Narra di un gruppo di uomini ,imprigionati in una caverna fin da quando erano bambini,legati con
delle catene in modo che possano guardare solo di fronte a loro. Fuori,proprio all’entrata della
caverna,c’è un muro,dietro il quale ci sono delle persone che portano degli oggetti sulla testa.
Da dietro il muro spuntano solo gli oggetti e non le persone. Dietro questi uomini arde un
grande fuoco che proietta le ombre delle statue sulla parete all’interno della caverna. Tutto
quello che gli uomini legati possono vedere,sono le ombre delle statuette proiettate sul fondo
della caverna .Fuori dalla caverna c’è un mondo normalissimo,ma per gli uomini legati le
ombre costituiscono la sola vera realtà. Uno di questi uomini riesce a liberarsi,all’inizio non
vuole credere ai suoi occhi ,poi inizia a prendere coscienza della realtà che lo circonda .
L’uomo torna dai suoi compagni per comunicargli la verità, ma gli uomini non gli credono e
continuano ad attribuire i massimi onori a coloro che sanno vedere le ombre. Alla fine ,poiché
l’uomo continuava a cercare di liberare i suoi compagni viene ucciso proprio da loro.
Simbologia filosofica:
1. La caverna oscura simboleggia il nostro mondo;
2. Gli schiavi incatenati - gli uomini;
3. Le catene – l’ignoranza e le passioni che ci inchiodano a questa vita;
4. Le ombre delle statuette – le cose del mondo sensibile corrispondenti al grado della credenza;
5. Il fuoco – il principio fisico con cui i primi filosofi spiegarono le cose;
6. La liberazione dello schiavo – l’azione della conoscenza e della filosofia;
7. Il mondo fuori della caverna – le idee;
8. Lo schiavo che ritorna nella caverna – il dovere del filosofo di far partecipi gli altri delle proprie
conoscenze;
9. Lo schiavo deriso – la sorte dell’uomo di pensiero di venir scambiato per pazzo da coloro che sono
attaccati ai pregiudizi e ai modi di vita volgari;
10. Ai falsi sapienti i grandi onori attribuiti a coloro che sanno vedere le ombre;
11. L’uccisione del filosofo – la sorte toccata a Socrate.
Questa dottrina rappresenta il cuore del platonismo.
Per Platone SCIENZA = PERFEZIONE,infatti le “cose” del mondo non possono essere oggetto
di scienza,perché sono mutabili e imperfette.
Le idee per Platone sono un modello unico e perfetto,egli infatti riconosce 2 tipi di conoscenza:
1. Opinione
doxa
2. Scienza
epistemè
Per Platone le idee:
 vivono nell’Iperuranio (al di la del cielo);
 sono un modello unico e perfetto;
Ma ne esistono di due tipi:
1. Idee valori (principi etici e politici)
2. Idee matematica(in particolare aritmetica e geometria)
Idee e cose sono accomunate tra loro,perché le idee sono criterio di giudizio delle
cose e le cose imitano le idee.
 E’ la zona in cui nascono e vivono le idee immutabili e imperfette.
 E’ una zona al di la del cielo ed è sempre esistito
 Rappresenta il limite estremo del luogo fisico
Il rapporto tra le idee dell’Iperuranio e le entità terrene possono essere di 4 tipi:
1. MIMESI
2. METESSI
3. PARUSIA
4. AITIA
gli oggetti terreni sono copie delle idee immutabili e perfette;
le cose partecipano all’esistenza delle idee;
le idee sono presenti nelle cose e rappresentano L’ESSERE;
le idee sono causa delle cose;
La struttura dell’Iperuranio è piramidale:
In cima ci sono il bene,il bello e la verità; scendendo ci sono le idee legate al mondo
sensibile,passando
quindi attraverso le idee matematiche
Di ciò che appartiene al mondo sensibile noi abbiamo solo PERCEZIONI
INSICURE,di conseguenza la VERA CONOSCENZA l’abbiamo solo di ciò che
vediamo con la RAGIONE.
Platone individua QUATTRO GRADI DELLA CONOSCENZA:
 Due SENSIBILI (sapere incerto,”opinione”,mondo sensibile,doxa)
1. Immaginazione (eikasia);
2. Credenza (pistis);

Due INTELLIGIBILI (sapere certo,idea,epistème)
1. Conoscenza intermedia concettuale (dianoia)
2. Conoscenza pura o intuizione spirituale (noesis)
Platone distingue due principali forme di conoscenza:
1. La conoscenza sensibile si basa sulle IMPRESSIONI che le cose del mondo
lasciano negli organi di senso del corpo;
2. La conoscenza intellettiva si sforza di esprimere con l’intelletto (noùs) l’essenza
delle cose.
Platone respinge l’idea che la scienza possa basarsi sulla conoscenza sensibile,per sua
natura soggettiva e mutevole. Confrontata anzi con la conoscenza intellettiva,essa è
fonte di errori e la si può definire come opinione (doxa) che come verità o scienza
(epistéme)
Per illustrare meglio la sua teoria Platone ci racconta il mito della caverna ,che contiene
un’elaborata allegoria.
Secondo Platone noi abbiamo delle reminescenze (anamnesi)
dell’esperienza che la nostra anima ha fatto nel mondo delle
idee. L’anima,prima di incarnarsi, vive nel mondo delle
idee,nel momento in cui in cui si incarna in un corpo dimentica
le esperienze vissute ,ma ne conserva un lieve ricordo. Platone
dice che è necessario,per scoprire la verità, convertirsi ad un
nuovo modo di guardare le cose: è necessaria una seconda
navigazione ,che sfrutti la forza delle braccia e l’acume
dell’intelligenza,affinché l’anima ,liberatasi dai fardelli della
sensibilità si rivolga,memore della propria natura ,alle cose in
sé,alle idee.
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ito della caverna