Scrittura
Scritture alfabetiche e non delle civiltà antiche
• Sumero (2900-2300 a.C.) cuneiforme
• Aramaico antico (1100–200 a.C.) alfabetica
• Geroglifico Egizio (2000-1650 a.C.) ideografica
• Ebraico (1300 a.C. - oggi) alfabetica
• Accadico (III millennio a.C.-100 d.C.) cuneiforme • Greco antico (IX-IV secolo a.C.) alfabetica
• Eblaita (2300-I millennio a.C.) cuneiforme
• Frigio (800-600 a.C.) alfabetica

Hittita (XX-XII secolo a.C.) cuneiforme
• Arabo (VII secolo a.C. - oggi) alfabetica

Lineare A e B (XVII-XIV secolo a.C.) sillabiche
• Etrusco (IX secolo a.C. - I secolo d.C.) alfabetica

Cinese antico (XI-I secolo a.C.) ideografica
• Latino (VIII secolo a.C. - XVIII secolo) alfabetica
• Fenicio (1000a.C.-600 d.C.) alfabetica
Tipi di scrittura
Pittografica
Ideografica
Scrittura
Cuneiforme
Sillabica
Alfabetico
Pittogrammi
La pittografia è una forma di scrittura
in cui il segno grafico (detto
pittogramma) rappresenta la cosa
vista e non la cosa udita (come invece
avviene nelle scritture sillabiche,
consonantiche ed alfabetiche). In
pratica si tenta di riprodurre l'oggetto
e non il suono.
Se si disegna un "piede" per indicare la
parola "piede", il segno viene definito
pittogramma.
Ideogrammi
La scrittura logografica (o ideografica) è un
sistema di scrittura in cui il singolo elemento
(logogramma) rappresenta sia il significato sia
la sua area semantica (con il disegno del piede
si può intendere il piede stesso, ma anche
l’azione di camminare). Quindi, lo stesso
logogramma può essere usato per indicare
parole diverse con lo stesso significato
(sinonimi) ma anche parole uguali con
significato diverso (omonimi).
Sono ideografiche, ad esempio, la scrittura
cinese ed il geroglifico egizio.
Scritture cuneiformi
La scrittura cuneiforme è un sistema di scrittura che si
eseguiva con uno stilo, imprimendo sull'argilla particolari
segni composti da brevi incisioni a forma piramidale e
appuntita, che possono ricordare dei chiodini o dei cunei.
Da cui appunto il nome cuneiforme.
Si tratta di una delle prime forme di scrittura
documentate nel Vicino Oriente, direttamente derivata
dalla evoluzione e stilizzazione di una precedente fase di
scrittura fondamentalmente figurativa, a base di
pittogrammi, creata a quanto sembra dai Sumeri, primi
abitanti storicamente documentati dell'antica
Mesopotamia, fin dalla fine del IV millennio. Attraverso i
secoli la rappresentazione pittografica dei segni assunse
sempre più un aspetto stilizzato, e le stesse linee,
originariamente disegnative e continue, furono
segmentate in una serie di tratti, o cunei, divenendo
sempre più indipendenti dalle forme originarie, e quindi
sempre meno riconoscibili.
SIllabari
Un sillabario è un insieme di simboli scritti che
rappresentano (o si approssimano alle) le sillabe,
formanti le parole. Un simbolo in un sillabario
rappresenta tipicamente un suono consonantico
opzionale seguito da uno vocalico.
Le lingue che usano la scrittura sillabica includono
la greca micenea (Lineare B), la lingua nativa
americana Cherokee, la lingua africana Vai, la
lingua creola Ndyuka (la scrittura Afaka) basata
sull'inglese e la lingua Yi in Cina. Nu shu è un
sillabario che venne utilizzato per scrivere la lingua
del popolo Yao in Cina. La scrittura cinese, e maya
sono ampiamente sillabiche, sebbene siano basate
su logogrammi. Esse vengono perciò riferite
talvolta come logosillabiche.
Alfabeto
L'alfabeto è un sistema di scrittura i cui segni grafici (i
grafemi) rappresentano singolarmente i suoni delle
lingue (foni e fonemi). Nei sistemi di scrittura
alfabetici, generalmente un grafema rappresenta un
fonema, ma spesso uno stesso grafema può
rappresentare più fonemi o, viceversa, uno stesso
fonema può essere rappresentato da più grafemi.
La parola "alfabeto" deriva dall'unione dei nomi delle
prime due lettere dell'alfabeto greco (che è il primo
sistema di scrittura alfabetico), Alpha e Beta. I sistemi
alfabetici sono tra i sistemi di scrittura più diffusi al
mondo e, data la caratteristica di possedere un
numero limitato di segni, sono anche sfruttati per la
trascrizione fonetica: inoltre la quasi totalità degli
alfabeti del mondo usa i grafemi della scrittura latina,
a volte assegnandogli valori fonetici diversi da un
sistema all'altro e a volte modificandoli aggiungendo o
togliendo tratti grafici.
Usi della scrittura
Scopo religioso
Usi della scrittura
Al fine di ricordare
e tramandare
Scopo legislativo
Scrittura e religione
Nella preistoria, gli uomini primitivi utilizzavano la scrittura
pittografica e più generalmente i dipinti per augurarsi
un’abbondante cacciagione e una vita agiata dalle divinità sacre
rappresentanti la natura.
Essi credevano di poter assoggettare le divinità con suddette
scritture parietali.
La grotta di Chauvet corre per oltre 500 metri all'interno della
montagna, e fu scavata nei secoli dal fiume Ardèche. Di
grandissima bellezza, ha lunghe pareti traslucide di cristalli e
cupole iridescenti. Viene resa famosa dalla scoperta, nel 1994,
di numerose pitture parietali risalenti all'uomo di Cro-Magnon,
del Paleolitico superiore. Il nostro antenato abitava all'epoca
questa zona che offriva un paesaggio simile alla tundra, ed era
desolata e fredda.
La grotta presenta pitture e incisioni di diversi animali quali
bisonti, mammut rossi, gufi, rinoceronti, leoni, orsi, cervi,
cavalli, iene, renne ed enormi felini scuri. Soli o ritratti in branco,
nei colori resi disponibili dagli elementi naturali, gli animali
ritratti assommano ad oltre 500 opere databili a circa 32 mila
anni fa. Possiamo ipotizzare che questo luogo fosse un
importante centro di culto dell'epoca.
Scrittura e memoria
L'avvento della scrittura, secondo Jack Goody, ha permesso un "addomesticamento del pensiero"
tale da consentire processi quali l'astrazione, la formalizzazione, la logica, l'analisi, la classificazione,
la sintesi e l'ipotesi (e quindi la formazione di nuove teorie).
Rispetto a culture in cui l'oralità è più diffusa della scrittura, grazie a essa è quindi possibile
l'innovazione, l'oggettività e il distacco.
La scrittura ha portato anche a una perdita dell'importanza della memoria, lo dimostra ad esempio
il fatto che per i cittadini dei Paesi Occidentali è assai difficile ricordare i nomi degli avi, mentre nelle
società a oralità diffusa questa è una forte necessità per dimostrare il possesso di una proprietà.
La lettura, rispetto alla trasmissione orale, è un processo soggettivo che prevede una
metabolizzazione privata, riflessiva e libera delle conoscenze (libro come mediatore della
conoscenza). Inoltre la scrittura può permettere di legare il pensiero concreto (legato
all'esperienza), al pensiero astratto.
Scrittura e legislazione
Il codice di Hammurabi, come gli altri che lo hanno preceduto, era
diviso in tre parti:
•
un prologo, che insiste sulla devozione del re verso gli dèi che lo
hanno scelto per governare
•
il vero e proprio corpus normativo.
•
un epilogo, che contiene maledizioni rivolte a coloro che
intendono modificare o annullare le leggi
Nel codice si trovano norme che appartengono al "campo penale", con
la comparsa della cosiddetta "legge del taglione", cioè l'uso delle
pene corporali come attenuazione della vendetta. Questa pratica è
stata attribuita agli Amorrei, in antitesi rispetto alla tradizionale
compensazione pecuniaria di ambito sumero-accadico. In "campo
civile" il codice dà ampio spazio alla privatizzazione in atto nel
paese e regola i vari tipi di salari, affitti etc, ma non aggiunge
niente alla pratica già attiva. I codici mesopotamici infatti non
erano leggi da rispettare, ma esempi, di cui il cittadino oppresso o
il re futuro potevano avvalersi per un consiglio, e sono questi i
destinatari del codice e non i giudici, che continuano ad applicare
le norme derivate dalla consuetudine. La stele con le leggi viene
posta nel tempio a dimostrazione della correttezza con la quale il
regno viene governato, cioè a maggior gloria del sovrano, che
ottiene così il titolo di "re di giustizia". Comunque, l'applicazione
delle leggi più terribili veniva resa quasi impossibile da pene
altrettanto terribili contro le false accuse ("Se un cittadino incolpa
un altro di omicidio senza fornirne le prove, sarà ucciso").
Classificazione delle fonti
Una prima distinzione delle fonti è tra:
materiali (vasi, affreschi, monete…);
scritte (papiri, lettere, testi letterari,
registrazioni di dati…);
orali (videoregistrazioni, canzoni
popolari…).
Un’ulteriore distinzione delle fonti scritte è tra
intenzionali (scritte per essere lette) e
involontarie (come i documenti amministrativi
ed economici o le disposizioni politiche e
militari…).
Le fonti sono anche distinte in:
• primarie o dirette, se documentano
direttamente, o secondarie o indirette, se
documentano indirettamente;
Le fonti storiche scritte
Tra le fonti primarie sono presenti quelle
scritte come un’iscrizione, un discorso
politico, la relazione di un diplomatico, la
sentenza di un giudice, una mappa catastale,
un contratto economico, una lettera . Non
sempre è possibile per alcuni popoli trovare
fonti scritte, infatti per le epoche più antiche,
preistoriche dove non era nota ancora la
scrittura e protostoriche (la scrittura era nota
a pochi), le fonti sono quasi unicamente
archeologiche.
Problemi della decodifica della lingua etrusca
In realtà il problema è d’interpretazione linguistica, non
di decifrazione epigrafica: quello d’intendere il significato
dei testi, redatti in una lingua che non sembra
imparentata con nessun altra delle antiche o moderne
proposte alla comparazione, e di elaborare,
possibilmente, una descrizione grammaticale,
morfologica e sintattica, di questa lingua, che è poi la
condizione stessa della sua conoscenza effettiva.
le iscrizioni etrusche, anche se numerose (circa 10.000),
vengono in grandissima parte da necropoli; sono perciò
di carattere funerario e generalmente molto brevi. Esse
ci danno perciò soprattutto, se non soltanto, nomi di
persona e indicazioni anagrafiche elementari.
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