HPV: informazione e counselling Commissione vaccini SIAIP Informazione Vi sono conoscenze imprecise sull’infezione da HPV: Modalità di trasmissione Presenza di tipi ad alto e basso rischio oncogeno Malattie associate ai tipi a basso (condilomi) ed alto rischio (lesioni precancerose e tumori) Possibilità di prevenzione Le fonti di informazione (internet ed altri media) sono talvolta imprecise o ambigue Possibili motivazioni della scarsa informazione HPV precedentemente sottovalutato rispetto ad altre infezioni sessualmente trasmesse (Herpes genitale, Gonorrea) Conferma relativamente recente del ruolo causale dell'HPV nei carcinomi del collo dell’utero Virus molto diffuso nella popolazione, solo raramente causa il cancro Grazie al pap-test, la prevenzione secondaria ha ridotto i casi di cancro soprattutto invasivo e quindi il problema può essere percepito come risolto L'utero è un organo interno, intimo, misterioso. Il cancro ferisce profondamente, ma non lascia ferite visibili, quindi è difficile da comunicare Il bisogno Malgrado la scarsa educazione sull'argomento (o forse proprio per questo) esiste – ed è ampiamente documentato – un grande desiderio di informazione sull'HPV. Anhang R, et al 2004 Il successo della campagna vaccinale Elementi indispensabili: l'efficacia e la sicurezza del vaccino la percezione della vaccinazione come un importante strumento di miglioramento della salute la conseguente adesione alla campagna vaccinale da parte della popolazione. Destinatari Famiglie Pre-adolescenti e adolescenti Giovani donne Tutti Cosa dire Malattia (tumore del collo dell'utero) Infezione (virus) Prevenzione secondaria Prevenzione primaria L’evitamento Il cancro è una patologia che sembra lontana da noi, crea meccanismi di evitamento del tipo "a me non succederà". La malattia Epidemiologia del cancro del collo dell'utero: seconda causa di morte per tumore in Europa tra 15-44 anni; ogni giorno 40 donne al giorno in Europa muoiono per questo tumore; in Italia si registrano circa 3.500 nuovi casi con 1.500 decessi. L’infezione Il Papillomavirus è un virus molto diffuso nella popolazione, circa il 75% degli individui sessualmente attivi entrano in contatto almeno una volta con il virus nella loro vita. La diffusione è ubiquitaria, non è un virus che colpisce "popolazioni" o "comportamenti" a rischio. La diffusione è massima fra i giovani. La trasmissione avviene per contatto sessuale, non sono necessari rapporti completi. L'uso del preservativo, il cui uso è fondamentale per la prevenzione di molte malattie, è legato ad una riduzione del rischio di trasmissione, ma la protezione è solo parziale. L’infezione L'infezione ha carattere frequentemente asintomatico e può rimanere silente per molti anni senza causare problemi La maggior parte delle infezioni (circa il 90%) guarisce spontaneamente entro uno-due anni dal contagio: l'infezione quindi non significa necessariamente malattia. La persistenza dell’infezione può portare allo sviluppo di lesioni precancerose Le lesioni precancerose possono, se non trattate, progredire verso il cancro: il processo è lento e solitamente impiega varie decadi Il Papillomavirus è quindi la causa necessaria, ma non sufficiente di tumore del collo dell'utero Circa il 70% dei tumori del collo dell’utero è causato da soli due genotipi: il 16 e il 18. La prevenzione secondaria Fondamentale per individuare le lesioni che precedono la comparsa di tumore o scoprire il tumore in fase precoce perchè il cancro del collo dell’utero può colpire tutte le donne e le lesioni solitamente sono asintomatiche. Il pap-test è un esame di semplice esecuzione e non doloroso. E’ basato su programmi di screening organizzato con chiamata attiva delle donne tra 25 e 64 anni. Anche con la vaccinazione il Pap-test resta un presidio fondamentale nella prevenzione secondaria del cancro perché comunque il vaccino è in grado di proteggere solo dai ceppi ad alto rischio più comuni, ma non da tutti i tipi di HPV che possono causare la malattia. Il ruolo centrale del pap test Il pap-test può identificare le lesioni pre-cancerose in modo da trattarle prima che evolvano in carcinoma invasivo Il pap-test è quindi uno strumento fondamentale di prevenzione secondaria Il vaccino anti-HPV consente la prevenzione primaria dell’infezione che è causa necessaria del carcinoma del collo dell’utero Prevenzione primaria e secondaria devono integrarsi. Il vaccino Al momento non esiste nessun trattamento efficace contro l'infezione genitale da HPV Oggi è disponibile un vaccino che previene l'infezione e le lesioni correlate La vaccinazione permette di sviluppare una reazione immunitaria (ossia di imparare a combattere ed eliminare il virus) prima che l'organismo incontri il virus. Nel momento in cui l’organismo entra in contatto con uno o più tipi di virus saprà già come combatterli e quindi eliminarli senza alcun rischio per la salute La vaccinazione previene l'infezione dai tipi di Papillomavirus umano responsabili del 70% dei casi di tumore del collo dell'utero. Il vaccino Il vaccino NON contiene il virus né parti di esso. Il vaccino è formato da particelle proteiche che rappresentano l'involucro esterno del virus senza contenere però il materiale genetico, quello in grado di causare l'infezione ed in alcuni casi il tumore. Il sistema immunitario dell'individuo reagisce senza nessun rischio di essere infettato. Il vaccino si è dimostrato efficace nel prevenire le malattie causate dai tipi di Papillomavirus contenuti nel vaccino. Gli eventi avversi legati all'uso del vaccino sono stati per lo più arrossamento, dolore e gonfiore nel punto della somministrazione e talvolta lieve febbre. Il vaccino non protegge da tutti i tipi di Papillomavirus responsabili del tumore del collo dell'utero: il 70% circa dei casi di tumore può essere prevenuto con il vaccino, quindi il pap-test dovrà essere effettuato con regolarità. Il vaccino non protegge contro altre malattie sessualmente trasmesse. Il vaccino non "guarisce" da una infezione contratta precedentemente. Comunicazione alla adolescente Messaggi per gli operatori L’adolescente va sempre coinvolto Come coinvolgerlo Cosa dire Come dirlo L’adolescente va sempre coinvolto I perché: Etico: l’assenso del minore deve essere sempre ottenuto Evolutivo: riconoscimento della sua “maturita” Formativo: coinvolgimento attivo in un processo decisionale per una scelta di salute Relazionale: la consapevolezza migliora la compliance. Come coinvolgere l’adolescente Svolgere una funzione di mediatore tra genitore e figlia L’adolescente deve essere l’interlocutore diretto del dialogo (ad es., guardarla negli occhi) Verificare il grado di comprensione Sollecitarla a chiedere spiegazioni e chiarimenti Ricordare che la vaccinazione è rivolta a tutto il “gruppo dei pari” (stiamo parlando di qualcosa che coinvolge tutte le sue coetanee). Cosa dire all’adolescente un’occasione per la tua generazione il privilegio l’utero e la malattia Brevi cenni di anatomia e brevi cenni sul tumore la trasmissione e la storia naturale delle malattie correlate il virus e le sue conseguenze la vaccinazione la sessualità la prevenzione importanza dell’atto vaccinale Vaccino contro un “tumore” sollecitare il dialogo familiare su tali argomenti aprire il dialogo su aspetti “tecnici” su richiesta (papillomavirus diverso da HIV, protezione necessaria su altre malattie sessualmente trasmesse) il guardare lontano (es igiene “dentale” e altre vaccinazioni già fatte); importanza del pap-test Come dirlo Linguaggio per l’adolescente ma non dell’adolescente (evitare termini gergali) Linguaggio chiaro e semplice Essere rassicuranti Utilizzare esempi quotidiani per chiarire i concetti ( ad es., computer e …antivirus) Evitare durante il colloquio le “interferenze” (telefonate etc)