mone­
ma
pure
ta, quel frustolo di pane che spesso il prete
impulso di cuore o per obbligo di giusti­
depone nelle mani dell'indigente, lo con­
verta in giusto salario, ed avrà compito una
opera di carità più illuminata e perfetta.
Questo nuovo modo di beneficenza quanti
vantaggi non apporta. Non avvilisce il po­
vero che la riceve, ma ne rialza la
digni tà,
per
zia
francandolo dalle
immorali di
porta
intera
una
un
vena
d' acqua ristoratrice 'in
S. Vincenzo de'
che
una
famiglia.
della cari tà
forma
conseguenze deleterie ed
ozio forzato. Quel sa.lario
più
alcuni
Paoli,
evangelica,
il
più
sublime dell' elemosina.
operai
ordine che si
non
scavasse
terminata, gli
genio
gran
trova. va nel lavoro la
lavoro,
avevan
una
si annunziò
Sentendo
diede
fossa. La fossa è
più
tardi:
ebbene,
ripiglia il Santo, se ne scavi una seconda
per riempire la prima. Nel concetto di Vin­
cenzo
non
francava
sembrava inutile tal
l'operaio dall'ozio,
e
gli
lavoro
che
forniva eolla
mercede il pane quotidiano (1).
Questa carità del lavoro fa una
selezione dei veri
(1) Proprio
pi \l moderni.
vero
poveri
che i Santi
dai
sono
completa
parassiti della
sempre
gli uomini
51
società. Chi la
un
vizio,
fa,
è sicuro che
sovviene ad
fomenta
non
hisogno.
più deturpa la
ma
un
società
piaghe che
i quali
di
mestiere
accattoni
degli
la
generalmente rappresentano degenerazione,
Una delle
è la schiera
l'ozio,
il vizio. Chi ha studiato da vicino
questo
Non si nega che an­
ma la loro
povertà è
qualche
poveri;
ignominiosa, perchè generata da ozio quando
non è la
povertà del prodigo che ha sciu­
pato lussuriosamente le sue sostanze. Nep­
ceto
ne
cosa.
sa
che essi siano
pure sentenzio che ad essi debba essere ge­
neralmente negata l'elemosina. Finchè ri­
mane
bia
un
dubbio che chi stende la
veramente
volta
su
è
fame,
meglio sciupare
nove
dovere
volte la
(1).
Ma
quando
si
voro, �on si dia il soldo.
Il lavoro seleziona i poveri.
vendemmia ed il paese
toni. Volli assicurarmi
era
se
ab­
soccorrerlo:
che
carità,
dieci chiudere l' uscio
chi ha fame
mano
in
una
faccia
può
a
dar la­
Eravamo
di
inondato di accat­
la
povertà
di
co­
figlia del bisogno, ovvero effetto
pigrizia. Si sa che la prima porta a cui
batte il povero è quella del Parroco. Per
alcuni giorni mi recai io ad aprire e tenni
a tutti l'istes':to
linguaggio.
Come, diceva, non andate a vendemmiare?
storo
era
di
-
(1) Vedi lo splendido discorso di P. Semeria L'Or­
ganizzazione della Oarita, ove è ampiamente sviluppato
quanto qui avpena
si accenna,
52
Non ho anco,ra trovato un padrone.
E' la Provvidenza che v' ha mandato,
soggiungeva io,
andate alla Fattoria del Pre­
vosto, là troverete lavoro.
Mi dia intanto un sussidio,
almeno
o
-
pane ed un bicchier di vino,
Alla cascina troverete quanto vi abbiso­
un
-
gna; e stasera il fattore vi darà la mer. ede,
che è qualche cosa di meglio che pochi cente­
simi.
E li accomiatava.
-
Quanti andarono
vendemmiare?
a
Neppu1'
uno.
lo credo che
a
l'esperimentò
se
si troverà
'stento
si
ripetesse,
accattone
un
dieci
su
pure potendo, voglia piegarsi alla fa­
tica. Un vecchio parroco mi assicura va che
che,
tutti i
a
poveri giravan largo
che fossero
meno
chiunque capitasse
vecchi
aveva
un
dalla
sua,
decrepiti.
casa,
Per
lavoro adatto.
A chi faceva segar un po' di legna, a chi
vangar 1'orto, alle donne dava l'occorrente
per fare
mente
una
soletta,
quel po'
e
rimunerava
di lavoro. Ma tutti
larga­
preferi­
stendere altrove la mano, anzichè
piegarla per poche ore nella fatica.
vano
Quell' elemosina
mentando i
sorgenti
con
prodotti
vertita in
della terra,
lavoro,
crea
Im­
au­
nuove
di beneficenza.
A rendere
più
chiaro il
pensiero immagi­
Parroco, il quale abbia triplicati
i redditi del suo beneficio. Ove viveva una
niamo
un
[IO
famiglia
ed
di
anche
di frutti
ora
questa
avrà creato
sentenza di
dei
campano 'la vita tre;
è carità. Quell' aumento
coloni,
poveri.
è
Cristo,
Ed
ritornato alla
ecco
sua
il
superfluo, che, per
patrimonio intangibile
il Benefìcio
primiti va
Parocchiale
natura d'istitu­
zione di carità.
specie di poveri esistono: una parte
può guadagnarsi il pane ed è la più nume­
rosa: l'altra è
impotente al lavoro.
Dando lavoro ai primi, s' è fatta una
vera
beneficenza: e questa carità, moltipli­
cando il reddito della terra, ha reso possibile
l'altra, di poter fornire il pane a chi per
infermità è impotente di guadagnarselo.
Mettere l'agronomia a servizio della carità
ecco una nobile e nuova missione pel Clero (1).
Due
§ 4.
AUMENTO
-
Condizione
DI
CREDITO
necessaria
missione è la stima
PERSONALE.
fruttuosa
una
per
personale.
La
stima,
si
sa, è il primo passo verso l'amore: anzi' è
parte essenziale dell'amore stesso. Ben sterile
riesce il ministero
parocchiale,
ove
sia
non
sorretto dall'amore del gregge.
In
di
tempi
maggior
fede la
lità di Parroco bastava
a
(1) Merita d'essere letta
e
Dottor Baratta
questa tesi
è
-
Di
una
nuova
stupendamente
semplice
q ua­
rendere venerando
meditata
l'opera del
missione del Clero
svolta
e
-
dirnostrata..
ove
54
occhi del
chi n'era
investito, e
questa riverenza faceva chiudere gli occhi
sulle debolezze personali dell' uomo. Ora i
termini si sono invertiti: sono le qualità
personali che rendono veneranda l'autorità
agli
popolo
del Parroco.
Pel
grosso
del
popolo (e non è solo popolo
panni) la Religione è il prete
chi veste rozzi
predica. Se ha stima di questo prete
frequenta la Chiesa e s'affeziona alle sacre
funzioni: se lo disprezza, se ne svia volen­
tieri, e va ad ingrossare le fila degli indiffe­
renti o degli atei.
Gli apologisti cattolici hanno sparso un
che la
fiume d'inchiostro per colorire d'evidenza
'motivi di credibilità della
polo
ha
un
metodo
rassodarsi nella
sua
dibilità che sempre
torità personale del
molto
Il
Religione.
più spiccio
fede: il
motivo di
sugli altri trionfa
predicatore. E
i
po­
per
cre­
è l'au­
non
è
popolo che entra per questa via nel
Tempio di Gesù: anche chi al popolo sovra­
solo il
sta
su
vuoi
dieci,
Sotto
per censo vuoi per coltura,
batte la stessa strada.
nove
questo aspetto chi può immaginare
acquistarono il Sec­
chi,
Stoppani ? Non hanno
scritto forse un rigo d'apologia, almeno come
generalmente è intesa la parola: ma la loro
vita fu un apostolato; furono anzi ai loro
le benemerenze che
il Denza
e
lo
si
55
le
tempi
viventi della Chiesa. Quan­
erano divenute gli ar­
apologie
do le scienze naturali
senali da cui si estraevano le armi per col­
pire il dogma, chi può dire l' influenza che
sommi
questi
società
naturalisti
contemporanea?
sulla
esercitarono
La conseguenza
tima che molti traevano
legit­
troppo ovvia,
era
imporsi alle menti non
pregiudizio settario. Se questi
naturalisti, che sono gli astri maggiori della
scienza moderna, credono e dicono Messa, se
stanno regimentati in un Convento, mentre
il mondo spalancherebbe loro volentieri la
porta agli onori ed al lucro, vuol dire che
della loro fede debbono avere ragioni non
la
meno sode di quelle sulle quali si fonda
perchè
non
dovesse
annebbiate da
loro scienza. Ed
di faccende
cupandosi
sono
il
come
ecco
di
.
e
prete
studi
pur
che
oc­
non
lettera! mente
possa esercitare
grone.
Simile
proprii del suo ministero,
un utile
apostolato di reli­
apostolato
zioni della
sua
cura
modeste propor­
anche esercitare il
nelle
può
Parroco agronomo. Prescindendo anche affatto
che l'agronomia oramai è la scienza simpa­
tica del
il
giorno,
e
che
può
rendere
simpatico
prete che la coltiva anche oltre i
della
sua
vamento
chi
Parocchia,
ne
può trarre
non
che forma direttamente la
il
vede
quale gio­
prete
sua
confini
per
ciò
missione? Il
56
dell' incredulità od
veleno
dezze
del
dubbio hanno-
fred­
almeno le
invaso
le
nostre
campagne: la beata
ancora
semplicità dei campi può
argomento di poesia. ma non
d'un fatto comune. Ma quando
maestro della sua religione in­
essere
constatazione
il
nel
popolo
contra il maestro della
sua
arte, le tentazioni
dell'
apostasia perdono d'efficacia. Nel suo
Il prete ha
buon senso il popolo ragiona:
e se è
studiato,
capace d'insegnare a me
l'arte in cui son nato, a maggior diritto
può insegnarmi la Religione di cui è auten­
-
tico maestro.
5.
§
ARMA
-
Il Socialismo:
giorno,
o
meglio
il
la
vedono i tristissimi frutti.
ne
intendimenti
polo
SOCIALISMO.
grande eresia del
'compendio di tutte le
pianta è allignata, già
ecco
eresie. Ove la mala
se
IL
CONTRO
economici,
attorno alla
dalla
in cui
esercito,
con
po­
per elevarlo
economica ed intellettuale
sua
bandiera
prostrazione
giaceva: ma quando
in
Sorto
ha chiamato il
si tolse di viso la
il gruppo diventò
maschera, e messa
stomaco, si
dello
la
disparte
questione
manifestò, qual 'era, irreligioso
i Parroci i
ed immorale.
quali videro d'un
tratto disertate le loro chiese, abbandonate
le pratiche religiose: videro con raccapriccio
Ben sel
sanno
57
le loro
tranquille borgate inondate da una
stampa pornografica ed atea: videro crescersi
attorno una gioventù guasta e sfacciata, e
la loro Parocchia, nido tranquillo di opero­
sità
e
arena
è
un
di pace, convertita in poco tempo in
di pugilato e d'odio. Non è Socialismo
vero Diavolismo
minaccia di
quello
nella
travolgere
patrimonio
nata l'intero
Ogni
ogni parte
l'irrompere
di
uomo
della fede.
ne
è
e
sfre­
•
spaventato:
da
cerca di
opporre una diga al­
della satanica fiumana. Anche il
dispone
dagli
corsa
si
Parroco deve
che
cuore
che s'avanza
sua
prendere
cl'
una
stessi nemici .. Ed io
zione che solo
posizione, egli
una
forza
morale
sono
di
invidiata
convin­
razionale
agricoltura po­
trà preservare le nostre popolazioni dalla
ossessione socialistica, ed avviare la questione
sociale verso l'unica soluzione possibile.
Per una trattazione completa occorrereb­
bero ,volumi, ma qnesti furon già scritti (1):
mi limiterò a fuggevoli cenni, a quel tanto
cioè che è indispensabile per dimostrare il
contributo che un Parroco agronomo può
recare per la soluzione della grande questione.
Quanti volsero l'ingegno allo studio del pro­
ble!lla sociale, non si preoccuparono che di
(1) Vedi
e
le
Opere
i
una
Principi i di Sociologia
del Dott. Baratta
Fisiocratiche di Stanislao Solari da cui ho
desunte molte delle idee che
qui
si espongono.
58
una
Di
-più
qui
equa distribuzione della
fuori
venne
tutto
ricchezza.
un
programma
in cui la ricchezza si sup­
pone esistente in atto ed esuberante al bi­
di riforme
sociali,
sogno.
lo ritengo
che
risolvere la
a
questione
convenga prender
più da lontano.
Prima di pensare a. più equa distribuzione
della ricchezza, conviene produrla: poichè se
le
mosse
questa ricchezza, non c'è, od
sogni della società, noi non
è
ai bi­
scarsa
avremo
distri­
benessere, ma bensì miseria.
Sorgente prima d' ogni ricchezza è l'agri­
coltura. E' questa che provvede all' uomo il
pane e la materia prima .per l'industria. La
industria lavora i prodotti del suolo; non li
crea, ma li suppone: essa è figlia dell' agri­
coltura, e ne segue le sorti. L'avere inver­
tito le parti, sacrificando all'industria l'agri­
buito
coltura ha
spostato le
ed ha creato il
basi della società
vere
disagio
economico che ci tra­
vaglia.
Un'
tali
e
zelli,
agricoltura empirica,
di
non
società il
braccia,
fu più in grado
pane quotidiano,
stendere la
mano
non morire
perai
di
capi­
di
e
provvedere
bal­
alla
l'Italia dovette
alle nazioni
semi barbare
di fame.
per
D'altro lato la
ha chiamato
scarsa
da enormi
smunta
grande
attorno
ed ha creato il
a
fabbrica industriale
sè
un
esercito di
o­
quarto stato, il prole-
59
tariato. In tale elemento il socialismo ha tro­
propizio per ssminar vi le sue
irreligione, L'operaio della
fabbrica, sempre incerto del suo domani,
spesso privo delle consolazioni di famiglia,
vato il terreno
idee d'odio
d'
e
circondato da infinite
sua
fu
presto
seduzioni,
lontano dalla
dall' influsso salutare del prete,
vittima della scaltrezza di chi nel­
Chiesa
e
operajo trovava una forza da sfruttare ed
uno sgabello per salire. Il socialismo è nato
fra i rumori delle grandi fabbriche, edi qui
ha dilagato nelle campagne.
Se una soluzione della questione sociale c'è,
e ci dev'essere senza dubbio, altrimenti avrem­
mo il cozzo di due forze senza punto giusto di
equilibrio, questa soluzione dobbiamo cercar­
la in una razionale agricoltura. Conviene ri­
fare il cammino a ritroso. La questione so­
ciale è sorta coll' esodo dai cam pi verso le
città; sarà risolta col ritorno dalla città alla
l'
campagna. Vediamolo.
per un istante tutto il suolo
italiano intensivamente coltivato, cosicchè non
Immaginiamo
solo per ironia sia detta I'Italia il
d'Europa. Questo solo fatto, che
giardino
non
esce
per nulla dai limiti della possibilità, porte­
rebbe immediatamente, come legittima con­
seguenza,
un
nuovo
Anzitutto il
assetto sociale.
problema
della ricchezza
rebbe risolto. Noi miriamo spesso
con
sa­
occhio
.
60
d'invidia le
ghilterra.
dal
di carbon fossile dell'In­
mimere
Ma fra le zolle
sole
nostro
noi abbiamo
italiane
solcate
e
qualche
irradiate
dei nostri
di
fiumi
di
me­
più
glio. Arriverà per l' Inghilterra il giorno in
cui, esaurito l'ultimo banco di carbone, re­
gnerà eterno 'il silenzio d�lle scure miniere,
cosa
il contadino
mentre
mietere il
cl' Italia
e
continuerà
rigoglioso frumento,
e
la
a
terra
sempre generosa restituirà con misura cre­
scente trasformato in
prodotto il concime
anticipato. Quando dall'Alpi all'Etna non ci
sarà zolla che non porti o la spica pell' uo­
mo o
lo stelo del trifoglio pel bestiame:
quando tutte le colline verdeggeranno di
pampini o di frutti: quando tutta la terra
italiana sarà colonizzata e redenta: chi può
dire a qual cifra salirà la produzione ita­
liana? E
questa
è
vera
e
soda ricchezza.
Conseguenzà di questo fatto sarà:
1. Pane sufficiente per tutti.
Per
non
deve
no
morire di fame l'Italia
dalla Russia. Tale
pre
più
come
importazione
risulta da
questi
an­
,
"
in Italia
I\
Cosiechè l'Italia che
.cresce
e
sem­
dati statistici:
Quintali
I
Grano
importato
ogni
frumento dall'America
importare
nel
nel
nel
nel
una
1899: 4.739.490
1900: 6.884.160
1901: 10.086.170
1902: 11.263.680
volta 'era il
granaio
61
d'Europa,
nello
scorso
assegnando
anno,
al
frumento il prezzv di;L. 25 per quintale,
dovette sborsare per un palle straniero l'in­
gente
che
somma
di L. 28] .592.000.
tutti
questi
all'estero, perchè il
non
milioni d'oro
È
ben
vero
emigrarono
governo nella sua prov­
con un dazio d'introduzione
videnza paterna,
di L. 7,50 per quintale, incassò milioni 84
e
circa di
mezzo
dogana.
però che ora il
alleggerire di due
Governo sta
Consoliamoci
studiando di
centesimi
il
prezzo del sale. Benedette le viscere miseri­
cordiose del Governo '!
2. Un'
agricoltura
determinerà
intensiva
cardo Cobden ha scritto: Sta bene
quando
quando
è cercato da due
sono
in due in
Un' agricoltura
Ric­
contadino:
1'aumento del salario del
padroni:
d)
cerca
un
l'operaio
male
sta
padrone.
razionale, tri plicando
la pro­
duzione, rende necessario almeno il doppio
di lavoratori, Stanislao Solari dimostra con
prove di fatto che
nisse
ove
pratica comune
produzione
della sola
derebbe per mieterlo
300 milioni di mano
drebbe tutta
a
il
suo
sistema di ve­
in
Italia,
del
frumento
l'aumento
richie­
maggior spesa di
d'opera: e questa an­
una
beneficio della classe lavora­
trice.
Chi è nato sotto il sole d'Italia
più
costretto dalla fame ad
non
emigrare
sarà
in A-
62
merica, sicuro di trovare nel suolo della sua
patria un pane onorato. In Isoozia, intro­
dotta una coltur.a intensiva, il salario del
contadino salì da L. 1 a L. 3; e ciò non
per legge di Parlamento o in forza di leghe
di resistenza
o
di
unioni
professionali,
ma
per natura stessa delle cose. Ma' la produ­
zione di Scozia è. di 45 Ett. di frumento
per Ettare.
Il salario si
alla richiesta del
lavoro:
necessariamente
proporziona
moltiplicato questo,
sale anche la mercede.
3. L'aumentato
fonte
di
prodotto aprirà una nuova
pel popolo nel rinvilìo
benessere
delle derrate alimentari.
diante
del
avvererà
vecchio
me­
adagio:
lucro
danno cessante. Nè ciò sarà
a sca­
l'agricoltura il
emergente,
pito
Si
capitale.
Il sistema Solari
ribassare l'unità del costo di
frumento da L. 20
a
L. 12:
prietario potrà pagar meglio
dino, pur vendendo a prezzo
può fare
produzione del
quindi il pro­
il
suo
conta­
minore le
sue
derrate.
La carne ed il pane a buon mercato por­
terà pure benessere non men al contadino,
che all'operaio di città, il quale nella dimi­
nuzione di prezzo del vitto potrà trovare
quel salario famigliare a cui, pure avendo
diritto, inutilmente
4.
L'operaio
ora
aspira.
dell' industria
non
avrà
più
63
il
del
la
nelle
concorrenza
contadino,
quale,
presenti circostanze di depressione econo­
mica, guarda all'officina come ad ultima ta­
vola di salute prima di avventurarsi in
cerca d'una nuova, patria. Il contadino tro­
vando tra la verzura dei suoi colli salute,
lavoro e mercede giusta, perchè sufficiente,
con­
non muoverà più verso la città a far
correnza all'operaio della fabbrica. Mancata
tale concorrenza, anche il salario di questo
ultimo s'accrescerà.
Anzi
5.
si
avvererà
un
ritorno
dalla
campi. Chi è nato in campagna dif­
ficilmente si rassegna a vedere sorgere il
città ai
sole sul
comignolo
di
qualche palazzo, e
offrirà a lui adeguata
quando la campagna
mercede, ,non tarderà a rivedere il campa­
nile del villaggio natio.
6. Con un' agricoltura intensiva la grande
proprietà dovrà necessariamente frazionarsi
per due ragioni. Primo, perchè si dovranno
triplicare i fabbricati rustici, e molti pre­
feriralll�o ridurre le loro terre In propor­
zione di
quelli
secondo
In
aboliti
gli
esistenti.
luogo
la
.
grande proprietà,
artifìzii dei dazi
con
cui il
la tiene in
Go­
presentemente
piedi,
potrà sostenere la concorrenza del piccolo
proprietario il quale lavora direttamente il
verno
suo
podere.
Ed eccoci
arrivati per
non
legge
64
naturale
ove
lenza della
vorrebbero arrivare colla vio­
forza i
socialisti: lo
mento dei
smernbra­
utilità di tutti
grossi poderi
danno, anzi con vantaggio, degli
attuali proprietarii.
7. D'un colpo sarebbero aboliti i latifondi.
e
con
senza
Come si sostengono presentemente? Perchè
oggi non pagano che una larva d'imposta.
Ma
nelle, sfere
quando
netrato il
che cioè la terra
telajo,
non
allora cadrà
sarà
legislative
concetto
nuovo
è
una
della
miniera
l'assurdo di
ma un
tassare
favorendo
frutti che si
pe­
proprietà,
i
l'infin­
producono,
gardaggine di chi non lavora, e punendo
ingiustamente chi dalla terra estrae il pane
per tutti. Allora la terra pagherà non pei
frutti che dà, ma per quelli che può dare, ed
avremo una giusta perequazione di
tributi.
si
a
dire
è
che
nessuno
N
venga
può essere
obbligato a mettere in azione le sue macchi­
macchine
ne. Hanno ragione se si parla di
industriali: ma la macchina-terra, che lavora
il pane, non deve rimanere ferma perchè
l'umanità ha diritto di vivere.
Il
sarà
così
latifondo scomparirà
tassato
come
tutte
il
giorno
le altre
in
cui
terre:
violare il diritto
e
di
l'agricoltura
proprietà, che è il fondamento d'ogni socialità
ordinata, avrà strappato da mani infingarde
e ridonate a
servizio dell' umanità quelle
senza
65
vaste
estensioni di terreno,
che
bandonate,
sono
ora
brulle ed ab­
del suolo
l'ignominia
italiano.
8. Una fiorente
sibile
una
agricoltura renderà pos­
fiorente industria. Presentemente
l'industria si regge
del governo.
e
vive della
protezione
.
Ma, di grazia, che cosa è il
questo mastodontico padrone che
da
e
cui
si
tutto
cl'
Il
spera?
Italia:
primo spiantato
ce, e prima di dare, bisogna
Per
largheggiare
cessita spogliarne
con
un
esso
ceto
governo,
tutto fa,
governo è il
nulla produ­
che
deve
prenda.
di
ne­
altro;
può quin­
proteggere l' industria senza angariare
contemporaneamente l' agricoltura. L' indu­
stria, che al presente vive non tanto dei
frutti quanto del sangue stesso dell'agricol­
tura, allora vivrà di vita propria. Nè si cre­
da che buona parte delle fabbriche abbiano
un
e
non
di
a
chiudersi: anzi
ne renderà pos­
La sola lavorazione dei
l'agricoltura
sibili delle
nuove.
perfosfati
farà
sorgere
una
fabbrica
.
per
Mandamento,
Ho sentito
troppi
a
più
vivere,
volte
e
sociale è lotta. lo direi
ignoranti,
e
ripetere:
siamo
necessariamente
la nostra
piuttosto
non
sì vita artificiale. Tolto
siamo
in
la vita
troppo
è vita sociale ben­
l'artificio,
tutto rien­
tra nell' ordine.
5
66
Quando
messa
naggio,
a
per
posto
tutto il congegno delle ruote
il movimento voluto dall'
voro
è opera
colle dita
ferma,
la
artefice,
l'insieme
di tutto
armonico
va­
le
delle ore; bisogna apri­
vedere ove n'è il gua­
la ruota uscita d' ingra­
indieatrici
l'orologio
sto..
si
artificialmente
muoverne
na
lancette
re
orologio
un
e
ripiglia
dal la­
ne
nasce
dell'ora.
precisione
ritengo che la gran questione che tutti
tiene in apprensione possa ricevere una so­
luzione ovvia, naturale, se non immediata,
dall' agricoltura. Non è una legge del par­
lamento, la quale sarà sempre menomazione
lo
di
libertà;
il
quale
più per
non
non
un
programma
far" crescere
potrà
democratico,
una
spiga
saziare l'umanità che ha fame:
di
ma
agricoltura che ci
avvieremo verso un assetto più giusto, più
umano e, diciamolo francamente,
più cristiano
dell' umana famiglia, perchè ci saremo posti
su
quella via per cui è legge del Creatore
sarà solo
con
una
buona
che 1'umanità debba camminare.
.
quest' opera patriottica e cristiana i
parroci potranno portare un ajuto prezioso
In
e
accelerare l' avvento
Dio sulla
La
di
questo
regno di
sociale
non
questione
potrà essere risolta in un giorno nè da
un' assemblea. Come la moralità publica non
sarà mai tale, fìnchè non saranno morali gli
:
terra.
67
questione sociale non sarà
famiglia, se prima non
paesi. Il Parroco pel
che
prestigio
gode, per le terre che tiene, co­
minci a dare il buon esempio. e poi avrà
l'autorità necessaria per insegnare.
È vero: la questione non è solo di stomaco:
ma quando lo stomaco sarà sazio, allora for­
se
parleremo con maggiore frutto di quel re­
gno ove l'uguaglianza sarà intera e reale, ove
l'uomo verrà giudicato dai suoi meriti, non
dai valori di banca che possiede: ciò sarà
individui: così la
risolta per. l'umana
è risolta pei singoli
nel regno del Uielo. Se non altro avremo
tolto ai socialisti l'argomento più valido di
cui si
il
per asservire
economico.
disagio
Lo
l'uomo ha
so:
finehè
dell'uomo,
lità
tre
quarti
questa bestia rimane
sarà sempre
di
bestia, e
spoglie
sotto le
possibile
la vecchia
e
recJute:
nuove
servono
per conseguenza
ria che ora sta attruppata
sotto
l' immora­
barabba­
la
nuova
bandiera del socialismo. Ma il socialismo
sarà
il
esercito
più
bagaglio
suo
organizzato,
anticlericale
e
non
non
avvolgerà
sconcio in
una
bandiera economica:
saranno
no
ben
reclute sparse,
saranno
i degenerati della società, ed avran­
scolpito
in fronte il
bestia che li informa.
carattere
della
68
6.
§
UN MEZZO POTENTE DI AZIONE CATTOLICA.
�
L'azione
to,
voluta dal
cattolica,
clamata dalle
imperiose
possibile
sarà mai
non
Papa
necessità del
se
e re­
momen­
il Parroco
non
ha i mezzi
finanziari per metterla in atto.
Per far la guerra non bastano i soldati, ma
ci
vogliono
i soldi
e
l'agricoltura può
for­
nire i mezzi per questo santo scopo. Se qui
si insiste perchè si' rimettano in fiore i be­
perchè il Parroco abbia il modo
di ammassare un peculio, ma perchè non ven­
gano a mancargli i mezzi indispensabili per
compiere la sua missione religiosa.
nefìcii,
non
L'azione
coll'azione
è
cattolica
è di tutti i
religiosa. Questa
s'identifica col ministero
e
le. L'
confondersi
è da
non
azione cattolica invece prende
ed
atteggiamento
pi:
non
è fine
a
secondo
sè·
arrivare all' azione
Procurare che lo
i.bisogni
stessa,
tempi
stesso sacerdota­
ma
t\
forma
ed i tem­
mezzo
per
religiosa.
spirito cristiano
compe­
netri tutto il corpo sociale è la finalità im­
mediata dell' azione cattolica: mezzi per ar­
rivarvi
esse
o
sono
per
iscopo
morale,
tifiche
o
le diverse associazioni, abbiano
il mutuo
ovvero
sportive:
siano
la
soccorso
economico
semplicemente
stampa
di libri
nali: le scuole ed oratori per la
scien­
e
gior­
gioventù, e
69
quegli altri istituti svariatissimi i quali
togliendo all' isolamento i cattolici li rag­
gruppano in falange ed esercitano sul corpo
sociale un' azione incessante di buon esempio
e di
propaganda.
tutti
Ma per dar vita
era
a
tali
istituzioni
occor­
spesse volte ingenti. Una volta
il popolo che deponeva nelle mani del
rono
somme
prete l'obolo della
sua
fede per
l'erezione
decoro delle
funzioni, in una
templi, pel
parola per l'azione cattolica dei tempi an­
dati. Ora il popolo, anzichè dare, ne pretende
di
dal
prete. Ci
sono
simo cuori nobili
e
per decoro del Cristiane­
generosi, che conscii del
sociale che sovrasta, aprono la loro
borsa per dare vita a cattoliche istituzioni,
ma rari sono gli
esempi ed è difficile tro­
pericolo
varli in tutte le Parecchie. E' necessario che
il Parroco
non
lasci
sepolti
le zolle i
sotto
talenti che la Provvidenza vi ha dissemina­
ti,
ma
se
torrente d'
valga ptlr porre una diga al
irreligione e d'immoralità che di-
ne
laga.
L'agricoltura,
quest' azione di
_
oltrechè fornisce i mezzi per
conservazione sociale, è già
per sè stessa uno dei coefficienti migliori per
l' azione cattolica. Remedello insegni.
Questo borgo di 1400 anime fino al 1895
dava tristo
spettacolo
gra. I socialisti
se
di miseria
n'erano
e
di
impossessati
pella­
e
vi
70
avevano
già impiantato
un
circolo. Vi arriva
agronomo, il celebre P. Bonsignori
ed impianta la sua colonia agricola. L' emi­
un
prete
grazione
accentuatissima si ferma di
un
col­
po: chi è partito per 1'America s'affretta a
far ritorno: le ragazze abbandonano la filan­
da del vicino
borgo e trovano un pane più
più sicuro nel lavoro dei cam­
l'occhio vigile della madre: la pel­
abbondante
e
pi sotto
lagra scompare: il circolo socialista si chi ude
ed in suo luogo s'impianta un macello ove
settimanalmente si spaccia nn manzo e due
vitelli. P. Bonsignori è salutato come una
benedizione, come il Messia di quel popolo.
Ora domando: non è già questa azione cat­
tolica della miglior lega, o dirò meglio non
è questo un esempio da seguire?
Il popolo non ha smarrito affatto l'antico
buon senso. Potrà per qualche !iempo rimanere
ipnotizzato sotto il fascino delle nuove teorie
che gli annunziano sicuro il paradiso in ter­
ra: ma bisogna convenire, che se lunga è la
sua ingenuità nel
credere, la sua pazienza
è
e quando s'accorge che
corta:
nell'aspettare
il promesso paradiso si fa sempre più lonta­
no, e che unico frutto della nuova fede è
l' obligo di pagare settimanalmente i suoi 10
centesimi
popolo
non
ha
per la propaganda dell' idea:
così mistificato apre gli occhi, e
germi
di "delinquenza insanabili
il
se
nel
71
sangue, fa ritorno fra le braccia del Par­
roco che l' ha battezzato.
suo
Fui
più volte a predicare
Maggiore, e mi feriva il
go
colo di miseria che
Missioni sul La­
lo
spetta­
presentavano parecchie di
cuore
quelle buone e forti popolazioni. Al soprag­
giungere della primavera tutti gli uomini
emigrano chi in Francia chi in Svizzera in
cerca
di lavoro: le ragazze scendono periodi­
Novarese pei lavori della risaja.
camente sul
À custodia dei
campi spesse volte non riman­
gono che le donne coi loro bambini e qual­
che vecchio impotente
..
del mondo
non tarda a com­
pratico
prendere quali pericoli rechi con sè questa
periodica emigrazione. Non parlando delle ra­
Chi è
gazze, che spesso nelle risaie lasciano le ali
dell'angelo, chi non vede come sia seriamente
compromessa la
me la moralità
compagine
della
famiglia, co­
questi uomini, co­
stretti a vi vere fra protes tan ti, lon ta ni dalla
loro Chiesa, insidiati per lo più da una propa­
ganda febbrile di Protestanti e Socialisti, non
siano esposti a ben duro cimento? Non sa­
rebbe forse opera degna dello zelo d'un Par­
roco rialzare in questi paesi l'agricoltura e
e
la fede di
dimostrare che la terra, tutto che esausta dai
nostri nonni, può ancora fornire un pane più
sicuro ed
non
la
un
lavoro
grande
la Germania?
più
onesto
e
morale che
officina della Svizzera
o
del­
72
Mi
piangere quando
un
villaggio
coraggio
di
separarsi
sarebbe rimasto
e
lessi che
del Veneto stava per emigra­
in America. Il vecchio Parroco non ebbe
re
il
da
venne
intero
li
seguì
più degna
pera
fare in
a
diacenze della
sua
sola
l'ignoranza
Si parla di
li
paterno
cuore
l' America
Pieve,
in
nelle
quei campi che
spiche.
terra cattiva
e
buona. Ho tro­
gli uomini,
mai la terra. La
è trattata
è mai
Una forma
gli
terra,
ingrata
nuova
all'
a­
resi avari di
aveva
vato cattivi spesse volte
non
o­
ferinati? Forse
avesse
trovare
potuto
che
e
avrebbe forse fatto
non
se
figli;
paese deserto?
un
al Brasile. Onore al
del Pastore! Ma
a vrebbe
dai suoi
se
uomo
a
che la
ma non
dovere,
coltiva.
di azione cattolica
sono
affitti colletti vi. In molte Parocchie d'I­
talia c' è alle
quale
voltè
un
solo
proprietario
il
vive in città. Tutti i Parocchiani riman­
agli ordini d'un affittaiuolo, che spesso è
Rodrigo del paese. Ben sel sanno le Lu­
ma più che tutti lo sa il Parroco il quale,
essendo l'antitesi di D. Abbondio, deve
gono
il D.
cie:
pur
attendere ilall'affittavolo l'orario delle funzioni
domenicali, per non dovere predicare ai ban­
chi. Emancipare queste popolazioni dalla
schiavitù: sostituire questo popolo di brac­
cianti sfruttati all' affittavolo: organizzarli
in corpo, ritornarli in una parola uomini,
ecco un
compito degno d'un anima soda-
73
possibile 'simile
digitino fin
agricoltura, ne sa
sacerdotale. Ma sarà
mente
opera di elevazione,
dei primi .rudimenti
11 Parroco
se
dell'
dell' ul timo bifolco?
meno
Sotto
cattolica
zione
si
qualunque aspetto
risulta
da
possa avvantaggiarsi
zionale. Essa fornisce al
riguardi
evidente
una
come
agricoltura
l'
a­
essa
ra­
prete i mezzi pecu­
ed apre nuove vie al suo
niarii per agire,
zelo di Pastore e di Padre.
È genialissima
di P. Beccaro
la trovata
per rifornire di monaci i conventi della sua
Provincia. Impiantò anni fa un noviziato a
Cherasco ed aperse le porte a quanti desi­
deravano avviarsi allo stato religioso. Le con­
dizioni per esservi
ammessi
ingegno svegliato,
illibatezza di
salute
robusta.
solo tre:
erano
Della
costumi
e
P. Beccare
pensione
preoccuparsi, s'abbandonò alla
Provvidenza; ma non ignorava che la terra è
non
la
volle
cassa ove
la Provvidenza ha collocati i suoi
Comprato per poca somma alcuni et­
tari di terreno, accanto al vivaio dei fraticelli
impiantò un vivaio di gelsi, e col' reddito di
tesori.
quest'ultimo potè
dar vita
per parecchi an­
Quand' ebbe
fiorente
noviziato.
rifornite di monaci
le diverse
ni
ad
un
dine chiuse il
Collegio, e vendè
il
druplicando
capitale speso.
l'agraria assicurato l'avvenire
case
dell' Or­
il vivaio qua­
Ed ecco col­
d'un beneme-
74
rito Istituto
religioso. Esempio
imitabile da
quegli ordini monastici che vivono di
mosina, e lasciano talora incolto l'orto
ele­
del
Convento.
L'agronomia
stallatico
e
non
è
tutta
composta di
di concimi: v' è in essa
qualche
sia l' istesso pane
dell' uomo: spesse volte è questione di alta
moralità. E chi fino a ieri rimirava con o­
cosa
di
più
alto
che
non
limpico disprezzo quanti ponevano l' agri­
coltura a servigio della buona causa, chia­
mandoli sarcasticamente gli apostoli dei con­
cimi cattolici, dimostrava semplicemente di
spente dei Mammuth
i geologi hanno scoperto nelle viscere
appartenere alle
che
razze
della terra.
CAPO VI.
Una Cattedra
d'agraria
in Seminario.
Come conseguenza di quanto qui SI e e­
sposto risulta evidente la convenienza, per
non
dire la
Seminarii
go
scusa
necessità,
una
ai venerandi
metto di dare loro
che
un
di stabilire in tutti i
Cattedra di
Papa,
e
se
mi per­
questo consiglio. Si dice
sacrestano diede
parere al
agricoltura. Chieg­
Vescovi
un
giorno
un
utile
mi sembra/non sia da ri-
75
gettarsi
a
viene da
un
priori un consiglio,
semplice prete.
deve
s'impartisce,
vita pratica ed ai
cerdoti, dovranno
Chierici dovranno
Parocchia ed
tà di
Due terzi
giorno
dei
governare
anche la responsabili­
avranno
prime
Sa­
una
beneficio Parocchiale, Non è
un
le
che, ordinati
esercitare.
conservare
norme
quindi
ai medesimi
di tutta convenienza dare
meno
coordinata alla
essere
ministeri
un
perchè
Chierici nei Semina­
L'istruzione che ai
rii
solo
al­
inalte­
per
la fertili tà della terra, a cui saranno
obligati più tardi a pensare sotto il vincolo
rata
del
giuramento?
Due difficoltà
tuazione di
all' at­
potrebbero opporsi
questo progetto.
Primo: il carat­
profano che ri veste la scienza agraria:
secondo: là molteplicità di scienze a cui già
tere
debbono attendere i Chierici.
Alla
prima
difficoltà
rispondo:
Se è lecito
da Dio il pane quoti­
vedo quale sconvenienza sia. stu­
al Chierico invocare
diano,
diare
non
per
vie
quali
la Provvidenza
ce
lo
trasmetta.
Del resto
a
non
sono
tutte
cui il Chierico attende in
sacre
Seminario. Ac­
canto alla Cattedra della scienza
prete,
che è la S.
minarii
Storia
altre
profana
Teologìa,
dà
Cattedre
-
Fisica
-
le scienze
prima
io trovo nei
cui
del
se­
s'insegna
Geometria
-
Geolo-
76
Ed è bene
gia.
può
che così
sfornito di
ciale,
che
presentarsi
quella coltura, sia
non
manca
laici
professionisti
Ma domando:
utili
a
pure superfi­
dei molti
al Ohierico si
ritengono
queste scienze profane,
una
molto
abbia
non
Società
nessuno
disdire lo studio
si noti
prete
alla
(1).
se
studii di
gli
me
potrà
graria? E
preti sarà
non
sia. Il
decorosamente
se
d'
un
po�
co­
d'
a­
circostanza. Su cento
ne
incontrate
dimenticato il teorema
uno
che
dell'
ipo­
tenusa, ed è naturale che così avvenga. Non
parliamo poi
del
greco: si
greco
della
praticità
ne
vita,
non
se
ne
(1) La divisione della scienza
ignota nei secoli migliori della
scienze
za
non erano
unica
e
La
che altrettanti
Teologia
potrà
diventare
dimentica fin l'alfabeto.
(2)
Quando una scienza
se
ma
•.
Somma di S. Tommaso che
è coordinata
alla
dimenticano fin i
in
sacra e
profana
era
Chiesa. Allora tutt.e le
paragrafi d'una scien­
esempio la
N'è luminoso
riproduce
sint.etizzato tut­
pensiero scientifico di quei tempi. La vera scien­
za ha per oggetto ]0 studio della verità: non c' è nes­
suna verità profana, perché tutte le verità emanano da
Dio come da fonte, e tutte fanno capo a Lui, come ad
to il
ultimo loro termine.
(2) Nel mondo clericale monferrino chiamasi greco
vecchie, paventa come
pericolose tutte le novità. Sono i fossili del Talmud.
Rappresentano nella società la martinicca del carro, u­
tilissimo congegno quando impedisce una corsa rovino­
sa, dannoso ingombro quando invece non lascia muo,
colui che vivendo di tre. dizioni
vere
le ruote.
77
primi
rudimenti:
quel po' d'infarinatura
di
profana appresa in filosofia rimane
poi sepolta sotto le vernici di altri studi,
come i terreni primarii nella formazione geo
logica del globo. Se dunque l'agronomia
non ha nulla che sia più profano delle altre
scienza
scienze naturali:
ste,
re,
serve
perehè
se
anzi
a
differenza di que­
per la vita vera che si deve vive­
una Cattedra di agricoltura non
troverà posto nei Seminarii?
Ma di materie da studiarsi nei Seminarii
già troppe: dooremo dunque accop­
i
chierici
pare
per farne anche dei Dottori
di agronomia? Anzitutto non si tratta di
ce ne son
d'agraria: ai Chierici basterà
primi rudimenti. Nè si creda
fare dei Dottori
apprendere
che
i
:
questo studio abbia
po ai molti che si
a
rubare gran tem­
e lo sono, di mag­
dicono,
quest'
A
uopo basta una
lezione per settimana. Assegnate pure a que­
sta lezione l'ultimo posto, il giovedì. Alla
giore importanza.
prova dei fatti nessun Vescovo
d'avere introdotta una novità
nessuno
dei Chierici
s'accorgerà
pericolosa, e·
rimpiangerà quel po' di
altre già gravi. Anzi
aggiunta alle
vantaggio immediato i
ranno in quel po' d'agraria
fatica
come
minario
canze,
un
e
pensione.
studiata in Se­
utile diversivo all' ozio delle
forse
Si
Chierici trove­
sa
va­
i mezzi per pagare la
.che la più parte dei Chierici
aneo
78
viene dalla campagna Il poderetto paterno
non sempre è colti vato con norme razionali:
in tutti almeno è
ecco
come
delle
'sue
il
Chierico,
terre, può facilitare alla
pagamento
Ma v' è
non
dico
della
una
utile,
pensione.
ragione speciale
ma
famiglia
che
affatto necessaria
nei
d'
tedra
un
progresso. Ed
accrescendo i prodotti
possibile
il
rende
una
Cat­
Seminarii.
agricoltura
non può più oramai disinteressarsi
della questione sociale, perché dessa involge
il problema religioso; ed è precisamente per
coordinare gli studi alla pratica della vita
che il Papa recentemente ha stabilito che ai
giovani Chierici vengano appresi i primi rudi­
Il
prete
menti delle scienze economiche
Una
che
non
a
rendere
e
sociali.
si fonda
sull' a­
sociologia
di
a
mio
modo
vedere, è l' alge­
gricoltura,
bra che ignora le operazioni fondamentali
dell' aritmetica. Il 'problema economico che
tien viva la questione sociale, è semplicemen­
te un problema agrario. Se si prescinde da
questo problema, si potranno architettare
sistemi sociali ingegnosi e seducenti fin che
si vuole: si potranno escogitare formole ed
istituzioni
vita dell'
chimia;
portare
intese
operaio;
ma
non
anzi si correrà
un
della classe
efficace
men
la
si uscirà dall' al­
pericolo, che,
sollievo
lavoratrice,
dura
alla
volendo
miseria
si riesca invece al-
79
di. pelP,�tu�r� cJoA c(il�'èl:
legge le .oause cha .hanno pro:
dotto il disagio.
Ogni sociologia deve nec�s'sa�i�me�te muo­
l' effetto
opposto,
ficacia della
.
�
vere
queste due domande: Cos'è
da
chezza? Come si
produce?
Non è
ric­
la
qui
il Iuo­
go di dare una risposta a questi due que­
siti fondamentali: ma ognun vede che tale
può venire che dall'agricoltura
sorgente prima d'ogni ricchezza. L'oro stes­
so, innanzi a cui cento braccia si protendo­
no e cento ginocchia si piegano, in tanto ha
valore in quanto serve pei bisogni della vi­
ta. È un mezzo di cambio, e nulla più.
Creso, come acutamente osserva il Baratta,
tra cumuli d'oro è perito di fame.
risposta
non
.
Il socialismo nel
suo
programma minimo
si preoccupa che d'una cosa: dividere
la ricchezza. Muove dal falso supposto che
non
ci
sia,
za.
scambiando
Ma
quando
socialista
uomini,
l'apparenza
randello
il
fosse
la
sulla
passato
testa
allora forse si toccherebbe
che il randello
no
colla sostan­
livellatore
ricchezza,
ma
vellato l'umanità
non
avrebbe
avrebbe
in
del
degli
con
semplicemente
monotona
ma
perequato
li­
uniformità
di miseria.
La democrazia stessa
è
cristiana, come oggi
maestri, parte
medesimo falso supposto: non è preci-
insegnata
dal
dai
più
autorevoli
80
,�[lIm�:n �� il
rç�l\d?-lJ<..) del socialista,
abile. col po, di mano che
si
colme Ci.�,llo s_tajo} .perchè
più
agli
a
benefizio
di chi
ma
vuol
è
dare
trabocchi il
ne
non
un
ha, ond'
al
dip­
è che
occhi dei conservatori la democrazia cri­
stiana
potè
sembrare
un
socialismo maschera­
to, coll'unica differenza che
non
è discesa fi­
alle ultime conseguenze dei socialisti, ma
s'è prudentemente fermata sulle soglie del
no
dogma
cattolico.
In altra
parte
di questo scritto ho già
con tri bu to nella realtà
utile
dimostra to
quale
fatto l' agricoltura può recare per lo
scioglimento della questione sociale: perchè
dunque non dovrà entrare in Seminario per
portare nell' ordine delle idee una risposta
al primo problema della sociologia?
La Sociologia, per ordine del Papa, ha
già valicata la soglia dei Seminarii; ma
essa sta a disagi o da sola e invoca la com­
pagnia dell' agricoltura, sua sorella. Spetta
ai Vescovi ad aprirne l'entrata. Il Card.
Svampa, lustro e decoro della porpora,
del
perspicace ed aperta, ha intuito que­
bisogno dei tempi e primo forse in Ita­
lia sùlla cattedra della sociologia ha chia­
mato a maestra l'agricoltura. Ho ferma fi­
ducia che l' esempio dato da un Priucipe
mente
sto
della' Chiesa,
mente
non
imitato,
tarderà
ed allora la
ad
essere
sociologia
larga­
catto-
81
Iioa troverà forse molto da correggere
aggiungere nei suoi trattati: allora la
mocrazia cristiana
che
socialismo;
si
formola di
mente
un
sarà
più
concimazione:
sistema
agrario;
non
è
ma
da
de­
confusa col
allora
abbattere;
che il sistema Solari
comprenderà
una
non
ella vuole
e
un
è
non
sola­
è
sistema
sociale sodamente cattolico.
CAPO vn,
Le obiezioni.
Disse
un
filosofo che
quando
un errore
ha
preso forma scientifica e da secoli s'è abbar­
bicato agli umani cervelli, a distruggerlo ci
vogliono
almeno ducent' anni. Tanto convien
La vecchia
ripetere dell'errore agricolo.
gricoltura era tutta fondata
mento del
suolo;
e
nemmen
sullo
a­
sfrutta­
oggi, dopo
tanta
luce di progresso, la scienza agraria ha sa­
puto emanciparsi dal vecchio pregiudizio.
L'errore è sempre
rità nel
gloria
cercare
più ingegnoso della ve­
puntelli, tanto più quando si
della sanzione dei secoli. Battuto sul
terreno della
scienza, ripiglia
tu credi d'averlo
annientato
dei fatti ed all' incontro
nuove
forme:
coll' evidenza
rivive in
infinite
6
82
obiezioni. Tanto
a
di
proposito
Mio intento
m'aspetto
avvenire
debba
scritto.
questo
riabilitare nel
era
concetto
del Clero la nostra
agricoltura, dimostran­
do quale prestigio può ricavarne il prete
facendosi apostolo dell' idea solariana. La
mia opera non sarebbe completa, se con­
temporaneamente non rispondessi a tutte le
obiezioni che si potrebbero muovere contro
la mia tesi. Non durai molta
mularle
·e
me
rispondere:
ripetere e in
ce
che
a
alto
in
e
basso,
a
for­
meno
nel
fatica
ancor
dodici anni che
sono
rono
vorrà
ne
ma
me
mezzo
validissimo di
quelle
son
§ 1.
-
propa­
religiosa.
e
Cominciamo subito dalle obiezioni
e
servi­
non
convincermi sempre più. che una
razionale, nelle mani del prete,
agricoltura
può essere un
ganda morale
rle
le sento
più
se­
dell' ascetismo.
OBIEZIONI
ASOETICHE.
.
Un Parroco agronomo perde del
mi venne mosso
Quest'appunto
da superiori e
da amici.
Agli
suo
decoro.
più
volte
uni ed
agli
risposto: Si:
non per
fare il bifolco.
sbagliata dell' agricol­
altri ho sempre invariabilmente
faccio l'agronomo, ma
più hanno un' idea
I
tura.
per molti
essere
parroco a�ronomo
vuol
sa
dire
semplicemente
calzare due zoccoli fer­
piedi, vestire un giubbone dai colori
indefinibili, strigliare i bovi e le mucche, in
una
parola, portare negli abiti un tanfo di
stalla. Ma, cari signori, questo non è l'uffi­
cio dell'agronomo, è il mestiere del bifolco.
L'agronomo non ha bisogno. di alzarsi col
sole e di aggirarsi tutto il giorno fra le
vigne ed i campi, fra il turbine dei venti o
rati ai
sotto la sferza del sollione d'estate: neppur
è da confondersi collo schiavi ero, il
scudiscio in
no
e
lo
mano
sospinge
quale collo
pigro contadi­
stimola il
avanti: questo
è
l' ufficio
del fattore.
L'agronomo è nelle aziende rurali ciò
maggiore è negli ordinamenti
mili tari. Lo stato maggiore compila il pia­
no di battaglia, determina quali forze deb­
bono mettersi in moto per prendere una
posizione sicura, ma non esce dalla sua
che lo stato
tenda per affrontare il fuoco. Dicasi altret­
tanto dell'agronomo. Egli determina la vi­
cenda delle coltivazioni: dosa il concime
ne­
cessario, tiene un po'di contabilità agraria;
sorveglia 1'andamento generale del podere:
egli è semplicemente tecnico. La parte ese­
cutiva spetta ai contadini.
Ora domando: In quali di
rimette il Parroco del
suo
questi
uffìcii
decoro?
Quale
sconvenienza trovate voi ChB il Parroco
porti
84
nel lavoro dei
campi il contributo della
sua
intelligenza?
degli asceti ha
in un pregiudizio atavico.
L'agricoltura vecchia fu
L'obiezione
la
sua
radice
sempre opera
di sfruttamento: sfruttamento del suolo rite­
miniera, sfruttamento dei muscoli del­
l'uomo, considerato macchina.
Anche quando la, schiavitù fu abolita, il
contadino rimase per tre quarti schiavo, se
pure non fu sempre riguardato come una
bestia da soma. La buona agricoltura con­
nuto
sisteva tutta nei lavori:
sfruttare
a
niera bastavano buone braccia,
l'agricoltura
consenso
di
cato,
beota
Per la
qual
hm"
Ond' è
rimase circondata da
unanime
disprezzo. Agricoltore, maledu­
ri masero pressochè
sinonimi,
«osa
molti alla
proposta che il Par­
si faccia agronomo, si segnano di
gridano allo scandalo.
roco
e
Anime timorate
rioomponetevi
è
L'agronomia non
opera
scoli, ma nobile lavoro di
nomo
mi­
che
sta al contadino
muratore. Non è
in
croce
calma!
manuale di
mente.
come
mu­
L' agro­
l'ingegnere
è scienza.
al
pratica,
straordinario, se il
prete, oltrechè saper leggere nel suo Bre­
viario, s'avvezzi a leggere anche in quel
gran libro della natura che è l'epopea delle
oper-e di Dio? Non abbiamo noi preti astro­
nomi, geologi? chimici? letterati P e non ne
E che trovate voi di
85
citiamo forse ad
pito,
oggi
onore
i loro nomi sul
pul­
per rigettare la taccia d'Ignoranza che
si getta in faccia al Clero? Se non di­
sdice neppure alla tonaca del frate lo studio
della scienza profana, come sarà inoompati­
decoro
bile col
sacerdotale
la
scienza
a­
graria?
*
*
*
Ma pure, si
replica, il Parroco agronomo
comparire qualche volta nei campi,
deve frequentare il mercato. Sicuro, "ripiglio
io, deve qualche volta aggirarsi fra i suoi
contadini, ed è bene lo faccia: la parola del
deve
prete è luce di sapere e sale di
ralità; deve scendere nel suo podere,
vero
Secchi saliva sulla
Dio buono!
Ma
inchiodatelo subito
in
nicchia,
sportello perchè
una
sua
se
specola.
ciò vi pare
questo
scandalo,
Parroco
povero
ed assicuratene per bene lo
un giorno non abbia
a di­
scendere. Cosa strana:
tualizzato
mo­
come
anche al
degli asceti è
il polverìo dei
più spiri­
lecita un'
ora
di
nostri stradoni, e
svago fra
non sarà lecito all' agronomo sedersi
un'o­
retta al rezzo delle sue piante, o muoversi
sul
v�rde tappeto
,zare
così
passeggio
no
non
dei suoi
prati;
ed utiliz-
scopo agrario quell' oretta di
che anche il più austero guardia
a
nega ai frati del Convento?
..
86
Ma sta
male il
bestie. Certo sta
facesse
umani
bestia
prete sul mercato delle
male, tanto più quando si
anche
giudizii!
lui.
Stranezza
degli
E lecito al
prete viaggiare
in carrozza; non gli è negato ca valcare in
sella: ma commetterà peccato se andrà alla
fiera a comprare il cavallo. Ma se il prete
deve vivere nel mondo della luna confinia­
molo sulla
punta dei campanili,
tano ancora, nel
l'avremo
può
però
lon­
pianeta di Giove, ed allora
riparo da tuttociò che
al
messo
menomarne
Si noti
più
o
il
che
suo
decoro.
quest'isolamento
del Cle­
riuscire fatale. Un esercito che
perde
pericolo di rima­
nere vittima d'un'imboscata. Noi preti a fu­
ria d'appartarci dal mondo per non parteci­
pare alle sue aberrazioni, abbiam perduto
fin di vista il nemico e ci sciupiamo nel
ro,
può
contatto col
nemico,
corre
combattere spesse volte le vane ombre della
nostra fantasia, anzichè l'agguerrite schiere
degli
avversari.
Ma torniamo al mercato delle
commercio de]
ticato,
bestiame,
è scelleratamente
mercato è pugilato: è l'
com e
bestie.
Il
è
oggi
pra­
disonesto." Non è
arena
ove
si
com­
batte
più disperatamente la lotta per la
sfacciataggine dei mediatori non è
superata che dall'ingordigia dei negozianti.
vita. La
L'immoralità regna sfacciata in
una
danza
87
orribile di
audaci,
mente il
e
soperchierie crudeli, di menzogne
di giuramenti diabolici. Certa­
sta male in simile
prete
bolgia.
Ma
si noti che per comprare una bestia non è
necessario tuffarci in tale brago, e molto
meno
passare
da
una
all'altra
bestia,
forzan­
done la bocca per conoscerne dalle gengive
1'età, e dando alle vacche uno strappo alla
coda, per assicurarci
dell'equilibrio.
che
sappiano
le
leggi
Nemmeno fa mestieri
attrupparsi in un
sgolarsi per strap­
sul
uno
scudo
volta
pare
prezzo richiesto,
per
ed ingoiare fors' anco, a suono di giuramenti
falsi, una truffa di cento lire. Tutto ciò non
crocchio di
è decoroso
La
gita
nata da
manigoldi,
e
nemmeno
e
necessario.
al mercato deve
vera
necessità di
essere
deterrni­
acquisto.
un
In
questi casi vada pure alla fiera anche il pre­
te per portare due cose: la borsa e l' oc­
chio del padrone, sempre utile, ma' in que·
sto
non
genere di negozii indispensabile. Però
ci vada solo: conduca seco persona di
fiducia, a cui lascierà l'incarico del contrat­
tare. Rimanga sul mercato meno che può
e
non
dimentichi che è
prete. Non
go che contamini l'individuo,
gno. Si 'può essere sguaiati in
ma
è il luo­
il conte­
Chiesa, quan­
luogo santo,
do si dimentichi la maestà del
e
si
può
essere
dignitosi
anche
nelle vici-
88
nanze
del mercato. E
se
pure
Fariseo
usando que­
ne
cautele, qualche
piglierà
scandalo, noi gli chiameremo perdono di
un mascherino;
avere ingoiato
ma
nell' i­
stesso tempo non dimenticheremo di ripe­
tergli: attento tu a non trangugiare un
ste
cammello.
Ma il
prete può attaccarsi
terra
con
store
delle anime. Il
preqiudicio
alla
troppo
dei suoi doveri di pa­
Parroco,
come
uomo,
può attaccarsi a tutto, e riescire squilibrato
prima nelle sue idee, poscia nelle sue ope­
razioni. Se il prete dovesse interdirsi tutte
le faccende che avvolgono un lontano peri­
colo,
si condannerebbe alla
più
assoluta ina­
zione.
Bella
cosa
parroco uscire per qual
oltre il bene immediato delle
pel
che
Missione;
anime, ha il vantaggio di orizzontarsi con
altro ambiente, con altro ordine d'idee. C'è
però il pericolo che quella vita randagia
e più varia lo
affascini di troppo, e gli fac­
cia
cosa
dimenticare i suoi
lo
studio,
e
non
parocehiani.
c' è asceta
pericoli
sempre l'altro
non
della solitudine:
per francar­
ma c' è pur
che V'i
s'affezioni
l'inculchi caldamente al
lo dai
Otti ma
che
pericolo
Clero,
89
Confessionale
di troppo e dimentichi il
gli ammalati.
Uscite di
che
ecco
Sacrestia,
che
dagio però,
viate
più'
la
ha
detto il
Vescovo ha tosto
un
a
furia
porta per
Papa:
soggiunto:
d' uscirne
e
ed
a­
tro­
non
entrarne.
pericoli in tutte le opere del mi
nistero perchè difficilmente l'uomo conserva
l'ordine ed un giusto equilibrio nell' adem­
pimento dei suoi doveri. Ce n'è sempre uno
che ci torna più geniale, ed a cui è facile
tentazione sacrificare gli altri. Dovere del
Ci
sono
..
Parroco è d'aver
a
garanzia
un
dell'
giuramento:
cura
del
beneficio ed
suo
è
adempimento
impegnato
gerarchico dei
nell' ordine
doveri abbia pure questo l'ultimo posto: ri­
mane però sempre
docere, da cui non pos­
siamo dispensarci per l'apprensione d'un
presunto pericolo.
Bi teme che il Parroco s'attacchi b'oppo
alla terra. A francare l'agronomo da questo
disordinato
attacco
mente
concorrono
due coefficienti:
simultanea­
il disinteresse
e
la
fallanza dei raccolti.
L'avaro
della buona
non
fu mai agronomo. Per fare
agricoltura bisogna
mettere
ma­
per le necessarie anticipazio­
ni alla' terra: un' anima gretta non è ca­
no
alla borsa
pace di tanto eroismo. Chi. arrischia capi­
tali in lavori ed in concimi non ha certa­
mente il
cuore
venduto al danaro.
90
Posto
anche
alla
troppo
che
terra,
a
il cuore
sempre gli insuccessi. Ora è
che tutto distrugge, ora una
una
.
decima il
gione
raccolto,
s'attaccasse
divezzarlo arrivano
ora
poi
gragnuola
brina che
ne
l' avversità della sta­
che contrasta il buon andamento del­
l'azienda rurale.
Francamente
di
disinteresse
l'agricoltura
e
è
d'abbandono
una
scuola
totale
alla
danza di
provvidenza. Quella
migliaia di
lire che oggi ci sono, domani scompaiono;
quelle meteore, contro cui l'uomo non ha
altro riparo che la preghiera confidente, lun­
gi dall' incatenare il cuore, lo rendono più
libero, più disinteressato, più pio.
Pericolo ben maggiore pel Clero è l' ozio.
L'ozio snerva, sfìbbra, annienta il prete.
Tale pericolo non è fantastico ma reale.
Quanti preti non si trovano condannati ad
un ozio forzato?
Lasciamo in disparte certi
Pastori di Parecchie popolose e sparse, a cui
potrà far difetto il tempo; ma non è for­
se
alla maggior parte dei Par­
vero che
rooi fa difetto il lavoro? Aggiratevi fra
le nostre campagne, e voi vedrete alle 8 del
mattino già chiusa ermeticamente la Chiesa;
ed il
Parroco tappato in casa. Non è cer­
to colpa sua s'egli in realtà è un operaio
disoocupato
volontà
lavoro.
non
:
noi supponiamo che la buona
manchi, ciò che manca è il
9L
Ora domando:
riempirà costui .le
detto: colla pre­
e
collo
studio.
Cose
ghiera
bellissime, ma
che di regola rimangono allo stato di buo­
ni propositi. degli Esercizii. Per attendere
ore
ad
ha
come
giornata?
della
Presto
studio ordinato ed
uno
bisogno
d'un
assolutamente al
Studiare? Ma dove
diamo
uno
ehiali,
le troviamo
sguardo
manca
rag­
ogni ideale terreno.
prendere. i libri? Se
biblioteche
alle
paroc­
di vecchia ro­
ingombre
irruginita, che sono quei volumi
glio densi di caratteri, di polvere, di
ba
di
uomo
impulso,
questo
Parroco, il quale ha
Parocchia
colla
giunto
intenso l'
e
in fo­
tarli
microbi Giansenisti. Dovrebbe forse
giovane
Parroco
e.
un
impallidire sulla mostodon­
Scarpazza? Credo opera
tica casistica dello
zappar l'orto. È vero: ci
nuovi dallo stile affascinante e di
migliore
sana
libri
mo­
i mezzi per com­
spesso
ed è doloroso constatare, che le miglio­
dernità:
prarli,
sono
ma
mancano
ri opere cattoliche hanno sempre un prezzo
�tn po' ebraico, voleva dire, superiore alle fi­
nanze
democratiche del
giovane
clero. Forse
spaccio di simili opere legittima il
prezzo elevato, ma il fatto è fatto ed io non
posso a m,e no di constatarlo.
lo
scarso
Il Parroco
quando
estasi di
è
può
meditare
stato, mettiamo
contemplazione,
si
pregare: ma
pure, due ore in
e
sveglia
in
questo
92
mondo,
cora
ed al tramonto del sole
dieci
Come
ore.
occuperà questo
dall' inerzia la
po? Chi lo francherà
E sotto il
presto diventa abitudine?
d'inerzia
vanno
mancano
anche
le inutili
an­
tem­
quale
nome
gite,
le
speziale e le
infinite nullaggini con cui si può riempire
la giornata. Non è vero che quest' ozio sfìbbrante può riuscire molto più fatale al pre­
te che non un po' d'agronomia, la quale,
oltrechè uno studio geniale, può riuscire an­
che un' occupazione utile e morale?
conversazioni sulla banca dello
.
Si teme che il prete s'attacchi alla terra:
ma non è
più serio il pericolo che s' attac­
chi alla cedolai La cedola
stodita nello
senza
di
che tu
gelosamente cu­
ogni semestre,
dito, ad un colpo
che ad
scrigno,
un
muova
forbici, ti mette in mano una discreta
può esercitare un fascino molto pe­
somma,
ricoloso
un
sull' anima
e
diventare
senz' altro
idoletto. Se volessimo scrutare certi mi­
steri di sordida
avarizia, di cui han dato
spettacolo alcuni vecchi preti, scanda­
gliandone il fondo, si troverebbe la Dea Ce­
tristo
dola. Essa ti dà
me
un
nè le brine nè le
in
reddito sicuro;
tempeste:
non
non
te­
essendo
vista, ti franca dai doveri della carità:
essa difficilmente rimane sola neÌ10
scrigno,
la sua finalità troppe volte è di moltiplicare
sè stessa.
93
Ma, vedi aberrazione degli umani cervelli.
Cento voci si leveranno
la
prete, sfuggendo
polvere
lica i confini dei suoi
no
troverà
pio
a
ridire
"Borsa
della
scandolezzate
se
delle
poderi,
il
prete
se
strade,
mentre
j}
va­
nessu­
entra nel tern­
ed ebraizza nel
losco
com­
mercio dei valori. Il prete delle cedole po�
trà ambire posti cospicui nella Chiesa: di
fronte all'
me
opinione pubblica
dado:
un
il prete
ma
sarà
pulito
co­
agronomo: dàlli
all' untore.
Pericolo per pericolo io temo più la ce­
dola che l' agricoltura. La cedola è madre
d'avarizia; dei sette capitali jl
pulito, quello che non attirò mai
sione
alcun
su
telli: nichil
più
avaro
più
che per sentenza
scellerato dei sette fra­
prete;
della Bibbia è il
vizio
la sospen­
ma
ecelestius.
*
*
Ma
un
Vescovo.
'ricco, facilmente si ribella
Dunque affamiamolo per tenerlo
clero
soggezione,
ranni,
*
arte
al
in
fu sempre l'arte dei ti­
imparata dai 'domatori delle be­
Tale
stie feroci.
Il
ed il
tiranno
danaro,
pendenza.
li
due
che
cose
sono
teme:
la
coltura
i due fattori dell' indi­
Faremmo torto ai nostri Vescovi
supponessimo
se
invasi da libidine di tiran-
94
nico dominio. Essi
i Padri
non
sono
i
padroni
d'un
cuore
tortura il sapere
che
ma
padre
i figli
di fame.
patiseon
non
ed al
d,\31 Clero,
è conforto.
non
La ricchezza costituisce certamente
un pe­
che
fa
confermare
ricolo, e l'esperienza non
quanto il Vangelo afferma. Ma anche la mi­
seria è cattiva consigliera. Un Parroco in­
golfato in debiti è 'un naufrago coll' acqua
alla gola: ed è in queste circostanze che si
prendono risoluzioni disperate. Pei Vescovi
credo debba essere una spina ben pungente
il sapere che un Parroco più non trova
credito
to
che i frutti del Beneficio
e
Per mio conto
sequestro.
il
cherò mai
al sentire il
senso
coro
di
sono
cl' umiliazione
improperii
sot­
dimenti­
non
provato
che
accom­
pagnò alla fossa la bara d'un vecchio pre­
te fallito. Chi ha assistito ad una di queste
scene
dirà mai che
non
gli
accresciuti red­
diti del Beneficio costituiscano
per la disciplina.
Del resto quella
del
chè nelle
dico,
pei
a
rà mai
sue
base di
quella
consolerà la
di fede
mani stanno
Parroci
e
pericolo
suddi tanza che è
bisogno, quell' essequio
cassa
un
figlia
al Vescovo per­
le chiavi della
poveri: questa disciplina,
egoistico non sa­
interesse
che fara la forza del clero
Chiesa. La
disciplina
di salda convinzione:
e
è frutto
questa
e
95
conviene
quella:
il
piuttosto
perchè
all' altezza della
si. mantenga
prete
rinforzare
l'anima
Missione. Ma
sua
è
quando
i
economici
mezzi
virtù,
temprata
anzichè arma pericolosa, sono strumento po­
tente per meglio adempiere il ministero di
evangelizzazione.
sacerdotale,
soda
a
*
*
Ma
sarebbe
non
fra mano
*
meglio
che
il Clero
non
queste brighe tempo­
rali � Di fronte ad un dovere, discutere se
sarebbe meglio non averlo, è semplicemente
una questione
oziosa. Quali siano i doveri
avesse
tutte
del beneficiato di fronte al Beneficio l' ab­
biamo visto
valga
a
tolo di
gloria
guadagnava il
il lavoro manuale
vitto.
e
non
«
con
a
ti­
cui si
Laboramus operantes
per non essere di peso ai
si può dire che fosse questa
mani bus nostris
fedeli:
c' è sofisma ascetico che
non
e
cancellarli. S. Paolo ricordava
»
la condizione normale dell'
Le
detto
apostolato.
brighe temporali? E non è forse stato
anche pel prete: in sudore vultus tui
resceris panem � Perchè noi soli ci riterremo
dispensati da quell'operosità, a cui tutti i fi­
obbligati per legge di
natura? Sia pure che l'agraria importi qual­
che briga temporale; ma sono forse spirituali
gli
le
di Adamo
brighe
sono
continue
a
cui il Parroco è
con-
89
dannato' per la tutela dei diritti della Chiesa
per 1'esaziOl}e dei proventi di stola? L' a�
e
graria
almeno
prende pei capelli nessuno.
Cumino,
Biella, di vene­
rata memoria, a· quanti Parroci gli espone­
loro preoccupazioni per pic­
vano le gravi
coli contrasti, rispondeva costantemente: im­
piantate una bella vigna. di F'resia di Chieri.
Il pio Prelato aveva cento ragioni. L'im­
pianto d'una vigna richiede minori brighe
e
può compensare con usura il Parroco della
perdita di un picçolo diritto.
Un Eremita, che godeva fama di santo,
réoatosi un giqrno a visitare un suo amico,
non
Mons.
.
Vescovo di
Abbate in
convento, si scandalizzò nel
un
vedere tutti
i monaci
occupati
dell' orto. E che? disse
"egli:
rinunziare al
ed
alla
tempo
mondo, votarsi
contemplazione per
in
una
nei
lavori
valeva la
pena
alla solitudine
consumare
fatica materiale?
il
L' Abbate
rispose: si limitò ad accennargli che
regola del convento. L'Eremita
scandalizzato, si ritirò in Chiesa a pregare.
Suona il mezzogiorno, ed i monaci,' racco­
gliendosi in refettorio pel pranzo, si guar­
nulla
tale .era la
darono bene dal disturbare le beate conte m­
plaziòni
sa,
dell'Eremita.
quando già
sentendo anche
i frati
Questi,
erano
uscito di Chie­
in
ricreazione,
lui, come ogni- altro mortale)
della
stimoli
fame, domandò stupito se
gli
B7
in convento
E che?'
a
deve
di pranzaro.
Abbate,
ostantan­
forse l'uomo di
Dio
di queste miserie? Noi si pensava
la contempla­
occuparsi
che
usanza
allora l'
ripigliò
meraviglia,
do
c'era
non
voi bastasse per tutto
ZIOne.
La
torna
leggenda
ancor
tunità. Siamo franchi
e
abborrire
vanto di
nar
oggi
leali: che
da
ogni
d' oppor­
serve me­
faccenda
intronare di continuo le
o­
poi
che
siano
generosi
parocchiani
colla Chiesa ? Veda, dicevami, poco fa, un
contadino: il nostro Parroco si sgola in Chiosa
per istrappare ai fedeli' un soldo, e poi non
si dà il disagio di chinarsi a terra, per me­
coglier l'oro che irruginisce nei suoi campi.
Il contadino, a cui non faceva difetto il
buon senso, aveva completamente ragiono.
Ogni domenica la canna insolente del Sa­
temporale,
e
recchie dei
.
crestano fa
all' orecchio dei paroe­
chi ani il borsellino delle collette. Ma il po­
suonare
polo ragiona,
il Parroco
nei
le
l'
.
suoi
pareti
cl,
spesse volte mormora: vada
raccogliere i marenghi sepolti
e
poderi;
se
a
vessimo le
sue
terre,
della Chiesa scintillerebbero d'oro.
L'uomo è composto d'anima e di corpo; se
dovesse vi vere di solo spirito, Dio
uomo
ci avrebbe creati
Angeli: pretendere d'emau­
e dalle brighe
ciparsidalle
indisgiun­
gibili dalla natura umana, non è ascetismo,
miserie
7
98
è biasimevole
indolenza,
o
raffinata
meglio
superbia.
Omnia
,
Padre
può
se
munda
diceva il
mundis,
ed
Cristoforo,
buon
la
anche
campagna
scala per salire Dio. Non è for­
campi che Gesù ha tolto le più
essere
dai
belle
immagini per colorire d'evidenza la
celeste
dottrina? Non vengono forse dai
sua
tanti
fiori di santità che ora adorna­
campi
no
l'altare di
Dio? In
che nel frastuono delle
campagna meglio
grandi città si sente
la presenza di Dio, che con legge costante
governa il mondo. Non v' è attributo divino
il
quale
non
risplenda
di
una
luce
sugge­
stiva. In città trovi l' opera degli uomini;
fra i campi hai sott' occhio l'opera di Dio.
Ricordo sempre con quanta compiacenza
Don Bosco seguiva lo svolgersi della vegeta­
zione di alcune pianticelle di pomidoro e di
parecchi
fiori che il
terrazzo delle
sue
servo
venisse ad adombrare le
che festa salutò i
questi
a
toccarne
sue
acino.
e
Don Bosco
Presto
una
finestre,
primi grappoli.
maturanza,
un
di Dio teneva sul
stanze. Volle che
vite
con
Vennero
non
arri verà
Cagliero, diceva, voglio che veda
gna, voglio che' la vendemmii il
e
volle
Mons.
la mia vi­
mio
Mis­
sionario. Quanta delicatezza di sentimento
in questo Padre delle anime.
Del resto, a, dimostrare che nessuna in-
99
compatibilità esiste fra l'ascetica e l'agraria,
valga per tutti un esempio luminoso di Papa
Leone. Da poco tempo infieriva la peronospo­
ra nei
vigneti. Il Parroco Don Candeo ave­
recente inventato una
di
va
macchina per
viti. Il Papa,
d'acqua celeste le
'la
cosa, chiamò a sè l'Abate Can­
saputa
ed
avuto
deo,
pieno affidamento sull' effica­
irrorare
rimedio, volle di presenza assistere
nei giardini Vaticani agli esperimenti d' ir­
rorazione delle sue viti, fatti dal medesimo
eia del
prete.
Quando
cende,
Papa s'interessa di queste
Papa che riempie del
un
ed è
un
fac­
suo
opere il mondo intero,
è più che sufficiente
dico,
quest' esempio,
per togliere ogni scrupolo a chi l'ascetica
d' agraria,
invoca per non imbrattarsi
nome
delle
e
§ 2.
sue
OBIEZIONI
-
NON
ASOETICHE.
Alle obiezioni che chiamammo dell' Asce­
tica fanno
prietarii
a
eco
cui
a tutti
i pro­
fastidio l'uscire dalla stra­
altre comuni
reca
da vecchia per orizzontarsi col progresso mo­
derno. Ne accennerò alcune, le più comuni,
e
non
un'
sarà difficile ad
esauriente risposta,
ogni
difficoltà
dare
100
*
*
*
fare dell a buona agricoltura bisogna
intendersene, ed io. ne sono affatto digiuno.
Quando l'agricoltura farà parte del pro­
gramma d" insegnamento dei nostri Semi­
narii questa difficoltà non avrà più ra­
Per
gione
d'essere. Pel momento è
molti Parroci s'intendono
fatto che
un
d'agronomia
come
io di calcolo sublime.
Contro
l'ignoranza è però facile ed ovvio
il rimedio: un po' di studio. Non è necessa­
rio ingolfarsi nelle astruserie della chimica
biologica, tanto meno riempire la biblioteca
parocchiale di nuovi libri. Per un Parroco
può bastare qualunque libriccino che conten­
ga i rudimenti del sistema Solari con in­
pratici; e di questi libri n' ab­
tendimenti
biamo oramai
Come
sopra
Solari è la
biblioteca.
una
cosa
il
sistema
del
mondo;
abbiamo
detto,
più semplice
vorrei anzi dirlo il sistema del prete. Tutto
si compendia nella prima delle opere di mi­
sericordia: da?" da
nel
che
mangiare agli affamati; e
caso nostro gli affamati sono le
piante
'vegetano nei nostri poderi.
De]
resto, il Parroco
del sistema Solari
che
se
o
quella
tempo
di
o
non
che
non avesse
all' attuazione
altra difficoltà
intendersene,
genio
non
aves­
per studiarne sui
libri
e
101
fondamenti, ha sempre alla mano un mezzo
pronto p�r istruirsi, chiedendo consiglio. In
tutte le Diocesi c'è sempre qualche Parroco
o
prete studioso d'agronomia: c'è a Parma
la Rivista di Agricoltura, ottimo periodico,
il quale rispecchia le idee solariane, e dà
gratuitamente consigli pratici a chi ne fa
i
domanda.
Quando si ha fiducia nella scienza si ri­
dove c'è. Mi duole doverlo stampare,
cerca
ma è la
pura verità: ciò che a molti manca
è la fiducia nella scienza, ma sopratutto la
volontà di
spendere.
*
*
*
Il sistema Solari si adatta
re
ed
a
la terra sia
terra,
e
ci anni fa il dubbio
nevole:
a
tutte le ter­
tutti i climi � Precisamente:
ma
ora
ogni
non
purchè
nuda roccia, Dodi­
sembrare
poteva
dubbio
ragio­
davanti
.
alla prova dei fatti.
Il sistema Solari ha trovato
tutte le
cade
discepoli
in
fu
provincie d'Italia;
dovunque
adottato, i risultati superarono l'aspettativa.
Se qualche insuccesso ci fu, allora solo av­
venne
quando per male intesa economia non
e
si adottò letteralmente la formola solariana.
Oramai
rebbe
più questione di provare: sa­
volere sperimentare se la luce
non
come
è
elettrica possa sostituire il
petrolio.
*
*
Ma le mie
sono
s'adatta,
non
altre
sua
terre:
il
t1'ifoglio
ancora
la
radice
nel vecchio
meno
difficoltà. ha la
*
medica.
La
er­
rore, di considerare cioè la terra come una
miniera. Signori no: la terra è una macchi­
na
per trasformare i n prodotto il concime.
Quando seminai le prime mediche, i conta­
dini ridevano sotto i baffi:
la
medica
non
s'adatta alle nostre terre, sentenziavano con
solennità, ed avevano apparentemente ragio­
e la medica
nacquero, ma poi
di fame: la mi­
Erano
morte
scomparvero.
niera del fosforo era esausta. Tentai la pro­
va- colla concimazione chimica. Quella
pol­
ne.
Il
vere
trifoglio
fece l'effetto d'una bacchetta
Le mediche crebbero
razione di tutti ed il
magica.
rigogliose fra l'ammi­
trifoglio raggiunse l'al­
tezza d'un metro. Mentre scrivo
se ne
termina
dimostrazione di quanto
falciatura,
un
ho
conservato
asserisco,
campione di steli,
la
dei
ed
quali
alcuni
metri 1,20.
Chi visita
a
misurano la
lunghezza
di
podere di Solari direbbe
negazione d'ogni fer­
quella
Essa
si
tilità.
presenta come un impasto di
ghiaia e d'argilla: a prima vista pare il
greto d'un fiume. Eppure da 17 anni quel
che
il
terra è la
.
103
podere
è
un
trionfo di
mando dato da Dio all'
vegetazione, Il co.,
uomo di
soggiogare
la terra
(subjieite eam) si è letteralmente
compiuto.
Da 17 anni, senza interruzione Solari, ri­
stoppia un ettare di campo, ed il prodotto
non è
per anco diminuito. Egli alla semina
del frumento anticipa al campo la quantità
precisa di concime necessario ad ottenere
quel dato prodotto, e la terra, questa mac­
china di providenziale trasformazione, resti­
tuisce sotto forma di grano il concime
an­
ticipato.
Da Parma rechiamoci
colonia
a
Remedello.
La
800 per ca­
dun Ettaro. Da questo prezzo è facile ar­
guire in quali disgraziate condizioni si tro­
costò
Bonsignori
L.
il
podere. Era d'autunno quando P.
Bonsignori si recò a visitarlo. La meliga
era ancora in
piedi, ma con sì scarse pan­
vasse
nocchie che il buon
«
Se la raccolta fu
«
troppe nel
la
fatta,
n'hanno dimenticate
se
è da
non
sarà
campo:
«
tadini,
«
merà nell'inverno
polenta
prete, dovette esclamare:
».
farsi, poveri con­
quella che li sfa­
Il sistema Solari ha
quelle zolle aride e sterili
ora
vegetano i migliori prati che si possano
immaginare. La media produzione supera i
cento quintali di foraggio ed i venti di
fatto miracolo:
su
frumento per ettaro.
104
Non la finirei
volessi
qui citare
poderi
applicazione del si­
stema Solari raddoppiarono e quadruplica­
rono i loro
pro.lotti. Mi limito ad un solo
esempio e lo rieopio da un vecchio numero
tntti i
del
più
che
Ooltivatore di
se
coll'
Casale.
Si
tratta
d'un
fondo della Pro vincia di Parma di
del
Signor
duco hanno un'
da
ogni
proprietà
qui ripro­
mi dispensa
Mazzini. Le cifre che
che
eloquenza
commento.
COL .VECCHIO SISTEMA
Estensione Ettari 29.
Prodotto lordo
media 1884-85:
�
L. 1300
»675
»
770
:.
700
Frumento q.li 65 X 20
Melica q.li 45 X 15
L�tte Ettol. 70 X 11
Allevamenti e vitelli
.
Totale L.
Capi
3445
di besti amo in stalla N. 12.
Semina di
a
12 di
tenendo una media di
6
q.li
lO
q.li
frumento, ot­
112 per Ettaro.
COL SISTEMA SOL ARI
Estensione Ettari 21
Prodotto lordo
(il
-
fondo fu
media
Frumento q.li 130 X 20
Melica q.li 30 X 15
Latte Ettol. 366 X 11
Allevamenti e vitelli
diminuito)
1889-90
L. 2600
»450
»3960
»2000
Totale L.
9010
105
Capi
di bestiame in
stalla
36
buon
in
stato.
q.li 5 1{2 di frumento
q.li 24 per Ettaro.
Semina di
rendita di
con una
di concimazione L. 1200 il1
Spesa
L. 900 il
secondo,
e
che
va
o
diminuendo
anno:
sem­
pre, per l'aumento dello stallatico.
Come si vede, il Signor Mazzini alienando
otto Ettari delle
sue
terre
dito di L. 4500 circa.
alienassero
vere
te il
i
un
capitali
Quanti proprietari
terzo dei
con
aumentò il red­
loro
se
fondi
per a­
cui coltivare razionalmen­
alleggerirebbero di un terzo
raddoppierebbero le entrate.
resto, si
d'imposta,
e
Anche in Calabria il sistema Solari ha fatto
splendida prova. Ecco quanto scrisse poco fa
l'Ing. 'I'allarico sul giornale La Giostra di Ca­
tanzaro:
Nei miei esperimenti ho prescelto
la Sulla come leguminosa foraggera: ne semi­
«.
nai l'anno decorso nel grano. La sulla fu con­
cimata con un quintale di perfosfato mine­
potassa
di gesso, e mezzo di solfato di
per tomolata. Fin da, Novembre
decorso
la
rale,
uno
vegetazione
della sulla s' è
mo­
strata' rigogliosa: in dicembre misurava un'
altezza
di
centimetri, siechè, in
quell'epoca, si usufruì di un primo taglio.
Nel mese di Marzo le pioggie sono state
assai scarse: scarsa quindi è risultata l'erba
dei prati naturali: non ostante ciò, la vegesessanta
iÙ6
tazione della
sulla,
coneimazione So­
la
con
lariana fu sempre rigogliosa, e raggiunse in
quel mese l'altezza di metri uno e cento venti;
oggi
misura l'altezza di metri 1
sebbene sia
fronte
sull' inizio
ardimento. E
veva
ogni
proprio
così è
succedere
nel
mio
cento
70,
fioritura.
Di
e
iniziativa
successi
questi
a
della
piccolo
quest'anno la
poi
coltivazione
solari ano. E
si venga
stro contadino è
ignorante
solo dieci anni dietro
se
sistema
(il
conoscere
condizioni sarebbe
con
e
l'
Solari)
ora
testardo.
illustre
diplomatico
ben
no­
Oh
fatto
altre
la Oalabria.»
Anche in Russia è conosciuto
un
di
il sistema
avessero
in
do­
iniziato
dire che il
a
ce
e
paese
Casabona: ben 28 contadini hanno
in
prende
successo
Solari,
ed
assicurava l'eminen­
te agronomo che ben 500 Oomuni dell' Im­
pero Russo son coltivati col sistema Solari.
Nella Spagna per opera dei Salesiani la
coltura Solariana va rapidamente diffonden­
dosi, e
nardo,
non
ora
tava nel
è molto che il Conte di S. Ber­
Ministro
nuovo
zione economica di
rosa
nazione,
degli affari esteri, addi­
agrario la r�surre­
quell' infelice ma gene-
sistema
10'1
*
*
*
Il mondo è sempre cam minato lo stesso
il Sistema Solari, e dalle nonità con­
senza'
vien
guardarci.
che il mondo è sempre camminato,
ma
a piedi, ed ora invece si gira il globo
in ferrovia; anzi già ci sembra lumaca il
Certo
...
vapore.
Ma guardiamoci
mina
perai
un
po'
il mondo. Abbiamo
che si
avanza
attorno
un
come cam­
esercito di
o­
colla minaccia in volto
disperazione in cuore, lanciando con­
tro la società un grido di maledizione e gri­
dando: non vogliamo morire di fame. A b­
biamo intere provincie di contadini abbru­
titi nella miseria, agglomerati in luridi tu­
gurii, stremati dalla pellagra: uomini decre­
piti a 50 anni, donne che perpetuano nella
loro prole l'anemia che le consuma, bam­
bini rachitici, senza vita, senza sorriso, senza
grazia di forme. Ogni giorno dai porti ita-,
liani salpano intere famiglie ischeletrite dalla
fame, coperte di cenci, che vanno a morire
di nuovi stenti o di febbre gialla sotto un
e
colla
cielo straniero.
Innanzi
chi si
questi spettacoli raccapriccianti
coraggio di dire: il mondo
sente
a
il
cammina? No che la bontà di Dio
creato il mondo
perchè
non
camminasse così.
ha
108
Quindi allorchè un genio potente, qual' è
Solari, si fa innanzi, e risolve il problema
economico, a me sembra debba essere almeno
ascoltato. E tanto più è dovere di noi cat­
tolici ascoltarlo, quanto più ostinatamente la
scuola economica liberale si chiude gli orec­
chi e congiura il silenzio.
Reca dolore vedere
come
brancicando nelle tenebre
e
il governo vada
sciupi il publico
in spese improduttive e pazze, in
provvedimenti i quali anzichè alleviare il di­
sagio, cooperano a perpetuarlo. Se si vuole
che l'Italia risorga è necessario risorga pri­
ma l' agricoltura. Se i milioni
ingoiati dalle
sabbie eritree si fossero spesi nel diffondere
nelle popolazioni rura li l'istruzione agraria,
ben altro posto occuperebbe oggi l'Italia nel
mondo. Non avremmo forse tante piazze in­
gornbre di monumenti, non ci glorieremmo
delle famose miniere d'oro dell' Eritrea, non
avremmo tante fabbriche
di spostati nelle
ma
almeno
ci
sarebbe
città,
pane per tutti.
Ci sono, è vero, le Cattedre ambulanti, ge­
denaro
niale isti tuzione intesa
polo
la scienza
eccezioni,
agraria:
a
diffondere nel
ma, salvo
ben scarsi furono i
l'ideale della Cattedra
po­
pochissime
risultati,
Per
ambulante, quella
pochi anni emanciperebbe l' agri001-'
tura dal, pregiudizio e dall' empirismo, quella
a cui
più fidente si affollerebbe il popolo
me
che in
109
campagnuolo, è
chè sta ferma.
la cattedra del Parroco per­
forse fu disegno sapiente
E
della Provvidenza che l' ultimo
avanzo
della
proprietà terriera della Chiesa rimanesse nelle
mani dei Parroci, perchè ancora una volta
dalle mani del prete venisse la sal vezza della
.
Società.
Quando simultaneamente tutti i
consci della loro Missione
umili,
si
noi
risolutamente
mettessero
strada che la
nuova
Parroci,
degli
servizio
a
scienza
agraria
per la
ha trac­
campo sperimentale
in tutte le Parrocchie, che è poi l' unico li­
ciato,
bro in cui
un
avremmo
sa
un
leggere
il
contadino; avremmo
spiega da una
Maestro autorevole che lo
cattedra che finora
nasse
non
mentito al
ha
po­
ogni angolo d'ItaliA. risuo­
questa parola di risurrezione per la
polo: quando
in
patria nostra, si sarebbe
pagina nella storia della
scritto
Chiesa
una
e
bella
della Ci­
viltà.
Ma il concime
artificiale
non
finirà
d'e­
Sappiamo di molti che per
rovinare i loro poderi docettero abban­
saurire la terras
non
donarlo.
Ciò che rovina la terra
ma
l'ignoranza
di ehi
ne
è il
concime
abusa. Il
concime
non
110
che
è
ora
più
di moda è il nitrato di soda.
azione pronta ed efficace gli valse
l'onore di una rapida ed universale applica­
La
sua
ZIOne.
Spargendo
noi
dico,
un
su
non
che un
pianta
che
ciò
Ma notiamo
non
terreno
del
del
avviene.
nitrato
so­
abbiamo somministrato alle
po'
d'azoto. Sotto
questo stimolante la
siccome
fatto
nel
frumento
vive di
fosforo,
l'impulso di
pianta s'irrobustisce, e
solo azoto, saccheggia il
della
potassa
e.
della
calce. Noi abbiamo fornito uno, e portiamo
via quattro. Non é a stupirsi se in capo a
il campo si
anni
pochi
riduce
a
completa
sterilità.
Di questo ben s'avvidero i più oculati, e
col nitrato di soda ora è regola invariabile
an tici pare
anche il fosforo. Ma
nemmeno con
questo sistema è evitato l'inconveniente. In
questo caso noi mettiamo due sostanze cioè
azoto
tassa
sono
coro
e
e
fosforo,
asportiamo anche la po­
quando la potassa e la calce
ma
la calce. E
esaurite nel terreno, allora si leva un
d'improperi contro i concimi artificiali,
loro ascrivendo la rovina dei
poderi.
parecchi agronomi è di
predicare che nella terra, specie se argillosa,
c'è una miniera pressochè inesauribile di po­
L'errore fatale di
tassa:
ro
chi
e
non
andrebbe molto lontano dal
ascrivesse
a
tale
errore
ritardare. il progresso agrario.
la
ve­
co] pa di
111
Si
va
che
predicando
ancora
rifornire
a
di potassa il terreno basta esuberantemente
debbio, ossia l'abbrustolimento delle zolle.
il
Ma, di grazia, per quanto tempo sarà effi­
cace questa
pratica? La quantità di potassa
contenuta nel terreno è limitata
la scienza
e
può esprimerne con un numero la
quantità: e quando questa quantità rimane
esaurita, bruciate fin che volete le zolle, non
chimica
.
riuscirete
come
a
chi
pentola
indefiniti­
avere
mettere la
basta
minestra,
Sarebbe
nuova.
dicesse che per
della
vamente
della
crearne
sul fuoco. Con tal sistema si finisce
di bruciare anche la
Ma il
pericolo
di
pentola.
saccheggiare
la terra
non
esiste neppure per ombra nel sistema Solari.
Solari rispetta religiosamente la fertilità ini­
ziale del terreno. Se domanda alla terra
prodotto,
ne
tutti
anticipa
i sali
un
occorrenti,
l' azoto, che la leguminosa s'assimila
dall'atmosfera Ond'è che invece d' isterilire
meno
-.
i terreni il sistema Solari è
infallibile per
portarli
alla
mezzo
più
rapido
ed
alta fertili tà.
*
*
*
Ma le adulteraeioni dei
l'ordine del
Potrei
giornata,
Dunque
giorno:
rispondere
il pane,
non
come
concimi
fidarsene
che tutto
il vi no,
mangeremo
sono
al­
Ij
s'adultera in
persin
più?
le
uova.
112
È
certo che la febbre del
guadagno
ha
va­
licato fino i limiti della decenza. L'industria
dei concimi si
presta troppo bene
manipolazioni,
e
nessun
occhio,
ladre
a.
anche il
esperto, vale a scoprire l'inganno. Come
sceremo
concime
da
adunque
pol vere
o
ogni frode
nalisi chimica.
se
quel
abbiamo
È
che
si
di stradone? A
una
un
mezzo
piccola
più
cono­
compra è
garantirci
sicuro: l'a­
spesa di
tre
lire, ma che ci franca da ogni inganno e ci
risparmia delusioni.
Nella compra poi dei. concimi si abbiano
queste avvertenze: 1. Non si comperino mai
miscele preparate: ognuno compri le materie
prime e le mescoli all'atto dello spandimento;
s. Si faccia capo a Ditte conosciute per la loro
onestà; 3. In tali acquisti più che al buon
prezzo si badi alla buona merce; 4. Si fac­
ciano gli acquisti colletti vi pel tramite di
qualche Consorzio o Federazione. L'unione
forza, e nel caso nostro l'unione ci farà
trovare la migliore merce al minimo prezzo.
fa la
Ma io
son
vita che mi
tante
vecchio:
pei quattro giorni di
rimangono non voglio piqliarmi
brighe.
Certo è brutta
cosa
essere
vecchio,
e
non
è certo col sistema Solari che si diventa
gio-
113
Però il
vane.
dal
sa
ciò che è
compiere
anzi dovrebbe
per fare
ventù.
degli
numero
un
essere
quello
che
Se si trattasse
anni
dispen­
preciso dovere:
impulso maggiore
s' è
non
non
un
fatto
m
gio­
la
d'Tmpiantar degli ulivi,
potrebbe passar per buona: fare un im­
pianto senza speranza di goderne i frutti, per
chi non ha i figli è atto che sa d'eroismo.
Giova però notare che q uei buoni laici, i
quali hanno fondato i benefici i Parocchiali
spogliandosi dei loro patrimonii, non conob­
bero queste paur\3: e la memoria di questi
Benefattori è in benedizione presso la Chiesa.
scusa
Del resto per noi Parroci dovrebbe bastare
una considerazione molto ovvia, ed è
questa:
spendo, è
frutti; se
potrò
ma
vero,
muoio
se
non
ne
campo, ne godrò
avrò più bisogno,
i
e
allietarmi d'aver fatto un' opera buona.
di quanto .si asserisce valga
A conferma
un
per tutti. La Parecchia di Ca­
Monferrato 60 anni fa aveva un reddito
esempio
sorzo
di 30
Ett. di
vino
all'
anno.
Il
Prevosto
circa 25000 lire del
Mazzola, spendendo
portò il reddito
ne
ad
Ett.
400,
e
suo
poi
morì. Il successore, Mons. Ba va accresceu­
do con nuovi lavori questo reddito, oltre
a
fu
svariatissime opere di beneficenza di cui
pieno il suo ministero parocchiale, d'im­
peritura' memoria, potè impiantare
e
man-
8
114
anni
per 40
tenere
fiorentissimo asilo
un
infantile, l'Oratorio per le ragazze e le
scuole superiori femominili ed assicurarne
perpetuamente l'esistenza.
Si domanda: nella
non
ne
avrà la
maggiore
se
sua
dei
graduatoria
meriti,
parte ed j n misura for­
il D. Mazzola
accumulò le
che
Salo­
come
l'oro per l'edifi­
pietre
Tempio?
Bisogna uscire dal freddo guscio dell' e­
goismo umano, così opposto allo spirito del
Vangelo, e considerare che come noi godiamo
mone
e
zio del
il frutto delle fatiche di chi ci ha
cosi
abbiamo il
di
dovere
in
il nostro
preceduto,
pensare
a
chi
torra, Le
questa
posto
prenderà
umane
generazioni si succedono sulla
della terra, ma sono solidali fra loro,
faccia
o
e
l'u­
manità sale continuamente sulla via del pro­
gresso giovandosi del lavoro delle generazio­
ni
passate. A
sembra che questo
spirito
ogni pagina del
Vangelo non dovrebbe essere straniero agli
uomini che hanno il dovere di predicarlo.
Si noti però che le migliorie che imme­
me
di fratellanza che esala da
diatamente si
potrebbero
introdurre
nella
coltivazione del campo fruttano a breve sca­
denza. È un deposito che noi affidiamo al
podere
e
che in
un
anno
ci viene restituito
del 50 per cento.
vecchio per quanto malandato di
con
un'
usura
Non
salute
C"
è
il
li5
quale
non
si ri prometta almeno
di vita:
cora
quindi
non
sufficiente per rinunziare ad
trascurando un
ragione
una
un anno an­
l'essere vecchio
vantaggio' indiscutibiJe
è
un
do­
vere.
La terra è
delle banche
capitali
dei
se
somma
«he dà il
che
vecchio il
che
banca, la più
una
e
sicura anzi
interesse
maggior
lei affidiamo. Non c'è for­
a
quale
non
abbia
perduto qual­
collo -ata ad interesse. Perchè
la
di
solidità
non
Banca
questa
sperimentare
dell'umanità, la quale ha per garanzia le leggi
provvidenziali che governano il creato? (1)
(1) Nell' indagare le
cause
che
concorsero
al deterio­
Benefici! Parocchiah ho detto che la qua­
lità di semplice usufruttuario vi ebbe la sua parte. Ho
ramento dei
subito notato che nella
p-roprietà
armonizzano
nuova
coi
agricultura
diritti
i diritti della
dell' usufruttuario.
Ecco quanto mi scriveva giorni fa l'egregio Solari a
Che coll'antico sistema la qualità
questo proposito:
d'usufruttuario potesse influire sul deterioramento del
«
benefizio si
gricoltura
pevole. Se
con
e quasi si giustificava: ma coll'a­
deperimento è assolutamente col­
nuovo sistema ìe anticipazioni rientrano
spiegava
nuova
col
benefizio
in
il
un
anno:
se
la
concimazione collo
gratuita, essa allora è il mezzo
naturale per innalzare l'esponente della fertilità a
tutto vantaggio del presente e -del fu tuo dal momento
che per ut.il izzare I,) stal la.tioo ci vogliono tre coltivastallatico si addimostra
zioni successive. Si deve inoltre osservare, che col nuo­
sistema non è soltanto gratuito lo stallatico ma
vo
ehf.l
esso
nenti,
un
oruiola di
rappresenta Ile! prezzo plateale Jei suoi compo­
valore superiore al prezzo dei componenti della
�
lti
s
ip a z i
one.
Se
questi fossero
i soli
vantag-
116
E
il governo un giorno confiscasse i be­
� noi avremmo lavorato pel Demanio.
se
neficii
Ragioniamo.
il
Anzitutto
pericolo non è
divenga
imminente. Avanti che il progetto
gi che offre all'agricoltore il nuovo sistema,
distruggere tutte le obbiezioni che possono
alla mente di chi volesse
mazroni del
del
valore
suo
ancora
vecchio sistema.
naturale
fertilità
bastano
a
affacclarsi
fondarlo sulle
affer­
Ma
poiché della terra f'
dipendente dall' indice del!a
componenti, noi non dobbia­
dovuta ai di lei
mo essere che utenti, senza poterne scemare iì valore
perché appartiene di puro diritto a tutte l e generazio­
ni, così il beneficiario viene perfettamente a confon­
dersi col vero proprietario. Questo nuovo modo di es­
sere
dell'utente della terra di fronte al diritto di pro­
mentre manda a quel paese la formola del di­
prietà,
ritto
romano
che
era
assolutamente anticristiana nel ri­
tlesso del possesso della terra, ma
tutto ciò che è opera dell 'uomo
perfetta
e
verso
frutto del
quello di
suo
lavoro
intelligenza, costituisce l'agricoltura quale
pietra angolare dello sviluppo economico della società e
crea una solidarietà tra tutti gli svariati interessi perché
intimamente legati a quello dell'agricoltore. Di guisa
che, mentre l'agricoltore viene a-quistando una nuova
posizione di fronte alle altre classi che potrebbe con­
siderarsi quasi privilegiata a guisa di un padre verso
i proprii figli, deve riconoscerai naturalmente respon­
sabile del benessere di tutti, nell'obbligo di dover pro­
durre per sé e per gli altri conservando intatte le qua­
lità produttive del possesso non solo, ma accr es-endole
a vantaggio
proprio e dei futuri. La questione delle
migliorie che prima si poteva invocare come una del­
le cause che rattenevano il beneficiato da} farle perché,
e
della
sua
117
di Stato
legge
viene annunziato:
prima
poi
si discute: spesse volte una crisi ministeriale
lo fa cadere: insomma ci corre molto tempo.
Cosicchè
a
Parroco ha
tempo di sfruttare
il
Se
prato,
con
di spese sicure
causa
e
muta. col nuovo
tetici,
un
di
vantaggi
sistema di
debita distinzione tra
podere
è
di nitrato di soda
po'
tutto
saccheggiare
facilissimo
o
campo
è
un
talento il Beneficio.
suo
il fosforo
e
in gran parte ipo­
aspetto, e fatta la
capitalizzano e po­
quelle che si
appellarsi giustamente di sistemazione e
quelle di miglioramento delle qualità intrinseche del
suolo, chiaro apparisce come queste diventino ora
assolutamente di ordine morale se si impongono alla
coscienza e diventino assolutamente peccaminose tan­
trebberro
to nel riflesso
Che
vo.
se
la proprietà della terra as­
responaabitità del benessere co­
pel proprietario un titolo di obbli­
il carattere di
sume
mune
costituisce
e
gatorietà
dale
con
non
può
sono
individuale quanto nel riflesso colletti­
apparentemente
verso
la comunità:
ad
in
della
una
odierna
stessa
fonte,
qual
cosa
inverte l'idea economi­
della passata società, che equivale
società che deve avere caratteri economici e
perfetto
come
una
riconoscersi garante di tutte le libertà che
inerenti all'esercizio di questa industria madre
non
di tutte le altre. La
ca
questa riconoscendosi soli­
lui nel benessere derivante da
e
sincronismo col
al Clero si
presenti
principio
una
nuova
morale. Ed
missione:
ecco
nuova
e più facile molto anche
morale, e che deve perci6 cominciare dall'ap­
plicazione del nuovo principio di usufruttamento del
beneficio parocchiale. Né deve costare al Clero que­
sta inversione di interessi; perché mentre curando il
proprio interesse mig-liora la sua condizione: ciò che
potrebbe essere considerato quale semplice appagamen­
to del proprio egoismo, in quanto esso vede appagato
nel riflesso materiale soltanto
dal lato
118
potassa che altri
la
interrato ne' suoi
avesse
fondi.
Accennai tempo fa questo pericolo al 00lonnello Solari, e questi mi rispondeva te­
stualmente cosi:
Prima di mettere in atto la confisca
e
l'in­
parocohiali il governo
ci .a vrà da pensare seriamen te; perchè a ben
cameramento dei beni
considerare, l'operazione
potrebbe
non
essere
che disastrosa per la finanza. Il popolo ita­
liano non lo permetterà certamente. Oosa co­
sta il Clero ed il culto allo Stato
la affatto. Oosa costerebbe
I'incameramento P Una
oggi?
somma
che forse
il reddito del denaro che
pererebbe
ricavare dalla vendita. L'utile? Ma
rebbe stanziare sul bilancio
quello degli
un
dovere
altri
verso
nello stesso
e
Dio
e verso
una
su­
potrebbe
bisogne­
somma cor-
sa
di
prossimo.
Di
tempo
del
Nul­
avvenisse
quando
compiere
guisa che
nella sicurezza d'aver soddisfatto al dovere di coscien­
dis­
}la egli vede la ricompensa materiale che non si
giunge dal bene fatto al prossimo. In queste armonie
economiche non risplende di luce vivissima la carità
dell'Idea creatrice?
.
Se il codice
co
non
è in
regola
per il danno che
conta
riflesso del
benefizio, danno
ne
col
nuovo
può
che col
principio
povenire al Clero sul
nuovo
principio si
elimina per intero: la disarmonia tra il codice e il nuo­
vo principio è un
elemento di ragione per la vita e­
vangeìica. >. Al venerato Maestro giunga il saluto della
mia riconoscenza
pazienza
pei consigli che mi ha dato,
leggere il manoscribto
durata nel
e
per la
119
rispondente
sterebbe
questo reddito,
a
un
inasprimento
che
somma
di balzelli
co­
superiore
al reddito per le spese di esazione. È possi­
bile questo aumento? È logico? Nè possibi­
logico.
nè
le,
Non
si
possibile quando
am­
mette la necessità d'una diminuzione dei bal­
zelli,
non
un
gare
logico perchè si verrebbe a far pa­
oggi si può considerare
servizio che
gratuito'
»
,
Ammesso pure che la confisca si facesse,
non è a
supporsi che vogliasi calpestare af­
fatto
ogni più
zia.
Quando
elementare criterio di
s'incamerassero i
giusti­
Benefìcii, il
decreterà ai Parroci un assegno.
Ora questo assegno sarà proporzionato al va­
lore del beneficio: il Parroco per questo lato
governo
non
ci
perderà
D'altra
quali
parte
sarebbero
tutto.
chi per
a
l'impianto
migliorie stabili,
di
vigneti,
anticipare forti somme, c'è sempre
scappatoia a garanzia che il capitale
vesse
andrà
perduto.
amico
una
Ed
ecco
come.
Passo ad
presente dei beni,
non
un
facendo
scrittura d' affittamento
constare lo stato
do­
una
e
coll'ob­
di rilevare l'affittuario di tutte le mi­
bligo
gliorie
stabili.
Quando
il
governo soppri­
benefìcii, l'affittuario ha diritto ad
un'indennità proporzionata ai lavori fatti,
ed ecco che il Parroco, con interposta per­
sona, può benissimo garantirsi contro uu' a­
perta, 'ma sempre possibile ingiustizia.
messe
i
120
E
»ien la
se
? Si
grandine
perde frutto
e
concime.
Come abbiamo
visto,
il
consiste
nelle
laute
prodotti
In
di
caso
nel
mane
grandine
terreno:
l'interesse di
se
sperde
si
anno.
concimazioni.
capitale concime ri­
perde semplicemente
-
L'unico concime
che,
si
di­
è immediatamente
non
questo
un
il
segreto dei grandi
utilizzato,
coll' acqua, è il nitrato di soda: ma
nitrato è bandito affatto dal sistema
Solari. Gli altri sali si fissano
e
se
non
entrano in funzione
a
mangono
La perdita è
nel
.
terreno,
quest'anno,
ri­
beneficio della coltura successiva.
quindi minima.
luogo vuolsi riflettere che nel­
la coltura solariana metà del podere è colti­
vato a foraggio. Ora fra tutte le colture
il prato è quello che meno teme la fune­
sta meteora della grandine. La gragnuola
potrà sciuparne un taglio in casi di estrema
gra vi tà, ma non può mandare a male i ta­
gli successivi. Tant' è, che a nessuno mai
In secondo
venne
pesta
In
in niente di assicurare contro la tem­
il
prato.
quanto al frumento è
meglio
assicu­
rarlo. La tariffa di tale assicurazione è
malmente, presso
le
migliori agenzie,
nor­
il 3 per
.121
semplicemente che bisogna
ogni 33 anni. Quanti
che oltrepassano i 33 anni
cento: vuol dire
sacrificare
sono
di
'un
raccolto
i Parroci
parocchia?
Si domanda: è da
saggio pri varsi
sicuro, quale ci
vien dato da una agricoltura razionale, per­
chè una. volta ogni 33 anni, cioè una volta
in vita, va perduto un raccolto?
Il danno maggiore della grandine è nel
vigneto. Scarse sono le convenienze dell' as­
sicurazione perchè troppi altri malanni in­
sidiano alla vite, e non sarebbe improbabile
uomo
annualmente d'un reddito
di vedersi distrutta la vendemmia dalla
pe­
ronospora o dai bruchi, dopo che s' è sbor­
sato il 13 010 allo scopo di garantirla dalla
.
grandine.
Si noti
però che difficilmente la tempesta
distrugge completamente il raccolto. Nella
maggior parte dei casi il danno è solo par­
ziale. Se il vigneto è spinto alla massima
produzione, dato anche che metà del pro­
dotto vada fallito, nella rimanente metà ci
equo compenso delle spese ed
modesto interesse del capitale.
sta sempre
un
Poniamo
di vino:
se
un
una
Parocchia che dia 100 Et.ri
dalla medesima
ricavarne
superficie
il Par­
del resto
200,
giunge
facilissima, quando la grandine ne distrugge
una
metà, il Parroco ha sempre le annate
buone di prima.
roco
a
.
cosa
122
Gli è
in vista della
precisamente
che si rende necessaria
Fu detto
che
pel
enfasi,
con
buon
cattive. La
una
tantino
un
è
vera
ci
nel
senso
delle
maggiori prodotti
esagerata,
non
agricoltore
cosa
tempesta
coltura intensiva.
sono
annate
annate
che nei
buone si
trovano i mezzi per sbarcare gli anni delle
vacche magre: mentre nei poderi trascurati,
da cui si ricava poco più che
tempesta in permanenza.
una
corre
male
c'è
l'imposta,
Se
l'annata
liscia, si vivacchia .alla meglio: se va
addirittura, bisogna votarsi a tutti i
Santi del Cielo
per arrivare
alla fine
del­
l'anno.
*
*
*
Ma i contadini
non ne
voglion sapere di
tutti
han
la
novità:
testa dura.
queste
Se non fossero così non sarebbero contadini,
Andiamo
però a rilento nel maledire alla loro
ignoranza: non sarebbero così se chi aveva
l'incarico d'istruirli
n
non
ell'abbandono. I contadini
li
avesse
lasciati
rappresentano
le
braccia del gran corpo sociale: essi general­
non hanno nè tempo nè attitudine
per
mente
lo studio: tocca
a
chi
dell'umanità,
dirigente trasfondere
genza
rappresenta
l' intelli­
ossia alla cosidetta classe
nel contadino il pen­
siero direttivo della fatica muscolare. Ed il
123
Parroco che
giorni 111 mezzo ad
famiglia, meglio di
maggior frutto, può com­
i suoi
VIve
che è la
popolo,
ogni altro, e con
piere questa missione
un
sua
sociale.
Allo stato presente delle cose è certo che
il contadino è di grave ostacolo al progres­
agrario.
so
Se adotti la mezzeria è
drone che ti
in
pigli
ti mette avanti
un
è
è
casa:
ad
un
pa­
momento
ogni
diritto:
quanto più
ignorante più
presuntuoso: egli non ha
bisogno d'imparar nulla, si crede modesta­
mente
un
suo
Salomone della
Oome dist-cearlo dalle
nonno?
dei
come
campi
ne
persuaderlo
sa
scienza
usanze
che
agraria.
venerabili del
nella
appena qualche
scienza
cosa
più
dei buoi?
Se stanco del
mezzadro, coltivi ad econo­
podere, tu vedi continuamente
la macchina incagliata. Il salario non è mai
sufficiente: i lavori procedono col trotto della
lumaca: e ad ogni istante tocchi con mano
che al contadino manca qualche cosa che è
più indispensabile del cervello: la· coscienza.
mia diretta il
11 'virus
socialista
s' è inoculato
tutta la classe lavoratrice:
è
semplicemente
un
ed il
ormai
in
Socialismo
lievito d'odio, Si lavora
mercede, ma col desi­
per
derio della vendetta in cuore. Pensiamo poi
ancora
amor
della
quali sentimenti questo ceto lavorerà pel
prete, mentre è già largamente diffusa nel
volgo la convinzione che a farla al prete si
acquista l'indulgenza.
con
124
Ohi ha avuto sottomano
che
cosa:
va
dei
ed anche il
fatti,
si sente
operai ne sa qual­
più ottimista, alla pro­
smorzare in cuore gli
entusiasmi della democrazia.
Ho voluto
riprodurre il linguaggio rude­
pessimista che è in uso quando si
del
contadino, per non lasciare senza
parla
risposta neppure una delle difficoltà che si
sogliono mettere innanzi.
Oome si vede sono due gli scogli contro
cui viene in certe regioni ad urtare il pro­
gresso agrario: l'ignoranza e la mala fede
mente
del contadino.
Ma se, tali difficoltà
dire
che
siano
gravi, non vuol
insuperabili, L'ignoranza fa­
sono
cilmente si vince coll'istruzione. Non si pre­
tenda però di riuscirvi in un sol giorno od
in
un
anno.
ostacoli
a
digiuni
di
Se un' idea
penetrare
i
nuova
cervelli
non
studio, pensiamo quale
l'istessa idea incontrerà
prima
tanti
trova
affatto
difficoltà
che entri
nel
cranio d'un bifolco. Non si dimentichi
però
sapiente
Agostino: l'intelligenza
del volgo si raccoglie tutta negli occhi. 001
cantadino non bisogna discutere: è mestieri
il detto
fare. Il
delle
di
suo
teorie,
che' vede coi
non
rare
cervello
non
si eleva all' altezza
si posa abitualmente su ciò
suoi occhi. Quante difficoltà
ma
s'incontrarono per persuaderlo ad irro­
la vite colla miscela di rame. Prima
125
che la
pratica
entrasse nelle
nelle abitudini del
vignaiuolo
quattro anni. Ma
restio nell'accogliere le
meno
tenace
non
passarono
quanto più egli
novità, tanto più
n' ha
nel
sciuto il
convinzioni
praticarle quando
vantaggio. Altrettanto
molto nell'uso
e
al­
è
è
ricono­
avverrà fra
dei concimi. Quando
avrà constatato
ne
anche
gli splendidi risultati,
più ostinato mezzadro farà istanza, come
gjà ora avviene sul Parmigiano, perchè si
adotti la coltura solariana. Con un po' di
il
buona volontà
non
è
difficile
piegare
ai
nuovi metodi il mezzadro.
A
persuadere un mezzadro della
d'impiegare nelle coltivazioni
za
convenien­
il concime
artificiale io
ho cominciato dalla meliga di
ogni buon contadino è idolatra.
Sentite, gli dissi, voglio a titolo d'espe­
rimento concimare la meliga col guano.
Ma siccome non sono proprio sicuro del
risultato, per quest' anno faremo così: an­
zichè dividere il prodotto, divideremo per
giusta metà il campo. Voi seminerete e
lavorerete, come è di dovere, la meliga:
però sul mio appezzamento spargerete la
pol vere che io farò arrivare. Voi scegliete.
la parte migliore del campo, ed io pren­
derò l'altra: nell'autunno raccoglierete la
meliga dei due lotti e non avremo nep­
pure I'imbarazzo di dividere il prodotto.
cui
«
«
«
«
«
«
«
«
«
»
«
e.
«
»
126
al contadino la mia proposta. Se­
nonchè all' indomani per tempo mi compare
Piacque
innanzi il
mano,
«
«
«
«
«
e
non
e
galantuomo
mi dice:
«
rabbia che
alla
portafoglio
mi conviene il
pensato
che
eh' ella mi ha
partito
meliga vegetasse me­
me toccherebbe
mangiare
lo
entro
per metà
polenta.
proposto. Se la
glio della mia, a
più
col
Stanotte ho
sua
nella spesa e concimiamo tutto il campo
mi mette senz'altro in mano L. 20.
Immaginate
se
io poteva rifìutarmi
Misi
le
condizione,
a
»:
ta­
cioè
però
proposta.
una
parte del eampo non fosse con­
cimata, e così fu fatto. Breve: in questa
parte si raddoppiò appena la semente e la
una
che
meliga maturò dieci giorni dopo; mentre l'ap­
pezzamento concimato era una meraviglia di
vegetazione e di pannocchie
Bisogna va vedere con che aria di trionfo
il mio uomo entrava in quel campo ed in­
.
.
dicava
a
tutti il miracolo. La conclusione che
deduceva
ogni
volta che
parlava
meliga
questa: non semino più
meliga se il padrone non provvede il concime.
Ma la sua meraviglia crebbe a mille doppi,
quando nell' anno susseguente riscontrò che
quel p07 di concime messo nei solchi del fru­
ne
sempre
della sua
mentone
era
aveva
operato
un
secondo
miracolo
nel frumento. Si vedevano difatto nel campo
tracciate tante linee d'una vegetazione più
127
lussureggiante quante erano state le righe
meliga. Il mezzadro era convertito alle
della
nuove
teorie.
lo ho questa convinzione che quando
padrone è ben persuaso d'una pratica
graria, trova modo an, .he con un po' d'
stuzia di farla adottare dal
peggiore
primo
an­
pagare intero il prezzo del concime:
no
se
al
egli
una
ha
1'avvertenza
parte del campo
di
senza
lasciar
a­
Nel
mezzadro.
dei casi dovrà forse
il
a­
ma
sempre
concime,
come
termine di "varagone, non tarderà a persua­
dere il con tad i no della bontà dei moderni
sistemi
d'agricoltura.
mette alla
non
è
porta
ancor
e
Se·
se
poi
ne
non
piglia
piega
un
detto che il mondo dei
lo si
altro:
conta­
dini si componga solamente d'imbecilli.
Del resto non bisogna «oi mazzadri spin­
gere le pretese al di là dei giusti limiti .dj
di moda rovesciare sempre intera sul mez­
zadro lavoolpa se il podere è trasandato.
.
giusti. Se il padrone è RÌ a­
varo
nello spendere per. migliorare i suoi
fondi, come si può pretendere prodigalità nel
mezzadro. In fin dei conti egli non ha di-.
ritto che ad una parte dei frutti: B quando
questi frutti sono scarsi pel mantenimento
della famiglia del colono, come si può dal
medesimo pretendere spese di carattere straor­
dinario, di cui forse non ne avrà nessun van­
Ma via: siamo
taggio
almeno immediato?
128
miglior sistema per rialzare presto un
podere e la coltura diretta con operai sala­
riati: ma anche qui si viene ad urtare con­
Il
.
tro altro
scoglio:
Ma anzitutto
non
la mala fede dei contadini.
e assolutamente
tutti i contadini siano sforniti di
Di
rale.
molti,
e
ne
galantuonini
ve
senso
n' hanno
sinceramente affezionati al
incontrerete
tadini
vero
che in
maggior
ogni altro
numero
mo­
ancora
padrone,
nei
con­
ceto.
Del resto ad eliminare tale difficoltà
due mezzi:
che
nel
giova
il
senso
sviluppare
e
essenziale
mini­
del
morale, questo compito
stero parocchiale. Secondo: pagar bene gli o­
perai per modo 'che essi trovino un tornaconto
nell' essere onesti. Quando un operaio non
solo ha il sufficiente per vivere, ma nel sa­
lario trova anche un margine per un' annua­
le risparmio: quando e trattato con carità
di padre: quando sa che un suo atto immo­
rale potrebbe costargli l'impiego e gettarlo
no
volgo
e
sulla strada: in tali circostanze
non
tolto
ma
al
solo
ci
e
malfare,
ogni impulso
gli stimoli per conservare one­
sta una coscienza. Quando le cose si dispor­
ranno in modo che sia buona speculazione es­
sono
invece tutti
sere
onesti, .la
avrà dato
causa
della
publica
moralità
un
gran passo.
Giova pure ad affezionare al podere i con­
tadini l' assegnare loro nna percentuale, sia
129
pure mimma, dei frutti. È inutile:
altruistico che ci muova ad aver
roba del
mente
padrone,
come
che è
raro
quel
senso
cura
della
nostra, è tal­
della
utopia pretenderlo.
Convie­
opere il contadino senta con­
tinuamente che il suo interesse egoistico cam­
ne
che nelle
sue
mina all' unisono
bene in
Del
proporzioni
resto
tutto il
con
avvezzarsi
che
ce
sitis
dino
ne
a
se
del
padrone,
seb­
diverse.
contadino, ed in genere
volgo degli ignoranti, bisogna
compatire molto. È S. Paolo
avvisa:
crebbe
non
quello
col
sustinete
ipsi sapientes,
cazione
ne
con
rozzo
ed
si
s'impara,
insipientes cum
colpa del conta­
ignorante. L'edu­
riceve; è il padro­
è
Non
che deve trasfonderla nel
della
coll'
servo
e·
atti.
degli
parola
potrà dirozzarsi il contadino, se
il padrone ne sfugge abitualmente il con­
tatto? se alla cura diretta del suo podere
preferisce 61i agi e gli ozii della vita citta­
sempio
Ma
e
come
dina? Finchè
nelle
è
regioni,
dell' agricoltura,
surrezione
intellettuale
roco,
l'assenteismo
nostre
legato
sarà
vano
e
di moda
sperare la ri­
l'elevazione
morale del contadino. Il Par­
e
alla
residenza, compiendo con­
sua Missione, si sarà reso
progresso umano' e sociale, ed
buon esempio alla classe si-;
scienziosamente la
benemerito del
avrà
dato
gnorile
un
che sfrutta la campagna per
abbel.
lire la città.
9
130
*
*
*
prendere i capitali pelo fare' della:
aqricoitura t Rispondiamo brevemente'
quest' ultima abbiezione, la più seria forse
Ma dove
buona
a
di tutte.
La terra è
un
telaio,
spensabile
per
M'affretto
a
m'o
se
manca
nel
caso
ma
Inutile sperare la tela;
il filo è rappresentato
e
dal
capitale indi­
anticipazioni.
una cosa: il'
pri­
notare subito
genza.
Quando l'intelligenza c'�,
pagna
ad
Quando
suo
ma
un
Beneficio,
strada
il
convinzione,
Sia'
pur piccolo,
moltiplicherà sè stesso
va.
filo,
nostro
necessarie
le
capitale, in tutte le faccende
una
il
se
è l' intelli­
e
s'accom­
capitale
si tro­
è 'in mani
sino alla
abili
sufficienza.
parroco decidesse di rialzare il'
si trova due strade davanti: la
del ricco
quella del povero. Chi è
ben fornito di mezzi può prendere senza e­
sitazione la prima: in nessuna Banca troverà
un impiego di capitali
più sicuro della ter­
non avesse H,
ra. Ohi
sua
poi
disposizione
capitali sufficienti può incamminarsi per la
strada del povero. Sarà più lento il commino
ma
arriverà
si fermerà
a
e
senza
dubbio alla meta,
strada.
A rialzare' il mio Beneficio dovetti
sariamente battere
vero.
se
non
mezza
Quando diedi
anch' io
mano
a
la via
quest'
neces­
del po­
opera di
131
ristorazione, non solo era. sprovvisto di capi­
tali, ma mi trovavo gravato di qualche mi­
gliaio di lire di debito incontrato per le spe­
se
d'ingresso
in Parocchia. Il Beneficio
era
in condizioni tutt' altro che liete. Una parte
era affittata al
prezzo di L. 105� l' Ettara:
l'altra
ne
era
tenuta
complessiva
mezzeria. La produzio­
di tutto il
nelle annate buone
gio Q.
a
era
podere parocchiale
seguente: Forag­
Q. 80: Vino Ett. 200.
200: Frumento
Si noti che di
la
frumento
se
seminavano
ne
Q.22.
Introdotta la coltura
solariana,
zione, dopo mi decennio,
proporzioni: Foraggio Q.
150: Vino
frumento
è salita
22 è
produ­
'queste
Q.
del
di
modo
Come ho
detto battendo la
arrivato
seme
sotto i dieci
discesa
quintali.
In qual
sono
in
1000. Frumento
Ett. 600. La dose
da Q.
la
a
queste cifre?
strada del po­
vero.
Qualunque contadino forse era capace di
rialzare il podere a questo grado di fertili­
tà: ma quando il podere si fosse rialzato, mi
sarei trovato io a terra sotto un �umulo di
debiti. All' incontro adottando la coltura
derna in dieci
pagando
anni ho rialzato il
i debiti dell'
mo­
Beneficio
ingresso.
Oonfesso che quando venni in Parecchia e­
ra digiuno affatto di agronomia
ma
'moderna,
132
avevo
a
fede nella
scienza,
mi
e
seriamente
posi
studiare.
Sentendo decantata da
dei concimi
l' efficacia
parecchi
volli farne
chimici,
esperi­
comperai un quintale. Questo
quintale di polvere del valore di L. 20 fu
la prima pietra dell' edificio, fu il lievito be­
nefico che ha trasformato l'aspetto del po­
dere. Quel po' di concime fu sparso in un
prato, che poco prima un affittavolo aveva
rinunziato. Il risultato superò la mia aspet­
tazione; come per incantesimo l'erba venne
su alta quasi un metro.
Nell' autunno vendei un po' di fieno per
L. 60, e queste impiegai nella compra di al­
mento,
e
un
ne
tro concime sufficiente per
un
ettaro di
prato.
Il cumulo del fieno crebbe per modo che
potei mettere in istalla una bestia di più
vendendo
contemporaneamente
un
carro
di
fìeno per pagare il concime. Negli anni suc­
cessivi la spesa crebbe gradatamente da L.
200 fino
L. 1000:
a
ma
il bestiame in istalla
e
ogni
anno
vendevo
cresceva
tanto fieno
necessario per pagare la nota del
concio artificiale. Quando spesi L. 1000 di
quanto
era
concimazione io
bestiame in
aveva
istalla,
già
sem pre
grossi capi di
pagando il con­
18
cime colla vendita del fieno.
Quel microscopico capitale
perato
un
miracolo
come
di L. 20 ha
quello
o�
della molti
..
133
plicazione dei pani. Quel marengo, moltiplican­
do sè stesso, ha moltiplicato le bestie da 4 a 20
producendo il capitale per comprarle: ha
moltiplicato il frumento da Q. 58 a Q. 140:
ha fornito lo stallatico per triplicare il pro­
dotto dei vigneti.
Nè si creda. che io abbia allargato la su­
perficie. del vigneto: anzi l' ho ristretta, e
restringendola ho triplicato il prodotto.
Come si vede, in agraria un piccolo ca­
pi tale cresce con ragione geometrica. Qua­
le dei Parroci, domando, non trova il ma­
rengo con cui ho cominciato io per rialzare
il Benefìcio ?
Chieggo scusa se sono disceso a questi
particolari, ed ho messo avanti un mio esem­
pio. Non mi mosse certo un senso di vante­
ria: il pensiero che molti potrebbero tro­
varsi nelle mie circostanze, mi rese persuaso
non essere fuori di
proposito indicare la via
che io 1v percorso.
CAPO VIII.
Conseguenze logiche.
A
questo punto potrei deporre la penna,
chè _la tesi
svolta
e
vezzo a
le
cose
uscita
a
suffi.:ientement�
sembra
me
dimostrata. Ho scritto
parlare,
col loro
un
chiamando
e
se
po' vivace,
è'
nome
che
convinzione
come sono
frase m' è
qualche
perchè
l'ha dettata.
av­
eufemismi
senza
viva è
Con
la
sicura
coscienza posso anch' io ripetere col Poeta:
fa parlare. È a­
rioonosciu­
ta dalla società presente quale maestra dei
popoli: è amore della nostra patria, da cui
desidero s'irraggi, come pel passato, la ci­
che
mi
amor
mi
more
della Chiesa che io vorrei
mosse
viltà
sulle
polo,
di cui
vato
cui
nazioni
son
vicine:
figlio,
dalla miseria
e
è amore del po­
ch' io vorrei solle­
economica
giace, perchè potesse
con
e
morale
animo
più
sato attendere alla coltura ed alla
dello
in
ri po­
sal vezza
spirito.
convinto che il Clero possa ren­
dere questo servizio alla Chiesa, alla patria,
lo
al
sono
popolo,
l\tIa
e
n' ho indicato il modo.
l'opera
mia
non
sarebbe
completa,
se·
135
'presentassi quasi" 'raggruppati
non
i frutti
quadro
del' Clero
Chiesa
te di
-ma
che questa
può
maturare
della società. Farò
e
incantevole,
sul vetro' la
trà
riuscirmi
ho
del'
nuova
vantaggio
come
un
della
il dilettan­
che alla vista d'un panoraapre la sua istantanea e ne
fotografia,
fissa
a
in'
Missione
La
scena.
sbiadita;
ma
fotografia, po­
la visione ch' io
garantirvela
panorama posso
stu­
penda.
§ 1.
In
una
scovo,
UN SOGNO.
-
di queste notti
arrivato in
appena,
Sinodo. La notizia
sbalorditiva per
della Visita Pasto-
riuscì
tutti. Un Sinodo
-rale
apparve
'Parroci
Le
e
prima
più grande stranezza. Ma
di andarci c'era; e tutti i
la
l'ordine
tant'è,
sognai che il Ve­
Diocesi, radunò il
Beneficiati
mossero
verso
assemblee si tennero in Duomo
ch'è d'uso in tali
la città.
con
tutto
circostanze.
splendore
primo giorno tutto camminò liscio:
erano decreti di
disciplina, norme per
lo
Nel
ci
le
'funzIoni: insomma tutto ciò che' forma la
'sostanza dei .Sinodi. Ond' è che più d'urio;
quelli
almeno dai
nervi
più oscillanti,
fu
sentito' a .susurrare: non valeva. la pena di
mettere in moto tutto' il clero; far un Si­
'nodo 'nuovo' per ripetere ciò che già diceva
il vecchio.
186
'Il fulmine
mine
ciel
a
scoppiò
Cominciò
sereno.
ben strana: De
agraria.
re
al
molti
guardarono
La meraviglia,
gnati.
all' indomani:
lo
ful­
lettura
una
Al
Vescovo
Vero
titolo
solo
traso­
.oome
stupore, lo soandalo
crescendo rossiniano
un
man ma­
segnarono
no che si succedevano le diverse trattazioni
fosfatibus, de nitrato sedico, de substan­
-potassicis. Come conclusione di questa
strana prefazione il Vescovo imponeva che
de
tiis
tutti i Parroci
e
zione di
e
beneficiati.
distin­
senza
di
età, non eccettuati nep­
Vicarii Foranei, dovessero immedia­
pure i
tamente
grado
il Sistema Solari
adottare
col tura delle
loro
terre;
e
ciò
sotto
.
della
renda
Al
racolo
sospensione
a
divinis
ipso facto
nella
pena
incur­
..
suono
se
del decreto draconiano
non
fu
mi­
crollarono le volte del Duomo.
Pareva che l'elettrico
agitasse quell' assem­
più che potei sul mio
scranno, saettatodagli sguardi severi di molti,'
quasi fossi stato io il perfido istigatore del
blea. lo mi restrinsi
decreto.
I commenti' si
fecero
·.diversi crocchi alla
mitarono
a
ed acri
sciolta dicevano senz'altro
nei
asceti si li­
dire il rosario
minasse il Vescovo.
gli
vivi
I
più
perchè Dio
Quei della lingua
sera.
quello
illu­
più
che anche
asceti pensa vano: Il Vescovo h'a perduto la
137
testa. Il
fu
Capitolo
radunato
d'urgenza
per deliberare sul da farsi. Si
più d'aprire una sottoscrizione.
tardi che
un
decise
dai
Seppi più
gruppo' dei più audaci denun­
ciò il Vescovo al S. Ufficio
sospetto
come
di eresia (non si dimentichi che io sogna va).
Sedato il primo tumulto di meraviglia e
di
sdegno
quello che quasi sempre
piegarono la testa ed ubbi­
successe
succede: tutti
dirono
.
.
.
Quell'
perfosfato,
scorie 'I'homas
sico. Tutte le canoniche
inondata
fu
Diocesi
la
anno
cloruro
e
erano
sacchi di concime fra le
potas­
ingombro
bizze
delle
di
di
Per­
petue Sinodali che maledivano al nuovo'
Binodo. I vecchi
tanfo
pestifero
si. sentivano asfissiati
al
di
quella polvere: ma tant'è,
la minaccia della sospensione rinforzò i
tessuti dei nasi ed infuse coraggio per so­
stenere la
nuova
tortura.
Un decreto della Curia
numero
di
che
quintali
aveva
ogni
fissato
il
Parroco dove­
spargere, ed il Vicario Foraneo alle mol­
teplici sue mansioni si vide anche aggiun­
va
personalmente in
suffraganee per 'consta­
gere la fatica di recarsi
tutte le Parrocchie
gli ordini
scrupolosamente eseguiti.
tare de visu
Fu
febbre
se
vesoovili
erano
q uello di nervosismo e di
per molti. Molti Parroci volevano
un
anno
.
·188
rinunziare all'offlcio ed'
.
Vescovo
non
aveva
al
Beneficio;
protestato che per
avrebbe accettata
nessuna
ma
il
tre anni
rinuncia fuor­
chè per morte.
Passarono per tal modo tre anni' sotto la
del terrore
.Iegge
non
no
(gli
almi
al
sole)
Curia de]
rendere
A
pire.
terra attor­
tutti dovettero dar conto alla
prima e del poi. Per facilitare e
e
più
chiara la relazione il
distribuiti
aveva
si sogna
quando
si misurano dal giro della
appositi
tempo
suo
Vescovo
riem­
moduli da
arrivarono
alla
tutti
Curia.
Il
Sistema
Solari
aveva
la
messa
ri­
parocohiali, Do­
quintali di frumento,
prima
ora erano 50 e più. Si dovettero improvvi­
'sare dappertutto dei tini di cemento per con­
tenere il vino accresciuto del doppio. Il be­
stiame parocchiale.fu triplicato dopo' avere
venduto il foraggio che più non capiva,' .nei
voluzione in
ve
bilanci
quei
erano
20
fienili.
Come conseguenza di quest' abbondanza' i
,Parroc.i che non potevano' tenere il Curato
facevano istanza per averne due. Lo sti­
pendio dei Coadiutori salì
400. Lungi dal chiamarsi
rale
,
una tempesta,
nedizione.
,Il
era
da L. 150
la
invocata
Visita
come
a
L.
Pastouna
be­
'
Vescovo
in capo
a
tre. anni
tolse
il
139
decreto di
sospensione
contumaci del
Sistema
rimase universale
ca
fulminato contro
Solari;
prima.
ma
la
i
prati­
come
leggeva lo specchio delle pro­
dopo il nuovo Sinodo, e le
confrontava con quelle che si avevano sotto
l'impero del Sinodo vecchio, sentii bussare
alla porta. Era il Sacrestano che sveglian­
Mentre io
du sioni ottenute
domi dal
mi richiamava
sonno
della vita. Il mio
gno,
ma
uno
di
non
quei
era
alla
stato che
sogni
da
cui,
realtà
un
so­
senza
saper di cabala, si potrebbero. rica­
i numeri per un quaterno al lotto.
punto
vare
§
2.
I
-
PROBLEMI
DIOCESANI.
Fu detto che in fondo ad
ogni quistione si
problema teologico: a maggior
ragione si potrebbe soggiungere che in fondo
a molte questioni
religiose giace un problema
finanziario. � sintomatico l'aneddoto che mi
nasconde
un
narrava un
ceva
chè
buon Padre Fraucescano. Mi di­
che s'era dovuto fare
un
buon
una
giovane entrasse
«Il
Convento.
colletta
novizio
per­
nel
poveretto, ,soggiungeva
frate, non aveva quanto e­
ra
indispensabile per fare i voti di povertà >�.
Questa apparente anomalia riceve ampia
giustifìcazione dalla doppia natnra -dell' uo­
mo, che è spirito e materia ad un tempo.
Questi due termini, come non si possono
suo
argutamente
il
140
scindere nell'
uomo,
sociare nelle tante
vicino il
Tre
così
non
questioni
problema umano.
generalmente
i
problemi
che
con
urgenza
una
sono
nelle Diocesi
domandano
soluzione. Questi
minarii, il Clero
si possono dis­
che toccano da
problemi riguardano i Se­
non curato ed i Parroci
vecchi.
Le condizioni finanziarie dei nostri Semi­
narii
si fanno
ogni giorno più gravi.
dei Chierici si trova nell'
più parte
La
impossi­
bilità di pagare intera la già tenue pensio­
ne; ond' è che generalmente il bilancio si
chiude annualmente
con
un
disavanzo.
Per
conseguenza le più grandi economie s' im­
pongono: economie nello stipendio dei mae­
stri; economie nel vitto dei Chierici, Ma tutte
queste economie, spinte fino all' osso riescono
a danno
della
coltura
e
della
salute
dei
Chierici.
In
certi seminari i Professori
buiti col lauto
stipendio
sono
retri­
di L. 150 all'anno.
Quando un, Professore ha dato la solita man­
cia ai domestici, e s'è provvisto d'un abito,
stipendio è sfumato. Mancando i mezzi
per comprarsi i libri deve necessariamente
lo
orizzontarsi col progresso della scienza mo­
derna sui libri vecchi della Biblioteca. Non
è
quindi
a
stupire
lasci q ualohe
cosa
se
la coltura dei chierici
da desiderare. Per formar
141
uomini ci
voglion uomini, e non
fessori improvvisati, che passano senza
parazione dal banco dello scolaro alla
degli
tedra del
maestro,
come ora
Pro­
pre­
cat­
avviene per im­
pellenti ragioni di economia.
Le grandi economie del vitto si risolvono
poi in tubercolosi per tanti giovani. È un
fatto che molti chierici
che
paiono
certamente la
tica dello
escono
di Seminario
ombre. Il sistema di
sua
influenza in
sviluppo,
ma
vita avrà
quell' età
si deve anche
cri­
am­
che
spesse volte è semplicemente
di denutrizione. Perchè 'negli altri
mettere
effetto
Collegi questo guaio non si lamenta in e­
guali proporzioni? Sono tante le lotte che
oggi nel mondo attendono il giovane Clero,
che è
sommamente
mente
gliarda.
Tolgami
fanno sacrifici i
questo
Alcuni hanno
e
sulle
stato di
alle loro forze, ma
moltiplicare i pani.
già messo un' imposta sui Be­
Chiese. Ma questo provvedi­
di
mento suppone che la finanza
e
dei Parroci abbondi del
generalmente
responsa­
Essi
cose.
superiori
hanno il dono
nefìcii
conservarne
un
che io chiami
il cielo
bili i Vescovi di
non
necessario
corpo tisico difficil­
troverete le energie cl' un' anima ga­
robusta la fibra. In
vi
manca.
Come si vede il
della
Chiesa
superfluo,
mentre
il necessario.
problema
dei Seminarii è
142
molto gt:av_e e necessariamente
frontarne la soluzione.
Altro
che
problema
af­
bisogna
al­
impensierisce già
Clero.
cuui Vescovi è 1'abbondanza del
In­
giorno un eminente Prelato subal­
E' la
pino lagnarsi d' a vere troppi preti.
che
laodo
simile
prima volta, risposi io,
tesi
un
«
�
cl'
mento sulla bocca
un
Vescovo
».
intendiamoci, ripigliava l' Arcivescovo,
troppi pei bisogni: sono troppi pel
ne di cui io posso disporre »,
sono
In altri
accanto ai Benefici
tempi
chiali c'erano ordinariamente
pellanie,
che forni vano
mento al Clero
un
non
pa­
Paroc­
parecchie Cap­
modesto sostenta­
curato. Ma
non
Ma
«
ora
il soffio
questo pane ha spazzato
via. E vedi strana ed atroce ironia. Gli ari
della
rivoluzione
tori di tale confisca
spargono le
ora
lagrime
del cocodrillo sulla sorte del basso Clero.
La
questione
ridurre il
Clero
sussistenza,
si' presenta molto seria.
in
ovvero
O
dei mezzi di
proporzione
accrescere
questi
Come si vede siam sempre in
un
mezzi.
campo fi­
nanzaario.
Il terzo
problema riguarda
la
.
vecchiaia
dei Parroci
In
ogni
altra
carriera
anni di lavoro c'è
deve morire nel
peso
degli
anni
una
suo
o
dopo
pensione.
determinati
solco. Anche
Il Parroco
quando
il
l'infermità là- rendono i-
143,
nabile
to. Ma
in
la Chiesa'
qualsiasi lavoro,
nel
conserva
aggiungere
non
.
a
materno lo
so
afflizioni ad
suo
con sen-.
ufficio,
cuore
un
,per_
afflit-
quante rovine si accumulano' spesso
Parecchia, quando il Parroco più
può attendere al suo gregge, e manca­
no i mezzi
per essegnargli un Coadiutore.
Fu proposto d'impiantare un pensionato
per raccogliere questi vecchi. logori dagli
anni e dalle fatiche. Ma oltrechè il problema
finanziario non sarebbe risolto, chi non ve­
una
non
de quante difficoltà d'ordine morale si op­
pongono all' attuazione di questo progetto.
rinunzia alla
Una
è sempre un
hanno la forza di com­
Parocchia
suicidio, e ben pochi
pierlo. D'altronde è difficile abbandonare le
abitudini di indipendenza e di libertà con­
tratte per assoggettarsi alla disciplina d un
convitto, massime
bisognano di più
in
età in
cui si ab­
delicate cure,
ad ottenersi in una Comunità.
impossibili
Si sta
proposta
pei
ne
una
agitando
ora
di fondare
su
una
pei giornali la
di pensione
cassa
sacerdoti vecchi. Lodevolissima istituzio­
che merita
incoraggiamento
ed
appoggio.
Ma innanzi che si siano raccolti i fondi ne­
cessarli
perchè
la
pensione
non
riesca un' i­
ronia' debbono passare almeno tre genera­
zioni. Ma intanto che cosa si deve, fare?
lo
ritengo
che
se
il mio
sogno, divenisse
144
realtà i tre
una
re
una
riceve­
problemi potrebbero
soluzione facile ed immediata.
Ho sott' occhio la nota di tutti i fondi che
costituiscono
i
Benefici i
Parocchiali
Diocesi. Ove d'un 'tratto
riori,
della
per ordini supe­
di coscienza o an­
o
per impulso
semplice interesse, questi Beneficii
venissero coltivati con criteri i moderni, bal­
ovvero
di
-ehe
zerebbe fuori tal
in
questa
da
somma
somma
sbalordire:
si avrebbe la
risposta
ed
al,
tre
problemi accennati.
Bisognerebbe supporre
che
ogni
'senso
di
solidarietà cristiana siasi estinto nell' animo
dei
e
re
per supporre chiuso il loro cuo­
la loro borsa. ai bisogni dei loro Con­
Parroci,
fratelli.
un'
anche
Allora
imposta
a
Seminario Diocesano
di
superfluo,
ma
del necessario. I
portano
toglierebbe
po'
spoglierebbe nessuno
Parroci che presentemente
da soli il pondus diei et cestue
giovane prete
la Parecchia ed
della loro
Allora
Beneficio
che altri
con
pregiudizio
d'avere in
aiuto nel governo del­
conforto nella solitudine
un
un
casa.
ogni
una
vecchiaia ben
carii,
del
un
non
grave loro disagio e non senza
delle anime, sarebbero ben lieti
un
fa vore
solo
Parroco
cassa
più
potesse
di
troverebbe
pensione
per
nel
suo
la
sua
generosa di quelle
impiantare con valori ban­
solida
e
145
§ 3.
-
IL
CLERO
NELL'
ORA
PRESENTE.
Dagli stretti confini d'una Diocesi allar­
gando lo sguardo a tutta l'Italia noi trovia­
mo
che il
ascende
a
delle Parecchie del regno
20173. Il novanta per cento sono
numero
poco o tanto, di beni rustici, la
cui rendita ascende a L. 15�389.649. Tanto
dotate,
o
risulta dall'unita statistica ufficiale.
PR. OSPETTO STATISTICO
della rendita del beni rustici di tutte le
parocchie del
Humero
REGIO�I
Piemonte
Sardegna
Liguria
Lombardia
Veneto
Emilia
Umbria
Marche
Toscana
Lazio
Abruz si
..
.
Campania
Puglie
Basilicata
Calabria
Sicilia
Totale
Popolazione
de Ile Pa rocc h ie
3.344.037
756.201
982.675
4.0.57.582
3.099.168
2.298.696
607.338
976.273
2.317.740
1.027.465
1.389.152
3.144.731
1.872.950
548.192
1.344.008
3.523.853
2.172
31.290.0.61
414
750
2.655
1.669
2.390
1.126
1.264
2.850
535
988
1.513
376
158
853
460
20..173
regno
Rendita
fondi rust.cl
2.123.876,66
12.135,25
165.215,54
2.954.630,01
874.090,17
2.700.596,57
644.067,96
940.939,31
1. 781.942,34
330.394,36
470.191,18
1.282.266,09
371.536,14
59.702,40.
442.677,99
235.396,04
15.389.649,01
10
146
La coltura Solariana
potrebbe raddoppiare
questo reddito. Sarebbero quindici milioni di
entrata che fluirebbero nelle· mani
maggior
del Clero.
Quante questioni
questa
con
Abbiamo
si risolverebbero
somma.
bisogno d'un
argine al
tolico che faccia
Giornalismo
Cat­
cl i lagare dei
fogli
settari; d'una stampa che raddrizzi ·le idee
fuorviate; abbiamo bisogno di scuole nostre
ove la gioventù non sia inquinata di mate­
rialismo e d'irreligione, di Oratorii per sot­
trarre i figli del popolo ai -pericoli dell' im­
moralità.
esce fuori una nuova
propo
intesa
ad
sta,
impedire un male, ed a pro­
la macchina
muovere un' opera buona. Ma
Ogni giorno
da
sola,
per
quanto ben ideata,
non
basta,
il carbone per metterla in
poi
vimento. Il vapore che tutto muove ed
se
ta
manca
è il denaro. Gli Ebrei
sono
mo­
agi­
infima mino­
Italia, ma colla potenza dell'oro im­
giornalismo, alla Borsa, nei Par­
nei
e
lamenti,
gabinetti stessi dei ministri.
È detto antico della Bibbia: pecuniae omnùt
ranza
in
perano nel
obediunt.
Da
parecchi
mesi si
cattolico l'idea di fare
to il
nel
vasta
giornalismo
lega di tut­
Clero Italiano per la tutela dei diritti
della loro classe.
pure
agita
una
non
È
una
è la moda del
necessi tà, si
giorno.
Ma
dice,
se
quando
147
tutti
questi diritti fossero tutelati qual som­
raggiungerebbe? Perchè non fare pri-­
ma una
lega per rivendicare quindici milio­
dai
ni
poderi Parocchiali ?
La questione poi che sopra ogni altra pri­
meggia ai nostri giorni è la questione socia­
le. Due opposte tendenze agitano presente­
mente gli. animi.
V) è il partito liberale conservatore che
impadronitosi del potere vorrebbe polla forza
della legge e dei cannoni perpetuare coi pre­
ma
-
si
senti ordinamenti sociali i
dini economici
.
stra è
la
Religione
sullo
morali
e
afflitta. Ateo
scanno
vatorismo è
chè utile
che dei
nell'anima,
le braccia
del
gravissimi disor­
onde la patria no-
potere.
tende
ora
al­
lo
sorregga
perchè
Per simile Conser­
buona la
Religione per­
salvaguardare le cedole e le ban­
capitalisti ed a tenere in freno le
cosa
a
turbe.
Abbiamo d'altra
il
parte
Socialismo,
il
il Cristianesimo del
quale chiama responsabile
presente disordine sociale: odia
chè lo crede il carabiniere dei
spianarsi
ogni residuo
popolo.
tando
di fede dalle
ten­
spietata,
ma
fa
generalmente
dei
suggerirne
il rimedio,
mali
vera.
nel, rovesciarne sul Cristianesimo la
nel
del
menti
.
La critica che il socialismo
sociali è
e
per­
la strada al Collettivismo schian­
de
ra
il prete,
ricchi, e
Er­
colpa
148
Il
prete
deve dimostrare che
dine sociale
va
ed è
esiste,
appunto dall'abbandono
Dio
stiano.
peso
ha fatto
troviamo
del
ogni
misura. Se nella
e
se
disor­
un
universale,
ciò deri­
principio cri-'·
in
cosa
nostra
numero
società
noi
numero, falso il
sbagliato il
adulterata la misura,
peso,
cerchiamo l'opera del­
l'uomo in contrasto colla
legge di Dio.
È legge del creato che l'uomo si guada­
gni il pane col sudore del suo volto.' L' uo­
mo trovò più comodo guadagnarlo col sudo­
re
delle altrui braccia.
L'abbandono
dell'
ed
il
agricoltura,
disprezzo
questo sfrutta­
mento industriale dell'altrui lavoro ha crea­
to la
e
questione sociale,
ed ha
reso
possibile
il
Socialismo.
Socialismo
Qual rimedio propone il
guarire'
le
piaghe
sociali?
Esso
vuol
per
tutto
concentrare nelle mani dello Stato. Come
vede,
è il vecchio
errore
liberale
spinto
si
alle
conseguenze. Abbiamo già lo Sta­
to pedagogo e maestro, lo Stato medico, lo
ultime
Stato
sue
appaltatore,
lo
Stato Provvidenza di
energie individuali s'è
dappertutto lo Stato, rappresentato
da quell'immensa falange burocratica che si
nutre di pedanteria e d'ozio. Questo nel re­
gime li berale.
tutto
e
di tutti. Alle
sostituito
Il aooialista vorrebbe fare
SQ
avanti;
creare
lo
stato
ultimo pas­
padrone di tutto?
un
149
ai suoi piedi la proprietà in­
famiglia e la libertà.
parti to liberale conservatore, che è
ed immolare
dividuale,
Fra il
la
l'embrione del
Socialismo,
ma
vUOI tutto
con­
servare, anche i disordini, ed il partito so­
cialista che tutto vuol distruggere, anche ciò
che è fondamentale per la Società, è· neces­
sario che il prete prenda una posizione. Egli
per tutelare la borsa dei capi­
talisti, nè. per prestare man forte all' opera
demolitrice del socialismo. Egli è l'uomo di
non
Dio,
è
e
prete
suo
compito
all'osservanza della
dimostrare la
la società
richiamare
è
legge
sapienza
del
divina.
Egli
divino
deve
comando
quaeriie primum regnum Dei et iustitiam
eius
perchè a!l'adempimento della legge
di Dio va congiunto il benessere del tempo
-
-
et haec omnia adiicentur cobis. In
-
disordine sociale che ci
travaglia
difficile riscontrare la violazione di
no
emani
precetto,
rivelazione,
o
ogni
non
sarà
un
di vi­
questo dalle pagine della
sia la risultanza obbiettiva dei
fatti.
Il Clero
deve
orizzontarsi col
momento
che passa ed indicare a tutti la via da per­
correre. Il problema sociale, sfrondato di ciò
che è anticlericalismo
senzialmente
un
materialismo, è
problema di produzione.
e
es­
An­
zichè far salire coll'artificio la paga dell' o­
peraio, devesi da tutti cercare che ribassi il
150
prezzo di ciò che è necessario alla vita. Nel
rinvilìo delle derrate e nel libero svolgimen­
to di tutte le
libertà,
nel
lavoro
armonico
di tutte le classi solidali nell'osservanza delle
del creato, nell'abolizione di tutti
artiflzii con cui una classe è protetta
leggi
gli
con
altra, col richiamare il governo
naturali attribuzioni di tutelare la
danno dell'
alle
sue
.libertà di tutti, in questo complesso di mez­
zi sta la soluzione della grande questione.
Quando simultaneamente venti mila Par'_
con questo or­
dine d'idee, che è patrimonio del Cristiane­
roci d'Italia si orizzontassero
simo,
e
se
facessero
ne
Apostoli,
si sarà fat­
to un gran passo verso la pace sociale.
Il popolo, questa grande forza, che ogni
partito
popolo
cerca
Il nostro
pianto,
sfruttare
sarà di ehi
disse
pei
suoi
intenti,
più
Semeria, con un gemito
un
giorno: dopo 19 secoli
P.
Cristianesimo
abbiamo
il
l'avrà beneficato.
ancora
chi
muore
di
di
di
fame.
Parroco, come Gesù sul monte, fermi
tarderà a
suo sguardo sul popolo, e non
sentirsi risuonare dentro l'animo l'eco di quel
Il
il
divino lamento: misereor supel' turbam. Ho
compassione delle miserie materiali e morali
di questo popolo. È q «esto popolo che nei
giorni di festa riempie ancora la Chiesa, che
al tornar della
Pasqua
s'accosta
a
Gesù nel
151
pentimento e nelle buone aspirazioni, è que­
sto popolo che con esempi di religione e di
moralità mi conforta. Sustinent
me!
questo
quod
manducent.
Il Parroco
buona
e
ha
popolo
quando
fame:
avrà
habeni
nec
ripetuta
misericordiosa di Gesù
Ma ahi­
me.
la
ne
parola
imiti l'e­
sempio: moltiplichi anch' esso il pane. Dio
sua
provvidenza ha riservato ai nostri
tempi il segreto di questa moltiplicaaione,
Lo moltiplichi questo pane il prete nei suoi
campi: ne sveli il segreto al popolo. Ed al­
lora il prete si presenterà come l' immagine
nella
bnona
re
e
divina di Gesù che venuto
le anime
non
dimenticava le
a
cura­
piaghe' del
corpo, e mentre irradiava gli spiriti colla lu­
ce d'una celeste dottrina non soffriva che lo
stomaco del
popolo
rimanesse
digiuno.
elenco di libri òi
figricollura
J"er u'l primo Sfuòio:
BOASSO.
derna
-
Rudimenti
-
Cultura.
Solari
di
Agricoltura
L.
dei terreni
il
mediante
.
BONSIGNORI.
derna
Lezioni di
-
.
.
.
Sistema
L. 0,75
Agricoltura
.
mo-
L. 1.00
"
.
mo-
0,25
.
CAV ADINI.
Istruzioni pratiche
dì Agricoltura moderna
popolari
L. 1,00
I primi elementi di AgricolACCATINO.
tura moderna
L. 0,25
-
e
.
-
l'er
studio
uno
BONSIGNORI.
-
-
più completo:
La nuova" Agricoltura
L.1,50
Guida per portare la terra ad alta fertilità.
L. 2,50
PECCHIONI.
BEN ASSI.
-
-
Industr-Ia
Agraria
L.
2,00
Fertilizzazione del suolo L. 5,00
Questo libro tratta completamente del come un agri­
può rendere la fertilità ai proprii terreni. In
ogni sorta di concimi ha la sua trattazione spe­
ciale; alla lavorazione del terreno viene data speciale
importanza ed ogni argomento è informato all' idea
economica che deve dirigere tutte le operazioni degli
agricoltori.
coltore
esso
Questi libri si possono
avere:
1)
Dall' Amministrazione della Rivista di Agri­
Parma.
coltura, Piazza 8. Benedetto, 5
2)
Dalla
-
Ditta Fiacoadori,
20-221 Parma.
Strada al
Duomo
RIVISTA
DI
A GBJCO LTBRA
Pubblicazione quinòicil1ale
(24 pago .di testo in-8 gr:)
ABBONAMEN,TI:
Sem.
;'inno
CGIGnIe L 4,00
Estere (U� p.)
6,00
Italia
e
»
200·
,
'3,00
Redazione ed AmministraZione
PARMA
PIAZZA S.
BENEDETTO,
5
.�-
La' crisi vinicola
,
�e
'suoi 'rimediL"�
'. ')3ibfìòte�[t, ,deJla Rir;i$ta, di Agrièoltura
'Piaiza' ,K' �en�dettbl l?arma.'� 'L. �',50.
-
d�Ùa'»'tropp�
'V,A. parte, da] fahto
abbondanza
di vino dovuta. all'annata ,1902 'e dimostra 'che i
vi�ti6uitoriJ
se
"ri'cavar a>�cor q.ualche, g_ua:·
produrre, prezzo di,'coneorr�n�a.
vog+iouo
a
dagno devono
Entrato in, questo' fatto insegna prabicamènte
.
.me
U(l"
60-
.
possa conseguire jluesto'llften­
viticoltore
del- ',.
per la' cònc:im�zione\ 'la teoria
",
l' 'induzione grattlita dell' azoto. E ,11 primo libro'
" to
"
appIi'cando
'.'
'
"
"
..
che tr�tti (,:'3�uried,tèm�nte e praticamente questa
'teori� ',conàpplicazione ?!,retta alla: vite�
A1cullce genialiTdee silL come -:conEioCiftre altr�'
'
>
-Ò:Ò;
'cqltlire alla vite e_: sui vitigni degenerati eomple­
t'ano' il vol U:mette;' che può' dirsi il riassunto di
:
'
quanto
.manca,
nég'li altri libri' di
"
'.\'"
\
'
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vWc�ltura.'
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