Marx, Durkheim,
Weber: le origini della
teoria sociale
1
Teoria, ricerca empirica e sapere
sociologico
La sociologia si articola nei seguenti “momenti”
conoscitivi, tra loro strettamente interdipendenti
(circolarità):



Teoria (= opera razionale di sistematizzazione e sintesi
che orienta, sul piano “sostanziale”, la ricerca empirica
– “momento 1 della Teoria”)
Ricerca empirica (= tecnica e metodologia)
Sapere sociologico (= risultati della ricerca rielaborati
alla luce della teoria – “momento 2 della Teoria”)
Parte I: Società, modernità e teoria
sociologica
Quando nasce la sociologia?
Lo studio sistematico del comportamento umano e della
società prende avvio solo alla fine del XVIII secolo ed è
favorito da tre rivoluzioni:
-
rivoluzione scientifica: si ricorre alla scienza per
comprendere il mondo;
-
rivoluzione industriale: grandi trasformazioni socioeconomiche accompagnano lo sviluppo di innovazioni
tecnologiche;
-
rivoluzione francese (1789): segna il trionfo dei valori di
libertà e uguaglianza.
L’affermazione della modernità
Questi tre processi segnano l’affermazione della
MODERNITÀ, definita da:




dinamismo (elevato tasso di cambiamento);
dominio della razionalità in ogni ambito;
la centralità dell’idea di progresso;
individualismo.
L’idea di Modernità si contrappone all’idea di Tradizione
Dalla modernità alla Società
Dalla “matrice” della modernità si afferma l’idea
che il sistema sociale è auto-costruito dall’azione
degli uomini e delle forze sociali, quindi è oggetto
di conoscenza ed intervento razionale (elemento
costitutivo dell’idea di modernità);
Nasce la SOCIETÀ come idea, progetto e forma sociale
generale (modo di essere particolare del sistema sociale)
La Società
La SOCIETÀ (in senso stretto) è definita dalle seguenti caratteristice:
1.
l’insieme delle forme e dei processi socioculturali situati all’intero dei
confini dello Stato-nazione;
2.
queste forme e processi sono definiti dal codice della razionalità e sono
altamente differenziate (divisione sociale del lavoro);
3.
primato delle relazioni secondarie su quelle primarie; centralità dei
rapporti sociali tra forze produttive-economiche;
4.
dominio dei grandi apparati burocratici e distinzione élites\masse
(ordine gerarchico fondato su criteri acquisitivi)
5.
le forme e processi non sono casuali ma devono essere organizzati secondo
un’idea organicista di ordine: ciascun individuo e gruppo svolge un
compito utile per il tutto;
I due principali assi problematici
posti dalla Società
I due principali assi problematici che pone la Società,
sono:
1.
assicurare l’integrazione delle sue parti nonostante il
dinamismo della modernità e la crescente
individualizzazione\differenziazione;
2.
Gestire la forza dirompente dei processi di
emancipazione\affermazione del Soggetto (razionalità
sostanziale), “conciliandoli” con i processi di sviluppo
della Tecnica (razionalità strumentale).
Parte II: la nascita della sociologia:
Karl Marx
La nascita della sociologia




Una sensibilità pre-sociologica si riscontra già nelle opere degli
illuministi (in particolare di Montesquieu e di Rousseau);
Tuttavia, è con il XIX secolo che nasce la sociologia e la teoria
sociologica;
Il materialismo storico-dialettico (rovesciamento dell’idealismo
hegeliano), attraverso il pensiero di Karl Marx da vita anche ad un
corpus teorico di stampo sociologico;
La sociologia vera e propria, come disciplina che si autoriconosce e si propone all’esterno, nasce con il positivismo
(francese) e le opere di Auguste Comte e Hebert Spencer.
L’idealismo

L’idealismo è quella corrente filosofica che trova in Hegel (1770-1831) il suo
massimo esponente. Si fonda sull’idea di una realtà colta come “movimento
infinito del tutto” in cui questo Tutto è identificato con uno Spirito razionale
assoluto (Soggetto). Le idee e gli uomini che le vivificano hanno dunque il
primato;

Per Hegel “tutto ciò che è reale è razionale”;

La dialettica è la legge di movimento dello spirito, quindi della storia e del
reale. Essa si articola in tre momenti: Tesi, anti-tesi e sintesi;

La Storia è orientata ed ha un senso filosofico: essa si muove verso la
progressiva affermazione della razionalità e della libertà nel mondo; tuttavia,
gli attori primari di questa Storia sono gli Stati (il momento più alto dello
spirito oggettivo e della sua eticità, che riassume e supera gli altri due
momenti, “la famiglia” e “la società civile”).
Karl Marx (1818-1883)
La sua produzione è costituita
da:
- una parte filosofica;
- una parte politico-ideologica;
- una parte economico-sociologica (quella che rimane,
tutt’ora, viva);
- studi storici.

L’ambizione di Marx fu quella di fondare su basi
scientifiche il socialismo
Karl Marx (1818-1883)

-
-
Principali opere:
L’ideologia tedesca (scritta nel 1845 ma resa
pubblica da Engels, postuma, nel 1888);
Manifesto del Partito comunista (con Engels, 1848);
Critica dell’economia politica (1859);
Il Capitale (primo volume: 1867; altri due volumi
pubblicati postumi da Engels nel 1885 e nel
1894).
Karl Marx (1818-1883)
Allievo di Hegel, rovescia la sua dialet-tica: non è il pensiero, l’Idea, che precede e fonda
tutto ma l’attività concreta degli uomini, in
particolare attraverso il loro lavoro di trasformazione
della Natura;

-
La struttura economica fonda la società e i suoi
mutamenti determinano i mutamenti storici del
Tutto (fonti del suo pensiero a questo proposito:
economisti classici, storici francesi)
Karl Marx (1818-1883)
Concetti fondamentali:
-
-
Struttura economica (modo di produzione)
Sovrastruttura
Società di classe
Ideologia come falsa coscienza
Alienazione e sfruttamento
Karl Marx (1818-1883)
Studia i cambiamenti della società moderna
legati allo sviluppo del capitalismo: un modo di produzione
radicalmente diverso dai suoi precedenti storici e
costituito da due elementi:
- il capitale: mezzi di produzione usati per produrre merci;
- il lavoro salariato: l’insieme dei lavoratori che, privi dei
mezzi di produzione, vendono la propria forza lavoro in
cambio di un salario.

Karl Marx (1818-1883)
Il capitalismo è un sistema classista e
nella società capitalista sono presenti due classi:
- la borghesia: i capitalisti proprietari dei mezzi di
produzione;
- il proletariato: la classe operaia priva dei mezzi di
produzione.
 Il rapporto fra classi è conflittuale, fondato sullo
sfruttamento:
- la borghesia è la classe dominante;
- il proletariato è la classe subordinata.

Karl Marx (1818-1883)
Le società cambiano a causa delle
contraddizioni insite nei rispettivi modi
di produzione: il motore della storia è l’esplodere di
queste contraddizioni, nel momento in cui lo
sviluppo delle forze di produzione è “frenato” dai
rapporti di produzione.

Il sistema capitalistico è destinato a essere rovesciato
da una rivoluzione dei lavoratori (Soggetto storico), che instaurerà una
società senza classi, nel momento in cui se ne determineranno le
condizioni (crisi di sovraproduzione-caduta tendenziale del saggio di
profitto-proletarizzazione crescente)

Parte III: La prima
crisi della società
europea
19
Dal XIX al XX secolo
-
-
XIX Secolo: ottimismo, fede nella scienza,
modernizzazione, conflitti di classe, nazionalismo.
“Svolta” del secolo: crisi “morale” della società
borghese; sensazione diffusa di decadenza della civiltà.
“Avvento” della prima
società di massa (in
luogo della società
classista liberale)
20
La prima società di massa
1.
2.
3.
4.
5.
Industrializzazione su vasta scala e gigantismo
industriale: nascita del fordismo;
Estensione della burocrazia e del ceto medio;
Urbanizzazione in crescita;
Primi mezzi di comunicazione di massa;
Prima democratizzazione della società e partiti
di massa.
21
La prima società di massa

Concetto sociologico di Massa: aggregato di individui che vivono
ed operano a stretto contatto tra loro, in una situazione di
anonimato, omogeneizzazione esteriore e prevalente interazione
non focalizzata, sottoposti agli stessi stimoli cui reagiscono in
modo (tendenzialmente) simile.

Società di massa. Parole chiave:
-
Anonimato
Omologazione e conformismo
Eterodirezione
Inquadramento
Irrazionalismo
-
-
22
In questo quadro si inserisce la
fondazione della sociologia
scientifica ad opera di Max Weber
ed Émile Durkheim (sociologia
classica o della prima modernità)
23
Nel quadro dell’avvento della società
di massa si inserisce la fondazione
della sociologia scientifica ad opera
di Max Weber ed Émile Durkheim
(sociologia classica o della prima
modernità)
24
Parte II. Émile Durkheim o del
sociologismo
25
Émile Durkheim (1858-1917):
Principali opere




La divisione del lavoro sociale (1893)
Le regole del metodo sociologico (1895)
Il suicidio (1897)
Le forme elementari della vita religiosa
(1912)
26
Émile Durkheim (1858-1917)





Durkheim è il padre dell’olismo sociologico;
È un positivista (fatto sociale);
È un laico\laicista;
Critica costantemente il metodo
individualista (in particolare dell’economia
politica);
È un riformatore (la sociologia serva a
migliorare la società).
27
La divisione del lavoro sociale (1893)

Distingue tra Società a solidarietà meccanica e Società
a solidarietà organica:
A)
Società a solidarietà meccanica:
Pre-moderne;
Bassa divisione del lavoro;
Segmentali;
Credenze e sentimenti comuni (coscienza
collettiva= fatto morale\istituzionale) sono
dominanti: gli individui sono “intercambiabili” nei
loro ruoli e simili.
-
-
28
La divisione del lavoro sociale (1893)

Distingue tra Società a solidarietà meccanica e Società
a solidarietà organica:
B) Società a solidarietà organica:
Moderne;
Alta divisione del lavoro;
Differenziate socialmente ed organicamente connesse
(soluzione pacifica problema “lotta per la vita”;
Credenze e sentimenti differenziati: l’invadenza della
coscienza collettiva si riduce.
29
La divisione del lavoro sociale (1893)
La Società a solidarietà organica:
Nasce per effetto dell’aumento della densità (morale,
materiale) e del volume sociale;
È questa società che rende possibile l’individuo e
l’individualismo;
La sfida è quella di ricostruire e mantenere un certo
livello di coscienza collettiva (= integrazione sociale)
senza la quale la solidarietà organica andrebbe in
pezzi (per l’individualizzazione eccessiva)
30
Il suicidio (1897)
1)
Suicidio egoistico: dipende da un modello d’integrazione
sociale individualistico, che isola l’individuo dal gruppo e lo
lascia solo, con il peso delle sue responsabilità (tipico della
società moderna);
2)
Suicidio altruistico: dipende da un modello d’integrazione
sociale centrato sul primato del gruppo (tipico delle società
segmentali);
3)
Suicidio anomico: dipende dalla mancanza di regole sociale o
dalla loro obsolescenza (anomia) (tipico delle società moderne,
specie in fase di accellerato cambiamento).
31
Il suicidio (1897)



Il “radicamento” del suicidio egoistico o altruistico in
certi gruppi\zone spiega la costanza del tasso di suicidi;
Il suicidio anomico spiega l’impennata del tasso di
suicidi in concomitanza con fenomeni di rapido
mutamento sociale;
l’anomia è la patologia sociale più grave della società
moderna; la ricostruzione di una morale adeguata (la cui
prima fonte è la società stessa, passando per il gruppo
professionale e che si impone, disciplinandolo,
all’individuo) è la sfida fondamentale che il sociologo ha
di fronte.
32
Le forme elementari della vita religiosa
(1912)

Studia il totemismo australiano perché, all’epoca,
considerata la più elementare forma di religione: da qui è
possibile ricostruire l’essenza (sociale) della religione
(come fatto sociale “universale”);

Principali conclusioni di Durkheim:
Gli interessi religiosi sono la trasfigurazione simbolica
del culto della società (dunque degli interessi morali e
sociali);
Ogni società si dà gli dei di cui più a bisogno per
mantenere la sua coesione (religiosità= coesione
sociale).
a)
b)
-
33
Parte III. Max Weber: il destino della
ragione e la sociologia comprendente
34
Ricapitolando: i fondamenti della
teoria sociale olista
1)
2)
Marx: gli interessi materiali e il potere hanno un ruolo
fondamentale nella spiegazione sia dell’ordine che del
mutamento (la struttura economica – e la cultura materiale –
spiega(no) la cultura e le istituzioni). L’enfasi è sul
mutamento
Durkheim: l’assetto delle istituzioni, le dinamiche dei
rapporti sociali e quelle demografiche, hanno un ruolo
fondamentale nella spiegazione sia dell’ordine che del
mutamento (la cultura normativa-istituzionale spiega la
struttura, anche materiale). L’enfasi è sull’ordine
35
Max Weber (1864-1920)

Principali opere:
-
Il metodo delle scienze storico-sociale (raccolta postuma di
saggi pubblicati tra il 1904 ed il 1918);
L’etica protestante e lo spirito del capitalismo (1904-1905);
Sociologia delle religioni (dal 1915-1917);
Il lavoro intellettuale come professione (1918);
Economia e Società (pubblicato postumo nel 1922)
-
36
Max Weber (1864-1920): l’approccio
sociologico
-
La sociologia è una scienza: comprendente, volta alla
ricostruzione concettuale delle istituzioni sociali e del loro
funzionamento, si riferisce alla cultura (in primo luogo alla
scelta\applicazione dei valori storici).
-
L’elemento fondamentale su cui si costruisce la conoscenza
sociologica è la comprensione dell’azione sociale e la
produzione di un sapere condizionale (sistema logico
deduttivo [diverso ma non contrapposto] alla compresione
storica dei singoli eventi contestualizzati)
37
Max Weber (1864-1920): l’approccio
sociologico

Tipologia dell’azione sociale:
a)
Razionale rispetto allo scopo (razionalità
strumentale o formale)
Razionale rispetto al valore (razionalità
materiale o sostanziale)
Affettiva
Tradizionale
b)
c)
d)
38
Max Weber (1864-1920): l’approccio
sociologico
La società è in continuo divenire (tramite
conflitti e lotte di potere) ed è il
risultato di una molteplicità di processi
multicausali, il cui esito non è mai scontato o
pre-determinato. Le idee, i valori, hanno una
loro dinamica autonoma che incide sulla
realtà con e quanto i processi materiali
39
Max Weber (1864-1920): alcuni
risultati fondamentali dei suoi studi
1)
Inconciliabilità tra etica della responsabilità ed etica della
convinzione (antinomia fondamentale della condizione
umana);
2)
L’avvento della modernità porta alle estreme
conseguenze:
Il processo di disincanto del mondo;
Il processo di razionalizzazione del pensiero e della
società.
-
Destino della ragione e dell’Occidente: “gabbia
d’acciaio”
40
Max Weber (1864-1920): alcuni risultati
fondamentali dei suoi studi

Il principale mezzo tramite il quale si manifesta la
razionalizzazione sociale (gabbia d’acciaio) è la burocrazia (=
organizzazione basata sulla razionalità formale). Essa è definita
idealtipicamente dalle seguenti caratteristiche:
-
Potere e controllo fondato sull’Autorità;
Gerarchia razionale di funzioni, mansioni e quindi uomini;
Divisione spinta del lavoro, su base razionale;
Regolamenti astratti;
Reclutamento del personale in base alla competenza;
Separazione tra i mezzi dell’amministrazione e il patrimonio
dei funzionari;
Impersonalità, generalità e standardizzazione delle prestazioni.
-
-
41
Max Weber (1864-1920): alcuni risultati
fondamentali dei suoi studi

La burocrazia:
-
È una forma di organizzazione del lavoro che si ritrova tanto
nell’attività economica (= imprese moderne) quanto nello
Stato (= amministrazione pubblica) e nei Partiti (= Partiti di
massa e politici di professione);
-
Compare sporadicamente in altre civiltà (Egitto antico, Roma
ecc.) ma solo nella modernità e solo in Occidente si
afferma come forma dominante e centrale della società;
-
Sul piano politico, la burocrazia è essenziale alla democrazia di
massa ma rischia sempre di soffocare il primato della politica.
42
Parte IV. L’analisi del capitalismo e
l’etica protestante in Max Weber
43
Max Weber (1864-1920): l’analisi del
capitalismo



Esiste uno stretto rapporto tra burocratizzazione e sviluppo
del capitalismo in Occidente;
Quando parla di capitalismo Weber ha soprattutto in mente il
capitalismo industriale;
Il capitalismo è definito da Weber come:
un sistema socioeconomico fondato sull’esistenza di
imprese che si prefiggono come scopo la massimizzazione
del profitto e l’accumulazione indefinita del capitale,
tramite l’utilizzo dell’organizzazione razionale del lavoro e
della produzione (mezzi = burocrazia e razionalità formale)
44
Per un confronto tra Weber e Marx…

Per Marx il capitalismo si definisce come:
Un sistema socioeconomico fondato sulla
proprietà privata dei mezzi di produzione che
utilizza, su questa base, la Forza Lavoro per
massimizzare il profitto e accumulare
indefinitivamente il capitale (mezzi = rapporti
di produzione)
45
Max Weber (1864-1920): l’analisi del
capitalismo

Per Max Weber, Marx sottovaluta il ruolo della
burocratizzazione (fenomeno che non scomparirà in
caso di statalizzazione totale dei mezzi di produzione –
socialismo – ma si accentuerà);

Per dar conto delle specificità del capitalismo
occidentale e della sua genesi, occorre dunque riferirsi
non solo alla struttura materiale (come fa Marx) ma
anche alla sfera sociale (borghesia) e culturale
(rapporto tra accumulazione, burocrazia e
metodicità);
46
Max Weber (1864-1920): l’analisi del
capitalismo

Dato che i sistemi religiosi dominano le società pre-moderne
(anche in Occidente) occorre indagare le specificità delle etiche
economiche in esse presenti, per comprendere come mai solo in
Occidente si è affermato il capitalismo (= genesi della borghesia
occidentale e della sua natura peculiare);

N.B.= Morale: norme di comportamento universalmente valide,
legate cioè ad una teoria della giustizia, e operanti nella coscienza;
Etica: norme che governano il comportamento reciproco
delle persone in un dato campo; la separazione delle sfere sociali
nel corso della modernità, porta ad una separazione tra etica
(specifica) e morale. Ma nelle società pre-moderne, dominate
dalle religioni, le due dimensioni sono sovrapposte.
47
Max Weber (1864-1920): l’analisi del
capitalismo

Weber risponde a questi interrogativi, in particolare con:
-
L’etica protestante e lo spirito del capitalismo (1904-1905):
formulazione della tesi interpretativa (studio di un singolo caso);
-
Sociologia delle religioni (dal 1915-1917): analisi comparata
dello stesso problema, soffermandosi su: confucianesimo,
taoismo, induismo, buddismo, ebraismo antico. “Dimostrazione
per differenza”;
-
Ulteriori considerazioni vengono svolte in Economia e Società
(1922).
48
Max Weber (1864-1920): l’etica protestante e
lo spirito del capitalismo

Tesi di Weber: significativa corrispondenza tra “spirito
del capitalismo” e “spirito del protestantesimo”,
ovvero:
- È conforme allo spirito di un certo protestantesimo
(calvinismo) adottare, nei confronti dell’attività
economica, una serie di atteggiamenti che, unici nella
storia, hanno contribuito a creare l’ambiente culturale
da cui è potuto dipanarsi il capitalismo occidentale
49
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Max Weber (1864-1920): l`analisi del capitalismo