GIOVANNI GENTILE
(CASTELVETRANO 1875- FIRENZE 1944)
Note biografiche
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Aderisce al fascismo, a cui dà una base filosofica;
ministro della pubblica istruzione, vara nel ‘23 la
riforma della scuola che, per le superiori, è
sostanzialmente ancora in vigore.
Aderisce alla Repubblica di Salò, per questo viene
ucciso a Firenze da un gruppo di partigiani nel 44.
CARATTERISTICHE DELL’ATTUALISMO
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Neoidealista, è contro il positivismo, il materialismo
marxista, la scienza (posizione che avrà molto peso
nella storia della scuola e della cultura italiana).
Riafferma la priorità dello spirito sulla materia: il
materiale, inerte, non può spiegare lo spirito, libero
e creatore, né la storia, né il divenire.
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La realtà va tutta ricondotta ad un principio
spirituale, ad un’attività del soggetto: atto del
pensiero.
Il pensiero è quindi atto puro, originario e
condizione di ogni altra realtà, che è in quanto è
pensata.
Pensiero quindi attività, creatività libertà,
autocoscienza, unità della realtà.
La pedagogia
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L’educazione è il farsi dello spirito, che è uno;
quindi l’atto educativo è unico: i diversi aspetti
dell’educazione (maestro-scolaro, i vari saperi) sono
momenti interni dello Spirito che si auto-educa: non
c’è quindi un maestro che educa uno scolaro
insegnando le diverse discipline, ma c’è il farsi dello
spirito in quell’atto, che il maestro non riproduce, ma
ricrea.
IL MAESTRO
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Quando il maestro insegna, insegna a se stesso,
ripercorre e rivive, ricrea quel sapere; lo scolaro
vive attraverso il maestro, immedesimandosi nel
sapere che fa suo: si genera una “compenetrazione
delle anime”, che rende questo momento educativo
unico e unitario, senza distinzioni tra maestro e
scolaro.
“È il sacerdote, l’interprete, il ministro dell’essere
divino, dello Spirito”
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Non ha bisogno di una preparazione tecnicodidattica, basta una buona cultura: i tecnicismi
creano una distinzione e frattura tra soggetti e
lacerano il processo unitario dello spirito
La scuola è centrata sul maestro e sull’autorità, non
sul fanciullo
LA DIDATTICA
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Non ci sono competenze e abilità che valgono
prima dell’atto educativo. La didattica non è, ma si
fa, il metodo è il maestro nel suo rivivere il sapere.
Non c’è attenzione per le problematicità dei
processi di apprendimento, per i casi difficili: è
quindi autoritaria e selettiva
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Le uniche indicazioni che possono venire dalla
didattica riguardano le categorie generali del
processo educativo, che traducono in sede
pedagogica la dialettica dello spirito:
A) il soggettivo, su cui si incentra la scuola
elementare (espressione e arte)
B) l’oggettivo, la scuola media (scienza, religione,
autorità)
C) la sintesi, le scuole superiori (letteratura e
filosofia)
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G. Gentile - ITSOS `Marie Curie`