“La storia
italiana dalla
prima alla
seconda
Repubblica”
“Difendendo i nostri ideali
a viso aperto, rientrando,
col proposito di difenderli
a viso aperto nella
consociazione di popoli
liberi, e prendendo con
quell’intendimento parte ai
dibattiti fra i potenti della
Terra, noi avremo assolto
il nostro dovere.
Se, cionostante, l’Europa vorrà inselvatichire, non noi potremo
essere rimproverati dalle generazioni venture degli italiani di
non aver adempiuto sino all’ultimo al dovere di salvare quel
che di divino e di umano esiste ancora nella travagliata società
presente”
(L. Einaudi, La guerra e l’unità europea, discorso
pronunciato all’Assemblea costituente il 29 luglio
1947, ed. Roma 2008, p. 24)
Giovedì 8 marzo 2012

I modulo:
premessa storico-istituzionale.
1.1. Dall’Unità d’Italia alla Costituzione Repubblicana.
1.2. Centro e periferia nel secolo XX.

II modulo: le istituzioni politiche
nel passaggio dalla prima alla seconda repubblica.
2.1. L’assetto dell’ordinamento e gli equilibri fra i poteri.
2.2. L’Italia e l’evoluzione dell’integrazione europea.
Venerdì 9 marzo 2012

III modulo: sviluppi economico-sociali.
3.1. La politica economica fra XX e XXI secolo: localismo e
globalizzazione.

IV modulo: società, cultura, educazione.
4.1. Tendenze culturali di fine secolo, informazione e
diffusione dei nuovi media.
4.2. Le riforme scolastiche ed universitarie dal 1989 al 2011.
Sabato 10 marzo 2012

V modulo: politica e rappresentanza.
5.1. I partiti politici e le riforme istituzionali.
5.2. Tradizioni politiche e nuove leadership.

VI modulo: declino o ripresa? L’Italia nel 2020…..
6.1. Riforme istituzionali, educazione, sussidiarietà.
6.2. Lo spazio comune europeo e il ‘subbuglio’ delle
tradizioni.
1.1. Dall’Unità alla Costituzione
1. Verso l’unità
2. L’unificazione politica
3. La responsabilità di oggi
Modulo 1
1.2. Centro e periferia fra
localismo e globalizzazione
1. Regionalismo e decentramento
dopo la Costituzione
2. Sussidiarietà verticale e
orizzontale
3. Oggi: la “crisi” dello Stato
Modulo 1
2.1. Assetto degli ordinamenti
ed equilibrio fra i poteri
1. La nascita della prima Repubblica
2. Referendum del 1946 e ruolo dei
partiti
3. La scelta Atlantica
4. La fine del dopoguerra
5. La stagione del terrorismo.
6. Politica e antipolitica.
Modulo 2
2.2. L’Italia e l’evoluzione
dell’integrazione europea
1. I Trattati di Roma (1957)
2. Maastricht e l’allargamento
3. Il Trattato costituzionale europeo
di Nizza
Modulo 2
3.1. La politica economica fra XX e XXI
secolo: localismo e globalizzazione
Automobili
2000
2010
1,7
0,8
USA
12,8
7,7
G7
38,3
29,8
Cina
2,1
18,2
BRICS
6,1
27,3
Iran
0,3
1,6
Thailandia
0,4
1,6
Italia
Modulo 3
4.1/2. Alcuni cambiamenti di
scenario
a. Nuove produzioni industriali (SA/UE/BRICS)
- climate change
- equilibri politici: nord-Africa, India, Cina
- disuguaglianza nord-sud e flussi migratori
b. Informazione e diffusione dei nuovi media
c. Le riforme scolastiche ed universitarie
dal 1989 al 2011
Modulo 4
5.1. I partiti politici e le riforme
istituzionali
1. Dalla Prima alla Seconda Repubblica
2. Il ruolo della magistratura
Modulo 5
5.2. Tradizioni politiche e nuove
leadership
1. Dai partiti “ideologici” ai partiti
“personali”
Modulo 5
6.1. Riforme istituzionali,
educazione, sussidiarietà
“ L’Italia è un curioso paese. Per mezzo secolo la sua democrazia
ha sofferto livelli di legittimità decisamente più bassi delle altre
democrazie occidentali, ma non le hanno tuttavia impedito di
consolidarsi, come non hanno impedito né all’economia di
conseguire brillanti performance, né alla società di
ammodernarsi profondamente. A questo riguardo, l’ipotesi che si
può formulare è che il deficit di legittimità, da cui era afflitto il
regime democratico, era originalmente – ma efficacemente –
compensato, pur se al costo di un elevato tasso di conflittualità
politica e sociale, dalla legittimità di cui beneficiavano le singole
forze politiche. Questa era testimoniata in special modo da due
indicatori: i livelli di partecipazione elettorale, che non avevano
eguali nel variegato panorama delle democrazie occidentali, e i
tassi, anch’essi elevatissimi, di adesione ai partiti e alle
organizzazioni a essi collegate”

(ALFIO MASTROPAOLO, Antipolitica. All’origine della crisi italiana, Napoli 2000).
Modulo 6
6.2. Lo spazio comune europeo e il
‘subbuglio’ delle tradizioni

“Il correttivo può essere individuato in un altro
paradosso: gli stati democratici e il libero
mercato potrebbero sentire il bisogno di
astenersi dall’imporre i loro propri valori
indiscriminatamente a tutte le istituzioni della
società civile. Essi potrebbero perfino aver
bisogno, per il loro stesso bene, di aiutare
attivamente i gruppi e le strutture la cui
principale fedeltà non è nei confronti dello Stato
e i cui valori più alti non sono l‘efficienza, la
produttività e l’individualismo” (M.A. GLENDON)
Modulo 6
GRAZIE
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