liberetà - 30 novembre 2006 Disse una volta la mela al quanto: “raccontami, da capo, una storia, come sai far tu solo, ogni tanto! Che sia evidente per cortesia, com’ è la forza di gravità soltanto!” COMINCIAMO DALLA FINE G UNA BELLA VISIONE D’INSIEME di John Barrow piano delle teorie per cui è nulla 1/c, e quindi c= GN RG GNQ TDT G=costante di gravitazione h=costante di Planck MN MQ C=velocità della luce RR 1/c TQC piano delle teorie per cui è nulla G h MN = MECCANICA NEWTONIANA (h=0, c=, G=0) GN = GRAVITAZIONE NEWTONIANA (h=0, c=, G≠0) RR = RELATIVITÀ RISTRETTA (h=0, c≠, G=0) MQ = MECCANICA QUANTISTICA (h≠0, c=, G=0) RG = RELATIVITÀ GENERALE (h=0, c≠, G≠0) (TEORIA DELLA GRAVITAZIONE) TQC = TEORIA QUANTISTICA DEI CAMPI (h≠0, c≠, G=0) (MECCANICA QUANTISTICA RELATIVISTICA) GNQ = GRAVITAZIONE NEWTONIANA QUANTISTICA (h≠0, c=, G≠0) TDT = TEORIA DEL TUTTO (h≠0, c≠, G≠0) (TEORIA RELATIVISTICA, GRAVITAZIONALE E QUANTISTICA) ed infine la teoria M delle supercorde M la Teoria-M c o m e M I S T E R O La Teoria delle Supercorde Questa teoria rimane a tutt’oggi più un insieme di fascinose, elaborate promesse, che una realtà concreta. Negli ultimi decenni la teoria delle stringhe si è evoluta fino alla Teoria-M. Alle stringhe vibranti unidimensionali, si sono aggiunte le membrane vibranti bidimensionali e poi le membrane a più dimensioni, tutte entità vibranti in un cronotopo a 10 dimensioni, fino ad arrivare alle membrane vibranti in un cronotopo a 11 dimensioni, la Teoria-M appunto. SFRENATA FANTASIA ?!? Si è però tentato di fare ordine in questo mare di dimensioni. Di queste, 4 appartengono al mondo da noi percepito (al Modello Standard), il quale però risulta immerso in un cronotopo a dieci dimensioni. Solo il campo gravitazionale potrebbe propagarsi all’esterno del mondo quadridimensionale… Ma tutto questo è stato sviluppato in un pressoché assoluto, gravoso, isolamento dai risultati sperimentali. Si può chiamare scienza tutto questo? O bisognerebbe chiamarla metafisica, o fede? Extradimensioni … perché non le vediamo!?! Immaginiamo di trasformare il foglio di Flatlandia arrotolandolo in un cilindro. In questo caso la dimensione curva, si chiude su se stessa. Visto da lontano sembra a una sola dimensione: quella di una linea. Quattro dimensioni due estese e due curve a forma di ciambella Brian Green “ The Elegant Universe” Anche se sappiamo che esiste una dimensione avvolta su se stessa, questa non ha nessuna utilità pratica nelle nostre osservazioni macroscopiche e se qualcuno ci chiedesse dove si trova la formica gli daremmo solo la posizione lungo il tubo. Brian Green “ The Elegant Universe” C’è una grande differenza tra la dimensione lungo il tubo e quella attorno al tubo: la prima è estesa nello spazio ed è facilmente osservabile, la seconda è curva su se stessa, contenuta in uno spazio piccolissimo e potremmo percepirla solo se fossimo in grado di effettuare osservazioni con enorme precisione, una precisione tanto maggiore quanto più il tubo di gomma è piccolo. Potrebbero esistere molte altre dimensioni oltre alle 3, purché curve e raggomitolate in dimensioni così piccole da non averne percezione nella vita di tutti i giorni. Quella temporale è un’altra dimensione che dobbiamo sempre tenere in considerazione: il mondo, come lo percepiamo ad ogni istante, è in effetti un mondo a 3+1 dimensioni (tre spaziali ed una temporale). Percepiamo il tempo in modo dissimile dalle dimensioni spaziali: ed infatti non siamo in grado di fermarci in una sua posizione o tornare indietro come facciamo nelle 3 coordinate spaziali Ciononostante, Albert Einstein ci ha insegnato che non dobbiamo trattarlo in modo diverso dalle altre dimensioni, ma che anzi esso deve essere realmente considerato come la quarta dimensione. I fisici ci dicono OGGI che dobbiamo immaginare l'universo con più delle tre dimensioni spaziali che ci sono così comuni: le dimensioni spaziali potrebbero essere quattro … dieci … o addirittura più di venti!!! Ed il tempo? E’ concepibile un universo con molte dimensioni temporali? Recentemente alcuni fisici hanno iniziato a considerare seriamente la possibilità che possano esistere VARIE DIMENSIONI TEMPORALI … La teoria delle stringhe e delle superstringhe ha suscitato grande interesse ed entusiasmo, nonostante l’assenza di dati sperimentali, perché parrebbe “dare realtà” almeno teorica al fantasma chiamato gravitone, ipotetica particella di scambio nell’interazione gravitazionale e fino ad ora mai rivelata sperimentalmente ed anche refrattaria ad una integrazione con la teoria esistente. La teoria delle stringhe, delle superstringhe (o delle supercorde), potrebbe quindi permettere di arrivare alla tanto auspicata TEORIA DEL TUTTO. NATU IL LUOGO RALE La "prima legge della dinamica" secondo Aristotele: Ogni corpo tende spontaneamente al suo luogo naturale, con una velocità proporzionale al suo peso Nel mondo sublunare è possibile anche il moto violento: un corpo pesante, come una pietra, può essere scagliato verso l'alto, muovendosi così in direzione opposta a quella del suo moto naturale; per Aristotele può farlo solo perché gli è stata impressa una forza, anzi può continuare a muoversi sino a che tale forza continua ad essergli impressa. La “seconda legge della dinamica” secondo Aristotele: Il moto è possibile solo se prodotto da una forza e cessa quando la forza cessa. Un corpo su cui agisce una forza costante si muove di moto violento con velocità costante e tale velocità è direttamente proporzionale alla forza applicata e inversamente proporzionale al peso (alla massa) del corpo F=mv All’interno il vuoto nel vuoto cadono con la stessa velocità Cadendo fa il vuoto sotto la foglia IL METODO DI GALILEO ANALITICO-SPERIMENTALE-QUANTITATIVO Secondo l’idea intuitiva quanto maggiore è la forza, tanto maggiore è la velocità, e perciò la velocità indica se forze esterne agiscono o no su di un corpo. Invece secondo Galileo, un corpo né spinto, né tirato, né comunque sollecitato, od in altre parole un corpo sul quale non agisce nessuna forza esterna, si muove uniformemente, vale a dire sempre con la stessa velocità e lungo una linea retta. Pertanto la velocità non denota affatto se forze esterne agiscono su di un corpo.” (Einstein: pag. 20 dell’Evoluzione della fisica) I risultati a cui perviene Galileo sono ottenuti attraverso un metodo di ricerca nel quale possiamo individuare tre fasi: 1. L’analisi preliminare del fenomeno 2. Eliminazione di tutti gli aspetti secondari Criterio di semplicità e assunzione provvisoria di ipotesi generali. Progettazione ed esecuzione di un esperimento per verificare l’ipotesi. 3. Elaborazione dei dati e se possibile enunciazione di una legge fisica tramite un’equazione che sia atta a descrivere il fenomeno considerato. Con questo metodo sono state raggiunte le scoperte scientifiche degli ultimi quattro secoli. MA ECCO IL COLPO MORTALE: LA TEORIA DI ARISTOTELE SI CONTRADDICE DA SÉ Infatti Salviati fa rilevare a Simplicio una contraddizione a proposito della caduta dei gravi, contraddizione che non viene fatta rilevare effettuando un’esperienza ma mediante un ragionamento: “Senz’altre esperienze, con breve e concludente dimostrazione” Se due corpi diversi cadono a velocità diverse, dovrebbero insieme cadere ad una velocità intermedia, perché quello più veloce trascina il meno veloce e quello meno veloce ritarda quello più veloce. Però in base alla teoria di Aristotele, i due corpi insieme dovrebbero, formando insieme un corpo più pesante, cadere con una velocità maggiore rispetto a ciascuno dei due corpi separati. IL COLPO MORTALE ARISTOTELE ALLA TEORIA DI “Vedete dunque come dal suppor che’l mobile più grave si muova più velocemente del men grave, io vi concludo, il più grave muoversi men velocemente” È piuttosto sorprendente che il Padre del Metodo Sperimentale confuti in questo modo, senza la realizzazione di un esperimento opportuno, la concezione scolastica del moto dei gravi. La forza gravitazionale Tutta la materia che costituisce l’universo ha la proprietà di attrarsi La terra ci attira a sé (forza peso) ma ogni corpo attira ogni altro La forza gravitazionale è molto debole (la più debole delle 4 forze) per cui non mi accorgo che per esempio le mie mani si attirano La luna ruota attorno alla terra perché da essa attirata gravitazionalmente ma la luna attira a sé la terra (maree) www.arrigoamadori.com 23 febbraio 2006 ww.astrofilicesena.it La forza gravitazionale La terra ruota attorno al sole ed il sole attorno al centro della nostra galassia (la via lattea) La stessa cosa per ogni stella, galassia, ammasso galattico, superammasso galattico, ecc. La forza gravitazionale tiene assieme l’universo e ne determina la struttura su larga scala (cosmologia) www.arrigoamadori.com 23 febbraio 2006 ww.astrofilicesena.it LA GRAVITAZIONE UNIVERSALE DI NEWTON Due corpi qualunque si attraggono con una forza direttamente proporzionale alle masse ed inversamente proporzionale al quadrato della distanza Per esempio, due corpi di massa pari ad un chilogrammo posti alla distanza di un metro si attraggono con una forza pari a 0,0000000000667 newton, dove il newton è l’unità di misura delle forze e corrisponde a circa il peso di un etto Gli effetti della forza di gravità sono trascurabili nel mondo microscopico, nel mondo delle particelle, nel quale prevalgono altre forze di intensità decisamente superiore come ad esempio la forza elettromagnetica e altre due forze a raggio d’azione corto: nucleare forte (rende possibile l’esistenza del nucleo atomico, mediatori di forza i gluoni) e nucleare debole (è mediata dai bosoni W e Z, si chiama debole perché è circa 109 volte minore della forza nucleare forte). La legge di gravitazione universale La forza di gravità è molto debole !!! Prova a calcolare la forza di attrazione gravitazionale tra un protone e un elettrone e confrontala con l’attrazione dovuta alla forza elettrica. m1m2 F G 2 R G 6,67 10 11 Nm2 / kg 2 G 0,0000000000667 Fg = Forza di attrazione gravitazionale tra due elettroni posti alla distanza d m 2 Fg G d 6,67 10 11 e 2 9,11 10 31 2 d2 Fe = Forza di repulsione elettrica tra i due elettroni posti alla distanza d q k Fe e d 2 9 10 1,60 10 19 2 9 2 d2 Rapporto tra le due forze Fe k qe 9 10 9 1,60 10 19 42 4 , 16 10 2 2 Fg G me 6,67 10 11 9,11 10 31 2 2 Fe 4,16 10 Fg 42 La Fe (Felettrica) è enormemente più grande della Fg (Fgravitazionale) E = mc2 L’attrazione gravitazionale non è dovuta a una forza, ma alla curvatura dello spaziotempo Ripercorriamo le tappe più importanti UN INDIZIO TRASCURATO 1. MASSA INERZIALE O MASSA INERTE Due carrelli uno senza carico e uno carico. Se la stessa forza agisce su due corpi diversi, entrambi inizialmente a riposo, le velocità risultanti saranno anch’esse diverse. La velocità dipende dalle masse del corpo ed è tanto maggiore quanto minore è la massa. Se dimezza la velocità, possiamo concludere che la massa del corpo è doppia rispetto alla prima. In questo esperimento non ha alcun rilievo la forza di gravità, essa non interviene nella determinazione della massa, mantiene i carrelli a contatto con il tavolo, ed è equilibrata dalla reazione vincolare dello stesso tavolo su cui abbiamo poggiato i carrelli. 2. MASSA PESANTE GRAVITAZIONALE O MASSA Con il precedente esperimento abbiamo ideato un modo che ci permette di misurare la massa. Ma non è un modo molto naturale di farlo. Il modo che ci è più naturale è quello di utilizzare una bilancia. Non sarebbe possibile fare uso della bilancia se la terra non attirasse i corpi, se la gravità non esistesse determinando il rapporto tra le due masse in entrambi i modi descritti, si ottiene lo stesso risultato? nel nostro mondo accade che siano uguali, ma avrebbe potuto anche non essere è un’identità accidentale o possiede un più profondo significato? L’ESPERIMENTO DI Galileo provò che il tempo di caduta era sempre il medesimo e che il moto di un corpo che cade non dipende dalla massa. Se la forza di attrazione della terra fosse la stessa per tutti i corpi quello di massa maggiore dovrebbe cadere più lentamente degli altri, ma così non è. LA FORZA SOLLECITANTE DELLA TERRA DIPENDE DALLA MASSA PESANTE LA FORZA RISPONDENTE DELLA PIETRA DIPENDE DALLA MASSA INERTE poiché il moto rispondente è sempre lo stesso si deve inferire che le due masse debbono essere uguali MASSA INERZIALE = MASSA GRAVITAZIONALE L’ASCENSORE E IL PRINCIPIO DI EQUIVALENZA E LA CURVATURA DELLO SPAZIO TEMPO LINK CD RELATIVITÀ ZANICHELLI-STAMPA L’IDEA DI EINSTEIN GENIALE INVESTIGATORE NON SIAMO IN GRADO DI DISTINGUERE, con qualsivoglia esperimento, se il riferimento in cui siamo (ascensore, stanza, astronave) è accelerato verso l’alto, oppure no, da una forza applicata dall’esterno, non a noi e agli oggetti, ma al nostro ambiente di riferimento. Potrebbe anche essere che resto attaccato con i piedi al pavimento a causa dell’attrazione gravitazionale, dato che anche tale forza, applicata su ciascuno di noi e agli oggetti, agisce esattamente allo stesso modo su tutti i corpi. UN’ AUTO IN CURVA In un’auto in curva ci sentiamo spinti verso l’esterno senza che ci sia nessuno che ci spinga. Agisce una FORZA APPARENTE. Chi osserva dall’esterno, fermo a terra, giustifica un simile fenomeno con le leggi di Newton. Perché un’ auto possa fare una curva deve esserci la presenza di una forza centripeta (FORZA REALE tipo la forza di attrito) che impedisce che l’auto prosegua per la tangente alla curva, invece di curvare. Chi osserva si trova in un riferimento INERZIALE (quasi), la Terra. Chi è in macchina si trova in un sistema di riferimento NON INERZIALE. Per il principio di inerzia tenderebbe a continuare il suo moto rettilineo, invece di curvare, ed è per questo che colui che si trova in macchina si sente spinto verso l’esterno, ma non agiscono forze reali su di lui. IL PRINCIPIO DI EQUIVALENZA La cosiddetta FORZA GRAVITAZIONALE agisce QUINDI allo stesso modo di una FORZA APPARENTE, che è dovuta semplicemente all’accelerazione dal nostro Sistema di Riferimento. Le forze apparenti compaiono in tutti i sistemi di riferimento accelerati, detti Sistemi non Inerziali, perché in essi non vale il Principio di Inerzia: un corpo in quiete resta in quiete, un corpo in moto continua a muoversi di moto rettilineo uniforme, a meno che non intervenga una forza a modificare il suo stato di quiete o di moto. Non è così, per esempio, in un auto in curva: viene infatti modificato lo stato di quiete di chi è in macchina senza che agisca su di lui una forza reale. LA CURVATURA DELLO SPAZIO-TEMPO Coloro che sono all’interno del Riferimento non sanno dell’esistenza o meno della forza applicata al cavo o della presenza del campo gravitazionale, ma notano che gli oggetti si comportano come se agisse su di loro una forza, decidere di quale forza si tratti è arbitrario. EINSTEIN decide per una FORZA APPARENTE e cioè dovuta all’accelerazione dei corpi, e attribuisce tale accelerazione, non a una mano misteriosa che tira un altrettanto misterioso cavo, ma alla curvatura dello SPAZIOTEMPO. La CURVATURA è dovuta alla presenza di masse che non interagiscono tra di loro tramite forze applicate ai vari corpi ma modificando lo spazio, modificandone la GEOMETRIA. La teoria della relatività generale di Einstein Un campo gravitazionale è equivalente ad un sistema di riferimento accelerato (“principio di equivalenza”) Un campo gravitazionale è equivalente ad uno spazio-tempo curvo (non euclideo) Le masse incurvano lo spazio-tempo I corpi si muovono in uno spaziotempo curvo seguendo linee di minima distanza La fisica diventa geometria !!! www.arrigoamadori.com 23 febbraio 2006 ww.astrofilicesena.it Conseguenze “strane” della teoria della relatività generale Spostamento del perielio di Mercurio Spostamento apparente della posizione delle stelle durante una eclissi totale di sole (lenti gravitazionali) Spostamento verso il rosso della luce emessa dalle stelle (red-shift gravitazionale) Collasso gravitazionale di una stella (stelle di neutroni, pulsar, buchi neri) Onde gravitazionali Cosmologia relativistica (red-shift cosmologico, radiazione fossile, big-bang, modelli espansivi) www.arrigoamadori.com 23 febbraio 2006 ww.astrofilicesena.it La teoria einsteiniana della gravitazione – la “Teoria della relatività generale” – è una teoria geometrica della gravitazione. Che cosa si intende dire? Che l’azione gravitazionale esercitata da un corpo non si esprime mediante una forza, ma in termini di una modifica della geometria dello spazio circostante. Per fare un esempio, un pianeta – corpo di massa sufficientemente piccola da non produrre a sua volta una modifica sostanziale della geometria – si muoverà liberamente nello spazio circostante il Sole, seguendo una retta della geometria modificata. La teoria ebbe diverse conferme sperimentali. Aristotele simile? aveva detto qualcosa di “ Ogni corpo tende spontaneamente al suo luogo naturale … “ NEL MONDO DELLE PARTICELLE Svanisce il concetto di FORZA si parla solo di INTERAZIONI e di particelle mediatori delle interazioni. I fisici hanno elaborato una teoria, chiamata Modello Standard, che vuole descrivere sia la materia che tutte le forze dell'universo (esclusa la gravità). La sua bellezza sta nella capacità di spiegare centinaia di particelle e interazioni complesse con poche particelle e interazioni fondamentali. Ci sono due generi di particelle: particelle che sono materia (come gli elettroni, i protoni, i neutroni, e i quark) e particelle che mediano le interazioni (come i fotoni) Particelle mediatrici di forza: Ogni tipo di interazione fondamentale agisce "mediante" una particella mediatrice di forza (un esempio è il fotone). Particelle materiali: Il Modello Standard sostiene che la maggior parte delle particelle materiali finora conosciute è composta di particelle più fondamentali, i quark. C'è anche un'altra classe di particelle materiali fondamentali, i leptoni (un esempio è l'elettrone). I fisici cercano particelle mai osservate per poter capire come funziona l'universo. Si chiedono continuamente se le nuove particelle, e le particelle già ben note, sono davvero fondamentali. I fisici hanno scoperto circa 200 particelle (di cui la maggior parte non sono fondamentali). Per identificare queste particelle, le hanno chiamate con i nomi delle lettere degli alfabeti greco e romano. Ma ripercorriamo la strada partendo dalle forze fondamentali della natura le quattro forze fisiche che "reggono" l'universo gravitazionale nucleare debole elettromagnetica nucleare forte Un’idea antropomorfica di forza www.arrigoamadori.com 23 febbraio 2006 ww.astrofilicesena.it LE 4 FORZE Tutti (o quasi …) i fenomeni naturali si spiegano grazie all’azione di 4 forze fondamentali : • La forza gravitazionale è comune a tutta la materia : tutti i corpi materiali si attraggono reciprocamente (non è mai repulsiva) • La forza elettromagnetica è prodotta dalle cariche elettriche : essa è sia attrattiva che repulsiva • La forza nucleare debole agisce all'interno dei nuclei atomici : essa è responsabile della radioattività • La forza nucleare forte agisce all'interno dei nuclei atomici : essa tiene assieme protoni e neutroni www.arrigoamadori.com 23 febbraio 2006 ww.astrofilicesena.it formazione delle stelle sistemi planetari struttura in grande scala dell'universo big bang buchi neri FORZA GRAVITAZIONALE campi e onde elettromagnetiche (radio, tv, telefoni, computers ecc.) proprietà chimiche della materia vita FORZA ELETTROMAGNETICA FORZA NUCLEARE DEBOLE decadimenti radioattivi (isotopi radioattivi in medicina, datazione dei fossili) nuclei atomici fissione nucleare incontrollata (bomba atomica) fissione nucleare controllata (reattore nucleare) fusione nucleare incontrollata (bomba H) fusione controllata (speranza dell'umanità ...) emissione di energia dalle stelle FORZA NUCLEARE FORTE Alcuni nuovi fenomeni sfuggono ancora alla comprensione : • Materia oscura • Energia oscura • Espansione dell’universo con velocità crescente • Energia del vuoto • Oggi si sta cercando di unificare le 4 forze in una sola forza • La forza elettromagnetica e la nucleare debole costituiscono la forza elettrodebole • Il problema non ancora risolto è l’unificazione della gravità con le altre forze Elettro debole • Uno degli attuali tentativi di unificazione è la cosiddetta teoria delle stringhe Forse, a causa di queste difficoltà, dovremo riscrivere la fisica dalle fondamenta Grande unificazione la teoria del “tutto” I più grandi sforzi teorici attuali consistono nel cercare una teoria unica, la teoria del tutto Una sola teoria cioè che spieghi tutti i fenomeni Fra i vari tentativi promette bene ed è in attesa delle prime prove sperimentali la cosiddetta teoria delle stringhe Secondo questa teoria, ogni particella sarebbe il “prodotto” della “vibrazione” di “stringhe” (simili a corde vibranti) estremamente piccole particelle … e particelle … e ancora particelle … ma IL GRAVITONE IL FANTASMA DELL’OPERA Il problema più importante da risolvere nel processo di unificazione delle teorie fisiche è LA QUANTIZZAZIONE DELLA GRAVITÀ cioè come sia possibile descrivere la gravità in termini di quanti (i cosiddetti gravitoni) così come ogni altra forza è esprimibile in quanti (per esempio i fotoni per la forza elettromagnetica) La descrizione in termini di corde di quelle forze gravitazionali che già abbiamo così intimamente connesso alla natura dello spazio e del tempo promette di aprire alcune nuove prospettive sulla realtà. Un'altra caratteristica fastidiosa del Modello Standard è che molte interazioni fondamentali semplicemente non vengono spiegate dalla teoria. mediatrice dell'interazio ne debole Per esempio, perché la particella W ha grande massa, e il fotone nulla, se sono tutti e due mediatori di forza? Perché si genera la massa delle particelle? Perché si distribuisce così? Per colmare questa lacuna del Modello Standard, i fisici hanno teorizzato l'esistenza di una particella chiamata Il bosone di Higgs. Si suppone che una particella acquisti la massa in seguito alla sua interazione con il bosone di Higgs. Questa particella non è ancora stato osservata, ma i fisici sperano che i futuri studi con gli acceleratori ad alta energia possano confermare o negare la sua esistenza. Opinione è il dolce Opinione è l’amaro Opinione è il caldo Opinione è il freddo Opinione è il colore Verità gli atomi e il vuoto Democrito (400 a. C.) ELABORARE PEZZETTI DI INFORMAZIONE Gli sviluppi della matematica costruttiva sono ancora ampiamente inesplorati perché i fisici adottano senza pensarci troppo, afferma Barrow (in Perché il mondo è matematico, Laterza), argomenti della matematica noncostruttiva. La visione costruttivista frustra però i tentativi di arrivare a una Teoria del Tutto. Potremmo immaginare le leggi di natura come programmi utilizzati da una macchina costruita dalle particelle elementari e dall’energia di cui è fatto il nostro mondo materiale (afferma sempre Barrow) Il paradigma computazionale non fa appello alla simmetria come legge primaria e si concentra sull’elaborazione di “pezzetti” di informazione, adottando una visione discreta e discontinua del substrato del mondo. Gli studiosi di fisica delle particelle hanno fatto grandi progressi vedendo l’Universo come una grande simmetria. La ricerca di una Teoria del Tutto corrisponde alla ricerca di un’unica simmetria onnicomprensiva all’interno della quale tutte le leggi che già conosciamo possano essere inserite come suoi costituenti. Questa visione dell’Universo , afferma sempre Barrow, è costruita su una convinzione della supremazia delle leggi simmetriche e sulla continuità dello spazio-tempo SIMMETRIE, GRUPPO DI SIMMETRIA, E TEORIA DEI GRUPPI Negli ultimi duecento anni il concetto di legge di natura è divenuto un insieme di regole che ci dicono come le leggi cambiano nello spazio e nel tempo, ma anche come queste leggi possono essere tradotte in enunciati che asseriscono che qualche cosa non deve cambiare: GLI INVARIANTI. Ciascuna delle leggi più importanti, per esempio la legge di conservazione dell’energia è equivalente all’invarianza delle leggi del moto rispetto alle traslazioni avanti e indietro nel tempo: il risultato di un esperimento non deve dipendere dal momento in cui è stato effettuato, se tutte le altre condizioni restano identiche. La conservazione della quantità di moto è equivalente all’invarianza delle leggi del moto rispetto alla posizione del laboratorio nello spazio, e la conservazione del momento angolare equivale all’invarianza rispetto all’orientamento del laboratorio nello spazio. Un “gruppo” in matematica non è altro che un insieme di cambiamenti caratterizzato da tre semplici proprietà: deve essere possibile l’assenza di cambiamenti; deve esserci la possibilità di annullare o invertire ogni cambiamento in modo da tornare allo stato di partenza; due qualsiasi cambiamenti consecutivi devono dare un risultato cui si sarebbe potuto ugualmente pervenire tramite un unico cambiamento distinto dai primi due. I FISICI NON AMANO GLI UNIVERSI DISCRETI A partire dal secolo XVIII, tuttavia, il grande successo arriso alle applicazioni fisiche e tecnologiche del calcolo infinitesimale - strumento di natura squisitamente continua – ha determinato un rafforzamento tra i fisici che l’universo sia costruito sulla continuità. Ne è derivato lo sviluppo di una fisica fondamentalmente continua: e neppure l’evidenza incontestabile di una realtà almeno parzialmente discreta quale è andata emergendo dall’esplorazione del mondo microscopico ha di fatto scosso la fede dei fisici in una continuità strutturale di base dell’universo. L’universo discreto ha lo stesso diritto di cittadinanza della Teoria delle stringhe, ambedue ancora privi di qualsivoglia conferma sperimentale. Alcuni idee di Universi Discreti 1.Universo costruito sui GRAFI DIREZIONALI ACICLICI 2.Universo con l’architettura di un AUTOMA CELLULARE 3.Universo con la struttura di un COMPUTER DIGITALE 4.… Qualunque sia l’indirizzo seguito sulla via della discretezza si arriva a dover scegliere una lunghezza caratteristica della granularità riscontrata, e questo è un parametro libero della teoria di cui si ha piena disponibilità. Scelte diverse della lunghezza conducono a conseguenze assai diverse. 1. Nelle investigazioni in atto si procede con molta cautela e fino a dove è possibile si evita di fare una scelta sulla lunghezza caratteristica della teoria. Quando è indispensabile scegliere si opta per una lunghezza non superiore alla lunghezza di Planck, la lunghezza cioè che porta ai conflitti più gravi tra Meccanica Quantistica e Relatività Generale. 2. Ma se si dovesse scegliere una lunghezza superiore a quella di Planck, ciò sconvolgerebbe di fatto il nostro modo di porci nei confronti di quanto acquisito nelle precedenti investigazioni quantistico-gravitazionali. A lunghezze superiori alla lunghezza di Planck i conflitti tra MQ e RG sarebbero presenti in modo marginale ma … dobbiamo tener presente come il conflitto tra meccanica quantistica e gravità sia stato il maggiore scoglio che la fisica delle alte energie si sia trovata ad affrontare negli ultimi trent’anni, e tutte le ricerche sono state in qualche modo collegate al problema del conflitto irriducibile tra RG e MQ. L’introduzione di una lunghezza superiore a quella di Planck avrebbe il tragico effetto di svuotare di significato vasti capitoli della ricerca precedente. È più che giustificata quindi l’avversione per gli universi discreti da parte dei fisici … A. Sestero, ENEA Frascati, 3 aprile 2006 DOMANDE AD ULISSE-TRIESTE http://ulisse.sissa.it/chiediAUlisse/chiediAUlisse 1. Esistono correlazioni tra forze elettromagnetiche e forze di gravità? 2. Se sì, come sono state scoperte e come si misurano? Inoltre la legge della relatività ipotizza un limite spazio temporale? 3. È possibile indurre lo spostamento della materia non solo nello spazio ma anche nella dimensione temporale? 25 maggio 2005 Massimiliano Pizzorusso Nella teoria della Relatività Generale di Einstein (1916) la gravitazione è descritta in termini di curvatura dello spaziotempo, la cui geometria viene modificata dalla presenza di materia (massa o energia). Tutti i fenomeni fisici, svolgendosi nello spazio-tempo, risentono di tali modificazioni della geometria e sono, pertanto, influenzati dalla gravitazione. Dunque, anche l'interazione elettromagnetica risente dell'azione della gravità. La correlazione fra elettromagnetismo e gravitazione apparve evidente già agli albori della teoria della Relatività Generale. Come esempio, possiamo citare la curvatura dei raggi di luce (la luce è di natura elettromagnetica) proveniente da una stella quando questi transitano in prossimità del Sole. Tale effetto, previsto da Einstein, fu di fatto osservato da Eddington nel 1919, in occasione di un'eclisse totale. L'influenza della gravità sul campo elettromagnetico è di norma estremamente piccola a causa dell'intrinseca debolezza dell'interazione gravitazionale ed è quindi di difficile misurazione. Essa diviene evidente solo in prossimità di grandi concentrazioni di massa-energia. È questo il caso di corpi celesti caratterizzati da altissime densità, come le stelle di neutroni o i buchi neri. Anche l'interazione elettromagnetica (in quanto forma di energia) è - dal canto suo - capace di indurre distorsioni nella geometria dello spazio-tempo, dando luogo, quindi, ad effetti gravitazionali. Tali effetti, ordinariamente trascurabili, possono tuttavia divenire rilevanti in condizioni estreme, laddove l'intensità dei campi elettromagnetici è elevatissima. È il caso dei magnetars, stelle di neutroni dotate di campi magnetici dell'ordine di 1015 gauss (un milione di miliardi superiori al campo magnetico terrestre). Al di là della reciproca influenza, esiste poi la convinzione nella comunità scientifica che la forza elettromagnetica e la forza gravitazionale siano correlate anche ad un livello più profondo, nel senso che possano avere una comune origine. Già Einstein, negli ultimi anni di vita, tentò senza successo di sviluppare una teoria del campo unificato, cercando di incorporare l'interazione elettromagnetica in una descrizione geometrica simile a quella della gravitazione. L'idea che tutte le interazioni (le forze) fondamentali abbiano una comune origine è oggi universalmente accettata. Ne abbiamo prova nell'unificazione della forza nucleare debole e di quella elettromagnetica. E vi sono evidenze di una possibile unificazione della forza nucleare forte (di ciò si occupano le Teorie di Grande Unificazione: GUT). La gravitazione però sfugge ancora a questo schema di unificazione. Il problema principale sembra essere legato al fatto che - a differenza delle altre tre forze - non è a tutt'oggi disponibile una teoria quantistica soddisfacente della gravità (quantum gravity). E in questa direzione sono rivolti gli sforzi di un gran numero di fisici, teorici e sperimentali. L'esistenza di un limite spazio-temporale, se per limite s'intende un – confine - per l'Universo, è condizionata dalla quantità di massa-energia in esso presente. A seconda della densità di massa-energia presente nell'Universo, quest'ultimo può risultare “aperto” o “chiuso” (un po' come la superficie di una sfera). Non abbiamo ancora evidenze definitive di quale condizione sia effettivamente realizzata, poiché è difficile stimare correttamente la densità dell'Universo. L'idea di poter realizzare trasferimenti di materia non solo nello spazio ma anche nel tempo è sempre stata affascinante. Da un punto di vista puramente teorico è possibile immaginare che, in determinate circostanze, due porzioni dello spazio-tempo lontane nel tempo possano essere collegate da un cunicolo o wormhole letteralmente: buco di verme (detto anche ponte di Einstein-Rosen). In tal caso, attraversando un simile cunicolo si potrebbe passare in un altro tempo. Il cunicolo si comporterebbe così come una specie di scorciatoia nello spazio-tempo (è, questa, l'idea di base delle macchine del tempo). La possibilità di una realizzazione pratica di tale attraversamento è tuttavia remota, poiché risulta estremamente difficoltoso tenere aperto un wormhole durante il suo attraversamento. Non possiamo però escludere che la Natura sia in grado di realizzare (e quindi, di fatto, realizzi) da qualche parte tali processi. Francesco Sorge Rappresentazione bidimensionale di un da Wikipedia, l'enciclopedia libera WORMHOLE Il termine inglese "wormhole" deriva dalla seguente analogia usata per spiegare il concetto: si immagini che l'universo sia la buccia di una mela, e che un verme viaggi sulla sua superficie. La distanza tra due punti opposti della mela è pari a metà della circonferenza se il verme resta sulla superficie della mela, ma se invece si scava un foro direttamente attraverso la mela, la distanza che deve percorrere è inferiore. BUCHI TEMPORALI Si ritiene che non sia possibile convertire un wormhole in una macchina del tempo perché alcuni modelli matematici indicano che il timehole verrebbe distrutto prima che qualsiasi informazione possa passarvi attraverso. Il dibattito su questo soggetto è descritto da Kip S. Thorne nel libro Black Holes and Time Warps, e richiederebbe probabilmente la risoluzione di una teoria della gravità quantistica. da Wikipedia, l'enciclopedia libera BIBLIOGRAFIA LIBRI DI DIVULGAZIONE PERCHÉ IL MONDO È MATEMATICO – John Barrow – Laterza I NUMERI DELL’UNIVERSO - John Barrow - Mondadori TEORIE DEL TUTTO - John Barrow - Adelphi L’EVOLUZIONE DELLA FISICA - Einstein, Infeld – Boringhieri CD-ROM ZANICHELLI in collaborazione con LA STAMPA EINSTEIN E LA TEORIA DELLA RELATIVITÀ (con esercizi) di TULLIO REGGE e FEDERICO TIBONE SITI INTERNET http://www.infn.it/multimedia/particle/paitaliano/utai.html http://scienzapertutti.Inf.infn.it/quark/03/Giugno/quark/newP/3.html http://ulisse.sissa.it/chiediAUlisse/chiediAUlisse http://ulisse.sissa.it/chiediAUlisse/domanda/2004/Ucau040318d001/ http://it.wikipedia.org/wiki/Wormhole http://wikipedia.sapere.alice.it/wikipedia/wiki/Materia_esotica http://wikipedia.sapere.alice.it/wikipedia/wiki/Kip_S._Thorne www.arrigoamadori.com - ww.astrofilicesena.it http://www2.sif.it/riviste/nsag/nsag-2006-03-04/03.pdf