PLATONE
introduzione
Oralità e scrittura: la
questione delle dottrine non
scritte
Il filosofo non mette per iscritto le cose di maggior valore: lo
scritto è inanimato, non è capace di difendersi contro le critiche e,
per questo, richiede sempre l’intervento diretto dell’autore.
Le DOTTRINE NON SCRITTE, tramandate dalla tradizione
indiretta, hanno per oggetto l’insegnamento orale di Platone sui
Primi Principi
I DIALOGHI sono MODELLI di comunicazione ideale.
La rivalutazione del MITO accanto al LOGOS: al mito Platone
affida il compito di trasportare lo spirito umano in ambiti dove la
pura ragione dialettica da sola fatica ad accedere. Quando la
ragione è arrivata ai suoi limiti estremi, il mito supera
intuitivamente quei limiti. L’uso quindi che Platone fa del mito è
diverso dal mito pre-filosofico, prima della filosofia, infatti, è un
mito che fa da stimolo al logos e lo arricchisce, con la sua forza
poetica allusiva e intuitiva
La seconda navigazione
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La seconda navigazione è una metafora tratta dal
linguaggio marinaresco: si chiama seconda
navigazione quella che uno intraprende quando,
rimasto senza venti, naviga con i remi. La prima
navigazione, invece è quella con il vento e le vele
che rappresentano i sensi e le sensazioni dei
Fisici, i remi sono i ragionamenti.
Il guadagno della seconda navigazione è la
scoperta delle realtà puramente intelligibili per
spiegare la realtà.
Per esempio: si spiegherà una cosa bella non attraverso i
suoi elementi sensibili (colore, figura e simili), ma
attraverso l’idea di bellezza.
LA TEORIA DELLE IDEE
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IDEA = FORMA
Noi con il termine idea intendiamo un concetto, un pensiero,
invece, Platone intendeva l’oggetto specifico del pensiero,
l’essere assolutamente vero, la FORMA interiore della cosa.
La radice della parola, infatti, dal greco idein, vedere,
indicava la forma visibile delle cose, con Platone diventa la
forma invisibile, la forma interiore o essenza specifica di
una cosa, la sua struttura, sempre di una visione si tratta,
ma immateriale. NB. Il nesso: visione-forma-essere.
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IL RETTANGOLO AUREO
Esiste uno speciale rettangolo le
cui proporzioni corrispondono alla
sezione aurea. Il suo nome è
rettangolo aureo. Per costruire il
rettangolo aureo si disegni un
quadrato di lato a i cui vertici
chiameremo, a partire dal vertice
in alto a sinistra e procedendo in
senso orario, AEFD. Quindi
dividere il segmento AE in due
chiamando il punto medio A'.
Utilizzando il compasso e
puntando in A' disegnare un arco
che da F intersechi il
prolungamento del segmento AE
in B. Con una squadra disegnare il
segmento BC perpendicolare ad
AB. Il rettangolo ABCD è un
rettangolo aureo nel quale Ab è
diviso dal punto E esattamente
nella sezione aurea:
AE:AB=EB:AE
ALCUNE CELEBRI STATUE GRECHE
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L’attenta osservazione di
queste figure e dei tracciati
numerici regolatori, in parte
basati sulla sezione aurea,
renderà in modo intuitivo
assai chiaro il concetto che
per i Greci l’eidos, ossia la
FORMA, non è la realtà
ultimativa, in quanto essa
deriva da numeri e da principi
(l’Uno e la Diade) come
spiegheremo più avanti.
Facciamo noi un esempio
Un esempio dalla matematica: Bolle di sapone
di Michele Emmer
Con gli occhi dell’anima vediamo le forme intelligibili che sono le
pure essenze delle cose:
le idee
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La seconda navigazione rende possibile il salto dal
piano fisico a quello METAFISCO, cioè al di là della fisica, al piano
intelligibile. Le idee sono la forma interiore delle cose, sono
l’originario qualitativo IMMATERIALE delle cose, non hanno
carattere fisico, non sono cioè oggetti sensibili.
Le idee sono:
INTELLIGIBILI (le vedo con gli occhi della mente)
INCORPOREE (l’idea appartiene a una dimensione NON sensibile)
IL VERO ESSERE (sono l’essere in senso pieno, l’essere che
veramente è)
IMMUTABILI (non cambiano)
IN SE’ E PER SE’ (cioè non sono relative al soggetto, ma sono
assolute, hanno realtà indipendentemente dal fatto di essere
pensate)
UNITA’ (le idee sono ciascuna una unità)
La scoperta dell’incorporeo come forma intelligibile
cioè METAFISCA è la scoperta di Platone.
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“Infatti le cose incorporee che sono
le più belle e le più grandi, si
manifestano chiaramente solo con il
ragionamento e in nessun altro modo”
Le idee sono il vero essere
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“Poniamo dunque se vuoi, egli soggiunse,
due specie di esseri: una visibile e l’altra
invisibile”
Due sono i piani dell’essere. Le singole cose belle cambiano e
mutano, ma non muta il BELLO in sé. La bellezza delle cose
fenomeniche partecipa della BELLEZZA: la vera causa delle cose
belle è la BELLEZZA. In questo modo Platone SPIEGA IL
SENSIBILE CON IL SOVRASENSIBILE, ciò che muta con ciò che
non muta.
“Dobbiamo dunque esaminare il bello in se
stesso e non se è bello un volto o qualcosa
di questo tipo: tutte cose, queste che
sembrano fluire; bensì in se stesso il
BELLO non è sempre tale quale è? “
Le idee sono il MODELLO, il PARADIGMA delle cose sensibili che ne
sono come le copie. Detto altrimenti le idee esprimono il dover essere
delle cose.
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Le idee si trovano in un luogo non fisico che è l’IPERURANIO. Si
tratta di una immagine, di un mito, che Platone utilizza per
affermare che il sensibile si spiega solo con il sovransensibile.
L’idea è la vera causa e il modello delle cose.
Platone risolve il contrasto tra PARMENIDE ed ERACLITO
Il non essere = diversità o alterità INVECE per Parmenide era il
contraddittorio dell’essere. Nel primo caso il non essere può
essere, nel secondo caso no. Per Platone il non essere deve essere
inteso nel primo significato di diversità e alterità.
La molteplicità sensibile viene risolta nelle idee intelligibile. Le
IDEE, infatti, sono MOLTE. E’ perciò necessario ammettere una
struttura gerarchica dell’essere.
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Le idee sono MOLTEPLICI (bellezza, giustizia,
verità, bene…etc.). Ogni idea è diversa dalle altre,
dunque, non è le altre. Le idee sono inoltre
ordinate secondo un principio gerarchico. L’idea
più importante è il BENE. Poi ci sono le idee valori
(bellezza, giustizia, verità etc.) poi le idee numeri
(gli oggetti della matematica etc.), infine le
restanti idee. Possiamo quindi così schematizzare
la struttura del reale per Platone:
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MONDO INTELLIGIBILE:
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scienza
(Intellezione pura )
(Conoscenza matematica)
PRINCIPI PRIMI (L’IDEA DEL BENE = L’UNO
CHE DELIMITA E DETERMINA LA DIADE
INDETERMINATA. Da questa azione dell’uno
sulla diade si produce il MOLTEPLICE)
PIANO DELLE IDEE
PIANO DEGLI ENTI MATEMATICI
MONDO SENSIBILE:
opinione (credenza)
oggetti sensibili
(immaginazione) immagini sensibili
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Solo il filosofo accede alla suprema scienza, il
matematico solo alla conoscenza mediana o
conoscenza matematica (relativa cioè al piano
degli oggetti matematici), mentre gli uomini
comuni non superano il piano della conoscenza
sensibile.
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- fine introduzione –
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