Linguaggio audiovisivo e
Narrazione:
Inquadrature e
Movimenti di camera
Quando si inizia una ripresa bisognerebbe sempre aver
chiaro in mente quel che si vuol fare. Troppo spesso
capita di assistere invece a video amatoriali in cui la
camera "spazzola" la scena avanti e indietro fino a far
venire il mal di mare. Le riprese tipiche del dilettante si
vedono dopo pochi secondi, proprio per l'indecisione e
un senso generale di confusione e approssimazione.
L'operatore esperto invece non filma mai a caso: ogni
inquadratura viene decisa prima di effettuare la ripresa,
così come i movimenti di macchina, che devono sempre
avere un loro preciso significato. Quante volte abbiamo
visto interminabili inquadrature che "vagano" per la
scena senza motivo?
Quindi, punto primo: prima di iniziare la ripresa,
decidere quel che si intende riprendere. Non solo l'inizio
ma anche la fine! L'operatore cioè deve stabilire: il tipo
di inquadratura, la durata della stessa, gli eventuali
movimenti di macchina e la loro conclusione. Questo
impedirà di iniziare bene una ripresa per poi finirla a
casaccio perché non si era prevista in anticipo l'esatta
sequenza.
Una questione fondamentale per ottenere delle
buone riprese è saper fare delle buone inquadrature.
Questa qualità purtroppo la si impara con la pratica.
Esistono però delle tecniche in proposito che sono
d'aiuto.
Come si realizza una buona inquadratura?"
Una buona inquadratura è, fondamentalmente, una
equilibrata composizione degli elementi che la
compongono: oltre alla loro disposizione, andrà
curata anche l'illuminazione, la prospettiva e il
soggetto, insomma dovrà esserci una certa
piacevolezza
dell'insieme,
senza
evidenti
sbilanciamenti.
Uno "sbilanciamento" tipico può essere la persona
troppo vicina al bordo dell'inquadratura, con troppa
"aria" in testa o, peggio, coi piedi o altre parti del
corpo tagliati.
Un viso ripreso di profilo non dev'essere quasi mai
collocato esattamente nel centro dell'inquadratura,
come il principiante tende a fare (impressione di
staticità e rigidità) ma leggermente spostato di lato, in
modo da lasciare più spazio nella direzione in cui
guarda il soggetto.
Eccellenti esempi di "inquadratura" possono essere
osservati nelle opere dei grandi pittori del passato
come Tintoretto, Tiepolo, Caravaggio, Rembrandt, i
cui grandi quadri con decine di figure complesse
sono delle spettacolari dimostrazioni di dominio
assoluto della composizione.
I grandi artisti cioè sapevano dirottare l'attenzione
dello spettatore esattamente dove volevano loro.
Quando guardate un quadro di un grande pittore la
vostra attenzione non si posa mai a caso su
qualcosa, ma viene catturata esattamente dove
l'autore vuole che sia attratta. Questo lo si ottiene
con una sapiente disposizione degli elementi e delle
loro masse, con l'uso del colore o della luce. Forse
non ve ne siete mai resi conto ma è proprio così.
Cena in Emmaus (Caravaggio, 1601)
Un operatore di ripresa "serio" dovrebbe conoscere i
vari tipi di inquadratura, così come i principali
movimenti di macchina.
Le inquadrature sono sostanzialmente di due tipi:
i "campi", riferiti a scene di paesaggio
i "piani", riferiti alla figura umana.
La conoscenza basilare dei termini tecnici sarà di
aiuto nel momento in cui si proverà a scrivere una
sceneggiatura.
Con la telecamera noi riprendiamo un paesaggio,
una persona che si muove o parla, l'interno di una
stanza.
Ogni inquadratura parte dal momento che pigiamo il
pulsante di avvio fino a quando pigiamo quello di
stop. Una inquadratura è la ripresa di un paesaggio,
di una persona che si muove o parla, dell'interno di
una stanza.
La scena invece è l'insieme di più inquadrature che
hanno la stessa unità di luogo e di tempo. Esempio:
una persona parla, noi la riprendiamo prima di fronte,
poi di lato, infine ancora di fronte. Le tre riprese
(fronte / lato / fronte) sono inquadrature, l'insieme
delle tre riprese è una scena.
Non tutte le inquadrature sono uguali.
Vi sono una serie di inquadrature codificate in ambito
cinematografico,
Inserto o Dettaglio: è
una parte molto ristretta
e quindi ravvicinata che
possiamo inquadrare: un
occhio a tutto schermo, il
petalo di un fiore…
Primissimo Piano
(PPP): è l'inquadratura
centrale di un viso (non
del tutto intero).
Primo Piano (PP):
quando riprendo il
viso completo ed il
collo della persona.
Mezzo Busto (MB):
quando mi allargo e
riprendo anche le
spalle e mezzo busto
della persona.
Piano Medio (PM): se
riprendo la figura dalla
vita a tutta la testa
Piano Americano (PA):
nato ad Hollywood, per
riprendere fino alle
ginocchia e far vedere il
cinturone e la pistola.
Totale o Figura Intera
(FI): la persona è
completamente al
centro
dell'inquadratura, dalla
testa ai piedi.
Campo Medio (CM):
è visibile la figura
umana posta in una
ambientazione visibile e
riconoscibile.
Campo Lungo (CL):
la telecamera mostra
una porzione di
location molto ampia.
intorno all'attore.
Campo Lunghissimo
(CLL): quando si
riprende la figura
umana a grande
distanza immersa nel
paesaggio circostante.
Ricapitolando:
In riferimento alla figura umana abbiamo:
PARTICOLARE (abbreviato in: PART)
PRIMISSIMO PIANO (abbreviato in: PPP)
PRIMO PIANO (abbreviato in: PP)
MEZZA FIGURA (abbreviato in: MF)
PIANO AMERICANO (abbreviato in: PA)
FIGURA INTERA (abbreviato in: FI)
Ricapitolando:
In riferimento all'ambiente, invece, abbiamo:
DETTAGLIO (abbreviato in: DETT)
TOTALE (abbreviato in: TOT)
CAMPO MEDIO (abbreviato in: CM) - Al centro ci
sono i personaggi
CAMPO TOTALE (abbreviato in: CT) - E' come un
campo medio ma che presenta tutto l'ambiente
CAMPO LUNGO (abbreviato in: CL) - I personaggi si
vedono, ma il centro è il paesaggio
CAMPO LUNGHISSIMO (abbreviato in: CLL) - I
personaggi si perdono, sono irriconoscibili.
A livello di angolazione della
videocamera, abbiamo:
INQUADRATURA FRONTALE
INQUADRATURA DALL'ALTO
INQUADRATURA DAL BASSO
Mentre le inclinazioni possono
essere:
NORMALE
OBLIQUA
VERTICALE
E’ importante anche allenarsi a calcolare
mentalmente la durata delle inquadrature:
quanto deve "durare" un'inquadratura? Bella
domanda! Non esiste una regola fissa, se non
quella che quando l'occhio ha "esplorato"
completamente una scena bisogna cambiare
inquadratura. Lo spettatore cioè non deve
arrivare a "stufarsi": all'opposto non bisogna
interrompere una scena troppo presto
impedendogli di cogliere i particolari importanti.
Naturalmente un dettaglio richiederà meno
tempo di un campo medio ricco di particolari.
Allo stesso modo una scena statica richiederà
meno tempo di una dove ci sono delle azioni.
Un'inquadratura fissa durerà meno di un'altra
che invece esegue delle zoomate o delle
panoramiche.
L'inquadratura di un gruppo di persone impegnato in
qualche attività dovrà essere più "lunga" di un primo
piano. Quanto lunga? Non c'è una regola precisa, ogni
inquadratura è un caso a sè. In genere però si va da
pochi secondi a qualche decina al massimo. Una ripresa
di 20 o 30 secondi può risultare interminabile se non
accade qualcosa dentro la scena. Una buona regola
generale è interrompere la ripresa non appena avremo
mentalmente "esplorato" tutta l'inquadratura. Allo stesso
modo, una scena non andrà interrotta prima che si sia
potuto distinguere tutti gli elementi importanti
dell'inquadratura. Iniziate la ripresa solo quando avrete
deciso come concluderla.
PANORAMICHE
Vengono spesso confuse con le carrellate, che sono
tutt'altra cosa. Nelle panoramiche l'operatore non si
muove fisicamente dalla propria posizione, ma ruota
la camera sul proprio asse verticale o orizzontale
(alto-basso, destra-sinistra e viceversa). Una
panoramica orizzontale di 360° è un giro completo
sull'asse orizzontale (per esempio seguendo un
ragazzino che ci gira intorno). Si parla anche di
"panoramica a seguire", cioe' quando si inquadra un
soggetto in movimento davanti alla camera. Le
panoramiche verticali invece sono quelle che si
eseguono dall'alto in basso o viceversa, per esempio
inquadrando un palazzo che non si riesce a
riprendere per intero.
CARRELLATE
Vengono spesso confuse con le panoramiche (!),
eppure la parola stessa da cui prendono il nome, cioè
"carrello", dovrebbe togliere qualsiasi dubbio anche ai
meno svegli. Le carrellate sono tutti quei movimenti
dove macchina e operatore si spostano fisicamente in
qualsiasi direzione.
In realtà anche la "camminata a piedi" e' una sorta di
carrellata; in questo caso per eliminare gli inevitabili
scossoni è stata inventata la "steady-cam", un
sofisticatissimo aggeggio a base di giroscopi e
contrappesi che si aggancia all'operatore tramite
un'imbragatura, e con il quale si possono eseguire
delle carrellate perfette anche correndo giù per una
scalinata.
I movimenti di macchina possono essere combinati
tra loro, cioè si può panoramicare mentre si effettua
una carrellata, per accompagnare meglio il soggetto
in movimenti o scene complesse.
Le carrellate sono molto usate nel cinema, molto
meno in tv, per motivi di spazio e praticità. In
televisione si usano le cosiddette "carrellate ottiche",
cioè quelle effettuate con lo zoom.
La fondamentale differenza con le carrellate
autentiche consiste nel fatto che l'allontanamento o
l'avvicinamento del soggetto si realizza con l’uso di
lenti e non con lo spostamento fisico dal luogo di
ripresa. Mentre si effettua una zoomata in sostanza si
altera la prospettiva al variare della focale
dell'obiettivo.
La carrellata invece consente lo spostamento rispetto
al soggetto evitando i fenomeni tipici degli zoom,
quali lo schiacciamento (teleobiettivo) o la
deformazione dovuta agli obiettivi grandangolari.
Le carrellate risultano più naturali delle zoomate,
perché nessuno di noi ha uno zoom al posto degli
occhi. Lo zoom quindi va usato con giudizio, e anzi,
andrebbe usato principalmente solo per variare le
inquadrature, e non per zoomare a più non posso
mentre si filma, come si vede fare spesso purtroppo.
Tutti i movimenti di macchina, di regola (e in
particolare le panoramiche), dovrebbero svilupparsi
con movimento dolce e progressivo.
Soggettiva e Oggettiva
Possiamo descrivere le immagini di una ripresa in
modo soggettivo, ponendo la videocamera al posto
degli occhi del nostro personaggio. Ogni individuo
vede con i propri occhi, quindi se il regista vuole
mostrare la "personale" visione di un personaggio,
deve far vedere con i suoi occhi.... e proprio
ponendo la videocamera all'altezza degli occhi del
nostro soggetto, possiamo realizzare il tutto.
Se stiamo parlando di un cane od un gatto, la
videocamera deve essere posta a 10 cm dal
suolo.... se il nostro personaggio è un gigante,
dobbiamo porre la macchina da presa più in alto,
rispetto agli altri personaggi.
Soggettiva e Oggettiva
L'importante è far muovere
la videocamera, nella stessa
identica maniera in cui si
muove il personaggio
.... e soprattutto,
dal suo reale punto di vista.
L'oggettiva, invece, è una ripresa neutrale, fatta in
terza persona, è uno spettatore qualsiasi, ovvero
proprio lo spettatore cinematografico, che vede la
scena con i suoi occhi, quindi dal suo punto di vista.
La maggior parte delle riprese vengono effettuate in
questa maniera.
Il Piano Sequenza
Il Piano Sequenza è una ripresa particolare perchè
prevede la ripresa in continuo di una scena, senza
interruzione. E' difficile da realizzare per vari motivi.
Occorre trovare una scena giusta, ovvero crearla
nella sceneggiatura, in modo da inserire tutti gli
elementi necessari: deve mostrare elementi
importanti narrativamente, i personaggi presenti
devono essere in qualche modo determinanti
nell'ambito della storia, così come la situazione
raccontata. La difficoltà è anche data dal fatto che la
recitazione deve procedere dall'inizio alla fine senza
interruzione, deve essere perfetta. E naturalmente
tutto, dalla scenografia alle luci deve seguire la
ripresa.
Usa le gambe!
Avete due gambe, usatele! Non filmate sempre dalla
stessa posizione usando lo zoom! Un bel filmato si
distingue soprattutto per la ricchezza e la varietà delle
inquadrature, i punti di vista originali, i soggetti
sempre interessanti. Se un'inquadratura non vi
convince lasciate perdere. Ogni inquadratura
dovrebbe aggiungere qualcosa in più al vostro
filmato, suscitare interesse o curiosità. Quante volte ci
è capitato di vedere il dilettante scendere
dall'automobile e iniziare subito a filmare? (quando
addirittura si mette a filmare dal finestrino abbassato!)
Curare la posizione di ripresa invece è
importante per migliorare l'inquadratura e
soprattutto per scoprirne di nuove! Non
accontentatevi della prima inquadratura che vi
capita sotto mano: prima di riprendere provate a
spostarvi, cercate nuove angolazioni, nuove
prospettive.
Sforzatevi sempre di variare i punti di ripresa,
sia con cambi di inquadratura che provando
nuovi punti di ripresa.
Messa a fuoco
Una delle croci e delizie del videoamatore (ma
anche del professionista!) è la messa a fuoco:
quante volte avete rovinato irrimediabilmente
delle bellissime riprese con delle deplorevoli
sfuocature!!! Il "segreto" per avere sempre i
soggetti perfettamente a fuoco è
semplicissimo: prima di iniziare la ripresa,
bisogna *sempre* regolare la messa a fuoco
inquadrando il soggetto con il teleobiettivo al
massimo.
Provate in anticipo i movimenti!
Se dovete fare dei movimenti di macchina,
provateli sempre a vuoto, prima di iniziare la
ripresa, e controllate la dolcezza della traiettoria.
E’ buona regola generale fare movimenti dolci,
mai bruschi, e purtuttavia decisi. Se avete
stabilito di fare una panoramica, durante la
ripresa non dovete avere ripensamenti o, peggio,
tornare indietro! Obbligatorio poi mettere a fuoco
*prima* della ripresa. Specialmente se intendete
fare zoomate, preparatevi la messa a fuoco sul
soggetto in cui andrete a "chiudere".
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